All language subtitles for Ti.Ho.Sposato.Per.Allegria-1967.Ita

< Quello non era Lambeflo Genova.

Almeno non quello che conoscevo io.

Quello che conoscevi tu
era piccolo con due guancine rosa?

Neanche per sogno!

Il mio era piccolo, con due guancine rosa
e con i capelli bianchi.

Quella mattina sul ponte...

…ho pensato:
"Speriamo che mi inviti a pranzo."

Avevo una fame!

Non volevo più ammazzarmi.

Infatti mi ha invitata a pranzo.

- Permetti?
- Mentre mangiavamo...

...pensavo: "Questo è innamorato di me."

"E' pazzo di me!"

"Magari melo sposo
e lui pagatutti i miei debiti."

"Io mi metto al caldo, tranquilla,
con questo vecchietto decoroso."

"Sarà come un padre per me."
Questo pensavo e ora è meno!

No, il mio è morto.
Il tuo ancora non si sa.

- E poi il mio Lamberîo Genova
aveva moglie e figli. < Anche il mio!

- Era disposto a divorziare!
- Non c'è il divorzio in Italia.

Sarebbe andato all'estero.

Era talmente innamorato di me che…

< Almeno credo!

Poi diceva...

...che non aveva mai provato
un'attrazione simile per una donna.

E poi?

Gli ho chiesto se mi trovava un lavoro
e lui ha detto di sì.

II mio Lamberto Genova era un medico.

Era molto occupato e non aveva tempo
da perdere con le ragazze.

Non è quello che dici tu.

Ora devo andare al suo funerale,
mia madre mi aspetta e…

Dov'è il mio cappello?

- Hai un cappello?
-Avevo un cappello.

- Non ricordo questo cappello.
< Ci conosciamo da un mese.

- Non puoi ricordatelo. - Non dire così,
come se non fossi tua moglie!

Lo sei, ma da una settimana.

In questa settimana
non ho mai messo il cappello...

…perché lo metto quando piove
o per andare a un funerale.

- Adesso non piove.
- Infatti sto andando a un funerale.

Vittoria ha messo in naftalina
tutta la tua roba.

- Cosa?
- Sì, tutto.

Abbiamo Vittoria da tre giorni…

...e tu le hai già detto di mettere
la nostra roba in naftalina? - La tua.

Io ho solo una camicia, una gonna,
l'impermeabile nero di plastica.

Tutta la mia roba in naftalina.

- Geniale, genialissimo.
- Insomma.

- Vittoria!
- Vittoria!

Vittoria!

Qui non c'è.

-Vittoria! - Dov'è?
- Dall'inquilino del piano disopra.

- Gli fa qualche faccenda per arrotondare.
- Mi ha chiamato, signora?

Quando ha finito con l'inglese,
cerchi il mio cappello.

E' marrone, moscio,
un buon cappello.

- Sarà nell'armadio delle quattro stagioni.
- Ah, ecco!

- Che fa? Tira le cieche?
- Tanto dopo scopo io.

- Cos'è questo armadio?
- E' il nostro armadio.

Sei sicuro che non era piccolo...

...vecchio e grigio?
Anzi no, bianco e rosa?

Chi ha detto che era bianco e rosa?
Ho detto che era marrone e moscio.

- Intendevo Lambefio Genova!
- Ah! - Ecco il cappello!

- Quello non è adatto per un funerale.
- Allora è proprio nell'armadio.

- Dove l'hai trovata?
- Dalla signora Giacchefla.

Dalla signora Giacchetta!

Lasci, faccio io.

Non butti tutto all'aria,
ho messo in ordine!

Questo è il...

Sì.

Sa di naftalina.

Adesso mi tocca rimettere a posto.

Io vado.

Che allegria andare al funerale
con tua madre!

Di mia madre parli sempre
in tono sfottente.

Che allegria andare al funerale
con quell'allegrona di tua madre!

Non vuoi sapere se ci sono andata
a quel lavoro di Lamberto Genova?

- Ceno. - Non ci sono andata
perché ho incontrato te.

Ma ero disposta a sposare chiunque
quando ti ho incontrato...

…anche Lamberto Genova
con le guancine e gli occhialini.

Ero disposta a tutto.

- Hai capito? A tutto!
- Volevo uscire da quella situazione.

- 0 bere e affogare.
- Ho capito.

- Ti ha sposato anche per i soldi, capito?
- Sì.

E tu mi hai sposato anche per pietà.
E' vero che lo hai fatto per pietà?

- Dillo!
- Vero... ciao.

Perciò il nostro matrimonio
non è una cosa solida.

Certo!

- Rimetto a posto qua o preparo il pranzo?
- Fai come vuoi.

- Allora è meglio che preparo il pranzo.
-Sì, meglio.

Che cosa preparo?

Sai che puoi fare?
Melanzane alla parmigiana.

- Anche oggi?
- Sì, anche oggi.

Sono qua da tre giorni e ho sempre
fatto melanzane alla parmigiana.

Non lo faccio più il bagno, basta.

- Lei non si alza?
-Adesso no.

- L'awocato torna tardi?
< Non lo so, è andato a un funerale.

E' mono qualcuno?

E' modo uno che conoscevo,
si chiamava Lamberto Genova.

Ma forse quello che conoscevo in
non si chiamava Lamberto.

Forse si chiamava Gilberto, Alberto...

Non ricorda, non ho memoria peri nomi.

Tu hai memoria?

Io si, ho una memoria incredibile.

A scuola imparava tutto subito:
ifiumi, LE CAPITALE, le guerre...

Tutto!

La maestra diceva sempre:
"Vittoria sa bene LE CAPITALE!"

Mi sarebbe piaciuto continuare a studiare,
ma ho fatto fino alla IV elementare.

Poi sono andata a lavorare in campagna.

Eravamo nove fratelli.

A me non è mai piaciuto studiare.

Mia madre voleva che facessi la maestra,
io invece volevo ballare.

A 17 anni sono scappata di casa.

< Non ce la facevo proprio più.

Non vado d'accordo con mia madre.

L'ho delusa.

Adesso che si è sposata
sua madre sarà contenta.

Quando l'ha saputo, ha detto:
"Attenta perché girano tanti farabutti!"

- Mia madre è molto pessimista.
- Però ha ragione.

Io mi sono fidanzata tre volte...

...e tutte le volte mi è andata male
perché non era gente perbene.

Mia madre non era contenta.

Sapesse come l'ascolto mia madre!
Per lei potrei buttarmi nel fuoco!

- Dov'è casa tua? - Avellino.
Un giorno la pom) là con me.

Le piace il maiale?

Abbiamo un maiale così bello
che ce lo invidiano tutti.

Adesso mi lasci fare i lavori
sennò resto indietro.

L'hai pulita ieri.

- Non ho mai avuto la donna di servizio,
tu sei la prima. - Dawero?

- E' una grande comodità.
- Eh, grazie! Ha scopato l'America!

Non aveva una donna di servizio
a casa di sua madre?

- Macchè! Mia madre vive a Saracinesco.
- Dov'è? - E' vicino Vicovaro.

E' una casetta piccola,
umida, buia, piena di mobili.

Mia madre fa la pantalonaia.

La pantalonaia?

Allora di nascita lei è povera come me!

Noi però non avevamo nè un maiale
né una gallina né un coniglio.

< Facevamo una gran miseria.

Ogni tanto mia madre
chiedeva i soldi a mio padre...

...che aveva una drogheria.

Lui viveva con un'altra donna,
una stangona con i capelli neri.

Lei, mia madre e mio padre
litigavano sempre.

< Mia madre tornava a casa
infuriata, piccolina, storta...

