All language subtitles for Imma.Tataranni.Sostituto.Procuratore.2x05

[ # LA NOTTE CADE SU DI NOI.]

[# LA PIOGGIA CADE SU DI NOI.]

[ # LA GENTE NON SORRIDE PIU'.]

[# VEDIAMO UN MONDO VECCHIO CHE...]

[# CI STA CROLLANDO ADDOSSO ORMAI.]

[# MA CHE COLPA ABBIAMO NOI ?]

[ # SARA' UNA BELLA SOCIETA']

[ # FONDATA SULLA LIBERTA'.]

[ # PERO' SPIEGATECI
PERCHE' SE NON PENSIAMO COME VOI]

[ # CI DISPREZZATE.]

[ # COME MAI ?]

[# MA CHE COLPA ABBIAMO NOI ?]

[# E SE NOI NON SIAMO COME VOI...]

[# E SE NOI NON SIAMO COME VOI...]

[# E SE NOI NON SIAMO COME VOI]

[ # UNA RAGIONE FORSE C'E'.]

[ # E SE NON LA SAPETE VOI...]

[ # OH, YEAH,
SE NON LA SAPETE VOI...]

[# MA CHE COLPA ABBIAMO NOI ?]

[ # OH, YEAH,
CHE COLPA ABBIAMO NOI ?]

[ # OH, YEAH.]

[ # CHE COLPA ABBIAMO NOI ? #]

Sei arrivata, finalmente.
E' tardi, dobbiamo partire.

Senti,
io ti devo dire una cosa importante.

Non adesso, ora non è il momento.
Adesso dobbiamo fare del teatro.

Sorridi.

Ah, vedi ! Eccola qua, la donna
più impegnata di tutto l'universo.

Manco un giorno hai trovato
per portare mio cugino a Roma ?

Antonello, siamo grandi. Anche tu
con la clinica sei impegnato.

Sì, ma vi avevo promesso
che a Pasqua venivamo.

- Eccoci qua tutti quanti.
- Imma, bella cara !

Quanto tempo !

- Che mi racconti ?
- La solita vita.

- Romilda te la ricordi ? - Ciao,
Imma ! - Ciao, certo che mi ricordo.

Abbiamo fatto un giro per Matera,
è una delizia.

- Complimenti.
- Non l'ho fatta io, però grazie.

- Eccomi !
- E' arrivata la zia ! - Che bello !

- Il cestino di vimini !
- Che dite ? - Guarda la roba !

Che piacere rivedervi insieme
come quando eravate ragazzi !

Ricordi quando ci venivi a trovare ?

- Beh, non mi ricordo quando venivo
qua ? - Pietro, ti ricordi ?

- Sapete come li chiamavano ?
- Dillo. - Ma', è tardi, andiamo.

Non è colpa mia. I miei panini
sono pronti dalle sette.

Ho fatto la frittata agli asparagi
come piace ad Antonello.

Ziona, vieni qua !

La numero uno sei tu !

- A me gli asparagi non piacciono.
- Te l'ho fatta senza niente.

Ho preparato una borsa termica
con dentro delle bibite.

Tra Matera e Montescaglioso
c'è un ristorante, no ?

- Mica andiamo in guerra. - Ah !
Che volete visitare stamattina ?

Zione, io li porto tutti quanti
alle Dolomiti lucane.

- Dimmi che ho sbagliato ?
- Bellissime ! - Che bello !

Non ci sono mai andata !

Ricordate che dicevamo sempre
"andiamo" e poi... Eh ?

Sono bellissime, non hanno niente
da invidiare a quelle in Svizzera.

Sono pure meglio, secondo me.

Fate un giro al Lago di Monticchio ?

E' mezzogiorno meno un quarto, dài.

Fammi un piacere, Antonello,
tienilo d'occhio.

- Ti orienti meglio di lui.
- Ci penso io. - Ci mancherebbe.

- Posso farvi un ritratto ?
- Sì. - E' bravissima.

- Ritratto di famiglia, stringetevi.
- Su. - Vicini.

- Zio.
- Questa è una delizia.

Tu sei benedetta
fra le donne

e benedetto è il frutto
del tuo seno Gesù.

Santa Maria
madre di Dio...

Dacci oggi
il nostro pane quotidiano

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo
ai nostri debitori...

Perché peccando
ho meritato i tuoi castighi.

Molto più perché...

I paesaggi saranno deliziosi,
ma le strade sono tremende !

Hanno tolto le discese
e tenuto le salite !

Faremo richiesta al Comune
di piallarle.

Valentina com'è che non è venuta ?

Siamo dei vecchi e con i vecchi
non ci vuole stare, capito ?

- Magari sta con il fidanzato.
- Vecchio sarai tu.

-Imma, il fidanzato com'è ? -Non so,
sono l'ultima a cui dice le cose.

Le mamme migliori amiche delle
figlie esistono solo nella fiction.

- Ci vogliamo fidare della fiction ?
- Parole sante.

Sapete che facciamo ? Esiste
un locale alla moda a Matera ?

Andiamo noi ragazze
e ci facciamo confessare tutto.

- Io ho i miei metodi.
- Veramente Valentina è astemia.

E' una ragazza meravigliosa.
E' dolce, carina, gentile.

Chissà da chi ha preso ?

Il fatto che tua figlia non beve
non mi convince tanto.

Ti ho detto che l'ho vista nascere ?
Era un batuffolo meraviglioso.

- E' stata un'emozione incredibile.
- Io in sala parto sono svenuto.

- Quello è stato indimenticabile...
- Chissà che hai provato tu, Imma.

- L'hai tenuta in grembo
per nove mesi. - Mal di reni.

Buonasera, sono Imma Tataranni,
sostituto procuratore.

- Buonasera, piacere di conoscerla.
- Che è successo ?

Una cosa brutta, dottoressa,
un omicidio.

- Non ne avevo mai visto uno prima.
- Beato te.

Questi spettacoli in clinica li vedo
tutti i giorni e non ti abitui mai.

Imma, Pietro,
io vado dalle mie donne.

Pietro, scusami con gli altri

però io devo aspettare
che arrivi la ciurma.

Tu ? Ma non sei in servizio.

No, ma visto che mi trovo qui,
me ne occupo io.

-Non preoccuparti, non faccio tardi.

-Franca e Romilda saranno sconvolte.

- Io torno a Matera.
- Scusa, io ?

Tu un carabiniere di buona volontà
che ti accompagna lo trovi, poi...

Magari uno che ti dà
il bacio della buonanotte.

-Pietro... -Ti trovi un albergo qui
e domani sei pronta per le indagini.

Lo so come ti senti,
però lasciami spiegare.

Chi ha detto che le cose
si devono spiegare subito ?

E' meglio aspettare.

Sempre che ci sia qualcosa
da spiegare. Buonanotte, Imma.

E' già zuccherato.

Grazie.

- Tu non lo prendi ? - No, grazie.
Ho così tante emozioni dentro che...

Non lo so, dicono che la droga
più potente ce l'abbiamo nel corpo.

"Endorfina" si chiama.

Una sostanza chimica
prodotta dal cervello.

Beh, allora diciamo che...

Stanotte mi sono fatto
un'overdose di endorfina.

Andiamo, dài, riprendiamo
da dove abbiamo lasciato.

Papà, sei già sveglio ?

Non sono riuscito a dormire.

Avrò mangiato qualcosa
che mi ha fatto male.

- Mi dispiace, posso fare qualcosa ?
- No.

Fatti un'altra ora di sonno.

- E mamma ?
- E' al lavoro.

Ti pareva,
ma non è proprio rientrata ?

- L'hanno trattenuta. - Speriamo
che non sia successo niente.

Eravamo rimasti alla barca.

Già.

Abbiamo fatto un bagno
al largo delle Eolie.

Abbiamo mangiato aragosta e abbiamo
iniziato a parlare di affari.

Prima mi ha parlato
dell'affiliazione.

- L'affiliazione al clan Mazzocca ?
- Sì.

Era stato il boss ad affiliarlo.
Era già latitante all'epoca.

Romaniello me ne parlò
come di una pagliacciata.

Dovette baciare un santino,
bagnarlo con il suo sangue.

Suo padre era stato massone

e forse si era sottoposto
a un rito anche più ridicolo.

Disse: "Il pezzo del potere è fare
il cretino per cinque minuti."

Mi parlò per la prima volta
dell'operazione "Il giardino".

Era convinto del coinvolgimento dei
Mazzocca e mi disse che dovevo fare.

Onestamente, mi sembrò poco
rispetto ai soldi che mi offrì.

Bene, credo che possa bastare.

Sa che dovrà ripetere
tutte queste cose in dibattimento.

Sì, lo so bene, dottoressa.

- Buona Pasqua. - Ognuno ha la sua
redenzione, con rispetto parlando.

Ora
Romaniello non potrà più scappare.

Non ci credo finché il presidente
non legge la condanna.

- La Matarazzo quando torna ?
- Oggi.

- Se mi date due ore di permesso,
metto tutto in ordine. - No.

Prenditi tutta la giornata.

Abbiamo fatto straordinari
di nome e di fatto.

Questo è mio marito.

L'ho chiamato e non ha risposto,
si sarà addormentato.

Pronto ?

Appena ho visto questa foto,
stavo per cadere dal letto.

Mi dispiace, ma è tutto un equivoco.

Questa foto
è tutt'altro che equivoca.

La dottoressa non c'entra,
sono stato io...

A me non interessa quello che fate
nella vostra vita privata.

Per me conta solo che l'istituzione
che io rappresento resti immacolata.

"Immacolata", come l'hanno
battezzata, però di nome e di fatto.

Questo vale anche per lei.

- L'Arma dei carabinieri conta
più di ogni cosa. - Lo so bene.

Voi avete ragione, ma siccome
la dottoressa non c'entra niente

se dovete punire qualcuno,
punite solo me.

Non presento il conto a nessuno.

Questa foto fa parte di una macchina
orchestrata per infangare la Procura

ora che incastriamo Romaniello

per associazione criminale di stampo
mafioso. - Non mi farò fermare.

Le assicuro, tra me e Calogiuri
non c'è nulla, mi deve credere.

