All language subtitles for Rocco.Schiavone.S03E01.La.vita.va.avanti.1080p.WEB-DL.DD+5.1.H.264-SbR

[gemiti]

I soldi sono sul comodino.

Grazie, tesoro.

Hai il mio numero, dovesse tornarti
la voglia... Ciao, Rocco.

Ciao.

[operatore telefonico] Il cliente da
lei chiamato non è raggiungibile.

[canzone "Burning seas" di Duke Garwood]

Donato.

Donato?

[tossisce]

Donato?

Permesso?

Oh!

Signore Iddio!

[Rocco sospira]

Lupa, ho tutti brividi.

Non mi sento bene. Italo!

Scipioni!

[tossisce]

Ragazzi!

C'è nessuno?

Italo!

- C'è un'epidemia? Dove sono gli altri?
- Scipioni è in licenza.

D'Intino ha fatto il turno di notte
e Deruta è con la moglie.

- Tu che hai fatto? Sei pallido.
- Un decimo livello.

- Vicino a Ollomont.
- Non mi rompere i coglioni, ok?

- Andiamo.
- Andiamo sopra i 1600 metri.

- Sopra gli 800 metri non è più omicidio.
- Che cosa?

Articolo del Codice Penale
di Rocco Schiavone.

Forse davvero non è omicidio,
ma morte naturale.

Scommettiamo 10.000 euro
contro cinque che è omicidio?

Ok.

- Scommettiamo.
- Falla finita, non hai una lira.

- Chi hanno trovato?
- Un certo Donato Brocherel.

- Ha superato la settantina.
- Io non vengo, ho la febbre.

- Di nuovo?
- Non posso averla di nuovo?

Non vedi che batto i denti? Sto tremando.

Ho una lama gelata tra le scapole.

Vuoi farmi venire la broncopolmonite?

- No.
- Muoio?

- No.
- Allora vai tu.

- Da solo?
- Porta...

Portati Casella.
Prima di fare qualsiasi passo...

'Sta cazzo di porta! Prima
di prendere iniziativa, chiamatemi.

Va bene? Senti che gianna!

Buongiorno.

Da qui si prosegue a piedi.

- Vieni con noi.
- Non si passa?

No, non si passa più.

Bisogna andare a piedi.

[in sardo] Finalmente
siete arrivati, stavo congelando!

- Il vicequestore?
- Sta male, dobbiamo chiamarlo.

E' sempre malato?
Beh, siete venuti a piedi?

- Con l'auto non si arriva.
- No.

- Tu come sei venuto?
- A piedi.

[suoneria di cellulare:
"Inno alla gioia" rock]

- Chi scassa?
- [Italo] Sono Italo,

- la metto in vivavoce.
- [Rocco] Bravo.

Che vedi, Italo?

- [Deruta] E' pieno di neve.
- [Casella] Fa freddo.

- 'Sti cazzi!
- Grazie, dottore.

- Parla tu, Italo, che vedi?
- Siamo in un borghetto abbandonato.

Ci sono dei rascard e
una casa in muratura.

Qualcosa di strano?

Ha una specie di campanile sul tetto
e una Madonnina all'ingresso.

Ha due finestre su un lato e due
su un altro, c'è una canna fumaria.

- Fumo?
- No.

E poi?

Sì, ci sono delle impronte.

Vanno dal cancello d'ingresso
alla casa e tornano indietro.

Sembrano di una persona, forse
la donna che ha trovato il corpo.

- Come si chiama la donna?
- Maddalena Trochein.

E' tornata a casa ora,
abita 3 km più a valle.

Guarda se intorno alla casa
ci sono altre tracce.

No, c'è neve candida,
è venuta giù stanotte.

Vai avanti,
fatti seguire da Deruta e Casella

che mettano i piedi dove li metti tu.

- [Rocco] Fila longobarda.
- Che è la fila longobarda?

- [bisbigliando] Zitto.
- Mi raccomando, fila longobarda!

Andate piano,
andate piano che ho il passo corto.

Non farlo incazzare!

Siamo davanti all'ingresso, c'è
una porta verde di legno, vecchia.

- [Italo] Che faccio? Entro?
- Che aspetti? Entra solo tu.

[Rocco] Sei entrato?
Prima cosa: che odore c'è dentro?

Bruciato, c'è un po' di fumo.

Il corpo dov'è?

[Italo] La signora ha detto che
è al piano di sopra.

Salgo?

Se ha detto che è di
sopra, che vuoi fare?

[Rocco] Che vedi?

Ti posso passare Casella?
A me viene da vomitare.

Dice che devi entrare tu.

- Io?
- Vai.

Dotto', Casella. Sono dentro.

- Che vedi?
- La casa è piccola.

Di fronte all'ingresso c'è
la finestra, a sinistra la scala.

Sotto la finestra, a destra

c'è una stufa di quelle antiche,
di ghisa, a legna.

Sulla parete a fianco a quella
della finestra c'è la cucina.

Un angolo cottura, diciamo.

- Casella, vai alla grande.
- Dovere, dottore.

Al centro della stanza
c'è un tavolo con due sedie.

Su una sedia, busta con manici,
e sul tavolo, fagotto

e una bottiglia di vino aperta.

- Che vino è?
- Sassicaia.

Me cojoni! Faceva l'eremita,
ma si trattava bene.

- Casella, vai al piano di sopra.
- Agli ordini.

Ecco qua, dottore,
il morto sta per terra.

Ferita sulla fronte e sangue.
Il sangue è pure per terra, ma poco.

Com'è vestito?

Ha mutandoni lunghi
di lana e maglioncino.

- Tipo pigiama.
- Che altro vedi?

Alla parete c'è un inginocchiatoio
con un altarino

i ceri, la Madonna, i santi,
anche gli ex voto.

- Sa che sono gli ex voto?
- No, mi meraviglio che lo sappia tu.

- Sono belli, a cuoricino.
- Vai avanti, finiscila.

Poi che c'è? Un armadio a due ante,
piccolo, il letto a una piazza.

Ah, ecco. Sulla parete di fronte,
foto attaccate al muro con chiodini.

Vi devo elencare tutte le foto?

No, queste portamele a casa,
va bene? Sono sfinito.

Allora, tieni.

Il vicequestore ha detto
di andare dalla Trochein.

- Tu resta qui e aspetta Fumagalli.
- Pensi che si tratti di omicidio?

Che ne so, chi può avere interesse
a uccidere un povero disgraziato?

50% un incidente.

C'è il 50% di possibilità di
tornare a casa prima. No?

- Andiamo.
- Andiamo.

- Fila longobarda.
- 40?

[bip del termometro]

Ho 37,3.