...e si metteva la vestaglia giapponese.

A 17 anni sono scappata di casa,
i soldi me li ha dati mio padre.

Che coraggio!

Così sono venuta a Roma
dalla mia amica Elena...

...che faceva la commessa
in una cartoleria.

Io volevo diventare
o un'attrice o una ballerina.

< Così mi sono fatta bionda,
ho fatto le foto...

...e sono andata in giro.

< Pensavo: "Se mi vede un regista,
mi chiamerà per girare un film!"

Ehi!

Commendatore, le chiavi!

< Così aspettavo e consumava i soldi
che mi aveva dato mio padre.

Poi sono entrata anch'io nella cadoleria.

Un giorno ho rovesciato l'inchiostro
sul vestito bianco di una cliente.

La padrona si è arrabbiata moltissimo
e mi ha subito licenziato.

Poi mi ha preso Paoluccio,
uno che aveva un negozio di dischi.

Era molto innamorato di me.

Li ho conosciuto una persona.

Era uno che veniva sempre
a sentire i dischi.

Aveva due baffi neri lunghi...

...e due occhi neri tristi.

Non rideva mai.

- Mai?
- Mai!

Aveva un golf nero stupendo
con due bordi di camoscio neri.

Per prima cosa mi sono innamorata
di quel golf, poi di lui.

Si chiamava Manolo.

Manolo!

Manolo ascoltava sempre la musica
e girava intorno ai suoi occhi neri...

...tristi.

Un giorno mi ha invitato a casa sua.
Stava solo con un gatto...

- Nero!
- Bianco.

< Un gatto grosso come una pecora
con una coda che non finiva mai.

< Si chiamava Radiguet.

< Quella volta non abbiamo fatto l'amore,
abbiamo fatto il tè.

< Lui stava la con il gatto in braccio,
lo accarezzava e mi guardava.

Io era seduta sul tappeto...

...e lo amavo.

Lo amavo!

- Mi struggevo nella malinconia.
- E lui?

Lui diceva che non poteva più amare.

Pensava sempre alla moglie
che lo aveva lasciato.

Sua moglie si chiamava Topazia.

- Perché lo aveva lasciato?
- Era una donna inquieta, misteriosa.

Si stancava subito degli uomini.

Ogni tanto Topazia tornava da lui,
stanca e disperata.

Si faceva due uova al tegame,
un bagno e andava via.

Che strane persone!

Aveva la mania delle automobili,
correva come una pazza.

- Lui temeva che si facesse male.
- Che gente!

Mi lasci la cicca.

Manolo aveva scritto
un romanzo e un libro di versi.

Il libro di versi si chiamava
"La salamandra inutile."

I romanzi si chiamavano...

...una "La primavera col marinaio"...

...e l'altro "Portami via, Gesù."

- "Portami via, Gesù?"
- L'ho letto, ma non ho capito una parola.

- Cos'è?
- Niente, niente!

L'ho dato da leggere anche ad Elena,
ma non ci ha capito niente.

E poi mi diceva sempre...

..."Per carità, quello non mi piace!
Non fa nemmeno l'amore!"

"Quello forse non può,
quello non è nemmeno un uomo!"

"In che brutto pasticcio ti sei messa!"

"Portami via, Gesù."

"Foflami via, Gesù!
Pofiami via, Gesù!"

Neanche l'amore facevate?

No, nei primi tempi no.

< Io lo andavo a trovare,
mi sedeva sul tappeto.

< Lui accarezzava il gatto
e ascoltava i dischi.

< Diceva: "Com'è triste non poter amare."

- Io mi struggevo dalla malinconia.
< E poi?

Poi mi ha detto che potevo stare da lui
e finalmente abbiamo fatto l'amore.

GIULIANA SOSFIRA

VITTORIA SOSPIRA

Comunque non andavo più al negozio
e ho perso il posto.

Aspetta.

- Però lui diceva che l'amava.
- No, diceva che non mi amava.

Mi parlava di sua moglie Topazia,
di com'era intelligente...

…di com'era bella
e di quanto aveva stile.

Io invece non avevo nessuno stile.

Ero dawero molto infelice.

Non mi era mai successo.

A casa di mia madre ero stufa,
ma non infelice.

Invece lì ero infelicissima.

Qualche volta il pranzo lo preparava lui.

Faceva anche le pulizie di casa.

- Era meglio di una donna!
- Stirava anche?

Stirava, attaccava i bottoni...
tutto, tutto, tutto!

Ma non mi amava.

Non poteva,
mi trovava senza stile.

Per il fatto che mi trovava senza stile
mi struggevo. Tieni.

- E' per me?
- Si, sei pallida.

Grazie.

Anch'io era pallida, magra, smunta.

Sognavo sempre serpenti e pipistrelli.

La mattina mi svegliavo
e mi chiedevo il perché di quei sogni!

- E lui?
- Lui niente.

< Non gliene importava niente di me.

< Era indifferente!

- Perché rimaneva con lui?
- Non potevo staccarmi da lui!

Non potevo muovermi!

Ero come stregata.

Erano più di tre mesi che stavo con lui...

…quando mi sono accorta
che aspettavo un bambino.

< E lui che ha detto?
- Che non era possibile...

...che sbagliavo, che non poteva essere.

< Una mattina mi sveglio e lui non c'è più.

< C'è una lettera.

< Diceva che andava un po' dai suoi.

< Non lasciava indirizzi.

< Diceva che potevo restare
nell'appafiamento fino a settembre.

< Poi l'aveva affittato a certi americani.

- E come ha fatto?
- Mi aveva lasciato 30.000 lire.

Poco!

Poco, si.
Allora ho cominciato a piangere.

Avrò pianto tre giorni di seguito.

Ogni tanto andavo in bagno,
mi Iavavo la faccia con l'acqua fredda.

Poi continuavo a piangere.

Ero sicura di essere incinta,
il fumo mi dava la nausea.

Non avevo nessuno con cui piangere.

< Solo Radiguet, il gatto.

< Così passavo le ore ad accarezzarlo.

< E pensavo.

< Avevo imparato a pensare.

< Non avevo più amici.
Pensavo e piangevo!

< Meno male che c'era Radiguet!

Le bestie sono buone.

Un giorno mi è venuta voglia di pesche
e sono uscita a comprarle.

< Tornando A casa vedo in cortile
una ragazza tutta sporca...

...che levava un'automobile.

< La ragazza mi guarda...

...io la guardo...

...ci guardiamo per un po'.

< Poi salgo su A casa.

< Dopo un po' sento girare la chiave.

< Chi mi vedo davanti?
La ragazza sporca!

Lei chi è?

- C'è il signor Manolo Federici?
- No, perché?

Sono sua moglie.

Topazia?

- Era Topazia?
- Sì!

Mi ero sempre immaginata Topazia
come una donna affascinante...

...e invece era una ragazza sporca
con i capelli alla Geppeflo!

-Le dispiace se faccio il bagno?
- Vuoi due uova al tegamino?

Sì, ma prima faccio un bagno.

Topazia!

- Ecco le uova.
- Che bello!

Siedi qui.

Ma tu perchè l'hai piantato?

- Io l'ho piantato? - Eh!
- Col cavolo che l'ho piantato.

E' stato lui che ha piantato me.

Lui?

Hai capito?

Mi ha mollato poco dopo
che ci eravamo sposati.

Diceva che non poteva amarmi.

In principio mi sono disperata...

…poi mi sono rassegnata.

Ho trovato anche un'occupazione:
faccio la fotografa.

Ogni tanto vengo qui,
mi riposo, faccio un bagno.

Se c'è lui, parliamo.

