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The Teacher - S01E04 - "Episode Four" [FINALE]

Sottotitoli a cura di THE SUBBERS

Salve, sono il vicepreside Gabriel Pawson.

Jenna. Garvey.

Lei insegnava qui.

Ero uno studente. Nel 2005.

Scusi, non ricordo.

Ho delle domande da fare riguardo al
periodo in cui sono stata qui ma...

Non si preoccupi. Ascolti.

Ora ho lezione, ma più tardi sarò alla
palestra qui di fronte.

- Ci vediamo per le 17?
- Oh, ok

Ci sono anche bar e piscina.

Non era nei miei piani insegnare
nella mia vecchia scuola,

ma quando si è liberato il posto da
vicepreside, ci ho provato.

Oh, bene.

Pochi miei studenti hanno poi deciso
di diventare insegnanti.

- Questo è molto gratificante, in realtà.
- Non ho voluto diventare insegnante per te.

- Non sono mai stato un suo studente.
- No.

Ma ti abbiamo notata tutti. però.

Eri, senza dubbio, l'insegnante e la
donna più sexy della scuola.

Tranquilla,

non è più il 2005, quindi non stiamo
violando nessuna legge.

- Ok, quindi sai chi sono, conosci il mio passato?
- Certo.

Sei famosa.

E sei stata anche coraggiosa a tornare a scuola.

Beh, io..

non ho fatto ciò per cui mi accusano.

Mi sono dichiarata colpevole
ma è stato uno sbaglio.

E ora voglio provare che non
ho fatto niente.

E' stato qualcun altro. Ascolta, ti ricordi...

- di quest'insegnante?
- Ma guarda un po'. Oh mio Dio.

- Posso farti vedere?
- Ash Qayam.

Mi sedevo vicino a lui,
durante l'ora d'arte,

Ora è un parlamentare.

Ricordi quest'insegnante?

Arnold Cleary?

- Arnold Cleary, esatto.
- E' andato a letto con un'alunna.

E' scappato in Scozia con Diz.

Diz Chinyere.

E' lei'.

Oh, mio Dio.

E' andato in prigione, chiaramente.

Ricordo tutto: tornammo a scuola dopo le vacanze
estive e Cleary era sparito.

Non ci dissero niente, ma ovviamente sapevamo
cos'era successo. Non si parlava d'altro.

Non ne sapevo niente.
Forse ero già andata via.

Perchè lo stai cercando? Vuoi parlare con tutti
gli insegnati che hanno vissuto la stessa cosa?

No. No, io non sono come lui.

Ascolta...

non è successo niente, il ragazzo ha mentito.

Ma quello è stato abbastanza per
innescare tutta questa storia,

ma non avevamo motivo per rovinarmi la vita.

Arnold Cleary invece l'ha fatto?

Credi che la scuola abbia ancora i suoi contatti
o delle informazioni su di lui?

Sai, ho molte studentesse.

Alcune sono molto mature.

Ma non ho mai superato quella linea.

Non sono un loro amico.

Possono dire che sono antipatico, rigido,

ma il limite è chiaro.

Insegnante. Alunno.

Sì, beh, speriamo che nessuno ti
metta mai alla prova.

Pensavamo tutti che fossi fantastica, all'epoca.

La professoressa Garvey.

Ci sapevi fare con i ragazzi, eri popolare.

Si', beh, mi piace creare un rapporto
con gli studenti,

investire su di loro. Mi piace sapere che
si sentano bene con se stessi.

Un buon insegnante, un adulto responsabile,

tiene le distanze.

Non ha bisogno di essere apprezzato.

Kyle?

Oh, Kyle.

Ha chiamato la scuola.

- Hai il test di inglese, maledizione.
- Non ce la faccio.

Oh, vedi di muoverti, avanti.

Ehi.

Ehi, tesoro, so che sei nervoso, ok?

Sta' tranquillo.

Insomma, so che è strano per te,

- visto che inglese era la sua materia...
- Non me ne frega più niente.

Mancano pochi esami, Kyle, e poi penseremo a
qualcosa per farti stare meglio.

- Come?
- Non lo so, qualcosa faremo.

Se quel lurido bastardo non ti avesse...

