All language subtitles for IlCommissarioRicciardi-S1E6

-E' bella, vero ?
-Mm.
-Dimmi se non
ti piace, voglio che stai bene qui.

So che preferiresti
tornare a Fortino.

Sapevo che diventavate commissario.
E tornavamo a Fortino ?

A Napoli dovevamo rimanere

ma se sta bene a voi, sta bene a me.
Però devo vedere la casa.

E' vero che siete commissario,
ma sempre barone siete. Vediamo.

Qua che cosa c'è ?

> Ah, la cucina !

> Oh... bella !

> E' pure grande. Qua ?
Hanno lasciato piatti e bicchieri.

> No, no ! Li portiamo da Fortino.
Usiamo i bicchieri nostri.

> Chissà chi ci ha bevuto qua.
No, per l'amor di Dio !

> Mi devo portare pure le pentole.
Ci vogliono quelle mie.

> Mi porto pure i ferretti,
sennò come facciamo ?

Non voglio morire qua,
solo come un cane.

(Non voglio morire qua,
solo come un cane.)

Non voglio morire qua,
solo come un cane.

Ho capito
perché vi piace questa casa !

- Somiglia a quella di Fortino.
- No, invece non va bene.

- Perché ?
- Non so, ho un presentimento.

- Forse sbagliavo !
> Allora la prendiamo.

La prendiamo.

[(IN NAPOLETANO)
# NOI CHE CERCHIAMO DIO]

[# STIAMO PER SEMPRE NUDI. #]

(respiro affannoso) Ecco qua.

- Rosa ?
- Eh ?

Tu mi fai preoccupare troppo così.

- Vuoi che chiami il dottor Modo ?
- No, è questo caldo di Napoli

che quando arriva
non sei mai preparato

pure se ci vivi da tanto tempo.

Per favore, non lavorare così tanto !
Prenderemo una persona che ti aiuti.

Oggi arriva mia nipote Nelide
dal paese.

Sono contento,
così ti stanchi meno.

Io avrei finito di affaticarmi

se voi vi comportavate come si deve
con qualcuno....

che ora non si fa vedere più.

Dimmi la verità.

- Tu sai dov'è la signorina Enrica ?
- Non lo so dov'è andata.

Perché se n'è andata... l'ho capito.

Al posto suo
avrei fatto la stessa cosa.

- Grazie.
- Buongiorno, maggiore !

- Non si fa. - Quando ci farà vedere
il suo quadro ?

(accento tedesco) Quando riuscirò
a rendere onore a tanta grazia.

Grazie.

Vieni, forza.

Buon lavoro, arrivederci !

- Buongiorno.
- Commissario.

- Non eri di riposo ?
- Che volete fare, commissa' ?

Devo fare un po' di straordinari.
Ho una carretta di figli.

Hanno un brutto vizio, mangiano.

La luce, le carbonelle,
la pigione...

Tu lo sai, a parte Rosa
non ho famiglia. Se hai bisogno...

Non parlate così o mi offendete.
Poi non mi confido più all'amico.

Non offenderti, devi permettere
a chi ti è amico di aiutarti.

- Devo parlare con Lucia ?
- No, no !

Non deve sapere nulla né immaginare
che parliamo di soldi o si agita.

Poi ho fatto bene,
hanno chiamato dal Policlinico.

Ho mandato subito Camarda
e Cesarano... perché c'è un morto.

(Sisinella e l'amore,
l'amore e Sisinella.)

(Sisinella e l'amore,
l'amore e Sisinella.)

Sisinella e l'amore,
l'amore e Sisinella.

Commissario, il morto si chiama
Tullio Iovine del Castello.

Anni 60, direttore di cattedra
di Ginecologia.

-L'ha trovato lui. -Caporale Pollio,
ai vostri ordini. -Siamo al fronte.

- Pollio, avete toccato o spostato
qualcosa ? - No, quando mai !

Quando l'ho visto,
ho chiamato subito la caposala.

- Speravo che potessero fare
qualcosa. - Invece no.

Siamo scesi io e il dottor Rispoli.
Per capirlo è bastata un'occhiata.

Sono Renato Rispoli,
il primo assistente del professore.

E' normale che il professore
fosse qui a quest'ora ?

Il nostro mestiere
non conosce orari.

Poteva trattenersi fino a tardi
o magari arrivava all'alba.

Forse ieri sera
non è neanche tornato a casa.

- Aveva una famiglia, immagino.
- Un bambino e una moglie.

- Bisogna avvertirli.
- Ci pensiamo noi.

Restate a nostra disposizione.

Ecco ! State qua ? Ero preoccupato.

Mi hanno detto che avevi bisogno
di me al Policlinico.

Ho chiesto di te in portineria
e hanno risposto: "Ginecologia."

- Mi sono preoccupato di più.
- Scherzi pure con questo caldo ?

Che ti importa ?
Suda chi ha il sangue

e ha un cuore come me, lui e loro.
Tu sei una salamandra. -Hai finito ?

Ho finito. Che abbiamo qua ?

Signori, forza ! Caporale,
voi a che ora siete arrivato ?

> Alle sette. > Eravate solo ?
- E' caduto da molto in alto

perché è tutto rotto.
Forse dalla finestra più su.

-Si è buttato lui ? -Io ho un'idea.
Aspetto la tua conferma.

Da questi segni sembra
che l'abbiano afferrato.

- Sono anche sui pantaloni. - Faccio
l'esame necroscopico e lo confermo.

- Mi sai dire quando è successo ?
- No, fa troppo caldo.

- Comunque non dopo mezzanotte.
- Escludi stamattina ?

Stamattina no,
la situazione è molto chiara.

Dammi una mano, va'.

Bruno, dovrei chiederti
un favore personale.

Rosa... non sta molto bene.

Dimentica le cose,
fa fatica a reggere gli oggetti.

- Accusa capogiri ?
- Anche, sì.

- Non mi dice niente
per non farmi preoccupare. - Eh.

Sembra un problema circolatorio
e non va sottovalutato.

- Quanti anni ha ? - Ne ha 72,
ma non vuole farsi visitare.

Se sei d'accordo, una sera
passa a trovarmi e con la scusa...

Sì, ma quando sei a casa.

- Adesso fai vita di società
con la Vezzi. - Grazie.

Perché non prendi
un assistente più carino ?

# Vilja, o Vilja !

# O ninfa del bosco.

# Ti dono il cuore

# e tu dammi l'amore.

# Vilja, o Vilja !

# La, la, la, la.

# Lalaili, lalailu.

# Lalaili, la, la. #

Signo', devo dirvelo.
Quando cantate siete una meraviglia.

- Clara, pensavo di stare sola.
- Che dite ?

Si affacciano dai palazzi di fronte
per sentirvi.

Se avessi una voce come la vostra,
farei come i cardellini.

- Canterei sempre. - Sono fuori
allenamento. - Sapete come si dice ?

"Un cuore innamorato o disperato
deve cantare per forza."

Sai che facciamo ?
Diamo una festa in grande stile.

Se un cuore innamorato
deve cantare... stavolta canterò.

- E' già entrato qualcuno qui
prima di noi ? - Non credo.

Ieri sera sono andata via alle dieci
e il direttore lavorava.

- Stamattina nessuno era salito.
- Ieri sera vi ha detto qualcosa ?

- Sembrava agitato o preoccupato ?
- No, era come al solito.

Gli ho chiesto se gli serviva
qualcosa e ha detto di no.

- Aspettava una persona
e potevo andare. - Chi è ?

Grazie. Se avremo bisogno,
vi faremo richiamare.

Commissa', a prima vista
non ci sono lettere di addio.

Raffaele...

Un anello.

- Tutto bene ?
Posso fare qualcosa per voi ? - Sì.

Mi sapreste dire qual è il nome
della moglie di Iovine ?

- Maria Carmela. - Era per lei.
C'è il suo nome inciso all'interno.

Forse era per l'onomastico.

La Madonna del Carmine si festeggia
il 16 luglio.

Commissa'...

qua ce n'è un altro.

E' uguale.

- Sisinella.
- L'amore e Sisinella.

Questa è la ricevuta di pagamento
di tutti e due, ha la data di ieri.