Ciò che io penso
non ha nessuna importanza.

Sarebbe più grave, se questa foto
fosse già in pasto ai mass media

e noi non ne siamo a conoscenza.
- Lo sapremo presto.

Quello che sappiamo per ora è che
con le rivelazioni di Giulio Bruno

Romaniello finirà presto
dietro le sbarre.

Bruno è stato trasferito
in località protetta.

Farò in modo che la Dia verifichi
le dichiarazioni

così potrà usarle in dibattimento
e ci togliamo il pensiero.

Per quanto riguarda voi, dottoressa,
continui pure la sua routine.

Calogiuri si prenderà delle ferie.

Ho parlato con il comandante
che l'ha sollevata dagli incarichi.

Oggi è Venerdì Santo, facciamo
una Pasqua in grazia di Dio.

- Vuole che le mandi
la foto incriminata ? - Sì, grazie.

Per la cornice ci pensi lei,
al suo buon gusto.

- Posso chiederti una cosa ?
- Eh.

Come ti è venuto in mente
di fare il principe azzurro ?

Da "sceriffo" a "Bella Addormentata
nei Sassi" è un attimo.

Non lo so come mi è venuto in mente.

Ho sbagliato, ma non credevo
che potesse succedere tutto questo.

Ti rendi conto
che mi hai baciata mentre dormivo ?

Non è vero.

Cioè, non è che non è vero.

Non è che non lo desideravo, anzi,
lo desideravo con tutto me stesso.

Ma non l'ho fatto.

Se si vuole condannare una persona
solo per le intenzioni

allora io sono colpevole.

Anche perché sono stato...
imprudente, superficiale.

Io vi giuro che non l'ho fatto.

Ve lo giuro.

"Vado a casa di mamma."

"Mio cugino con la moglie e l'amica
ci aspettano per una gita."

"Dove sei finita ?
Ti dobbiamo aspettare ?"

Secondo te,
la foto è stata diffusa ?

Non lo so, dottoressa.

Prima ho dato uno sguardo
su Internet, ma sembra di no.

Il tono di mio marito non mi quadra.

Ora lo raggiungo.

- Tu che fai ? - Vado a mettere
a posto le cose con Jessica.

- Ma le vuoi dire della foto ?
- No... Meglio di no.

Va bene.

Ragazzi,
questa Pasqua non la reggo proprio.

Arriva mia madre da Napoli

con casatiello,
pastiera, fellata, colomba

e agnello da fare in ogni modo.

Praticamente solo carne.

Carne, carne, carne...

Io invece sto con un po' di ansia
perché conosco i genitori di Bea.

- Ah.
- Non li conosci già ?

Sì, ma non sanno che stiamo insieme.
Spero che la prendano bene...

Voi due siete fuori gioco, eh ?

- Tu che fai, Valentina ?
- Vengono i miei zii da Roma.

Non lasciarmi. Liberiamo gli agnelli
destinati al sacrificio pasquale.

- Sei serio qualche volta ?
- Sempre.

- Amore !
- Jessica.

Che ci fai qui ?
Non dovresti essere in ufficio ?

- Ho preso qualche giorno di ferie.

- Bene, così stiamo insieme.

Scusa il disordine.

- Avete fatto una festa ieri sera ?
- No, una cosa di lavoro.

Non sembrerebbe.

Sentiamo, su che cosa
avresti lavorato ieri sera ?

E' un caso importante. Mi dispiace,
ma non ti posso raccontare niente.

Senti, Jessica...
io e te dobbiamo parlare.

E' successo qualcosa ?

No, non è successo niente.

Anzi...

Jessica...

Tu sei una ragazza fantastica
e ti meriti solo il meglio.

-Chissà quanti farebbero carte false
per stare con te. -Io ho scelto te.

Non dirmi così, mi rendi le cose
ancora più difficili.

"Più difficili" di che ?

- Ehi.
- No, è che...

In questi giorni
in cui siamo stati lontani

ho pensato molto
alla nostra relazione.

- Penso che... - Non credo
di essere nella condizione per...

- Per potere sentire
i tuoi discorsi strani. - Perché ?

- Stai male ?
- No, non sto male, sto bene.

Staremo bene.

In che senso ?

Avevo un ritardo.

Non ti avevo detto niente
perché sai, può succedere.

Invece giù con mia cugina
abbiamo fatto il test e...

-Sei incinta ?
-Il test sbaglia solo se è negativo.

Se è positivo,
è sicuro al cento per cento.

Sì, lo so,
non me lo aspettavo nemmeno io.

E' una sensazione bellissima.

- Sei contento ?
- Sì.

Sì.

Dottoressa,
Santomassimo Antonio

anni 63,
residente a Torino.

-Perché era qua ?

-E' originario di qui.

Lavorava alla Fiat,
è in pensione dall'anno scorso.

Pare che sia tornato
per i funerali della madre

che si chiama Mastrangelo Lorenza
in Santomassimo.

Funerali che si sono svolti
proprio ieri pomeriggio.

- Dove abitava la madre ?
- Qua vicino.

Abitava con la badante
all'isolato accanto.

Ho fatto cercare
delle telecamere di sorveglianza.

- Non essendoci portoni...

- Non ci sono telecamere. Grazie.

- Buonasera, Taccardi, che mi dice ?
- Eh.

Gli assassini non si fermano
manco a Pasqua.

-Sì, le vittime non scartano l'uovo.
-Troverebbero solo brutte sorprese.

Santomassimo è stato strangolato
tra le 21 e le 22

con un oggetto composto
da un intreccio di fibre.

- Una corda, insomma. - Volgarmente
la potremmo chiamare così.

So che vuole sapere il tipo
di fibre, ma glielo saprò dire

dopo avere analizzato
i residui trovati sul collo.

In sostanza l'arma del delitto
non è stata rinvenuta.

-Sì, penso che l'assassino se ne sia
liberato. -Scusate se mi permetto.

Come può essere accaduto qui
l'omicidio con la gente in giro ?

Dopo l'autopsia stabiliremo se
l'uomo è stato ucciso qui o altrove.

Questa è una stradina secondaria.

L'assassino non ha rischiato
di essere visto.

Chi lo ha trovato si era perso.

La gente era alla processione...

Le urla saranno state coperte
dalla musica della banda.

- "La musica"...
- Buonanotte, Taccardi.

Dottoressa, io non ho remore
a farla pernottare a Montescaglioso.

Si figuri, però riguardo alla scelta
dell'albergo, massima oculatezza.

- Due o tre stelle, non di più.
- Non si preoccupi.

Pago di tasca mia, lo faccio
per iniziare presto le indagini.

Sì, molto bene. Magari riusciamo
a evitare la foto incriminata.

- Così evitiamo lo scandalo.
- Quello pubblico, forse.

- Che vuole dire ?
- Niente, dottore.

Sarei felice, se questa storia non
avesse conseguenze per la Procura.

E' ciò che spero anche io.

Ora devo lasciarla
e liberare il telefonino.

Mio figlio è fuori da stamattina.

Non so che fine abbia fatto.

- Sì, buonanotte.
Domani la aggiorno. - Buonanotte.

Dottoressa.

Se ha cambiato idea,
la porto a Matera a casa.

Non si preoccupi, Capozza,
è stata una giornata dura.

Domattina parliamo con la badante
della madre della vittima, va bene ?

- Sì. - Ricapitoliamo,
lei che dovrà fare domattina ?

- Che faccio ? - Chiama la badante
e le dice che arriviamo, va bene ?

- Va bene.
- Buonanotte. - Buonanotte.

Pietro.

"Valentina è a casa."

"Ricordati che domani
abbiamo il pranzo dai miei."

Gli è venuta la mania
dei messaggi vocali.

Qui è morta
la povera signora Santomassimo.

Le sono stata vicino tutto il tempo.

- Conosceva bene
Antonio Santomassimo ? - No.

Era presente,
quando la madre è morta ?

Lo avevo avvisato
che la signora stava molto male.

Lui mi disse che aveva problemi a
Torino e non poteva scendere subito.

Poi purtroppo
la signora è peggiorata.

Quindi è venuto
solo per il funerale ?

Santomassimo si sentiva spesso
con la madre ?

Solo gli ultimi giorni,
quando la signora stava peggiorando.

- Questa è la stanza da letto ?
- Sì.

Antonio si è sistemato lì,
quando è arrivato.

La signora Santomassimo
era già stata portata all'obitorio.

- Capozza, dia un'occhiata. - Sì.
- Si era portato l'indispensabile.

Mi aveva detto che si tratteneva
il tempo del funerale.

- Le ha detto che doveva fare
di così urgente a Torino ? - No.

-Santomassimo non era uno
che parlava tanto. -Lei come lo sa ?

Mi ha detto che lo conosceva poco.

- A volte basta poco per capire
le persone. - Questo è vero.

- Lei dorme qua ?
- Sì, in una stanza in corridoio.

> Da quanto si occupa della signora
Santomassimo ? > Da tre anni.

> Da quando venne a mancare
il marito.

Io ero maestra elementare.

Se non accetti il trasferimento,
il lavoro manca.

Quindi mi adatto a fare la badante.

- Niente cellulare. - Che mi sa dire
della famiglia Santomassimo ?

Quello che sanno tutti.

Stavano a Torino,
il marito lavorava alla Fiat.

Quando è andato in pensione,
sono tornati a Monte.

Il figlio è rimasto su, ha fatto
strada, è diventato caporeparto.

- Buongiorno, signor Carità.
- Buongiorno.

- Come è venuto l'olio ?
- Di lusso.

- Quanto ve ne faccio ?
- Cinque litri. Se mi piace, torno.

-Allora ci rivedremo, scommettiamo ?
-Ehi, siete la Tataranni !

Siete qua
per il fatto di Santomassimo ?

- Sì, lo conoscevate voi ?
- Appena.

Il padre veniva qua
per la molitura delle sue olive

anche quando erano a Torino.

- Un po' d'olio lo lasciava
come guadagno. - Ho capito.

Qualcuno ce l'aveva
con Santomassimo ?

Noi più di tanto non lo conoscevamo.

Nei paesi tutti sanno tutto.

- Si fanno pure tanti pettegolezzi.
- E' vero.

