All language subtitles for La Ragazza del Lago

Mi raccomando, dritta a casa.

Per� domani vai a scuola,

me lo devi promettere.

- Prometto, zia.

< Lucia: Ciao!
- Ciao!

- Buongiorno, Maria.
- Buongiorno, Marta.

- Ciao, Marta.
- Ciao, Silvia.

Anna...

� tardi.

Sognavo.
Non mi dovevi svegliare.

(CLACSON)

Marta: Ciao Mario!

No, non posso.
Senn� mamma si preoccupa.

Va bene.

Ciao, Alfredo.

- Lorenzo! - Paola, che c'�?
- Non si trova pi� Marta!

Come non si trova pi� Marta?
cosa dici?

La cerchiamo da un'ora!
Che devo fare?

Dammi una mano,
senn� divento matta!

Stai calma.
Spiegami con calma.

L'ho cercata dappertutto!
Dappertutto l'ho cercata!

Quando ho il turno di notte,
lei va a dormire a Lucia

e la mattina, se non ha voglia
di andare a scuola torna da sola.

- Ma stamattina... - Magari
s'� fermata da un'amichetta. - No!

Si ferma solo a dare la colazione
al cane del signor Armando.

Ora t'aiuto io, stai buona.

Dal bar si stanno muovendo
per cercarla anche fuori dal paese.

Come ''fuori dal paese''?
Perch� fuori dal...?

Cosa � andata a fare
fuori dal paese?!

Si chiama Maciste.
� malato. Ma � il mio preferito.

Sta cosi perch� � vecchio,
� il pi� vecchio di tutti.

Se vuoi, puoi accarezzarlo.

Mio padre vuol metterlo in padella,
ma io non glielo permetto.

Quando muore, ho gi� preparato
la tomba per lui, qui vicino.

Piuttosto ci metto
mio padre in padella!

Devo fare pipi.
C'� un bagno?

� li.

(TELEFONO SQUlLLA)

Si?

Si, sono io.

Da quanto tempo?

Digli qua sotto tra 10 minuti.

La bambina?

(in dialetto) Mario,
ti ho chiesto della bambina!

Non c'� pi�.
Sei contento adesso?

Padre Mario: E la giacca?

(in dialetto) Dove l'hai
lasciata la tua giacchetta?

L'ho persa.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Commissario, mi spiace averla
disturbata peruna sciocchezza.

- � lei? - Si. L'ho trovata
all'entrata del paese, sta bene.

- T'ha detto dov'� stata?
- Da Mario, a vedere i conigli.

- Chi � questo Mario?
- Un matto. Per� buono.

l matti sono tutti buoni
finch� non diventano cattivi.

- E tu chi sei?
- Sono Giovanni.

M'ha fatto chiamare la mamma
perch� stava in pensiero perte.

� arrabbiata?

No, non credo. Adesso andiamo
perch� ci sta aspettando.

< Marta: Mario ha paura
che il pap� gli prenda Maciste

e lo cucini in padella.

- Chi � Maciste?
- Un coniglio.

lo lo volevo portare con noi

solo che Mario aveva detto
che al Lago del Serpente

si sarebbe troppo spaventato.

< Paola: � un piccolo lago,
qua in alto.

< Da queste parti c'� una favola.
- Nell'acqua c'� un serpente che,

se tu lo guardi, ti fa addormentare
per sempre. Tu ci credi?

No, non � una favola.

< Marta: Oggi il serpente � venuto
e veramente ha fatto l'incantesimo.

< Paola:
Ma che incantesimo, amore?

Vuoi raccontare alla mamma cos'�
successo con Mario al lago?

Marta!

Forse � meglio
se ci allontaniamo un momento.

< Paola: Commissario!

(MUSlCA lN SOTTOFONDO)

Dio Santo!

- Sanzio: Tu sai chi �?
< Siboldi: � Anna. Anna Nadal.

(BRUSIO)

Sanzio: Allora?
Vogliamo fare silenzio?

- Siboldi, ma chi stai chiamando?
- Scusi. Ho finito.

- Dalla Procura s'� visto nessuno?
- Si, la dottoressa Giani.

Ma non la vedo pi�.

- La vuole con la giacca addosso
o senza? - Cosi com'�.

Quando ne ha fatte abbastanza,
le togliamo la giacca.

- Come � morta?
- Collasso dei polmoni.

Potrebbe essere annegamento,
ma non posso escludere altre cause.

- Li hai visti i segni sul collo?
- Si.

< Medico: 30 gradi.
� morta da poche ore.

< lo devo portarla via.

< Sanzio: Aspetta, voglio
guardarla ancora un momento.

- Siboldi, fa' allontanare tutti.
< Siboldi: Per cortesia!

Adesso togli la giacca.

- Tu lo sai dove abita 'sto Mario?
- Si, � laggi� oltre il crinale,

ma dobbiamo tornare alla macchina,
perch� da qui � complicato.

Va bene, andiamo.

Commissario, Mario � svitato,
ma non farebbe male a una mosca.

Me l'hai gi� detto,
ho capito che � amico tuo.

Veramente � amico di tutti qui.

- � amico di tutti, ma io
ci voglio parlare. Posso? - Certo.

Meno male.

Alfredo, vai gi� in paese,
prendi informazioni sulla ragazza:

dove viveva, con chi,
chi l'ha vista per ultimo.

Ecco la legge.
Aspetta un attimo.

Tutto bene, dottoressa?

Ci vuole uno stomaco forte
per fare questo lavoro.

lo in questo periodo
non ce l'ho.

lo vado con Siboldi, ma se ha
bisogno di qualcosa, c'� Alfredo.

L'inseparabile Alfredo.
Vado a sentire cosa mi dice.

Si. Sta andando in paese,
se fa in fretta lo trova ancora.

Si.

< Siboldi:
Lo vedi quel signore li?

< Se continui a dici le bugie,
lui ti fa rinchiudere.

- Rinchiudere no! - Rinchiudere si,
invece! - Calma, Siboldi!

- Rinchiudere no. - Ma no,
Mario, non ti devi preoccupare.

Solo che noi abbiamo bisogno
del tuo aiuto.

Per� mi devi spiegare
perch� sei cosi spaventato.

Di che hai paura?

Di qualcosa che hai visto al lago?
Hai paura di me?

Di tuo padre?