Di' a Cesarano di convocare Coviello
per domattina in Questura.

- Secondo me, ci teneva
a tutte e due. - Parecchio !

Dottore, voi sapevate di un'amicizia
particolare del professore ?

No, mi limitavo a frequentarlo
sul posto di lavoro.

Ultimamente avete notato qualcosa
di strano nel suo atteggiamento ?

Sembrava turbato da qualcosa ?

No, non mi viene in mente niente.

Però...

- Però ?
- Non che Iovine fosse preoccupato

però di recente ha praticato
un'operazione su una primipara

per una complicazione.

Purtroppo non ce l'ha fatta,
ma abbiamo salvato la bambina.

- Il marito...
- Che ha fatto ?

- Ha giurato
che lo avrebbe ammazzato. - Ah !

Come si chiama questo gentiluomo ?

Commissa', quel Giuseppe Graziani
che ha minacciato il professore

è Peppino il Lupo.
- Io dovrei conoscerlo ?

E' un "guappo"
del quartiere Pendino.

Speriamo che alle minacce
non abbia fatto seguire i fatti.

Adesso pensiamo alla vedova.
Dobbiamo darle la brutta notizia.

Mi dispiace, signora.

Ieri sera non è tornato.

Capitava spesso,
ma io non potevo immaginarlo.

Nello studio di vostro marito
non abbiamo trovato lettere o segni

che possano fare pensare
a un gesto volontario.

- Secondo voi,
avrebbe potuto averne motivo ? - No.

No, mio marito era
un uomo stimato, ricco... influente.

- Non aveva debiti. - D'accordo,
i soldi non erano un problema.

Ma... non ci sono solo i soldi, no ?

- Che volete dire ? - Potrebbero
esserci anche motivi non economici

come affaticamento,
problemi sul lavoro...

o qui a casa. - La carriera
universitaria è molto impegnativa.

Ma mio marito aveva raggiunto
il vertice

e non aveva preoccupazioni,
nemmeno a casa.

Quindi l'ipotesi del gesto
volontario è da escludere.

Mio figlio non deve vivere
con questa ombra sul nome del padre.

Spero di potervi dare delle risposte
al più presto.

Grazie.

Io esco,
devo andare un attimo in banca.

- Tutto a posto ?

- Sì, sì.

Nelide, sistemiamo la roba

e andiamo al mercato prima
che fa troppo caldo. - State male ?

- No, ma a Napoli fa troppo caldo.
- Vado da sola ?

No ! Devo accompagnarti io

perché devo spiegarti
dove e che cosa comprare.

Nelide, tu devi prendere
solo il necessario.

Io ti dico che serve
e tu prendi solo quello.

(in cilentano) "Il sacco vuoto
non si regge in piedi."

Perché parli solo con i proverbi ?

"Aggio" capito, solo il necessario.

"Ho" capito, "ho" capito !

- Con il signorino
devi parlare italiano. - Ho capito.

(in cilentano)
"Terra che lasci, usanze che trovi."

"Caro papà, scrivo al negozio"

"perché lì
solo voi leggerete la posta."

"Vi devo una spiegazione
sulla mia partenza."

"Non lo scriverò mai a casa perché
solo con voi posso confidarmi."

"Alla mia età
molte ragazze sono già sposate."

("Vi assicuro che anch'io desidero
una famiglia, dei figli")

("ma non con un uomo
che abbia solo i requisiti")

("come l'età o una buona posizione,
come intende la mamma.")

("Io voglio amare. In effetti,
nel mio cuore una persona c'è.")

("Abita nel palazzo
di fronte al nostro.")

("Dalla cucina si vede la sua camera
e io l'ho conosciuto così.")

("Si chiama
Luigi Alfredo Ricciardi.")

("E' commissario di pubblica
sicurezza presso la Questura.")

("Ho atteso a lungo che mi cercasse,
ma non l'ha fatto.")

("Anzi, talvolta si accompagna
con una signora bella e ricca.")

("Per questo ho accettato
l'insegnamento alla colonia.")

("Vorrei dirvi che è servito a farmi
dimenticare, ma non è vero.")

("Il mio cuore non si è staccato
di un metro da quella finestra.")

- Poi...
- Ti ho cercato in Questura.

Avevi dimenticato
il nostro appuntamento ?

- Buonasera, brigadiere.
- Signora.

Ciao, Livia.

- Scusa, abbiamo un nuovo caso e...
- Non così urgente, a quanto vedo.

E' una pomeridiana, non ti farò fare
troppo tardi. Promesso !

- Ci vediamo domattina da Modo.
- Commissario.

Signora.

- Scusate.
- Prego.

Uno... due...

Che fai ? Stai contando ? Dài !

- Che fai con le patate
e le cipolle ? - Buonasera.

Faccio un'insalata con patate,
cipolle e pomodori. E' ottima.

-A me non piace.
-Ieri le hai mangiate. -Ciao, papà.

-Ciao, bella di papà.
-A me non piacevano. -Ciao. -Ciao.

- Com'è che ancora non è pronto ?
- Eh...

Tranquillo ! Per le otto sarà pronto
come ogni giorno.

Vai a lavarti, sei sudato.

Per forza ! Tutto il giorno in giro
con questo caldo.

Beata te che esci solo la mattina !

A casa si sta meglio,
circola un po' d'aria.

Perché oggi pomeriggio
non sei uscita, no ?

No, stamattina
ho fatto la spesa al mercato.

L'ho fatta pure per domani,
non devi lasciarmi i soldi.

- Non c'è niente di male.
- A fare che ?

- A fare la spesa nel pomeriggio.
- Raffae', che dici ?

- La mattina faccio la spesa,
il pomeriggio ho da fare qui. - Mm.

Volevo dirtelo pure prima.
Vai a lavarti, sei sudato.

Grazie per avere insistito,
lo spettacolo è stato bello.

Buonanotte.

Aspetta.

Ho una cosa da dirti, sei invitato
da me la prossima settimana.

- Io ho accettato di uscire solo
come amici. - Ti invito da amico.

Darò una festa
la sera della Madonna del Carmine.

Ci saranno gente, cibo, musica.

- E una sorpresa. - Il mio lavoro
non mi consente di fare programmi.

Poi Rosa sta male, sono preoccupato.

Lo sai che una parte importante
della scelta di vivere a Napoli...

sei tu ?
- Ti prego, non ricominciare.

So che non vuoi responsabilità
affettive nei miei confronti

ma io non ti ho mai nascosto
quello che provo.

Poi con me tu stai bene...

anche se non vuoi ammetterlo.

Fammi questo regalo e io ti dirò
di che sorpresa si tratta.

Prometto
che farò il possibile per venire

però non dirmi niente della sorpresa,
altrimenti che sorpresa è ?

- Buonanotte.
- Buonanotte.

Nossignore ! Nelide,
questo va di là e questo va qua.

Qua non ci sono orari.

Nel lavoro del commissario
non si può mai sapere.

Però tu devi aspettare il signorino

e devi assicurarti
che ha mangiato, chiaro ?

[SCATTI DI SERRATURA]

Eccolo qua.

- Buonasera. - Buonasera !
- Lei è Nelide. - Certo.

Piacere,
sono contento che tu sia qui.

- Non si direbbe, vista l'ora.
- Sedetevi, la cena è pronta.

La scaldo un po'.
Vi ho fatto i ciccimmaretati.

Pare di sentire parlare te.

Io vado di là, arrivo subito.

Nelide, tu sei sempre stata
una ragazza seria e onesta.

Grazie, zi' !

"Chi fa da sé fa per tre."

Nelide...

domani
quando abbiamo finito i servizi

ti faccio vedere
una scatola importantissima.

Dentro ci sono tutti i conti
e le carte delle terre di Fortino.

Ti dirò come pagano i mezzadri.

- Perché mi dite queste cose ?

- Ssh !

Non strillare.

Il signorino... lo devi accudire

perché delle cose materiali
lui non si preoccupa.

Io non so
se avrà mai vicino una donna

che se ne occuperà al posto suo.

Pure se ce l'avrà...

io non so se la vedrò.

- Allora è vero che non state bene ?
- No, è che sono vecchia.

- Hai detto le preghiere ? - Sì.

- Buonanotte. - Buonanotte.

