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Dove va?

Voglio parlare con il direttore.

-Ha un appuntamento?
-No.

Mi dispiace, non posso farla passare.

Sono Biljana Stojkovic.

La moglie di Nikola Stojkovic.

Ho una bottiglia di benzina in mano.

Se non pagate gli stipendi rimanenti di mio marito,

e la liquidazione che gli dovete da due anni...

Darò fuoco a me stessa e ai miei figli.

I miei figli hanno fame.

Noi abbiamo fame.

Non abbiamo nulla di cui vivere.

Dico sul serio.

Darò fuoco a me e ai bambini.

Spegnilo! Forza!

PADRE

sottotitoli a cura di
francescovecchi

Nikola! Lascia che ti dia un passaggio!

Sua moglie è stata portata in ospedale.

I bambini stanno bene, non sono stati feriti. Ma sono in stato di shock.

Sapeva cosa aveva intenzione di fare?

L'ha incoraggiata in qualche modo a farlo?

No.

Ha notato qualcosa di strano nel suo comportamento ultimamente?

Firmi qui.

Grazie.

È stata fortunata, poteva andare molto peggio.

Una volta curate le ferite, la trasferiremo nel reparto psichiatrico.

-E i bambini?
-I bambini non sono stati feriti.

Sono stati presi in consegna da un dipendente del Centro di assistenza sociale.

-Posso vedere mia moglie?
-No.

In poche parole, ha avuto un esaurimento nervoso.

Non riconosce nessuno, non ha contatti.

Ora è sedata, sta dormendo.

Non siamo riusciti a trovarla, i bambini sono stati temporaneamente dati in affidamento.

I bambini ci hanno detto che lei era un operatore diurno, ma non sapevano dove.

Quindi, resteranno lì per un paio di giorni,

finché non si saranno ripresi da questo trauma e finché non avremo stabilito se lei potrà occuparsi dei bambini.

A questo proposito, la gente ci dice che la casa non è stata intonacata,

che le condizioni della casa sono estremamente precarie. Avete l'acqua corrente?

-Nel giardino.
-Elettricità?

L'hanno staccata due mesi fa.

Vede, è così, sì...

Senta, io voglio aiutarla.

Ma tutto questo ci dice che i bambini vivono in povertà, in una casa non funzionale.

Portate a quest'uomo un bicchiere d'acqua, per favore.

Ecco come faremo.

Mercoledì, i nostri dipendenti verranno a valutare ufficialmente le condizioni in cui vivono i bambini,

e poi decideremo il passo successivo,

su quale sia la cosa migliore e più accettabile per i bambini.

È dopodomani, giusto?
- Mercoledì è dopodomani.

Quindi cerchi di mettere un po' in ordine la casa.

Allacci la corrente e l'acqua corrente.

Sistemi, pulisca un po', soprattutto la stanza dei bambini.

E sistemi il bagno...
Un frigorifero, ne avete uno?

Se non ce l'ha, ne prenda uno.

Un frigorifero è importante, soprattutto in estate.

Se valutiamo che la casa è adatta a far vivere i bambini,

vi saranno restituiti entro un certo periodo di tempo,

in conformità alla legge e all'interesse dei bambini.

Ha notato qualcosa che possa indicare le intenzioni suicide di sua moglie?

-No.
-Sbalzi d'umore, depressione?

Beh...

Viviamo una vita difficile, ho perso il lavoro due anni fa.

Non ho ricevuto gli stipendi rimanenti, né la liquidazione promessa.

Grazie.

Perché non ha portato sua moglie da un medico quando ha notato che era depressa?

Lavoravo tutto il giorno.
Per sfamare la mia famiglia.

Posso vedere i miei figli?

Hanno subito un forte stress.

Ci vorrà un po' di tempo prima che si calmino.

Non sarà possibile vederli fino ad allora.

Posso parlare con loro al telefono?

No. Temiamo che qualsiasi contatto possa turbarli ancora di più.

Deve sapere che stiamo facendo tutto questo nell'interesse dei suoi figli.

Vicino!

Entra pure.

Posso chiederti una cosa?

Dimmi.

Lasciami collegare al tuo alimentatore.

