All language subtitles for Crime.Scene.The.Vanishing.at.the.Cecil.Hotel.S01E01.WEBRip.x264-ION10

Un hotel dal passato famoso
ha ospitato un altro nuovo strano caso.

È uno dei casi di criminalità
più seguiti del secolo.

Questa macabra scoperta
è l'ultimo capitolo

nell'oscura storia del Cecil Hotel.

Il Cecil?

Vuoi sapere del Cecil.

Wow.

Da dove comincio?

Il Cecil ti ingannava.

È molto bello.

Ma è l'esatto opposto della bellezza.

In molti si chiedono

se il Cecil Hotel non abbia dei legami
con l'energia oscura.

Abbiamo persone scomparse,

suicidi,

overdose.

Per qualche ragione, quell'hotel…

ospitava parecchia follia
tra le sue pareti.

Spacciatori.

Prostitute.

Stupratori. Assassini.

Il Cecil è un posto
dove i serial killer si lasciano andare.

Ave Satana!

E se non stavi attento,
potevi volare giù dalla finestra.

Lì, le disgrazie
continuano a succedere. Una dopo l'altra.

Perché?

Non avrei mai pensato

che ciò che stava per succedere,
potesse succedere.

Con Elisa Lam,

siamo di fronte
a una studentessa di 21 anni,

che svanisce nel nulla.

L'albergo è il punto di partenza.

Ma poi l'indagine
assunse una vita propria.

Ho passato ore
a indagare sul caso.

Nell'ascensore,
si comporta in modo strano.

Perché muove le mani?

C'è molto altro dietro a questa storia.

Credo che qualcuno della polizia
fosse corrotto.

Credo che qualcuno del Cecil Hotel
fosse coinvolto.

"Ma che cazzo?"

Credo che Elisa Lam fosse quasi
come un insetto chiuso in trappola.

Il Cecil riuscì a sedurla
e a farla entrare.

Il Cecil Hotel
è questo spazio che sublima il crimine,

la violenza…

l'inquietudine…

che, semplicemente, continua ad attrarci.

Benedetto sia Internet.

In fondo, Internet non ha conseguenze.

Almeno su Tumblr. Spero.

Qui la gente può essere se stessa.

Credo che abbia più senso
scrivere qui che su un diario,

forse perché qui sai che qualcuno
sta ascoltando i tuoi pensieri sparsi.

E poi la mia calligrafia è terribile
e scrivo più in fretta al computer.

Inoltre è molto più economico
che pagare uno psicologo.

E poi provo un'enorme soddisfazione
quando clicco "posta".

L'università mi stressa.

Per qualche motivo, ci si aspetta
che raggiungiamo la maturità

subito dopo il liceo.

Entri in un corso accelerato
in un posto di merda

che proverà a dirti
che cazzo vuoi dalla vita.

Merda, gente.
Stiamo cercando di capirlo.

Voglio andarmene via.

Viaggiare.

Devo farlo quest'estate per la mia salute.

Devo trovare un lavoro
per avere soldi per viaggiare.

Devo convincere i miei
a permettermi di viaggiare da sola.

Ho 21 anni ora!

Andrà tutto bene.

Pianifichiamo.

San Diego, Los Angeles, Santa Cruz
e San Francisco.

Il tour della West Coast.

Consigli e raccomandazioni
saranno molto utili e ben accetti.

Sono arrivata a La-La Land.

E il resto deve ancora essere scritto.

Elisa Lam di Vancouver, in Canada,
è scomparsa.

Stava viaggiando da sola.

È stata qualche giorno a San Diego

per poi recarsi a Los Angeles,
il 28 gennaio.

La giovane donna voleva visitare
la California, dice la polizia.

Il 31 gennaio è stata l'ultima volta
che i suoi, in Canada, l'hanno sentita.

È possibile che la sig.na Lam
sia ferita o in pericolo.

Non ha alcun precedente
che faccia pensare a un esito simile.

La sezione rapine e omicidi
della Polizia di L.A. è sul caso.

Mi chiamo Tim Marcia.

Ero un detective del dipartimento
di polizia di Los Angeles.

Una mattina,

ci dissero che c'era un caso
relativo a una scomparsa.

Era una giovane donna canadese,

che viaggiava da sola in California.
C'era un senso di panico.

E credo che furono circa 18 i detective
della divisione rapine e omicidi

che intervennero.

La famiglia di Elisa Lam
disse alla polizia

che la ragazza di solito
chiamava ogni giorno.

