All language subtitles for Tromperie.Inganno.2021_Regular [Italian] (SUBRIP)

INGANNO

LONDRA 1987

Non dirò come mi chiamo,
ma ho 33 anni.

Da qualche anno, io e mio marito,
stiamo attraversando una crisi coniugale,

eppure abbiamo
un'adorabile bambina di 4 anni.

Ho conosciuto Philip
un anno e mezzo fa.

E uno scrittore americano
trapiantato a Londra.

Non ho mai capito
perché abbia scelto l'esilio.

Fingo di non essere colpita
dalla fama del mio amante,

ma ho letto tutti i suoi libri.

In fondo, sono fiera
che un noto artista

mi trovi tanto interessante

da concedermi degli appuntamenti
pomeridiani segreti.

Per favore,

chiudi gli occhi.

Non mi farò legare!

Mia cara,

chi ha mai detto di volerti
legare all'inizio del gioco?

L'ho letto in qualche libro.

E quindi?

Gli scrittori li scrivono quei libri.

Chiudi gli occhi.

Va bene.

Vediamo se sei stata attenta.

Adesso descrivi questa stanza.

Per prima cosa,
ci sono due belle porte-finestre

che danno su un cortile.

Rispecchiano
lo stile austero della stanza.

Non ci sono tende sulle vetrate

così che i vicini possano vedere
chiaramente quello che accade all'interno.

La maggior parte del tempo,
vedono un uomo che batte a macchina.

O che sta leggendo.

Si meriterebbero di vedere
qualcosa di più interessante.

C'è anche una
poltrona molto comoda

su cui è seduta una donna
che dovrebbe essere a lavoro.

Ad ascoltare le lamentele
del suo matrimonio,

c'è un uomo,

seduto su una sedia da ufficio in pelle.

La sua scrivania,
di circa un metro per un metro,

è in legno e poggia
su una base metallica.

Ci sono fogli di carta sparsi.

Un manoscritto incompleto,
lettere ammucchiate

e ritagli di giornale su Israele,

per dimostrare a sua moglie
che tutti gli inglesi sono antisemiti.

Di fianco alla scrivania,
su un tavolino a parte,

c'è la macchina da scrivere:
una Pica 72.

- Molto bene.
- Alle sue spalle c'è una libreria.

"La commedia ebraica" di Heine,

"Ebraismo e modernità"
di Hannah Arendt,

"Notti bianche" di Menachem Begin.

Solo libri sugli ebrei,

di ebrei e per ebrei.

Sul soffitto, un paralume
giapponese di carta.

Una radio.

Due lampade cromate.

Un tappetino da ginnastica
per esercizi lombari e adulterini.

Nel cestino, contenitori di cibo precotto.

Come unico dettaglio sibaritico,

una decorazione floreale in gesso
sulle modanature del soffitto.

Fantastico.

Finito?

Sì.

Adesso chiudi gli occhi.

Va bene.

Vediamo se sei stato
abbastanza attento.

Continua.

Ora...

descrivimi!

AUTUNNO

L'amante di mio marito
gli ha fatto un regalo l'altro giorno.

È molto pretenziosa.

Quel genere di persona
divorata da ambizione e gelosia.

Le ha regalato un CD.

Non ricordo bene, ma era un brano
molto bello e famosissimo di Schubert.

Ispirato dalla più grande passione della sua
vita, la donna più interessante del secolo.

II tutto scritto sulla copertina.

Avrebbe semplicemente potuto dire
che se lo era comprato.

Invece, mi disse che a regalarglielo
era stata la sua amante.

Così una sera in cui avevo bevuto troppo,
ho preso un evidenziatore rosa

e ho sottolineato tutte le frasi
che ritenevo esilaranti.

'La passione più grande',

'legame mentale',

'ecstasy' .

Così, pacatamente e con dignità,

gli ho dato la custodia del disco.

Pensi che io sia una persona orribile?

Perché eri ubriaca?

Non lo ero, ma avevo bevuto parecchio.

E bevi sempre così tanto?

- Sì.
- Quanto?

Abbastanza.

Certe notti quando sono sola
non bevo niente.

Altrimenti bevo anche due bicchieri
prima di cena

e del vino durante.

Ma non mi ubriaco mai.

Sono solo un po' alticcia.

Hai una vita un po' strana.

Sì, è strana .

È sbagliato,
ma non posso farci niente.

È la mia vita.

Sei davvero così infelice?

Va a periodi.

Attraversiamo momenti terribili.

E poi altri di tranquillità e d'amore.

Andate ancora a letto insieme?

Sapevo che me lo avresti chiesto,

ma non intendo risponderti.

- Ciao.
- Ciao.

Com'è andata oggi?

Giornata triste. L'ho passata a scrivere.

II mio povero eroe malandato.

Tu che mi baci...

- Sì.
- Ci conosciamo? - Ma certo.

Che fai?

Rileggo i miei appunti.

Non fare tardi.

Ora arrivo. Dormi.

Davvero impressionante!

Che cosa?

- Ti amo.
- Anche io.

La fascia che hai tra i capelli.

Non mi sta bene?

Secondo me, sì.

Perché non sei
felice con tua moglie?

Perché non ti basta?

Perché non ti basta tuo marito?

Ti ho raccontato tante cose su di lui.

Voglio sapere
perché tua moglie non ti basta.

Stai facendo la domanda sbagliata.

E quale sarebbe quella giusta?

Non lo so.

Perché sono qui?

Perché ho ceduto alla tentazione
e mi sono fatto trasportare.

Mi capita, ora che sono più vecchio.

Perché sei così preoccupato
di non farle del male?

Perché dovrei farla soffrire?

Non sembri libero
di fare ciò che desideri.

Che vuol dire essere liberi?
Tu lo sei?

Più o meno.

- Più libera di te. - sciocchezze!
Tronchiamo qui la conversazione.

Perché?

Forse perché l'adulterio funziona

solo se è uno dei due partner
a lamentarsi dei suoi problemi coniugali.

Quindi questo ti esenta
dal poterti lamentare.

Fatta eccezione per l'Inghilterra
e tutto ciò che la riguarda.

Non può essere che
questo odio coniugale

abbia qualcosa a che fare col fatto
che mi sto innamorando di te?

Oltre che dello sradicamento culturale.

È per lo sradicamento culturale
che sono qui?

Forse.

Quindi la nostra,
è una storia culturale.

È un genere che trovo interessante.

Le donne non ebree.

II tuo amore per l'antropologia.

Esistono modi peggiori per affrontare
Ie differenze antropologiche.

Ad esempio con l'odio,
la xenofobia,

la violenza, l'omicidio.

Sì, mio caro,

sei |'AIbert Schweitzer
della scopata multiculturale!

Anche Malinowski andrebbe bene.

Che succede?

Dimmelo.

Lo so che c'è qualcosa che non va.

La tata,

il bambino,
due governanti che bisticciano,

e come al solito
l'umidità inglese.

Non credo che potremo
continuare ancora questa relazione.

Le giornate sono troppo corte.

Sul serio?

È un peccato.

Non sei d'accordo?

L'ultima volta che abbiamo parlato,
la conversazione aveva preso questa piega.

Oh, capisco.

Come preferisci.

Penso sia la cosa migliore.

Hai detto che stai diventando matto.

Che cosa mi fa diventare matto?

Tutti questi problemi sessuali.