Arriveranno dal Centro, per i bambini,

una volta che se ne saranno andati, chiederò a qualcuno di venire a collegarmi al lampione.

Puoi collegarti lì.

C'è un contatore separato, l'ho fatto per la vecchia casa, quindi...

Paghi quel che spendi.

Se non puoi pagare, puoi lavorare per me.

Tagliare un po' di legna, aiutare in casa.

Giusto. Grazie.

Niente caldaia?

Abbiamo sempre scaldato l'acqua sulla stufa.

Bisogna avere una caldaia.

Non c'è nemmeno il riscaldamento in bagno.

Non mi hanno detto della caldaia.

Questi sono tutti i giocattoli che hanno?

Sì.

Dove sono i loro vestiti?

Qui.

Hanno tutto ciò di cui hanno bisogno.

I bambini dovrebbero avere un computer.

Siamo nel 21° secolo.

Non avete dipinto questa stanza?

Ho finito la vernice.

È tutto in ordine?

Ho fatto tutto ciò che mi è stato richiesto.

Non possiamo dirvi nulla in questo momento.
Prima dobbiamo scrivere il rapporto.

Venga al Centro domani all'una.

Entri.

Allora.

La casa è più funzionale ora, è vero, avete l'acqua e l'elettricità,

ma per noi non è ancora una garanzia sufficiente che sia in grado di occuparsi dei bambini.

Ho fatto tutto quello che mi avete detto di fare.

L'unica garanzia sarebbe che avesse un lavoro a tempo pieno.

Essere un lavoratore a giornata non può rassicurarci che sia finanziariamente in grado di fornire le condizioni minime per una corretta educazione.

In estate c'è molto lavoro nei campi o nell'edilizia.

Ma l'inverno è un'altra cosa.

Ma è impossibile trovare un lavoro a tempo pieno al giorno d'oggi.

Già. So che è difficile.

È difficile, ma...

Qui c'è un'altra circostanza aggravante.

Abbiamo ottenuto le cartelle cliniche e qui c'è scritto che sua moglie e lei non avete portato vostra figlia a vaccinarsi in tempo.

Questo è un reato grave.

I genitori affidatari dicono che il figlio, Milos, balbetta.

Avreste dovuto portarlo da un logopedista.

Non aveva mai balbettato prima.

Ero disposto ad aiutarla, a darle un po' di tregua.

Ma non possiamo, dobbiamo fare tutto nel rispetto della legge e nell'interesse dei vostri figli minorenni.

Quale interesse?

La nostra valutazione finale è che lei non è in grado di prendersi cura dei bambini finanziariamente,

non è in grado di fornire le condizioni elementari per una crescita normale,

non ha nemmeno dimostrato una sufficiente attenzione come genitore.

A questo si aggiunge il trauma che i bambini hanno subito dall'altro genitore,

riteniamo e stabiliamo che sia nell'interesse dei bambini rimanere in affidamento per un periodo di tempo indefinito.

In questo caso, il Centro per l'assistenza sociale sta adottando misure urgenti di protezione dei minori.

E agisce in conformità agli articoli 12, 332, 334, 335 e 339.

La procedura è stata eseguita in conformità all'articolo 282 della Legge sulla procedura amministrativa generale.

È ancora qui?

C'è qualcosa che le serve?

Dove posso trovare un lavoro, dimmelo tu.

Non lo so.

Non me ne andrò finché non mi riporterai i miei figli.

Ho fatto tutto quello che mi hai detto di fare.

Non posso fare nulla per aiutarti.

La commissione ha deciso in questo modo.

Ha il diritto di fare ricorso, presentalo entro sette giorni e il gioco è fatto.

L'orario d'ufficio è terminato.

Torni domani, l'aiuterò a redigerne uno.

No. Mi siederò qui e farò uno sciopero della fame, finché non mi riporterete i miei figli. Ne ho il diritto.

Perché rende le cose più difficili?

Capo...

Perché sta dando spettacolo?

Voglio che mi riporti i miei figli. L'hai promesso.

-Non ti ho mai promesso nulla.
-Hai detto che era solo temporaneo.