Per favore,
vorrei restare solo con Mario.

- Perch�?
- Niente. Solo pochi minuti.

- Ma perch�?
- Non voglio discutere.

Ah, si?
Neanche discutere si pu�?

Entrate, venite qua.
Pensate che � casa vostra.

Non alzi la voce,
ci sento lo stesso.

(CANE GRUGNISCE)

- Sei un commissario? - Sono uno
che vuole che gli si dia del lei.

Tenga fermo il cane.
Se mi attacca, gli sparo in testa.

Sta' buono, sta' quieto.

Aspetti di l�, abbia pazienza!
Siboldi, allora?

Siboldi: Venga.
Vuole che la aiuti?

No, non ho bisogno di nulla.

Allora, Mario,

quella ragazza
che hai visto al lago

l'hai trovata in quella posizione
accucciata o ce l'hai messa tu?

Era cosi.

Tu non l'hai toccata?
(MARlO SOSPIRA)

Dove l'hai toccata?

- Qui.
- Perch� li?

Per par larci.

Le ho chiesto se dormiva,
lei non m'ha risposto,

allora le ho detto una cosa
all'orecchio, sottovoce.

E che le hai detto?

Che aveva fatto male
a farsi il bagno al lago.

Perch� questa
� la stagione del Serpente.

E infatti il Serpente
l'ha guardata negli occhi,

ha fatto l'incantesimo
e lei si � addormentata.

Da che cosa si capiva
che il Serpente l'aveva guardata?

Dal fatto
che le ha fatto l'incantesimo.

E tu perch� le hai messo
la giacca addosso?

Ho pensato che aveva freddo
e la mia giacca � bella pesante.

Mario, quella ragazza � morta.

- Beh, un po' presto, mi pare.
- Pare anche a me.

- Tu la conoscevi bene Anna?
- Si. Bene.

Lei, quando si allena, corre sempre
qua davanti, su e gi� per la collina.

lo c'ero quando ha vinto
la medaglia di hockey.

- Tu le volevi bene?
- Si. Parecchio.

Bene come?

Bene che...
voglio che vince sempre.

E oltre a te,
chi altro le voleva bene?

- Beh, suo pap�.
- Certo, suo pap�.

- E dopo il suo pap�?
- Tutti, tutti.

- Allora nessuno le voleva male?
- Nessuno.

Sicuro?

- Se te lo dico, tu poi che fai?
- Niente.

Resta un segreto tra te e me.

Mio padre la odia

perch� Anna
ha le gambe lunghe e magre.

(ridendo) ln vece lui...

< Alfredo: Anna aveva un fidanzato
un po' pi� grande di lei,

Roberto Biasiutti, che fa l'operaio
in una fabbrica qua vicino.

< Il padre della ragazza,
si chiama Davide Nadal.

� vedovo, oggi � andato
al Tarvisio a trovare un fratello.

- Si? - Ha anche
un'altra figlia, Silvia,

che studia in citt�
e sta cercando di rintracciarlo.

Si, grazie.

Il Sindaco ci ha offerto
alcuni locali del comune.

Roberto vive con la madre
che fa la donna delle pulizie a ore.

- Il padre?
- Non c'� mai stato.

Non c'� mai stato...
Un padre ci sta sempre.

< Roberto: Anna era l'unica
cosa decente. L'unica.

- Se non te la senti, possiamo
rimandare. - No, me la sento.

Vuoi un bicchiere d'acqua?

Qualcosa di pi� forte?

Non voglio niente.

< Sanzio: Tua madre m'ha detto che
sei rimasto tutto il giorno a casa.

- Si, non sono andato al lavoro.
- Motivo?

Lavorare in fabbrica
non � divertente.

Ogni tanto mi do malato.

- Quando hai visto Anna
l'ultima volta? - Stamattina.

Stamattina? A che ora?

Sono andato via da casa sua
poco prima delle 8:00.

Avevate rapporti sessuali?

- Perch� me lo chiede?
- Perch� lo devo sapere.

Non � una cosa privata questa?

Non c'� una legge che protegge
la vita privata della gente?

Si, ma qui c'� un omicidio.

- Allora? - Certo
che avevamo rapporti sessuali.

Non ce la faccio a tornare per
stasera. Puoi dormire da Agnese?

No, perch� da sola? Da Agnese
mi sento pi� tranquillo.

Vabb�, ciao.

(COLPI ALLA PORTA)

Abbiamo raccolto un po'
di testimonianze di vicini di casa:

l'hanno vista uscire
verso le 8:00, come ogni giorno.

Per� qui fuori c'� uno
che l'ha incontrata in paese.

- Lo conosci?
- Corrado Canali. Uno di qui.

Cio� vive qui,
ma ha un negozio a Udine.

Anzi, aveva. Ora lo manda avanti
la moglie, sono separati...

- Fallo passare.
- Si.

< Canali: Si pu�?
- Prego, prego.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Ho saputo di Anna poco fa.
� spaventoso.

La conoscevo abbastanza bene
perch� era la babysitter di Angelo,

mio figlio.

- Dove l'ha incontrata stamattina?
- Davanti al bar.

lo andavo a fare colazione,
le ho chiesto se voleva un caff�.

- Lei ha accettato? - No, mi ha
detto che andava di fretta.

- Le ha detto dove andava?
- No.

< Sanzio: Per ora la ringrazio.
Dico a lei ci� che diciamo a tutti:

non si allontani nelle prossime ore.
Potremmo aver bisogno di risentirla.

- D'accordo. Arrivederci, allora.
- Arrivederci.

< Sanzio: Vede qualcosa di strano,
che non apparteneva a sua figlia?

No, sono tutte le cose sue.

lo il riconoscimento
non lo voglio fare.

Non la voglio vedere,
non ce la faccio.

Non si preoccupi. ll riconoscimento
l'ha gi� fatto sua figlia Silvia.

- Silvia non � mia figlia.
- Mi scusi.

Quando ho conosciuta mia moglie,
aveva da poco perso il marito.

Silvia allora aveva
poco pi� di un anno.

- Manca il suo telefonino.
- Ce l'ha la Scientifica.

E lo zainetto dov'�?

� sicuro che ce l'avesse?

L'ho vista quando � uscita.
Ce l'aveva in spalla.

Ma come si fa a morire cosi?
Come si fa?

