All language subtitles for Crime.Scene.The.Vanishing.at.the.Cecil.Hotel.S01E03.WEBRip.x264-ION10

In situazioni del genere,

indaghiamo sul caso come fosse un omicidio
finché scopriamo che non lo è.

Quando Elisa Lam fu trovata, era nuda.

I vestiti furono rinvenuti
sul fondo della cisterna.

A quel tempo,

dato che ignoravamo il perché
fosse finita nella cisterna d'acqua,

il suo corpo divenne una prova.

Mi spiace dirlo così,
ma avevamo una responsabilità

e il corpo ci avrebbe detto qualcosa.

Gli investigatori decisero
di svuotare la cisterna…

e di lasciare che il suo corpo
si adagiasse piano sul fondo.

Poi ritagliarono un'apertura
su un lato del serbatoio

per estrarne il corpo.

Gli investigatori dovettero anche
prendere le impronte

in qualsiasi punto potesse essere
stato toccato da un aggressore.

Ma, alla fine, non si scoprì nulla

che potesse indicare
un potenziale sospettato.

La cosa era strana

perché non c'era nulla a sostenere
che si trattasse di un crimine violento.

Non fu trovata nessuna prova fisica.

Se ripenso alla mia carriera dopo 34 anni,

credo che il caso di Elisa Lam
fu estremamente insolito.

Sollevò ogni tipo di domanda.

Come finì lassù, in una cisterna d'acqua

sul tetto del Cecil Hotel?

Ci fu un delitto?

Cosa successe veramente?

Un hotel dal passato famoso
ha ospitato un altro nuovo strano caso.

La polizia sta cercando di scoprire
cos'è successo

dopo che il corpo di una donna scomparsa
è stato ritrovato al Cecil Hotel.

La polizia sta cercando di capire
se si è trattato di omicidio.

Non hanno individuato alcun sospetto
né arrestato nessuno.

Kyung Lah, CNN, Los Angeles.

Dopo che Elisa Lam
venne ritrovata nella cisterna,

l'interesse per l'hotel salì
letteralmente alle stelle.

E fu così fin dall'inizio.

Ehi, come va? Sono Kimmy. Bentornati.

C'è questo famoso, oscuro hotel
chiamato Cecil Hotel.

Oggi andremo al Cecil Hotel.

La location di uno dei misteri più strani
di cui abbia mai letto.

La morte di Elisa Lam
fu una tragedia.

Ma per la gente su Internet,

fu qualcosa di molto eccitante.

Iniziarono tutti
a improvvisarsi investigatori,

e credo che la gente si fece prendere
da questa storia incredibile

e da cosa sarebbe significato
risolvere questo caso.

Ci siamo.

È qui che starò.

Un sacco di gente veniva in hotel.

Sai, era diventata un'ossessione.

È assurdo.

Credo che tutti noi
volessimo entrarci.

Bene. Facciamolo.

Cercavamo delle risposte.

Volevamo sapere
cosa fosse davvero accaduto.

Stiamo entrando al Cecil Hotel.

Eccola qui, la lussuosissima hall.

Ancora nello stesso identico
stato di quando ci alloggiò Elisa Lam.

- Questo è il piano in cui alloggiava.
- Sì, era a questo piano.

Nel corso degli anni,
fino al 2016,

devo aver visitato il Cecil Hotel
almeno dieci volte,

se non tra le dieci e le venti volte,

solo per studiare l'ambiente, l'atmosfera,

per capire come furono
gli ultimi giorni di Elisa.

Qui c'è la stanza interessante.

Sono andato in camera di Elisa
e sono finito nei guai.

- Stai filmando?
- No. Sto tornando in camera.

Ci sono vigilanti ovunque.
Hanno telecamere di sicurezza dappertutto,

e controllano tutto.

Quindi, la stanza è così.

Sapevo che c'era
sicurezza ovunque,

e probabilmente non saremmo riusciti
a stare lì neanche due minuti

prima di essere cacciati,
invece potemmo restarci un bel po'.

Dov'è l'ascensore?

- È questo qui.
- Davvero?

Ho il cuore a mille. Non voglio entrarci.

Solo salirci
mi ha tolto il respiro,

perché ho visto quel video
una decina di volte.

Il grande mistero in questo caso
è perché l'ascensore rimane aperto?

Secondo alcuni,
se la porta rimane aperta così a lungo

è perché c'è qualcuno fuori
a tenerla aperta.

Elisa Lam sembrava
fosse in difficoltà

e pigiava freneticamente
tutti i pulsanti dell'ascensore.

In molti mi hanno chiesto
la sequenza dei pulsanti,

cosa stia premendo.