Senti, questo tipo di pressione non funziona qui. Hai capito?

Non ci caschiamo.

La cosa migliore sarebbe che tu te ne andassi ora e noi ce ne dimenticassimo.

Posso chiamare la polizia!

Dire che è aggressivo e che ostacola il lavoro del Centro.

Non sto ostacolando nulla, sono solo seduto qui.

Capisco che sei stressato.

Te lo dico per il tuo bene.

Se la polizia viene e scrive un rapporto, le possibilità di riavere i tuoi figli saranno minime.

E posso far valutare anche te, e poi?

Ti dichiariamo irreperibile, come tua moglie.

Sciopero della fame... suicidio.

Non farmelo fare.

Non hai il diritto di farlo.

Lo facciamo, per legge, ci puoi scommettere, perché siamo noi ad occuparcene, non tu.

Se domani ti vedo qui, sarai nei guai, te lo dico.

Portami la borsa, per favore.

Ciao.

Tieni, mangia qualcosa.

No.

Devo chiudere ora.
Tu rimani?

Mangia.
Lo sciopero della fame non serve a nulla.

Si dice che Vasiljevic mandi tutti questi bambini a famiglie adottive del suo villaggio.

Ai suoi parenti e ai suoi amici.

Tutto il villaggio lavora per lui.

Ricevono quarantamila dinari dallo Stato.

Dicono che ci sono più di trenta bambini.

E Vasiljevic prende il trenta per cento. Per ogni bambino.

Fa tu i conti.

Tutti lo sanno, ma la gente ha paura.

Nessuno osa parlarne.

Puoi fare ricorso, ma lui decide anche sul tuo ricorso.

Puoi fargli causa, ma ha anche dei collaboratori in tribunale.

Questo è quanto.

Sono lì.

Vieni se ti serve qualcosa.

-Sto interrompendo qualcosa?
-No, entra pure.

Non toglierti le scarpe, entra e basta.

Milica, questo è Nikola. Il mio collega della fabbrica. Quando lavoravo lì.

-Siamo stati licenziati lo stesso giorno, vero?
-Sì.

Ha fatto i tubi per il nostro camino.

Piacere di conoscerti.

Sei riuscito a trovare un lavoro?

-No.
-Nemmeno io.

Faccio un po' il freelance, scrivo qualche applicazione per le persone, ma niente di più.

Milica va spesso da sua sorella a Belgrado e si prende cura degli anziani.

Guadagno un po' di soldi,
è con questo che viviamo...

Finché non avrò risolto qualcosa.

-Kosta, volevo chiederti un favore.
-Cosa c'è?

Il Centro per l'assistenza sociale ha preso i miei figli perché non ho un lavoro,

non me li restituiranno.

Voglio andare a Belgrado per fare appello, puoi scriverlo per me?

-Appello a chi?
-Al Ministro.

Finirà tutto in un cassetto da qualche parte.

No, glielo darò di persona.

Posso pagarti il mese prossimo, va bene?

Lo farò gratuitamente.

Non mi faccio pagare per cose del genere.

-Prendi un biscotto.
-No, grazie...

Ti ho portato pigiama e pantofole.

E delle mele.

Sali in macchina! Presto!

Sai che è vietato camminare lungo l'autostrada?

Ma dove stai andando?

A Belgrado.

-A piedi?
-Sì.

-Sai quanto dista Belgrado?
-Sì.

Cosa farai a Belgrado?

Il Centro per l'assistenza sociale ha preso i miei figli.

Così ho voluto presentare questo... appello.

-È vero?
-Sì.

Questo è adatto ai giornali, onestamente.

La multa per questo è di cinquemila dinari.

Non li ho.

Non hai i soldi per il biglietto dell'autobus?

Ti portiamo all'uscita, ma poi dovrai passare per i villaggi.

Perché mi guardi?

Non posso darti di più, non mi rimarrà nulla.

Nikola? Vuoi un passaggio?
Forza, sali. Sali!

Ho sentito che stai andando a Belgrado.

È la parola d'ordine della città.

Temo che non ne uscirà nulla. Non faranno altro che portarti avanti.

Mi fermerò a circa due chilometri da qui.