Era un'abitudine che aveva,

ma non aveva chiamato
e questo li preoccupò.

Quindi era una questione urgente.

Ci riunimmo e ci chiedemmo
quali fossero le varie possibilità.

Forse non voleva essere trovata.

Si era allontanata per scelta.

O forse era disorientata,
e, non conoscendo bene Los Angeles,

si era persa.

O poteva essere qualcosa di peggiore…

ed era stata vittima di qualche incidente
o di un crimine?

Gli investigatori iniziarono a scambiarsi
informazioni con la famiglia di Elisa Lam

per capire dove fosse stata vista
l'ultima volta, dove fosse stata,

e scoprirono che fu nell'albergo
dove alloggiava.

Un hotel dal passato famoso
ha ospitato un altro nuovo strano caso.

Elisa alloggiava al Cecil Hotel
nel centro di Los Angeles.

L'hotel ha stanze da 85 dollari a notte
e ospita soprattutto turisti stranieri.

A metà pomeriggio, quasi 20 detective
della sezione omicidi hanno invaso l'hotel

presumibilmente alla ricerca
di indizi e testimoni.

Sono stata direttrice generale
del Cecil Hotel dal 2007 al 2017.

Quindi, per 10 anni.

Era come il mio regno.

Era un regno, capisce?

Lo chiamavo anche "lo zoo".

Non sapevi mai cosa sarebbe successo

ogni santo giorno.

Quando Elisa Lam scomparve, fu allarmante,
ma collaborammo con la Polizia

cercando di aiutarli
nel migliore dei modi.

Dissi ai detective che era arrivata
nel nostro hotel il 28 gennaio 2013.

Per quel che ne sapevo,
sarebbe rimasta per quattro giorni.

La 506 era un dormitorio femminile.

I bagni e le docce in comune
erano in fondo al corridoio.

I giovani hanno pochi soldi.
Vogliono solo un posto pulito dove stare.

Elisa doveva lasciare l'hotel
il 1° febbraio,

che è il giorno in cui ne venne denunciata
la scomparsa.

Gli investigatori
andarono nella sua camera…

in cerca di potenziali prove.

Ma scoprirono che il personale dell'hotel
aveva rimosso i suoi effetti personali.

In un hotel, quando qualcuno
non fa il check out di persona,

e lascia i suoi oggetti nella stanza,

è il protocollo a richiedere
che gli effetti personali vengano presi

e conservati per 30 giorni.

È sorprendente quante cose
la gente lasci negli hotel.

Una volta abbiamo trovato un serpente
in una vasca.

Gli investigatori scoprirono
che il suo PC era rimasto nella stanza,

insieme alle sue ricette mediche
e ad altri oggetti di valore.

Il portafogli,
tutti i vestiti che indossava:

tutte queste cose rimasero nella stanza.

La dipendente
che aveva impacchettato le sue cose

disse che la stanza era sottosopra
e in disordine,

ma non da scena del crimine.

Non c'erano segni di effrazione
nella stanza.

Non c'erano strumenti per drogarsi,

ma ricordo di aver sentito a pelle

che non sarebbe andata a finire bene.

Mio marito Mike e io
abbiamo sempre voluto andare in America,

soprattutto a Los Angeles.

Un po' di sole.

Un bel viaggio lontano
dalla piovosa e triste Inghilterra.

Esatto.

Un giorno, Mike disse:
"Perché non andiamo a L.A.?"

"Certo. Andiamo".

Trovammo un pacchetto

per due settimane,

ed era piuttosto economico.

Non c'erano informazioni sull'hotel.

Diceva solo "centro di Los Angeles",
ma era un'ottima offerta.

"Perché non andiamo?"

Era il nostro primo viaggio in America
e ne eravamo entusiasti.

Così attraversammo il centro
di L.A. e andammo dritti in hotel.

Il tassista ci lasciò davanti all'hotel.

La facciata era davvero bella.

E vedemmo che l'insegna diceva
"Cecil Hotel".

Entrammo nell'atrio

"Wow".

Era bellissimo, maestoso.

Era grande e spazioso,

con grandi colonne.

Prendemmo la chiave

e salimmo.

Appena lasci l'atrio
ed entri nell'ascensore,

torni indietro fino al 1986.

E così, quando arrivammo in camera…

Era sporchissima.
C'era polvere dappertutto.

E il tappeto era…

quasi appiccicoso.