Se guardi da vicino,

in fondo alla fila
che Elisa continua a spingere,

c'è un pulsante che dice "blocca porta".

Il pulsante per bloccare la porta
è proprio qui.

Ed è quello che spinse Elisa.

Ho pensato di rifare quello che fece lei.

Così ho pigiato il tasto di bloccaggio
e ho avviato un timer.

Scoprimmo che quando premi quel pulsante,

le porte restano aperte per due minuti.

Non so se fosse consapevole di cosa faceva
pigiando il pulsante in basso,

ma stava dicendo all'ascensore
di restare lì.

Il mistero dell'ascensore
che non funziona bene è così risolto,

ma sembra che stia interagendo
con qualcun altro nel corridoio,

il che ci rimanda al fatto che
probabilmente c'era qualcun altro.

Ok, dobbiamo fare piano.

Volevamo anche sapere a che piano
dell'hotel fosse stato girato il video.

Sappiamo che Elisa alloggiava al quinto.

Nel video si vede chiaramente
che preme questa fila di pulsanti.

Quando preme il 14, il tasto si illumina
mentre il pollice è sopra.

Ma appena lo toglie, si spegne,
perché è già a quel piano.

Siamo al quarto piano,
quindi non si illumina.

Quindi era al 14° piano.

Da questo scopriamo che il video
è stato girato al 14° piano,

che è solo un piano sotto il tetto.

Nel video, Elisa esce dall'ascensore
e va a sinistra lungo il corridoio.

Avrebbe senso che,
sia che fosse inseguita da un assassino

sia che le stesse succedendo
qualcos'altro,

si possa essere diretta
verso il tetto in quel momento.

Se girate a sinistra,

vedrete un fascio di luce
in fondo al corridoio,

ed è la finestra che porta
alla scala antincendio.

Riprendi qui.

Forse è passata di qui.

È possibile che uno di questi
fosse stato aperto.

- Vedi?
- Esatto.

Quando la polizia
perquisì l'hotel,

a quanto pare,
i cani fiutarono il suo odore

su una delle finestre
del piano dove alloggiava.

Forse è da lì che uscì.

Se esci da quell'uscita d'emergenza,

trovi una specie di scala tradizionale,

fino all'ultimo livello.

Lì si trasforma in una scala a pioli
montata su un lato dell'edificio.

Al quindicesimo piano,

capisci davvero quanto sia spaventoso
quell'ultimo livello,

perché non c'è nulla a proteggerti
se sei lassù.

È psicologicamente terrificante,
ma Elisa potrebbe benissimo averlo fatto.

Devi solo non pensare…

che se cadi dalla scala,
precipiterai verso la morte.

Ma scoprimmo
che quella scala antincendio

non era l'unico modo per andare sul tetto.

Un'altra possibilità molto interessante
è che lei vada a sinistra dell'ascensore,

e imbocchi la tromba delle scale
che porta direttamente al tetto.

Ci sono due scale interne.

Una delle quali ha accesso al tetto.

Ecco le scale che portano al tetto.

Lassù, c'è una porta

e serve una chiave
per disattivarne l'allarme.

Ricordo di aver visto
un cartello che diceva

che ci fosse un allarme.

"Vietato l'ingresso."

L'allarme sembra impostato per scattare,

nel caso qualcuno provi
ad aprire quella porta.

Tuttavia,
io mi ci sono appoggiato.

E non ho sentito scattare nulla.

Questo è il tetto.

Si vede tutto il centro di Los Angeles

Quando ci andai, erano passati
alcuni anni dalla morte di Elisa.

L'addetto alla sicurezza
ci aprì il tetto e ci fece salire.

Appena uscivi,

c'erano mozziconi di sigarette
sul pavimento.

Ci sono bottiglie
di birra vuote ovunque.

Ci sono graffiti dappertutto.

Si capiva che era un posto
dove la gente andava spesso.

Ci sono impronte di mani sui lati.

- Kimmy!
- Oddio, è pazzesco.

- Immaginatelo di notte. Non dico altro.
- Già.

Non potrei venirci di notte.

A un certo punto,
mentre ero sul tetto,

nella stessa zona in cui Elisa
potrebbe aver fatto i suoi ultimi passi,

pensai tra me e me…

come dovesse essere stato per Elisa.

C'era il rumore del traffico cittadino.

L'edificio più vicino…

era a un campo da calcio di distanza.

E ciò che più mi preoccupò

fu l'idea che se qualcuno avesse urlato…

l'avrebbero mai sentito?

È difficile capire
come sia morta in quella cisterna.

Non c'era nessuno.

Non è stata ritrovata per un po'.

È terribile.

So che ci sono domande sulla cisterna
e sul come ci sia finita,

ma la risposta è semplice
riguardo a come ci sia arrivata.