-Come intendi proseguire?
-A piedi.

Fino a Belgrado?

Sono 300 km!
Sei fuori di testa, amico.

Morirai.

Voglio che vedano che mi interessa.

Pensi che a loro importi?
Non gliene frega un cazzo.

L'unica soluzione è farsi giustizia da soli.

Se rapisci i bambini, vi porto oltre il confine, gratis.

Mi dispiace per te, sei un brav'uomo.

Vai in Bosnia, lì non ti cercheranno.

Lì sarai un povero bastardo, come qui,
ma almeno sarai con i tuoi figli.

Anch'io sono senza lavoro, Nikola, amico mio.

Faccio quello che posso, mi arrangio.

Li ho fregati di circa 300 chilometri.

Oh, cazzo, hanno fatto puzzare tutto il mio furgone...

Cazzo, ora devo pulire tutto.

Devo tornare per un altro giro,
puoi prendere questa strada...

La mia offerta è ancora valida.
Chiamami quando avrai deciso.

Tieni. Questo è il mio numero, quindi... chiamami.
- Va bene.

Riesci a respirare?

Sei svenuto sul ciglio della strada.

Ci serve la tua tessera sanitaria,
per poterti registrare.

-Hai la carta d'identità?
-È nel mio zaino.

Va bene, lo faremo più tardi.

Da dove vieni allora?

Da Grab.
Un villaggio vicino a Priboj.

Cosa ci fai qui, dove stai andando?

-A Belgrado.
-A piedi?

Non andrai da nessuna parte ora.

Hai la febbre alta, sei esausto,
dobbiamo fare degli esami.

Sei sposato, hai qualcuno a casa?

-Una moglie?
-Sì, ma è in ospedale.

Non muoverti, sei debole, ci vorranno due o tre giorni per fare questi esami.

Riposatii fino ad allora.

Papà! Come va, papà?

Fa male.

Ci puoi scommettere che fa male, pensavi di essere venuto qui per divertirti?

Questo non è un centro benessere.

Puoi darmi una mano?

Qui c'è un balcone, voglio fumare.

Allora, hai qualcuno a Belgrado?

Non ho nessuno.

Presenterò un appello, il Centro per l'assistenza sociale ha preso i miei figli.

Ci vai per via dei bambini?

Non avevano il diritto di portarmeli via.

I miei mi hanno lasciato qui.
Io ne ho quattro.

Nessuno ha ancora chiamato.

Come ti chiami?

Nikola.

Non credo che sia conveniente combattere
per la propria famiglia.

Ti deluderanno presto.

Vedrai.

Quanti figli hai?

Due, una figlia e un figlio.

Bello.

Torniamo dentro, Nikola.

Devo andare.

-Dove?
-Sono vicino.

Ridammelo!

-Grazie, ciao.
-Ciao.

Buonasera, come posso aiutarla?

Mi scusi, posso chiederle una cosa?

-Sì, prego.
-Sto viaggiando verso Belgrado.

Pensavo di arrivare in serata, ma si è fatto buio.

Dov'è la tua macchina?

-Vado a piedi.
-Capisco.

Se non è un problema, potrei sdraiarmi da qualche parte qui?

Non voglio essere d'intralcio.
Me ne vado, se è un problema.

Non è un problema, è solo che deve andarsene prima delle otto, quando arriva il mio capo.

Non c'è problema, me ne andrò appena fa giorno.

-Questo è il meglio che posso fare.
-Andrà bene, grazie.

Ecco a te.

Grazie.

Mi scusi...

È lei quest'uomo?

Qui dice che hanno preso i suoi figli ed è partito per Belgrado a piedi.

Non sono io.

Scusi, pensavo fosse così.
Buona notte.

Cosa c'è?
Cosa stai combinando?

-Lavoro, eh?
-Basta che non la graffi.

Bene, bene, ben fatto. Dovremmo portarlo con noi una volta.

-Non è possibile!
-Ma è noioso!

Non potrebbe nemmeno andare al mercato così!

No, è un maniaco delle feste, lui!

Perché non dici nulla, amico?

Hai bisogno di scopare?