Hai detto di non volere
solo una semplice amicizia romantica.

Semplificherò le cose, se vuoi.

Perché non dici niente?
Odio quando non parli.

Arrivo.

Hai ricevuto la mia lettera?

Sî. Era meravigliosa!

- L'ho strappata.
- Ovviamente.

- Mi sembrava la cosa migliore da fare.
- Certo.

È strano vederti.

- Più strano del non vedersi, no?
- Non saprei.

Sei sparita per un po'.

Anche tu sei cambiato.

Sembri diverso.

- Che ti è successo?
- Ti sembro tanto diverso?

Più alto?

Più basso?

- Ingrassato?
- Non lo so.

È un che di impercettibile.

- Un che di impercettibile?
- Si.

Mi sei mancata.

Sto congelando!

Mi sono comportata come una stupida
con mio marito.

Ha dovuto sopportarmi per anni

in cui mi sentivo sola e depressa.

Non ho avuto altre relazioni
perché pensavo che fosse vulnerabile.

A me tuo marito non
sembra così indifesa.

Perché non gli dici.
"Se non la lasci,

andrò a dormire in un'altra stanza.

Sei libero. O scopi lei,
o stai con me.

A te la scelta."

Lei è una parte importante della sua vita.

Sarei egoista.

- Tu egoista?
- Sì.

Se è vero, in questo caso, puoi sposarmi!

È affascinante una donna che dice:

"Sarebbe egoistico
chiedere a mio marito

di non scopare più
la sua amichetta."

Eppure, la vedo così.

È più facile quando non ci vediamo.

Tiriamo avanti, non ci pensiamo.

Niente più paragoni.

Volevo davvero spiegarti
quello che accade nella mia testa.

Ma...

non voglio approfittarmi di te.

Parliamone.

Vorrei sapere a cosa pensi.

Adoro il tuo modo di pensare.

È venuta mia madre
questo fine settimana.

E lui è sparito.

Domani ho un pranzo con mia suocera,
che è terribilmente antipatica.

Sai cos'è il collo dell'utero?

Direi di sî.

Ho scoperto di avere un polipo.

Dovrò fare un esame
o qualcosa del genere.

Mio marito mi accusa
di avergli rovinato la vita sessuale.

E io non provo alcun piacere
a fare l'amore con lui.

È sempre...

così brutale e triste.

Ecco com'è.

Ma è la vita, no?

Perché non gli fai un favore
e provi a godere?

Non voglio.

Sempre meglio che discutere.

Mi arrabbia molto con lui.

Allora non farlo.

Se tuo marito ti scopa,

faglielo fare.

È qualcosa che va
oltre la mia volontà.

Ti basta fare la mignotta per mezz'ora.
Non muori mica.

Ma le puttane non vengono.

Gioca a fare la puttana!

Non prendere tutto sul serio.

Lui...

è il tipo di uomo che pensa

che tutte le donne
debbano avere orgasmi multipli

e che si debba venire insieme.

È normale quando si è giovani, o sbaglio?

Dopo aver acquisito esperienza
e risentimento,

come spiegare che è possibile
perdere l'interesse sessuale per qualcuno?

Sarebbe come chiedersi
perché nevica?

Questo è un motivo
per lasciarlo, no?

Sai, quando ti ho
conosciuta eri matura,

pronta per essere colta.

No, ero..

A terra, stavo marcendo sotto un albero.

TERRA,
STAVO MARCENDO SOTTO UN ALBERO.

Allora, tuo marito
è al sicuro in una stanza d'ospedale?

Pensi che la puttanelle: sia Iî?

'Puttanella' è una parola così carina!

Sapevo che ti sarebbe piaciuta.

Ho sparlato un po' troppo di lui.

Ha tante qualità.

Ma la verità è che...

era da tanto che non
dormivo così bene.

Stamattina mi sono svegliata
e mi sentivo normale.

Ritorna domani.

Stai tremando. Sei malata?

Sono super eccitata.

Cosa?

"Mi offri

il piacere, il desiderio

del tuo volto,

della tua carne.”

Forse perché era San Valentino.

Ieri mi sono svegliato
nel pieno della notte

con una sensazione meravigliosa.

Sembrava che la tua mano
stesse sul mio pene.

Non era la mano di nessuno,

El'?! un sogno.

Come hai fatto a prendermi così?

A forza di restare tutto il giorno
rinchiuso in questa stanza.

Non ti succede mai nulla
nessuna avventura qui.

Nessuna avventura.

Ho te.

Da quanto tempo va avanti tra di noi?

Da UH anno e mezzo.

Non so niente di te.

O meglio, so poco.

A forza di leggere i tuoi libri.
Ma non so molto.

Anche noi potevamo essere rintanati
in una soffitta come Anna Frank.

Sì.

È il nostro destino.

A che cosa stai pensando?

Ho un assoluto bisogno
di rimanere da sola.

Sembri estremamente stanca.

- Cosa posso fare?
- Non lo so, scappa!

Scusa.

- Sai cosa farò martedì?
- No.

Andrò da un avvocato.

- Vuoi divorziare?
- No.

Voglio vederci più chiaro.

Probabilmente,
arriverò a casa tua molto turbata.

- Io vado!
- Si fa interessante.

Quando abitavo in campagna,

prima di vivere in città,

ero una ragazza semplice.

Ma a forza di lottare,
sono cambiata.

Un tempo ero
particolarmente divertente.

Io ti amo per come sei adesso.

Che succede se ti chiede
come ti sei fatta questi lividi?

Melo ha già chiesto.

- E allora?
- Gli ho detto la verità.

Sono sempre sincera.
Così, non ci si fa fregare dalle bugie.

Che gli hai detto?

Gli ho detto:
"Mi sono fatta questo livido...

durante un abbraccio focoso
con uno scrittore disoccupato

in un appartamento
senza ascensore di Notting Hi||."

E Poi?

Sembrava una stupidaggine
e tutti hanno riso.

E tu mantieni l'illusione
di essere una donna onesta.

Esattamente.

PRAGA

Ero una piccola bambina
della Cecoslovacchia.

Arrivai al tuo albergo.

Mi chiedesti di salire nella tua stanza

per prendere dei libri
e aiutarti a portarli via.

Erano le dieci di mattina

e loro furono molto scortesi con me.

Mi trattarono come una puttana.

Allora tu facesti una scenata!

Eri gentile.

Poi ti feci attraversare
il ponte Charles

e tu mi insegnasti
tante parole colloquiali.

Cenammo al tuo albergo.

Non mostrasti molto
interesse per me.

Avevo circa 22 anni.

Adesso sono più vecchia.

Come si chiama il parco sopra Praga
nel quale ci sedemmo?

Non ci andammo.
Eri sicuramente con qualcun altro.

No, nessun altro.

Ero particolarmente interessato a te.

Un giorno mi telefonasti
per invitarmi ad un'orgia, ti ricordi?

Sì!

Non ebbi il coraggio di venire.

Non ti perdesti niente.
Molto noioso.

Ti pedinavano sempre.

E ogni volta che
entravamo in un ristorante,

c'era un poliziotto
che si sedeva sempre accanto a noi.

- Lo trovavamo insopportabile.
- Era insopportabile.

Lavoravo alla biblioteca americana.

II mio professore
mi aveva trovato quel lavoro

Mi disse che sarebbe
stato grandioso per tutti,

così potevamo procurarci dei libri.