Era quasi come camminare
nel fango. Non proprio, ma quasi.

Ma, visto il prezzo che avevamo pagato,

"Ok, in fondo dovremo solo
lavarci e dormirci qui."

"Positività. Va tutto bene.

Cosa può mai succedere?" Sai.

Così lasciammo le cose e andammo a cercare
un posto in cui mangiare.

Per colpa del jet-lag
e della stanchezza,

ci perdemmo

e iniziammo a chiedere in giro
dove fosse il Cecil Hotel.

La gente ci guardava strano.

E subito dopo vedemmo un lampione

con sopra la foto
di una persona scomparsa.

Un ragazzo ci disse:

"Quella ragazza è scomparsa.
La stanno cercando".

Alloggiava al Cecil Hotel,
dove eravamo noi.

"Siamo al sicuro in quell'hotel?"

Volante 930.

Dopo la scoperta
degli effetti personali di Elisa,

gli investigatori non avevano indizi
su dove potesse essere.

Ci servivano le testimonianze dirette
della gente dell'hotel.

Ed era fondamentale che parlassimo
con quante più persone possibile.

Con chi ha avuto contatti nell'hotel?

Con quali dipendenti ha avuto contatti?

Diedi loro tutte le informazioni
su chi alloggiava in hotel,

i nomi di tutti quelli
che ci avevano lavorato.

A quel tempo, avevamo circa 50 dipendenti.

Io ero addetto alla manutenzione.

Passai del tempo con la polizia
che mi fece domande e mi disse cose.

Io dissi di non averla mai vista.

Ma il ragazzo della reception

disse che sembrava una studentessa.
Aveva sempre un libro con lei.

Parlammo coi dipendenti
che avevano fatto l'ultimo turno

la notte della sua scomparsa.

Ci dissero di aver visto Elisa
in un'area vietata agli ospiti

e di averle chiesto di andarsene.

Così lei se ne andò verso gli ascensori.

Ma quella fu l'ultima volta
che qualcuno la vide.

Purtroppo gli investigatori
non trovarono nulla

che potesse aiutarli a localizzare Elisa.

Di solito non mi occupo
di storie di persone scomparse.

Ma c'era qualcosa
di davvero misterioso in questa storia,

e pensai che il caso di Elisa Lam

fosse un puzzle
che forse avrei potuto risolvere.

Secondo la polizia,

non si sa molto di lei,

tranne che è una delle due figlie
di una famiglia di immigrati di Hong Kong.

Quindi è di prima generazione.

I suoi hanno un ristorante cinese

e la ragazza frequenta l'università
della British Columbia.

Ed era, come molti giovani,
fissata coi social network.

Tumblr era la sua piattaforma preferita,

che sembrava trattare come un diario.

Visti i suoi numerosi post,

la polizia poté usare i suoi social media
per ripercorrerne i passi.

Era come se avesse lasciato
delle mollichine digitali da seguire.

Si scoprì che aveva un itinerario,
fino a un certo punto…

e che era stata a San Diego.

Elisa arriva a Los Angeles.

Si sistema in hotel.

Passa dei giorni normali da turista.

E durante il viaggio,

andò alle riprese di un programma TV.

Sappiamo anche che usciva

e che era chiaramente aperta
a incontrare e a frequentare sconosciuti.

Aveva forse qualche…

amicizia o flirt nati su Internet,

e viaggiava quindi
per incontrare qualcuno?

Ci sforzammo di verificarlo.

Alla fine, gli investigatori
trovarono una libreria che aveva visitato

il giorno della scomparsa.

Andammo lì
e parlammo con la direttrice,

che ricordò che Elisa fosse stata lì.

Parlava dei libri che aveva scelto

e si chiedeva se fossero troppo pesanti

da trasportare mentre viaggiava
o per riportarli a casa.

Era molto estroversa, vivace e socievole.

Andò in una libreria,
tornò in hotel e poi scomparve.

Solo che non c'è traccia di lei.

A quel punto,
era scomparsa da circa cinque giorni

e non avevamo niente.

Il mio istinto mi diceva

che il Cecil Hotel avesse a che fare
con la sua scomparsa.

Non esiste nessun caso
Elisa Lam senza il Cecil Hotel.

Il fatto che sia successo al Cecil,
che Elisa Lam sia scomparsa proprio lì,

lo rende una sorta di giallo storico,

e il Cecil ne è un personaggio
tanto quanto Elisa.

La storia del Cecil
è una storia di avventure.