[vivavoce] Lei ha trovato il corpo?

Gli portavo da mangiare
due volte a settimana.

Donato non faceva la spesa,
non usciva mai

se non per curare il giardino d'estate

o per spazzare la neve
e far legna d'inverno.

Abitava lì da molto?

- Da 18 anni ormai.
- Era di queste parti?

- Sì, era nato a Ollomont.
- Aveva famiglia? Figli?

No, Donato era un prete,
la sua parrocchia era a Oyace

ma 18 anni fa si è tolto gli abiti
ed è tornato qui.

- Quindi non aveva nessuno?
- No, a parte me e mio marito.

Dov'è suo marito?

Sono qui, mi chiamo
Isacco Trochein, piacere.

Non ho capito.

Sono qui, mi chiamo
Isacco Trochein, piacere.

[Rocco] Isacco e Maddalena, ditemi

perché Donato aveva rinunciato ai voti?

Non ce ne aveva mai parlato,
Donato era un uomo misterioso.

- Al paese vedeva qualcuno?
- Nessuno, gliel'ho detto.

- A che ora andava a letto?
- Mai più tardi delle 21.

Si alzava sempre presto.

Casella, mi ricordi se il
cadavere era in pigiama?

Sì.

Donato è morto per un incidente
domestico... o forse no.

Perché dice che forse
non è stato un incidente?

Sono cose che non la riguardano,
non posso dirle nulla.

[Rocco] Siete stati
gentili, grazie, arrivederci.

[insieme] Arrivederci.

- Gente strana.
- Sì.

[canta in sardo]

- Che fa?
- Dottore!

- Che fa?
- Sconfiggo il freddo.

[in toscano] Vi scelgono al circo
per fare i poliziotti?

- Forse.
- Schiavone c'è?

Ha detto che ha la febbre.

- La solita cazzata. Il cadavere dov'è?
- Aspetta di sopra.

Lei balli, faccia una cosa bella
tribale, come fate in Sardegna.

- Lo sente che freddo?
- Va bene.

L'hanno preso allo zoo.

♪ Amore, amore meu... ♪

Tre.

Sette.

Quattro.

- Sei.
- Cinque.

- E non se ne parla più.
- Andata.

Gabriele, il cane deve fare
minimo il giro dell'isolato.

Fagli fare i bisogni, tutto
ciò che deve fare, o non tornare.

- Ok, ok
- Per 5 euro... Devi chiudere la porta.

- [D'Intino] E' permesso?
- Chi è?

- [con accento chietino] Che casa!
- D'Intino! Chiudi la porta?

C'è aria viziata. Fa un caldo.

- Che ci fai qui?
- Faccio uscire i bacilli.

Che dici? Fai uscire i bacilli?
Ho la febbre!

- Perché sei qui?
- Casella ha detto che voleva le foto.

- Sono venuto io, contento?
- No, non sono contento.

- Perché ti attacchi?
- Non si preoccupi, ho gli anticorpi.

Non mi preoccupavo di quello.

- Allora...
- Che cos'è?

D'Intino, ti do un destro.

- Il morto...
- Eh?

Era strano.

- Perché?
- A Carnevale era vestito da prete.

D'Intino, il morto era un prete.

Mmh, ancora più strano.

Un prete che a Carnevale
si veste da prete.

Oddio mio, D'Intino,
sei completamente coglione, lo sai?

Allora...

Oh. Casella ha detto che
lei è Maddalena Trochein.

- Lo so.
- Quella che ha trovato il cadavere.

Ti tiri indietro
o ti devo bucare la testa?

Che c'è da pensare?
Tanto è stato un incidente.

- Che ne sai tu?
- Quello è caduto ed è morto.

- Vabbè, senti, puoi andare.
- Sì.

- Come va la febbre?
- Va male. Se resti qui, la febbre sale.

A Mozzagrogna nonna Splendora
ci faceva l'uovo con la curcuma.

Di quello che faceva nonna Splendora
non me ne frega una minchia, vai.

Comandi.

Però con la curcuma
l'uovo fritto ci canta.

- Ahi!
- Te ne devi andare.

Il cuscino, D'Intino!

E' arrivata la Polizia Scientifica,
tutti con le mani in alto.

[Gambino] Non toccate niente.
- Eccola.

Non respirate, non sputate,
evaporate, eh?

Senza lasciare tracce, grazie.

Ah, Fumagalli!

Ciao, che ci fai qui?
Abbiamo deciso che è un omicidio?

Ordini dall'alto.

- Quanto ti manca?
- Ho finito.

Non hai toccato nulla?

'Sto paio di coglioni ho toccato!
Ho toccato il cadavere.

Sicuro?

Io so stare sulla scena del crimine, io.

- Non mi pare.
- Ah, no?

- Eh, eh, eh.
- "Eh, eh, eh" che?

Uno, hai poggiato la borsa
vicino alla macchia di sangue.

- Due, non hai i sovrascarpe, tre...
- Non dirmelo.

Io vado all'obitorio,
dove c'è gente più simpatica di te.

Grazie, incontrarti è stata
la solita magnifica esperienza.

- Come sempre, ciao.
- Prego.

[Lupa abbaia]

Beh, poteva almeno salutarci. Vero, Lupa?

Dài, andiamo.

[bip del termometro]

[Fumagalli] Ecco la zuppa con la ricetta
tradizionale di mia nonna.

La poggio qui, eh? Quanta febbre hai?

- Ho 37,3.
- Beh, 37,3 è febbre?

- Non è febbre?
- Con 37,3 si va a lavorare.

Vacci tu, io preferisco
stare sdraiato e farmela passare.

Poi mi spieghi come si fa
a indagare sotto le coperte.

Perché io... Oh.

Io ho uno spiccato spirito
di immaginazione, lo sai.

Rendo reali le cose immaginarie.

Questa non è immaginazione,
sono allucinazioni.

Sono i 100.000 kg di canne
che ti sei fatto nella vita.

- A chi telefoni?
- Alla Gambino.

- Meglio un gatto attaccato ai coglioni.
- Insomma, che mi dici?

- [segnale di linea libera]
- E' morto ieri sera.

Direi non dopo le 23.

E' caduto e ha battuto la testa?

- Sembrerebbe.
- Cioè?

Dagli esami che ho fatto,
la glottide era infiammata

la trachea era piena di fumo,
tipico da avvelenamento da fumo.

Dici che è svenuto e il fumo l'ha ucciso?

[Gambino] Sì, Rocco?
- Oh, Michela, finalmente.

[Gambino] lo sto lavorando.

- Non sai che freddo fa qua.
[Rocco] Immagino, vorrei stare lì.

- Purtroppo la febbre non mi dà pace.
- Sì, ho saputo.