- Ditemi i pettegolezzi, dài.
- Hai voglia a dire. - Insomma.

C'era la famiglia Ielpo di Pomarico
che portava qua le olive.

- Noi facevamo l'olio.
- Mmm.

La figlia grande Enza era andata
a Torino per lavorare alla Fiat.

- Mmm. - Là si era sposata
ed era rimasta incinta.

- Ho capito. - Insomma, Enza
ha perso il bambino al quinto mese

mentre faceva il turno.
- Povera figlia...

Che cosa è successo di preciso
non ve lo sappiamo dire.

- Il caporeparto era Santomassimo ?
- Sì.

- Il marito di lei camionista gliela
ha giurata. - Chi ve lo ha detto ?

- Un po' la famiglia di lei, un po'
quello che si dice in giro. - Eh.

- Sapete dove posso trovare
il camionista ? - No.

Non lo sanno neanche gli Ielpo.

Enza è morta l'anno scorso
e non si parlano più.

- Però... - Sì. - Io mi ricordo
il cognome, che era strano.

- "Filotros", una cosa così...
- Spilotros.

- "Spilotros" ? - Sì.
- Una cosa così. - Va bene, grazie.

Che fate, ve ne andate ?
E i cinque litri di olio ?

La lattina !
Datela pure al carabiniere, grazie.

Ufficio della dottoressa Tataranni.

Mi occupo
dell'omicidio di Montescaglioso.

Trova la Matarazzo,
non mi risponde mai.

Deve prendere informazioni
su un certo Spilotros

camionista, residente a Torino,
coniugato con Ielpo Vincenza.

- "Spilotros". - Sarebbe stupendo,
se arrivassi in ufficio

e avessi le informazioni
sulla scrivania.

- Pronto, Diana ?
- Buongiorno anche a te, come va ?

- Hai capito quello che ho detto ?
- Sì, ti trovo subito la Matarazzo.

Ti faccio trovare qualcosa ?

Un cappuccino,
un cornetto, una camomilla...

Sì, una camomilla sarebbe il caso.

No, vorrei solo
che tu facessi il tuo lavoro.

Va bene, Imma, a tra poco.

Ho la sensazione che la mia
cancelliera prenda psicofarmaci.

Buongiorno, ragazzi.

- Jessica, ti posso parlare
un attimo ? - Certo, Diana.

Ha chiamato la Tataranni.

Vuole che indaghi
su Spilotros Luigi, camionista

nato a Messina, residente a Torino.

- Tutto qui ? - Sì.

No, pure sulla moglie, una certa
Ielpo Vincenza di Pomarico.

- Sai come è... - Vuole tutto
sulla scrivania tra dieci minuti.

-Va bene, inizio subito a lavorarci.
-Grazie.

- Diana.
- Eh. - Ci sono delle novità.

- Belle o brutte ?
- Belle.

- Con Calogiuri andrà tutto bene.
- Meno male.

-Pensavo che non essendo venuto in
Sicilia... -La natura mi ha aiutata.

- Sei incinta ?
- Sì. - Oddio !

- Lui lo sa ?
- Da ieri. - Che ha detto ?

E' andato dai genitori al paese.
Tipico degli uomini.

Calogiuri non scappa
dalle responsabilità.

Lo spero tanto,
almeno sarà servito a qualcosa.

- Che cosa ? - Diana,
giurami che non lo dici a nessuno.

Scherzi ? So tenere un segreto.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Mi trattengo un attimo
e torno in ufficio. Pietro c'è ?

-Sì, ma è impegnato. -Sì ? Che fa ?
-Mi dà una mano in cucina.

- Ciao, Pietro.
- Ciao, Imma.

- I cugini ?
- Sono in terrazzo con mio padre.

- Ti posso parlare un attimo ?
- Dimmi.

Hai le mani sporche,
andiamo di là così te le lavi.

- Se le può lavare qua le mani.
- No, meglio in bagno. - Oh !

- Ora parliamo.
- Ah, vuoi parlare ?

- Valentina rimane fuori
da questa storia. - Va bene.

Chi ti ha mandato la foto
voleva colpirmi.

- Non dobbiamo permettergli
di riuscirci. - Ecco.

Quindi la fotografia era
modificata ? Era un fotomontaggio ?

- No, la foto è vera.
- Ecco.

Allora, io quella sera ero stanca.

Mi sono addormentata
e lui ha tentato di baciarmi.

- Non l'ha fatto.
- Perché avrebbe dovuto baciarti ?

Ha confuso l'attrazione fisica
con la stima professionale.

E' giovane,
forse mi vede come una madre.

- Io non ho mai baciato mia madre
sulla bocca. - Sì, ci credo.

Credimi, non provo nulla per lui.

La sera che hai detto
che avresti fatto tardi io...

Io volevo farti una sorpresa
ed ero già nei pressi della Procura.

Ti ho vista salire in auto
con Calogiuri.

Ti ho seguita.

Ho visto che entravi in una casa
dove avete passato tutta la notte.

- Mi hai seguita ? - Che altro
avrei dovuto fare ? Mi hai mentito.

Io ora non ti posso spiegare.

Ciao, Imma.

- Ti sei fatta le punturine ?
- Sono contenta, non si può ?

Certo, ma non è la soddisfazione
di avere fatto il tuo lavoro

che ti rende raggiante.

Non trovo sulla mia scrivania
il rapporto che ti avevo chiesto.

Te lo porta la Matarazzo
in cinque minuti, lei è veloce.

-Non potrà mantenere lo stesso ritmo
da ora in poi. -Perché ?

- Perché...
- Dottoressa, possiamo ? - Prego.

Che si sa di questo Spilotros ?

Spilotros ha 56 anni
ed è un camionista, ma lo sa già.

Quello che non sa è che la moglie
che lavorava alla Fiat

dopo avere perso il bambino,
l'anno scorso è morta. - Lo so già.

- Sa la causa della morte ?
- No, me la dica.

Aveva una depressione
diagnosticata dal medico.

Ha abusato di alcuni antidepressivi.
Una specie di suicidio.

Forse Santomassimo è stato ucciso
da Spilotros per vendetta.

Che sappiamo degli ultimi
spostamenti di Spilotros ?

E' passato con il camion
dal casello di Bari

giovedì pomeriggio verso sud
e stamattina verso nord.

Spilotros avrebbe potuto uccidere
Santomassimo venerdì notte

e poi ritornare a Torino.

Potrebbe essere in viaggio.

Ci vogliono una decina di ore
da qui a Torino.

Se il camion è grosso,
ce ne potrebbero volere pure 15.

Va bene, avvisate la Stradale.
Se lo fermiamo, lo interroghiamo.

-Si può tracciare il suo cellulare ?
-No.

Non risultano contratti a quel nome.

Se ce l'ha,
è intestato a qualcun altro.

Però se li porta bene 56 anni.

Pure lui le punturine si fa.

Questa è una foto segnaletica
che risale a quando aveva 30 anni.

- Una lite tra camionisti finita
male. Gliela lascio ? - Certo.

Va bene, andiamo.

- Comunque io non mi faccio
le punturine. - Prima o poi...

No, dottoressa,
non mi pare di averlo visto.

Faccia uno sforzo di immaginazione.
La foto è di 20 anni fa.

Ho capito,
cerco di immaginarmelo più vecchio

però lo stesso non so chi sia.

E' un camionista di Torino che
potrebbe avercela con la vittima.

Luigi Spilotros. La signora
Santomassimo gliene ha mai parlato ?

Pare che Antonio Santomassimo
sia in qualche responsabile

della morte della moglie
di Spilotros che lavorava in Fiat.

No, la signora non parlava mai
di Torino.

Penso che non le facesse piacere.

Mi scusi, ha detto che questo
Luigi Spilotros è camionista ?

- Sì, perché ? - Gliel'ho chiesto
perché l'altro giorno

mi sembra giovedì sera...

Ho visto un camion parcheggiato
vicino alla strada di casa.

Mi pareva che ci fosse
la scritta luminosa "Luigi"

sopra il parabrezza.

Non ne sono sicura.

Grazie, signora.

La faccio accomodare fuori.
La riaccompagniamo a casa.

- Prego.
- Prego.

- Allora ? - Spilotros ha passato
il casello di Torino un'oretta fa.

- Non sarà facile trovarlo.
- Non ha una casa ?

No, da quando è morta la moglie,
vive nel camion.

-Una famiglia distrutta. -In genere
si appoggia a dei parcheggi.

Cerchiamo in quelli di Torino,
ma non tutti registrano i clienti.

Speriamo che di Sabato Santo
i suoi colleghi si diano da fare.

Del cellulare della vittima
ancora nessuna traccia

ma non risultano
chiamate importanti.

Le pompe funebri,
qualcuno a Torino su cui indaghiamo

e la signorina Larocca.

-Ottimo lavoro, Bartolini. -Grazie.

Venga con me, la accompagno.

Dottoressa, dia a me.

- Ah, bella pesante !
- Infatti. - Maria !

- Tu non stavi in ferie ? - Infatti.
Non vedi che faccia riposata ho ?

- Mmm...
- Avevo dei vestiti per i poveri.

- Donato li porta alla parrocchia,
vero ? - Sì, per i poveri.

Per ora li tieni nella tua stanza,
dopo le ferie ne parliamo.

- Va bene, dottoressa Moliterni.
- Grazie.

- Buona Pasqua. - Sì. Bello sapere
che pensi sempre a chi è sfortunato.

Ancora l'ennesimo incidente
causato dai cinghiali

nelle campagne
intorno alla Provinciale

per evitare
il suino selvatico comparso...

- Si può alzare il volume ?
- Le notizie sono sempre le stesse.

Allora parlate,
che non sopporto il silenzio.

- A volte il silenzio è
come una medicina. - Chi è malato ?

E' arrivato il video
del procuratore Vitali. - Scusate.

Oggi abbiamo concluso

grazie alla dottoressa Tataranni
e al maresciallo Calogiuri

un'operazione di intelligence.

Permette la collaborazione
di un testimone chiave

nel processo
contro Saverio Romaniello.