Bettina, dammi retta.
Qua non c'è niente.

E' la catenina di mamma,
devo ritrovarla !

- "La catenina di mamma" !
- Forse l'hai lasciata in spiaggia.

No, l'ho persa qui in campagna.

Non possiamo stare qua tutto
il giorno, ci aspettano gli altri.

- Cercavi questa, piccina ?

- Sì !

- Era qui. - Bettina,
ringrazia il maggiore. - Grazie.

- Bettina, ma che fai ?
- Vi prego, non sgridatela.

No, io prego voi. All'educazione
dei bambini ci pensiamo noi.

Avete ragione, vi chiedo scusa.

No, scusatemi voi.
Sono stata villana.

Volete unirvi a noi per la merenda ?

- Buongiorno, brigadiere.
- Buongiorno.

Sono Fanelli Giambattista,
portinaio di questo stabile.

Come posso aiutarvi ?

Mi servono informazioni
sugli abitanti del palazzo.

- Perché ? E' successo qualcosa ?
- No, niente.

- Qua c'è tutta gente perbene.
- Sì ? - Forse è un fatto politico ?

Bravo ! E' così,
è un fatto politico.

Per questo
ci vuole massima discrezione.

- Non dovete parlare con nessuno.
- Va bene.

- Ordini... dall'alto.
- Oh, Madonna !

Mi servirebbero informazioni precise
su tutte le persone che abitano qui.

Come no, brigadie' ? Per carità !

Allora, qua è tutto di proprietà
del conte Morrone di Visaglia.

- Abita all'ultimo piano.
- Com'è questo conte ?

E' vecchio e malato, sta a letto.
Ha due persone che lo assistono.

Di sicuro non è lui che cercate.

- Gli altri ? - Ah, sì !
Al primo piano c'è una sartoria.

- Maschile ?
- No, per donne.

Al secondo piano abitano i Frezza.
Lui è impiegato del Municipio.

Hanno otto figli.

Poi ci sono i Maronti,
una coppia giovane con due bambini.

Infine all'ultimo piano
abita il dottor Ferdinando Pianese.

- Il dottor Pianese...
- Eh. - Beh, com'è ?

- Quanti anni ha ? Vive da solo ?
- Sì, è un avvocato di quarant'anni.

Ecco... mi pare l'unico
che potrebbe fare attività politica.

Ha la casa piena di gente, anche se
si vedono soprattutto belle donne.

Parlate chiaro. Quale gente ?
Quali belle donne ? Parlate !

Io sto parlando, brigadie' !
Non fatemi male.

Eh... qual è il problema ?

- Vi spaventate subito.
- Eh. - Parlate, forza.

Dicevo... io non so esattamente
chi viene a trovarlo.

- Però posso sorvegliarlo.

- Voi non fate niente. - Niente.

- E soprattutto non dite niente.
- Niente. - Ricordate ? - Sì.

- Non dite niente.

- Niente.

I segni delle mani che hai visto
sui vestiti sono pure sulla schiena.

Sono i graffi
di chi l'ha afferrato.

Lui si è spezzato le unghie
per resistere.

E' stato preso e scaraventato giù,
ma da un tipo grosso e forte.

- Quindi cerchiamo un assassino.
- Sì, ma non sarà facile.

- Lui non era benvoluto, eh ?
Non era ! - Ho capito.

- Grazie, Bruno.
(in francese) Cercate la donna.

- Ciao !

- Ciao.

Ué, guaglionce' ! La prossima volta
ti dico io che cosa devi dire.

Tu sei proprio una sprovveduta.

- La prossima volta ci parli tu ?
- Ancora ?

Non fare la scema, quello vuole te.

- Vabbè.
- Capisci quanto sei fortunata ?

Un maggiore dell'Esercito,
tedesco, bello, galante.

- Eh ! Che ora torna in Germania.
- E allora ?

Hai paura
di lasciare casa di mammà ?

Hai 24 anni, Enrica !
Davvero vuoi rimanere zitella ?

Un bel ragazzo !
Io non lo so, io non lo so !

Il pane a chi non ha i denti.
Madonnina mia, aiutaci tu !

[BUSSANO ALLA PORTA]

- Commissa'... c'è Nicola Coviello,
l'orefice. - Fallo entrare.

- Prego.

- Grazie.

Venite, accomodatevi.

Vi abbiamo convocato in merito
all'omicidio di Iovine del Castello.

- Per lui voi avete realizzato
due anelli uguali. E' così ? - Sì.

La ricevuta era di giovedì.

Glieli ho consegnati
proprio giovedì sera nel suo studio.

Ricordate che ora era ?

Era tardi, le 10,30 di sera.

Li avevo appena terminati,
lui li voleva subito.

Ha detto qualcosa di particolare ?
Vi è sembrato preoccupato ?

No, era normale... ed era solo.

Anche se...

Quando sono uscito c'era
un uomo in attesa nel corridoio.

E che tipo era ? Vecchio, giovane,
con qualche segno particolare ?

Mi dispiace,
non l'ho guardato con attenzione.

A memoria direi

che era giovane, normale...
con i capelli bruni.

Quello l'ho notato.

Grazie.

Come non so chi è Sisinella !

E' Teresa Luongo, una donna
che ha vinto un terno al Lotto.

Prima faceva la vita,
poi il professore la visitò

per una malattia antipatica.
Sapete com'è il nostro mestiere.

Insomma... si innamorò di lei
e la mise in un appartamento.

- Brigadie', mi ascoltate ?
- Sì ! Teresa Luongo, ho capito.

Figuriamoci se non sapevi
i fatti suoi ! Sai l'indirizzo ?

No, me l'hanno chiesto pure
i ragazzi di Peppino il Lupo

quando cercavano il professore
per tutta Napoli.

- Che c'entra Peppino il Lupo ?
- C'entra !

Sua moglie è stata male di parto,
ma il professore non si trovava.

- Indovinate dov'era.
- Dove ?

Dalla sua amante,
mentre Rosina... moriva.

Quella povera ragazza era così bella
e innamorata del marito !

Quella creatura
è nata senza la mamma.

Io le capisco certe cose,
sono orfana.

- Era una brava ragazza che stava
con un delinquente. - Delinquente !

Peppino ha dato qualche coltellata,
ma nel passato.

E' un uomo d'onore e la gente
che subisce un torto va da lui.

Perciò noi siamo inguaiati !
Perché per risolvere i problemi

la gente va da Peppino il Lupo
e non da noi.

Che parlo a fare ? Fa pure caldo.

- Volete sapere com'è finita
con Sisinella ? - Come no ?

Perché i fascisti hanno
una rete di informatori segreti

quando basterebbe venire da te ?
- Per carità !

I fascisti vengono da me
per un solo motivo

come tutti del resto.

Tranne voi, è ovvio.
Ma io non dispero.

- "Chi di speranza vive,
disperato muore." - Uff !

Da un po' di tempo
Sisinella ha un nuovo fidanzato.

E' un suonatore di pianino
che va in giro a vendere musica.

- Questo è tutto, non so altro.
- Vabbè !

Ehm... Bambine',
volevo chiederti un'altra cosa.

Conosci per caso
un certo Ferdinando Pianese ?

Fefè ?
Che c'entra con il professore ?

C'entra. Fatti i fatti...
Lo conosci o no ?

E' un avvocatuccio mantenuto
da due vecchiette che lusinga.

- Spende tutto in carte,
vestiti e femmine. - Femmine ?

Ognuno ha le sue debolezze.
Fefè va pazzo per le femmine bionde.

- Brigadie', tutto a posto ?
- Sì, è tutto a posto.

Maggiore,
è strano vedervi qua a quest'ora.

Siete venuto senza cavalletto ?

Mi avete detto
che questa è la vostra ora libera.

- Perciò speravo di vedervi da sola.
- Ah.

Non volevo mettervi in difficoltà.
E' che mi piace parlare con voi.

Per una volta
volevo farlo senza i bambini.

Non fraintendetemi, io amo i bambini

anche se purtroppo
non ho fatto in tempo ad averne.

Io sono vedovo. Mia moglie è mancata
ormai dieci anni fa.

Mi dispiace, è terribile.

