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La prima parola

Papà, non l'ho vista.

Non è proprio venuta, eh?

No.

Lo sai che in tutti questi anni l'ho mai
smesso.

Me la sogno ancora.

Però la voce...

La voce non la riesco a ricordare proprio.

Tu te la ricordi? Il profumo.

..

che le morti porto.

Teniva un profumo che mi piaceva assai.

E quando lo abbracciavo mi metteva sempre
qua.

E respiravo forte.

Ma tu ci pensi mai quando veniamo a
farnetone qua sotto?

Mi prometti che se muoio prima di io mi
liberi nel mare?

E che sono si brutti
pensieri? Piccoli.

..

noi siamo immortali.

Andiamo.

Andiamo.

Scusate...

Rosarici... diretti oggi
non sta buona che a capo.

Prego, si accomodi.

Vi ricordate la richiesta del magistrato
per andare in casa famiglia?

Sì.

Eh, la voglio richiedere.

Che cosa ma ti avrà fatto
cambiare idea? Carmine.

Carmine.

Mi hai chiesto di sposarlo.

Ho visto...

tu gli stai dicendo di sì, perché...

sei venuta qui a chiedermi di uscire.

Bene.

Vedo che hai preso
proprio alla lettera il mio

consiglio di non lasciarti
travogere dall 'odio.

È Gesù di lettri.

Tenivo per ragione vuoi.

Che sei felice te lo leggo negli occhi.

Però... Cosa stai
dicendo la felicità?

Rosarici, il matrimonio è una scelta
importante.

Non dipende solo dalla felicità di questo
momento.

Capito?

Io l'ho già provata a scordarmi.

Ma non ci riesco.

Se tu veramente vuoi cambiare a vita, io la
richiesta del magistrato la notro subito.

Poi tu esci, stai con Carmina.

Però per il matrimonio aspetta.

Ma che ha già spettacolo direttore?

Io so ciò buono che è quello che voglio.

Carmina è trasferito per me.

E lo amo.

E voi avete mancato con Crono?

Non è per me che devi convincere.

Io lo dico per te.

Per non farti venire nelle decisioni
affrettate.

Pensaci.

Non lo prometti?

Ho già pensato buono.

E non potevo che fare scelta migliore.

E muo chiamo ad un magistrato.

Ok? Dagli ordini.

Madale!

L'abbiamo persa, eh?

Sei pronto, amore?
Sì, ora arrivo.

Ti ho preso un po' di pizza.

Sbricchiamoci, che è tardi.

Pietro?

Pietro, ascoltami un momento.

Che hai?

Non parli più, non ridi più, sempre con
questo muso.

Pietro è il ragazzo più allegro della
scuola.

Che succede?

Cosa c'è da essere
allegro? Scusa, mamma.

Ma no, scusami tu.

Ti prometto che le cose non miglioreranno.

Torneremo a sorridere.

Non è vero.

Finché quegli schifosi
che ti hanno fatto del

male non finiranno in
galera, non cambierà niente.

Guarda, sono entrati tutti.

Vai che è tardi.

Pietro?

Allora non abbiamo cercato buona.

Dobbiamo fare un'altra perquisizione.

Massimo, se la pistola fosse stata in IPM,
l'avremmo già trovata.

Che a tua cazzo hai fornuto?

Hai provato a ricostruire gli ultimi
movimenti da quando l'hai presa?

Non riesco a darmi una spiegazione,
ma deve essere successo forse qui dentro.

Un'altra possibilità ci sarebbe.

C'è stato tuo figlio qua.

Ma come deve andare a mente?

Magari per proteggere la mamma.

È impossibile.

Senti, facciamo così.

Diamoci 24 ore di tempo, poi se non salta
fuori, chiamiamo il ministero.

Che facciamo quei ragazzi?

Oggi arriva la commissione de samba per
Diego e Kubra.

Riprendiamo tutto normalmente.

Non ci possiamo permettere casini se li
chiudiamo in cella.

Ci sta qualcuno che può sapere dove è
finita Stavagliono?

L'unico è Cardio Trap.

Sì, vabbo, Cardio Trap.