È una storia di cose
che non si possono prevedere.

All'inizio era bello.
Mi sarebbe piaciuto vedere com'era.

Dev'essere stato eccitantissimo.

Nel 1919, Los Angeles è la città
in espansione più grande mai vista.

Tutti venivano a Los Angeles.

Questa mecca sta fiorendo
con gli affari, le aziende

e le sue leggende di glamour e grandezza.

Il centro della città
era il cuore del boom.

Il Cecil Hotel apre alla fine del 1924.

Costa un milione di dollari,
ovvero un sacco di soldi per quell'epoca.

Il Cecil Hotel
è maestoso e strabiliante.

Sovrasta i tetti di Hollywood,

ed è uno degli hotel
più belli mai costruiti

nel suo genere.

Ha una buona struttura.
È stato fatto bene.

Per Los Angeles, il Cecil è enorme.

Ha 700 stanze.

Non è un hotel di lusso.

Alcune persone preferiscono pagare
un po' meno e avere meno comodità.

È un hotel per viaggiatori.

È in fondo all'isolato
della metro della Pacific Electric.

Centomila persone al giorno
che entrano ed escono da quella stazione.

E l'hotel Cecil era felice di accoglierli.

È esattamente
ciò che tutti volevano vedere

a metà degli anni '20,

e poi andò tutto a rotoli.

L'America industriale
era una terra di abbondanza.

Poi, all'improvviso, è sopraggiunta

la più grande crisi di tutti i tempi.

Le azioni sono crollate.
Le fabbriche hanno chiuso.

Gli affari scomparsi.

Fu molto dura per tutta la città.

All'inizio degli anni '30, il Cecil Hotel
attraversò una grossa in crisi.

E così diventa

un hotel di signori anziani

che vogliono spendere meno soldi possibile

per restare lì il più a lungo possibile.

L'hotel ha attraversato così tante fasi.

Alloggiai al Cecil,
direi, negli anni '81, '82, '83.

E poi anche negli anni '90.

Quando avevo i soldi,
il Cecil era il posto perfetto.

Ci andavo spesso
per due o tre dollari a notte.

Avevi la tua TV a colori, tutti i comfort
e il tappeto sul pavimento.

E c'era il grande mercato
degli alcolici all'angolo.

Mi procuravo una compagnia, un'amica,

e stavamo lassù.

E ci davamo dentro.

Sai, era…

Succedevano un sacco di cose al Cecil.

Droghe, rapine, prostitute.

E anch'io facevo le mie malefatte.

Non ero un angelo là fuori.

In passato, il Cecil era un hotel
piuttosto scandaloso.

Per come la vedo io, è come il Titanic.

Quando il Titanic salpò,
era una nave bellissima.

Tutti pensavano:

"Dio, è moderna, è una nave meravigliosa,
inaffondabile." Sai?

Poi sappiamo tutti
cos'è successo al Titanic.

Ora…

abbiamo una ventunenne che è scomparsa
da qualche parte in città.

Sapevamo che era in pericolo.

Personalmente, come genitore di una figlia
che aveva 19 anni all'epoca, credo…

pensi che ci sia un legame
con la tua famiglia.

Preghiamo di trovarla.

Tutti pronti?

La polizia di L.A era preoccupata

così organizzò una conferenza stampa
con la famiglia

per cercare di ottenere
un aiuto dal pubblico.

Ok, vi presento il tenente Walter Teague,

È il responsabile della sezione omicidi.

La sua squadra segue questo caso.

Insieme a noi oggi,

sebbene non parlerà,
c'è anche la famiglia di Elisa Lam.

E ora lascerò che il tenente Teague
prosegua da qui in poi.

Buonasera. Grazie per essere qui.

Sono passati cinque giorni,
sei giorni oggi.

Non c'è stata alcuna comunicazione,

e questo ha preoccupato noi e la famiglia.

Vorremmo far circolare questa foto
per ritrovare Elisa.

Ci sono video

dove si vede entrare e uscire dall'hotel?

Stiamo indagando in quel senso

e raccogliendo
qualsiasi prova al riguardo.

Continueremo a indagare

e speriamo possiate aiutarci.

I genitori vogliono dire qualcosa?

Non questa volta.

Se c'è un'emozione che si può leggere
sul volto della madre

è la preoccupazione.

E la paura su quello del padre.

I genitori e la sorella
sono arrivati dal Canada per aiutare.

Sono sconcertati.