I libri.

Era un lavoro fantastico,

ma a lungo andare,
divenne complicato.

Dovevo decidere

se lavorare per i servizi segreti
o scappare.

Sei a Londra adesso.
Puoi parlare. Dimmi!

Te lo racconterò.

Mi dissero:

"Sappiamo che ti piace il tuo lavoro

e che guadagni molti soldi."

E mi dettero un foglio da firmare,

dicendomi che la nostra conversazione
era un segreto di stato,

e che se lo avessi detto a qualcuno,
anche alla mia famiglia,

mi avrebbero perseguitata

e condannata a sette anni di carcere.

Condannati: per cosa?

Rischiavo la prigione comunque,

poiché raccontai tutto ai miei amici
da quanto ero terrorizzata.

Così risposi:

"Perché dovrei firmare qualcosa
di cui non so niente?"

Firma. Non fare domande!

Non posso firmare
qualcosa che non so!

I tuoi libri, i tuoi amici,
il tuo paese...

puoi dirgli addio. Ti è chiaro?

"No, no. Ve lo dico subito...

non posso farlo."

Così mi risposero:
“devi trovarti un altro lavoro.

Non c'è più posto per te in biblioteca."

Ma non mi licenziarono subito.

Quindi tornai al lavoro
e non dissi niente a nessuno.

E fu allora che ebbe inizio l'incubo,

poiché gli americani
fecero la stessa cosa.

Mi dissero che
erano interessati a me

e che dovevo
diventare la loro spia.

- Yana! Yana!
- Andate via! - Ascoltaci...

Lasciatemi stare.
Se non ve ne andate chiamo la polizia.

Vado alla polizia.

- Yana! Ascoltami.
- Vado subito alla polizia.

Ugualmente,
mi rifiutai anche con gli americani.

In quel momento la situazione
divenne insostenibile.

Entrambi erano interessati a me
perché conoscevo Ie lingue.

Ero molto brava a tradurre.

Mi è sempre piaciuta la letteratura.

Lo so.

Traducevo storie
per i giornali cechi.

Alla biblioteca, ero rimasta talmente
isolata, che dovetti lasciare il lavoro.

Dopo poco me ne andai.

Ecco perché sposai
quello stupido inglese,

ma almeno voleva stare con me.

1978.

L'hai sposato per andartene.
Non te ne vergognare.

Per lasciare il paese,

servono tanti documenti,
ci impiegano un'eternità.

Quando ho lasciato la Cecoslovacchia,
già non lo amavo più.

Una volta arrivata in Inghilterra,

non riuscivo ad andare avanti.

All'inizio si arrabbiava
quando mi vedeva piangere.

Ero triste

e mi mancavano i miei amici.

Ho fatto i lavori più disparati.

AI terzo giorno,
mi sbattevano fuori

perché mi facevo valere.

Ero pur sempre una Ceca.

Racconta la tua storia,
è più interessante.

Niente affatto. Continua.

Com'è finita con
tuo marito inglese?

Male.

Ho odiato la Cecoslovacchia
per Ie regole ferree che aveva.

Non si poteva fare niente.

Ma non sopporto l'Inghilterra

perché c'è un regolamento diverso

fatto di piccole case e orti,

e lo scopo della vita è
arrivare avere questo.

Io non sono fatta così.

Perché mi sono istruita.

Non c'è posto per me qui.

Assolutamente
ROSALIE

Pronto?

Ciao, sono io.

Ah, sei tu!

Come stai?

- Sto bene.
- Sai qualcosa?

- Ci sono novità?
- No.

Devo fare una TAC stamattina.

Sarà una giornata impegnativa.

Capisco.

E la TAC cosa ti dirà?

Quanto tempo mi rimane.

No.

Se la TAC rileva un tumore,
è una brutta notizia.

Vuol dire chele medicine
non stanno facendo effetto.

E anche se la TAC non rileva niente,
dovrò comunque operarmi

per vedere che sta succedendo.

Lunedì avrò i risultati.

Sara un fine settimana importante.

Sì.
Abbastanza.

E riesci a scrivere qualcosa?

Sì e no.
La storia non sta in piedi.

Faccio un po di yoga,

seguo una dieta macrobiotica.

Macrobiotica...

Ultimamente mi sono aggrappati:
alla poca gioia che mi è rimasta.

- E Ie persone a te vicine come sono?
- Fantastiche.

Grazie.

Mi ha telefonato persino mio padre,
da chissà dove.

Quindi non è tanto meraviglioso.

Ah sî... Ho dovuto prendere il cancro
perché mio padre mi telefonasse.

Sono meravigliosi.

Tutti gli uomini della mia vita lo sono.

Gentili...

e premurosi.

Tornerai mai in America?

Sarò a New York il mese prossimo.
Verrò a trovarti appena arrivo.

Che bello.

Laggiù che si dice di nuovo?

Che vita fai a Londra?

Non tanto diversa da quella che avevo
ne||'81esima strada.

Lo metta Iî.

Grazie mille.
Prego

- Scrivi ancora?
- Sì.

Con un po fortuna,
pensavo che avessi rinunciato.

No, ho la macchina da scrivere
nel mio ufficio.

E la sera, eventi culturali,
ricevimenti.

Molto monotono, tipico inglese.

Sì, i ricevimenti,
si chiamano cene, mio caro.

Già.

II problema delle cene, è che finisco
per sedermi accanto alle mogli di altri.

Ovviamente.

Hai presente Ie mogli degli altri...

- Sono noiose.
- Terribilmente.

Molto meno di te quando
eri la moglie di qualcun altro.

Dov'è il mio libro?

- Quale libro?
- Quello in cui ci sono io.

Mi piace molto.

Dovrai fare qualcosa di molto interessante
così ce lo scrivo.

Io?

Potrei essere sul punto di morire.

Non lo sai.

Lo saprò lunedì.

Ti chiamerò lunedì per sapere i risultati.

Bene, ora ti saluto,
prima di dire altre assurdità.

Sì.

Quando si parla di assurdità,

non mi sbaglio.

Certo che no.

Ciao.

Buona giornata.

A presto.

INVERNO

Aspetta...

Allora le metto per iscritto.

- Okay!
- Inizia te!

Come lo abbiamo chiamato?

Non saprei.
Che nome gli diamo?

"Questionario sul
desiderio di fuggire insieme."

Carino.
"Questionario...

sul desiderio...
degli amanti...

degli amanti...
di fuggire insieme."

"Questionario sul sogno degli amanti

di mezza età,
di fuggire insieme."

- Ma non sei di mezza età.
- Invece sî.

Per me sei giovane.

Aggiungilo nel questionario.

"Questionario sul sogno degli amanti
di fuggire insieme."

"...di fuggire insieme"

Inizia te.

Qual è la prima cosa di me
che ti dà sui nervi?

Sei un'estroversa affascinante

o una nevrotica solitaria?

Tra quanto

ti sentirai attratto
da un'altra donna?

E te da un altro uomo?

Non devi mai invecchiare.

Pensi la stessa cosa di me?

Di quanti uomini hai bisogno alla volta?

Sei completamente eterosessuale?

Ti sei fatta un'idea di ciò che
ti interessa di me? Sii precisa.

Mi hai mai...

mentito?

Dici le bugie?

Sei contrario alle bugie?

Pensi che essere generosi di natura

sia un segno di debolezza?

È importante per te essere debole?