Vieni qui.

Questo è per farti fare un pompino.

Grazie.

E porta la tua ragazza a cena fuori.

Dove vai così presto?

A Belgrado.

-Cerchi lavoro?
-Vado al ministero.

Hanno preso i miei figli, dicono che non posso occuparmi di loro. Presenterò un ricorso.

Apri il vano portaoggetti.

Aprilo!

Sono stati benedetti al monastero di Ostrog, prendine uno.

Avanti.

No, grazie.

Prendilo, ti servirà,
Ne ho in abbondanza.

Solo la fede e il Signore Onnipotente possono aiutarci.

Quando tutte le speranze e l'aiuto degli uomini ti abbandonano,

chiedi al Signore.

E riceverai da dove non hai mai sperato o immaginato di poterlo fare.

Credi in Dio?

Buon giorno.

Dovrei consegnare questo.

Non può presentare nulla oggi,
la cancelleria chiude alle due.

Quando posso tornare?

Domani, dalle otto del mattino.

-Posso avere dell'acqua?
-Sì, in fondo al corridoio.

Prima passi lo zaino da lì e poi entri.

MINISTERO DEL LAVORO, DELL'OCCUPAZIONE,
VETERANI E POLITICHE SOCIALI

Cosa pensi di fare lì?

Non puoi stare seduto qui,
alla porta del ministero.

Vattene da qui.

Mi hai sentito? Via da qui.

Non lo sapevo.

Ogni tanto qualcuno sciopera qui.

Lavoratori, veterani, disabili,
e poi mi trovo nei guai per questo.

-Avanti, sparisci.
-Non sono venuto qui per scioperare.

I miei figli mi sono stati portati via,
sono venuto a presentare un appello.

Vai sul retro, non sarai d'intralcio.

Buon giorno.

Sono Nikola Stojkovic, marito di Biljana Stojkovic.

Sì.

Può dirmi come sta?

Va bene.

Richiamerò domani.

Ho qui un appello, sono venuto a consegnarlo al Ministro.

Me lo dia.

No, vorrei darlo al Ministro di persona.

Non è così che funziona.
Qui è dove vengono presentati gli appelli.

Non me ne andrò finché non glielo consegnerò di persona.

Potrei chiamare qualcuno dal piano di sopra perché possa chiederglielo di persona.

Posso aiutarla?
Di cosa ha bisogno?

Mi chiamo Nikola Stojkovic.

Il Centro per l'assistenza sociale ha preso i miei figli, li rivoglio indietro.

Questo è il mio appello.

I ricorsi si presentano in cancelleria.

Vorrei consegnarlo io stesso al Ministro.
Ho fatto 300 chilometri a piedi per questo.

Mi dispiace, non è possibile.

È possibile inviare un'e-mail per richiedere un incontro con il collaboratore del ministro.

Le risponderemo al più presto.

Ma ora deve andarsene.

Lei disturba le persone che lavorano qui.

Starò lì, davanti all'edificio.

Non vado da nessuna parte finché qualcuno non mi vedrà.

Non hai abbastanza credito per completare la chiamata.

Buongiorno.

Ho saputo che è in sciopero perché le sono stati tolti i figli. È corretto?

Lei è l'uomo che ha percorso tutta la strada da.... dove si trovava?

-Da Grab, vicino a Priboj.
-Giusto. L'ho letto su alcuni giornali locali.

Poremmo parlarne un po'?

Del fatto che non le lasceranno...

-Si metta lì.
-Dove vuoi la telecamera?

Basta che ci sia l'edificio nell'inquadratura, non importa.

-E la coperta e tutto il resto?
-La faremo più tardi, prima facciamo questo.

-Sì?
-Posso usare il bagno?

Non posso farti entrare.
Questo è quello che mi è stato detto.

Sei tu Nikola?

Ti abbiamo visto in televisione.

Ecco qui.

Mi scusi.

Scusi il disturbo, siamo del programma del mattino presto.

Possiamo avere una breve dichiarazione?

Può stare qui.
Solo un po' di lato. Bene.

Le chiederò come è successo, come le sono stati portati via i figli e per quanto tempo pensava di rimanere qui.