Grazie alle rivelazioni
del collaboratore di giustizia

sarà possibile provare
oltre ogni ragionevole dubbio

che Romaniello
è stato parte integrante

del sodalizio criminale
del clan dei Mazzocca.

E' incredibile la notizia...

- Perciò hai fatto tardi
l'altra notte. - Tu l'hai capito.

Queste cose si fanno
in Caserma o in Procura.

Ora ti intendi
di operazioni segrete ?

No, ma non mi sembra normale
fare un interrogatorio a un pentito

dentro una casa privata.
- No.

Volevamo farlo a Piazza del Sedile,
ma c'era troppa poca gente.

- Per caso state litigando ?
- No ! - No, ci mancherebbe.

- E' una normale discussione
di procedura penale. - Mi pareva.

- Allora vado in camera mia, 'notte.
- Buonanotte.

-Ci credi ora ? Non potevo dirti che
interrogavo un pentito. -Perché no ?

- C'è il segreto istruttorio.
- Il maresciallo ne faceva parte ?

- Che fai ? - Me lo avevi promesso,
"Valentina non deve sapere niente".

Dormi sul divano ?

Preferisco così.

No, aspetta, domani ?

Domani è Pasqua,
Valentina si alza tardi.

A quell'ora sto già in piedi,
non se ne accorge.

- Pronta ?
- Me ne pentirò ? - No, tranquilla.

Te l'ho sempre detto, una sana dose
di avventura non fa male a nessuno.

Andiamo.

-Sei sicuro che sai la strada ? -Sì,
al massimo ci perdiamo nella Murgia.

La so, poi c'è pure il navigatore.

Mio padre l'ha voluto in napoletano.

-Come si chiamano le belle bambine ?
-Francesca e Michela.

- Eh.
- Benvenute. - Grazie.

- Spero che la nostra città
le piaccia. - Sì.

-E' la prima volta che venite ? -Sì.

-Buongiorno, Zazza, buona Pasqua.

- Potrei parlarle un attimo ?
- Mi scusate un attimo ? - Prego.

- Su.
- Allora, signorine.

- E' una cosa un po' confidenziale.
- Il giorno di Pasqua ?

-Piano piano, cresceranno pure loro.
-Teresa, ti spiacerebbe avviarti ?

- Ti raggiungo tra cinque minuti.
- Sì, ma fai presto.

Andiamo in pasticceria,
ti aspettiamo fuori.

- Fai presto. - Padre,
grazie di tutto. - Grazie a lei.

- Allora ?
- Dovrei farle una domanda. - Eh.

- Lei non è contento di me ?
- Perché dovrei ?

Perché non ho divulgato
delle foto... compromettenti.

- Di quali foto parla ?
- Come, non sa nulla ?

Le foto della dottoressa Tataranni
con il bel maresciallo.

- "Tuppe tuppe, maresciallo".
"Mambo italiano". - Che dice ?

- "Pane, amore e fantasia".
- Che "fetenzìa".

Distrugga immediatamente
quelle foto.

- Io l'ho già fatto.
- Bravo.

- Non mi spetta una ricompensa ?
- Che ?

Avere uno scoop in anteprima, sapere
dieci minuti prima chi è il pentito.

Non mi faccia pentire
di avere parlato con lei.

Non divulgando quelle foto

ha fatto la metà
del suo dovere di giornalista serio.

Spero che rimanga tale dopo Pasqua.

-Salve. -Buongiorno.
-Bell'omelia. -Grazie, buona Pasqua.

Buongiorno, dottoressa,
buona Pasqua.

-Buona Pasqua pure a te. La mamma
è pronta per uscire ? -Veramente no.

- Non sta molto bene. - Che ha ?
- Niente, forse ha preso freddo.

- Ha il raffreddore. Meglio che
"no esce". - Meglio che "no esce".

Meglio.

- Ma'.
- Eh... Ciao, Imma...

- Come sto male ! - Proprio oggi
che ti dovevo portare dai suoceri.

Proprio oggi, che combinazione !

- Fammi sentire la fronte.
- L'ho misurata, ho 38 meno due.

Addirittura !
Allora chiamo il medico.

- Quelli a Pasqua lavorano.
- No !

E' un'infreddatura
che ho preso ieri sera a messa.

- Con la fissa che devi andare
il sabato sera a messa... - Eh.

- Ti preparo qualcosa da mangiare ?
- No.

Nicolaus mi fa
il brodo di tacchino che mi piace.

- Va bene, se ti serve qualcosa,
dillo. - Grazie.

Senti, mi ha telefonato Salvatore.

Il figlio di mia sorella,
mio nipote, tuo cugino, hai capito ?

- Sì, abita a Torino. Non lo sento
da tanto. - Mi ha fatto gli auguri.

Perché non lo chiami,
gli fai gli auguri e fate la pace ?

Ci penso.
Ci sentiamo quando ti rimetti.

- Già che non vedo tua suocera
mi sento meglio. - Beata te.

- Ciao, Nicolaus.
- Ciao, buona Pasqua.

Ah...

Non avete idea,
tra etnie e fedi religiose

organizzare il pranzo di Pasqua
è complicatissimo.

- Noi siamo pochi.
- Come possiamo aiutarvi ?

Ciò che serve è aiutare le persone
a integrarsi nella vita sociale.

- Quali sono gli ostacoli ?
- La lingua prima di tutto.

Gli insegnanti non bastano.

Soprattutto per quelli
che già conoscono l'italiano

ma lo devono perfezionare.

- Ora ne avete almeno due in più.

- Vorresti insegnare l'italiano
a queste persone ? - No, non io.

Noi.

Ragazzi, è una cosa importante.

Devono passare un esame
per ottenere la cittadinanza.

Se non siete convinti, cercate altro
per passare il tempo libero.

Ora scusate, ma ho molto da fare.

- Che figure mi fai fare ?
- Potevi dirmelo.

-Mi metti davanti al fatto compiuto.

-Abbiamo un sacco di tempo libero.

Queste persone hanno bisogno di noi.

Che altro c'è da dire ?

"La Notizia Lucana", grazie.

- Dimmi, Calogiuri. - Sono venuto
a trovare i miei genitori.

Anzi, scusate
se non vi ho avvertita prima, ma...

- Non li vedo mai.
- La famiglia è importante.

- Che mi volevi dire ?
- Vi volevo fare gli auguri.

- Tutto bene a casa ?
- Sì, grazie.

- Vostro marito ha saputo
della foto ? - Purtroppo sì.

C'è qualcun altro
che ha ricevuto la foto o...

L'hanno mandata solo a mio marito
e a Vitali.

Mi è successa un'altra cosa...

- Ti devo lasciare, sto davanti
casa di mia suocera, ciao. - Imma !

- Ehi. - Ti sei convertita
allo struscio ? - Sì.

Ogni tanto devi accettare
le cose che non ti piacciono.

- O che non ti aspettavi.
- E' così.

Dai riti
alle cose che non ti immagini

come ciò che è successo a Calogiuri.

- Che è successo a Calogiuri ?
- Tu pensa...

Ogni anno Giuseppe a Pasqua

ci costringeva ad andare al volo
dell'angelo a Pietrapertosa

per lanciarsi dalle Dolomiti lucane.

La Pasqua non era santificata,
se Giuseppe non si lanciava.

Quest'anno che sono divorziata
io e Cleo andiamo da mia madre.

- Stiamo tranquille. - Che c'entra
Calogiuri ? - A Pasqua è brutto.

- A Pasquetta migliora.
- Diana !

- E' un segreto, non posso dirtelo.
- Me lo hai già detto. Parla.

Tanto non c'è niente di male,
comunque prima o poi si saprà.

Jessica è incinta,
aspetta un bambino da Calogiuri.

- Ah.
- E' una cosa bella, no ?

-Sì, è bellissima. -Vado ad aiutare
mamma a fare la torta pasqualina.

- Ci vediamo.
- Tanti auguri.

Imma, non hai visto le foto fatte
a Montescaglioso, ci sei anche tu.

- Un paio sono venute bene.
- Mi pare strano.

- Avevo avuto una notte difficile.
- Sono bellissime. - Grazie.

- Pure quelle dove ci sono io ?

- Quando la fotografa è brava...

Se c'è uno davvero bravo,
quello è Antonello.

Lui mi ha messo in mano
lo strumento.

Lui è come uno dei Re Magi,
quello che tocca diventa oro.

Quello è Re Mida, nonna.

Pure Pietro è bravo,
anche se ora usa il cellulare.

Il manico si vede
con una reflex in mano.

- Scusa, Pietro. - No, figurati.
- Papà ha il dono della musica.

Perché non hai portato il sax ?
Suonavamo qualcosa agli zii.

- No, è da tanto tempo che non suono
più. - Non è proprio un dono.

E' che lui era negato per lo sport,
ti ricordi ?

Come no ? Non c'era niente da fare.

- Allora lo abbiamo mandato
a scuola di musica. - Grazie.

Hai sempre
una parola buona per tutti.

Perché non riprendi
il sassofono in mano ?

- Se venite a trovarci a Capalbio,
cantiamo sulla spiaggia. - Sì !

Valentina, tu che hobby hai ? Sempre
se puoi dirlo davanti a tua madre.

- Perché non dovrebbe ?
- I giovani hanno i loro segretucci.

Valentina, vai.

- E' il cellulare mio, scusate.
- Poverina, è sempre impegnata.

- Ti sei salvata, eh.
- Lavoro, scusate.

- Pronto, Bartolini ? - Dottoressa,
disturbo ? - No, non mi disturbi.

Sì, la colomba non scappa.

Bartolini è un carabiniere
che lavora con lei.

Donna.

- Come va la ricerca di Spilotros ?
- Nessuna novità.

I colleghi di Torino non hanno
trovato il camion in cui vive.

- C'è da dire che le festività
non aiutano, però... - Però ?

Ho trovato una denuncia
di Santomassimo contro ignoti.

Qualcuno a volto coperto a Torino
lo ha aspettato davanti casa

e lo ha aggredito con un bastone.

Un carabiniere fuori servizio
è intervenuto in tempo.

- E' stato identificato
l'aggressore ? - No.

Il carabiniere ha detto
che poco dopo

ha sentito un camion allontanarsi
in una strada lì vicino.