È importante per te essere forte?

Quanti soldi mi lasceresti spendere?

Mi lasceresti gestire
minimamente i tuoi soldi?

In che modo ti ho già deluso?

Stai per morire?

Sei fisicamente e mentalmente sano?

Cosa pensi veramente degli ebrei?

Quanto ti mostreresti stupido
se mio marito ci beccasse?

Se entrasse adesso da quella porta.

Aspetta.

Diciassette. Poi?

Non mi viene in mente altro.

- Attendo con impazienza le tue risposte.
- Ed io le tue!

Ah sì! Ne ho un'altra.

SÌ?

Ti piace come mi vesto?

Difficile a dirsi!

Bastardo!

È facile.

I dettagli più insignificanti,
sono quelli che più irritano.

Va bene.

Ultima domanda?

Ce l'ho.

Ultima domanda.

In un modo o nell'altro,

da qualche parte nel tuo cuore,

nutri ancora l'illusione,

che il matrimonio,

sia una storia d'amore?

Se fosse così,
sarebbe un problema.

Ho odiato la gravidanza.
Mi faceva impazzire.

Mi preoccupavo che il bambino
potesse avere dei problemi,

che non avevano diagnosticato,
prima del parto.

Chiesi ai medici:

"Cosa fareste se il mio bambino
nascesse con un problema molto grave?"

Rimasi sconvolta, da una notizia
che appresi poco prima di partorire,

su una donna
che aveva avuto un figlio disabile

e che aveva smesso di allattarlo
per farlo morire.

II bambino sopravvisse,
e fu adottato.

È pieno di bastardi
che godono delle disgrazie altrui.

Tu no.

E te? Non vuoi neppure
un figlio sano.

Un giorno, un medico
con cui avevo parlato, mi svelò

che è possibile uccidere un neonato
infilandogli dell'ovatta nella gola.

Risposi che doveva pur esserci
un modo meno crudele

per sbarazzarsi di un bambino.

Mi ha dato molto fastidio!

In Inghilterra, se una donna commette
un crimine entro sei settimane dal parto,

è quasi sicuro che non
le fanno un processo.

L'ho letto.

Secondo una clausola,
contenuta nella nostra legge,

in quel periodo, Ie donne,
non ci starebbero con la testa.

Se uccidessi tuo figlio,
potresti farla franca!

Bisogna essere cauti, ma sì,
è possibile.

Sinceramente...

ti ha mai sfiorato

l'idea

di buttarti dalla finestra?

- SI.
- Spesso?

A volte.

Cosa ti ha fermata?

Non era la voglia di morire,

ma quella di vivere.

Volevo una vita migliore.

Mi sono detta che avrei fatto meglio
a rimanere ancora un altro po'.

Non parli molto.

Sto ascoltando.

Sono un ascoltatore,

sono un audiofilo.

Sono un feticista della parola.

Molto erotico,

tu che stai Iî ad ascoltare.

Una cintura nuova.

Sì.

È deliziosamente accogliente
stare con te in una giornata di neve.

Stare qui mentre nevica.

È davvero meraviglioso.

Stai bene?

Dolce...

ragazza .

A cosa pensi?

Non sto pensando.

Non è meraviglioso!

È sublime.

Sublime.

Quale preferisci dei due?

Non posso rispondere alla domanda.

Ma io voglio sapere
quale dei due preferisci.

Da accarezzare?

II non circonciso.

È stimolante
muovere il prepuzio sul glande.

Giusto.

E Per scopare?

Questa è una domanda che non si può fare
a una donna inglese di buona famiglia.

E Per scopare?

Per scopare,

il circonciso.

- Perché?
- E come se fosse completamente nudo.

II glande nudo?

II glande nudo.

II glande nudo!

Perché qui odiano tutti
così tanto Israele?

Me lo puoi spiegare?

- Credo di poterci riuscire.
- Veramente?

Ogni volta che esco,
litigo con qualcuno.

E torno a casa in preda alla rabbia,
incapace di dormire la notte.

Sono imparentato con due
dei più grandi flagelli del pianeta:

te e te.

Israele e gli Stati Uniti.

Ammettiamo che Israele
sia un paese terribile.

No, mi rifiuto!
Non posso.

Ammettiamo. Va bene?

Ci sono comunque
altri paesi peggiori.

Nemmeno io sono
mai riuscito a capirlo.

Mi colpisce come di uno dei fenomeni
più strani di tutta la storia moderna.

Perché? Dimmelo!

— Lo hai mai chiesto alle persone?
— Sì, spesso.

E che ti dicono?

Che come trattano gli arabi è questo il
crimine più atroce della storia dell'umanità?

Dicono esattamente questo!

Una delle più grandi ipocrisie
della storia dell'umanità.

IL REGISTA GRECO

Olina viene a prendermi all'aeroporto.

Le porto un vestito di Laura Ashley
e un profumo.

Mi bacia.
Torniamo a casa, dove ci aspetta la cena.

Poi, la porta si apre

e appare un tizio di colore, alto 1.90
con scarpe da 200 dollari

e con una collana e un anello d'oro.

"Lui è Andrew.

Potrebbe mettersi
nella stanza degli ospiti?”

Le dico: "Non credo che qui,
tutti insieme, possa funzionare."

E lei: "Può rimanere a cena?"

È la mia prima sera a casa,
ma va bene.

Come puoi dire ad uno di colore:
"No, non puoi cenare qui."

La mattina dopo,
la mia Olinka mi dice:

"Lo amo, voglio sposarlo."

Stavo per andare a prendere
un fucile da caccia.

Non una pistola, un fucile da caccia.

Ho avuto un infarto.

Un dolore al petto atroce.

Una settimana in ospedale,
mi costa una fortuna.

II mio avvocato ridendo:
"Aveva un conto comune con sua moglie?"

- Perché l'hai fatto?
- Mi fidava di lei.

Era una piccola Ceca.

Guardala.

Non una zoccola americana!

Ivan, io sono americano.

Questa ragazza, cattolica, era vergine.

Andava a dormire
con una lunga camicia da notte.

Non ha mai avuto un orgasmo.

Non sono più tanto giovane,
ma so usarlo.

No, niente. Impossibile!

E ora vuole divorziare

perché lo ama,
e soffre tremendamente.

Benissimo. Perfetto.

Ma lui non l'ha scopata
come hai fatto tu.

Lui l'ha scopata solo per il sesso.

A te interessava più ascoltarla
che scoparla.

Infatti non sono mai
andato a letto con Olina.

Mi stai mentendo, amico mio.

È lei che ti sta mentendo,
se ti ha raccontato queste cose.

L'hai scopata quattro volte.
A New York.

Nonostante fossimo buoni amici
dopo che ero arrivato da Praga.

Neanche una volta!

Smettila, Olina mi ha detto tutto!

"Perché continua a fare
tutte queste domande fastidiose?"

Basta, non è vero.

Sei un infido bastardo che non sa
resistere a una storia

anche se gliela racconta la moglie
del suo grande amico rifugiato.

Ti devo dire che fai schifo sia come amico
che come romanziere.

Anche i miei libri fanno schifo?

- Ivan, ti aspettano sul...
- No, via. Fuori da qui, vai via!

Non gridarle addosso!

Cosa ti aspettavi, brutto bastardo?

Che ti aiutassi nella tua patetica arte
dopo esserti offerto a mia moglie?