Caro lettore, lurker o stalker di Tumblr,

chiunque sia interessato alle prove
e alle pene della mia affascinante vita…

C'è un mondo immenso là fuori
e io ne ho vista solo una minima parte.

Sono molto emozionata. Vedrò posti nuovi

e spero di incontrare
gente interessante e simpatica.

Sarei contenta se un estraneo mi parlasse,

ma la maggior parte del tempo
non sono consapevole di ciò che dico.

Mi spingo troppo oltre e non ho filtri.

A quanto pare, faccio sempre gli errori
più grandi nei momenti peggiori.

La mia lingua è la mia rovina
e mi metterà nei guai.

Durante la nostra vacanza
al sole in California…

volevamo solo esplorare un po'.

Il clima lì è così caldo e piacevole.

Amiamo camminare

e volevamo solo vedere il più possibile.

Così uscimmo presto.

Passammo il giorno fuori.

"Ehi, è il centro di L.A.
e noi siamo proprio qui.

Che meraviglia!"

Ma se ti guardi intorno
per le vie del centro,

è l'esatto opposto di ciò che ti aspetti.

Camminavamo e vedevamo
tantissimi senzatetto.

Ce n'erano file su file.
Tutti in strada, a dormire.

E si vede che ci vivono là fuori.

E poi scoprimmo che quella zona
intorno all'hotel si chiamava Skid Row.

Skid Row è considerato
un quartiere pericoloso.

Fu un grande shock.

I turisti che alloggiano
al Cecil pensano:

"Oh, sono in centro. Fammi fare un giro
e vedere cosa c'è qui."

E ignori completamente
il fatto di trovarti nell'epicentro

di uno dei posti più pericolosi e violenti

degli Stati Uniti d'America.

Skid Row è un agglomerato
di 56 isolati nel centro di Los Angeles.

È una delle zone più povere del mondo

ed esiste da oltre 100 anni.

Al momento,
tra gli 8.000 e i 10.000 senzatetto

vivono a Skid Row.

Sai, nessuno è nato a Skid Row.

Circolano un sacco di storie lì.

Io sono di New York.

Quando persi il lavoro,

cominciai a spostarmi
e finii qui, a Los Angeles.

E ora mi ritrovo a vivere per le strade
di Skid Row da 21 anni.

È piuttosto dura.

Tutti gli aiuti e le case
di accoglienza sono proprio qui.

Quasi tutti i nostri servizi
per i senzatetto si trovano in quest'area.

Quindi l'unico posto dove andare
se sei un senzatetto e vuoi assistenza

è Skid Row.

Ed è diventata una discarica.

Le persone che uscivano di prigione
o da istituti psichiatrici,

venivano lasciati a Skid Row,

perché la città voleva assicurarsi
che questo tipo di persone

restassero separate
dal resto di Los Angeles.

Nei primi anni '70,

la città lanciò un piano.

La politica di contenimento.

Via dalla strada!

Era come un esperimento

per cercare di contenere tutto il brutto
che accadeva nel resto della città…

Forza, veloci. Fino in fondo.

…e mandarlo a Skid Row.

È come se avessero messo
un fossato artificiale lì intorno.

E ora la polizia è letteralmente lì
con una barriera

che impedisce ai senzatetto di andarsene.

Ma, all'interno di questo confine
di Skid Row, è il Far West.

All'interno dei confini,
regnava una grande confusione,

dove la gente poteva dormire per strada,

comprare droga,

prostituirsi.

Ci sono moltissimi tossici
a Skid Row.

E ci sono anche moltissimi malati mentali.

È uno spazio in cui alle persone
è permesso solo di soffrire.

E questo si manifesta per strada…

sotto forma di crimine e violenza.

Io sono un sergente.

Ho fatto un paio di ronde a Skid Row,

per controllare il crimine in strada.

Mi è capitato di sedare
una rissa in un bar…

o di arrestare qualcuno che correva nudo
per strada con un machete.

Mi ricorderò sempre di un tizio
con un piccione vivo in mano.

Mentre lo guardo, se lo mette in bocca,

gli strappa la testa

e il sangue schizza ovunque.

C'è gente che è stata uccisa
mentre camminava

solo perché a qualcuno girava.

Chiunque è vulnerabile…

soprattutto una ragazza ingenua
di un altro Paese,

che pensa che siano tutte rose e fiori.

Non te lo aspetti.

Se Elisa esce di notte da sola
può facilmente diventare una vittima.