Siamo rimasti buoni amici.

E' un tipo quello lì
che non gli vanno bene le donne.

Non gli vanno bene'?

Ma allora era…

Io credevo che non mi amava
perché ero stupida, volgare, banale.

E invece non gli piacevano!

- A me diceva che non avevo stile.
- Anche a me lo diceva!

- Lo diceva sempre anche a te?
- Sempre!

- Anche Topazia non aveva stile!
- No!

Che stupida!

Non aveva stile!

:Époi?
poi…

...prima di andare a dormire
Topazia ha detto...

...che mi avrebbe aiutato
a crescere il bambino.

Io mi sono messa a piangere.

Non mela sentivo di avere il bambino.

Non avevo una casa,
non avevo soldi, non avevo niente.

Allora Topazia ha detto
che ci avrebbe pensato lei.

Il giorno dopo
mi è sembrato tutto diverso.

Ho detto: "Voglio questo bambino!
Mi metterò a fare la fotografa."

Così siamo uscite...

...e siamo andate in giro perla città.

Topazia è una che non sta mai ferma:
prendeva lezioni di russo...

…di solfeggio e di canottaggio.

Intanto, a poco a poco,
mi disinnamoravo di Manolo.

Disinnamnrarsi è bruttissimo,
proprio bruttissimo.

Tutti gli uomini ti sembrano scemi.

Non sai dove sono andati a finire
quelli che si possono amare.

E il bambino?

< Successe in piscina.

< lo aspettavo al sole...

…perché nuoto male e ho paura.

< Stavo bene con Topazia.

< Volevo raccontargli tutti imiei pensieri!

VOCE NON UDIBILE

< Ridevamo sempre insieme!

< Un giorno mi spinsero in acqua.

< Presi una panciata, ma una panciata!

VOCI NON UDIBILI

< Cosi persi il bambino.

(in inglese) Scusi!

Ho sbagliato... piano.

Buongiorno.

- Ciao, Vittoria!
- E' la mia signora.

Piacere.

Modigliani.

- Giuliana.
- Lei ha le linee di Modigliani.

Conosce il gran pittore?

Ah, quasi.

- E i colori di Renoir.
-SÌ…

- Conosce Renoir?
- Meno.

Purissimo, perfetto.

Ferma!

-Anche un po' di Botticelli.
< Grazie.

Bene, io devo andare.

< Ciao!
- (in inglese) Arrivederci!

Scusi, ho sbagliato...

Chi é? Cosa voleva?

E' l'inglese del piano di sopra,
un uomo molto intelligente.

- Ha sbagliato piano.
- La porta dell'ascensore va chiusa…

...sennò ci troveremo la casa
piena di ladri oltre che di inglesi.

Come mi sei già qui?

Passavo di qui e mi sono detto:
"Voglio pranzare a casa!"

- Non è mica l'ora di pranzo!
- Ma se è l'una passata! - L'una?

Vado subito a fare
le melanzane alla parmigiana.

- Pofiami un bicchiere di latte.
- A quest'ora beve il latte?

- Questo non è il mio pigiama?
- Sì.

Perché Vittoria non ha rifatto la stanza?

Io mi sono alzata adesso
e devo fare il bagno.

-Adesso fai il bagno?
- No, adesso no.

A proposito, ho parlato con Vittoria.

Gli ho raccontato la mia vita,
non si è persa una parola!

Tu invece quando ti parla,
non mi ascolti mai.

Stamattina sei uscito
mentre ti raccontavo una cosa importante.

- Cosa mi dicevi? - Che non vedo
una ragione seria per vivere insieme.

- Pensi questo?
- Vai via!

Trovo che sei una persona molto leggera.

- Sposandomi hai dato prova di leggerezza.
- Io 50 sempre quello che faccio.

- Tu non hai mai fatto niente!
- Cosa?

- Mai! < Mi sono laureato in Legge.
- Intendo niente di importante.

Sposar1i è stata la prima cosa importante
della tua vita.

Prima di incontrare te…

...sono stato sul punto di sposarmi
almeno 18 volte...

...e mi sono sempre tirato indietro.
- Perché?

Perché ho trovato in quelle donne
qualcosa che mi dava i brividi.

Un pungiglione: erano delle vespe.

Poi ho incontrato te
che non sei una vespa...

...e ti ho sposato.
- Allora…

...vuoi dire che sono
un animale innocuo e gentile…

...come unafarfalla'.'
- Ho detto che non sei una vespa.

Hai sempre la tendenza a fare di te
qualcosa di grazioso.

Non trovo graziose le farfalle.

Le trovo odiose!

E trovo offensivo che tu pensi
che io non abbia il pungiglione.

E' vero, ma mi offende.

Va bene.

Adesso lavati e andiamo a tavola.

Non credo che mi laverò,
anzi non mi laverò mai più.

Quando ho la malinconia,
non posso lavarmi...

...e tu mi hai fatto venire la malinconia.

La malinconia.

E' meglio che tu vada a fare il bagno.
Lavarsi disintossica, schiarisce le idee.

Sei un igienista!

Sono uno sporco igienista,
non lo sapevi?

Faccio il bagno e dopo mangiato
faccio anche una dormitina.

Ho paura che tu sia troppo antipatico,
il tipo d'uomo che mi è odioso.

Stai pestando il mio pigiama.

La peste perchè voglio pestarlo.

Non posso soffrifli!

Chiaro?

E se tu non mi conoscessi affatto?

- Se fossi piena di veleno nascosto,
cosa faresti? - Ti lascerei, è logico.

Logico...

Non è logico perché mi hai sposata
e mi tieni come sono!

GIULIANA CANTA UN'ARIA

Nemmeno mi guardano!
Non si può andare avanti così.

CAN TA

- Ho invitato a pranzo mia madre
e mia sorella. - Per quando?

- Per domani. - Tua madre ha detto
che non sarebbe mai venuta qui.

Sì, ma l'ho convinta.

Non voglio essere in guerra con lei,
preferisco essere in pace...

...se la cosa è possibile.

- Sei mammone?
- Non sono affatto mammelle.

Non andiamo a casa di mia madre
perché lì c'è mia zia.

La zia Filippa èfuriosa con me.

- Perché? - Voleva che facessi
un matrimonio cattolico...

…con tanti bei cardinali.

Quando ha saputo
che mi sono sposato in Municipio…

…le è preso quasi un colpo!

- Hai troppi parenti.
-La zia Filippa…

...non ha voluto guardare una tua foto.
- Perché? - Mia madre si.

- L'ha guardata per un attimo.
- E cosa ha detto?

Niente, ha sospirato.

- Ha detto che sei molto graziosa.
- Sospirando!

Sì.

Soltanto graziosa?

Perché? Come credi di essere?
Bellissima? Travolgente?

Io sono travolgente.

Non mi sento travolto.

-Ah, no?
- No!

Un momento.

- E così?
- Tu fai il bagno in abito da sera?

Tu Iofaresti in tailleur?

Però non mi sento molto travolto.

- No, eh?

E così?

Insomma, così si.

- Tu non piacerai a mia madre.
- Dawero?

E lei non piacerà a te.
Niente le piacerà in questa casa.

Allora perché la fai venire?

- Perché è mia madre.
- Perché è tua madre?

Bel motivo!

Io non faccio mica venire la mia, eppure…

- Eppure?
- Mia madre è una povera disgraziata.

- Se è per questo, anche la mia.
< Macchè!

La mia ha solo una vestaglia giapponese!

Mia madre soffre
perché mia sorella non si sposa.

Da giovane era molto bella
e ora che èvecchia soffre.