Senti, mi stavo chiedendo questo.

Perché la vittima è venuta a vivere
in una casa così isolata?

Da chi si nascondeva?
Forse era inseguito da qualcuno?

Che cos'è, il KGB? Il Mossad?
Era un ex prete!

Avete controllato la stufa?

- Lo stiamo facendo.
- E' vecchia?

Sì, è vecchia.

- Che portata ha?
- Aspetta. Ricci.

- Sì, dottoressa?
- Vieni.

Tu che te ne intendi,
che portata ha questa stufa?

Sarà una cosa sugli 80 metri cubi.

- Hai sentito, Rocco?
- Sì.

Manda qualcuno a controllare
la canna fumaria.

Perché?

Manda qualcuno a controllarla
e poi mi richiami.

- Va bene.
- A dopo.

- Assaggio il brodino.
- [Fumagalli] Vai libero, che ti fai bene.

Spada, vieni con me.

- Alberto.
- Mmh?

Stavo pensando...

- Immaginiamo la scena.
- Sì.

Allora, la serata è molto fredda.

Il nostro vuole andare a coricarsi,
carica la stufa al massimo.

Poi si sveglia, diciamo alle 22,
trova la casa invasa dal fumo

sviene, batte la testa e muore.

- Fila, no?
- E' vero che fila, però...

Buona, che c'è?

- L'ingrediente segreto di nonna.
- Ah.

Ci ho sputato dentro,
serve per muovere gli anticorpi.

C'è qualcosa che non mi convince.

- Cioè?
- Guarda la foto.

Dov'è il corpo?
Dalla parte opposta alle finestre.

- Mmh.
- [Rocco] Che ti dice questo?

[Rocco] Uno si sveglia di soprassalto,
trova la casa invasa dal fumo

un appartamento piccolo che conosce
a memoria, ci abita da anni.

[Rocco] La prima cosa che pensi è aprire
le finestre, invece il corpo è lì.

Tieni conto che era frastornato,
si era appena svegliato

e poi era un uomo di una certa età.

Anche questo può essere, sì.

- Oh.
- Buonasera.

Ciao, bellino.

Lupa.

- Ha fatto tutto.
- Meno male.

- Ho pure preso la posta.
- Hai fatto bene, grazie.

- Alle 20 ti fai un altro giro.
- Sì, altri 5 euro.

Beh, 5 euro? Ti fai sfruttare così?
Sei un delinquente.

- Dice?
- Sono pochi, ti fai fregare?

- Mi sa che ha ragione.
- Sì.

Ti ci metti pure tu?
Dài, che ci crede davvero, su!

- [squilli di cellulare]
- Chi è?

Michela, le ho detto di richiamare.

- [bisbigliando] Mi levo dal cazzo.
- Sì.

- [Gambino] Rocco, la cosa è strana.
- Eh, che cosa?

Il tubo della canna fumaria
è sporco di fuliggine...

- ...ma la parte terminale no.
- Spiegati meglio.

Praticamente,
per un tratto, diciamo, di 20 cm

è come se qualcuno
l'avesse pulita dentro.

Chi ha interesse a togliere
la fuliggine dalla canna fumaria?

- Chi c'è lì con te?
- No, niente. Senti un po'.

Chi ha interesse a togliere la fuliggine

dalla parte terminale
di una canna fumaria?

Che ne so.

- Tu come la vedi?
- Come la vedo? Male.

Ormai non ci sono più
dubbi, questo è un omicidio.

Eh.

E' un omicidio, porca miseria.

Bravo.

[spari silenziati]

[spari silenziati]

Questi non sono narcos,
è una setta satanica.

Se stiamo in America,
non dovrebbero parlare inglese?

Infatti, è sbagliato,
ma non guardi i dettagli.

Come "non guardi i dettagli"?
Il giallo è fatto di dettagli.

- Che palle! Vuole sentire il tema?
- Come ti permetti? Vai avanti.

"Metà degli abitanti si zombizza.

Il cadavere aveva fatto una messa satanica
per obbedire al Signore delle mosche

e distruggere la razza umana."

- Capito?
- Quanto hai preso?

- [insieme] Sette.
- Bella, bella.

- Non le ho messo un po' di paura?
- Non mi vedi? Certo.

A proposito di virus, non senti
un brivido, un po' di febbre?

Mal di testa?

- No.
- Meglio così.

Vuol dire che non ti ho attaccato niente.

Lei non ha l'influenza,
lei è solo triste.

Mmh.

- Hai visto il termometro?
- Vabbè, ho visto i suoi occhi.

Cammina, vai a fare una passeggiata.
"Ho visto gli occhi..."

[canzone: "Rex Romae"
di Carosio e Fornaro.]

[voci non udibili]

[uomo] E' andata bene.

Dài, 18 mesi ai domiciliari
passano subito. Che ci vuole?

L'avvocato ha fatto una mandrakata.

Come ti trovi con quel coso?

Quando fai la doccia, coprilo,
hai visto mai si bagna...

Dai questi all'infame.

Per che cosa sono i soldi?

Sono i soldi dell'avvocato bravo.
Io da Rocco non voglio una lira.

- Questa cosa deve finire.
- Che cosa, Brizio?

Devi parlare con lui.

- Non è andata come pensi tu.
- Ah, no? Com'è andata?

- L'hanno incastrato.
- Tu ci credi, Furio?

- Pure tu ci credi?
- Certo.

Mi hanno preso
perché quell'infame ha cantato.

E' una guardia e una guardia resta,
è chiaro o no?

Levatevi dal cazzo ora,
voglio andare a dormire.

Andiamo, dài.

Ciao.

Fatemi il favore di non tornare!

[porta che si chiude]

[vibrazione di cellulare]

Aò, era ora. Chi non muore si risente.

La stai prendendo male, non è così.

La prendo male? Sono giorni che vi cerco,
non risponde nessuno.

- Insomma, come va?
- Siamo andati a trovarlo.

Ha preso 18 mesi
agli arresti domiciliari.

L'avvocato è stato bravo.

- Come sta?
- Come sta...

Sta incazzato nero,
ma non per i 18 mesi di domiciliari

perché gli hai tolto la vendetta.

Come faccio a fargli
capire che non c'entro?

Non puoi.

Ci ha dato un assegno, i tuoi soldi
per l'avvocato non li vuole.

Avrà detto: "Non voglio
i soldi di quell'infame."

Più o meno.

- Senti, l'assegno lo puoi bruciare.
- Già fatto.

- Grazie, Furio. Saluta Brizio.
- Ciao.

Come sta?

Noi non possiamo fare gli infami.

- Eh.
- Parliamo di Rocco.