Noi Massimo, ti devi calmare.

Tu devi cambiare atteggiamento coi
ragazzi.

Se è troppo nervoso, aggressivo, si
chiuda il narizio e non ti riconoscono più.

L 'unica che può provare a parlare è
Nunzio.

Allora sapete che c'è?

Faciti come cazzo, papà.

Senti, scusa per l'altro giorno.

Pensavo volessi ponere Diego per lui.

È molto importante.

Se ti va, li invito a cena ancora.

Thailandese? Va bene.

Cerchiamo di risolvere questa situazione
prima.

Ce la faremo.

Ce l'abbiamo sempre fatta, ce la faremo
pure questa volta.

Pardon.

Musca.

Ma quando hai deciso che sì?

Che non vuoi fare i tempi
che non ci parlano? Lo so.

Ma non lo so anche quando l'ho deciso.

Né per chi l'ho deciso.

Lo so solo che Arindo vuole essere felice.

Ok, allora vedi ancora non me le paura.

Perché stupendo ci sto.

Cioè? Mamma tua.

Posso capire.

E se vi è piaciuto, sai?

A tenere la mamma con cui poter
condividere certe cose.

Tipo questo.

Tipo a nascere mia figlia.

E se vi è piaciuto pure a me.

Ma ricevo che hai e te insieme stato
proprio fortunato e famicchio.

E a dove?

Io non mi ricordo, sai?

Però Ciro mi dicevo che era quella a lei.

Tutto quello che mi rimane sono solo
ricordo e fotografie.

E ora l'ora è nata necchio vicino.

Vitami.

Sto io vicino a te.

C'è sta futura vicina a te.

Io bonifico la clinica, l'ho già fatta.

Ora mi aspetto che i patti vengono
rispettati.

Vabbè, dai, fammi sapere.

Con chi stai a parlare?

Con uno che mi ha fatto un piacere.

Oggi è l'anniversario della mortina.

Ma non ti ho visto proprio al cimitero.

Non c'è niente che fare.

Ma a te non ti manca proprio?

Ho passato tanti anni, non ci fai tenere
giù.

E' nata femmina, non l'hai mai tenuta?

No.

E perché?

Per noi?

Per il rispetto che porti a lei?

Perché pure come me la femmina rappresenta
solo un problema.

Eh?

Lo sai che penso, Gerti Boto?

È quasi felice che lo dà così.

Poi magari ti pensi che hai soccontato che
è morta mamma?

Io faccio solo vent'anni che mi hai vista
gli anni in una moto.

Una lacrima.

Un fiore su quella tomba.

Niente.

Ciro... E mortogno in
un secchiagno come voi.

Si è vivo?

Ti faccio bene?

Ma che bene, Massi, ti voglio solo
aiutare.

Non dici lo stonzato, lo conosco con lo
sguardo.

E tutti i giorni non mi stai addosso.

Parlo.

Vorrei soltanto dirti qualcosa che ti fa
stare meglio.

Tipico che la pietra sa che stanno?

Erano soltanto ipotesi, io e Sofia non
volevamo accusare nessuno.

Mimmo.

Vieni, ha già parlato.

Aiutovi.

Piano, piano.

Piano, piano.

Ecco.

Grazie.

Avete trovato quello che cercate?

Tu ne sai niente.

Me lo diresti, no?

Mimmo, io ti ho osservato parecchio.

E sei cambiato.

Se lo dite voi?

Ho fatto un percorso di legalità
significativo e non te lo dimenticale.

Però adesso ci vuole un obiettivo più
concreto.

Qualche professione.

Perché ne so, o bra, oggi fa l'esame di
maturità.

Dobermann ha la licenza media,
no?

Tu che bofò?

Vuoi studiare pure tu?

No, io non ne cago a studiare me.

E poi faccio il corso di pizzaiolo,
non va bene? No, va bene.

Ma ti ha passione, ti piace.

Perché se non ti ha passione e non ti
piace, c'è il rischio che ti perdi.

Per esempio...

I ragazzi che sono coinvolti in quello che
è successo alla moglie del comandante.

Ma perché li hanno presi?