- Ha cambiato la data di nascita sul passapoflo.
- Non sono vere disgrazie.

Pensa a mia madre:
era sola in una casa piccola...

...il marito l'aveva lasciata.
- Non stiamo facendo una gara.

- Tua madre pensa che ti abbia sposato
per i soldi? - Sì.

Pensa che sei una specie di tigre
e che hai avuto molti amanti.

La mattina si sveglia e soffre.

< Peccato!

Peccato.

- Cosa? - Che io non abbia avuto
tutti gli amanti che dice tua madre!

Ma sei sempre in tempo.

- Posso avere degli amanti?
-Solo dopo il divorzio.

- Ma in Italia non c'è il divorzio.
- All'estero.

Vuoi già divorziare?

Dicevo nel caso che volessi avere
ancora un po' di amanti.

Ha ragione tua madre,
ti ha sposato per i soldi.

Peri soldi ero disposta a tutto, lo sai?

Lo so.

Allora cosa devo fare per tua madre?

- Vittoria!
- Non lo so, brodo... pollo Iesse.

- Mia madre ha l'ulcera gastrica.
- Ho fatto un po' di minestra calda.

Cosa? Adesso?
Ho mangiato la frutta!

L'ho fatta per me perché avevo freddo
e l'ho fatta anche per voi.

Ne ho già mangiate due scodelle.

Domani a pranzo cucinerai pollo lessa
perla madre ela sorella.

Domani apparecchier'a bene la tavola,
con la tovaglia eil mollehone.

Con la tovaglia? Non con le pagliette?

Mia madre detesta le pagliette!

- LI mollettone non c'è.
- Dev'essere da qualche pane.

Vado a vedere.

Tua madre non guarderà sotto la tovaglia
per vedere se c'è il mollehone!

Tu non conosci mia madre.

Quella fin dell'ascensore
guarderà se c'è il mollehone.

Allora!

Allora il matrimonio è veramente
un'istituzione infernale.

Dover vivere sempre insieme
tutta una vita!

Allora io perchè ti ho sposato?

Cosa ho fatto? Romani!

Ma dove avevo la testa...

…quando ti ho preso quella sera?

MUSICA AD ALTO VOLUME

VOCE NON UDIBILE

VOCI NON UDIBILI

MUSICA RITMATA

Con lo struzzo non si portano gli stivali.

Lei non ha stile!

Io lo so perché ce l'ho
e non li porterei mai!

- E' svenuta?
- Proprio svenuta no.

Non capivo più niente,
era stato il vino.

Mi sono ritrovata sul letto
con Pietro che mi faceva bere il caffè.

Poi mi ha accompagnata a casa
ed è rimasto con me.

- Da Elena?
- Sì, ma Elena non c'era.

Era da una sua parente
che aveva avuto un'operazione.

E lui è rimasto lì.

Il giorno dopo è andato a fare il bagno
da sua madre...

…perché il nostro scaldabagno
non funzionava.

Io pensavo: "Non tornerà più."

Invece è tornato
con un sacco del supermercato.

Era pieno di roba da mangiare!

Siamo rimasti insieme 10 giorni.

< Ogni tanto gli chiedevo…

Trovi che ho stile?

No, proprio no.

Non m'importa niente.

- Peccato che devi andartene.
- E' un peccato.

Ora viene quella noiosa di Elena.
La casa in fondo è sua.

Sposami.

Se non mi sposi tu, chi mi sposa?

E lui?

Lui ha detto che era vero
e mi ha sposata.

Ha avuto una fortuna incredibile!

Dopo averne viste tante
ha avuto una bella fortuna.

Non so se è stata una fortuna.

- Cosa?
- Niente.

- Chefate? Sono le 17!
- Le 17? Così tardi?

Devo andare dal parrucchiere.

- Perché sei scalzo?
- Non trovo le pantofole.

- Basta chiedere!
- Vorrei le mie pantofole.

Grazie.

Ah, sono gelate!

- Ma è questo il sistema di...
-Tu non hai stile.

Topazia direbbe che non hai stile,
non le piaceri-asti.

Intanto si è sposata con quell'idiota.

Perché dici così?
Perché dici "quell'idiota"?

Perché sputi sulle cose della mia vita?
Non conosci Manolo!

- Ho letto i suoi libri.
- Hai letto "Portami via, Gesù"?

- Anche "Primavera col marinaio".
- No, quello non l'hai mai letto!

- Non hai tagliato nemmeno le pagine!
- Tu neanche l'hai sfogliato!

Ho tagliato le prime, poi non più
perché non capivo niente.

Non capivo perché sono stupida io,
non perché è stupido lui!

- Non bere l'acqua del bagno.
- A me non viene mai sete.

Non sudo, perciò non bevo.
Nemmeno d'estate!

Non sudi?

Mai, anche quando lavoro in campagna
sotto il sole di luglio.

Tutti sudano e io non sudo.

Non sudo proprio mai.

Strano.

- Neanche una goccia di sudore!
- Strano, eh? - stranissimo.

- Fosse una salamandra?
- Inutile. - Cosa?

- Niente.
-Vado a cercare il mollehone.

- Non suda? - Suda come un cavallo.
- Però è una brava ragazza.

- Hai preso informazioni su di lei?
- Ho chiamato la signora Giacchetia.

- Chi è questa signora Giacchetta?
-La signora Giaccheha.

Quella dov'era prima.
Vittoria ne canta le lodi tutto il giorno.

- Sei sicura che esista?
- Mi ha risposto al telefono.

Non si prendono informazioni
per telefono.

Siva sul luogo.

Volevi che andassi sul luogo
della signora Giacchetia?

- Certo!
- Quanto sei noioso!

Che noioso!

- Di cosa possiamo parlare domani
con tua madre? - Non lo so.

- Possiamo parlare di Lambeflo Genova?
- Quale? Del tuo o del mio?

Di tutti e due.

- Com'è tua sorella?
- Un'oca.

- Le piacerà?
- Moltissime.

Mi trovi fatta per piacere alle oche?

Dice che è sempre contenta,
ha un temperamento ottimista.

A me piacciono gli ottimisti,
quelli che sdrammatizzano.

Stavo bene con Topazia
perché era una che sdrammatizzava.

E con me stai bene?

Ancora non lo so.

Non ho ancora capito bene come sei.

Invece io ti ho capita subito,
appena ti ho vista.

Hai capito mentre ballavo...

...ubriaca, senza maniche...

...che ero una che ti andava benissimo?
- Sì.

Che bello.

Vuoi sapere una cosa?

- Non mi hai mai fatto pietà.
- Mai? -Mai.

- Neanche un istante.
- Neanche un istante? Ma come!

Quella notte quando ti raccontavo,
quando piangevo…

...non ti facevo nessuna pietà?
- No.

Ero sala, senza un soldo,
avevo perso il bambino…

...mi avevano abbandonata
e non ti facevo pietà? - No.

Allora…

Allora sei senza cuore!

Non essere scema!

Eri sola, è vero,
senza soldi e senza lavoro…

...ma non mi facevi nessuna pietà.

Ho sempre provato guardandoti
una grande allegria.

Se uno dovesse sposare
tutte le donne che gli fanno pietà...

...meherebbe su un harem.

Allora perché mi hai sposato?

Ti ha sposato per allegria.

Non sai che ti ha sposato
per allegria?

Perché ti divefiivi con me…

...e ti annoiavi con tua madre?
- Mi annoiavo moltissimo.

- Povero Pietro!
- Ora sei tu che hai pietà di me.

Ma io perchè ti ho sposato?
Che fretta c'era?

- Dovevamo riflettere.
- lo ho riflettuto.

