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Ancora? Lia, sei troppo grande per queste cose!

- Vedi cosa fa?
- siediti!

Ti metti ancora a litigare con lui?

Non ti sei ancora messa il cappotto?

Tu prega tanto... e speriamo che ti ascolti.

Portala alla Madonna.

Mettiti il velo in testa!

Legatelo!

Quando finisci, torna a casa!

Nemmeno quest'anno.

Meglio.

Tanto mamma ti fa venire lo stesso a messa.

Almeno ci vedevi me.

E così ho una scusa per non venirci.

Ti ci fa venire comunque.

Non ci vengo.

Dov'è?

Andiamo, a tavola.

Poverino, si è fatto male...

Sono venute buone queste patate,
papà, sono dolci.

Domani ci sono rimaste da raccogliere le verte.

- Perché domani non te ne stai
a casa con me? - A fare cosa?

Non ti preoccupare,
che qualcosa da fare la troviamo.

Mi fai compagnia.
Stiamo insieme, madre e figlia, no?

Voglio andare con papà.

Questa cosa non si può sentire...

Devi andare tu a mettere le mani nella terra
quando c'è tuo padre che lavora.

Tra poco anche tuo fratello può farlo.

- Ma perché?
- Cosa? - Che c'è?

Lasciala lavorare, se le piace.

Dobbiamo avere un problema?

Ce l'hai tu, il problema.

Non mi piaceva sei mesi fa, quand'è partito,
e non mi piace neanche ora.

Non è gente per noi.

Vedi che devi fare.

Andiamo. Dai, è tardi.

Ma ti sembra il modo?

Andiamo. Cammina insieme a tuo fratello.

Un concerto... Perché non vengono
alla processione? E tu lo inviti a casa.

Ci manca solo che la gente ci veda con lui.

Ma dici sul serio? Se non era per Orlando,
ci toglievano la terra. La gente!

Ricordati cos'ha fatto per noi,
quando era sindaco. Muoviamoci.

- C'è un cordone libero, vieni.
- No, mamma, vai tu.

- Vieni, che lo tieni tu!
- Vai tu.

Evviva la Madonna!

E cammina!

Ora cammino! Che spirito cristiano...

Cammini lei!

Cosa sei andato a fare in Germania?

Niente.

Dico sul serio.

Tieni.

Sei sparito da un giorno all'altro,
mi hai lasciata qua.

No, Lia, non dire così.
In Germania ti pensavo sempre.

Sono tornato per te.

- Davvero?
- Per te.

Sei tornato per una
che hai visto solo tre volte?

"Una"? E tu saresti "una"? Tu sei tu!

Giusto?

- Se sei tornato per me,
devi dirmi il perché. - Perché cosa?

- Cosa ci sei andato a fare in Germania?
- Niente, a imparare la lingua.

- Ah! Asino. - Dico davvero! Le lingue sono
importanti! Ho imparato un sacco di parole.

11 fa ridere?

- E a chi l'hai detto?
- A chi dovevo dirlo? Lo sto dicendo a te!

Ti sembra che dica stupidaggini?

Hai imparato bene la lingua o devi tornarci?

No, non devo andare da nessuna parte, resto qua.

Devo pensare ad alcune cose importanti.

Me lo dai un bacio?

Devo pensare a te. E basta.

Devo pensare a queste mani...

che non si devono più sciupare nella terra.

Basta.

A me piace lavorare la terra,
lo faccio perché lo voglio fare.

Ci prendiamo una casa e ci mettiamo
vasi, fiori, piante... tutto quello che vuoi.

Però non si devono sciupare più.
Non c'è discussione.

E pensiamo pure a tuo padre, non ti preoccupare.

Mio padre lascialo stare,
non vuole saperne niente.

Non ne vuole sapere?
E noi glielo facciamo sapere... a tuo padre.

Per un paio di giorni veniamo qua, dove
non ci vede nessuno, e la questione è risolta.

Basta, sistemiamo tutto.

Cos'è questo?

- Cosa?
- Chi te l'ha dato?

Questo? Chi doveva darmelo? L'ho comprato io.

Sicura?

Fammi vedere.

Non mi piace. Non mi piace che metti queste
cose nei capelli, che esci tutta agghindata.

Non sono cose per te.
Sei più bella così, semplice. Non mi piace.

- Sta arrivando la processione, devo andare.
- Aspetta! Quale processione? Rimani qua.

- C'è ancora tempo.
- No, voglio andare a casa.

Ci vediamo qua, domani?