E' passato tanto tempo, da allora
la mia vita è stata l'Esercito.

Però devo dirvi

che questo pensiero...
qui mi è tornato.

- E' la bellezza della natura.
- No.

Non credo che sia solo questo.

- Perdonatemi, ma purtroppo
devo andare. - Scusate voi.

So che non è il luogo adatto
e nemmeno il momento

ma vorrei parlarvi.

Una di queste sere vi prego di farmi
l'onore della vostra compagnia.

D'accordo.

[FISCHIO]

- Siete Graziani Giuseppe ? - So
perché state qua, la risposta è no.

Non ho ucciso io Iovine,
purtroppo non ho fatto in tempo.

Non fate lo spiritoso
o vi mettiamo le manette.

Mi dispiace per la vostra perdita,
capisco il dolore...

No !
Nessuno può capire il mio dolore.

Scusate se non vi faccio accomodare
in casa, ma la bambina dorme.

Ha il sonno leggero.
Rosina era la mia vita.

E' lei che ha dato l'anima
a questo corpo di lupo.

Quando ha avuto i primi dolori,
dicevano che non era niente

ma io sono uno che pensa.

Così ho trovato Iovine
che era il più bravo.

Io pagavo bei soldi
e lui diceva: "Non preoccupatevi."

"Guardo solo io vostra moglie,
andrà bene." E poi che fa ?

La notte in cui Rosina è stata male,
è sparito !

Era di turno in ospedale,
ma non c'era e neanche a casa.

Quell'uomo di merda
stava con l'amante !

L'ho fatto cercare per tutta Napoli.
L'hanno portato dopo ore

e per Rosina
non c'era più niente da fare !

Ci sono voluti sette uomini
per togliermelo dalle mani !

Per due giorni non ho voluto
guardare la mia bambina !

Poi quella piangeva, piangeva !

Allora l'ho presa.

Quando l'ho presa...

ha smesso di piangere.

Pure adesso se sta con me,
non piange più.

Per questo non sono tornato subito
da Iovine, perché stavo con lei

e qualcuno l'ha ammazzato
prima di me.

- Dove stavate la notte
tra giovedì e venerdì ? - Stavo qua.

- Qualcuno può confermarlo ?
- Mamma, le mie sorelle, i ragazzi.

Tutto il quartiere, commissa'.

Grazia', per avere l'indirizzo
di questa amante

con chi devo parlare ?

Sentite, non so se erano o no
uomini di Peppino il Lupo...

però ricordo quella notte.

Hanno bussato tanto
che hanno quasi sfondato la porta.

Noi dormivamo, erano le quattro.

Hanno preso Tullio
e l'hanno portato via.

Facevano paura, ma non so chi erano.
Commissa'... non so che altro dirvi.

Non preoccupatevi, signorina Luongo.
L'ho chiesto solo per una conferma.

Allora che volete ?
Non ho già abbastanza guai ?

Certo, non hai più
l'uomo sposato che ti mantiene

ma avrai guai più seri se parli così
al commissario. E' chiaro ?

Quando avete visto Iovine
l'ultima volta ?

Mercoledì sera.

E' venuto prima di mezzanotte
ed è andato via alle sei.

- Faceva sempre così quando veniva.
- Aveva dei giorni fissi ? - No.

Telefonava verso sera
quando capiva se poteva liberarsi.

Giovedì notte doveva venire qui ?

Di recente Iovine aveva parlato
di qualche preoccupazione ?

No, da me lasciava
i cattivi pensieri fuori la porta.

Così lo voglio ricordare, felice.

So che dovrò lasciare questa casa,
ma non mi importa niente

perché lui mi ha dato la certezza
che non tornerò al bordello.

Commissa',
Tullio mi ha salvato la vita.

Signorina, noi sappiamo anche che
nella vostra vita c'è un altro uomo.

Non ho capito. Che state pensando ?

Sì, aspettavo il momento giusto
per dirlo a Tullio.

Si chiama Salvatore. E' un bravo
ragazzo, ci vogliamo bene.

Giovedì notte
questo ragazzo dove stava ?

Stava qua, con me.

- Come facciamo a cercarlo ?
- Vi ho detto che lui non c'entra.

Quello che dici tu non conta niente,
noi mettiamo in galera te e lui !

Maione !

Diteci voi dove possiamo trovarlo.
Se facciamo domande in giro

magari gli facciamo un danno.
- E' vero, avete ragione.

- Lui suona per strada, al Vomero.
- Mm.

- Come fai a cercarlo ? - Mando
un ragazzo che lavora qua sotto.

Manda questo ragazzo a cercarlo
e digli di venire in Questura.

Digli pure che deve fare presto
perché è urgente.

Signorina, fino a quando
voi pensate di restare qui ?

Aspetto che mi cacciano.

Poi Salvatore
si prenderà cura di me.

Io lo so che lui è innocente.

Grazie per il caffè.

Quella ragazza cerca
di cambiare vita.

A me fa una gran pena.

A te no ?

Sei stato duro con lei.

Commissa'... in testa
quella ha solo un interesse.

Quel tipo di donna è fatto così.
Io sono curioso di vedere Salvatore.

La ragazza è molto bella
e quando stava con il professore...

Voi immaginate la vostra donna
nelle braccia di un altro ?

E' un momento forte.

La gelosia fa fare cose da pazzi,
commissa'.

Per oggi basta, mi sono stancata
di fare questi conti.

Però domani li fai tu,
come ti ho insegnato io.

(in cilentano)
Ma non so farli questi conti.

Pure a scuola la maestra mi diceva
sempre: "Sei una ciuccia !"

Lo so che sono una ciuccia.
Va bene, i conti li faccio io.

"Tieni tre perché quando tieni due
non hai niente." Che devo dire ?

- Baronessa.

- Rosa.

Baronessa...
oggi il signorino ha mangiato tutto.

Però voleva andare a giocare.

- Zia Rosa ? - Non ha fatto
tanti capricci. - Zia Rosa ?

Ué, zia Rosa !
Zia Rosa, sono Nelide ! Zia Rosa !

[PAROLE INCOMPRENSIBILI]
Sono Nelide ! Rispondi !

Zia Rosa, torno subito !

Aiuto ! Chiamate un dottore !

Aiuto ! Aiuto ! Madonna !

Ricciardi ! Finalmente sei arrivato,
ti stavo aspettando.

Ero fuori per l'indagine.
Ci sono novità ?

Non riguarda l'indagine, ascolta.

Rosa...
ha avuto una crisi apoplettica.

L'abbiamo dovuta ricoverare.

- Non è grave, vero ? - E' stato
un importante calo pressorio

anche se la nipote è intervenuta
subito.

- Come sta ? Posso vederla ?
- No, non puoi vederla. Dorme.

Te lo dico con sincerità,
io temo un'emorragia cerebrale.

Andrà tutto bene, no ?
Tu sei il migliore di tutti.

- Andrà bene ?
- Ho fatto quello che potevo.

Adesso possiamo solo
aspettare domattina.

- Posso vederla un minuto ?
- Ti ho detto di no.

E' in un padiglione femminile,
ma c'è Nelide con lei.

- Non la molla, quella ragazza è
un mastino. - Va bene.

Io mi sistemo qua. Puoi farle avere
una sistemazione adeguata ?

- A pagamento, ovviamente.
- Sì. - Io devo stare con lei.

- E' la mia famiglia.

- Certo.

- Papà, venite ! E' pronto.
- Finisco questa cosa e vengo.

Ah, Benedetta ! Vieni.

- Oggi pomeriggio
sei uscita con mamma, sì ? - No.

- E' voluta uscire da sola.
- Da sola ? - Sì.

- Non doveva prenderti le scarpe ?
- Le cercava da sola.

- Le ha trovate ?
- No, non le ha trovate.

- Non le ha trovate, eh ?

> E' pronto !

- Vabbè, vi aspettiamo
a tavola. - Sì, ora vengo.

[VOCI INDISTINTE]

Commissa'... voi qua state ?

Che è successo ?

Rosa.

Tu come mai non sei a cena a casa ?

Fa caldo, non avevo voglia
né di dormire né di mangiare.

Sono uscito a prendere aria.

Sono passato in Questura
e mi hanno detto che eravate qua.