No, perché le vere riflessioni
sono quelle che durano negli anni.

- Fai spesso queste riflessioni?
- lo? Mai.

Non ho ancora capito
perché ti ha sposato.

- Hai detto: "Sposami sennò chi mi sposa?
- Si. - Questa è la ragione.

Volevi avere un marito, chiunque fosse.

Sì, è vero.

E' vero.

Chiunque, chiunque... chiunque!

Non so se ti amo.

Pazienza.

Non mi sento stregata, ecco.

Non è come con Manolo.

Io con Manolo mi sentivo stregata.

Non importa.

Invece con te non mi sento stregata.

Ti dico che non mi sento stregata.

Che errore... che errore!

Che errore!

- Che errore...
- Pazienza!

Che errore.

Se avessimo fatto un errore?

Se avessimo sbagliato tutto?

- Divorzieremo.
Sì.

VITTORIA BUSSA
< Signora! Awocato!

Signora! Awocato!

< Mi aiuta?
- Cosa c'è?

- Non si apre la punta!
- Come mai? E' sempre aperta!

- Me l'ha detto lei di chiudere sempre.
- Ah, sì! E' vero.

< (Vittoria) Ho spinto il portone
con il naso.

< Ho pofiato i piatti per domani.

< (Vittoria) Prende l'altra cassetta?
< (Pietro) Ha trovato il mollehone?

Non c'era, però ho trovato
la collezione di "Bolero"!

Molti non li avevo letti.

- Comprerò il mollettone quando esco.
- Come sta? -Signora!

Ti sei arruolate!

Prende i "Bolero"
che sono nell'ascensore?

- Pietro!
- Giuliana!

RUMORE DELL'ASCENSORE
Giuliana!

(in inglese) Ciao.

Ciao.

- Questa visita non è casuale.
- Prego?

(in inglese) Intendo dire che…

…forse la sua visita prelude
ad eventuali rapporti...

…di natura erotica?
- Si?

Natura erotica.

No.

Radiguet!

< Bello mio!

ScusL

< Che dolce che sei!

-Gliel'ha dato Manolo?
-Chi è Manolo?

II padrone del gatto.

Finalmente!
Era molto innamorato di me.

Ero un po' stregata...

...ma aveva due baffi neri
due occhi neri...

...e un golf nero
con due bordi di camoscio!

- Abitava dalle pani di Via Giulia.
< Giuliana!

Mio marito non può stare
un secondo senza di me.

- Giuliana, che fai? Vieni giù.
- Ho trovato un amico di Manolo.

- Non conosco Manolo.
- Ma si! Guarda chi c'è!

Radiguet, il gatto di Manolo.
Mi ha riconosciuto subito.

< Mi adora!

E lì chi ci va?

- Radiguet!
- (in inglese) Vieni qui!

Giuliana, che fai?

Vengo, Radiguet!

Giuliana!

Giuliana! Giuliana!

- Bello! Micione!
- Dov'è?

Eccolo qui!

-Vieni qui!
- Radiguet!

Dov'è andato?

Questa è la madre!

( E' la madre! E' la madre! )

Pietro!

Pietro.

Pietro.

Pietro.

Sai quel bottiglione di inchiostro
che ha versato addosso a una cliente…

…quando era in cartoleria? - Sì.
- Sai chi era quella cliente?

- Chi era?
- Ho paura che era tua madre.

-Mia madre?
-Sì.

- Ma se nemmeno la conosci!
- L'ho vista in una fotografia.

- L'ho guardata tanto ieri sera.
- Non preoccuparti.

- Se era lei, ti riconoscerà.
E' molto fisionomista. - Oddio!

Dormi adesso, è notte.

Non ho più sonno.

Forse sono le melanzane alla parmigiana.

Ce le ho ancora tutte sullo stomaco.

Perché fa sempre le melanzane?

Ho sete.

- Ho sete!
- Ahio.

Vittoria!

Vittoria, ma non è possibile!

E' ancora tutto così!

Pietro!

- Pietro! - Cosa succede?
- Vittoria non ètornata.

La sua stanza è vuota,
non è più tornata dal parrucchiere.

- L'ho delusa. - Domani mattina
informeremo la Questura.

Dormiamo adesso.

Facciamo che ci svegliamo presto?

E' 9 ià gior n o!

Hai visto
come si sono allungate le giornate?

Sarà andata dalla signora Giacchetta
perché io non le andavo più bene.

Ci stava così bene dalla signora Giacchetta.

Non aveva quasi niente da fare, capisci?

Anche da noi stava bene,
ma diceva che c'era troppo lavoro.

- Troppo lavoro? - La signora non aveva
tutte quelle camicie da uomo da stirare!

- La signora Giacchefla è vedova.
- E tu no!

Mi dispiace.

- Mia madre arriverà a mezzogiorno.
- Peccato non sia più tornata.

- Stavo così bene con lei.
- Come farai per cucinare?

C'è dello spezzatino in casa,
lo riscaldo.

- E per primo cosa farai?
- Intendi per primo piatto? < Già!

Ci sono delle melanzane alla parmigiana.

Non puoi dare a mia madre
un pranzo fatto di avanzi.

Chi ha adoperato questo?

- Fai del riso al burro.
-Ah, ecco! Del riso al burro.

- Un bel risottino.
- || mollehone!

Me lo farò dare della portiera,
andrà bene per quella maiala di tua madre.

Non insultare mia madre
prima che sia arrivata.

RUMORE DELL'ASCENSORE
Vittoria!

Pietro, è tornata!

Aprite, sono la mamma di Pietro.

Pietro!

< Che c'è?

- Pietro!
- C'è tua madre.

-Mia madre?
< Sì.

- Si è presentata all'alba.
- Non è proprio l'alba.

Mezzogiorno!

Arrivo, mamma!

Aprite!

< Pietro!

< Giuliana.

Giuliana!

- Perché non apri?
- La pofia è chiusa a chiave.

< Pietro!
- Eh? Sì?

Pietro!

Mamma cara, vengo subito!

Perché non apri?

- Dov'è la chiave?
- Non c'è, Vittoria ha chiuso la porta.

- Si è portata via la chiave?
- Pietro!

Calma, apro subito.

- Ce n'era un'altra di chiave, dov'è?
- Non lo so, non esco mai.

- Trahienila, vado a cucinare.
- Pietro! - Mamma, torno subito.

Se non vuoi aprire a tua madre, dillo.

Riso al burro a butirro.

Prendete una pentola.

Aggiungete due pugnetti di…
No, prima l'acqua.

Un bel po' d'acqua.

Ecco.

Aggiungete tre pugnetti di riso...

...e un'oncia di sale.
No, questo è caffè.

RUMORE INDISTINTO

Pietro, la chiave!

- Eccola!
- Non serve, ho la mia.

- Vatti a vestire.
- Devo ancora vestirmi.

Apro, mamma.

Ecco.

E' successo un piccolo inconveniente.

Ieri la nostra donna di servizio
è andata dal parrucchiere...

...e non è più tornata.

Non è una buona ragione
per farmi morire in ascensore.

- Io soffro di cuore.
- E' molto carino qui, vero?

- E' una bellissima casa!
- Ma l'ascensore non si apre...

...come una trappola.
- E' la chiave che non va.

-Siediti. - Non hai pensato a me
che soffro di cuore...

…di claustrofobia?
- Hai detto che non saresti mai venuta.

Così ti rassegnavi all'idea
che non sarei mai venuta!

Non soffri di cuore, sei sanissima.

Ha fatto l'eleflrocardiogramma
pochi giorni fa.

Certi disturbi di cuore non si vedono
dall'elettrocardiogramma.