Non ha potuto prendere la targa
perché ha soccorso Santomassimo.

Potrebbe essere stato Spilotros

che ha provato ad ammazzare
Santomassimo.

- Grazie, Bartolini, ottimo lavoro
come sempre. - Grazie a lei.

- Cerco di non farle rimpiangere
Calogiuri. - Buona Pasqua.

- Perché ci dobbiamo nascondere ?
Mica siamo dei ladri. - E' per Cleo.

- Non voglio che veda sua madre
con un altro uomo. - Eh !

Andiamo a fare una gita,
una cosa innocente per Pasquetta.

- Hai preso due camere separate
come ci eravamo detti ? - No.

No, ho chiesto e non ce l'avevano,
ho preso una matrimoniale.

- Non è vero, l'hai fatto apposta.
- Confesso, è vero.

Ho domandato, ma per due camere
volevano tanti soldi.

- Dormiamo insieme per risparmiare ?

- No, non per risparmiare.

Per la sostenibilità.

Con questa auto
sono arrivato a Kabul.

Speriamo oggi di arrivare
sul Monte Sirino.

Oh.

Aspetta.

- Partiamo bene.
- Questa macchina è un po' emotiva.

- Qua non c'è nemmeno...
- E' fatto apposta. - Eh !

Che succede ?

Questa storia è durata abbastanza,
vieni a letto.

Abbassa la voce,
si sveglia Valentina.

Pensavo che avessi capito.

Ho bisogno di tempo.

A che ti serve il tempo ?
O mi credi o non mi credi.

Il tempo mi serve per capire
che cosa provo.

Non è facile.

E' una situazione
in cui non mi sono mai trovato.

Sinceramente,
non credevo di trovarmici.

La stai facendo più grossa
di quella che è.

- Oggi ho saputo che Calogiuri...
- Non me lo nominare più.

Va bene.

Buonanotte.

Papà...

- Che succede ?
- Che succede ?

Tu dormi sul divano, mamma parte
all'alba la mattina di Pasquetta.

Te l'ha detto, è una cosa di lavoro.

Seriamente, ci sono problemi ?

Che problemi ?

Problemini,
come... una coppia normale.

Non siete una coppia normale.

Se dormo sul divano, è perché russo.

Devo andare da un otorino.

Quelli bravi a differenza degli
assassini a Pasquetta sono in ferie.

Sincerità per sincerità

come mai ieri non hai risposto
alla domanda di tua zia sull'hobby ?

- Va bene, ma non dire niente
a mamma. - Chi ci parla con lei ?

- Devo andare a Piazza San Carlo.
- Prego. - Grazie.

Ciao, Imma !

Lo hai fatto veramente !

- Ciao.
- Ciao. - Vieni.

Quando mi hai detto che venivi
a Torino, mi è quasi preso un colpo.

- Vuoi un caffè ? - No, grazie,
ho fatto colazione in aeroporto.

Sediamoci qua.

- Bene. - Mado' ! Dieci anni
almeno che non ci vediamo.

L'ultima volta
non è stata piacevole.

I litigi di famiglia
non sono mai piacevoli.

- Tu con il tuo brutto carattere...
- Salvato', ancora ?

- Iniziamo malissimo.
- Lasciamo stare. - Eh.

Quanto ti trattieni qui a Torino ?

- Poco, sto qua per un'indagine.
- Ah. - Eh, sì.

-Mi spiace averti disturbato, magari
volevi fare la Pasquetta. -Magari.

Non avevo niente di interessante
da fare.

Mi dispiace
che non ti posso ospitare.

Da quando mi sono separato,
sto in un monolocale.

Scusa, non lo sapevo, mi dispiace.

Tante cose non sai
dei miei ultimi dieci anni.

- Invece il lavoro alla Fiat
come va ? - Bene.

Non siamo più tanti come
quando sono entrato io 30 anni fa.

Conosci un tale Antonio Santomassimo
di Montescaglioso ?

Lavorava alla Fiat
fino all'anno scorso.

E' stato ucciso a Montescaglioso
la sera di Venerdì Santo.

Non ho la tua memoria, ma se è
entrato negli anni '60, erano tanti.

Ielpo Vincenza di Pomarico ?
Anche lei lavorava alla Fiat.

Il marito Luigi Spilotros
fa il camionista.

- Sono tutti lucani trapiantati
a Torino ? - Sì.

Tranne Spilotros che è messinese,
ma abita a Torino.

Potrebbe essere l'assassino.

Il problema è che è
senza fissa dimora e devo trovarlo.

Conosco un posto dove bazzicano
i nostri conterranei. Ti ci porto ?

- Va bene.
- Si mangia pure bene.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

- Allora, che vi porto ? - Allora...
- Ce l'avete un menu degustazione ?

Trenta euro per uno,
bevande a parte.

Va bene, allora mezzo litro
di vino della casa e dell'acqua.

- L'acqua naturale o frizzante ?

- No... - Leggermente frizzante.

Vino c'è l'Aglianico del Vulture
e il Greco materano.

- Hai preferenze ?
- "Hai fatto 30, facciamo 31".

- Aglianico.
- Okay.

Grazie.

Vabbè, ora che stiamo qua,
che cosa pensi di fare ?

Faccio il tornitore,
mica il detective.

Ti ho portato nel posto
dove forse troverai ciò che cerchi.

- Io inizierei da quella signora.

- Le sono piaciute ? - Sì, signora.

Rosa ! Vieni un momento.

Le volevo fare i complimenti
per il locale.

Piacere, Imma Tataranni.

- Tataranni ?
- Eh. - Piacere.

- Sei di Matera ? - Sì.
- Ho riconosciuto il cognome.

Vedi ! Io invece sono di Calvello,
lì vicino.

Quando sono arrivata qua

non avevamo il bagno in casa,
ma sul balcone.

E qua fa freddo.

Voi come mai siete da queste parti ?

Abbiamo già girato tre parcheggi
indicati dall'amica tua.

- Vedrai che questo è quello buono.

- Anche perché è l'ultimo.

- Aiutami, Salvatore.
- Sì.

- Attenta.
- Eh !

- Fammi scendere.
- Attenta. - Sì, reggimi, no ?

Non vi muovete, dite solo
chi siete e perché siete qui.

Imma Tataranni,
sostituto procuratore di Matera.

Io sono suo cugino.

- Spero che abbia un porto d'armi,
Spilotros. - Per forza.

Io vivo sulla strada.

A Montescaglioso hanno ucciso
un uomo che conosceva bene.

Antonio Santomassimo.

Dove era la sera di Venerdì Santo ?

In Basilicata,
ma non a Montescaglioso.

Consegnavo un carico
a un supermercato di Pisticci.

- Le do il numero, così controlla.
- Poi lo darà al mio assistente.

- Quindi non ha ucciso lei Antonio
Santomassimo ? - No, dottoressa.

Credo che chi ha ucciso Santomassimo
non dovrebbe andare in prigione

perché ha compiuto
un atto di giustizia.

- E' intestato a lei il cellulare ?
- No.

L'ho comprato da un mio collega.

Ho lasciato la sua scheda dentro.

Questa era mia moglie Vincenza.

Abbiamo fatto tanto per avere
un bambino, non ha neanche idea.

Medici, esami, tentativi...
Ma alla fine ci siamo riusciti.

Non potevamo certo immaginare
che quel giorno...

Il bambino aveva
soltanto 25 settimane.

Mia moglie era in fabbrica,
si era sentita male

aveva chiesto a Santomassimo
di chiamare un'ambulanza.

Lui le ha detto di prendersi
una pillola e continuare a lavorare.

Lo stronzo faceva ciò che voleva.

Era stato richiamato
dalla dirigenza, ma...

Mio figlio...

è nato nel bagno di quel reparto.

Dopo cinque minuti è morto.

Si poteva salvare, dottoressa.

Qui a Torino
c'è un grosso ospedale per immaturi.

Li salvano, dottoressa,
anche così piccoli.

Bastava che Santomassimo chiamasse
un'ambulanza, ma non l'ha fatto.

Enza è morta l'anno scorso
di depressione.

Sì, lo so e so anche che ha cercato
di aggredire Santomassimo a Torino.

- E' vero o no ?
- E' giustizia questa ?

Io ho perduto una moglie che amavo

e un bambino
che desideravo con tutto me stesso.

Non c'è una legge che dice che il
responsabile è stato Santomassimo.

Io credo a un'altra legge.

Quando l'ho aggredito,
lo avrei ammazzato

se solo ne avessi avuto il coraggio.

Mi sarei costituito,
così tutti avrebbero saputo

che la morte di Santomassimo
era merito mio.

Ma non è facile ammazzare un uomo.
Io non ce l'ho fatta.

Qualcuno ha trovato il coraggio
che lei non ha avuto.

Non ero il solo a desiderare
la morte di Santomassimo.

Da caporeparto
ne ha fatte "di cotte e di crude".

Aveva il potere di vita e di morte
sugli operai.

Qualcuno di questi poteva avercela
con lui al punto di ammazzarlo ?

-Magari un conterraneo. -Ora che ci
penso, c'era un tale Giacomo Quarta.

Me lo ricordo perché era
del paese di mia moglie, Pomarico.

Un giorno Enza mi raccontò che aveva
incontrato questo Giacomo Quarta.

Le disse che cercava Santomassimo
per spezzargli le gambe.

- Giacomo Quarta, segna.
- Quarta.

-Dove abita a Torino questo Quarta ?
-Credo che non abiti più a Torino.

Credo che sia tornato al suo paese,
a Pomarico.

- Avete fatto la scorta ? - Pietro,
questa roba a Roma mica la trovi.

Pure se la trovi,
non mi dire che ha lo stesso sapore.

Ci preparerà delle cene squisite.

- Antonello in cucina
è uno chef stellato. - Non ho dubbi.

- Antonello dove lo metti, riesce.
- Mi sopravvalutate.

Io sono un modesto dilettante,
è l'entusiasmo che mi muove.

Se serve un professionista certo

per mettere l'inverosimile
in un'auto... eccola qua, Franca.

Non dare la colpa a Franca,
ho fatto io troppi acquisti.