Mamma, hai promesso che non
avresti più detto certe cose.

Ok, basta, basta.

- Ma lo sai che la farà franca, Kyle, vero? E' così.
- Non voleva che andasse così, mamma.

- Non è una cattiva persona.
E' uno svitato, Kyle.

E' uno svitato fuori di testa che ti ha usato!

Ti ha usato!

Devi andare.

Sì, devi andare...

a fare quel test.

Dai.

- Pronto?.
- Sono Pauline.

Sì, ciao.

E' un problema se passo ora a prendere
quelle cose per l'associazione benefica?

- No, no, no. Verso che ora?
- Sono qui fuori.

Ciao.

- Non volevo bussare. Pensavo che...
- Accomodati.

Allora...

Oh, questa è per te, è arrivata a scuola.

Scusa, è che mi hanno inviato
delle cose bizzarre e strane.

Foto porno, roba del genere.

- Oh, no.
- Lo so. Lo so.

Sicura di non voler tenere nulla?

Non posso, ho preso in
affitto un monolocale.

Ti dà una bella sensazione però, sai?
Fare pulizia.

Sei stata davvero coraggiosa
a voler ricominciare.

- E se ti serve qualcosa, una raccomandazione...
- Ho già parlato con un redattore.

Pensavo di buttarmi nell'editoria.

- Non mi hanno vietato di lavorare con i libri.
- No.

Non lo so, forse ho voluto diventare un'insegnante
per seguire le orme di mia madre

o per rendere mio padre, non lo so... orgoglioso?

- Davvero non vuoi queste cose?
- No.

Sono di mia madre...

ma la cucina non mi piace granchè. Le vuoi prendere tu?

- Magari dovrei, ora che cucino per due.
- Già, come sta andando? Tutto bene?

Non lo so.

Prima dice di volersi trasferire e poi si allontana,
dicendo che ha bisogno di spazio.

- E' normale?
- Oh, sai, non sono...

la persona adatta a cui chiedere.

- Iniziamo a caricare le cose in macchina?
- Certo, scusami. Sì.

Grazie.

- Ok?
- Sì, ci sono.

- Metto qui?
- Oh, sì, grazie.

Ecco fatto.

- Prendo anche queste?
- No, non preoccuparti, vai pure.

- Sicura?
- Sì.

- Preparo il resto e metto su il te'.
- Ok.

Vuoi che la porti via,
nel caso sia qualcosa di brutto?

No, è...

anzi, forse è meglio ora che sei qui.

Oh, è da parte del vicepreside.
Sono le cose di Arnold Cleary.

- Arnold Cleary?
- Sì, scusa.

Insegnava nella mia vecchia scuola.

Ha fatto sesso con una ragazza di 15 anni.

Il loro rapporto era troppo intimo
e così l'ho segnalato.

Ha mandato una lettera.

E' una lettera di Cleary.

"Jenna Garvey, una persona con cui ho a
malapena scambiato tre parole"

"in sala professori, ha innescato questa caccia alla streghe."

Ha fatto il mio nome. Gesù.

Non capisco.

Scusa, è che...

ho iniziato a pensare che qualche persona conosciuta
in passato abbia cercato di incastrarmi.

- Rimuginare non ti fa bene.
- Ma io voglio sapere.

Devo.

Scusami.

Oh, ho altri vestiti per te in camera
da letto. Andiamo.

Sono i vestiti del lavoro. Tailleur, camicie.

- Tutto bene Pauline?
- No, no, forse è meglio che vada.

- Ti lascio alle tue cose.
- Ok, sei sicura?

Oh, Pauline, i vestiti. I vestiti.

Sei in anticipo.

Entra.

- Oddio, un'altra?
- Oh, non preoccuparti. E'... è disgustoso.

Mi spiace. Non ci pensare.

Se c'è davvero qualcuno che vuole incastrarti,
significa che gli manca qualche rotella.

- Dobbiamo denunciarlo.
- No, non preoccuparti, lascia stare.

- Posso aiutarti.
- Lo so.

Lo so. Grazie.

Mi dispiace, papà.

Per cosa?

Per tutto quello che ho fatto.

Sono tuo padre, Jenna.

Mi ha scritto delle lettere, dopo.