Questo ti basta come risposta?

Che dobbiamo fare, Lia?

Non ho fatto niente, papà.

Non sono brave persone.

- Credimi.
- Tu credi a me?

Certo che ti credo.

E allora ti credo anche io.

- Non devi parlare con questi.
- Non ho più niente da dire a loro.

Ora qua non ci vieni più.

Ma perché?

' È orgoglioso.
E troppo orgoglioso, quello è il problema.

Dovevi vedere come mi guardava, tutto spavaldo.

Quando mi presenterò
con sua figlia pronti per sposarci,

voglio vedere cosa dirà, questo contadino...

È perché è un contadino, quello è il problema.

Ha la testa dura come il legno.

La figlia è tanto bella, e lui è un poveretto.

Che hai? Sei preoccupata?

Perché sei preoccupata?
Vado a sposarmi, non vado in guerra.

A te penserò sempre. Non mi dimentico di te.

Non perdi il lavoro.

Ti lascio i soldi qua.

Ti lascio qualcosa in più,
perché sono mancato... e poi perché è Natale.

Così ti compri un pensierino da parte mia.

- Per domani è tutto pronto.
- A posto, ci vediamo domani.

Ci sono Antonino e Cusimano
che stanno aspettando...

Falli aspettare.
Che si facciano una passeggiata.

- Ve ne andate domani? - Sì, ma torniamo
tra un paio di giorni, non preoccuparti.

Cos'ha da dire quel morto di fame del fatto
che Lorenzo Musicò vuole sposare sua figlia?

Dovrebbe farmi una statua d'oro.
Trova l'America e si lamenta!

Gioia mia, così è la vita. Se non ti avessero
consumata, forse avrei sposato te.

- Attenta, il pavimento è bagnato.
- Lo vedo. - Ripasserò un'altra volta.

- Il caffè è pronto, va solo scaldato.
- Non ho fame.

- Il caffè si beve, non si mangia. 0 no?
- Non ho sete.

Guarda che non è una punizione.

Lo so che l'hai convinto tu a lasciarmi a casa.

- Non è andata così. - Ah, no?
- No. Io e tuo padre abbiamo deciso insieme.

E poi ci sono cose
che per una ragazza non vanno bene.

- Ormai sei grande. - Certo, sono grande,
ma devo rimanere a casa con te a pulire.

Intendo dire che siccome sei grande...

devi stare attenta a quello che dice la gente.

E poi c'è tuo padre che lavora,
non devi farlo tu.

Cosa vuol dire che c'è papà? Lo faccio
perché lo voglio fare! Che c'entra papà?!

Non sta bene a te o non sta bene alla gente?

Finiscila!

Togli le scarpe dal letto!

Mettila qua sopra.

Fallo andare a casa. Che c'entra lui?

Ha voluto venire lui, si è attaccato a te.

Ci sono io qua, lascialo andare a casa.

Qual è il problema? Lo domandiamo a 1'Indaro.
1'Indaro! Riporta il bambino a suo padre.

- Sbrigati. - E tu? - Ora vengo.
- Ora viene, dai. - Su, andiamo a casa.

Dai, forza.

Siediti.

Cos'hai alla testa?

Cos'è successo? Che ti hanno fatto alla testa?
Dove sono i ragazzi?

Sono venuti e hanno portato via Lia e Mario.

Vado dai carabinieri.

- Diglielo tu...
- Questi si sono presi mia figlia!

A mia moglie hanno spaccato la testa!

Pensavo che sarebbero venuti da me,
non che sarebbero venuti qua!

Io non capisco. Non lo so.

Vedrai che quando sistemiamo tuo padre
in una bella casa in paese... grande, nuova...

Gli passa tutto, fidati di me.
E la finisce con questa storia.

E poi, Lia, ormai il danno l'abbiamo fatto.

Siamo qua. Ormai è come se fossimo sposati.

Hai deciso anche i fiori per la chiesa?

No, li dobbiamo decidere insieme.

- Fammi andare a casa... - Dai...
- Fammi andare a casa. - Non te ne andare.

- Don Gaetano vorrebbe invitarvi per la festa
di fidanzamento. Verrete? - Ridammi mio figlio.

Io vado a denunciarli.

Dai, Lia, forza.

Firma, Lia.

- Firma il foglio, forza.
- Per me, puoi andare in carcere.

Non ti firmo niente.

Che pensa la gente? Che ripudio mia figlia?

Facciamo quello che dice Lia. Tutti.