Credo che abbia preso
la scala antincendio esterna.

Ci sono prove?

No, non ci sono.

Ma se apri la porta,

scatta un allarme
alla reception, nella lobby.

Perciò credi che avremmo continuato
a lavorare con un allarme che suona?

Devi avere una chiave per spegnerlo.

Solo noi tecnici,

i proprietari e i vigilanti
avevamo la chiave.

Dopo che trovammo quella ragazza…

la polizia controllò le porte
e non c'erano danni. Sì.

Perciò non credo che andò
sul tetto dalla porta. No.

Fin dalla scoperta iniziale
del corpo,

tutto ciò che successe fu molto strano.

Per buttare il corpo di qualcuno
in un posto come una cisterna,

devi averlo pianificato.

Ciò farebbe pensare a qualcuno
che conosceva quel posto.

Chi, in hotel,
potrebbe essere un potenziale sospettato?

L'indagine era ancora in corso,

ma, in quel momento,
non riuscimmo a dimostrare

che altri ospiti o dipendenti dell'hotel
potessero essere un pericolo per lei.

Il mio partner e io decidemmo

di rivedere il video dell'hotel
per intero,

per ricreare i suoi spostamenti
e le interazioni con la gente.

Così ci sedemmo
e guardammo il video più volte.

E scoprimmo

un filmato che la mostrava
arrivare in hotel

insieme a due ragazzi.

Questa è l'unica interazione filmata
tra Elisa e qualcun altro.

Guardando il filmato,

riuscimmo a verificare

lo scambio di un pacco,

che uno dei due uomini aveva con sé.

Elisa prende il pacco,

e poi entra in albergo
ancora con la scatola in mano,

mentre i due uomini
si voltano e se ne vanno.

Era uno sviluppo interessante perché…

conosceva queste persone?

Forse avevano a che fare
con la morte di Elisa.

Gli investigatori ricontrollarono
i suoi effetti personali

e scoprirono che,
con le cose che aveva lasciato,

c'era anche quel pacco.

Il pacco ci portò alla libreria
The Last Bookstore,

nel centro di Los Angeles.

La The Last Bookstore,

che Elisa aveva visitato
prima di scomparire.

La gente della libreria
ricordò che Elisa aveva comprato qualcosa.

Parlava dei libri che avrebbe preso

e si chiedeva se ciò che stava comprando
sarebbe stato troppo pesante

da portare in viaggio oppure a casa.

Scoprimmo che vista la grandezza
dei libri o la loro quantità,

temesse un po'
di non riuscire a portarli da sola.

E così, quei due individui
le consegnarono il pacco in hotel.

Col mio socio controllammo

per vedere se fossero tornati in hotel
in un secondo momento.

Ma non tornarono mai più.

Quindi, alla fine, non ci fu motivo

di credere che ci fossero
attività sospette al riguardo.

Come investigatore, capisci di essere
di nuovo al punto di partenza.

Quando, nelle indagini,
sei a un punto morto,

la mossa successiva è quella
di seguire le piste del pubblico,

ma è un'arma a doppio taglio.

La gente iniziava a provare interesse,

i segugi del web indagavano sul caso…

e contattavano la polizia…

Credo fosse al 14° piano.

Credo sia andata sul tetto
dalla scala antincendio.

Credo che quella notte
l'allarme non sia scattato.

…esponevano
il loro punto di vista,

e le loro idee sull'accaduto.

Credo ci sia…

Penso che potrebbe essere…

- Decisamente sospetto.
- C'era dell'altro.

E tutto questo può diventare opprimente.

Furono molte le cose
che la gente scoprì al Cecil

e che possono essere usate
per ricostruire cosa sia successo a Elisa.

Ma…

non sappiamo ancora
se Elisa fosse sola quella notte.

Se era da sola,

parlando della logistica
che avrebbe dovuto gestire

per salire sul tetto…

E poi, ancora,
per salire in cima a quelle cisterne,

e, per qualche motivo, entrarci dentro…

dobbiamo farci una domanda:

"Come sarebbe potuta entrare lì dentro?"

Se osserviamo questo tetto,

vediamo che i serbatoi

sono alti circa tre metri
e hanno due metri di diametro.

C'è una scala e un portello di metallo
sulla sommità della cisterna d'acqua.

Lo sportello pesa 10 kg.
Non ha le cerniere.

Quindi è letteralmente
un pezzo di metallo quadrato con un bordo

che si incastra sopra questo buco
sulla sommità della cisterna.

Avrebbe potuto sollevare
il portello per entrarci.

Ma perché è andata alla cisterna?

Credo che devi aver preso qualcosa.