Ma i miei genitori le hanno
portate direttamente alla polizia.

Sono riuscita a tenerne solo una. Era triste.

Non parlava di me ma della
prigione, della sua vita...

che non avrebbe potuto vedermi mai più.

Si diceva che fosse morto ma l'ho
rivisto qualche anno dopo.

In tv.

Tra le persone scomparse. Aveva un nome
diverso ma era lui,

Non ricordi quel nome? O quand'è successo?

Posso?

- Scusa, sto cercando di smettere ma...
- Oh, certo.

Fatto.

Ora stai bene?

Insomma, sei riuscita a...

reagire?

Perchè mi stai chiedendo tutte queste cose?

E' che...

Arnold stava per caso cercando di dare la
colpa a qualcuno per essere stato scoperto?

Era arrabbiato?

Vuoi sapere se era un mostro?

- Un pedofilo?
- NO.

Vuoi sapere cosa mi ha fatto fare?

Di che si tratta, esattamente?

- Non sei una giornalista, vero?
- Oddio, no.

Perchè i media hanno solo peggiorato le cose,

con tutto ciò che hanno detto su di lui,
su di me e su sua figlia.

Non abbiamo neanche mai fatto...

Fu molto chiaro, disse che avremmo aspettato
che avessi compiuto 16 anni.

Non hai fatto sesso con lui?

Scusa, mi dispiace doverti fare
rivivere tutto questo.

Ora non importa.

Ma all'epoca sì.

Ero a pezzi.

Lui finì in prigione e io non riuscivo
a pensare a nient'altro,

non potevo neanche farmi vedere a scuola,
così ho mollato.

Oh, no.

Eri veramente brava.

Sì, mi piaceva la scuola.

Specialmente perchè mi permetteva
di non stare a casa.

Non era la prima volta che scappavo con un uomo,

Beh, magari lui si è...

- si è accorto che eri infelice e...
- Cosa?

Mi ha scelta perchè ero vulnerabile?

E' così?

Non mi ha scelta perchè mi amava...

ma perchè ero a pezzi? Una preda facile?

Lo so, ma io non potevo
girarmi dall'altra parte.

In che senso?

Sei stata tu a segnalarci?

Dovevo, mi spiace.

Ero innamorata di lui.

Coinvolgere la polizia e i giornali...

ha solo peggiorato le cose.
Mi sono sentita malissimo, mi vergognavo.

Mi dispiace non essere riuscita a parlarti ma
sono andata in un'altra scuola e...

E se andasse dalla polizia a dire che non ha fatto
niente e poi se la prendessero con me?

Perchè dovrebbe farlo? Lei non sa niente.

Che c'è?

Kyle, hai sentito qualcosa?

Kyle, ehi.

- Quel verme si è messo in contatto con te?
- No. Non è un verme.

Meglio per lui che non l'abbia fatto, giuro su Dio.

Izzy dice che la professoressa Garvey
sta facendo delle domande

e crede che io abbia mentito.

Sa che ho mentito.

E se lo scoprisse?

Va bene.

- Forse è meglio così.
- Perchè?

Se va dalla polizia, loro ti chiederanno perchè
l'hai fatto e tu dirai tutto.

Dirai che è stato quel pezzo
di merda a costringerti.

- No, non è colpa sua e finirebbe nei guai.
- No, Kyle!

No, è tutta colpa sua!

Non capisci. La professoressa Garvey
non è così innocente come credi.

- Ha fatto delle cose brutte, in passato.
- Te l'ha detto lui? Sì?

E' così che ti ha costretto?

Ti dice così, ti dà un centinaio di sterline
e ti rovina completamente la vita?

Tesoro, ti è entrato nella testa.

- No, mamma.
- Invece sì, e io avrei dovuto proteggerti.

Il numero chiamato è inesistente.

Ci ho messo una vita.

Andiamo, che dici?

- Va tutto bene?
- Sì, sì, tutto bene.

So che hai mentito.

- Mi dispiace.
- Che fai, non lo neghi?

Kyle, mi sono sentita malissimo.

Pensavo di aver approfittato di te, di essere
una maniaca sessuale, Cristo santo!

Mi dispiace tanto.

Chi è stato? Chi ti ha detto di mentire?