E perché ti stai agitando?

Perché ti stai agitando?

Non mi stai agitando.

Non ti stai agitando?

Perché fai così?

Così come?

Mimmo, perché fai così?

Vuoi sapere perché?

Perché secondo me tu sai qualcosa di
questa storia che non puoi dire.

Io non so proprio niente.

Mimmo...

Tu sei stato tanto coraggioso quando hai
raccontato di quello che è successo con Pierucchio.

Puoi essere l'altrettanto adesso.

Beppe, coraggioso può fare che io...

Io ho la certezza...

Perché tu sei coinvolto nello stupro della
moglie del comandante.

Tu hai già fatto qualcosa di buono in
passato.

Fanno anche adesso.

Ma che vettice stai strozzato?

E non ci assicca niente?

Ho tenuto uno testimone.

Che si è tenuto uno testimone facciatelo
parlare.

Se non basti, me rompo cazzo.

Beppe...

Beppe... Grazie.

Ma allora smetti di guardare indietro e
guarda qui.

Si hanno notizie?

No.

A che pensi? Niente.

Tu lo sai dove è
andata, eh? Non lo so.

Sì, non lo so.

Se solo sapessimo
come si chiama.

Noi la possiamo
aiutare, capisci? Gianni.

Non si è mai cacciato?

Mi devi dire il nome.

Quella ragazza potrebbe essere negua e lo
capisci o no?

Tu sei amico suo,
eh? Le vuoi bene.

E gli amici non si lasciano da soli,
Gianni.

Non la lasciare da sola.

Alina.

Alina.

Altre notizie?

No.

L'unica cosa che mi ha detto
è... vive in una casa famiglia e...

sta cercando il fratellino piccolo.

Bravo, Gianni, bravo.

Bravo, che c'è un bacio in danno,
Gianni, bravo.

Non è un po'...

Non lo so troppo così.

Stai benissimo.

Fare una bella figura.

No, mi cambio, metto una felpe via.

Aspetta.

Facciamo così.

Che stavo pensando.

Una come me e il diploma.

Sono ridicola.

Ma stai dicendo?

Tu sei la persona più forte che io
conosca.

Ti sei dato un obiettivo.

E hai fatto di tutto per aggiungerlo.

Io sono orgogliosa di avere un'amica come
te.

Ora ti manca l'ultimo passo.

Non ti puoi tirare indietro.

Un'amica diplomata.

Magari diventi pure maestra.

Toc, toc.

Qualcuno ha un esame?

Dai che è arrivata la commissione.

C'è pure Beppe che ti aspetta.

Dai.

Dai.

Dai.

È oggi una giornata da ricordare.

Sei pronta, bambolì?

Che c'è?

Stai tranquilla.

Andrà tutto bene.

Come fai a stare così calmo?

Io sto morendo tanzi.

Dai, su, andiamo.

Puglia!

Puglia, come piaci?

Forza e coraggio.

Forza e coraggio.

Mi raccomando.

Sono fiero di te.

Tanti auguri pure a te.

Ma tanti, tanti, tanti.

Va be'.

Grazie, Pino.

Grazie.

Grazie.

Andiamo.

Va bene, va bene.

Facciamola concentrare questa ragazza.

Grazie, Pino.

Grazie.

E' brava, Pino.

Ma sei piaciuto?

Maturo, senza gelosia.

Pure parola di incoraggiamento e patica.

Ma quali incoraggiamenti?

Non le hai fatte ancora così già.

Ad essere bocciato mille volte.

Non una volta.

Questo è proprio una caprecazza.

Prego, signorina.

Si sera pure.

Buongiorno.

Buongiorno.

Allora... indirizzo economico-sociale
del liceo umanistico.

Vuole parlarci delle caratteristiche del
welfare italiano?

In Italia?

Cioè, quando è nato in Italia?

Quali sono stati i primi esempi?

Qual è il modello che l'Italia ha seguito?

Allora, il cosiddetto welfare state...

Eh... Signorina, facciamo così.

Ci parli lei di un argomento a piacere.

No, no.

La so.

Un attimo.

La so.