Come pensi che sia una buona idea
tuffarsi in una cisterna e nuotarci?

La cosa mi fa pensare

che fosse sotto effetto di droghe

o che magari avesse un bad trip da LSD.

Non faccio uso di droghe,
non bevo alcolici.

Sono fiera di non aver partecipato
a feste senza senso,

ma, allo stesso tempo,
se non fossi stata così tesa,

mi sarebbe risultato più facile
avere a che fare con gente stupida.

Non ci sono prove che usasse droghe,

ma non è assurdo pensare
che una ragazza di 21 anni a L.A.

possa sperimentare.

Se riprendiamo i blog di Elisa,

vediamo anche che ebbe
problemi di depressione.

Prendeva degli antidepressivi,
ma aveva alti e bassi.

Ho avuto una ricaduta.

Amici bipolari,

forse siete gli unici
a capire di cosa si tratti.

È un circolo vizioso, no?

Sono stanchissima.

Sono esausta.

Non voglio vivere così.

Era vulnerabile,

e alcuni pensano
che sia stato un suicidio.

A volte guardi il mondo…

e non vedi nulla di bello.

A volte guardo me stessa…

e non vedo nulla di bello.

Voglio uccidermi.

Mi spaventa così tanto
il fatto che ci stia pensando.

Aspetto che passi.

E domani, magari, non ci penserò più.

"Se voleva suicidarsi",
dicono in molti,

"perché non si è buttata
semplicemente dal tetto?

Magari era una morte troppo cruenta,

e quindi ci sta
che sia entrata nella cisterna,

ma perché togliersi i vestiti?"

La cosa non ha molto senso.

Ciò che rese
le cose ancora più sospette

fu la notizia diffusa dalla Polizia,

secondo cui,
quando il corpo di Elisa Lam fu scoperto,

il portello fosse chiuso.

Non ho visto il corpo
della Lam nella cisterna,

quindi non so esattamente
in che condizioni sia.

La cisterna ha un portello
che permette di guardarci dentro.

Per quanto ne so era chiuso
quando gli agenti ci salirono.

Questo solleva
una grande domanda.

Come si chiude il portello?

Non c'erano scale nel serbatoio.

Se avesse galleggiato su quell'acqua,
ci sarebbe stata una distanza notevole

tra la punta delle sue dita e il portello.

Non c'è nulla per appoggiarsi.

Come ha potuto rimettere a posto
quel portello di metallo

e chiuderselo sopra?

Come avrebbe potuto farlo da sola?
Non aveva senso.

Ciò portò la gente a concludere
che ci fosse qualcun altro coinvolto.

Doveva esserci qualcuno
che andò fin lì e chiuse il portello.

E se qualcuno lo fece,

in che altro modo è coinvolto
in quanto successo a Elisa?

Non credo che Elisa…

entrò nella cisterna
di sua spontanea volontà.

Credo che venne uccisa sul tetto,

e che poi venne calata nel serbatoio.

Il mio istinto mi diceva
che fosse stata uccisa.

Il fatto che fosse nuda
suggeriva

che i vestiti le fossero stati tolti

prima di entrare nel serbatoio.

"Potrebbe essere stata violentata?"

Qualcuno potrebbe averle fatto qualcosa
o aver provato a stuprarla.

Lei si è dimenata
e potrebbe esser stata uccisa.

E questo è un modo veloce
per sbarazzarsi del corpo.

Abbiamo tutte le ragioni
per temere

che ci sia
un misterioso assassino là fuori.

Sono molti i sospetti
che ti vengono in mente.

Per alcuni fu un impiegato dell'hotel.

Chi lavora lì ha la chiave
per accedere al tetto.

Credo che uno dei dipendenti
l'abbia portata sul tetto.

Credo che l'abbiano costretta a salirci.

Forse l'hotel non voleva colpe
e ha coperto tutto.

Fu un crimine interno.
Cercavano di proteggere qualcuno.

È un enorme insabbiamento
da parte dell'hotel.

A quel punto, tutti credevamo
che qualcuno dell'hotel fosse coinvolto,

e che si trattasse di un delitto.

A Skid Row…

…le donne sono le vittime numero uno.

Cioè, ce n'è un numero altissimo.

Il traffico di esseri umani, gli stupri

e gli abusi che si vedono per strada qui
sono incredibili.

Le donne scompaiono da Skid Row
quasi ogni giorno.

Nessuno sa dove vadano.
Spariscono e basta.

Ma quelle morti e quegli omicidi
sono sempre stati un problema.

Quella storia si ripete da sempre.

Nel 1991, Jack Unterweger,
un giornalista austriaco, visita Skid Row.

Alloggia al Cecil Hotel.