Chi te l'ha detto? Dai, so che c'è qualcun altro.

E' stato Arnold Cleary?

No, no, non so chi sia.

Non mi ha costretto nessuno.

Ho fatto tutto da solo.

Mi dispiace.

Mi sono inventato tutto, non pensavo che
ti saresti presa la colpa.

Pensavo di ricavarci dei soldi...

tipo che ti avrei ricattata e poi avrei
detto che non era vero niente.

Ma tu ti sei dichiarata colpevole
e non ne ho avuto la possibilità.

Ho preso il tuo cellulare,

ho installato quell'app di messaggistica e ho
mandato le foto al mio numero.

Sei stato tu?

Stupida merdina.

Cos'ho fatto per meritarmelo, Kyle? Cos'ho fatto?
Ho solo cercato di aiutarti.

Niente, non hai fatto niente.

Mi dispiace.

Dio, che idiota che sono. Sono
un idiota, cazzo. Mi dispiace.

Se potessi cancellare tutto lo farei.

Che cosa dovrei fare adesso, Kyle?

Pensi che non andrò dalla polizia solo perchè sei
stato tanto gentile da dirmi la verità?

Beh, io andrò dalla polizia e tu
dirai loro che non ho fatto niente.

E poi affronterai le conseguenze,
farai i conti con il tuo mondo

e con il tuo futuro che vanno a puttane.

Ascolta, chiunque sia questa persona,
perchè sono sicura che ci sia qualcun altro...

tu devi stargli lontano, mi hai capita?

Smettila di proteggerlo.

Non andrò dalla polizia a dirgli di te.

Non andrò dalla polizia.

Ehi, sono io.

Sono andato dalla Garvey, le ho
detto che ho fatto tutto da solo.

Lei crede che sia stato un tizio di nome Arnold.

Ma ha detto che non andrà dalla polizia.

Possiamo vederci?

Mi piacerebbe parlare.

Ho solo bisogno...

Ehi, Pauline?

Sono Pauline. Lasciate un
messaggio, per favore. Grazie.

Pauline?

Pauline?

Ciao, Jenna.

Ciao.

Pauline? Stavo cercando Pauline.

A Pauline non piace questo posto. Dice...

che puzza di muffa.

Beh, comunque le stavo lasciando un biglietto.

Ok.

Vuoi da bere?

Non è un bel posto questo, eh?

Non ha senso dare una rinfrescata a posti simili.

Tanto devi trasferirti di nuovo,
quando salta fuori la notizia.

Non sono su nessun registro da cinque anni ormai,

ma non fa differenza.

Tra case famiglia e monolocali, ho perso il conto.

Vivevo in una casa edoardiana bellissima...

- quando facevo l'insegnante.
- Oh, sei un insegnante.

Sai bene chi sono.

Che cosa vuoi?

Voglio rivedere mia figlia.

Hai abbandonato la tua famiglia.

Mi sono innamorato di una ragazza e tutti hanno
pensato che abbia molestato anche Sara.

Non la vedo da allora.

E' una macchia.

Ti resta addosso.

Non puoi scappare. Vedrai.

E perchè? Perchè ho perso tutto?

Perchè una stronza moralista si è messa in mezzo.

Non l'ho fatto, non ho fatto il tuo nome.

Ho segnalato il comportamento
inappropriato di un insegnante.

- Io e Denise ci amavamo.
- No.

No, non puoi giustificare l'abuso
di fiducia, l'età della ragazza.

E tu non puoi decidere come funziona il cuore.
L'amore, Jenna, non si prevede.

Sì. Amore.

Tu non capisci.

O forse sì?

Cos'è che provi per Kyle?

Niente.

- Affetto, non attrazione sessuale.
- La chimica. L'hai sentita

No. Mai.

Eppure pensavi di sì.

Cosa pensi che sarebbe successo a te e Denise?

Ci saremmo sposati.

Stavamo aspettando che compisse 16 anni.

- Credi che questo lo renda meno inappropriato?
- Non è inappropriato.

Era una relazione consensuale.

No. Non lo sarebbe mai stata.

Lei era troppo giovane, non era adulta abbastanza
da comprendere certe emozioni.