Insultami se vuoi.

Fai il finto tanto?

Guardati.
Non stai neanche sudando.

Grande attore ma pessimo scrittore.

Ascoltami, non sudo perché è tutto falso.

Quando sono colpevole,
non so recitare!

E per quanto riguarda il sudore,
se volessi, batterei Nixon.

Basta con questa roba.

II fatto che Olina ti abbia lasciato
ti sta indubbiamente dando alla testa.

È terribile, e inoltre, professionalmente
non ti è andata bene qui.

E adesso hai perso tua moglie.

Dal primo momento che ti ho conosciuto,
te la sei mangiata con gli occhi.

Ma certo che l'ho mangiata con gli occhi
Olina è giovane e bella.

Ma questo non significa scoparsela!

Pezzo di merda americano,

bugiardo, viziato!

Calmati e abbassa la pistola.
Ti verrà un altro infarto.

Tranquillo, stronzetto americano,

non ti sparerò sulle palle.

Bene, perché non ce n'è motivo.

No, ti sparerò alle orecchie!

PER GRAZIA RICEVUTA

Pronto.

Sono io.
Com'è andata?

Bene, è un miracolo.

. No!
' su

Davvero?

Un miracolo!

Raccontami tutto.

La TAC non ha rivelato
alcun segno patologico.

Significa che questa cosa
incredibilmente virulenta

sembra rispondere positivamente
ai trattamenti.

— Ma è fantastico!
— Sì, aspetta.

II dottore è contento.
Diceva che sarei morta entro l'anno,

ma i pronostici sono cambiati!

- Fiu!
- Fiu! Come dici tu.

Te la sei cavata.

Sì, me la sono cavata.

E sai come la chiamano?

Per grazia ricevuta.

- Ma chi la manda la grazia?
- Non lo so!

Ma sarà bene che continui
a graziarmi ancora per un po'.

La TAC l'hai fatta su tutto il corpo?

No.
Dall'inguine al cuore.

Secondo il dottore,

se ci fosse stato
un tumore da altre parti,

ci sarebbe un liquido, o un'ombra il
quell'area, che è dove tutto comincia.

Si tratta...

di un percorso prestabilito per
questo tipo di cancro. Lo conosci?

No.
Un percorso prestabilito.

Incredibile.

E una notizia a dir poco straordinaria!

Sì!

Comunque è una giornata infernale!

Aveva paura.

Una paura folle.

Pensavo che ci fosse qualcosa

di sbagliato nella mia natura,

che mi facesse piangere alla notizia.

Hai tutto il diritto
di avere qualsiasi reazione oggi.

Non c'è un percorso prestabilito
per emozionarsi.

Adesso devo salutarti.

Di già?

Che altro dobbiamo dirci?

Sapevo che avresti reagito così.

- Andiamo...
- No!

Dobbiamo rimanere amici.

Vecchi amici.

Comunque, non sono
del tutto fuori pericolo.

Quindi puoi continuare
ad essere un po' gentile con me.

E quando sarai guarita?

A quel punto potrai tornare
ad essere quello di sempre.

Va bene.
Va bene.

Buona giornata.

Buona notte.

SPORT INVERNALI

Ti ricordi di me?

Riaffiora alla mente.

- Un po' per volta.
- Bene, prenditi il tuo tempo.

Sei dimagrito?

Ti sei solo abituata
a una persona più corpulenta.

Mi fa piacere vederti.

Avrei voluto che
venissi con me a sciare.

È così tranquillo.

La sciovia silenziosa
che ti porta in cima alla montagna.

Sei venuto con me su molte montagne.

— Io?
— Sì, mentre prendevamo la sciovia.

- Io e il sibilo della sciovia.
- Esatto.

Tutto bene a casa?

Sì, tutto perfetto.

Niente di meglio per una coppia,
che trovarsi accanto un vecchio amante.

Lo pensi davvero?

Mia madre mi ha insegnato
a sedermi con Ie gambe chiuse.

E anche a non poggiarle
sulle spalle di un uomo?

Questo non me lo ha mai detto.

Non penso si immaginasse

che lo avrei fatto.

Annusa.

Già.

Ha un buon odore!

Tutto bene?

Domani sarà di nuovo
il mio compleanno.

— Ancora?
— Sì, non c'è modo di evitarlo.

Dal 1929 al 1988,
sono cinquantanove anni.

- Perché ti dà tanto fastidio?
- Senti chi parla.

Tu che non smettevi di lamentarvi
al pensiero di avere trentaquattro anni!

Io so perché non la prendo bene.

Invece tu?

Perché la vita si accorcia.

E morirò.

Ecco.

Vodka?

Perché tutti questi slavi
vengono a trovarti?

Perché mi stanno simpatici.

Davvero? Più degli inglesi?

Perché?
Per quanto hanno sofferto?

Sai,

i profughi hanno storie da raccontare.
A volte si possono anche aiutare.

È perché sei ebreo
che hai un debole perle vittime?

Non mi ritengo una vittima ebrea!

Sei uno dei pochi ebrei
nati in questo secolo,

che miracolosamente è scampato all'errore.

Per questo chi non è riuscito a scappare,
ebreo o meno, ti affascina a tal punto.

A te no?

Sono curiosa, ma non andrei mai in
vacanza in quei paesi. Devo ammetterlo.

Come sei arrivato qui?

Per puro caso.

Avevo finito il libro.
Stavo viaggiando.

Era il 1971.

Io ed un mio amico
andammo da Vienna a Praga.

Praga!

Camminai per la città per mezz'ora
e mi sentii bene.

C'era un editore Iî,
quindi pensai di andare a trovarlo.

II giorno dopo mi presentai,

e il direttore aveva riunito
tutti gli impiegati intorno a me,

per brindare con dello
slivovitz! Erano tutti ubriachi.

Dieci minuti dopo,
un impiegato mi sussurra all'orecchio:

"Sa che il nostro direttore
è un gran bastardo

che ci consegnerà tutti
alla polizia di regime?"

Lo trovai straordinario
e mi sentii ancora meglio.

Dopo mille peripezie...

mi sono addirittura
fatto arrestare per strada.

Era il 1975.

Col tempo, mi ero abituato
ad essere seguito dalla polizia

soprattutto quando andavo
a trovare un amico scrittore.

In un giorno di primavera,

due poliziotti in uniforme mi fermano
e mi chiedono i documenti.

Mostro loro il passaporto, il visto,
il contratto d'albergo, e tutto il resto,

e mi dicono che devo seguirli
immediatamente al commissariato.

A quel punto, a pochi metri da
noi, vedo una fermata del tram.

Inizio a urlare:

"La polizia mi sta molestando!

Pretendo di essere portato
all'Ambasciata americana!"

L'ufficiale mi ripete di seguirlo
alla centrale di polizia.

Parlava in ceco, ma capivo perfettamente
cosa diceva quel bastardo.

Io mi rifiuto di muovermi e continuo
a gridare per un quarto d'ora!

"No! No! No!"

II poliziotto in uniforme
attraversa la strada

per ricevere Ie istruzioni
da un ufficiale in borghese che era Iî.

In quel momento, un tram
arriva alla fermata.

E penso: "Perché aspettare
di farsi arrestare. Sono stupido!"

Così salgo sul tram.

II cuore mi batte a mille
e sono coperto di sudore!

Cambio due tram,
corro per le strade.