Posso sedermi ?
Vi faccio compagnia.

Ciao, Rosa.

Sono venuta a trovarti.

Allora sono morta, baronessa ?

No, prima devo finire questo ricamo.

Vedi ?

Non vi preoccupate per il signorino.

C'è Nelide, mia nipote.
E' una ragazza onesta.

Non ha grilli per la testa.

Non preoccuparti, tata.

Se la caverà.

Adesso tu riposa.

Ciao, Nelide.

Sono contento che ci fossi almeno tu
con lei stanotte.

Rosa ti vuole molto bene, lo sai.

Non si è svegliata mai ?

"Più scuro della mezzanotte
non può fare."

Non sei andato a casa, vero ?
Che "capa tosta" !

Non ce la faccio a lasciarla.
Se dovesse svegliarsi ?

Senti.

Stammi a sentire, Ricciardi.

E' molto improbabile
che Rosa si risvegli.

Adesso tu devi lasciarci lavorare,
vai a casa.

Portati pure quel brigadiere triste
che spaventa tutti con la divisa.

A noi basta e avanza la signorina
che da qua non si muove.

- "Se c'è la tempesta, ogni anfratto
è casa." - L'hai sentita ?

Ha parlato Toro Seduto.

Vai a casa.

Comprate i carciofi !

I carciofi belli !

Comprate i carciofi !

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Buongiorno, Coviello.

-Commissario... -Noi dovremmo farvi
qualche altra domanda. -Prego.

- La persona che avete visto
da Iovine aveva i baffi ? - I baffi ?

No, non mi pare.

Non vi pare o non vi ricordate ?

Non mi ricordo, ma non mi pare,
brigadiere.

In quel momento
non ci ho fatto attenzione.

Per caso rassomigliava
a uno di questi due ?

- Nicoli', questi signori chi sono ?
- Mammà, andate di là.

Mi piacciono gli uomini in divisa.
Volete fidanzarvi con me ?

- Sergio, dalle una caramella.
- Pure Nicolino si è fidanzato.

E' tornata la sua fidanzata
dopo tanto tempo e adesso la sposa.

Mammà, per piacere ! Andate di là.

- La sposa ! - Scusate,
mammà non ci sta più con la testa.

Si crede una ragazzina.

Riguardo a queste...
Nessuno mi dice niente, mi dispiace.

- Grazie per la collaborazione.
- A disposizione.

Buona giornata, Coviello.

- Buongiorno, signora Iovine.
- Buongiorno.

Scusateci, ma ci tenevamo a dirvi
di persona una cosa importante.

Riguarda vostro marito.

L'esame necroscopico ha confermato
che non si è procurato la morte.

Sì, lo sapevo già.

Accomodatevi.

Me l'ha riferito la caposala.
Tra ospedali le notizie volano.

Voi che cosa pensate ?
Non vi siete fatta un'idea ?

Mio marito non parlava di lavoro.

Sì, ma forse sapete
di situazioni fuori dal lavoro

che possono avergli procurato
dei problemi.

Mi chiedete se mio marito aveva
una doppia vita e se io lo sapevo ?

Se un uomo fa un lavoro che lo porta
a stare tanto tempo fuori di casa...

una moglie non può avere certezze.
Mamma !

- Ecco mio figlio Federico. Saluta !
- Buongiorno. (insieme) Buongiorno.

- Che bel giovanotto !
- Sapete che mio papà è morto ?

Mi raccomando,
adesso devi pensarci tu alla mamma.

Lui baderà a me...

e io baderò a lui per tutta la vita.

Lei sapeva della tresca del marito,
ma non le importava.

- Com'è possibile ? Mi fa impazzire.
- Tu e Lucia siete fortunati.

- Lo pensavo pure io, invece...
- Ma che hai ?

- Ho capito che hai problemi a casa.
Parlami. - E' meglio di no

sennò poi ci penso e mi viene
il nervoso. - Commissario !

- E' tutto oggi che vi cerco !
- Indaghiamo su un nuovo caso.

So tutto, so tutto...

Povero professore !

"Bisogna guardare in faccia
all'avvenire", come dice il Duce.

Ho ricevuto un rapporto che parlava
di un ricevimento importante

al quale parteciperanno altissime
personalità persino da Roma.

Sarà nostra cura
garantire la massima sicurezza.

Ma che dite ? Alla sicurezza
penseranno i nostri agenti.

Voi potrete partecipare
al ricevimento.

Anzi, dato che lo organizza
la vostra amica Livia Lucani...

Mi preoccuperò
che l'invito vi arrivi presto.

- Adesso dobbiamo interrogare
un sospettato. - Molto bene.

Fate, fate pure...
Il lavoro prima di tutto !

Ponte !

- La notte tra giovedì e venerdì
dove stavate ? - Con Sisinella.

Non ho ucciso io il professore.
E mica sono fesso !

- Lui le passava soldi e ce n'erano
pure per me se avevo bisogno. - Mm ?

La tua ragazza stava nelle braccia
di un altro e tu non eri geloso ?

Quale fidanzata ? Siete male
informato, non sono fidanzato.

Con Sisinella... ci divertiamo.
Lei fa la puttana.

Un uomo come me, serio, lavoratore e
cristiano si mette con una puttana ?

Sisinella non va più al bordello,
non fa più la prostituta.

Chi fa la puttana una volta,
lo fa per sempre.

Fammi guardare in faccia
un uomo da niente.

- Chissà quando mi ricapita !
- Brigadiere...

Stai attento, ti tengo d'occhio.
Se sgarri, vedi che ti succede.

Io sono onesto,
non faccio niente di male.

Raffae'... Andate, è meglio.

Arrivederci, commissa'.

Vado in Tribunale !
Un'ora e sto in ufficio !

Ecco l'avvocato Pianese.

- L'avvocato Pianese ?
- Sì, ditemi.

- Oh ! Che volete ?
- Adesso te lo spiego.

-C'è un errore, non ho fatto niente.
-Rovinare una famiglia è niente ?

-E' niente levare la madre ai figli
e la moglie al marito ? -Calmatevi !

Se è per quella donna,
giuro che non la guardo più.

Tu incontrala ancora una volta
e io ti ammazzo.

- Hai capito ? - Lo giuro.
- Ti uccido ! - Lo giuro !

Prima o poi ricovero anche te,
ma vai nel Padiglione Uomini.

C'è nessun miglioramento ?

Non mi sono spiegato
o tu non vuoi capire.

Rosa potrebbe rimanere così
per molto tempo

e potrebbe non svegliarsi mai più.

- Non ce la faccio a stare qui
a guardare. - Infatti vai a casa !

Lavati, vestiti,
cambiati, riprenditi.

-Se succede qualcosa,
ti faccio avvisare. -Ascolta, Bruno.

Fai tutto il possibile.

- Se ci sono cure anche costose...
- Ti pare una questione di soldi ?

So che sei ricco.
Te l'avrei detto, no ? Non è quello.

La signorina mi fa paura, sta così
da stamattina. Ma è una statua ?

Le donne cilentane
sono indistruttibili.

-Vai a casa, hai bisogno di dormire.
-Sto solo fino a stasera, promesso.

Signorino, vado io a casa.
Così vi sistemo tutto e poi torno.

Mi avete accarezzato la mano ?

- Forse è stato Luigi Alfredo.
- Come ? E dove sta ? - E' qui.

Adesso.

Noi non possiamo vederlo.

Però io so che lui ti ama tanto...

e sta soffrendo.

Mi dispiace, baronessa.

Luigi Alfredo è solo...

perché sa che è difficile amare

quando si vive la nostra dannazione.

Quale dannazione, baronessa ?

Che ha il signorino ?

E che avevate voi ?

Lo volete dire ?

E' meglio di no, Rosa.
Non capiresti.

Riposati adesso.

Ah !

Ué, Raffae'...

Non fare più
tutti questi straordinari.

Perciò sei così nervoso.

Tanto questo mese
con i conti... stiamo a posto, no ?

Che ne sai ?
Tu hai mai fatto i conti ?

No... perché tu non me li fai fare.

Vabbè, i conti non c'entrano.
Stiamo facendo un'indagine.

Poi stare fuori casa mi svaga.
Non ti è mai capitato ?