Potevo lasciare qui
una meraviglia del genere ?

Tanto ormai lo sai,
noi siamo un trio di fatto.

Pietro, salutami Imma,
ce l'ho nel cuore.

- Tanto sta per arrivare. - Noi
scappiamo, sennò troviamo traffico.

Vi aspettiamo a Roma,
vi abbiamo invitato.

Che bello che sei !

Vieni qua, vieni !

- Sono belle le mie ragazze ?
- Effettivamente...

- Andare, pedalare ! - Oh !
- Che scemo ! - Faccio io la foto.

Vieni, ti devo dire grazie. Questi
giorni insieme sono stati stupendi.

- Figurati.
- Anche se poi... Posso ? - Certo.

In certi momenti mi sei sembrato
strano, non vorrei che...

- Non vorrei che fossi geloso di me
come da ragazzi. - Geloso di che ?

- Tua mamma con me
è sempre carina, gentile... - No.

Mica ce l'avevo con te,
cose mie personali.

Con chi ce l'avevi ?
Allora ho capito.

Pietro, il matrimonio non è una cosa
facile da mandare avanti. Guarda me.

- Io senza Romilda fino a qua
secondo me non ci arrivavo. - Ah...

- Tu e Romilda ? - Eh.
- No. - Sì, siamo amanti da anni.

Franca lo sa e la cosa bella è che
tu credi a tutto ciò che ti dico.

Come quando eravamo ragazzi.

Romilda intrattiene un po' Franca
e io prendo un po' d'aria.

Dentro un matrimonio,
se sei marito, ti serve aria.

L'aria è l'unica cosa
che non mi manca, fidati.

- Buon viaggio.
- Grazie.

- Buon viaggio.
- Ciao, Pietro ! - Ciao.

- Grazie di tutto.
- Sì, ciao.

- Ciao. - Oh ! Non facciamo scherzi,
non facciamo passare un secolo.

- Vi aspetto a Roma.
- Certo.

- Di' a Imma che è stato tutto
meraviglioso. - In carrozza !

- In carrozza, su.
- Ciao. - Ciao. - Ciao !

- Vai.
- Riportami nella civiltà.

Pronto ?

Il direttore del supermercato
conferma l'alibi di Spilotros.

Bene, ora concentriamoci su
questo Giacomo Quarta di Pomarico.

Dovrebbe avere vissuto a Torino,
voglio sapere tutto di lui.

Va bene, domani
cerco di darle delle risposte.

- Buona serata e buon volo.
- Buona serata a te, grazie.

Eccoci qua.

- Grazie, Salvatore.
- Figurati.

Scusa, se non ti ho fatto passare
una bellissima Pasquetta.

Scherzi ? Quando mi ricapita
una giornata come questa ?

Quando racconterò a mio figlio
che uno mi ha puntato un fucile !

Sai quanti punti guadagno
sulla madre ?

Ti è pesata la separazione ?

No, mi pesa non passare abbastanza
tempo con mio figlio che ha 15 anni.

Ovviamente vive con la madre.

Sai che cosa mi pesa di più ?
I ricordi.

Tutti i bei momenti passati con Rita

che ora non vedo più
allo stesso modo.

- Penso che già allora
non mi amasse più. - Non dire così.

- Allora ti amava invece.
- Dici ?

Non lo so, ma quando finisce
un amore, niente è più come prima.

Potrebbe salvarci un nuovo amore,
ma ancora non l'ho trovato.

- E tu ?
- Che cosa ?

Un nuovo amore ?

- No !
- Ah ! Mannaggia !

No !
Il tuo matrimonio ? Tutto bene ?

Ho toccato un tasto dolente, scusa.

- Diciamo che il tasto dolente
ora dorme sul divano. - Ah.

- Allora benvenuta nel club.
- Dei separati ?

No,
degli adulti che soffrono per amore.

E tanto anche.

- Mi ha fatto piacere vederti, ciao.
- Ciao.

- Buon viaggio.
- Grazie.

- Ricordati di dirmi
chi è l'assassino ! - Ciao.

Grazie, buonanotte.

Mmm, di lusso questo ciambellone !
Sempre più buono.

Basta mettere il cuore nelle cose.

Come è andata la Pasquetta ?

Io ho passato
una giornata indimenticabile.

Non sai
che cos'era il Monte Sirino ieri.

L'aria pulita, i colori stupendi.

Un tuffo nella natura
e l'anima mi si è rigenerata.

Ho lavorato pure in trasferta.

Pure io ho lavorato
stamattina con la Bartolini.

- Hai le informazioni
su Giacomo Quarta ? - Sì.

Bel tipo direi,
non si fa mancare niente.

- E' venuto pure lui
sul Monte Sirino ? - Spiritosa.

Copre tutto l'arco dei reati
contro il patrimonio e le persone.

- Non ha ucciso nessuno,
ma ci è andato vicino. - Vedremo.

E' tornato al paese dieci anni fa
dopo il licenziamento.

Ha avuto diverse condanne
e si è fatto cinque anni.

- E' uscito poco fa dal carcere.
- Dove sta ? - A Pomarico.

Di' alla Matarazzo di prelevarlo.

Mi serve vivo, quindi non guidasse
come un pilota di Formula Uno.

No, beh, penso che adesso starà
più attenta alla guida, ora che è...

Dille di fare domande in giro.

-Voglio sapere che si dice di Quarta
in paese. -Va bene, vado ? -Vai.

- Pronto ? - Cancelliera, c'è
quella "scassaminchia" della Pm ?

Taccardi, buongiorno, sono io.

Perché mi risponde
dall'interno della De Santis ?

Lei è un uomo sfortunato.
Venga al dunque.

Dal Ris mi hanno comunicato

che le fibre sul collo
di Santomassimo sono riconducibili

a un tessuto fatto di iuta.

Va bene, grazie, dottore.

Grazie anche per la stima,
è certamente ricambiata.

Ehm...

Dottoressa, mannaggia !

Io così impazzisco però !

Con tutte queste belle femmine

mi sembra di stare
a "Beato tra le donne".

Signor Quarta, parlate in italiano,
ne siete capace.

- Certo che ne sono capace. - Voi
siete stato dentro per che cosa ?

Complicità in tentato omicidio, mi
hanno dato cinque anni, lo sapete.

Che aveva fatto il povero cristo
che avete tentato di ammazzare ?

- Io non ho tentato di ammazzare
nessuno. - Riformulo la domanda.

Che aveva fatto il povero cristo

che il giudice ha deciso
che voi avete tentato di ammazzare ?

- Va bene così ?
- Non era un povero cristo.

Era un bastardo che non portava
rispetto a niente e nessuno.

E Santomassimo non era
un povero cristo pure lui ?

Con Santomassimo
non ho niente a che spartire.

"Se era per me, i Santomassimo
potevano stare tutti all'Inferno"

"dal primo all'ultimo."

- Ha detto lei questa frase al
mercato rionale di Pomarico. - Oh !

Quanta gente infame che c'è,
dottoressa, è vero ?

In che brutto mondo viviamo,
mamma mia !

E' brutto il mondo, signor Quarta,
che volete farci ?

Io non posso farci niente.

Voi veramente volete credere
alle malelingue di paese ?

Convincetemi del contrario, ditemi
se avete un alibi per venerdì.

Io stavo a casa mia a guardare
la Via Crucis in televisione.

- Ci credete ?
- Onestamente, signor Quarta ? No.

Dottoressa, io dico una cosa.

Mi faccio cinque anni di galera
per avere tentato di ammazzare uno

e appena esco faccio una cosa che
se mi buttano dentro, non esco più ?

In tanti anni che faccio il Pm
ho imparato una cosa.

La gente ammazza
senza pensare alle conseguenze.

Questo discorso con me non vale.
Lei mi deve dire soltanto una cosa.

Ce l'aveva a morte con Santomassimo
sì o no ? Punto.

- Sì, ce l'avevo qua, dottoressa.
- Ecco.

Ero stato assunto
alla Fiat di Torino, mi capite ?

Il posto fisso.

Dopo qualche anno mi trasferivano
a Melfi a due passi da casa.

Di lusso. Invece...

- Invece ? - Per la bella faccia
di Santomassimo mi hanno licenziato.

Non credo che la sua bella faccia

sia stata la causa
del suo licenziamento.

Disse al caporeparto che mi ero
rubato i pezzi dall'officina

e li avevo passati
a un amico meccanico.

-Era una bugia.
-Se non è vero, perché lo ha fatto ?

E non parla.

Quindi la denuncia di Santomassimo
le ha cambiato la vita in peggio.

Molto in peggio.

- A disposizione, dottoressa.
- Vada !

Visto che non mi trattiene più
la dottoressa, mi intrattenete voi ?

- Cammina.
- Un caffè ?

Stai tranquillo,
i soldi che ti servono te li do io.

- Buongiorno.
- Chi è ? - Elegante.

La paghetta settimanale
non ti basta ?

Non ti piace il termine "paghetta" ?
Come bisogna chiamarla ?

"Reddito sociale".

Tu non stai bene.
Non mi fare incazzare.

Se scopro che mi prendi in giro,
ti tolgo gli alimenti.

- Buongiorno, tutto okay ?
- Abbastanza.

Ha deciso di passare
alle maniere forti con suo figlio ?

Quando mi chiede qualcosa,
non so come negargliela.

- Lei con sua figlia ci riesce ?
- Basta una sola sillaba, "no".

- Sua figlia si arrende ? - Mai, ma
se si arrende, niente divertimento.

Beata lei,
io non mi diverto affatto.

- Con il caso Santomassimo come
andiamo ? - Non ho buone notizie.

Santomassimo è andato al funerale
della madre e lo hanno ucciso.

- Non ha legami qua, apparentemente.
- "Le apparenze ingannano".

Il tipo che hanno portato via
adesso è una pista attendibile ?

E' Giacomo Quarta, un pregiudicato
che odiava Santomassimo.

- Come si chiama ?
- Giacomo Quarta, perché ?

Il nome non mi è nuovo,
l'ho già letto.

Ecco dove l'ho letto.

- Sui verbali di Giulio Bruno.
- Sono arrivati ? - Dia un'occhiata.