È in trasferta per scrivere un pezzo

sui distretti a luci rosse di Los Angeles.

Nel 1991, più o meno nello stesso periodo
in cui stetti al Cecil,

c'erano un sacco di donne, prostitute,
che frequentavano quel posto.

All'epoca, sulla Sesta,
tra San Pedro e Central,

c'erano circa cinque isolati
che chiamavamo il "marciapiede".

Il Cecil era in fondo alla strada.

Jack Unterweger
inizia a fare ricerche

su come la polizia gestisce
la prostituzione su strada

nel centro di Los Angeles.

Organizza un giro in auto
con la Polizia di Los Angeles

per vedere le zone calde
della prostituzione locale.

E si immerge letteralmente

nello stile di vita
di clienti e prostitute

durante le ricerche per scrivere il pezzo.

Le prostitute vanno regolarmente
nella sua stanza al Cecil.

Eppure, all'insaputa di tutti…

Jack Unterweger, in realtà,
è un assassino già condannato.

Un pappone. Uno stupratore.

Nel 1974, in Austria,

Unterweger era stato arrestato
per aver stuprato e ucciso una donna.

Quasi subito dopo la sua scarcerazione,
nei primi anni '90,

delle donne iniziarono a sparire
e a riapparire morte nelle sue vicinanze.

Unterweger viene da subito sospettato.

Così Unterweger fugge in America
e gli omicidi si fermano in Austria.

Ma riprendono quasi subito
nel centro di Los Angeles.

Tre giovani donne che lavoravano
come prostitute vengono trovate morte.

Questa foto mostra il legaccio
che era intorno al collo della vittima.

Si divertì a creare
uno speciale tipo di nodo

che poteva esser stretto
fino a ridurre le vittime all'incoscienza

e poi allentato per lasciarle riprendere…

più e più volte.

Era una morte molto crudele
quella che infliggeva alle sue vittime.

Ma, alla fine, venne catturato

e non riuscì a sfuggire
al lungo braccio della legge.

Per Unterweger,

il Cecil era davvero un bel posto
per adocchiare le vittime.

Questa storia fa parte
di un racconto più ampio,

che va avanti all'infinito
e che si ripete da 75 anni.

A Skid Row esiste questo lato oscuro
fatto di crimine, stupri,

e ciò accade perché
abbiamo costruito quell'area

in modo tale che la violenza
vi si verifichi in modo spontaneo.

E così, quando porgi la domanda:

"Può una ragazza di 21 anni
sentirsi al sicuro a Skid Row?"

La risposta è no.

Sono Jason Tovar.

Ero un medico associato
presso l'ufficio di medicina legale

della contea di Los Angeles.

Credo che la cosa più eccitante
del mio lavoro sia l'ignoto.

Ogni volta che arriva un caso
è un grande mistero.

In questo caso, poteva esserci stata
un'aggressione sessuale.

O poteva trattarsi di un suicidio,
di un omicidio o di un incidente.

Tutte le piste erano valide.

In ogni caso,
è importante sapere l'ora della morte.

Quando esaminai i vestiti
trovati nella cisterna con lei,

vidi che erano gli stessi
che indossava nel video.

Questo suggerisce
che potrebbe essere morta

o il giorno della sua scomparsa
o in prossimità di quella data.

Tuttavia, non lo sappiamo con certezza.

Quando scomparve,
ispezionammo il tetto.

Ma non c'era niente che suggerisse
che fosse andata lassù.

Così cercammo di capire per quanto
Elisa fosse stata nella cisterna.

Quando esaminai il corpo
per la prima volta,

era in uno stato
di moderata decomposizione,

coerente per qualcuno trovato
dopo un po' di tempo immerso nell'acqua.

Con la decomposizione,
il passare del tempo genera cambiamenti.

La temperatura dell'acqua,
la temperatura sul tetto,

che tipo di giornata fosse,

sono tutte variabili che possono
accelerare o rallentare

i cambiamenti osservati sul suo corpo.

Ma ignoravamo tutto ciò.

Quindi, in questo caso particolare,

non c'era modo di sapere
quanto tempo fosse stata nel serbatoio.

In seguito, provammo a determinare
se si trattasse o meno di omicidio.

È estremamente importante capire
se sia stata uccisa…

in un altro posto, sia esso il tetto,
la stanza d'hotel, il corridoio…

e poi buttata nella cisterna.

Cercai tracce di lesioni.

Non trovai nessuna frattura.

Non c'erano ferite da arma da fuoco
o da taglio

né prove che fosse stata strangolata.

Dato che era nuda, verificarono
se ci fossero segni di stupro,

ma nessun materiale biologico estraneo

venne trovato sotto le sue unghie
o nei suoi orifizi.