Rientro in albergo,
tremando come una foglia.

Chiamo il mio amico Ceco
per raccontargli l'accaduto,

ma lui scoppia a ridere e mi dice:

"La polizia ti voleva solo spaventare."

Non ho più avuto un altro visto
per la Cecoslovacchia.

La sera in cui sono fuggito,

hanno arrestato il mio amico,
e lo hanno interrogato tutta la notte.

"Perché questo scrittore
continua a tornare in Cecoslovacchia?"

Rispondi, testa di cazzo!
Perché viene a Praga?

Non avete letto i suoi libri?

Viene in Cecoslovacchia...

per le donne!

Per le donne.

- Era vero?
- No, andavo Iî perle barzellette.

È qui in Inghilterra,
che sono attratto dalle donne.

Oggi non mi va di fare sesso.

La voglia mi è rimasta a casa.
Non melo menzionare.

Va bene.

- Vuoi che vada via?
- Affatto.

Stai per piangere di nuovo?

Sì, mi sento ipersensibile.

Hai qualcosa da mangiare?

Ho le fragole, il melone,
del vino, un po' di pane"

e anche della marijuana!

- Posso avere un po' di tutto, per favore?
- Ma certo!

Immaginiamo che io muoia
e che tra i miei appunti

un biografo si imbatte: sul tuo nome

e ti chieda:
"Lo conosceva?"

Parleresti con lui?

Dipende tutto...

dal suo livello d'intelligenza

e se è una persona seria.

Posso dirle che la apprezzava molto.

Può dirmi qualcosa su di lui?

Perché melo chiedi?

Sono curioso.
Cosa gli diresti?

Non ha mai scritto un libro.

Sono stati scritti da
una serie di amanti.

E io ho scritto gli ultimi due.

Mi scusi signorina,
lei è molto dolce e carina,

ma sta mentendo.

Che tipo di rapporto aveva con lui?

Molto occasionale.

- Era innamorato di lei?
- No.

Ciò che gli interessava,
era sapere che persona fossi.

O meglio, che tipo di persona
pensavi che fossi.

E io sarei bravissima.

Veramente?

Quindi cosa gli risponderesti?

La risposta è più articolata.

Stava per dirmi che tipo di uomo era.

Non glielo dirò.

Perché anche se glielo dicessi
non lo scriverebbe nel libro.

Come si comportava con lei?

Era...

molto gentile.

Abbiamo finito?

No, non ancora!

Sei andata al suo funerale?

No. Per fortuna era di mattina
e il mio maritino rientra tardi.

Dato che non volevo stare da sola,
ho portato mia figlia al parco.

Se fossi andata al cimitero,

non avrei potuto
condividere i miei sentimenti.

Ci sarebbe dovuta essere

la sua famiglia,
i suoi amici, sua moglie.

Non penso che un funerale ebraico
fosse quello che volesse.

- Possiamo smettere adesso?
- No! Stai brillando! Continua!

Cosa pensi gli piacesse cosi tanto di te?

Togli il "così tanto" e ti rispondo.

Va bene.

Ero giovane, ero frustrata, ero Iî.

Non ero molto diversa
dalle donne che aveva sposato.

Ma ero inglese, e questo...

era distante dalle sue abitudini.

Gli piaceva molto come parlavo.

E dopo la sua morte, sei stata meglio?

Dai, dai, coraggio...

Insomma...

La mia vita è ricominciata il giorno

in cui ho rinunciato a lui.

Mi sono sentita molto meglio.

Ma ripensarci...

e riviverlo con te

in maniera così distaccata,

mi riempie di dolore.

Furono dei momenti...
terribili.

Fantastico. Ti amo.

- Dovresti essere tu l'autrice!
- No.

So a cosa vado incontro.
Sei senza scrupoli.

NEW YORK

- Buongiorno.
- Buongiorno.

— È un familiare?
— Sì.

Bene. Buona giornata!

- Anche a lei.
- Arrivederci.

- Mi sono addormentata.
- Sì.

Ti ho sognato.

Era un sogno bellissimo.

La tua essenza, mio caro.

Puoi parlare più forte?

Ti ho sognato!

Alcune cose non sono facili da dire.

Ecco perché la tua voce è così dolce.

Che facevamo nel sogno?

Come ai vecchi tempi?

- Meglio!
- Dev'essere stato un bel sogno.

Sì!

Ero proprio innamorato di te.

- Sicuro?
- SI.

Devo dire...

che aiuta.

È bello vederti.

Vorrei che anche tu
avessi fatto quel bel sogno.

Scrivilo.

Potrei aggiungerlo
nel libro dove parlo di te.

Non dire sciocchezze,

non voglio mettermi in mostra.

Sembri debole.

Ho fatto la chemioterapia stamattina.

E mi attende una terribile operazione.

Le conseguenze sono piuttosto spiacevoli.

Perché sta peggiorando?

Perché Iî dentro c'è il veleno.

Quando ti dimettono dall'ospedale?

Domani mattina.

Ma ti manderanno via, ti avverto.

Poi torno a casa...

e dormo quattordici ore filate.

Sei pallida...

sei magra.

Certo.
Vorrei essere più magra.

Sembra godere di ottima salute!

Ho perso i capelli,
ma a parte questo sono in forma.

Se perdi i capelli,
ti metterai una parrucca!

No, mai.

No preferisco questi foulard da babushka.

Ti ricresceranno.

SÌ?

- Avranno bisogno di aiuto.
- Hai un bell'aspetto.

Dovrà pur significare qualcosa.

Sî. Che non morirò subito.

Ma l'incubo peggiore è che...

i medici saranno sorpresi
quando mi apriranno

e scopriranno un sacco di tumori ovunque.

- È possibile?
- Non credo...

- Non penso di dover morire.
- Non morirai.

È quello che mi hai detto nel sogno.

Vedi?

Non posso sbagliarmi due volte
nell'arco di una giornata.

- Ridillo.
- Non mi posso sbagliare.

- Un'altra volta!
- Non morirai.

Un'ultima volta.

Non morirai. starai bene.

Grazie.

Come stai?

Non male.

Cos'è successo alla studentessa
più brillante del seminario?

Che non sono in grado
di comunicare con gli altri.

Ecco tutto.

Sono fatta così.

- Te?
- SI.

Mi spaventa molto,
ma non credo di ricordare il passato.

Infatti, di te, mi ricordo vagamente.

- Scusa? Eh...
- È perché...

ho fatto un trattamento di elettroshock,
ma ha solo peggiorato le cose.

- Che trattamento? - Tranquillo,
è un'esperienza piuttosto piacevole.

Ti iniettano del Pentothal

Svieni.
E quando ti svegli, sei un po' intontito.

E non me ne hanno date molte,
solo due scosse a settimana.

Non mi spaventa.

Aspetto qualcosa,

come un'energia che torna indietro.

Infatti, non provo niente.

Quando lo racconto,
sembra una cosa...

deprimente.

Devo fare uno sforzo enorme

un po' come adesso con te.

Scusa.

Philip, mi passeresti il posacenere?

Prendi dei farmaci?

Siccome ero depressa,
mi hanno dato un mix.

Non mi piace.

Hanno detto che...

l'interazione di questi farmaci,
non ha mai provocato reazioni,

mentre a me sì!

Mi è andata male.

Sono diventata estremamente
paranoica.

Così, mi hanno ricoverata di nuovo.