Ma perché mi parli così?

Perché ho deciso così.

Non m'importa nulla
di quello che pensa la gente.

Pietro, io sono d'accordo con te.
A me interessa mia figlia, come a te.

Cosa pensi?

Ma che pensi?

Lei è piccola. Non sa cosa le aspetta, ora.

Cosa dobbiamo fare?

"OH I0 S0.

Non ti preoccupare. La aggiustiamo, questa cosa.

Hai freddo, gioia?

Sei hai freddo, stanotte metti questo.

- No, la voglio accesa.
- Devi dormire un po'.

- No, lasciala accesa.
- Non può rimanere accesa tutta la notte.

11 ho detto che la voglio accesa!

Non voglio che dorma
con la luce accesa, è pericoloso!

Io la voglio accesa.

Per stanotte lasciamola così.

Può prendere fuoco! Sei pazzo?!

Resto io. Mi metto qua, la controllo io.

Lo sai, vero, che...

Questo processo arriva
senta che tu te ne accorga.

Sembra che ci sia tempo...

Con questo freddo
sembra che le cose non si muovano.

Invece le cose si muovono.

E come si muovono anche gli uccelli...

arrivano le foglie rosse.

E con le foglie rosse...

arriva questo processo.

No, lasciala accesa, per favore.

Cinque minuti.

Vado a dormire.

Vado a vedere tua madre.

Domani posso venire a lavorare con te?

Tanto non devo imparare a fare la moglie
a casa con mamma.

Posso venire a lavorare con te?

Ma che fai, Lia? Lascia stare,
non c'è più niente da prendere. Che fai?

È normale portare al pascolo di notte?

Voglio comunque denunciare Musicò.

La ringrazio, ma si faccia gli affari suoi.

Andiamo.

Vuoi rimanere a digiuno?

Non mangi nemmeno domani mattina,
Don Zaina ci aspetta per la confessione.

Stai zitto e mangia, Mario.

Tu in chiesa? E perché?

Perché? Che succede?
Non posso prendere un po' d'aria?

No, andiamo a casa.

Lia... dov'è Mario?

- Mario è dentro.
- E tu con chi parli? - Tu chi altro vedi?

Entriamo, che c'è tuo padre con l'avvocato, dai.

Dai, sbrigati.

Se non vuole aiutarmi, perché non se ne va?

Dicono che sia
l'avvocato più bravo di tutta la Sicilia.

Se ci facciamo aiutare da lui,
faremo una bella impressione.

Com'è che a te interessano solo gli altri?

Gli altri, gli altri...
Dobbiamo sempre piacere agli altri.

Lia, a me interessa che tu stia bene.

Abbi fiducia nell'avvocato,
così lavora meglio, nel tuo interesse.

Dai, dallo a me il morso. Me lo devi dare forte.

Lo do a lui, il morso.

Andiamocene. Andiamo. Cammina, Mario, forza.

La mamma ha permesso a Mario di mangiare
il dolce nel giorno del Venerdì Santo.

Questo dice tutto.

Sempre meglio di quello scimunito.

Non lo sopporto.

Io vorrei andarci con un amico...

non con un cretino che puzza di colonia.

Sei sempre in casa mia.

- Ti piace raccogliere le lumache?
- No, per carità, le lumache mi disgustano.

Che parli a fare, se non le hai mai mangiate?

È qua vicino?

Non è che sei un asino pure tu,
come quello? Un po'.

Hai visto? Possiamo stare anche a casa.

Ci sono tante cose da fare,
non c'è bisogno di uscire.

Ora abbiamo da fare qua, poi andiamo dentro.

Che hai combinato? Sei tutto bagnato.

No, al mare non ci possiamo andare.

Poi vediamo. Stai al sole.

Mario! Mamma ha ragione:
che ci vai a fare al mare quando c'è questo?

Basta con questa cosa!

Tutto il tempo a giocare, a scherzare!

E poi si riempie tutto d'acqua.

La terra diventa fango.

Tu ti sporchi tutta.

Tu vieni qua, devi metterti al sole.

Vuoi venire a farti una nuotata? Dai, andiamo!

Ma certo! Di giorno al mare ci vanno tutti.

Ma i bambini speciali al mare ci vanno di...?

Guarda, papà si è messo là.

- Ma è calda! - Entro solo con i piedi.
- Hai paura? - A me non piace.

Invece a nostro figlio piace.

Sta esprimendo un desiderio alla luna.

Non lo dici nemmeno a tuo padre e a tua madre?