Non c'era alcun segno
che ci fosse stata una violenza sessuale.

Alla fine,
non sembrava esserci alcun segno

di ferite esterne o interne
che possano aver portato alla sua morte.

Successivamente, cercammo di capire

se davvero, per qualche motivo,

fosse salita sulla cisterna
e fosse annegata.

A volte, quando una persona annega,
si vede della schiuma

nelle vie respiratorie.

I polmoni possono essere
molto congestionati e pieni di liquido.

Non individuai queste problematiche,

ma la loro assenza non significa
necessariamente che non fosse annegata.

Fecero un esame completo
del corpo,

ma, a quel punto,
non avevamo ancora provato

quali fossero la causa
e le modalità della morte.

Dopo aver eseguito l'autopsia,

non sapevamo perché fosse stata ritrovata
in una cisterna.

C'era qualcun altro lì?

Fu una morte molto sospetta.

Quindi, all'epoca, decidemmo

che per il momento
non avremmo fornito una causa di morte

e che avremmo aspettato
i risultati di tutti i test.

I risultati della tossicologia
avrebbero dovuto fare luce

sulla presenza o meno
di droghe nel suo sistema,

ma possono richiedere
diverse settimane prima di essere pronti.

Era un caso mediatico molto importante.

Sapevamo che ci sarebbe stata
un'influenza esterna

che avrebbe cercato di pressarci
per fare in fretta.

Ma in questo lavoro non puoi farlo.

Dovevamo agire nel modo giusto.

Da quando ho saputo
di Elisa Lam,

non riesco a smettere di pensarci.
Quando vado a letto, quando mi sveglio.

Ignorare la verità mi uccide.

Passo ore a pensare

a cosa avrebbe potuto guardare,
cercare, aspettare, pensare.

Devo sapere cosa è successo e basta.

Nessuna autopsia resa nota al pubblico?

Ci serve qualcuno che chiami e ottenga
i risultati pubblici dell'autopsia

e dei test tossicologici
per saperne di più.

Un sacco di gente si chiedeva

perché il referto dell'autopsia
ci mettesse tanto a uscire.

Ricordo che aspettammo mesi.

E la cosa fece preoccupare
un sacco di gente, me incluso.

Voglio sapere
perché ci mettono tanto.

Penso sia molto sospetto

che la Polizia non abbia diffuso
le informazioni dell'autopsia.

La Polizia ha queste informazioni,
ma noi no,

e mi chiedo perché non le abbia diffuse.

E per di più, nessuno sembra
riuscire a ottenere il suo fascicolo.

Cosa nascondono?

La gente iniziò a parlare
del fatto che, quando scomparve,

la Polizia perquisì il tetto.

Se la Polizia aveva perlustrato il tetto
coi cani,

come aveva fatto a non trovarla?

Non hanno trovato
nessuna traccia della Lam.

La Polizia sostiene

di non essersi avvicinata
alle cisterne. Perché?

O era solo per ritardare
la scoperta del suo corpo?

Così in molti iniziarono a dire

che qualcuno della Polizia

poteva aver ritardato
la scoperta del corpo di Elisa.

Ma perché mai lo avrebbe fatto?

Credo che ci sia stato un insabbiamento
da parte della Polizia.

Ci sono speculazioni sul fatto
che qualcuno che si occupava del caso

e qualcuno che lavorava in hotel
stessero agendo insieme.

La Polizia potrebbe aver pagato
qualcuno per tacere. Chi può dirlo?

La Polizia ha forse cercato
di coprire qualcosa con l'hotel?

In termini di teorie,
ci sono persone che ipotizzano

che qualcuno dell'hotel
possa averle fatto del male.

E ora pensiamo che ci sia del potenziale
per un coinvolgimento della Polizia

È rimasta in una cisterna
sul tetto dell'hotel per 19 giorni,

mentre l'acqua di quel serbatoio…

"Se la Polizia nasconde qualcosa,

forse possiamo aiutare
a capire cosa le sia successo".

Ma, scavando a fondo, le persone
iniziarono a trovare altre stranezze.

Ho fatto delle ricerche
e ho trovato delle somiglianze

tra Elisa Lam

e il film Dark Water.

Dark Water, in origine,
fu prodotto in Giappone,

dieci anni prima della scomparsa di Elisa…

per poi essere rapidamente
rifatto nel 2005 per il mercato USA.

Un'altra perdita.

Scusatemi.

È un film horror
che parla di una madre e una figlia

che si trasferiscono
in questo edificio fatiscente,

molto simile al Cecil Hotel.

Nel film, la bambina indossa
una giacca rossa.