Che è quella camicia così?
Una nuova moda?

Ieri sera ho fatto molto tardi,
ho avuto del lavoro straordinario.

- Eccola.
- Buongiorno, signorina.

- Stavamo ammirando la vostra casa.
- Buongiorno.

Ho il riso sul fuoco.

No!

< L'ho già vista da qualche pane.

Ecco, mamma.

La nostra Giuliana!

Guardala, non è carina?

- Dove l'ho vista?
- In fotografia. - No!

- Ho già visto il suo viso.
- E' quella dell'inchiostro!

Sono molto fisionomista.
Dove l'ho incontrata, signorina?

Potrebbe non chiamarmi signorina
dato che ha sposato suo figlio?

- Dal sindaco. - Permesso.
- lo sono cattolica osservante.

Per me ha valore
solo il matrimonio in chiesa.

- Ad ogni modo la chiamerò signora.
- Grazie. - Chiamala con il suo nome...

...Giuliana.
- E' un nome pretenzioso.

Sarebbe stato meglio Giulia.

Perché le hanno dato un nome
così pretenzioso?

- Sua figlia si chiama Ginestra!
- Sì.

Ginestra non è un nome pretenzioso.
Mio marito amava Leopardi.

L'abbiamo chiamata Ginestra
per via di Leopardi.

E poi quando in l'aspettavo...

...mi trovavo in un posto dove c'era
una fioritura di ginestre bellissima.

Ero a Fiuggi, in villeggiatura.

- Di dov'è lei?
- Di Saracinesco.

- E dov'è?
-Vicino Vicovaro.

- Giù di lì.
- Dev'essere vicino Fiuggi.

- Conosce Fiuggi?
- No.

Non la portavano in villeggiatura
a Fiuggi da bambina?

No, perché mia madre
aveva altro per la testa.

- E cosa aveva sua madre per la testa?
- Aveva che non aveva soldi.

Lei viveva da sola perché mio padre
viveva con un'altra donna.

Mio figlio mi ha accennato qualcosa.

- E' stata duramente provata dalla vita.
- Sì, provata e riprovate.

Anch'io sono stata provata dalla vita.

Il riso è pronto!

Mamma, se tu vedessi!
Hanno una cucina piccola piccola.

- E' un vero amore!
- Ti faccio vedere la casa.

- Cominciamo dalla terrazza.
- Una vita piena di sacrifici la mia!

"Abbiamo chiamato Ginestra
per via di Leopardi."

Cosa fa?

Andiamo.

Guarda che bello!
C'è una vista straordinaria.

Quello laggiù è Monte Mario, vedi?
E laggiù c'è Regina Coeli.

- Quella è la porta di San Pancrazio.
- II mio elehrocardiogramma...

- Cos'è questo?
- Questa è la camera da letto.

- Cos'è?
- Il letto.

- Tondo?

-Arancione?
-Tondo e arancione.

- Andate d'accordo voi due?
- Sì, moltissimo.

Quello è un disegno,
l'ha fatto l'arredatore.

- E' un grido di protesta.
- Pietro, è pronto!

< Questi elettrocardiogramma
non Semana proprio a niente.

Anche Lambeflo ne aveva fatto uno
pochi giorni prima di morire.

- Dawero?
- Me l'ha detto la povera Virginia.

- Povera Virginia!
- || mollehone c'è? -Sì.

- Questa è un'incerata!
- Della carrozzina del bambino della portiera.

- No!
- L'ho pulita con la spugna.

- Allora va bene.
- Frequent… una donnaccia.

Per fofiuna però non l'ha sposata.

La mamma lì...

...e Ginestra la mettiamo qui, va bene?
- Sì.

- Ecco fatto, io mi siedo qua.
- No, in qua!

-Vai a sederti.
- Non voglio sedermi lì!

Mio figlio ha voluto darmi
questo grande dolore.

- Un po' di riso? - Grazie.
- Disapprovo questo matrimonio.

Non ho niente contro di lei, signorina...

…o signora, o Giuliana.

Non credo che sia adatta a mio figlio
né che mio figlio sia adatto a lei.

- Dawero?
- Sa perché Pietro l'ha sposata?

Ce lo domandavamo ieri.

- Per darmi un dolore.
- Ah, ecco perché!

- Buono questo riso!
- Buono!

< Non è male!

- No, non è buono.
-A me piace.

Basta così.

Tutta lavata con la spugna.

Forse la cameriera andandosene
ha portato via qualcosa.

Vittoria era onestissima,
non ha mai toccato niente.

Come può parlare di onestà
dopo quattro giorni?

Lei è molto ingenua.

La vita le insegnerà
ad essere meno ingenua.

- Eppure anche lei è stata provata
dalla vita, vero? - Un pochino.

< Avevaie preso informazioni?
- Si, dalla signora Giacchetta.

< Perché è andata via dalla signora?
- C'era un cane enorme, un mastino.

- A Vittoria non le piaceva
così se n'è andata. - Per il cane!

Si, le faceva schifo.
Perdeva le have e sporcava ovunque.

I cani basta abituarli, non sporcano.

La mamma ha finito il riso.

E' difficile trovare delle brave ragazze.

< Non vogliono più servire nelle case.

< Preferiscono andare in fabbrica
e in fabbrica trovano i comunisti!

< Così quando vanno a servire nelle Case,
hanno idee sowersive.

Chissà che faccia farà mia madre
quando vedrà la spezzatino.

- Le hai già mandato di traverso il riso.
- Ti diverti, vero? - Moltissime.

- Porta di là la spezzatino.
- Ma se in non gli piaccio?

Non conta niente.

Tu sei esattamente la nuora
che mia madre si merita.

Lo spezzatino.

- Allora… - Virginia ha passato
molti guai con la servitù.

Pensa un po'!
Ah, eccola qua!

- Cosa ci poni? - Del fricandò.
- A me sembra spezzatino.

Sembra, ma questo
ha una cottura molto più lunga.

E' quasi una stracchino.
Ne vuoi un po'?

- Lei come lo fa?
- Io non lo faccio, ho I'ulcera.

Vogliamo scegliere insieme
un'altra bella ricettina?

- Va bene.
- Sul "Talismano della felicità".

< Sì.
- Cosa?

Perché la donna si giudica ai fornelli.
Scusfl

Dov'è "|| talismano"?
Oddio!

- E' qui sotto.
- Eccolo!

Ecco "|| talismano".

"Pizzette ripiene o calzoncelli".

- No.
- Vediamo un po'.

- "Arzilla al burro nero."
- A| burro nero?

- Perché ridi?
- Pietro, perché ridi?

Giuliana sta scherzando.
Se fosse così, divorziarei domani.

Cosa ne sai tu di come sono io?
Tu non mi conosci affatto.

Ti conosco come le mie tasche.

Giuliana!

Lo spezzatino!

Vittoria, meno male che sei tornata!

Avevo paura che non tornassi più.

Quando sono uscita dal parrucchiere,
pioveva fortissimo.

Per non rovinarmi la pettinatura...

...sono salita un momento
dalla signora Giacchetta...

...che mi ha pregato di dormire da lei
perché era sola e aveva paura.

- Ti presento la mamma dell'awocato
e la sorella dell'awocato. - Ciao!

La signora Giacchefla
ha fatto le panzanelle con la ricotta.

Forse ne ho mangiate troppe,
ma erano così buone!

Stanotte mi sono sentita male,
ho dato di stomaco.

Così stamattina la signora Giaccheha
non mi ha lasciato alzare.

Intanto è tornato il marito da Rieti
e ha por1ato quattro polli.

Me ne sono fatti regalare due.