- Quello è nostro fratello.
- Lo so.

[bip del termometro]

Oddio.

Hai visto? Ho 37,3.

- Ecco perché mi fa male tutto.
- Rocco, 37,3 non è febbre.

- Possibile che voi uomini...
- "Voi uomini", chi?

Quali uomini? Dove stanno?

No, voglio dire che in queste cose
voi uomini siete tutti uguali.

Bastano due decimi di febbre in più
e fate testamento.

- Dài, alzati.
- Che cosa mi alzo? Sono le 23.

Ormai rimango a letto, guarda che neve.

- Senti, Marina.
- Mmh.

Tu sicuramente ti ricorderai.

Quando stavo così che prendevo oltre
agli antipiretici per la febbre?

Che cosa prendevi? Non prendevi propoli.

- Non prendevi vitamine.
- No.

Però, se mi ricordo bene, prendevi...

Mi chiedo, chi può avere interesse
a fare fuori... un prete

solitario, anziano

che tra l'altro si è isolato
dal resto del mondo?

Io non lo so. Tu che cosa sospetti?

Assolutamente nulla.
Ci ho pensato tutta la notte.

Non c'è niente da fare,
ho brancolato nel buio e basta.

Però guarda questa.

C'è il segno di un quadro che
è stato portato via. Vedi?

Un poveraccio può avere
una cosa di valore

e tenerla in quella catapecchia?

Se fosse stato un quadro,
l'avrebbe venduto

senza contare che non aveva figli
a cui lasciare l'eredità.

Va bene, ma guarda questo,
questo sembra più interessante.

- Che ne pensi?
- Io non ci capisco niente.

Neanch'io, che vuol dire?
Però, così, a occhio...

- Ora sai che fai?
- Parlo con te.

Oltre a questo, vai in questura

fai una ricerca
e mi trovi un esperto d'arte.

[ronzio del drone]

Freghete, un moscone!

- A che serve?
- Per le indagini.

- Fammi provare.
- Sei pazzo? Sai quanto costa?

Ora dobbiamo seguire la gente
con questo disco volante?

Sì.

Possiamo anche scattare foto.

E' preciso per riparare il tetto
o l'antenna della TV, mi dà gusto!

Può servire
quando sei bloccato nel traffico.

Lo accendi e lo mandi avanti
a vedere il motivo dell'ingorgo.

Sì, è vero.

- Che cos'è? E' ricreazione?
- No, è il nuovo drone in dotazione.

Dov'è Schiavone?

- A casa con la febbre.
- Mi segua.

- Mi relazioni sulle novità. A lavorare!
- Sì, dottore.

Andiamo, dài.

Che stai facendo? Da
quanto tempo sei qui?

Un po'.

Vuoi mettere giù i piedi?

Il suo telefono suonava da un po'.

- Eh.
- Ho guardato il numero.

L'ha salvato con
"Rompicazzi 1", sta per...?

Ti fai i fatti tuoi?

[squilli di cellulare]

- Dottor Costa.
- [Costa] E' un pezzo che la cerco.

Pierron mi ha relazionato
e lasciato delle foto.

Lei sa dirmi qualcosa
di più su questa morte?

Ho poco da dire.

Lei manda agenti della questura
a indagare. E' omicidio o no?

E' una delle ipotesi su cui indaghiamo.

- Da casa?
- Mi dovrebbe ringraziare.

Altri si sarebbero messi a riposo,
io invece sto qui e lavoro.

- Posso farle una domanda?
- Prego.

[Rocco] Tra le foto del prete
che le ha dato Pierron

ce n'è una dove lui tiene un quadro
insieme a un altro prelato.

Lei sa di che si tratta?

Non ne ho idea, mi richiami
quando invece lei ne avrà qualcuna.

- Faccia in fretta, non perda tempo.
- Ammazza.

Hai capito perché? Rompe il cazzo.

Di conseguenza, Rompicazzo numero 1.
Adesso hai capito chi è?

Guarda che tempo.

Dice che nevica, eh?

- Sì, io odio la neve.
- Ah, sì?

Significa che ricomincia
la stagione sciistica.

- Io odio sciare.
- Tu scii?

- Da quando?
- Da piccolo ero bravo.

Poi mi sono rotto il ginocchio
destro e i legamenti del sinistro

ed è finito tutto.

- Mi dispiace.
- A me no.

A mia madre sì, ci tiene tanto.

Qualche volta salgo su a Pila
il pomeriggio

più che altro per farla contenta.

Lo so, ma a volte bisogna avere
il coraggio di dire di no, capisci?

Se una cosa non ti va di farla,
specialmente...

alle persone che ami, hai capito?

Devi prendere coraggio e dire di no,
se non te la senti.

Farebbe questo discorso a mia madre?

No.

- [Italo] Tieni.
- Grazie.

- Ho trovato.
- Ah.

Agenore Cocci.

Professore, esperto di arte moderna,
è un'istituzione qui ad Aosta.

- Sicuramente ci capirà più di noi, no?
- Beh...

C'è qualcosa che non mi torna,
è un omicidio troppo complesso

per un quadro tenuto in una baracca,
con la porta senza serratura.

Che dici?

Vista la porta, chiunque
sia poteva entrare di notte

o quando il prete non c'era,
prendere il quadro e andarsene.

Sì, su questo siamo d'accordo.

E poi, soffocarlo con il fumo...
mi sembra troppo.

Senti un po', la signora...

che ha trovato il corpo

ha riconosciuto il prelato della foto?

No.

Era una foto vecchia, forse
il monsignore sarà bello che morto

quindi è inutile come testimone.

Fate delle ricerche, no?

Che hai fatto? Ti vedo pallido.

- Dormo poco.
- Ah.

Ci hai messo il miele?

- Ti fa bene.
- Ah.

Una volta, la febbre
l'ho stroncata col peperoncino.

Pizzicava da morire,
ma guarda, ti giuro... Pam!

Me l'ha consigliato Caterina.

Che è quella faccia?
Prima o poi ne dovremo parlare.

- Di Caterina?
- Eh.

Perché? Ha ferito tutti e due.

Poi a lei non interessa nessuno,
questa è la verità.

Le interessa solo di se stessa.

Così è buttare merda su una cosa
che non ha funzionato.

Ti manca?

No, a te?

No.

- Scipioni è tornato dalla licenza?
- Sì.

Beh, andate dal professore e cercate
di scoprire qualcosa sul quadro.

Su, dài.

Certo che lo conosco. Fu ritrovato
in una chiesa sconsacrata.

Fu questo tizio, Brocherel,
il prete, mi pare, che lo trovò.

Feci le mie ricerche,
è un quadro di un certo valore.