< Silvia: Uno vorrebbe
poter piangere per conto proprio,

non davanti a voi.
- Sanzio: Solo un secondo.

Cos' aveva Anna nello zaino?
� scomparso, non l'abbiamo trovato.

Credo le solite cose,
niente di particolare.

Teneva un diario Anna?

- Non lo so, ma se l'avesse tenuto
non lo avrebbe detto a me. - Perch�?

Anna era diversa.
Era tutto il contrario di me.

- Tu sei molto bella.
Anna com'era? - Non l'ha vista?

L'ho vista.

E non s'� accorto che era
bellissima? Posso andare ora?

Vorrei portar via mio padre.

Ci aiuti a vedere se nella stanza
di Anna c'� qualcosa utile a capire?

- Adesso?
- Si. - Va bene.

Vieni, Silvia.

Posso dare qualcosa al padre?

Continua a piangere, ripete
''La mia bambina, la mia bambina!''.

Che gli vuoi dare?
La medicina?

Quale medicina,
quale medicina...

La mia bambina...

- Di chi � quell'orologio?
- Di Roberto.

Ogni tanto con Anna
se lo scambiavano.

Stanotte hanno dormito qua.
Tu li hai visti?

No, forse quando sono saliti,
stavo gi� dormendo.

Si vedevano di nascosto
perch� mio padre odia Roberto.

Dice che � un disgraziato,
uno scansafatiche.

E invece com'�, Roberto?

� cosi.

Ma se ci� bastasse a odiare la gente,
dovremmo odiare mezzo mondo, no?

< Siboldi:
Le va un piatto di spaghetti?

Quello che � pi� semplice per te.

Una bruciatura?

- No... una dermatite atipica.
- Atipica? Sarebbe?

Sarebbe che nessuno sa
come si cura.

Basta!
ln quadra un po' il paesaggio.

Basta!

Dai, pap�, veramente, basta!

(BOLDRINI INCITA GLI ALLIEVI)

A quest'et� sono strane,
ma ci sono abituato.

Sar� 8 mesi fa, m'ha detto

che con le gare non voleva
pi� avere niente a che fare

e che l'unica cosa che le piaceva
era correre in collina, da sola.

''Ma da sola che gusto c'�?''
ho buttato li, col doppio senso.

Col doppio senso?

- Si, cosi, tanto per farla ridere.
- E Anna ha riso?

Per carit�! Quando mai!

E lei che ha fatto?
S'� messo a ridere da solo?

(BOLDRINI RIDE)

Forse non ha capito il tono
con cui intendevo dire questo.

Con Anna ci aveva provato?

- Cosa c'entra?
- Ci aveva provato o no?

- Se dico si, divento un sospettato?
- Lo � gi�.

Ha precedenti penali,
ha subito una condanna.

Ingiusta.
Perch� non rilegge la sentenza?

Lo far�.
Adesso risponda alle mie domande.

Anna era una bella ragazza;

all'epoca non s'era ancora
messa con Roberto

e ho pensato che magari
ci poteva uscire una storia.

All'epoca Anna aveva 17 anni.
Era una minorenne.

- Non intendo dire... - Lei ne ha
pi� del doppio. Di che storia parla?

Mi creda, non c'� stato niente,
i rapporti erano amichevoli.

Pure dopo che se n'� andata,

Anna veniva di qua
per una chiacchierata un saluto...

Lo pu� chiedere a tutte,
chieda com'era Anna con me!

Ci scherzo io
con le ragazze, gioco.

Lei questo
l'aveva capito perfettamente.

- L'ho anche accompagnata a Udine
neanche un mese fa. - A fare che?

ln ospedale doveva
ritirare delle analisi.

- Aveva perso il pullman, io andavo
in centro. - Che analisi erano?

Gliel'ho chiesto.

M'ha risposto
che erano affari suoi.

lo ho pensato che aveva fatto
il guaio con Roberto.

Ma lei... ln somma, era fatta cosi.
Perci� l'ho scelta come capitano.

� stata l'ultima volta
che l'ha vista?

- No. L'ho vista ieri mattina.
- Dove? A che ora?

ln paese, vicino al bar. Lei non
m'ha visto. lo passavo in macchina.

< Parlava con Corrado Canali.

Sia pi� preciso. Lo ha fermato lei?
Si sono incontrati per caso?

Guardi, questo non lo so.
Parlavano.

Se avessimo personale, gli metterei
qualcuno dietro da mattina a sera.

- Perch�?
- Perch� si.

- In quest'ora... - Tra le cose di Anna,
c'erano delle analisi cliniche?

- No non mi pare. - ''Non mi pare''
non va bene. C'erano o non c'erano?

Non c'erano.

Le volevo dire che sono arrivati
i tabulati che aspettavamo.

Hanno riscontrato solo le persone
alle quali Anna telefonava di pi�.

Per gli altri
ci vorr� qualche giorno.

Sono persiani. Vengono dal Belucistan,
una zona a sud dell'lran.

- � vero che li fanno fare ai bambini?
- Si, in alcune zone si.

- Perch� hanno le dita piccole?
- Si, fanno i nodi con pi� facilit�.

Che poi in realt� sono le bambine
ad avere le dita piccole...

Vabb�, non ha nessuna importanza.

Comunque quelli
non sono fatti dai bambini.

Perch� non mi ha detto
che Anna la chiamava ogni giorno?

Tutti i giorni, a tutte le ore?

- Mi creda, avrei voluto dirglielo.
- E perch� non l'ha fatto?

Per non creare equivoci.

- Avevate una relazione?
- No.

- Avevate un appuntamento
ieri mattina? - No.

Come le ho gi� detto,
ci siamo incontrati per caso.

Quella di Anna era come dire...
un'infatuazione.

Lei credeva
d'essersi innamorata di me.

Da quando non stavo pi�
con mia moglie,

sapeva che ero triste
e mi telefonava. Tutto qui.

ln un paese come questo sarebbe
difficile tenere nascosta una storia.

Qui tutti sanno tutto di tutti.

Basta che vada in giro a chiedere
e se ne render� conto.

Io e Alfredo torniamo in citt�.

Devo cercare di dormire,
sono a pezzi.

- Buona serata, commissario.
- Ciao.

Posso dirti che il 4 in storia
mi irrita pi� del 2 in latino?

- Ma che hai sul polso?
- Una dermatite atipica.