-Pronto?
-Solo un momento.

Scusate.

Nikola, il signor Jovanovic, l'Assistente del Ministro, vorrebbe parlarle.

-Va bene, questo è più importante.
-Non mi riprenda, per favore.

Entri.

Buongiorno.

Prego, si accomodi.

Caffè, succo di frutta?

Il succo di frutta va bene.

Un succo di frutta per la sala conferenze. Grazie.

Mi dispiace molto per il suo problema.

Ho visto il rapporto e la sua dichiarazione ieri sera.

È un'esperienza davvero orribile.

Piuttosto commovente, devo ammetterlo.

Posso dare un'occhiata, per favore?

-Qui c'è il...
-Capisco.

Questa è stupida burocrazia,
la risolveremo immediatamente.

Jelena, passami Vasiljevic al telefono.
Hai il numero.

A proposito, come va?

Allora, è venuto a piedi?

Quanto tempo ha impiegato per arrivare a Belgrado?

Ci vogliono cinque giorni.

Cinque giorni.

Passando da Avala, vero?

Sì.

È stanco, suppongo.

Sì, un po'.

Ammirevole.

Non risponde nessuno.

Va bene.

Scriverò una raccomandazione di restituire i bambini e risolvere l'appello a suo favore, ma è solo una raccomandazione.

Non è colpa sua se non ha un lavoro.

Questo significherebbe che i poveri
non hanno il diritto di avere figli.

Quindi lo firmerò io stesso.

Mi creda, non è facile nemmeno per loro al Centro,

vedono ogni sorta di cose.

Non tutti sono come lei.

Il loro compito è quello di proteggere gli interessi dei bambini.

Spesso diciamo che la povertà è anche una forma di violenza contro i bambini.

Naturalmente, è completamente diverso nel suo caso.

Ha dimostrato di tenerci, ha fatto un grande sacrificio per riavere i suoi figli.

L'amore dei genitori è la cosa più importante per i bambini.

Non vedo i miei figli da quando li hanno presi.

Non gliel'hanno permesso?

Jelena, quando li trovi, di' di portare i bambini domani alle 12, in modo che l'uomo possa vederli.

Per legge, lei ha il diritto di vedere i bambini una volta alla settimana al centro.

Dovrò parlare con con questo Vasiljevic.

Bene, può aspettare fuori finché non scrivo questo?

Certo.

Ora vorrei chiederle una cosa.

Potremmo avere una foto di noi, per twitter?

-Sì, certo.
-Jelena?

-Certo.
-Mettiamoci lì.

Grazie.

Grazie.

-Ha i soldi per il ritorno?
-Sì, li ho.

No, non lo faccia, va bene così.

Prenda un po' di cioccolato per i bambini domani.

Grazie.

Grazie.

-Quanto costa questo cioccolato?
-Ottanta dinari.

-Vorrei prenderne due per 120.
-Che ne dice di questi?

-Bene. E delle mele per 30 dinari.
-Ecco a lei.

Grazie.

Buona giornata.

Sono stato a Belgrado, al ministero.

Le persone sono disposte ad aiutare.

Andrà tutto bene, vedrai.

Eccoti qui. Siediti, avanti.

La situazione è la seguente.

In ogni caso, questa raccomandazione è utile ed è nel nostro interesse, come nel suo, che questa vicenda si risolva il prima possibile.

Tuttavia, questo non è in alcun modo vincolante per noi.

Questa è solo una raccomandazione del Ministero.

Non è male che ce l'abbia, ma è il Centro che decide su ogni caso, compreso il suo.

E lei conosce la nostra opinione.

È così, è la legge.

L'articolo 212 della legge sulle relazioni familiari dice che spetta al centro locale prendere decisioni in merito.

Quindi, ad essere sinceri, non so perché le abbiano dato questo.

Mi hanno detto che è stato risolto.

Non possono prendere decisioni per conto nostro a Belgrado e dirci cosa fare.

Le hanno detto male.

Volevo aiutarla, da uomo a uomo.

Ma sta dando spettacolo.

A piedi a Belgrado, andare in televisione...

Volevo farlo nel modo più gentile.