- No. - Ah, no ?

- No. - Mm !

Raffae', secondo me
tu non stai bene con la testa.

Infatti non sto bene,
mi metto a letto.

Ah ! Siete voi.

Ve l'ho detto, consideratemi
il vostro angelo custode.

Falco, per cortesia ! So bene
che per voi e per la struttura

per il Dipartimento
o come si chiama

sono solo una gran seccatura da
quando mi sono trasferita a Napoli.

- Perché volevate vedermi ?
- Perché volete dare una festa.

Come già sapete, devo chiedervi
la lista degli invitati.

Signora, tutto quello che vogliamo
è predisporre le misure di sicurezza

e verificare le incompatibilità
tra gli invitati.

E' tutto qui.

Ci tengo a questa festa.

Per l'occasione farò anche qualcosa
che non faccio da tanto tempo.

No...

Non me lo dite, signora.

Voi canterete.
Finalmente canterete di nuovo !

Voi non sapete, ma io sono
un vostro grande ammiratore.

Ho chiesto io di occuparmi di voi
quando ho saputo che venivate qui.

Non avrei dovuto, ma non resistevo
alla tentazione di incontrarvi.

Voi avete un dono, signora.

Grazie, davvero. Vi ringrazio.

-Sì, pensavo di cantare di nuovo,
almeno tra amici. -Sarete splendida.

Avrei dovuto dissuadervi
dal dare la festa

ma questo cambia tutto.

Io ci sarò,
ma vi prometto che non mi vedrete.

Vi farò avere la lista

anche se molti invitati
potete prevederli.

Ah ! Con l'occasione volevo dirvi

che mi dispiace per la governante
del commissario Ricciardi.

- Rosa ? - Sì, la signora
è ricoverata in condizioni gravi.

La cena è pronta,
dovete mangiare e dormire.

- L'ha detto il medico e lo direbbe
pure zia Rosa. - Quello è sicuro.

Ciao.

- Ho saputo di Rosa, volevo sapere
come sta. - Come sta lo vedi, dorme.

Secondo Bruno
è difficile che si risvegli.

- Posso fare qualcosa ? - No.
Anzi, non è giusto che tu sia qui.

- Però se vuoi, una cosa puoi farla.
Hai la macchina ? - Sì, certo.

Portami a casa, devo dormire.
Sto facendo preoccupare tutti.

Devi anche mangiare.

No, quello non è un problema.

Va bene, andiamo.
Arrivederci.

Ciao, Nelide.

(in cilentano) "Bella in piazza,
in casa è sciatta."

(Papà caro, vi ho parlato
di Manfred, il maggiore tedesco.)

(Vuole vedermi venerdì sera,
la sera della Festa del Carmine.)

(So quello che mi dirà.)

(E ho paura.)

(Lui è sincero nei sentimenti
e può darmi molto.)

(Perché la prospettiva di una vita
serena mi spaventa tanto ?)

(Io voglio vivere,
ma so anche chi mi porto nel cuore.)

- Buongiorno, Nelide.
- Avete fame, signori' ?

Ho portato un po' di pizza ripiena.
Ne volete ?

No, grazie.
Magari più tardi, grazie.

Ascolta, Nelide.

Se vuoi... puoi tornare a casa.

A casa tua, intendo.
Penso io a Rosa.

Zia mi ha fatto venire
per pensare a voi

e io devo fare questo,
se voi non mi cacciate.

Ma chi ti caccia ?

Rimani con me.

(in cilentano) "Come la mamma
viene la figlia." - Eh !

[BUSSANO ALLA PORTA]
E' permesso ?

Accomodatevi ! Sto qua !

Vado via.
Volete godervi lo spettacolo ?

A Salvatore volevo bene veramente.

Credevo pure che mi sposava.

Era la prima volta che volevo bene.
Sono scema, eh ?

Adesso siete contento, brigadie' ?

- Dove andrai ? - Che ne so ?
So solo che non morirò.

Sisinella non muore.
Vado dove non mi conoscono.

Magari prendo un posto a servizio,
ma a fare la puttana non ci torno.

Io...

Io ti chiedo scusa.

Scusami.

Ti ho giudicata male.

Sono venuto per questo.

Volevo anche...

Volevo darti questo.

L'ha fatto fare Iovine.

E' tuo.

E' giusto che lo tieni tu.

Dentro c'è scritto il tuo nome.

E' bellissimo.
Deve valere tanto, vero ?

Sì, certo.

E puoi farne quello che vuoi tu.

Brigadie', è la prima volta
che posso scegliere in vita mia.

- Sceglierò bene, lo giuro.
- Va bene.

Lo giuro.

Che potete dirmi
del passato di Iovine ?

E' sempre stato
molto determinato e ambizioso.

Da giovane era uno dei favoriti
di Albese, un grande professionista.

Purtroppo Iovine è stato fortunato
anche in questo.

Perché dite "purtroppo" ?

Perché il povero professore Albese
morì giovane, soffriva di cuore.

A quel punto Iovine non aveva rivali
nel succedergli in tutto

anche nel matrimonio. - Matrimonio ?
- Pensavo che lo sapevate.

Maria Carmela Iovine
era la vedova di Albese.

- E di lei che cosa pensate ?
- Niente, commissario.

E' una donna molto stimata.
Ho sempre pensato

che fosse una persona forte,
anche un po' dura.

Forse il dolore indurisce
le persone. Non credete ?

Sì.

Credo di sì.

- Eccomi, commissa' ! Dottore...
- Buongiorno. - Tutto a posto ?

Sì, ma purtroppo dobbiamo andare.
C'è una chiamata urgente.

- Grazie, dottore. Con permesso.
- Dottore. - Buongiorno.

- E' una tragedia !
- Ma che è successo ?

- Pover'uomo ! - Portate rispetto
per questa tragedia.

> Per piacere, allontanatevi.

L'ho trovato stamattina
appena sono arrivato a bottega.

Sono il suo apprendista.

Vieni qua, non preoccuparti.
Come ti chiami ?

- Sergio.
- Sergio come ? - Esposito.

- Abiti qua ? - Sì.
- Quanti anni hai ?

Ventitré.

- Abiti da solo ? - No.

(In fondo al tuo cuore.)

(In fondo al tuo cuore.)

(In fondo al tuo cuore.)

(In fondo al tuo cuore.)

In fondo al tuo cuore.

(In fondo al tuo cuore.)

In fondo al tuo cuore.

(In fondo al tuo cuore.)

- Da quanto tempo lavori qua ?
- E' una vita.

E... era sposato ?

No, viveva ancora con la mamma.

Ascolta. Ti ha detto o ha fatto
qualcosa di strano ieri ?

- Hai notato qualcosa
di particolare ? - Era contento.

- Sorrideva e lui non sorrideva mai.
- Secondo te perché ?

Non lo so, mastro Coviello
ha sempre e solo lavorato

anche se adesso rifiutava i lavori,
mandava indietro la gente. -Perché ?

- Aveva qualcosa per la testa ?
Vedeva qualcuno ? Usciva ? - No.

Quello lavorava comunque,
ma a una cosa sua.

Nessuno poteva saperlo, neanch'io.

Però una volta che è dovuto correre
dalla mamma... l'ho visto.

- Che cos'era ?

- Un ex voto... tutto d'oro.

Un ex voto ? E com'era fatto ?

Era un cuore con una fiamma sopra.
Era un'opera d'arte.

- Lui aveva la magia nelle mani.
- Questo cuore d'oro dov'è ?

In cassaforte,
ma non so dov'è la chiave.

Vuol dire che la cerchiamo.

Signora Livia... che piacere !
Grazie per l'invito al ricevimento.

- Vi segue sempre, eh ? - Ah, sì !
Voi siete qui per Ricciardi.

Però non c'è,
sono riuscito a farlo allontanare.

No, in realtà sono qui per voi.

Rosa è molto grave

e ho pensato che potrebbe visitarla
un primario di Roma, un mio amico.

- Non è per mancanza di fiducia
nei vostri confronti. - No, lo so.

Ma l'unica cosa che rimane da fare
è un'operazione al cervello

e alla sua età sarebbe mortale.
Dobbiamo aspettarci il peggio.