È possibile che sia stata rapita
e trattenuta contro la sua volontà?

Indagammo su chi, in quell'area,
potesse essere un sospettato.

Qualcuno che aveva conosciuto
durante i suoi viaggi

o qualcuno che aveva conosciuto in hotel.

In hotel…

gli investigatori scoprirono
che c'erano dei video della sorveglianza.

L’hotel ha telecamere
nella hall, negli ascensori,

all'entrata e nella maggior parte
delle aree comuni.

Quando iniziammo
ad analizzare i sistemi di sorveglianza,

scoprimmo che non tutti i piani
avevano le telecamere

e che non ce n'era una
sul piano di Elisa.

Queste telecamere, inoltre,
non erano sempre nella posizione migliore,

e la qualità dei video
non era eccezionale.

Quindi era davvero difficile
capire come identificarla.

C'erano moltissimi video
da rivedere.

Giornate intere. Centinaia di ore.

Decidemmo che dovevamo vederli
minuto per minuto.

A me e al mio socio
fu assegnato quel compito.

La direzione ci diede un ufficio

e passammo lì 20 ore al giorno

a guardare video.

Ci concentrammo sulla notte
in cui Elisa scomparve.

L'ultima cosa che vuoi fare
è perderti qualcosa.

Era un compito davvero difficile.

Guardare per vedere
chi arriva, chi se ne va, dov'è Elisa…

E, all'improvviso…

la vediamo nel video.

Ed entrambi balzammo in piedi,

e entrambi volevamo spingere
il tasto pausa sul videoregistratore.

Ma lui mi batté perché è più giovane.

Fu un momento di eccitazione,
perché era qualcosa su cui lavorare.

Era un appiglio.

Ma ricordo che parlai
con il mio partner e che gli dissi:

"Si comporta in modo insolito".

Quindi ci sedemmo,
guardammo il video varie volte,

e poi ipotizzammo
dove potesse essere andata

per capire se fosse uscita,
quando fosse uscita,

e se fosse uscita con qualcuno.

Rivedendo tutti i filmati,

e guardando le uscite e le entrate…

non la vedemmo mai uscire.

E informammo i nostri colleghi

che pensavamo che fosse ancora qui,
da qualche parte.

Non aveva mai lasciato l'hotel.

Quindi,

se non era uscita,

dove poteva essere?

Chi, nell'hotel,
poteva essere un potenziale sospettato?

Chi può aver fatto del male a Elisa

o chi la tiene sotto controllo?

Credo che Elisa Lam
si ritrovò in una situazione

molto diversa da quella che si aspettava.

Non sai mai chi è il tuo vicino di stanza.

Erano tante le persone
che alloggiavano con regolarità al Cecil.

Insomma, era un po' un albergaccio.

Per alcuni dei nostri ospiti,
la vita è piuttosto incasinata.

I turisti probabilmente
non lo sanno,

ma il Cecil Hotel è un'alternativa
alla vita in appartamento

per chi non può permettersi una cauzione
o ha dei precedenti penali.

Non vogliono che si sappia dove sono.

E così l'hotel attrae
chi è appena uscito di prigione,

gente in fuga…

La persona in ascensore con te

potrebbe essere un maniaco sessuale
che non può vivere altrove.

A volte faceva paura.

Avevamo molti problemi con la sicurezza.

Nei dieci anni in cui ho lavorato lì,
furono migliaia le chiamate al 911.

Migliaia.

Perché, sai, hai bisogno di aiuto.

Quando ero di pattuglia qui,

potevi aspettarti da una a tre chiamate
al giorno dal Cecil.

10-4, 97.

Ricordo di una persona che cercò
di bruciare i corridoi.

Ricevevamo chiamate
per violenze domestiche…

o per qualcuno che si faceva
e si sentiva male.

E poi scoppiavano risse.
Aggressioni, accoltellamenti.

Un giorno caldissimo,

era agosto,

il corpo che trovammo
somigliava a Grimace di McDonald's.

Era completamente viola.
Non saprei di che razza fosse.

E il suo corpo stava per esplodere,
da quanto era gonfio.

Era orribile, insomma.

Una volta stavo mostrando l'hotel
e c'era un cecchino nel corridoio.

Tipo un vero cecchino della polizia
con un grosso fucile.

"Signora, torni in camera.

Qualcuno ha accoltellato un uomo
e gira per l'edificio."

C'erano molte persone
inquietanti al Cecil Hotel.