Ce l'ho da un mese.

24 assenze in un trimestre
mi sembrano troppe, no?

Ultimamente non ho
molta voglia di studiare,

qualche volta non sono entrata,
ma lo fanno tutti.

- Tu devi per forza fare
quello che fanno tutti? - Si.

- E dove vai quando non vai a scuola?
< ln giro. - ln giro...

- Faccio tardi, pap�. - France',
posso sapere con chi vai in giro?

Da sola.
� finito l'interrogatorio?

- Andiamoci a scuola oggi,
mi raccomando. < Ciao, pap�.

(PORTA Sl CHIUDE)

La dottoressa Giani
mi ha fatto un sacco di domande.

Non si spiega come siamo finiti qui
dopo 20 anni alla Omicidi.

E tu che le hai detto?

< ''Per me e il commissario
tutti i posti sono uguali''.

Hai fatto bene
a rispondergli cosi.

Alfre', quella mattina
quando l'hai vista cos'hai pensato?

Sembrava che stesse dormendo.

Metterla in quella posizione
non deve essere stato facile,

ma perch� tutta quella fatica?

Fa' funzionare la parte criminale
del tuo cervello.

� molto limitata.

Non so, ho pensato
che l'avesse spogliata

per far credere
a un delitto sessuale.

Forse.

Ma poi non ce l'ha fatta
a lasciarla in mezzo al fango,

buttata li come una cosa.

Per questo l'ha adagiata su un fianco,
come se dormisse:

voleva rendere il tutto
pi� possibile sereno.

Poi si � voltato un'ultima volta

e ha visto gli occhi di Anna
sgranati che lo guardavano.

Ha pensato che quell'immagine
l'avrebbe tormentato per tutta la vita.

Allora � tornato indietro

e le ha girato la testa.

Qua ci stanno di mezzo
i sentimenti, Alfre'.

Chiunque l'ha messa
in quella posizione le voleva bene.

Che belli! A Carlo piaceranno
tantissimo, sei gentile.

Non � stata una mia idea.
l fiori te li manda Francesca.

Francesca?

Ecco io in questo momento
non riesco a metterla a fuoco.

� qualcuno che dovrei conoscere?

� importante?

No, non � importante.

Carlo giorni fa � dovuto tornare
a casa. � stato bruttissimo.

Ma i medici mi hanno detto che tra
poco torna, me l'hanno giurato.

- Ti manca?
- Moltissimo.

Quando lui c'�,
io non mi sento pi� sola al mondo.

Certo ci sei tu.

Sei cosi dolce a venire fin qui,
mamma mia!

Prendere l'aereo, tutte quelle ore,
lasciare i tuoi studenti, tua moglie.

Sei proprio buono.

Solo che Carlo non mi fa sentire

quella cosa che ho dentro
e che non mi d� pace.

Mi dice che sono bella.
So che non � vero,

per� mi viene da piangere
dalla felicit� quando me lo dice.

Ora basta parlare di me.
Parliamo dei tuoi segreti.

Dei mie segreti?
lo non ho segreti.

Tanto tempo fa, io mi sono accorta
che in un cassetto tenevi una pistola.

Dove eravamo...?
Non mi ricordo...

- Alla casa al mare?
- Non lo so.

Ho pensato: perch� un professore
che studia poesia inglese

ha una pistola nel cassetto?
Non � un segreto questo?

< Alfredo: Come sta sua moglie?

Peggio. l medici me l'avevano detto:
ogni volta sar� sempre un po' peggio.

M'ha scambiato per un suo fratello
che vive all'estero.

E non si ricorda pi�
di avere una figlia.

Me lo dici come faccio a spiegare
una cosa simile a Francesca?

Commissario,

ho appena avuto dalla dottoressa Giani
il mandato per la casa di Roberto.

lo sto andando.

- Ti raggiungo appena ho finito qui.
- A dopo.

< Medico: L'assassino, la ragazza
lo conosceva, si fidava.

- C'� stata violenza sessuale?
- No, era vergine.

- Ne sei certo?
- Mai avuto un rapporto in vita sua.

Come � stata uccisa?

L'ha tenuta con la testa sott'acqua,
ci sono segni sul collo molto evidenti.

Quanto tempo ci vuole
per morire in quel modo?

< Anna era un'atleta, aveva
una capacit� polmonare eccellente.

< Per lo meno 7-8 minuti.
- Mio Dio...

< Nessuna traccia di pelle sotto
le unghie nel tentativo di graffiare.

Non c'� voluta molta forza
per ucciderla.

- Quindi potrebbe essere stata
anche una donna? - Si.

< Sanzio: Eppure Anna
era forte, robusta...

Si, ma non ha lottato.
Si � lasciata morire.

< Non prendetemi per pazzo,

ma forse Anna era d'accordo
con chi la uccideva.

< Giani: Ma come � possibile?
Una ragazza cosi piena di vita.

Anna era malata:
neoplasia cerebrale. Aveva un tumore.

- Avrebbe potuto curarlo?
- Non credo,

sarebbe morta entro un anno.

(SlRENA Dl AMBULANZA)

- Quando potr� riavere mia figlia?
- Presto, prestissimo.

Ma io devo saperlo.
Perch� non me lo volete dire?

Devo organizzare il funerale.

l parenti aspettano.
Che gli posso dire?

- Gli dica tra due giorni.
- Due giorni. Me lo giura?

Si.

Senta, quel medico prima
si � seduto qui, come ha fatto lei

e poi m'ha domandato che tipo
di medicinali prendeva Anna.

Che domande sono?

Mi ascolti. Purtroppo dobbiamo
essere precisi nei verbali.

Forse Anna aveva dei semplici
mal di testa...

Si, poteva averne, come potrebbe
capitare a me, a lei. Ma che c'entra?

Tutte queste domande
che a lei sembrano assurde

dipendono dal fatto che c'�
una cosa che ci lascia perplessi:

perch� Anna ha lasciato l'hockey?
Perch�? Era una ragazza forte.

- Forse non stava bene?
Aveva qualche problema? - Ma no.

Anna ha lasciato la squadra
dopo la disgrazia di quel bambino.

� stato questo il suo male.

- Quale bambino? - Angelo,
il figlio di Chiara e Corrado Canali.

Quello a cui faceva da baby sitter?.

Aveva 3 anni.