- Povero Ricciardi ! - Per lui
non sarà facile abbandonare Rosa.

Già è difficile allontanarlo da qui,
ma gli farà bene svagarsi.

- Per la festa resto io con Rosa.
- Però così non parteciperete.

No, ma è l'unico modo
per farlo venire.

Poi ci sarà gente
a cui non piace la mia faccia.

-Siccome neanche a me piace la loro,
va bene così. -Siete molto caro.

- E' sicuramente un suicidio.
- Sicuramente ? Come fate a dirlo ?

Non ci sono tracce di colluttazioni
né di contusioni, farò un'analisi...

- Ora della morte ? - Commissario,
abbiamo trovato la chiave.

Ci sono solo carte,
numeri, gioielli piccoli...

Dell'ex voto nessuna traccia.

Commissa', qui c'è un biglietto.

Sono sicuro
che fino a ieri non c'era.

Prima di finire il cuore d'oro

qual è stato
l'ultimo lavoro di Coviello ?

I due anelli per Iovine.

- Quando è successo ?
- Circa due settimane fa

subito dopo la visita della signora.

Che signora ?

Portava una veletta.
Secondo me l'ex voto era per lei.

E chi era ?

Non lo so, era tardi.
Non si vedeva bene, però era bella.

Lui le chiese di tornare l'indomani,
ma la signora disse una cosa strana.

- Cioè ? - "Domani non ci sono
piroscafi che partono."

Così disse.

Allora Coviello mi mandò a casa.

Il giorno dopo ti ha detto nulla
di questa signora ?

Gli chiesi
se aveva commissionato un lavoro

ma rispose
che la signora l'avevo sognata.

Non ho chiesto più niente,
pensavo che non voleva parlarne.

Poi ha cominciato
a rifiutare i lavori.

Piroscafi.

"Finalmente posso partire."

In fondo al tuo cuore.

- Per voi c'è un legame tra la morte
di Iovine e questo suicidio ? - Sì.

Coviello consegna i gioielli
a Iovine che la sera viene ucciso.

Poi si suicida.

- Tu che fai qua ?

- Ah, ecco il nostro Ricciardi !

Per fortuna c'ero io ! Non si lascia
attendere una donna così importante.

Dottor Garzo, per piacere.

Sono passata senza preavviso,
solo per avere notizie di Rosa.

Ah ! Ho saputo della vostra serva.
Come sta ?

Rosa non è una serva.

Per lui
è più di una persona di famiglia.

- Anch'io le sono affezionata.
- Sì, anche per noi è importante...

Aspettatemi, saluto il commissario
e vi raggiungo.

Scusami, mi ha bloccato qui.

Conosco il momento che stai vivendo,
ma tu permettimi di starti vicino...

- Livia, per parlarne bisogna avere
la mente sgombra e io... - Lo so.

Intanto ti aspetto alla mia festa.
Ho parlato con Modo.

- Veglierà lui su Rosa quella sera.
- Non ti prometto niente.

Faccio il ricevimento per te

che tu ci sia oppure no.

E anche la sorpresa.

Anche quella è per te.

- Brigadiere ! - Camarda, che c'è ?
- Uno scugnizzo ha portato questo.

E' di una persona
che ha un'imbasciata importante.

- Importante ?
- Eh.

(sottovoce) Bambinella... Bambine' !

Dammi anche una sola ragione perché
non devo affogarti con le mie mani.

Ho un'informazione importante,
perciò vi ho fatto venire qua.

- Non potevo aspettare
che venivate da me. - In chiesa ?

Fascino e riservatezza.

Conto fino a cinque. Parla
o ti affogo nell'acquasantiera.

Avevate chiesto
di Ferdinando Pianese, detto Fefè.

- E' un caso chiuso.
- Lo dite voi.

- E chi deve dirlo ?
- Io.

Ho una cara amica che lavora
nel palazzo dove abita Fefè.

- Però lei lavora in una sartoria.
- Sei sicura ?

Sarebbe la tua prima amica
che fa un lavoro normale. Vabbè !

- Che ha detto ? - Ha raccontato...
- Girati, stai composta !

Mi ha raccontato
che Pianese si è chiuso in casa.

Il portiere non può fare entrare
nessuno, soprattutto due persone.

Una è un grosso brigadiere
che l'ha minacciato e "vattuto".

L'altra persona che non deve entrare
è una donna.

- E' una signora sposata.

- Lo immaginavo.

E' la marchesa Lucrezia di Morsano.

- Una marchesa ? - Proprio così,
è un cesso imperiale.

(sottovoce) Stai in chiesa !
- E' brutta come la peste

ma aveva una storia torbida
con questo Fefè.

Sapete un'altra cosa ?

- No.
- Circa una settimana fa

si è presentata
una bella signora bionda

proprio nella sartoria
dove lavora pure la mia amica.

Si è fatta assumere per portare
a casa qualche soldino in più

solo un paio d'ore di pomeriggio.
Chissà perché, eh ?

Forse ha un marito "capa tosta"
che si offende se sa che lei lavora.

- Perché mi racconti queste cose ?
- Così ! Solo per dirvi

che se per caso incontrate
questo brigadiere grande e grosso

ditegli che è un fesso
a dubitare di sua moglie.

Facciamo così.

Io non conosco
questo brigadiere grande e grosso...

però se lo incontro per strada,
gli dico che è fortunato

ad avere amici che gli ricordano
quanto è fesso. Va bene ?

Brigadie' ?

La Madonna vi accompagni.

Statti bene.

Commissario, scusate !
Avevo una commissione importante.

- Finalmente sei di buonumore.
Che è successo ? - Eh...

Niente... Ogni tanto
qualcosa ti fa aprire gli occhi

e vedi tutto sotto una luce diversa.

[MUSICA DI BANDA]

Hai visto quanta gente per strada ?

Vanno di fretta per prepararsi
per la Festa del Carmine.

In fondo al tuo cuore.

(In fondo al tuo cuore.)

Da Coviello c'era l'effigie
della Madonna del Carmine

e anche lui aveva fretta
di finire il lavoro segreto.

Forse era devoto.

Forse la fretta era
per finire prima della festa.

Allora ?

Andiamo alla Basilica del Carmine.

Forse chi voleva chiedere la grazia
era Coviello.

Scusatemi.

Qualcuno di quegli ex voto
è stato esposto di recente ?

Gli ex voto vengono esaminati
prima di essere esposti.

Possiamo vedere
gli ex voto da esaminare ?

- Ci vuole un'autorizzazione.
- Mi rendo conto, padre.

Siamo il commissario Ricciardi
e il brigadiere Maione.

E' un caso di omicidio seguito
da un suicidio, è importante.

L'artigiano che l'ha forgiato
è venuto stamattina all'alba.

E' un oggetto
di incredibile fattura.

Vedete ? La fiamma è a nove punte,
segno di amore eterno.

Questa è un'opera d'arte.

(In fondo al tuo cuore.)

(Maria Carmela !)

Avrei dovuto capirlo prima,
ma ero distratto da troppe cose.

Coviello è stato
l'ultimo a vederlo vivo

e quasi sempre è l'assassino
l'ultimo a vedere viva la vittima.

Lui ha parlato di un uomo imponente
e giovane, solo per prendere tempo

perché ci teneva
a finire il suo lavoro.

Per quanto la madre sia svagata

ci ha parlato della sua fidanzata
tornata dopo tanto tempo.

E' la signora
che una sera è passata a trovarlo

pronunciando una frase misteriosa
sulla partenza dei piroscafi.

Prima di morire
Coviello ha lasciato un biglietto.

"Finalmente posso partire."

Questo ha scritto.

Era nel banco da dove ha aspettato
il vostro ritorno per tutta la vita.

Era la grazia per cui ha realizzato
l'ex voto con inciso il vostro nome.

Coviello ha ucciso Iovine.

Ora io lo so...

ma non posso provarlo.

Però voi dovete dirmi perché.

Un ragazzino mi ha portato questa.

Nicola ha scritto una lettera.

Mi chiede di dargli
una sepoltura decente.

Ha detto anche
che è stato lui a uccidere Tullio.

Avete capito questo che cos'è ?
Vi rendete conto o no ?

E' l'ultimo atto d'amore di Coviello
per voi.