Se mi dà l'opportunità, vorrei parlare
delle politiche sociali.

E soprattutto come vengono negate a donne
come mia madre.

Donne che vengono strappate dal loro
territorio.

Donne che vengono avviate alla
prostituzione in giovane età.

Attraverso minacce e violenze di ogni
genere.

Che spesso vengono anche estese ai
familiari rimasti ancora in patria.

Va davanti.

Che scelta ha una ragazza della mia età?

Una ragazza strappata di ogni affetto.

Portata in un paese sconosciuto di cui non
sa nemmeno la lingua.

Che scelta può mai avere
quando viene portata in

strada e buttata come una
bistecca tra cani affammati?

Che scelta abbiamo
quando l'unica persona che

conosce il nostro vero
nome è la nostra carceriera?

La stessa persona che dice
a tua madre che saranno quei

guadanni a poter salvare i
suoi fratelli dalla fame in Africa.

Una ragazza costretta a vivere questa vita
per amore di sua famiglia.

Costretta ad uccidere ogni bella parte di
se stessa.

Cosa che deve fare per sopravvivere?

Per sopravvivere ai bisogni
sessuali di questi uomini che li

soddisfano sul suo corpo senza
nemmeno guardarla negli occhi.

Allora mi chiedo quale sia l'applicazione
del Welfare State in questo paese.

Nel mio paese.

Perché la prostituzione è sotto gli occhi
di tutti.

E' evidente basta andare sulla domiziana.

E cosa garantiscono le politiche sociali
in questi luoghi?

Per me un paese non è civile finché
esistono queste mostrosità.

Perché anche la sofferenza di mia madre è
stata sotto gli occhi di tutti.

Ma è stata ignorata.

E infine è stata questa indifferenza di
ucciderla.

Nella morte è stata la sua unica pace.

Molto bene, signorina.

Colleghi? Per me va bene.

Per noi può andare.

Avrà presto i risultati.

Grazie.

Mamma le che stai facendo!

Che sorrisone!

E' andata bene?

Sì.

Bravo!

Allora? Penso bene.

All'inizio mi è
venuta una paura.

Non riuscivo manca a parlare, però ce l'ho
fatta.

Fantastico.

Appena sei partita, non ti sei più
fermata.

Non mi abbracci.

Grazie.

Grazie.

Diego!

Tocca a te, dai.

Vai, dia.

Buongiorno.

Buongiorno.

Allora, esame di terza media.

Lei ha presentato una
tesina sui movimenti migratori

dei popoli causati dalla
guerra e dalla povertà.

Cominci con la storia di questi movimenti.

Stia tranquillo, vai.

Con calma.

Ne possiamo parlare?

Calmati, calmati.

Calmati, stai tranquillo.

Respira.

Calmo.

Calmati.

Calmati, guardami, guardami.

Calmati.

Beppe sta parlando con la commissione.

L'hanno capito? Respira.

Alzati.

E vai là dentro.

No.

Sì, fai vedere chi sei.

Sì.

Il esame non faccia.

Non molli così.

No.

Sì.

Non faccio niente.

Non mi ricordo niente.

Non è vero.

Ho fatto schifo.

Non è vero.

Chissà cosa stavo pensando, Beppe.

Eppure tu.

Ma se non vuoi uscire.

Che cazzo dici?

Che cazzo dici?

Hai visto a me?

Non riuscivo manco a parlare.

Ma poi?

Tu sei stata bravissimo.

Eh, ce l'ho fatto.

Sai perché?

Perché sono entrata là dentro.

Alzati.

E invece?

Ho deluso tutti.

Non è vero.

Oppure mia madre.

Era meglio che mi lasciava morire lì.

Sì, non è vero.

E si salvava lei.

Era molto meglio.

Basta.

Respira.

Mi chiamo.

Non ti prego, basta.

So che anche tu prego qualcosa per me.

Lo sento.

Diego, io non capisco più niente.

Mi aspetto, Beppe.

Beppe! Sì, ottimo.

Ce l'ho confermate? Nell'Est.

Ucraina.

Speriamo di trovarla.