Dopo quel fatto, Anna ha pianto
per una settimana di seguito.

Per questo ha smesso di giocare.

Ci fosse stato dell'altro,
me l'avrebbe detto.

Lei � proprio sicuro
che Anna le diceva tutto?

- Sono il padre, la conoscevo.
Lei non ha figli? - Una.

E non sa quello che passa
nella testa di sua figlia?

- lNSERIRE LA PASSWORD -

- PASSWORD ERRATA -

Neanche oggi sei andato al lavoro.

Mamma, per favore!
Perlomeno tu, lasciami in pace.

Sai cosa m'� successo, no?

Si, io lo so, ma quelli
faranno finta di non saperlo.

Se domani non ti fai vedere,
ti licenziano.

(CAMPANELLO)

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Queste?

Anna me l'aveva date
perch� non voleva tenerle a casa sua.

Non ve l'ho detto
perch� non me l'avete chiesto.

Ci prendi proprio per deficienti?

Se il commissario m'avesse detto che
cercavate le analisi, ve le avrei date,

cosi mi evitavo 'sto casino.

Si, dopo sistemiamo tutto noi.
Mi prendo anche questi.

- Quelli sono di Anna.
- Un'altra cosa che non ci hai detto.

Adesso te la vedi col commissario.

Tremo tutto.

< Agente: Ispettore, le spiace?
Solo un momento.

� l�. Non l'abbiamo toccato.

Siboldi: Lo conosci questo?

- � quello di Anna.
- Lo so.

- Dove l'avete trovato?
- Qui fuori.

Non � vero.

- Devi venire con noi.
- E perch�? - Perch� si.

Che cazzo volete da me?
Mi volete incastrare, vero?

Ma io non c'entro niente.

Che hai fatto, Roberto?

- Mamma, per favore!
- Roberto!

E questo?

ll ragazzo aveva
analisi mediche di Anna

e dietro casa sua
abbiamo trovato lo zainetto.

Avevo deciso di fermarlo, solo che
quel pezzo di merda � scappato.

ln un attimo ha buttato a terra
Binacci, che � giovane, inesperto.

Tu per� non sei n� giovane,
n� inesperto.

Che potevo fare? Gli sparavo?

- Credo abbia tagliato da quella
parte. - Che c'� laggi�? - ll fiume.

Comunque ho avvisato le macchine,
non va da nessuna parte.

(PORTlERA Sl APRE)

- Dove cazzo vai?!
- Fa' piano, Siboldi. Piano, piano.

Non ho fatto niente,
non c'entro niente!

Fate una cazzata, non sono io quello
che cercate, come ve lo devo dire!

lo ad Anna volevo bene!
lo non ho fatto niente!

- Allora perch� scappavi? Per sport?
- Sta' zitto, portalo via.

- Ha fatto scoppiare i polmoni a tutti.
- Basta mo'!

- Vieni per�, prima che si fredda.
- Arrivo.

- E questa che cos'�?
- Una minestra riscaldata.

Ma la colpa � tua
che non hai avvertito che tornavi.

- Ma si chiamava Anna, vero?
- Si.

E com'era? Bella?

Poco fa abbiamo fermato
il suo ragazzo.

- � stato lui?
- Forse.

- Ma perch� l'avrebbe fatto?
- Questo ancora non lo so.

Pensa se non � stato lui.

Non solo non c'� pi� lei,

ma gli tocca pure stare in cella,
con la paura che vi sbagliate

e gli date l'ergastolo.

- Pensi mai che ti puoi sbagliare?
- Ci penso sempre.

Non � colpa della minestra,
non ho pi� fame.

- France', ma perch� hai smesso
col pianoforte? - Oddio, ancora?

- Hai le dita lunghe, sembrano fatte
apposta... - Ne abbiamo gi� parlato!

- Ma non m'hai spiegato perch�.
- Perch� non lo so.

- Ma ci sar� un motivo.
- Ci sar�, ma non lo so!

Non mi diverte,
mi stanco, m'annoio.

Non capisco cos'� successo da un
momento all'altro, all'improvviso.

Non lo so.

- Lascia stare. Faccio io.
< Ho gi� fatto.

Va' a mangiare,
non mi serve niente, faccio io.

Invece in un minuto ho finito.

Mi devono spiegare perch� quando
le donne litigano, litigano di spalle.

< Qualcuno me lo deve spiegare!

- L'hai vista stamattina?
- Si. - E come sta?

Meglio.

- lo quando la posso vedere?
- Per ora no.

- l medici dicono che se ti vede,
si agita. La vedi qui. - Qui?

Si, qui.

Cio� la riporti a casa
anche se non � guarita?

La riporto perch� sar� guarita.
Si tratta di avere un po' di pazienza.

Mamma ritorna
e diventiamo tutti pi� allegri.

Francesca: Poi mi chiedi
perch� ce l'ho con te.

Ce l'ho con te
perch� non mi dici la verit�.

Perch� mi tratti
come se avessi 5 anni.

- Dalla cosa che ha mamma
non si guarisce. - Che ne sai tu?

< Lo so! L'ho cercato su internet,
so tutto su quel male li.

� progressivo.

- Si va lontano, non si torna
indietro. Si diventa come... - Zitta!

Basta.

(FRANCESCA PIANGE)
Basta, basta...

< Perch� siamo venuti qui?

Perch� non ti trovi una?

Posso sapere perch�?

Questo � il codice penale.
Articolo 575, c'� scritto ''omicidio''.

Chi se ne frega. Non riguarda me.
lo non ho fatto nessun omicidio.

Allora spiegami
perch� avevi i dischi di Anna.

- L'ho gi� spiegato.
- Ripetilo.

Li avevo io perch� il suo computer
non funzionava e allora usava il mio.

Perch� che sei stato
tutto il giorno sui dischi?

- Volevo vedere
che c'era scritto dentro. - Perch�?

Per capire! Per trovare una traccia,
per scoprire chi l'ha ammazzata!

- Ci siamo noi.
- Allora sto proprio tranquillo!

Forse non ci siamo capiti.

Ti trovi in una brutta situazione.

L'ultima cosa che ti serve
� fare lo spiritoso,

peggio ancora lo strafottente
e peggio del peggio la testa di cazzo!

- Le dico la verit�. - Tu a me
non mi pigli per il culo! Chiaro?!