Pensavo che l'ambulatorio
fosse una camera di tortura.

Ricordo che entrarono nella mia stanza
con un pezzo di carta.

E mi dissero: "Per favore,

firmi questo foglio, in cui dichiara
di aver picchiato a morte sua madre."

E ho avuto una crisi.

Come potete chiedermi di firmare
una cosa del genere?

Come usate?!

Era settembre.

È stata un'allucinazione.

Ora sono sotto antipsicotici
per prevenire i disturbi.

Sono dosi leggere, ma comunque...

Come ti sei ridotta così?

Eri sanissima
quando ti ho conosciuta.

Intellettualmente ostinata,
molto intelligente,

di bell'aspetto, in quei tuoi abiti neri,
cosi austeri da ricordare Amleto.

II tuo pallore di studentessa.

Questa descrizione
rappresenta il tuo stato attuale?

È quello che mi hai detto 5 anni fa.

Quando mi hai portato a quel
quel ristorante sulla Terza Avenue.

Ricordo la cena,
ma non cosa ci siamo detti.

Mi hai augurato buona fortuna,
dicendomi che ne avrei avuto bisogno.

Perché?

Perché alcune persone
mi avrebbero trovato irresistibile.

Ero talmente tesa,
che non ho capito nient'altro.

Questo me lo ricordo!

Non ero molto calmo.

Non potevo saperlo,
eri il mio insegnante.

Proprio per questo non ero calmo.

Ti intrufolavi silenziosamente
in classe con i tuoi capelli arruffati.

Ricordo quei cervelloni dei miei studenti
che leggevano Kafka

e che spiegavano che le Metamorfosi
e il Processo

erano frutto
del rapporto che aveva col padre.

Ma tu...

seccata, dicesti: "No...

È esattamente il contrario.

L'idea che Kafka aveva
del rapporto con suo padre,

sta proprio
nelle Metamorfosi e nel Processo.

E poi battesti un pugno.

"Quando un romanziere
raggiunge i trentasei anni,

rinuncia a tradurre
l'esperienza in narrativa,

ma impone
la sua finzione sull'esperienza."

A diciannove anni!

Eri già qualcuno.

Ero già pazza?

Affatto .

Forse lo eri anche tu.

Alla fine di una delle mie lezioni,
mi scrivesti un biglietto.

"Ogni notte prego solo per una cosa:

essere un'ottima scrittrice."

Un'ottima scrittrice...

Dimmi di nuovo cosa è successo.

Aiutami a comprendere
Pelettroshock, gli ospedali.

Solita storia.

Sono stata conquistata

da irresistibili Don Giovanni

e sono impazzita.

È stata la mia punizione.

- Mi stai accusando?
- No!

No, con te è stato nuovo.

Dolce, così intimo.

Era inebriante.

Non hai mai avuto storie che fossero

non rischiose,

piacevoli?

Moltissime.

Che è successo?

Che...

mi sono annoiata subito.

IL PROCESSO

Può spiegare alla corte
perché odia le donne?

- Io non le odio!
- Se non le odia,

perché allora le ha diffamate
e denigrate nei suoi libri?

Perché le ha insultate
nel suo lavoro e nella sua vita?

Né nel mio lavoro né nella mia vita
le ho insultate.

Abbiamo ascoltato
Ia testimonianza degli esperti.

Sta dicendo alla corte,

che questi esperti
che testimoniano sotto giuramento,

si stanno sbagliando,
o stanno mentendo?

Posso farle una domanda?

Cosa hai mai fatto
di utile per le donne?

Per quale motivo interpretate

l'identità di una sola donna,
come se valesse per tutte le altre?

Non sta a lei fare domande
alla corte, deve solo rispondere.

È accusato di sessismo,

di misoginia,

di insulto alle donne)

Di diffamazione femminile

e di brutale seduzione.

_ Signore?
- Sì?

Perché ha pubblicato dei libri
che sono fonte di sofferenza perle donne?

Ha mai pensato
che potrebbero fomentare i nostri nemici?

Quello che posso dire

è che gli intenti di questa cosiddetta
democrazia egualitaria,

che vi sta tanto a cuore, non sono
gli stessi che ho io in quanto scrittore.

La corte non ha alcun interesse
a sentirla parlare di letteratura.

Nei suoi libri, ha stereotipato tutte
Ie donne come odiose e perverse.

Perché ha descritto
la signora Tarnopol...

- si pronuncia così?
- Tarnopol, sî.

Come un'isterica psicopatica?

Perché dipingere Ie donne
come delle megere?

Perché Shakespeare l'ha fatto?!

Sta facendo apparire Ie donne
come se tutte fossero degne di lode.

E lei si sta paragonando a Shakespeare!

Diamo un'occhiata ai suoi trascorsi.

- È stato professore all'università, vero?
- Esatto.

In quanto insegnante, ha avuto
rapporti sessuali con le sue studentesse?

Anche questo
potrebbe umiliare le donne?

Secondo lei no?

Si sentivano onorate
per essere state scelte?

Quante volte ha costretto
le sue studentesse

a fornicare con un professore
che agisce in loco parentis?

Non c'è stato bisogno
di ricorrere alla forza, glielo assicuro.

Quante studentesse avete
mistificato e sfruttato in questo modo?

Tre. Ne| corso degli anni,
sono stato con tre diverse.

Dopo averci deliziato
con un discorso sulla letteratura,

adesso dovremmo sorbirci
anche un discorso sull'amore?

Da parte sua...

- Commetteva adulterio, vero?
- Lo pratico tutt'ora.

Con le mogli dei suoi amici?

A volte, ma soprattutto,
con donne di sconosciuti, come lei.

Chi ha preferito tradire
così sadicamente,

Ie donne degli amici
che ha sedotto inesorabilmente

- o le sconosciute?
- Lei è bellissima! Si avvicini procuratore.

Si sta approfittando di me in tribunale.
Signori...

- È deliziosa. Brillante!
- Devo pregare la corte di informare

l'accusato che non sono una ragazzina.

- Sto parlando di sesso, tesoro!
- Ma questa è pura pornografia.

Certo, ti sto scopando in tribunale!

Signori calmatevi
Venite con me ragazze.

PRIMAVERA

A che ora devi tornare a lavoro?

Nel pomeriggio.

Comunque, probabilmente,
farei meglio a non venire a casa tua.

Sono stata infantile.

Penso che tu volessi fare un'esperienza.

E l'hai fatta.

Ma non credo tu sia capricciosa.

Non mi va di parlarne.

Allora forse...

non è il caso che tu venga.

Mi piacerebbe vederti.

Muoio dalla voglia di vederti.

In realtà, mi hai destabilizzato.

Mi dispiace se ti ho fatto penare.

Non dire sciocchezze.

Ti sono mancata?

Ma certo che mi sei mancata!

Oggi pomeriggio, terribilmente,
a dire il vero.

Cosa ti mancava?

- Vuoi saperlo?
- No. Niente frasi sconce, per favore.

Va bene.

Eccomi.

- Ho messo su un po' di peso.
- No, non quanto la governante!

Ormai non mi preoccupa più niente.

- Non sono più ansiosa.
- Da quando sono sparito?

Non so da quando.

Come vanno le cose a casa?

A lui come piacciono?
In carne e adorabili?

A me piacciono come eri te.

Magre e nevrotiche.

Le cose sono un po' migliorate.