Non ho la memoria buona come la sua,
ma a volte ci azzecco anche io.

- Ecco, pagina 42, verifichi.
Giacomo Quarta, verifichi. - Ecco.

Bruno dice che Quarta fa parte
del clan Mazzocca.

Qualche mese fa pare
che questo tipo uscito di galera

abbia portato un'ambasciata
di Romaniello a Bruno.

- Se fermo la Bartolini, forse
riusciamo ad arrestarlo. - Vada !

- Che sorpresa ! Potevi avvisarmi.
- Se ti avvisavo, che sorpresa era ?

Che faccio, entro ?

Dài.

< Mi fa molto piacere vederti.

- Volevo chiamarti
dopo la cosa del locale. - Ah.

- Poi...
- Non preoccuparti, è acqua passata.

Anche se ce n'è voluta tanta
per spegnere l'incendio.

Beh, se riesci a fare battute
su quello che è successo

vuole dire
che l'hai superata alla grande.

Sono di gomma, diciamo.

Che cosa posso fare per te ?

E' che pensavo che questa cosa
della musica, del sax...

Mi fa stare bene.

Non è che possiamo riprendere
le nostre lezioni ?

Pietro, purtroppo non ho più tempo.

Il gruppo va benissimo,
facciamo serate a ciclo continuo.

Vabbè, ti ho portato fortuna.

- Se vuoi, posso indicarti
un amico molto bravo. - No, grazie.

Cerco un altro modo
per ritrovare me stesso.

Che bello che sei tornato.

I tuoi saranno felicissimi.

Adesso dobbiamo dire al comandante
che stiamo insieme.

Se vuoi, chiedo io il trasferimento.

Me lo daranno, visto il mio stato.

Infatti, come fanno a non dartelo ?

Mi chiedevo come l'avresti presa,
non ero sicura.

Mi hai sorpresa.

Lo sai che sei il mio amore ?

- Io sono arrivata.
- Ti accompagno.

- Ci vediamo domani, ciao.
- Ciao.

- Salve. - Salve.
- Buonasera.

Non prendere freddo.

Faccio subito.

> Buonasera.
> Buonasera.

Ho saputo che avete visto le foto.

Io lo so che voi ce l'avete con me.

Avete ragione.

La dottoressa non c'entra niente.

Io sono il responsabile di tutto.

Io... ho un trasporto verso di lei.

Cioè, l'ho avuto,
ma adesso è tutto finito.

Anche perché...

Tra poco mi sposo,
sto per avere un figlio.

Quindi...

Non dovete più preoccuparvi.

Grazie.

Buona serata e buon proseguimento.

Maresciallo Calogiuri.

Auguri.

Stai attenta alla cottura,
torno subito.

- Ciao.
- Ciao.

Imma... io ci ho pensato.

Ricominciamo da capo,
diamoci una possibilità.

Scusa, toglimi una curiosità.

- Come mai hai cambiato idea ?
Non avevi bisogno di tempo ? - Sì.

E comunque... ci ho riflettuto su.

Poi... ho parlato
con il maresciallo Calogiuri.

- Ah.
- Sì.

Mi ha detto tutto.

Si era preso una cotta per te.

Come quelle che si prendono al liceo
con la professoressa.

Può capitare.

Tu non gli hai dato corda.

Aspetta un figlio da una collega
e vogliono sposarsi.

Una bella chiacchierata tra uomini.

- Già.
- E tu gli hai creduto ?

- Mi è sembrato sincero.
- Io invece mentivo ?

-Dicevamo di azzerare tutto... -Meno
male che hai incontrato Calogiuri !

-Risolve tutto con una chiacchierata
tra uomini. -Imma... -Pietro.

Io me ne sono andata a Torino

tanto ero oppressa dai tuoi silenzi
e dalla tua famiglia.

- Io ho avuto difficoltà. - Pensi
che io non sia stata in difficoltà ?

Uno resiste, resiste, resiste,
però poi alla fine non basta.

- Cioè ? In che senso ? - Che cosa ?
- "Resiste" in che senso ?

- Hai capito in che senso. - Non ho
capito. A chi resiste, a Calogiuri ?

-Che dici, Pietro ? -Il maresciallo
non ti è indifferente ?

- No, dicevo così in generale.
- Lascia stare.

Io ci ho provato.

Dove vai ? Fa freddo, copriti che
ti viene la tosse come al solito.

Perché non mi hai detto
che aspetti un figlio da Jessica ?

Mi dovete scusare. Ci ho provato, ma
non ci sono riuscito per telefono.

Sei riuscito a dirlo a mio marito ?
Come ti è venuto in mente ?

L'ho incontrato per caso.

Sapendo
che ci era rimasto male per le foto

l'ho considerato
un segno del destino. - "Destino".

Il destino non esiste,
esistono solo le coincidenze.

- Si accaniscono contro di me.
- Pensavo di fare una cosa buona.

Da ora in poi teniamo separati
il lavoro e i nostri problemi.

"I nostri problemi" ?

Devo andare,
ho l'udienza al Tribunale.

- Ci vediamo dopo ?
- Vi accompagno ?

No, non vi accompagno.

Signor presidente, oggi
presentiamo alla Corte nuove prove

che legano in modo inequivocabile
l'imputato alla 'ndrangheta.

Prima di vedere le nuove prove

con il mio cliente abbiamo deciso
di cambiare posizione.

Ci dichiariamo colpevoli.

Di tutto ? Anche dell'omicidio di
Don Mariano Licinio e di Iannuzzi ?

No, del concorso esterno
in associazione mafiosa.

Non esiste, o tutto o niente.

Mi scusi, ma questa decisione
spetterebbe a me.

Avvocato, so che lei ha appena fatto
l'esame di Stato

ma siamo a Matera, in Italia.

Nel nostro ordinamento non si cambia
idea in sede di dibattimento.

C'è stato un avvicendamento
nella compagine difensiva.

Pensavo che fosse un mio diritto
proporre una strategia diversa.

Romaniello non può fare
come se fosse a casa sua.

Non è a casa sua. Prima si dichiara
innocente, perseguitato politico.

Vede la malaparata
e si dichiara colpevole ? No.

-A lei che cambia, se il mio cliente
si dichiara colpevole ? -Mi cambia.

Così il suo cliente può sperare
nella clemenza della Corte.

- Romaniello lo sa benissimo.
- Va bene.

La seduta è tolta, ci rivediamo
per le arringhe conclusive.

Dottoressa,
ma neanche nella vittoria

riuscite a mostrare
un po' di moderazione ?

- Non dopo i suoi colpi bassi.
- Tanto io casco sempre in piedi.

Stavolta io la faccio cadere
faccia a terra

come lei ha cercato di fare con me
con quelle foto rubate.

Quelli come noi non possono
permettersi di chiudere gli occhi.

Non si preoccupi,
non accadrà mai più.

Romaniello, una domanda. Giacomo
Quarta, le dice niente il nome ?

Mi pare che sia
il suo messaggero in carcere, no ?

Lo vado a interrogare,
gli porto i suoi saluti ?

Davvero pensate
che ho ucciso Santomassimo ?

Quarta, calmo, non sono qui
per quello o almeno non ancora.

Perché mi hanno arrestato ?
Non ho parlato con l'avvocato.

Un pentito dice che gli avete
portato un'ambasciata di Romaniello.

- E' vero o no ?
- Pure se fosse vero ?

- Mi arrestate
perché ho fatto il postino ? - No.

Perché avete fatto il postino
per conto del clan Mazzocca.

- Siete un affiliato.
- Non sono affiliato a nessun clan.

Non ho neanche
la tessera del supermercato !

Però il pentito dice il contrario
ed è uno molto attendibile.

Di questo si occuperanno
i colleghi della Dia.

Io mi sono fatta un'idea.

Siete entrato nel clan dopo che
Santomassimo vi ha fatto licenziare.

Avevate un unico obiettivo,
vendicarvi di lui, vero ?

Sentiamo, perché per vendicarmi
dovevo affiliarmi ai Mazzocca ?

Magari Santomassimo era legato ai
Delgado, clan rivale dei Mazzocca.

Dovevate coprirvi le spalle
per fare fuori uno importante.

Si è fatta il film la dottoressa !

Quanta fantasia che avete !

No, Quarta,
non è la mia qualità principale.

Ho ragione io sì o no ?

Santomassimo è legato o no
al clan Delgado ?

Dottoressa, io quello che so

è che Santomassimo non faceva
il Padreterno solo in fabbrica

ma pure e soprattutto fuori.

Lo faceva perché poteva contare
sull'aiuto di persone importanti

con la testa qua e le mani a Torino.

- Come i Delgado. - Sì, ma
Santomassimo non era uno importante.

Escludete che Santomassimo
sia stato fatto fuori dai Mazzocca ?

Sì, dottoressa,
io mi sento di escluderlo.

- Imma, che c'è ? Sei strana.
- "Strana" ? Strana come ?

Sei strana, confusa,
sei un po' persa.

Non ti ci raccapezzi, vero ?

Va bene, ricapitoliamo.

Ragioniamo.

Santomassimo faceva parte
del clan Delgado della 'ndrangheta.

- Scusa, stai riepilogando
il caso per me ? - Ti do una mano.

Viene ucciso il giorno in cui viene
al funerale della madre.

L'assassino lo aspettava ?

Aveva un conto aperto con lui.

- Fino a qui ci sono. - Deve essere
stato attirato in un agguato.

E' stato ucciso nell'auto in un
vicolo senza telecamere o portoni.

- Brava, hai studiato il dossier.
- Grazie. Poi c'è un altro elemento.

Taccardi sostiene
che sia stato strangolato

da qualcosa con dei fili di iuta.

La mia conclusione è...

Lo ha ucciso una donna gelosa.

Figurati se la conclusione
non venisse da una fiction !

Da sempre
gli omicidi si compiono per questo.

Santomassimo a Montescaglioso
non aveva nessun legame.

Figurati se frequentava una donna.

No, serve un elemento concreto.

Una testimonianza di qualcuno
che era lì e ha visto qualcosa.

Diana, scusa.

- Pronto ?
- Ciao, Romilda, sono Imma.

- Che succede ?
- No, niente di grave.