La polizia ha mandato la foto a tutte le
pattuglie.

Esami?

Beh, Cuba è andata bene.

Diego purtroppo si è fatto prendere dal
panico, non ha fatto l'esame.

Però ho chiesto alla commissione di
tornare, quindi... La taberdì di Timba.

No, non sono d'accordo.

Lusa si è preparata, ha studiato.

Uno per la sua storia, non è facile dare
un'esame.

Per quanto vi riguarda, potrebbe essere
uno di quelli che ha rubato la pistola.

Perché ha parte il nuovo gruppo di
Eduardo.

Dai, Massimo.

Ha ragione, Beppe.

Eh, vabbù.

Massimo.

Ehi, ciao.

Sì, sì.

Va bene.

Ok, arrivo.

Ciao.

Ciao, Beppe.

Che stai facendo?

Che cos'hai questo fatto?

Non fai manca a muro.

Piano!

Piano!

Immagini come era bella mamma con il
sudovissito addosso?

Mai non so per l'ho messo.

No infatti...

Sei più bella ancora.

Com'è?

Amore?

Invece te?

No!

Metti il sudovissito addosso, fammi vedere
come ti sta.

Con lo pensare proprio.

E perché?

Perchè se ti metto in vestita da sposa
prima del matrimonio, porto a peste.

Quindi lo metterò solo quel giorno.

E tu fai un muro.

Più giustico di esorto.

Che facci? Vabbò, eh.

.. allora...

Ma giaccate una vestita buona pure.

Se non vi sento faccio una libura in
merda.

Infatti.

Hai visto?

Ero bruttino quando ero piccolino,
eh.

Non vedi?

Ma non è che perdi i capelli pure io come
papà.

Sì, però che stai in piatto.

Stai in piatto, eh?

Stai in piatto, pelato.

Eppure che a vostra munizza un gollo si è
più bella in apri.

Tu non sei con me, papà.

Ho provato a farlo parlare in tutti i
modi.

Nega tutto.

Consuelo... sei
sicura che fosse lui?

Credi che mi sia inventata tutto?

No.

E non ho detto questo.

Però non lo so magari in quel momento.

Tu hai vissuto in quella... No, io
sono sicura che era la sua voce.

Sono sicura.

Allora, appena Massimo risolve il problema
della pistola...

bisogna andare dalla polizia e fare una
denuncia contro Mimmo.

Non ce la faccio.

Non voglio rivivere quella notte.

E poi ho paura per quello che potrebbero
fare a Pietro.

Ti prego, Consuelo, ti prego.

Dobbiamo trasferire Mimmo.

Tu ti immagini cosa succederebbe se
Massimo scoprisse la verità?

Beppe, io non posso salvare nessuno.

Io adesso devo pensare a me e al mio
figlio.

Pietro, come sta?

Come sta?

Sta male?

Parla poco?

Non ride più, capisce?

Ormai non mi sembra neanche più lui.

Vado a prenderlo a scuola.

Consuelo, pensa a quello che ti ho detto.

Comanda, scusate, c'è Di Sopo qua fuori
che vi vuole parlare.

Ma sta a Cerenna, saluto.

Fallo entrare.

Carmine!

Ho chissì in giro per quel fatto.

Nessuno sape niente, ma ne hanno giurato.

E tu sei convinto che andi salve non
mentirebbero mai?

Comunque non sto qua per questo.

Ci sta una altra cosa che volevo seguire.

Se vi andava di farmi la testimona al
matrimonio con Rosa.

Non è un momento, ho altro a cui pensare.

Consuelo, no, non sta con me.

Ma perché non l'hai buttata da scuola?

Comunque non è giusta.

Comanda!

Faggio, andiamo.

Ci abbiamo provato.

C'ha ogni giorno una cilla.

Continua a non rispondere.

L'ho lasciato davanti alla scuola.

Non l'hai vista entrare nel portone?

No.

Ha incontrato qualcuno in cortile?

Era tardi, credo di no.

Credo però lo sai, Consuelo.

Ok, scusami.

Che faccio?

Lo vado a cercare.

Vatti in casa.

Io continuo a chiamare.