Vi ha scagionato fino in fondo.

Il colpevole è lui, ma voi sapete
che ha ucciso per conto vostro !

Rendetegli giustizia.

Almeno questo glielo dovete.

Da bambini andavamo a vedere partire
i piroscafi che andavano in America.

A lui piaceva guardarli.

Io non partirei mai
senza sapere quello che trovo.

Quello che trovano è meglio
di quello che lasciano.

Io sto imparando un mestiere.
Sono bravo, lo sai ?

I soldi non ci mancheranno.
Non partiamo, se non vuoi partire.

Parte chi è debole,
chi non ce la fa.

Io ce la farò.
L'ho scritto in fondo al mio cuore.

Eravamo destinati,
lo dicevano tutti

ma in fondo al mio cuore
il mio sogno era già più grande.

Mia madre mi manda da una zia.

Non ha figli, ma ha tanti soldi.

Lei mi farà studiare.

Allora io ti aspetto.
Ti aspetterò sempre.

Ma io tornai diversa.

E sposai Rosario Albese.
Era bravo

ma essere bravi non basta,
se non hai le amicizie giuste.

In questo sono brava io.

Quando Rosario è morto,
ero incinta di tre mesi.

Allora Tullio cominciò
a frequentare casa mia...

ad aiutarmi in tutto.

Poi persi il bambino
e alla fine lo sposai.

Sapevo che con il mio aiuto
anche Tullio avrebbe fatto carriera

e io avrei continuato a vivere bene.
- Dopo tanto tempo che è successo ?

Vennero a cercarlo a casa di notte.
All'ospedale non c'era.

Così ho avuto la certezza
che mi tradiva.

Il giorno dopo chiesi spiegazioni,
litigammo.

Disse che si era innamorato.

Era un serpente che nella vita
non aveva mai provato un sentimento

ma si era innamorato.

- Quindi voi... eravate gelosa ?
- No, brigadiere.

Mi offendeva...

l'idea che non era riuscito
neanche ad amare nostro figlio

e ora si diceva travolto
dall'amore per quella donna.

Gli dissi che lo avrei rovinato,
così come lo avevo portato in alto.

Lui rise.

Mi disse: "Io non sono come
Rosario che aveva bisogno di te."

Fu allora che mi confessò

che era stato lui
a uccidere Rosario.

Non era malato di cuore ?

Ogni giorno lui aggiungeva
alla sua tisana un estratto vegetale

in piccole dosi,
letale per un cardiopatico.

"Credevi che mi sarei fatto carico
del figlio di un altro ?"

Fu allora che mi ricordai.

Dava una tisana ogni giorno
anche a me.

Quindi avete perso anche il vostro
primo figlio per colpa sua ?

Disse
che non potevo dimostrare nulla

ma ora sapevo
di che cosa era capace.

Tutto doveva continuare
come prima...

altrimenti avrebbe rovinato me
e mio figlio.

E allora siete andata
a trovare Coviello.

Non capisco come hai fatto
tutto questo tempo.

Per amore di mio figlio.

Hai già detto a tuo marito
di venire da me ?

Tutti parlavano
di quanto sei diventato bravo.

Te l'avevo detto.

Ora voglio solo meritare
la tua fiducia.

Quando avrai finito il lavoro

consegnalo di sera tardi.

A quell'ora è sempre solo.

Carme'... poi tu che farai ?

Io resterò sola con mio figlio.

Quando io e Nicola
ci siamo salutati...

L'ho baciato sulla bocca.

Lui tremava e mi ha detto...

Ci sei solo tu...

"In fondo al mio cuore."

Ma poi...

si è tolto la vita.

Mi ha inflitto la condanna più dura
che potessi immaginare.

Grazie, signora Iovine.

Vi chiedo di restare
a nostra disposizione.

C'era un barbone senza denti che
non riusciva a masticare il pane.

C'è papà.

- A quest'ora ?
- Che bei fiori ! - Vi piacciono ?

Adesso che sono 'sti fiori ?

- Chissà quanto hai speso !
- Non ha importanza.

Non sapevo come altro dirti...
che sono un uomo fortunato.

Commissario Ricciardi !

- Sono il cavaliere Giulio Colombo.
Abitiamo nella stessa via. - Lo so.

- Permettete due parole ?

- Certo. - Caffè ?

Scusatemi, io non sono abituato
a parlare così con uno sconosciuto.

Sono di un'altra generazione.

Un caffè !

- Vi ascolto con piacere, cavaliere.
- Allora vi racconto una storia.

E' la storia immaginaria di
una figlia che suo padre ama molto.

Lui la capisce con uno sguardo, ma
anche con le lettere che gli scrive.

Ora questo padre ha saputo
che sua figlia è innamorata

di qualcuno che le ha fatto capire
di essere corrisposta.

- Cavaliere, io...
- Lasciatemi parlare, vi prego.

Certo.

Poi succede qualcosa che la convince
di non essere più corrisposta.

Quindi questa figlia decide
di partire, di andare via

per dimenticarlo.

- Andare via dove ?
- Non lontano.

Ma il punto non è questo.

Il punto è che questa figlia...
ha conosciuto un altro uomo.

Un uomo che la corteggia
con tutte le migliori intenzioni

fino a chiederle un appuntamento.

E questa ragazza
che cosa ha risposto ?

Ancora nulla.

E' combattuta.

Non riesce a dimenticare
l'uomo di cui è innamorata.

Allora, cavaliere.

Io posso dirle che il sentimento
che quell'uomo prova è fortissimo.

Ma è terrorizzato... perché vede
gli effetti di quel sentimento

nella vita di tutti i giorni
a causa del mestiere che fa.

Quindi tiene fuori dalla sua vita
tutte le persone a cui vuole bene

perché è l'unico modo
per proteggerle.

Allora diciamo che a quel padre
basta sapere questo...

e pensa che quell'uomo
e la figlia... dovrebbero chiarirsi.

Oppure ambedue potrebbero restare
infelici per tutta la vita.

Io lo so
che cosa vorresti che io facessi.

Ma come faccio a lasciarti qui ?
Ischia non è dietro l'angolo.

Svegliati.

Svegliati, ci andiamo insieme.

Niente da fare, eh ?

Con te è una battaglia persa.

Ti voglio bene, vai a prepararti.
Sarà una serata bellissima.

Ti aspettano una villa, una festa
e una donna affascinante.

Prenditi qualche ora per te.
Sto io qui, ho cambiato il turno.

- Se Rosa potesse, ti ci manderebbe
a calci. - A calci mi prenderebbe...

ma non per andare da Livia.

Ecco.

Dài, stasera è la grande serata !

Lui ti farà la proposta.
Tu che cosa risponderai ?

Carla, gli risponderò quello
che ho sempre sentito nel mio cuore.

Dirò che sono innamorata...

ma non di lui.

Però lasciati baciare.

Signora, è tutto pronto.
Sono impazienti.

Aspettate un altro po'.

- Ricciardi ?
- Non è ancora arrivato.

[ROMBO DI MOTORE]

Sento un'auto in arrivo.

E' lui ? Date il via al pianista.

- Va bene.
- Forza.

[MUSICA DI PIANOFORTE]

(in napoletano)
# Più lontano mi stai

# più vicino ti sento.

# Chissà in questo momento

# a chi pensi, che fai !

# Tu mi hai messo nelle vene

# un veleno che è dolce.

# Non mi pesa questa croce

# che trascino per te.

# Ti voglio.

# Ti penso.

# Ti chiamo.

# Ti vedo.

# Ti sento.

# Ti sogno.

# E' un anno,
non ci pensi che è un anno

# che questi occhi non possono

# più pace trovare. #

Grazie.

Credo che sia venuta l'ora
di mostrarvi una cosa.

E' bellissimo.

# Ho fatto un voto

# alla Madonna della Neve.

# Se mi passa questa febbre

# oro e perle le do.

# Ti voglio, ti penso... #

Io voglio di nuovo una famiglia.

Voglio una moglie e dei figli.

Tutto questo lo voglio con voi.

# Ti sogno.

# E' un anno,
non ci pensi che è un anno

# che questi occhi non possono... #

Maggiore, aspettate...

# Più pace trovare. #