Se insisti a dire che non sai perch�
lo zaino era a due passi da casa tua,

e che conservavi le analisi di Anna,
ma non sapevi che roba erano

e l'hai scoperto solo dopo
che l'abbiamo trovata morta,

tu ti prendi 30 anni!
Sono stato chiaro?

lo dico la verit�,
siete voi che non mi credete!

- Mi dica lei qual � la verit� vera!
Me la dica! - Certo che te la dico.

Allora?

Cosa?

- Aveva detto che mi diceva la verit�.
- Ci ho ripensato.

- Che pezzo di...
- Ehi! Piano con le offese.

Piano con le offese,
non ti conviene.

Stiamo calmi.

Ricominciamo dai dischi.

Li volevi cancellare, per questo
ci hai lavorato tutto il giorno.

Non � vero, non � vero, non � vero,
non � vero, non � vero, non � vero,

non � vero, non � vero, non � vero,
non � vero, non � vero, non � vero,

non � vero, non � vero...

Non sar� il t�
la causa di questa dermatite.

Ho pensato a tutto, ma al t�
non ci avevo mai pensato.

- S'� trovata la password peri CD?
- Non ancora.

- � stato il ragazzo?
- � molto probabile.

Com'� morto
il figlio di Corrado Canali?

Un incidente, una morte assurda:

soffocato da un biscotto
mentre faceva colazione.

Quando se ne sono accorti,
non c'era pi� niente da fare.

(BRUSIO)

Ci hai fatto caso?

Oggi quando le donne restano incinte,
non si vede pi� la pancia.

< Siboldi: E non � meglio?

No. Non � meglio.

< Sanzio: Dice che ieri mattina
era in casa, ma non ha testimoni.

Secondo i tabulati alle 11:00
ha ricevuto una telefonata,

ma non ha risposto. Dice che sentiva
la musica con le cuffiette...

- Lei che ne pensa?
- Non lo so.

Non mi piglio col ragazzo.
Colpa mia, non gli sto simpatico.

- lo per� ora devo verbalizzare.
- Prego. � tutto suo.

Ho visto il video di Anna.

Mi sono sembrate
delle riprese morbose:

il modo in cui il padre la inquadra,
come la segue. Sempre e solo Anna.

La sorella � li, si sente la voce,
ma non si vede mai.

ll padre la ignora.

- Non ha avuto questa impressione?
- Si, l'ho avuta.

- Quindi dovremmo risentire Nadal.
- E che facciamo?

Gli contestiamo di amare troppo sua
figlia e poco la figlia di sua moglie?

Qui in questura dicono
che lei � sposato e ha una figlia.

� bella sua moglie?

Mi chiedevo come un uomo scorbutico
abbia conquistato una donna bella.

Si vede che non ero scorbutico.

Belli vero? Sembrano perfetti

e invece in ognuno
c'� un piccolo difetto,

un nodo fatto male.
- Fatto male apposta?

Un poeta persiano dice

che � per permettere al Dio
della trama di liberarsi.

- Ma lei non � qui per i tappeti,
vero, commissario? - Lei mi conosce?

Si offende se le dico
che si vede subito?

No, non m'offendo.

Era diversa
dalle altre ragazze della sua et�.

Pi� buona, pi� sensata.
Era forte, coraggiosa.

Perch� nessuno voleva
occuparsi di suo figlio?

Le altre ragazze preferivano
occuparsi di bambini pi� normali.

Angelo non lo era?

Credevo mi volesse chiedere di Anna.

Cerco solo di capire,
di farmi un'idea.

� che credevo mi facesse
delle domande pi� da poliziotto.

- Non mi chiede se ho un alibi?
- Ce l'ha? - No.

Non � la sola.

Angelo era malato.

Era chiuso in un mondo suo,
pieno di paure con cui lottava.

L'unico fatto su cui i dottori
erano d'accordo

era che con l'et�
non sarebbe migliorato.

Non stava mai fermo,
non dormiva mai.

Piangeva sempre,
da quando era nato.

Un pianto senza consolazione.

Era difficile
avere a che fare con Angelo.

Solo Anna sapeva come prenderlo,
era paziente

e lui con lei si placava,
la adorava.

- Qualche volta ne sono stata gelosa.
- Gelosa come?

Come le madri che sanno di non essere
all'altezza dei problemi dei figli

e se la prendono con chi
� pi� bravo di loro.

Se vuole, la riaccompagno.

(RUMORE DI MOTORE
lN AWICINAMENTO)

- Chi � quello? ll tuo ragazzo?
- Si chiama Simone.

E che fa qui al negozio dei Canali?

Fa il restauratore.
Deve avere un assegno.

Ci stai bene con lui?

- Certi giorni mi sembra di si, dai.
- Ma che � successo?

L'altro giorno eri disperata.
Ora hai ripreso colorito.

Dillo anche a me, come si fa?

- Basta tenersi alla larga
dai dolori. - � una parola!

- Me ne sono andata di casa. Sto
da lui. - Hai lasciato solo tuo padre?

Tanto � solo lo stesso.
Solo con Anna.

E poi non � il mio vero padre.

Quello vero non c'� pi�

e chi l'ha conosciuto dice
che non mi sono persa niente.

Mica te li puoi scegliere i padri.
Quelli che ti toccano, ti toccano.

Questo � vero.

Devo andare.

Tra le cose
che avete sequestrato a casa,

c'� un angioletto di bronzo,
piccolo cosi. Me lo dovete restituire.

- Un angioletto?
- Anna ci teneva parecchio.

Va bene. Appena sar� possibile
te lo faccio riavere.

< Siboldi: Questo � il percorso che
avrebbe fatto Anna l'altra mattina.

Qual � la strada che faceva
di solito per andare a scuola?

La fermata della corriera � qui.
Casa sua � qua dietro.

< Passava di qui.

- Perch� hai mentito?
- Ancora questa domanda?

Quante volte me l'avete fatta?

- 100, 200, 2000? - Che bisogno
avevi di dire quella bugia?

L'ho detta senza pensarci.

Pervergogna:

se dicevo che dormivo con Anna
ma non ci facevo l'amore,

m'avreste preso per pazzo.

lo non sono pazzo,
non ho problemi sessuali.

E poi mi dovete dire il movente!
Qual �?

Perch� avrei dovuto ucciderla?

Anna mi voleva bene e io volevo bene
a lei. Perch� avrei dovuto ammazzarla?