Sai che mi piace abbastanza?

Ti piace se puzzai,
vuole? Non vanno mai.

Io ero parrucchiere.

Facevi parrucchiere per le signore?

Sì, facevo parrucchiere per le signore.

Mi ricordo che ero bravo.

Vatti per esempio, pur a casa non
potessimo fare un cambio di look, capito?

Ehi!

Quando stavo con Nina sognavamo di aprirci
il salone.

Anche se me lo non so ce se fosse pronto
appena avevo dei forbici in mano.

Se stavessimo a fare una taglia.

Ma a te?

Cosa piacessi fare?

Io non c'ho mai pensato.

Ero la figlia di Don Salvador e Ricci.

E la sorella di Ciro e Ricci.

Che questo già bastava.

Sì, ma Rosa, Ricci, Moracca...
Cosa mi sembra di rendere?

C'è una psichiatria?

Non mi

dimenticare di fare una faccia!

Non mi dimenticare di fare una faccia!

Non mi dimenticare di fare una faccia!

Non mi dimenticare di fare una

faccia!

Silenzio!

Ragazzo, ma chi sei?

Sei un parente?

Non ti ho mai visto?

No.

Scusate, ho sbagliato.

Me ne vado subito.

Scusate.

Andiamo.

Alina!

Come sta?

Tutti inutili, Gian.

Ci vuole solo un miracolo.

Andiamo dalla direttrice.

Noi ti mandiamo da una psichiatra.

Cerchiamo di aiutarti e tu così ci
ripaghi.

No.

Mi parli, per favore.

Raccontami la tua storia.

Dai.

Dali.

Edia, parlo.

Guarda che breve arriverà il tuo
fascicolo.

Tanto vale che parli
adesso, no? No, non parlo.

E va bene.

Allora, oggi solo passa in isonamento.

Perfetto.

Hai visto? Vai, nunzio.

Andiamo.

Ci va la pacienza.

Almeno questa l'abbiamo risolta.

Notizie di Massimo?

No.

Ma dico io, ma perché non hai parlato?

Guarda che con questo atteggiamento non
arrivi a niente.

Ah, riceva una parola e le devi dare un
'altra solo a me.

E tu che ci fai qua?

Stavano andando a prendere la vostra.

Tutte ve le inventate.

Posso parlare un attimo con essi?

Un minuto? Un minuto.

Che vuoi?

Io non voglio parlare con te.

Tu mi hai tradito.

Pensavo eri un amico.

Se qua c'è qualcuno che ha tradito sei tu.

Io? Sì, tu.

Mi hai detto che andavi dallo psicologo.

E come uno strunzo ti ha gestata pure a
sentire.

E ho fatto bene a non dirti niente.

Se ti dicevo qualcosa magari avverti la
guardia?

Io?

Avertivo la guardia?

Non lo capisci che lo sto facendo per te?

Per la posta passo un altro giorno.

E non avevo dubbi.

Andiamo, eh?

E comunque Gianne te ne ha raggiunto.

Oh!

Ma che è successo?

L'avvocato mi ha detto che non voglio
parlare, ma niente di più.

Non c'è nessuno, non ti preoccupi.

Allora, perché ti hai iniziato a brillare?

Da già una bella notizia.

Oh, ma ora? Io e Carmina.

Ci sposiamo.

Oh, vero?

Oh, vero?

Oh, vero? Sì, sono pazza.

Sì, sono pazza.

Sono buona, sono pazza.

Però non posso capire come è giusto non
dovermi questa cosa.

Ciao, mamma.

E ciao, maggior amore eterno.

Sto sbagliando?

No.

Avevo fatto un male matrimonio.

Io?

Sì, come chi me chiede.

È certo.

È certo, sto vicino a te.

Sempre.

E la mamma e Carmina?

E la mamma e Carmina, che vorranno un po'
di cazzo.

Carmina sta trascendendo, vorranno un po'
di grande protezione.

E appena un momento te la sfuri.

Sì.

E tu non hai paura?

Che è l'uccetto che ha toccato i tuoi
figli?

Non me l'hanno fatto proprio.