- Francesco Albani, conoscete?
- No, mai avuto il piacere.

Facile, è morto nel 1660.

Era un autore più famoso
per i quadri a tema mitologico.

- Quel quadro quanto valeva?
- Direi almeno 150.000 euro.

Che lei sappia,
Brocherel potrebbe averlo venduto?

Non ne ho la più pallida idea.

- Perché tutte queste domande?
- Non possiamo dirle altro.

- Grazie, scusi per l'improvvisata.
- Prego.

- Arrivederci.
- Arrivederci.

Guarda lì.

- Che facciamo?
- Lo seguiamo.

Dove va subito dopo aver parlato
con noi? Vai, seguilo.

Sta facendo un giro strano, eh?

Dove cazzo va?

[squilli di cellulare]

Chi è che scassa?

Il professore va in giro per le montagne.

Allora?

Appena visto il quadro, è
schizzato, l'ha riconosciuto.

Dice che vale 150.000 euro.

Ho capito, stategli dietro
e relazionatemi su tutto.

Va bene, va bene.

- Vaffanculo. Perdonami, amore.
- Non ti preoccupare, tanto qua...

Che vuol dire? Sarà la febbre.

Stai giù.

[voci non udibili]

[scatti fotografici]

- Andiamo.
- Aspetta, l'ultima.

Andiamo.
Andiamo, andiamo.

Ammazza, che ciofeca!

- Ahi!
- Scusi.

Dài, mettiti seduto.

- Hai trovato il numero?
- Sì.

- Lei non legge mai la posta?
- Tu non ti fai mai i cazzi tuoi?

- E' il primo?
- Sì, è questo, il primo.

Senti, porta Lupa
a fare una passeggiata, va bene?

I soldi stanno sul tavolo, in cucina.

Torna subito, devo chiederti
di fare altre ricerche.

Sì.

- Andiamo, Lupa.
- [Lupa abbaia]

[voce non udibile]

[squilli di telefono]

- Pronto?
- Parrocchia di San Genesio?

Sì, chi parla?

Sono il vicequestore Schiavone,
questura di Aosta. Chi comanda lì?

- Nostro Signore Gesù Cristo.
- Su questo siamo d'accordo.

- Volevo sapere chi è il parroco.
- Padre Domenico.

- Me lo passa?
- Certo.

Padre, è per lei, è la Polizia.

Grazie, Massimo.

Sì?

Padre Domenico, sono il
vicequestore Schiavone.

[Rocco] La chiamo per un fatto
sgradevole accaduto a Ollomont.

So dov'è.

Coinvolge purtroppo... un sacerdote.

Anzi, un ex sacerdote che stava lì
alla parrocchia di San Genesio.

Lei conosce Donato Brocherel?

Certo, conosco Padre Donato.

Purtroppo è stato trovato morto
in circostanze poco chiare.

Povero Donato, sia fatta
la volontà del Signore.

Dunque lo conosceva?

Era un bravissimo sacerdote, ricco di
amore per il prossimo pieno di umanità.

Anni fa, aveva organizzato un circolo per
aiutare i poveri disagiati. Era un santo.

Lei sa perché si è tolto l'abito?

Diversi anni fa, Padre Donato...
fu scomunicato latae sententiae.

Mi può rinfrescare?
Non sono fresco di studi, ecco.

La Sede Apostolica può scomunicare
latae sententiae per vari motivi

per la profanazione dell'ostia,
per un procurato aborto.

- Padre Donato ha fatto questo?
- No.

- Lui ruppe il sigillo sacramentale.
- Il motivo lo conosce?

- Padre Domenico.
- Sì?

- Ha capito la domanda?
- Sì.

Non mi ricordo,
mi pare che fosse nel '99

- ma i dettagli non li venni mai a sapere.
- Bene, per ora è tutto.

La ringrazio, arrivederci.

C'è una donna che cerca Schiavone.

- E' in malattia.
- Peggio per lui.

- Salve. Agente Scipioni, posso aiutarla?
- Sandra Buccellato.

- Sono una giornalista, cerco Schiavone.
- Non c'è, dica a me.

No, lei è un agente,
io cerco il vicequestore.

Gli dica che gli devo parlare,
arrivederci.

- Chi è 'sta stronza?
- La giornalista.

E' l'ex moglie di Costa,
questa Rocco la odia.

Questa è l'ex moglie di Costa?

Sì, la conosco, mi ha sputtanato
per mesi sui giornali

ai tempi dell'omicidio
di Adele, che vuole?

Ti vuole parlare.

Ah, mi vuole parlare?

Buccellato...

Allora?

Noi ci siamo fatti
un'idea dell'omicidio.

Qual è?

- Il movente è il quadro.
- Ora abbiamo un elemento in più.

Sì, allora?

Quando siamo andati a
parlare col professor Cocci

- lui è andato dalla Trochein.
- Hanno litigato.

Secondo me, Cocci ha commissionato
il furto del quadro

e lei per sbaglio ha ucciso il prete.

Sarà entrata mentre lui era fuori,
lui l'ha sorpresa ed è finita male.

Mmh, secondo voi che ha fatto?
E' uscito in pigiama? Eh?

- Andate a prendere Trochein.
- La portiamo in questura?

In questura? Portatela qui. Qui.

Ammazza, che pigrizia!

- [bip del termometro]
- Come ci vengo in questura?

Mi fa male tutto.

Appunto, lo vedi? Ho 36,3.

Buongiorno.

- Salve.
- Salve.

- Deve venire con noi.
- Perché? Dove?

- Il vicequestore le vuole parlare.
- Di che cosa?

- Della morte di Donato Brocherel.
- Io non c'entro niente.

- Allora non ha niente da temere.
- Va bene, prendo la giacca.

Cerco il vicequestore Schiavone,
è molto urgente.

- Non c'è, dica a me.
- Non posso, è una questione importante.

Buongiorno.

- Buongiorno.
- Ciao.

- Che succede?
- Devo dare una cosa a Schiavone.

- La lasci a me, gliela do io.
- No, mi dice dov'è?

- Non è in questura oggi.
- Mi dice dov'è?

[Trochein] Non vedo niente di strano.

Ah!

Quando ha trovato il corpo di Donato

- il quadro alla parete c'era ancora?
- Quale quadro?

Sa di che parlo.

Ha detto che gli portava
due volte a settimana da mangiare.

- Come ha fatto a non notarlo?
- [bussano alla porta]

Chi è? Antonio, vedi un po', grazie.

- Eh?
- Donato mi aveva promesso quel quadro.

Ha detto che quando sarebbe
morto, spettava a me.

Chiedo scusa.

Insisteva a venire.

- Salve, piacere, Isacco Trochein.
- Schiavone.