- Era triste, in difficoltà.
- E io le ho dato ciò di cui aveva bisogno.

Te ne sei approfittato.

L'hai fatto e...

- l'hai adescata.
- No, no, no!

Non è così!

Non ne avevo bisogno!

Era consensuale!

E quando sarebbe cresciuta?

Cosa sarebbe successo quando avrebbe
compiuto 20 o 30 anni?

Non è così!

Non sono un pedofilo!

Non adesco i ragazzi!

L'età di Denise era irrilevante.

Ero innamorato di lei.

Una ragazza.

Una sola volta.

O forse ti hanno fermato prima che
lo facessi di nuovo.

E' un gioco di potere, non una relazione.

Lo ammetto.

Mi nutro dell'affetto dei ragazzi, lo bramo.

Ma non è giusto. Non è giusto dare la colpa a loro.

Far sì che sentano che devono
soddisfare i tuoi bisogni.

Già.

Vedi, Jenna.

Tu non capisci che io ho perso la mia famiglia,

la mia vita, l'amore.

Ho perso la mia libertà.

Sono finito in prigione.

Hai infranto la legge.

In prigione, a nessuno interessano i dettagli.

Sentono solo "insegnante" e "maniaco sessuale".

E credono tu sia il peggiore di tutti.

Beh, e Kyle?

L'hai infilato in questa storia, l'hai usato.
. Non è forse adescamento, questo?

Insomma...

perchè ti sei dichiarata colpevole?
Ti sei accartocciata.

E' stato come vedere un incidente
d'auto al rallentatore.

Come...

se non aspettassi altro,

quasi come se lo volessi.

Lo volevo?

Perchè?

Perchè io?

- Perchè non la preside o la detective?
- Tu.

Hai fatto tutto tu...

il 4 giugno 2005, quando ci hai segnalati.

Jenna, avresti potuto parlare con me o con Denise,
avresti potuto chiedere a noi.

Invece hai sganciato una granata nella
mia vita e te ne sei andata.

Beh, non l'ho fatto per ripicca.

Non ti ho dato la caccia, infettato la tua vita,
non ti ho incastrato nè spaventato.

- Non ho fatto ciò che tu hai fatto a me.
- Ciò che hai fatto tu è stato molto peggio.

Peggio?

Ora sei contento quindi?

Questo ti ha aiutato a riavere la tua vita?

Credi che tua figlia rimarrà colpita
ora che mi hai distrutta?

Credi che le piacerà quando scoprirà tutte le
cose schifose che ha fatto suo padre?

Hai paura di me.

Cosa credi che possa fare?

Ormai ho già fatto tutto.

Una piccola bugia...

e la tua vita è rovinata.

Jenna?

Pauline?

Pauline.

Oddio, Pauline.

Mi dispiace, Jenna. Non lo sapevo.

- Mi dispiace, non lo sapevo.
- Tranquilla. Però ora sai chi è, cos'ha fatto?

Devi andartene prima che torni.

- Brian è la mia anima gemella.
- Pauline, sai cos'ha fatto.

A me, a Kyle, a te?

Sono stata io a raccomandare Brian,
l'ho fatto avvicinare a Kyle.

Era così gentile, Jenna! Così gentile!

Ci si sente soli, vero?

Qui al freddo.

Forse sei sempre stata tu al centro di tutto.

Mi ha sorpreso sapere che nessuno ha diagnosticato
il disturbo bipolare di tua madre.

Forse Roger si vergognava a cercare aiuto.

Ho conosciuto tuo padre.

Sono andato ad uno dei suoi corsi di
muratura con pietre a secco.

Uomo interessante.

Non ha mai parlato di te.

Tranquilla, non ho passato gli ultimi 15 anni
a pianificare la mia vendetta.

Sono stato perlopiù all'estero,

ho cercato di ricostruire la mia reputazione...

sperando che un giorno...

Lo vedrai.

Io non sono come te.

Non soffrirò come te.

Mi libererò di quella macchia.

Posso tornare a vivere.

E lo farò.

No, no, no, no, no!

Ciao.

Ho preso nove in inglese.

Non avevo dubbi.

Ho pensato che...

- mi sono accorto che...
- Lo so, lo so.

Sta' tranquillo.