Li ho fatti fare arrosto
perchè lessi non sono buoni.

Questi sono polli ruspanti.
Se li fai lessi, Ii rovini!

- La signora Giaccheha non era vedova?
- Si, è vedova.

Quello che va da lei non è suo marito,
è uno che va lì ogni tanto.

Sta fuori tutta la notte
e voi non la licenziate?

-La vogliamo licenziare?
- No, io sono contenta che è tornata!

Non fa il suo dovere
e voi non le dite niente?

< Ma in che mondo viviamo?
-Mi ha regalato due polli!

I soliti ricatti della servitù.

- Ecco il pollo! - Sono proprio ruspanti!
- Ci penso io.

Perché la signora Giacchetti! aveva paura?
Non c'era quel cagnone enorme?

Il marito aveva puntato il cane a Rieti.

- Non è proprio il marito.
- E' l'amante.

- Ho capito. - Non sarei rimasta
con quel cane che sbava sempre!

- Non ci restava proprio!
- Un amante.

Come dilaga I'immoralità.

Dilaga anche fra la gente semplice.

- Però è molto buono questo pollo.
- E' ruspante! - Non è ruspante.

- Non lo è?
- E' cucinato bene, ma non è ruspante.

Ecco.

Vittoria, il vino!

Subito!

- Non mangi tu'?
- Non è ruspante.

- Per me… - Un'alefla.
- Sì, un'eletta.

-Ah, deve essere qui.
- Mamma, vai a Fiuggi quest'anno?

- Scusi! Ma dove l'ho messo?
- Forse è meglio se ii sposti, mamma.

- Sì, è meglio.
- Lì sei troppo esposta.

La mamma si siede qui
etu ti metti qui.

- E io mi metto qua.
-loqui, difronte alla mamma.

La prossima volta vi cucinerò
le panzanelle con la ricotta.

- Buone!
- lo ho l'ulcera, non posso mangiarle.

Mia madre due anni fa
è stata operata d'ulcera.

Dopo l'operazione era in fin di vita.

Si può dire che era già morta.
Sapete cosa ho fatto?

L'ho portata a casa,
ho messo a bollire due chili di cicoria.

Le ho dein da bere l'acqua della cicoria
che le ha lavato le viscere.

- E così è guarita.
- Pensa, mamma!

Adesso mangia tutto,
anche i peperoni!

Mia madre è una santa,
per lei potrei buttarmi nel fuoco.

- Nel fuoco!
- Ginestra, siedi.

E' una santa!

- E' proprio una salamandra.
- Inutile.

- Cosa dite? - Nulla.
- Vittoria non è una cattiva ragazza.

Io trovo che ha molto stile.

Un sorso!

- Non l'ho toccata con la bocca.
- No, grazie. - Ginestra, bevi.

Non ho capito perché da Virginia
le ragazze non ci vogliono stare.

- Gli dà poco da mangiare.
< Sì, questo èvero.

Virginia fa troppo economia sul mangiare.

Anche il povero Lamberto
se ne lamentava con me.

Sapete cosa compra Virginia dal macellaio?

Polmone! Una cosa
che di solito si dà ai gatti.

< Lei lo rosola piano piano in padella...

...ch un po' di burro,
con la salvia e il rosmarino.

Se mangiava polmone da ricca,
ora che è povera cosa mangerà?

Non lo so.

< E' così magra che sembra uno scheletro!
- Virginia è un mostro!

Ti sbagli!
Ha bellissimi capelli, veste bene...

...e soprattutto ha molto stile.

Stile ne ha tanto.

Tutti hanno stile, meno in.

- Ha stile?
- Virginia ha molto stile.

< Si fa i vestiti da sé, perfino i cappotti.

< Ne ha fatto uno anche a Ginestra.

Quando l'ho lavato,
è diventato lungo lungo.

< Così l'ho dovuto regalare.

Io te l'avevo detto
di farlo lavare in tintoria.

- Se lei vuole, Giuliana...
-Sì?

Dirò a Virginia di farle un cappotto.

< Lo farà anche persdebitarsi con me.

Io le sono stata di grande aiuto
in questi momenti cosi tristi.

Il povero Lamberto Genova è mono
di trombosi alle coronarie...

...mentre si faceva la barba...

...in pigiama, con il pennello in mano.

< E' crollato.

< Lei l'ha portato sul letto
e lì è spirato.

< Virginia è una donna coraggiosa.

< Dice di voler mettersi a lavorare,
darà lezioni di violoncello.

< E' una bravissima violoncellista.
Virginia ha un tocco meraviglioso!

< Si è ritrovata sola
in quella casa vuota, buia...

…con una servetta di 15 anni.

< Si è messa anche a insegnarle
il punto croce.

< Quella però dice
di volersene andare via.

< Ha paura di passare peril corridoio
perché c'è stato un meno in casa.

< La povera Virginia
è in condizioni finanziarie pessime.

Forse dovrà vendere la casa.
Che peccato!

Una bellissima villa sull'Aventino.

Pietro, non bastava il dispiacere
che mi hai dato sposandoti...

…senza neanche spiegarmi bene
con chi ti sposavi...

...e non in chiesa, dal sindaco!

IMITA IL RUMORE
DI UNA MOTOCICLETTA

< Lamberto è venuto a trovarmi
poche sere prima di morire.

Mi ha confofiata e mi ha detto:
"Stai attenta al tuo cuore."

"Un cuore affaticato
è un cuore che ha sofferto."

E poi mi ha detto:
"Non aspettarti consolazione dai figli."

"Stai molto vicina a Virginia
quando io non ci sarò più."

- Come medico sapeva di essere malato.
- Basta!

Pufiroppo lui era un materialista.

Mi ha detto: "I figli, cara,
vanno sempre perla loro strada."

Allora io gli ho detto...

- "Lam bene mio!"
- Lamberto mio!

"Fare un matrimonio così irragionevole,
così disgraziato!"

"L'unico figlio maschio!"

Lui se n'è andato scuotendo la testa.

Anche a lui i figli
non hanno mai dato consolazione.

- Non che io voglia offenderla...
- Sì?

- Non mi offendo, per carità.
- Deve capirmi, sono una madre.

Non mi è stato spiegato bene
chi è lei.

Vi siete incontrati ad un festa di pittori
e lei non si è sentita bene.

- E' vero?
- Avevo bevuto troppo vino.

- Non era genuino. Hai bevuto anche tu'?
- Si, ho bevuto anch'io.

Non devi bere
nelle case che non conosci.

Lo fanno apposta cosi le ragazze
che non sono abituate a bere...

...si sentono male.
- E i comunisti ne approfittano.

- Li conosceva bene questi pittori?
- No, affatto.

Ero andata lì per caso
con un mio amico fotografo...

...amico della mia amica Topazia.
- Topazia è un nome pretenzioso.

E' la mia migliore amica,
è una persona ottimista.

Con i pessimisti non ci posso stare,
mi atiaccann il pessimismo.

E mio figlio le sembra un ottimista?

Si sbaglia, è solo un superficiale.

A me non sembrava superficiale
sennò non l'avrei mica sposato.

- Doveva riflettere prima di sposarsi.
- Sai perché mi hai sposata?

- Perchè tanta leggerezza in lei?
- Tu mi ami!

No, mi diverto.

- Basta, non ne posso più!
< Sono stata provata dalla vita.

No, dopo il caffè.

- Cosa?
- Niente, una cosa fra noi.

Va bene, dopo.

Non è credente, vero?

Secondo i giorni,
dipende molto dai giorni.

Che parole orribili!

Più la guardo e più mi sembra
di averla vista in qualche posto.