[Rocco] "Ovibus moschatus", mammifero
artico noto come bue muschiato.

Famoso per il suo folto manto

imparentato più con la capra
domestica che col bue.

Dica.

Mi scusi, dottore, io
le devo dare una cosa.

- Sì.
- Non lo voglio più vedere a casa mia.

Da quando quel Cocci l'ha valutato,
è diventato un incubo.

- Cocci, il professore?
- Diceva che mi avrebbe aiutato a venderlo

prendendosi una percentuale.

Donato non aveva smesso di respirare
che lei ha portato a casa il quadro.

Dato che era morto, tanto valeva
prenderlo, qualcuno poteva rubarlo

- invece era mio.
- Lui conosceva il valore del quadro?

- No, non gliel'avevo mai detto.
- Non gliel'aveva mai detto.

Perché noi dovremmo credere
a questa storia? Che cos'è?

Donato ha scritto il suo volere qui,
è la prova per non finire dentro.

Metta lì.

Italo, fai fare
la perizia calligrafica, va bene?

Se scopro che non ha detto
la verità, devo incriminarla

per omicidio e furto aggravato.

- Le giuro che noi non mentiamo.
- Ah. Sì, eh?

Antonio, porta quel quadro in questura

e prendete le deposizioni
dei due signori.

Italo. Italo!

La lettera.

I guanti, metti i guanti.

Non senti quando parlo?

[Fumagalli] Punturina...

Non ti muovere,
se no ti faccio male. E... là!

Bella e fatta, hai visto?
Tanta paura per nulla.

E questo?

- Bevitore, eh?
- [squilli di cellulare]

Pronto? Ecco il malatino!

- Come va il febbrone?
- Ora me la rimisuro. Novità?

Ho dato un'occhiata dentro e fuori
a Donato Brocherel.

- Allora?
- [campanello]

Bellino questo, guarda.

- Allora?
- Un momento.

Ho trovato nel sangue
una grande quantità...

Di sonnifero.

Chi c'è?

L'ho trovato pure io sul
fondo di uno dei bicchieri.

Ho capito, sei impegnato
coi complotti, i Servizi Segreti.

Ci sentiamo dopo.

- Ciao, Alberto.
- Ciao.

Grazie. Scusa.

Ammazza, oh!
Ti avevo detto di stare zitta.

- Vi volete bene tu e Fumagalli.
- Sì, da morire.

Hai una bella casa.
Hai schermato porte e finestre?

- Ma che schermato!
- Sei pazzo? Spiarti qui è un giochetto.

Comunque... Sto lavorando a una cosa.

Ci vorrà del tempo, ma penso
di portarti un buon risultato.

- Tipo?
- La neve.

La notte dell'omicidio di Brocherel
è caduta coprendo tutte le tracce.

Ma il pomeriggio aveva gelato,
quindi sotto la neve nuova fresca

ci sono le tracce
sulla neve vecchia congelata.

- Molto bene.
- Non hai capito una minchia.

Forse non ho capito,
ma ho capito una cosa.

Le motivazioni di quest'omicidio
vengono da lontano.

Non è roba di adesso.
Lavoriamo su questo.

Vuoi il caffè?

- Magari.
- Sta di là.

Non scomodarti.

- Non sto bene.
- Il malato!

Portamene un goccio... Ahi!

[Gambino] Corretto?
Ma quale corretto!

Vabbè, mettici un po' di sambuca.

Per la signora è andata bene
che ci ha lasciato il quadro.

Centocinquantamila euro, freghete!

No, dico, cavolo, 150...

- [squilli di telefono]
- Mila.

- Sì?
- [Rocco] Italo, c'è Antonio vicino a te?

[Italo] Sì, sta qui.
Ti metto in vivavoce.

Ok.

Antonio, dovresti andare
alla redazione de "L'Eco di Aosta"

e controllare tutti gli articoli
tra il '98 e il '99 su Oyace.

- Che articoli?
-[Rocco] Cronaca nera.

Cerca qualcosa su Donato Brocherel.

- Vedi articoli che ti colpiscono, strani.
- Ok.

- [Rocco] Italo, tu torna nella casa.
- A fare che?

Controlla se ci sono scritti, appunti

qualsiasi cosa possa riguardare
il passato di Brocherel.

- Va bene.
- Io che faccio, dotto'?

Ah, tu...

[farfuglia]

- Dottore?
- [Rocco farfuglia]

Capito, D'Intino?

[segnale di linea interrotta]

- S'è cascato il dottore.
- S'è cascato.

Riaccendi un po'.

- Fermo con queste mani!
- Chi t'è muort!

[vibrazione di cellulare]

[Rocco] Antonio, novità?

Ho trovato
articoli interessanti di cronaca.

Tutta roba del '98. Adesso passo al '99.

Bene. Quando hai fatto,
passa qui a casa mia.

- Hai ancora la febbre?
- Sì, un po'.

- Va bene, ciao.
- Ciao.

[campanello]

[bisbigliando] Che cazzo fai?

- Ma che suoni? Il ragazzino dorme.
- Che ne so io!

- Allora?
- Che fai, fumi? Allora stai meglio.

E' spenta! Daje, fa freddo!

Ho guardato fra le carte
del vecchio prete

e ho trovato delle lettere
che sembrano appunti di pensieri.

Qualcosa lo tormentava dentro.
Scriveva anche il latino.

Pure!

Se è tutto, io vado. Fa
un freddo cane e nevica.

- Vai, vai.
- Va bene?

Grazie.

"Giovanni 1:8.

Se diciamo d'essere senza peccato

inganniamo noi stessi

e la verità non è in noi."

[Brocherel] Giacomo 4:17 dice

"Colui che sa fare il bene
e non lo fa, commette peccato.

Ma che cos'è il bene? Il bene è tacere?

Il bene è rendere il male non punibile?"

Giovanni dice anche che il peccato
è una violazione della legge.

E io l'ho violata.

L'ho violata a fin di bene,
io inseguivo il bene...

e ho peccato.

[Rocco] "Ecclesiaste 7:20.

Non c'è sulla terra un uomo giusto
che faccia il bene

e non pecchi mai."

[Brocherel] E' così grave, mio Signore,
da non abbracciarmi più?

[Rocco] "Non c'è nessuno al mondo

"che creda, che faccia del bene
e non pecchi mai."

Che cos'è? Un'improvvisa crisi mistica?

Tu non hai mai creduto.

Lo so.

Qui dice così.

Anche se credi e fai del bene, pecchi.

Allora io che non credo sbaglio sempre.

Già, tu ne sai qualcosa.

Io sono tutto sbagliato.

Vedi quel prete?