È molto simile a quella che Elisa
indossa nel video dell'ascensore.

Inoltre, c'è una scena

in cui dell'acqua scura
esce dal rubinetto.

È davvero inquietante,
perché la gente che alloggiava in hotel

si lamentò dell'acqua nera,

ragione per cui Elisa fu trovata
nella cisterna dell'acqua.

Ma la coincidenza più grande è…

che la bambina muore
cadendo in un serbatoio d'acqua,

che doveva essere chiuso.

Se riduci la trama di Dark Water
ai suoi elementi base,

hai quasi la storia di Elisa Lam.

Non devi essere un complottista
per guardarlo e dire:

"Quali sono le probabilità?"
e "Non può essere vero."

Eppure lo era.

C'è chi ipotizza che qualcuno
fosse abbastanza squilibrato

da mettere in pratica su Elisa
ciò che succedeva in quel film.

"Si tratta di un omicidio incredibilmente
inscenato ispirato a un film,

o è solo una folle coincidenza?"

Le coincidenze si verificano
una o due volte.

Quando ne hai tre, quattro, cinque o sei,
non è una coincidenza.

È sincronicità.

La sincronicità
è quando hai una serie di cose

che sembrano essere collegate,
ma che non hanno alcuna connessione.

L'unico modo in cui puoi spiegare
tutti questi eventi simultanei

è che ci sono forze più alte in gioco.

E la storia di Elisa
è piena di sincronicità.

Manipolazione mentale, coinvolgimento
del governo canadese, ingegneria sociale.

Tecnologia militare d'occultamento.

Ovviamente spuntano
anche i soliti Illuminati

È un insabbiamento per nascondere
un nuovo ceppo di tubercolosi?

La cosa curiosa è che mentre era lì,

ci fu un'ondata di tubercolosi
nell'area di Skid Row.

Le autorità della contea di L.A.
chiedono assistenza federale

per contenere un'epidemia di tubercolosi
tra i senzatetto.

Per le autorità, più di 4600 persone

che vivono a Skid Row, nel centro di L.A.,

sarebbero state contagiate.

È stato contattato il Centro Controllo
Malattie per contenere l'epidemia.

L'Ufficio d'Igiene arriva un giorno
e ci dice che c'era un'epidemia in hotel

e che gli ospiti dovevano
essere visitati.

Questo focolaio di tubercolosi
si sviluppò solo pochi giorni

dopo il ritrovamento del corpo
nella cisterna.

E poi c'è questo bizzarro colpo di scena:

un test che si fa alle persone
per diagnosticare la tubercolosi

si chiama test LAM-ELISA.

Che è Elisa Lam,
ma con le due parole invertite.

Il fatto che abbia lo stesso nome
del test per la tubercolosi,

mi solletica la mente e mi fa pensare

se ci sia qualche connessione.

È troppo straordinario.

È… Che coincidenza!

È una coincidenza stranissima,
davvero strana.

Non scherzo,
è scritto allo stesso modo.

I segugi del web iniziano a dire

che si tratti
di una cospirazione governativa.

"Era forse l'agente di qualche governo

o di qualche gruppo terroristico?"

Alcuni sostengono
che Elisa Lam sia un'arma biologica.

…inviata a Los Angeles come parte
di una campagna per infettare i senzatetto

per ridurne il numero.

Ma il governo ha dovuto eliminarla
perché sapeva troppo.

Perché poteva smascherare
chi l'aveva mandata lì.

Inoltre,
l'Università della British Columbia,

che Elisa frequentava,

ha un noto centro di ricerca
sulla tubercolosi.

Sono scettico come pochi

e non credo che ci sia
alcun legame in questo caso,

ma è davvero stranissimo.

Come lo spieghi?

Non lo so.

Ma ci sono così tanti paralleli bizzarri.

Non puoi far finta di niente.

Un altro di questi riguarda
la libreria The Last Bookstore.

La gente cercò su internet
e scoprì che la The Last Bookstore,

se vai sul loro sito web…

e controlli tra i dati societari…

trovi un codice postale
che appare nel loro indirizzo.

E se metti quel codice postale
su Google Maps,

vedi che rimanda a Burnaby,
British Columbia.

E, nello specifico,

il punto esatto
per il centro di quella città

è il cimitero dove è sepolta Elisa.

Ci sono così tante cose che succedono
con sincronicità in questa storia.

E, naturalmente,

nel bel mezzo di tutto,
c'è il Cecil Hotel.

Il Cecil Hotel è noto
per numerosi suicidi e omicidi.

E spinge le persone a chiedersi
se ci sia qualcosa di malvagio lì.

Credo che il Cecil Hotel sia infestato.
Sì, lo penso.