Ma quando è morto il mio papà,
non ho paura.

Io non ho niente.

Comunque questo è il mio matrimonio.

Ecco, lo so.

Ciao, Vika.

Mi raccomando, ha fatto bello.

Mi sfuso.

Lo fa bravo.

Io sono bravo, voglio.

Mi sono contenta, però.

Pure io.

Adesso sarò.

Adegami.

Mamma mia.

Cosa ce l'hai fatto con quella roba?

Adesso ti voglio il problema.

E questo è la decisa.

Nessuno, nessuno vaio se mette a mese a me
e a mio fratello.

Vi amo, Franz.

Perché sennò che fai?

Mamma mia!

Oh!

Basta!

Cazzo fai?

Da chi te basti?

Non sei con me, ho contento.

Però, io non mi manago.

Oh, non ci hai mai capito?

Che hai fatto con te?

Avete fuggito di me come un creatore?

Mi si è daro bad e pazienza come un'altra?

È facitava, c'è.

Fammi sentire.

Cosa mi contava?

E' tornata per me in teccelle.

Forza.

Ci peggio, muoversi?

Sì, non tengo problemi.

Io non ho problemi, ma anche tu.

E' stato buono, no?

Cosa?

Ma ci ho fatto altro.

Almeno ho riuscito il mio fratello.

Oh, Silvia!

E che ci faccia? Sono di turno.

Non ci stai dicendo con te?

Ma da lena stavo mangando una sigaretta.

Senti, Lino... Tieni novità?

Il tuo amico alla motorizzazione.

L 'hai sentito? Sì, sì, certo.

Ma mi ha detto che non ha ancora trovato
nulla.

Grazie, comunque.

Per averci provato.

Figurati.

Buon lavoro.

Lino!

Ora la mamma ha visto cosa.

Siamo là? Grazie.

Nessuna notizia ancora? Certo.

Hai ragione.

Vopo ha aspettato la chiamata da te.

Allora?

L'ha avvertito tutte le volante ma ancora
niente.

Vedrai che esce fuori dopo tutto quello
che ha passato.

È normale che sia frastornato.

Ma Beppe, troppo tiepa.

Ma sarà andata al mare.

E se fossero altre avvertimenti?

Sì, ma quelle gente di merda.

Non li tocchi, ragazzi.

E poi l'avvertimento già te l'hanno dato.

E tu davvero ci credi?

Io non credo ciò a niente.

E' stato un po'issimo.

Li faccio guardare il

terreno, forza!

Vado! Venite con me.

Li faccio parlare anche tu!

Vado!

Prendeteci a parlare!

Mi vuole dire che è senza troppi unici di
parole.

Non è vaicolosa.

Ho sentito ferito il giovane.

La femminella, l'erecchia fragida,
chiamatemi con una sfaccinma pulita a voi.

E sapete perché vi sto dicendo tutto
quanto, no?

E perché oggi ho capito una cosa.

Io oggi ho capito che non tengo niente,
ma niente.

Niente a me mettere a scuola.

Fammi capire una cosa.

Mi hai detto qualcosa che ti ha fatto
ridere, no?

Ah!

Ho pensato che perché io sono ricchio una,
io non devo essere scasso a faccia.

Voi, io sti cocorno di una cosa,
ricordo, parlassimo?

O sennò faccio l'occesso a sempre.

Buona.

Pià roba dove hai fatto?

Sento che mi dispiace.

Mi dispiace un cazzo.

E guardo dove stiamo bufando i passatetti
e tu non hai fatto niente.

Sapevi che certe cose non le volevo dire.

A gente lo si stiamo rispettando come noi.

E poi non posso stare dietro.

E allora la scelta tua già l'hai fatta.

Pure.

La hai fatta male?

L'hai trovata a cioccolato?

Quanta cazzo mi si è mancata, strunzo.

Pure dolore.

Apri il cancello.

Apri il cancello.

Vieni.

Vieni, mi ha già capato dove ci sono
stati.

Il tuo padre sta cercando.

Comandante.

Dimmi.

Comandante, mi hai trovato.

Il tuo padre sta cercando.