Si distruggeva, stava male

pensava sempre alle cose brutte,
sbagliate.

Non pensava mai al bene che ha fatto
ma solo al male.

Mi ricorda qualcuno.

Nella vita, a un certo punto,
ci si trova davanti a un bivio.

Devi fare delle scelte.

Ci sono quelle giuste e quelle sbagliate.

C'è qualcosa di peggio.

- Che cosa?
- Non fare mai quelle scelte.

Rischia e sbaglia
piuttosto che stare fermo.

Stare fermo, amore mio... non è vita.

Tutta la notte e mi porti solo questo?

Lo so, ho trovato solo questo.
Mica siamo a Roma, Rocco.

I fattacci a Oyace sono stati pochissimi.

Certo, è un paesino.

La morte di una bambina
che si rivelò un omicidio

e due coniugi in pensione morti
durante una rapina in una villetta.

- Ho visto.
- Tu hai novità?

No, se no te le avrei dette.

- Che dico al questore?
- Che siamo su una buona pista.

- Quale?
- Che cazzo ne so! Inventati qualcosa.

Mangiatelo un cornetto.
Te li sei finiti!

Posso?

Sì, già ho visto
che li stavi adocchiando.

- Sono buoni.
- Sono buoni sì.

Grazie.

[ronzio del drone]

Che cazzo è?

D'Intino, ma che cazzo fai?

Non volevo disturbare,
guardavo se era sveglio.

- Che fai, mi spii?
- Non sia mai, sempre fedele.

Ma che davvero? Solo tecnologia.

C'è il campanello, coglione.

Sì, ma fa rumore.
Se dormiva, la disturbavo.

Se bussavo, non ci capivamo.

Invece col drone
l'ho vista bello arzillo e allora...

Te lo butto giù con una sassata.
Vedi di andartene.

Ciao, Rocco!

Dottoressa! Sempre sgargiante.
Bella puledra.

Oh, torna indietro, moscone!
Ferma la mula!

Ciao, Michela.

- E' passata la febbre?
- Sì.

- Venivi da me?
- No, ho fatto la spesa.

Però già che ci sono...

Hanno trovato l'impronta congelata
sotto la neve.

"Piede destro, 45, suola di gomma

scheggiata in più parti
consumata a destra."

Quello, la sera dell'omicidio,
gironzolava intorno alla casa.

Se mi facevi uno squillo,
invece di dirlo a tutta la città...

Rocco, chi voleva sapere... sa.

Così lo sa pure chi non lo voleva sapere.

Eh, lo so.

- Ciao.
- Ciao.

Guarda 'sto stronzo!

Li mortacci vostra!

Lupa.

[Rocco] "Alle 7 di stamattina sono stati
ritrovati morti i coniugi Rovati.

Gli inquirenti dicono
si tratti di una rapina.

Le forze dell'ordine hanno fermato
i due presunti colpevoli in casa."

"Un'orribile sorpresa
a casa Seppiè stamattina.

E' stato rinvenuto il corpo
di Chiara Seppiè di anni otto.

[Rocco] La tragedia è avvenuta
nella mattinata

quando la bimba è stata lasciata
sola in casa per pochi minuti.

La bimba ha sbattuto la testa
sul tavolino ed è morta.

Questa almeno la versione
del padre, Bernardo Seppiè."

Io non ero a casa,
ero in studio a quell'ora.

- Perché l'ha lasciata sola a casa?
- Era un'urgenza.

- Avevo un appuntamento importante.
- Poteva portare la bambina con sé.

Mia moglie stava ritornando da Vercelli

e altre volte Chiara era rimasta
da sola per poco tempo.

Non mi tornano due cose.

La prima è che il tavolino
è in cristallo temperato

e non si rompe se una bimba
ci sbatte la testa sopra.

La seconda cosa è che sulle ferite
riportate da sua figlia

non c'è polvere di cristallo.

[Rocco] "All'alba i Carabinieri di Oyace,
agli ordini del capitano Cirinnà

hanno arrestato Bernardo Seppiè
con l'accusa di omicidio.

Sembra che l'uomo in un accesso d'ira

abbia colpito la bambina
che ha battuto la testa ed è morta."

- Insomma fu una messinscena.
- Esatto.

Ma l'alibi del padre reggeva
e non c'erano state effrazioni.

- [colonnello] Poi ci fu la soffiata.
- Si ricorda da chi?

Anonima, ovviamente.

Che accusava Bernardo Seppiè
e denunciava l'alibi dello stesso

che la segretaria era la sua amante
e l'aveva coperto in qualche modo.

Grazie, colonnello.
E' stato davvero utile.

Per curiosità, perché le interessa
questa vecchia storia?

- Forse è legata a un fatto successo qui.
- In Valle?

Beh, in tutta sincerità,
quei posti un po' mi mancano.

Eh, sì, la capisco bene.

- In bocca al lupo, allora.
- Crepi. Grazie ancora.

Posso sapere che cosa cerchi?

- No!
- No.

Dunque, allora...
Bernardo Seppiè si è fatto 15 anni.

Gliene hanno abbonati cinque
per buona condotta.

[Baldi] Li ha scontati
nel carcere di Viterbo.

E' uscito... il 30 novembre.
Posso sapere perché?

Glielo dirò presto, dottore.
Intanto grazie.

Senta, Schiavone, so che è a casa
con un caso da risolvere.

- Mi hanno detto che è malato.
- Sì, ma sto sfebbrando, sto meglio.

- Tra un po' sarò di nuovo in pista.
- Che peccato!

Mi sembri un centralino.

- Tieni, fuma e non rompere le palle.
- Eccolo.

[squilli di cellulare]

- Pronto?
- [Rocco] Padre Domenico...

... sono il vicequestore
Schiavone di Aosta.

Che posso fare per lei?

Vorrei sapere se Bernardo Seppiè
era un vostro parrocchiano.

Sì, frequentava questa chiesa.
Perché me lo chiede?

Sa perché glielo chiedo.

Se solo me l'avesse detto prima

mi avrebbe risparmiato notti insonni
e di lavoro.

Capisco la confessione,
il segreto, il peccato

ma le ho chiesto una mano
e non me l'ha data.

Non potevo.

Dottor Schiavone, Bernardo Seppiè
è ancora un mio parrocchiano

e si confessa spesso.

- Grazie, Padre.
- A lei, arrivederci.

[rintocchi di campane]

Italo, chiama Scipioni e Casella.

Cercate l'indirizzo di
Seppiè e aspettate in procura.

Va bene.

Fatemi capire, perché non è chiaro.

Vediamo se il cellulare
di Seppiè il giorno

dell'omicidio si trovava
vicino a Ollomont.