Ma è così che mi ripaga.

Molto bene... d'accordo...

La commissione si riunirà di nuovo tra un mese,

ma le possibilità di riavere i suoi figli sono scarse.

Anche se ora trova un lavoro a tempo pieno, possiamo sempre dimostrare che non è un padre responsabile e non è in grado di occuparsi dei bambini.

Dopo tutto, è comunque una nostra stima.

Può farci causa...

Ci vorranno anni.

E non ha i soldi per tutto questo, gli avvocati e il resto...

E si dà il caso che io conosca delle persone in questo tribunale.

Voglio vedere i miei figli.

Sono già le dodici e un quarto.

-L'appuntamento era alle dodici.
-Non oggi.

Hanno delle attività che non possono rimandare.

La chiameremo nei prossimi giorni,

quando saranno disponibili.

L'appuntamento era oggi.

Voglio vederli, non lascerò questo ufficio finché non li porterà qui.

Ascolti.

Non è esattamente nella posizione di fare pressione su qualcuno.

Per legge, ho il diritto di vederli una volta alla settimana.

Voglio vederli, non li vedo da due settimane.

Non ha sentito quello che ho detto?

Oggi hanno delle attività,
come faccio a sapere cosa.

Sono i miei figli.

Voglio vederli.

Non so come organizzarlo ora.

Molto bene.

Bene, ora li vedrai.

E poi puoi andare a Belgrado altre
cinque volte, se vuoi, capito?

Puoi portare una raccomandazione dal Presidente stesso.

Sono io a decidere sul tuo caso. Io.

Dovrà aspettare che i loro genitori adottivi li portino qui.

-Aspetterò tutto il tempo necessario.
-Ma non qui.

Abbiamo una stanza apposita laggiù,
è lì che li porteranno.

Non avrebbe dovuto dire tutte quelle cose in giro per Belgrado. Ma non importa...

La ragazza di papà...

Milos!

Come stai? Stai bene?

Papà ti ha portato della cioccolata. Ecco...

-Milos?
-Non la voglio.

Vieni qui... Quella va bene?

Quando vieni a prenderci, papà?

Appena me lo permetteranno.

Perché non ci porti a casa adesso?

Non posso farlo ora.
Ma verrò presto.

Scusi, possiamo stare un po' da soli?

Il piccolo birbante di papà...

-Com'è il posto in cui ti trovi?
-Bello. Abbiamo degli amici.

C'è un cane pazzo, stiamo tutto il giorno con lui.

-Come si chiama?
-Rex.

Prenderemo anche noi un cane, quando tornerete a casa.

-Vai a scuola?
-Sì.

Dove sei stato, papà?

Ho dovuto fare delle cose, a Belgrado.

E ci è voluto un po'.

Papà, possiamo venire a casa con te adesso?

Non ora, Milos.

Non appena mi sarà permesso.

Quando sarà?

Presto.

Perché ci stai mentendo?

Vieni qui.

Ci hai lasciato.

Non l'ho fatto, non vi avrei mai lasciato.

Verrò a prendervi presto.

Anche la mamma tornerà presto a casa, sta meglio, sono andata a trovarla.

Presto saremo di nuovo tutti insieme.

Ho fatto dei lavori in casa, ho imbiancato le stanze, ho messo l'acqua e l'elettricità.

C'è un altro paio di cose da fare per rendere bella la casa quando tornate.

Credimi, verrò a portarvi a casa.

I bambini dovrebbero andare.

Salutatevi qui, non permettiamo contatti con i genitori adottivi.

Ci vediamo presto.

Stai tranquillo, per favore.

Milos!

Milos, sali in macchina!

Non toccatelo!

Fermati lì e non muoverti.

Verrò a prenderti presto, te lo prometto.

Dai ora, vai.

Vai, figliolo.

Mi dispiace che sia finita così.

Vieni a trovarmi lunedì, voglio aiutarti.

Va bene.

Vicino.

Dove sono le mie cose?

Qualcuno è entrato e poi tutti hanno iniziato a prendere le cose.

-Chi?
-Tutti.

Tranne me e nonno Misa.

Pensavano che non saresti tornato.