Credo sia maledetto

ed è per questo
che vi sono successe quelle cose.

Ave, Satana!

È questo che attira lì
gli assassini, i suicidi.

La morte di Elisa ha a che fare
con il passato oscuro del Cecil Hotel

o col fatto che sia stregato?

Qualcosa di paranormale la inseguì.

Era posseduta,

e uno spirito malvagio
le disse di uccidersi.

Forse un fantasma l'ha portata sul tetto
e l'ha annegata.

Quali sono le probabilità
che un posto

possa essere storicamente travagliato

e che diventi poi lo scenario

di questa scomparsa e questa morte
incredibilmente misteriose?

La gente pensa
che non possa essere casuale.

Non è una coincidenza.

Negli anni,

il Cecil è diventato
questo concentrato di crimine,

di violenza e…

di spettralità.

Quindi, quando parliamo
del caso Elisa Lam,

vorremmo quasi
che fosse stato un fantasma.

Credo che vorremmo che fosse stato
un mostro venuto dagli abissi,

che arrivò qui, la catturò
e la gettò in una cisterna.

Perché è quello che ci aspettiamo.

Sarebbe più facile dire
che il Cecil Hotel sia un posto stregato,

e che sia abitato
da una sorta di forza superiore,

ma nessuno lo sa.

Eppure c'è qualcosa di spettrale
riguardo al dolore e alla sofferenza…

e alle persone che videro
le loro vite andare a rotoli lì dentro.

Non è ciò che immaginiamo
quando pensiamo a un fantasma.

Ma c'è un'aria diversa
in posti dove la gente ha sofferto.

Questa storia è incredibile.

- Bizzarra, no?
- Sì. Col passare dei giorni,

scopriamo di più o scopriamo
che non sappiamo quanto dovremmo.

Quanto è vicina la Polizia alla verità
su quanto successo a Elisa Lam?

Per essere brevi, non lo è affatto.

E non sappiamo ancora come sia morta.

Ci sono diversi gruppi
di segugi del web online.

Ci sono i teorici del complotto
con ipotesi assurde,

e poi c'è un mix di persone
che vogliono scavare più a fondo

per scoprire di più
sulla verità di questa storia.

Forse troveremo qualcosa.

Forse scopriremo qualcosa
che nessun altro ha capito,

e riusciremo ad avere giustizia per Elisa.

Ci sono ancora molte domande e…

ci sono tutte le ragioni
per sospettare che sia stata uccisa.

Se è un omicidio,
serve un assassino.

Perciò c'è stata una massiccia
mobilitazione dei segugi del web.

Insomma, una caccia all'uomo virtuale.

Molte persone hanno iniziato
a indagare su YouTube,

esaminando i dipendenti, gli ospiti,

chiunque fosse collegato al Cecil Hotel.

Ogni video del Cecil che era online
veniva analizzato.

Poi qualcuno, non so chi,

incappò in questo video di un musicista
chiamato Morbid.

Sono qui al Cecil Hotel,
nel centro di Los Angeles.

La gente scoprì
che era un musicista Death Metal,

se così si può dire…

che sembra ossessionato
dalla violenza e dalla morte.

E hanno trovato un video scioccante.

Mostrava una ragazza
che scappa per salvarsi la vita,

finché, alla fine, non viene uccisa.

La cosa che più spaventò
la gente,

fu che il video apparve online
un paio di giorni dopo la morte di Elisa.

Il tempismo sembrava sospetto.

Così la gente continuò a indagare
su di lui e trovò un altro video

stavolta davvero inquietante.

Ha del sangue sulla faccia,

e sullo sfondo
c'era una foto di Ted Bundy…

un noto serial killer,

ed Elizabeth Short, la Dalia Nera.

Si narra che Elizabeth Short
fosse stata vista al Cecil Hotel,

prima della sua morte.

Il che si collega non solo a Elisa,
ma all'hotel stesso.

Così, la gente cercò
tra le sue altre canzoni.

♪ Lascerò riposare i tuoi teneri resti♪

♪ Nel profondo e freddo oceano ♪

♪ Dove nessun rumore né nessun grido
Verranno mai sentiti♪

♪ Penso alla Cina♪

Elisa Lam era cinese,

e il testo parla di una ragazza
che muore nell'acqua.

Quando unisci tutte queste cose,
sembra piuttosto assurdo.

La gente pensava che cercasse
di dare indizi e messaggi.

Come se stesse urlando dai tetti:

"Guardate cosa le ho fatto."

In molti pensavano

che fosse una sorta di biglietto da visita
di un assassino.

La gente credeva davvero
che fosse un assassino.

Cioè, sul serio,

come può essere tutto una coincidenza?

Giulia Palmieri