C'erano donne che vi alloggiavano

che dicevano di essere state spiate
nei bagni in comune.

Poi ci aggiungi i turisti.

E hai un mix enorme di persone.

Immagino che Elisa fosse sopraffatta.

Non so se fosse in grado di muoversi
al meglio in un hotel del genere.

Quando i detective scoprirono
che non c'erano filmati

sull'uscita di Elisa dal Cecil…

gli investigatori dovettero
cercare in tutto l'hotel.

Devi cercare di localizzarla
il prima possibile,

al fine di proteggerla
nel caso sia in pericolo.

Sentivamo che doveva essere qui.

A circa 14 di noi chiesero
un'ispezione approfondita dell'hotel.

È un hotel molto grande

e ci aspettavamo tutti
una notte lunghissima.

Avevamo una sola occasione.
Dovevamo farlo bene.

Dovevi perquisire tutte le stanze
e tutto quello che c'era in mezzo.

"Beh, abbiamo più
di 600 armadi qui, lo sapete?

Insomma, ok. Controlliamoli tutti".

Il direttore mandò
due di noi su ogni piano

per aprire le porte ai poliziotti.

Controllarono armadi,
bagni e tutto il resto.

Finché non aprimmo tutto,

compreso il seminterrato
e gli armadietti di quella zona.

Guardammo letteralmente
in ogni crepa e fessura

dove un corpo poteva essere
stato nascosto o riposto.

Cominciarono a fare domande:

"Quando buttate la spazzatura?
A che ora iniziano i dipendenti?

Da quali porte entrano e escono?"

"Cosa?"

"Oddio, pensate che sia uscita
in un cassonetto?"

Decisero che avremmo chiamato
i cani poliziotto

Avrebbero preso un oggetto
come un indumento, un calzino,

qualcosa con su l'odore della persona.

I cani vennero portati
in tutto l'hotel.

Alla fine…

un cane riuscì a localizzare
l'odore nella stanza di Elisa.

"Potremmo essere sulla strada giusta".

Al quinto piano…

il cane andò verso ovest

verso una grande finestra
che si affaccia dal corridoio sulla strada

e fuori dalla finestra
c'è una scala antincendio.

Tuttavia,

lì la scia si perse.

A quel punto,
tutti facevamo gli straordinari,

probabilmente 14-16 ore al giorno.

Una squadra di detective con i cani
fu assegnata alla perquisizione del tetto.

Così convocarono anche una divisione
di supporto aereo della polizia.

E le ordinarono di illuminare
la parte superiore dell'hotel…

con il loro faro di ricerca.

E cercarono lassù Elisa e/o delle prove.

Ma non trovarono nulla.

"Dov'è?"

Di solito, la risposta dopo due settimane
di ricerche è l'omicidio,

e le possibilità di trovare il soggetto
si riducono.

Si era fatto tardi.

Erano quasi le dieci di sera.

E decisero che avremmo ricominciato
l'indomani.

Ma, la mattina successiva,

dopo le ricerche,

la polizia dichiarò
lo stato di allerta tattica

perché venne aperta un'altra indagine.

Squadre tattiche sono state inviate
in nove contee del sud della California.

La polizia di L.A.
dice di essere in guerra

con un uomo che prende di mira
le forze dell'ordine.

Il 33enne Christopher Dorner
ha detto di essere un killer di agenti

e ha aggiunto che continuerà a uccidere
finché avrà vita.

Christopher Dorner
era un ex poliziotto di Los Angeles.

La polizia veniva attaccata
da uno dei suoi.

Quindi, la mattina successiva fu deciso

che i due investigatori capo
più me e il mio partner

saremmo restati sul caso Elisa Lam,
mentre tutti gli altri

sarebbero stati assegnati
all'indagine Dorner,

che rappresentava una priorità.

Così passammo
da circa 18 detective a quattro.

E ciò cambiò le dinamiche
della nostra indagine.

Visto che l'investigazione
non aveva portato a nulla,

eravamo al punto di partenza.

Non avevano
nessun'altra risposta.

Quindi non restava che sperare
nella collaborazione della gente.

Ci serviva l'aiuto del pubblico
per avere più occhi aperti là fuori.

L'ultimo filmato che avevamo di Elisa
prima della sua scomparsa,

era quello che avevamo trovato
di lei nell'ascensore.

Perciò decidemmo di diffondere il video.

Dovevamo trovarla per la famiglia.