Dove risiede Seppiè?

Ancora alla casa del fattaccio.

- Via Monte Bianco.
- A Oyace.

Schiavone è convinto sia lui?

[segnale di linea libera]

[squilli di cellulare]

Baldi.

Perché crede che Seppiè sia il colpevole?

Vendetta.

E' stato Donato,
allora ancora Padre Donato

a denunciarlo per l'omicidio
della figlia.

Si era confessato con lui

e lui ha rotto il sigillo sacramentale.

- Non sarà stato facile per il prete.
- No.

Non ce l'ha fatta a fare finta
di niente, in fondo lo capisco.

Quindi l'assassino si sarebbe fatto
15 anni di galera

e quando è uscito si è vendicato.

Pensi per quanti anni avrà covato l'odio.

[Rocco] Sarà andato a trovarlo
per una chiacchierata tra amici.

[Rocco] Era un suo parrocchiano,
si conoscevano.

[Rocco] Lui avrà portato il vino.

Ce lo vede un poveraccio spretato
a comprarsi un Sassicaia?

No, direi di no.

Poi sono state trovate tracce
di sonnifero in un bicchiere.

[Rocco] Prima l'ha stordito
e poi l'ha messo a ninna.

[Rocco] Poi ha otturato il comignolo.

[Rocco] Ha dato fuoco alla stufa
e ha aspettato.

[Rocco] Non immaginava
che si sarebbe svegliato.

[Rocco] Sotto l'effetto del sonnifero il
povero Donato è caduto a terra ed è morto.

[Rocco] La Gambino ha trovato nel ghiaccio
impronte di scarpa 45

[Rocco] suola di gomma consumata a destra.

A parte che il cellulare basta e avanza.

Va bene, diamo inizio all'arresto.

- E' bello avere la febbre.
- Perché?

Perché questa è stata
la rottura di coglioni

del decimo livello più
comoda della mia vita.

- Signori, buona giornata.
- Buongiorno, dottore.

[sirene della Polizia]

Salve.

- Ciao, Ettore. Fammi un bel caffè.
- Sì.

- [suonano il campanello]
- Seppiè! Polizia!

- Signora, entri dentro.
- Seppiè!

Vai.

Grazie.

[squilli di cellulare]

- Chi è che scassa?
- Seppiè non è in casa.

[Antonio] La vicina dice che è
uscito da qualche minuto.

Grazie.

[rumore]

Chi è?

Massimo, sei tu?

Massimo?

Agata.

Padre Domenico.

Non volevo disturbare,
ma ho visto aperto.

Che succede?

Volevo ricordarle che domani
c'è il trigesimo di mio fratello.

- Ma certo, vuoi che non lo sappia?
- Ci tengo molto, niente fiori.

Me l'hai già detto, tranquilla.

- Grazie, buona giornata.
- A te.

- Domenico.
- Bernardo.

- Che fai? Mi spaventi!
- Cammina! Ti ascolto.

- Non hai niente da confessare?
- Di che parli?

Sei come lui,
non sei degno dell'abito che porti.

Come ti senti davanti a Dio?
Come ti senti?

Tu sei un servo di Dio, non degli uomini.

Non meriti neanche di vivere.

Sei il male, come quell'altro.

Bernardo, per favore.
Non ho detto niente di Padre Donato.

Non ti ho tradito, non ho violato
il vincolo della confessione.

Padre Donato ha sbagliato,
ma anche tu con ciò che hai fatto...

- Che Dio ti perdoni!
- [Rocco] Ci risiamo, Bernardo.

- Tu chi sei?
- Quello con cui devi fare i conti.

Non sono Dio,
sono il vicequestore Schiavone.

Prima di farli con Dio,
i conti devi farli con me.

- Posa la pistola.
- Non puoi nulla.

- Dài, calmati, dammela.
- Calmarmi?

Ho confessato tutto a Padre Donato,
mi ero pentito, capisci?

Avevo ucciso la mia bambina

ma avevo avuto il perdono di Dio,
quello conta.

Invece quell'infame
ha detto tutto ai Carabinieri.

Quindici anni a pensare, ogni giorno.

L'ho dovuto togliere dal mondo
perché non meritava di vivere.

Ha tradito Dio
e chi tradisce Dio non può vivere.

Non mi intendo di giustizia divina,
conosco quella terrena.

Metti giù la pistola.

Sono un soldato di Cristo.

Non temo la vostra giustizia,
voi dovete temere la mia.

E' finita, Bernardo.

E' finita.

Fermo, Seppiè! Fermo!

[Italo] Alza le mani e butta la pistola.

[Italo] Vai, vai.

Ok, stai tranquillo, forza.

[Costa] Si è rimesso.
Viene alla conferenza stampa?

No, ancora mi gira tutto,
non mi sono rimesso completamente.

E' stato un virus devastante.

Anche se da casa,
se l'è cavata molto bene col caso.

- Complimenti.
- Grazie.

Che dico ai giornalai?

Può dire che la notte dell'omicidio

il cellulare di Seppiè era attaccato
alla cella della Valpelline

e che abbiamo altri riscontri positivi.

Proprio non se la sente?

Due.

Una.

Parola all'apertura.

[uomo] Venti.

Ce ne vogliono 50.

Cinquanta.

Ottanta.

Per me no.

Avevi una coppia svestita, sicuro.

Ti è entrato il tris e ora mi rilanci.

Fino a 160.

Passo.

Trecentoventi.

Arrivo ai tuoi 320 più...

Ottocento.

Va bene un assegno?

Per me sì.

- Quanto hai detto?
- Ottocento.

Allora, fai che ai tuoi 800...

ne ho aggiunti altri 500.

Vedo.

Poker, d'assi.

Scala reale.

Mi dispiace.

Sapete quante possibilità ci
sono che alla stessa mano

esca un poker e una scala reale?

Lo 0,00015%!

Porca troia!

[Caterina] Caro Rocco, forse strapperai
la lettera prima di leggerla tutta.

Ho pensato tanto
a quello che ci è successo

di cui io porto la responsabilità,
ma non la colpa.

Ho provato a parlarti ma non avevo
il coraggio di dirti la verità.

Più ti conoscevo e più diventava
difficile fare il mio dovere

perché di dovere si trattava.

Mi sono avvicinata a te
sapendo che non avrei dovuto

ma non potevo fermarmi.

Hai presente le farfalle notturne
con la luce? Mi sono bruciata.

E' vero, ti ho mentito, Rocco,
ma su una cosa sono stata sincera.

Di te mi ero innamorata davvero.

Sogno un giorno
in cui ti possa parlare di nuovo

guardandoti negli occhi
e dirti che ti amo.

Con il cuore, Caterina.