- Ah...
- Senti, volevo chiederti un favore.

- Dimmi. - Potresti mandarmi le foto
che hai fatto a Montescaglioso ?

-Le foto ? Ah, ti interessano ? -Sì,
si cambia idea nella vita. Grazie.

- Le vuoi tutte o solo... - "Meglio
tardi che mai". Ciao, bella. - Sì...

Ferma qua.

- Quello ha ancora il cappuccio in
testa. - Non ha il cordone in vita.

-Dovrebbe essere dove è stato ucciso
Santomassimo. -Controllo.

Anche l'orario coincide.

Secondo Taccardi, a quell'ora
il delitto era già stato commesso.

I Mamuni, dite ?
Quelli che portano le statue ?

Tutti i membri delle confraternite
sono incappucciati

durante la processione.

- Quante sono le confraternite ?

- Quattro, ognuna conta una ventina
di membri. - Questa la riconosce ?

E' la Confraternita
della Morte e Purgatorio.

E' strano, questo costume è vecchio.

Da alcuni anni
abbiamo cambiato piccoli dettagli.

- Tipo il cordone di iuta ?
- No, quello c'è sempre.

Si può avere una lista con i nomi
dei membri della confraternita ?

- Ci sarebbe la privacy.
- Ci sarebbe pure un omicidio.

Venga con me in sagrestia.

Trovato qualcosa di interessante,
Bartolini ?

Ce n'è uno che è interessante
e ha il costume vecchio.

- Perché ? - Perché è morto.
Anzi, è scomparso tre anni fa.

- Di chi si tratta ?
- Franco Larocca.

- Parente di Anna, la badante della
madre della vittima ? - Il fratello.

- Perché dici "scomparso" ?
- Non hanno trovato il corpo.

- Ho fatto ricerche sul database.
- Sai come si chiama questa ?

Certo, la "lupara bianca".
E' una roba diffusa qui da voi.

- Scusi.
- Torniamo dal prete, veloce. - Sì.

Le cartacce, poi dite dei terroni.

Certo che mi ricordo
chi era Franco Larocca.

Era il figlio grande
di una famiglia di agricoltori.

Il padre Carmelo era appassionato
di fiori e aveva un vivaio.

Per il mese della Madonna,
addobbava la statua della Vergine.

- Sì, che mi sa dire di Franco ?
- Era un giovane un po' scapestrato.

A volte si dimenticava di portare
indietro l'abito da Mamuno.

Non era solo per questo
che era scapestrato o no ?

No, si era messo in un brutto giro.

Una volta ho cercato di aiutarlo.

Contattai la sorella che mi disse
che si era rivolta a una persona.

- Una persona molto importante.
- Chi era questa persona ?

Disse che era uno di qua
che viveva in Alta Italia.

Nel vivaio del padre di Franco e
Anna Larocca c'erano dei papaveri ?

C'è nessuno ?

- Buonasera.
- Buonasera.

-Come mai questa visita ? -Vorremmo
vedere il costume da incappucciato

che suo fratello non ha
mai restituito alla confraternita.

Perché dovrei averlo ?
A voi che importa ?

- Nemmeno il cordone ha ?
- No.

Continuo a non capire
perché mi fate queste domande.

Suo fratello faceva parte dei
Delgado, clan rivale dei Mazzocca.

Era stato Santomassimo
ad affiliarlo a Torino

dove lei lo aveva mandato sperando
che trovasse lavoro alla Fiat.

Santomassimo invece del lavoro
lo ha fatto diventare un soldato.

Lo ha rimandato a Montescaglioso
e lì è sparito.

- Forse aveva fatto a qualcuno uno
sgarro. - Franco non era un mafioso.

Non si permetta di dire certe cose.

Dopo la morte dei suoi genitori,
suo fratello era tutto per lei.

Santomassimo glielo ha tolto.

Lo ha fatto finire su una strada
che porta solo alla morte violenta.

- Per questo lo ha ucciso.
- Non l'ho ucciso, dottoressa.

- Ma la vecchia...
- La madre di Santomassimo ?

Sì, si era messa "come una zecca".

Ogni giorno mi diceva di chiamare
Antonio e io lo chiamavo.

Lui non veniva
perché aveva da fare a Torino.

La madre si arrabbiava
e "si lavava la bocca" con me.

Mi ha raccontato
tutte le schifezze del figlio.

La vecchia si era rincretinita e non
si rendeva conto che parlava con me.

Mi raccontò che Antonio credeva che
mio fratello avesse tradito il clan.

La vecchia mi disse anche
che fine aveva fatto Franco.

Il figlio glielo aveva detto.

Lo hanno ucciso e buttato nel Lago
di Monticchio proprio i Delgado.

Si è vendicata strangolandolo
con il cordone di suo fratello.

Non l'ho ucciso, come avrei potuto ?
Santomassimo era il doppio di me.

E' vero, era il doppio di lei.

A volte la saggezza popolare viene
incontro alle persone più deboli.

Magari lei a casa gli ha preparato
la papagna e gliel'ha fatta bere.

- Sa che cos'è la papagna,
Bartolini ? - No, dottoressa. - Eh.

Eccola qua.

E' un infuso
di bulbi di papavero e camomilla.

Lo usavano le nostre madri
per calmare i bambini irrequieti.

- E' un oppiaceo praticamente.
- Sì, ora non si usa più.

La signora Larocca la conosceva
benissimo.

Quando ha dovuto calmare
la forza di Santomassimo

ha pensato di ricorrere
a questa papagna.

Io non ho fatto niente.

Peccato non avere fatto analizzare
alla Scientifica

le tazze che erano sul lavandino
dopo la morte di Santomassimo.

Avrebbero trovato tracce di papagna.

- Non so di che parlate.
- Glielo dico io di che parlo.

Ha dato la papagna a Santomassimo
e gli ha chiesto di portarla a casa.

Lui già un po' stordito
si è messo in macchina.

Lei con una scusa
ha tardato a raggiungerlo.

Sperando che la papagna
avesse fatto effetto è scesa.

Si è messa dietro in macchina.

Ha preso la corda...

< Lo ha strangolato.

< Poi incappucciata
si è confusa tra la folla, vero ?

Hai pure cercato di incolpare
Spilotros

dicendo di avere visto il camion
a casa della signora.

Dimmi la verità.

Non è solo per tuo fratello
che odiavi Santomassimo.

Ti ha usato violenza.

Dopo il funerale della vecchia...

Gli dissi
che ero rimasta senza lavoro.

Glielo dissi così,
come quando ti sfugge una parola.

Non volevo niente da lui.

Invece lui senza vergogna mi disse

che la famiglia con cui lavorava
aveva bisogno di una come me

per assistere una persona anziana.

Però non si doveva sapere,
perché la persona anziana...

- Era latitante, faceva parte
del clan dei Delgado. - Sì.

Non gli era bastato
rovinare mio fratello.

Voleva rovinare anche me.

In nome del popolo italiano

il Tribunale di Matera, visto
l'articolo 416 del Codice Penale

ritiene l'imputato Romaniello
colpevole dei reati a lui ascritti.

La pena è di anni dieci con
l'interdizione dai pubblici uffici.

I particolari nella pubblicazione
della sentenza. La seduta è tolta.

Dottoressa, molto bene.

- Brava.
- Grazie. - Brava.

Dottoressa, grazie.

Si è concluso
con una condanna a dieci anni

per concorso esterno
in associazione mafiosa

il lungo processo a carico
di Saverio Romaniello.

Una sentenza che esclude

gli omicidi di Don Mariano Licinio
e Pasquale Iannuzzi

ma che individua Romaniello
come mandante di entrambi i reati.

Una giornata storica
per la giustizia

resa possibile dall'impegno
delle Forze di polizia Giudiziaria

dei carabinieri,
ma anche dei singoli cittadini.

E' soprattutto
un successo per Imma Tataranni

che si è battuta come una leonessa
dalla criniera rossa

mettendo a rischio la tranquillità
della sua vita privata.

Questa era solo una battaglia,
la guerra non è ancora finita.

Gli sforzi degli inquirenti
sono volti a individuare

il nascondiglio
del boss Agenore Mazzocca.

Basterà il misterioso pentito
che ha incastrato Romaniello

a mettere la Dia sulle tracce
del boss della 'ndrangheta ?

Noi come sempre saremo qui
a raccontarvelo.

Dal Tribunale di Matera è tutto,
Pino Zazza, Lucania News.

- Complimenti, l'incubo è finito.
- Chissà se è davvero la fine.

Dieci anni per appoggio esterno.

Gli omicidi di Iannuzzi e Don
Mariano non li hanno considerati.

Me lo aspettavo.
Meglio così che niente.

In certi casi,
forse è meglio proprio niente.

Che vuoi dire ?

Dottoressa...

Io lo so che ce l'avete con me
e voi avete ragione.

Negli ultimi tempi ho fatto talmente
tanti errori che mi vergogno.

- Però...
- Non sei stato da solo.

Ho sbagliato pure io.

Penso
che sia meglio cambiare le cose.

Tra un po' avrai una famiglia
e capirai che significa.

Certo, avete ragione.

Oltretutto... stiamo per informare
il nostro comandante.

Dobbiamo chiedere il trasferimento
di uno tra me e Jessica.

Siccome voi avevate detto che...

Cioè, volevate
che io restassi in Procura...

Sì, però non lo so
se è una buona idea.

Come ?

- Cioè...
- Non lo so. Ciao, Calogiuri.

- Valenti'. - Ti avevo avvisata
che facevo tardi, no ?

Sì, ma non così tardi.

Sono contenta che hai vinto.

- Perché non avremo più la scorta
sotto casa ? - Anche per quello.

- Sei la numero uno !
- E' arrivato questo per te, tieni.

- Che cos'è ?
- Un regalo.

"Limone e zenzero".
La papagna dove sta, quando serve ?

Imma, volevo dirti una cosa.

- Vuoi dirmi che sei contento
di come è andato il processo ? - Sì.

In effetti sono molto contento
che sia andato tutto bene.

- Sono contento per te.
- Grazie.

So quanto ti sia costato.

C'è altro ?

Volevo dirti... questo.

Buonanotte, Imma.

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