- Dove posso averla vista?
- In un negozio.

< Negozio diche?

Un negozio di inchiostro.

No.

- Quella sua amica di cui mi parlava...
- Topazia?

- Sì.
- Non sarà Topazia Valcipriana?

Hai ragione.

La Valcipriana ha una figlia
che si chiama Topazia...

...quella che ha sposato uno scrittore,
un tale Federici.

Portami via… Gesù.

Si, si.

Ha scritto un libro che si intitola
"Aiuto, Gesù."

"Portami via."

Ieri al funerale del povero Lamberto
ho visto Cecilia Valcipriana.

Era distrutta, un vero rottame.

Erano molto amici,
lui era il suo medico.

Lei si faceva psicanalizzare.

- Lambeflo Genova era uno psicanalista?
- Non lo so.

Aveva uno studio
nei pressi della Circonvallazione Clodia?

Non mi sono mai fatta psicanalizzare,
non ne ho bisogno, ho la fede.

Io conoscevo benissimo Lamberto Genova.

- Mi sono fatta psicanalizzare da lui.
- Dawero'? Non me l'avevi detto!

Trovava che io avevo
un complesso di inferiorità...

...e che mi identificava con la mia ombra.
- E cosa le ha detto di fare?

Io arrivavo, mi sdraiavo sul lettino
e dovevo solo parlare.

Costava 8.000 lire a seduta!

E poi la moglie
gli dava da mangiare il polmone!

Io non l'ho mai pagato,
anzi gli ho chiesto dei soldi in prestito.

Non me li ha dati perché diceva
che era una cosa contraria alla cura.

A me piaceva parlare
con quell'omino dai ricciolini grigi.

Ricciolini grigi?
Non era Lamberto Genova!

Lamberto aveva una testa liscia, calva...
una pera perfetta!

Ora hai smesso di identificarti
con la tua ombra?

No…

...non ho smesso di identificarmi
con la mia ombra.

Forse non smetterò mai.

Lei doveva al povero Lamberto 16.000 lire!

Le darò a Virginia, civado ora!

Non era quel Lamberto Genova!

Sì, è vero!
Che confusione!

- Oggi lei mi ha confuso le idee.
- Vuoi proprio andare via? - Sì.

- Ti accompagno con la macchina.
-Grazie, non occorre.

Non salgo volentieri sulla tua macchina.

- E' tutta ammaccata, sporca di fango.
E' indecente! - Indecente.

Che bella giacca, che bel cappello!

Appena ha saputo che vi sposavate,
è andata subito a comprarlo.

Sì, perché speravo
che vi sareste sposati in chiesa.

Non potevo immaginare
che avreste fatto le cose in quel modo...

…di nascosto, come dei ladri.

-| ladri non si sposano in chiesa?
- Come i ladri!

Avete fatto le cose come dei ladri
per darmi un dolore.

Amore del disordine,
amore alla irregolarità.

Questo non è un matrimonio,
questo è niente di niente.

- Vieni, Ginestra.
- Arrivederci.

Vi apro l'ascensore.

< Non importa!
- Niente di niente.

Arrivederci!

Che giornata!

Povera mamma!

Io mi sono divertito moltissimo e tu'?

Tu no?
Sei offesa?

Vuoi dire che siamo niente?

Vuoi dire cheil nostro matrimonio
è niente di niente? Che è marcio?

< Non eri disposta a sposare chiunque?
- Chiunque, ma non il niente.

Ci siamo sposati troppo in fretta,
come dei ladri!

Nemmeno il tempo di innamorarti di me…

...a io di te.

Quello che conta
è che stiamo bene insieme.

Io sto molto bene con te, mi diverto.

Ti diverti?

Soltanto!

Perché tu non mi...

Non sei stregato.

E neanch'io.

Quando era con Manolo, non ridevo mai.

Mai.

Era come una statua,
era completamente stregata.

Smettila con questo Manolo!

Nonti ha mai voluto bene,
non gliene importava niente di te…

...né a Lambeflo Genova,
né al gatto.

Ti hanno buttata via
come una scarpa vecchia.

Come una scarpa vecchia?

Sei sicuro?

Non voglio sentirlo dire da te.

- Anche per te sono una scarpa vecchia
che puoi buttare quando ti pare. - No!

Gli altri ti hanno buttato, non io.

Non è vero.

- Paoluccio era molto innamorato di me.
< Chi è? - Uno che conosceva bene...

...anzi, quasi per niente.
Però era innamorato di me!

E anche l'inglese è pazzo di me
e anche Radiguet!

- Anche l'inglese?
- Sapessi come mi guarda! - Chi?

L'inglese del piano di sopra
mi divora con gli occhi.

- Cedo!
- Ah, si?

- Mi divora con gli occhi.
- Allora vai al piano di sopra.

E' quello che sto per fare.
Cambio piano, cambio vita!

Subito e per sempre!

Giusto il tempo di preparare
tutta la mia roba.

Questa è tua, questa è mia.

L'inglese almeno non ride.

Io con Manolo…

...non ridevo mai.

Piangevo sem pre!

Giuliana.

Con te non ho mai pianto.
E' amore questo?

Potrei dani uno schiaffo.

- Così piangi.
-Mi farò dare quel gatto.

- Mi è venuta la malinconia.
< Giuliana!

Mi senti, Giuliana?
Chiudi l'ascensore!

(in inglese) Scusi! Permesso?

Radiguet, micione mio bello!

Sei solo? E' uscito?
Giuliana è venuta a prenderti.

Ce ne andiamo tutti e due lontani.
Vieni da Giulianatua!

< Ma che fai? Scappi?

Radiguet!

Dove sei, amore mio?
Micione di Giuliana tua!

Giuliana!

Giulianina!

< Giuliana!

Giuliana!

Ma che impazienza!
Siete peggio degli italiani!

< Dove è andata a finire
la freddezza anglosassone?

No, ti prego!

< Che fai? Scendo subito!

Non lo toccare, scendo subito!
Ti prega, per favore!

Lui non ha colpa!

No!

Che umiliazione!

Non hai nessun rispetto per me.

Non puoi nemmeno credere
che io abbia un amante!

-Andiamo.
- Puoi fare a meno di me.

(in inglese) Mi sono sbagliato,
come al solito.

Mi sono sbagliato.

Ho sbagliato ancora.

Siamo noi che abbiamo sbagliato,
questo è il suo appartamento.

-Ah, si!
- E' un po' difficile da spiegare.

- Io...
- Andiamo, Giuliana.

- Giuliana!
- No!

Io resto qui per sempre.

Per sempre!

- Sono felice.
- Dawero?

Sì, sono lusingato.

Botticelli in casa mia.

- Posso chiamarti Giuliana?
- Cedo.

-Vuoi un drink?
-Sì.

- Botticelli...
- Cambio tutto qui!

Via quelle tende!
Via queste vecchie foto!

Ma non sarà...

< Chi? Lui?

No, figurati!

Che gentile!

- Per me'?
- Lei è così... Masaccio!

- Molto Masaccio!
- Grazie.

- Io amo Masaccio!
- Hai capito? - Sì!

Giuliana!

(in inglese) Ho sbagliato,
come al solito.

Che vita confusa,
senza nè capo né coda!

Senza niente di niente!

Io sono niente di niente per tutti!

Che fai?

Per tutti!

Ha fatto male Lamberto Genova
a salvarmi quella mattina...

...sul ponte.

Forse non era nemmeno Lamberto Genova.

Forse non ho mai conosciuto
il vero Lamberto Genova!

- Nemmeno lui! Nemmeno lui!
- Giuliana!

- Giuliana!
- Pietro!

Pietro!