Ma non avevamo risorse.

Era chiaro. Così lo diffondemmo.

E lì il caso cominciò ad andare storto.

La versione iniziale
del video uscì sul sito web della Polizia.

Essendo uno YouTuber,

stavo esaminando i contenuti
quando vidi il video dell'ascensore.

È un video di quattro minuti,

ma succedono tantissime cose
in pochissimo tempo.

Tutti ne rimangono colpiti.

Le porte si aprono
ed entra una donna.

Oscilla un braccio,
si piega per guardare il pannello

e pigia tutta la fila centrale
dei pulsanti,

per poi spostarsi
verso un angolo dell'ascensore.

Sembra rilassata.

Sporge fuori la testa e la gira veloce
verso entrambi i lati.

E poi rientra
e si nasconde nell'angolo.

Guarda fuori dalla porta
dietro l'angolo alla sua destra.

Poi esce dall'ascensore…

e fa un salto.

Fa degli strani passi disegnando
quasi un quadrato in una sorta di danza.

Facendo passi avanti e indietro
sulla porta.

Quando andava a sinistra,
non si riusciva a vedere.

Si vede appena
un po' del suo braccio.

Perché l'ascensore
non va da nessuna parte?

C'è qualcuno che preme un pulsante
e trattiene l'ascensore?

E ora iniziano
a succedere cose strane.

Elisa inizia a pigiare
i pulsanti.

Viene da chiedersi:

"Perché spinge
tutti i piani in quel modo?"

Si passa un po' le mani
tra i capelli.

I movimenti delle sue mani
sono molto strani e irregolari.

Agita le mani
come se stesse evocando uno spirito

o come se stesse mimando
qualcosa a qualcuno.

Si vedono i movimenti del corpo,

che ruota e si gira.

E ora sembra
contare con le dita.

È un comportamento bizzarro.

Se ne va alla sinistra
dell'ascensore e di colpo non c'è più.

E viene da pensare
che il video sia finito.

Ma vedi solo il video
di un ascensore vuoto

Che diavolo sta succedendo?

Non compare nel video
a partire dal minuto 2:30,

ma, per qualche ragione, questa parte
è stata comunque inclusa nel video.

Una cosa strana è che per tutto
il tempo in cui Elisa è dentro,

la porta non si chiude mai.

E ora si chiude molto velocemente.

È una di quelle cose
che ti fanno grattare la testa e dire:

"Mh, questo è un po' strano".

Poi la porta si riapre.

Ma non succede nulla.

È come una mini storia
di fantasmi di quattro minuti.

E la storia parla di una ragazza
che entra in un ascensore.

L'ascensore non funziona bene.

La ragazza inizia ad avere
qualche disagio e se ne va,

e, di colpo, l'ascensore riprende
a funzionare normalmente.

Perché?

C'è forse qualche indizio
che mi sto perdendo?

O sta succedendo qualcosa
di soprannaturale?

È difficile per me
dire che non stia accadendo

nulla di estremamente
oscuro e bizzarro qui.

E, poi, al minuto 3:59,
il video finisce.

La maggior parte della gente
che vede questo video

sa cosa sta guardando.

Sta guardando l'ultimo filmato
di una donna scomparsa.

E, con questo contesto in mente,

la polizia lo ha involontariamente
trasformato in un mistero.

E la gente moriva dalla voglia
di risolverlo.

Non credo che la polizia,
quando rilasciò quel video,

avesse realizzato
cosa avrebbe ottenuto in cambio.

Nuovi sviluppi

nella ricerca di una donna
scomparsa in California.

La polizia di L.A. ha diffuso
uno strano filmato della 21enne Elisa Lam.

Vidi il video
dell'ascensore non appena venne diffuso.

C'erano tutte le ragioni
per sospettare su quanto accaduto.

Quella storia mi catturò.

Le immagini sono state riprese
da una telecamera di sicurezza del Cecil,

prima della scomparsa.

- La polizia è in difficoltà.
- …è preoccupata.

- …a un punto morto…
- Cos'è successo a Elisa Lam?

Speriamo che qualcuno
con delle informazioni si faccia avanti.

Ora la Polizia chiede il vostro aiuto
e teme per il peggio.

Sapevamo di dover aiutare.

Non importa fin dove dovessimo spingerci
o quanto difficile potesse essere:

sapevamo che dovevamo trovarla viva.

La porta si chiude
e nessuno la vedrà mai più.

Giulia Palmieri