- Perch�?
- Stammi a sentire.

Tu non lo puoi sapere, ma io si.

Ne ho visti tanti di corpi assassinati,
sono scomposti, irrigiditi dalla paura.

Anna no.

Come se la morte
l'avesse liberata da una pena.

- Per questo abbiamo pensato a te.
- Ma che dice?

Anna t'ha detto che stava poco bene,
che sarebbe vissuta poco,

forse avete pianto assieme.

Forse le hai chiesto di morire con lei,
ma lei t'ha chiesto un'altra cosa,

di evitare medici, cliniche,
di farla morire zitta zitta.

Senza fare rumore, senza dare
fastidio a nessuno e tu l'hai fatto.

Non � cosi.

Non sapevo che era malata.
L'ho saputo solo ieri.

Mica le dicevo tutto

e lei non mi diceva niente.

- Credo che il fermo sia
da convalidare. - Hai sentito?

Dico a te. T'arrestiamo.
Hai niente da dire?

- (sottovoce) Vaffanculo.
- Ecco. Bravo, bravo.

Hanno sbloccato i CD.

Stampa quello che c'� dentro.
Voglio leggere tutto.

Qual era la password?

Angelo.

Commissario, non si pu� fumare qui.

Arrestami.

< Sanzio: La scuola
� ricominciata da una settimana

e io mi sento gi� cosi stanca.

< A volte vorrei
che mi capissero al volo.

< Mi piacerebbe che bastasse
uno sguardo senza dover spiegare nulla

per far capire la mia malinconia.

< Devo solo capire
che stiamo crescendo...

< Anna: E ognuna sta cercando
il proprio modo di essere.

< Sanzio: Oggi a scuola
mi sono addormentata.

< Anna: Non � la prima volta
che mi succede.

< Anna e Sanzio: Mi colpisce
all'improvviso una specie di sfinimento.

(VOCE Dl ANNA SOVRAPPOSTA)

< Sanzio: Sono convinta che il colore
degli occhi dipenda dalla vita.

< Se uno � felice,
negli occhi si accende la luce.

< Ho immaginato Angelo quando sar�
grande e avr� la barba non fatta.

< Le ragazze gli andranno dietro.
< Anna: E io sar� gelosissima.

< Anna: Vorrei che certi giorni non
esistessero, non fossero mai esistiti.

< Per fortuna c'� Roberto.

< Sanzio: Ognuno dovrebbe esprimere
il suo affetto come sa fare.

< Anna: Gli impegni con la squadra
sono pesanti,

ma giocare vuol dire molto per me.

< Anna e Sanzio: Quando corro
sulla collina e da li scendo al lago,

mi sento sempre addosso
lo sguardo di Mario.

< Anna: Ha gli occhi buoni.
< Sanzio: Non lo temo.

< Anna: Ma mi d� i brividi il padre,
quello sguardo sempre severo.

< La moglie se n'� andata
perch� non reggeva il figlio matto.

< A volte sembro mio padre.

< Sanzio: Fatico ad accettare il fatto
che sto cambiando cosi tanto.

< Anna: Quando corro sulla collina
e da li scendo al lago,

mi sento sempre addosso
lo sguardo di Mario.

< Non mi fa paura,
ma mi d� i brividi il padre.

(MUSlCA lN SOTTOFONDO)

Sanzio: Che stai facendo?

Scavo la tomba per Maciste.

Pap� dice che � morto stanotte
di vecchiaia.

Ma se scopro che l'ha avvelenato lui,
giuro che gli stacco la testa.

Lo so che un figlio non dovrebbe dire
queste cose, ma io...

Tuo padre dove sta?

Dove sta sempre, maledetto lui.

- Voglio un avvocato. - Le servir�
col giudice. Risponda alle mie domande.

- Non mi pu� trattare come se...
- Non la tratto in nessun modo. - Si!

Ne approfitta perch� sono ridotto
su questa sedia. Vorrei...

Risponda alle mie domande!
Preferisce rispondere in cella?

Che cosa � in grado di fare da solo?
Pu� camminare, guidare il furgone?

Posso, ma non lo faccio mai.

ll furgone ha i comandi al volante.
Che ci fanno se non lo usa mai?

ll furgone ha 10 anni.
10 anni fa lo guidavo, ora no.

- Mi stringa il braccio.
- Che cosa?

- Stringa il braccio, avanti.
- Perch�? - Faccia ci� che le dico!

Forza! Pi� forte.

Pi� forte.
Stringa pi� forte!

Va bene, basta.

Voleva vedere se sono forte abbastanza
da spezzare il collo a un coniglio?

No. Volevo vedere se � forte
abbastanza per affogare una ragazza.

- lo?
- Si, lei.

- E perch� avrei dovuto farlo?
< Che ne so?

Forse per non vederla pi�
correre qua fuori,

forse per non vedere pi�
Mario che la guardava.

Lei lo odia Mario. Mh?

Quand'era piccolo lo odiavo,
ma ora no. Ci facciamo compagnia.

Siamo rimasti noi due soli quass�:
il paralitico e il matto.

Perch� lo odiava?

Come glielo spiego? Lei magari ha
dei figli belli, sani, intelligenti.

- Ci provi. - Non trovo
le parole. Non so spiegare.

Pensi male di te.
Pensi che sia colpa tua.

Tutto finisce, tutto diventa nero.

Solo chi ci passa lo pu� capire.
Solo chi ci passa.

(MUSlCA lN SOTTOFONDO)

(FRENATA BRUSCA)

Se si tratta ancora di Anna,
ma non ho pi� niente da aggiungere.

- Non si tratta di Anna. Vorrei
parlare di Angelo. - E perch�?

Se non se la sente, me ne vado,
ma domani le faccio le stesse domande.

- Cosa c'entra Angelo
con la morte di Anna? - Non lo so.

Mi chieda ci� che ha da chiedere
e poi se ne vada.

� stata la morte del bambino
a farvi lasciare?

Non ce l'abbiamo fatta
a reggere quel peso,

quel senso di colpa.

Per Corrado � stato ancora peggio:

il bambino era con lui
quella mattina.

Dopo mesi di pianti, dolore,

follia,

ognuno � andato per la sua strada.

Com'� morto Angelo?

Qualcosa, mentre mangiava
il suo latte e biscotti,

gli s'� fermato in gola.