Se penso che devo farmi difendere
da un cretino così...

Hanno detto che può rimanere a casa
fino all'inizio del processo.

Non ci resta in carcere.

Non ci resta.

Vieni qui, Mario. Fammi sedere.

Che andiamo a fare? Nemmeno tu ci credi.

- Forla, prendo un po' di vino.
- Sì, prendi un po' di vino, Pietro.

Orlando, ma perché lui è qui?
Non doveva esserci solo il giudice?

Non lo guardare.

Fai finta che non ci sia.

Questi chi sono?

Cosa sono venuti a fare?

Avevi detto che dovevo parlare solo col giudice,
ma quest'aula è piena di gente.

Che Lia non vedesse cosa?

Sei venuta proprio male in questa foto, mamma.

- Guarda che faccia che hai...
- Tu invece sei venuta bene...

- Forse il fotografo non era uno bravo.
- Il fotografo, eh?

- Guarda com'è venuta tua madre.
- Senti quest'altro.

A te le foto non le hanno fatte.

Questi li porto con me.

Devo vederti in faccia mentre lo dici.

Voglio andare a casa.

È mortificante perché parlano solo loro.

E tu non dici quello che sai.

Non importa quello che dicono loro.

Non è più mortificante.

Diglielo.

Digli quello che sai.

Comandano loro qua.

Ora come faccio
a dare da mangiare ai miei figli?

Come faccio?

Sei stato tu! Sei stato tu!
Ecco perché sei qui, disgraziato!

Perché Ines non è qui?!

Prendi Mario! Nasconditi sotto il letto!

Cos'è successo? Hanno tirato una pietra.
Spostati da qua.

Ti hanno colpita?

Leggi cosa c'è scritto.

11 ho detto di leggere! Cosa c'è scritto?

- Cosa c'è scritto? - "La prossima
è quella che schiaccia la testa..."

- La prossima è quella che dico io!
"..a te a tua figlia".

- Prendi il giubbotto! - Papà, che fai?
- Prendi il giubbotto! Prendilo subito!

- Ma perché?! - Perché ce ne dobbiamo andare!
- Calmati, papà! - Dobbiamo andarcene subito!

Domani mattina prendiamo il treno.
Arriviamo a Milano la mattina successiva.

Eh, lo so.

Aspettiamo la sentenza e partiamo.
Orlando, se lei avesse figli, lo capirebbe.

Lasciala stare. Le passa.

Che fai? Vai a cercare le lumache?

Non ci sono lumache quando piove, escono dopo.

Tu devi capire una cosa.

L'unica cosa che ho fatto è stata non sposarmi
con uno che non potevo più sopportare.

Ho fatto solo questo.

Non ho ammazzato Ines,
non ho rovinato il lavoro a mio padre.

Tutto il resto è accaduto dopo,
non devo fare niente per nessuno!

Non ti preoccupare,
so quello che devo fare per me.

E ora mi dite tutti quello che devo fare,
se devo parlare o non parlare.

Basta! Non voglio fare più niente,
non voglio venire domani!

Non ne voglio più sapere, basta!

È rovinato.

Ma che fai? Mario, sei impazzito?!

Svegliati. Andiamo.

- Dove?
- AI mare!

Così ho capito che erano venuti per prendere me.

Perché è arrogante.

Solo che hanno portato via anche lui.

Io gli dissi di riportare Mario a casa,
perché il bambino non c'entrava niente.

Ma perché le fa questa domanda?

Per niente.

Io gli dissi di sì.

E guardate che fine ha fatto ora.

Cosa ti resta da difendere?

Perché non mi dici niente, papà?

Dovresti festeggiare.

Abbiamo vinto! Perché non sei contento?

Ma cosa abbiamo vinto, Lia?

Cosa abbiamo vinto?

Solo perché il giudice ti ha dato ragione...
Sai cosa abbiamo vinto?

Che non possiamo più camminare per strada.

Io non voglio partire, papà.

E che vita sarebbe, qua?

Stare sempre nascosti... che vita sarebbe?

Non puoi più camminare per strada.
Non puoi più andare al mare.

Io sono orgoglioso di te.

Però non abbiamo vinto niente.

Noi non possiamo vincere contro di loro.

Vincono sempre loro.

Prendi questa valigia e portala giù.

Sara, Lia, che state facendo? Scendete.

Dai, Lia, andiamo.

Il treno sta per partire e noi siamo ancora qua.

Allora?

Che vuoi fare? Vuoi restare qua?