Qualcosa che non andava
n� su n� gi�.

Gli ha tolto l'aria,
gli ha impedito di gridare.

Cosa ricorda di quel giorno?

Tutto.

Ero a letto, non avevo
chiuso occhio tutta la notte

perch� Angelo non ci aveva dato pace.

Aveva pianto fino alle 5:00.

Poi era crollato.
Dopo due ore era di nuovo sveglio.

lo non ce la facevo pi�,
ero esausta.

Corrado si � alzato
per andare da lui.

- Lei � rimasta a letto?
- Si.

- Dormiva?
- Pi� o meno.

Ha sentito qualcosa? Dei rumori?

Le loro voci.
Facevano colazione.

< Niente di particolare?

Le... urla di Angelo.

< Angelo urlava?
- Angelo urlava sempre.

Poteva battere
la tazza sul tavolo, per ore,

finch� non otteneva
ci� che voleva.

Tu lo vestivi e lui in un attimo
si era tolto tutto di dosso.

Gli davi le medicine
e lui le sputava.

E suo marito?
Urlava anche suo marito?

< Chiara: Ma cosa sta cercando?
Si, gridavano tutti e due.

Ma non pensi male.
Era tutti i giorni cosi.

Poi mio marito � entrato in bagno
e Angelo ha continuato a urlare.

E lei cos'ha fatto?

Ho messo la testa sotto il cuscino.

L'avrebbe fatto anche lei
al mio posto. Chiunque.

Poco dopo mi sono addormentata.

Con la testa sotto il cuscino
� riuscita a sentire qualcosa?

Mi dice cosa urlava suo marito?

Non voglio
che si faccia un'idea sbagliata.

Mi dica cosa urlava suo marito

e io le giuro
che non mi far� un'idea sbagliata.

Mai.
Non lo dir� mai ad anima viva.

< Canali: Quando l'ho vista dietro
la finestra ho pensato venisse qui.

Lo pensava?

No, lei lo sperava.

Si. Lo speravo.

Lo sperano tutti.

A un certo punto non ce la fanno pi�

a tenersi tutto dentro

e hanno bisogno di parlare, no?

Sa, gliel'ho letto in faccia
l'altra sera.

Per� ancora non capivo,
mi mancavano troppe cose.

Non riuscivo a rispondere
alla domanda pi� semplice:

perch�.

Anna e io avevamo una relazione.

Durava da qualche mese.

Poi lei ha iniziato ad avere
delle pretese assurde.

Voleva venire a stare qui,
voleva che ne parlassi con Chiara.

Era diventata ossessiva.

E lei l'ha uccisa per questo.

Si.

Si.

Ho la gola un po' secca.

Vuole entrare? L'accompagno?

No. Aspettiamo.

ln altre circostanze mi sarei offeso
per una bugia cosi grossa.

Non mi crede?

No, non le credo.

Che altro vuole sapere?

Gliel'ho detto, mi tormentava.

Quella mattina,
quando l'ho incontrata fuori dal bar,

Anna ha insistito
ancora una volta per parlarmi.

M'ha dato un appuntamento al lago
e io l'ho raggiunta.

Per� lei non ascoltava,
non voleva sentire ragioni.

Era un'invasata.

E io ho perso la testa.

- E lo zainetto l'ha buttato
dietro la casa di Roberto. - Si.

Voi non avevate nessuna relazione:
Anna era vergine.

E Anna non avrebbe mai fatto progetti
per il futuro, n� con lei n� con altri,

perch� lei non ce l'aveva un futuro:

sarebbe morta di tumore di qui a
pochi mesi. Perci� non si � difesa.

Perch� non c'� neanche
una foto di Angelo?

Che c'entra questo?

- Perch� non mi arresta subito cosi
la facciamo finita? - Mi risponda.

Ma lei che ne sa di cosa si prova
quando ti muore un figlio? Che ne sa?

Non so proprio immaginarlo.

Vai in bagno la mattina e trovi

il suo spazzolino da denti
sotto lo specchio

o una paperella di plastica
sul bordo della vasca.

Passano i mesi e trovi
un altro giocattolo sotto il divano.

Allora metti via tutto.

Per� ogni volta ti sembra
di commettere un delitto.

Sa per quanto rimane l'odore di un
bambino su un pigiamino di cotone?

Chi ha chiamato l'ambulanza
il giorno della morte di Angelo?

L'impiegato ricorda che al telefono
era la voce di una ragazza

cosi agitata che non ha lasciato
nemmeno il nome.

La ragazza che ogni mattina
passava qui davanti alla sua finestra.

< Anna le ha detto
ci� che ha visto:

il piccolo che non respirava pi�,
che non ce la faceva pi�,

nessuno che lo aiutava,
che correva da lui. Nessuno.

E aveva visto anche lei

che sentiva
Angelo tossire, per�...

non si muoveva.

Basta.

Basta.

Da quando Anna sapeva di essere malata,
era diventata insistente, ossessiva.

< Gli sguardi, le telefonate

l'accusavano,
le impedivano di dimenticare.

Le ho appena rilasciato
una confessione di omicidio.

Ho ucciso io Anna.

Adesso basta.

Va bene, basta.

(RUMORE Dl MOTORl
lN ALLONTANAMENTO)

Mio marito m'ha detto che non se
la sente di essere presente al parto.

Ci sono rimasta male.

Lei c'era quando � nata sua figlia?

- Anch'io non me la sono sentita.
- Vede come siete fatti?

E sua moglie?

Pure lei c'� rimasta male.

Adesso, a distanza di tempo,
s'� pentito?

Si.

Se una sera la invito a cena,
le spiacerebbe dirlo a mio marito?

- Cosa?
- Che adesso s'� pentito.

Volentieri.

Mi prende in giro?

Volentieri.

Sono qui per dirti
che ci siamo sbagliati.

Tua madre � qua fuori, t'aspetta.

< Non sappiamo che dire a chi abbiamo
messo nei guai e non hanno colpa.

Mi spiace.

Sei stato forte, molto.

Forse ora dovresti farti
un bel pianto.

- Non sulla sua spalla.
- Giusto, non sulla mia spalla.

< Francesca:
Ma lei gli vuole veramente bene?

l medici cosi dicono.

E lui?

Lui l'adora.

Hai visto? T'ha sorriso.