Da quando sei sparito,

c'è stato un ribaltamento dei ruoli.

A mio favore.

Ha iniziato a comportarsi meglio
nei miei confronti.

Ottimo.

Grazie, dottore.

Non è facile per te
vedermi in questo momento.

Avrei dovuto avvertirti.

Sarei venuta lo stesso!

Mio padre vive sempre sotto pressione

Ha un'opinione su tutto
e spesso è diversa dalla mia.

Spesso devo controllarmi
quando sono con mio padre,

per evitare di comportarmi
come un quattordicenne.

L'estate scorsa,

si è incazzato quando mio nipote
ha deciso di sposare una portoricana!

Dato che non sa celare i suoi sentimenti,

si è incazzato
anche il figlio di mio fratello.

Così ho preso l'auto,

e sono arrivato
dal Connecticut al New Jersey.

Appena sono arrivato, mio padre
mi ha parlato della questione.

L'ho ascoltato per mezz'ora

e poi mi sono messo a fargli
una lezioncina di storia.

Gli ho detto: "Mio caro papà,

tuo padre, all'inizio del secolo,
si è trovato davanti a tre opzioni.

- Va bene.
- Tre.

Uno: rimanere in Galizia con la nonna.

Ma se fosse rimasto,
chissà cosa sarebbe successo

a lui a lei, a te, a me
a Sandy, e a tutti quanti!

Le ceneri!

Papà! Le ceneri.
Tutti cremati.

— Sei d'accordo?
— Sì, ma smettila!

Continuo il mio ragionamento.
Seconda scelta.

Tuo padre poteva
andare in Palestina!

Seconda opzione:
tuo padre poteva andare in Palestina!

Tu e Sandy, nel '48, avreste
combattuto contro gli arabi.

Magari non sareste morti, ma avreste potuto
perdere una gamba, un piede o un braccio!

E io, nel '67, avrei combattuto
nella guerra dei sei giorni.

Mi sarei beccato almeno
un proiettile in testa.

- Certo, certo.
- Avrei potuto perdere un occhio.

I tuoi due nipoti avrebbero combattuto
in Libano ne||'82.

Supponiamo che solo uno fosse morto.
Questa è la Palestina!

E terza possibilità, l'America.
Quella che scelto tuo padre.

Terza opzione!

Andare in America!

E in America la cosa peggiore
che possa capitarti

è che tuo nipote sposi una Portoricana?

Se vivi in Polonia, accetti Ie conseguenze
dell'essere un ebreo polacco.

Se vivi in Israele, accetti le conseguenze
dell'essere un ebreo israeliano.

Altrimenti vivi in America.

Quale preferisci?

Allora, cosa ha detto tuo padre?

Ha detto: "Ok, basta,
hai ragione, hai vinto."

Ero elettrizzato! Per una volta,
sono stato più furbo di lui.

E poi gli ho detto: "Sai papà...

vado a conoscere
la madre di questa ragazza

che starà piangendo in ginocchio
e torturando il suo rosario.

E le dirò: "Se vuole..."

Se vuole vivere a Porto Rica

sua figlia sposerà un Portoricana.

Ma poi siete tutti
obbligati a rimanere a Porto Rica.

Altrimenti, se vive a Brooklyn,

la cosa peggiore che le può capitare
è che sua figlia sposi un ebreo.

E mio padre che ricomincia...

La cosa peggiore?
Cosa vorresti dire?

Perché la cosa peggiore?

Dovrebbe essere al settimo cielo
vedendo chi sposerà sua figlia.

Dovrebbe essere al settimo cielo
vedendo chi sposerà sua figlia.

AI settimo cielo, come te adesso.

Come me?

E poi com'è andata a finire?

Si sono sposati
nella Cattedrale di San Patrizio

davanti a un rabbino.

In caso i Portoricani
volessero ingannarci.

Che storia!

Perché ostinarsi a dare
importanza a queste cose?

E perché tu cerchi
sempre di minimizzarle?

In Inghilterra, ogni volta che sono
in un luogo pubblico o al ristorante

o ad una festa, non appena qualcuno dice
la parola "ebreo", cade il silenzio.

- Ebreo...
- Davvero?

Voi tutti dite 'ebreo'

come la maggior parte
della gente dice 'merda'.

Ebreo'.

Mio Dio, sei proprio figlio di tuo padre!

E di chi altri dovrei esserlo?

Di tua madre!

Tutte Ie persone che incontro
in questi giorni mi dicono:

"Mi ricordo di te a Oxford.

Indossavi camicette trasparenti
e senza reggiseno."

Quindi eri un'estroversa?

Tutti mi criticavano
perché avevo i capelli blu

e perché si vedeva il seno.

È da un po' che non lo metti in mostra
da queste parti.

Ora non mi piacciono più.

Ti ascolto.

Molto.

Troppo.

Perché?

Che c'è?

Sto pensando tra me e me
che ti amo ancora.

Nonostante tutto?

Nonostante tutto.

No, no...

Basta.

È ignobile rimanere sposata

solo perché pensi
che non troverai un altro lavoro

e che questa sia
l'unica fonte di sostentamento.

Assicurarsi un'entrata
non è una cosa ignobile.

Lo è per te.

Se il vostro matrimonio è finito,
perché non te ne vai? Non capisco!

Non voglio.

C'è di mezzo la tua dignità.

Senza reddito,
la dignità non esiste.

Bella risposta, ma è sbagliata.

È vero proprio il contrario.

Ecco guarda,

ti firmo un assegno.

Molto gentile da parte tua.

Ma onestamente non posso accettare.

Perché non incassarlo?
Lo depositi in banca o lo nascondi.

Basta che non lo versi
sul vostro conto in comune.

- Posso incorniciarlo?
- No!

Non lo perdere.

Lo posso mettere
tra le pagine della Bibbia?

Versalo in banca
per soddisfare i tuoi bisogni.

Perché non ci pensi
prima di buttarlo via?

Grazie.

Avresti dovuto accettarlo.

Mi mancherai.

Mi mancherai moltissimo.

Ti penserò.

E un vero peccato per entrambi.

LA MOGLIE

Dimmi cosa ti turba.

Non posso tornare a casa dal lavoro
e cenare in questo modo.

Non dici una parola,

hai un aspetto terribile...

Non riesco più a dormire.

- Perché? Dimmelo.
- Non lo so.

Ha a che fare con me?

Da un lato vorrei saperlo,
dall'altro, no.

Eccoci qui.

Di che si tratta?

Tu non vai in ufficio per lavorare,

tu ci vai per scopare.

Hai un'amante.

- Pensi che abbia una relazione?
- Sì.

Purtroppo,
non ci sono donne nel mio studio,

eccetto i personaggi dei miei romanzi.

Non sono nel tuo romanzo,
sono sul tuo taccuino.

Ti sei scordato di metterlo
nella valigetta, così l'ho preso.

Stupidamente.
Sapevo che non avrei dovuto aprirlo.

Ti sei arrabbiata per niente.

Perché per caso hai letto alcuni appunti.

Non si tratta degli appunti,

ma dei discorsi che
fai con questa donna!

- Che non esiste.
- Non è immaginaria!

- Ma certo.
- E reale.

Viene nel tuo studio.

È colpa sua,
se sei stato distratto per mesi.

Quando ti parlo,
a mala pena resti sveglio.

Ma non appena lei apre la bocca,

non può fare a meno di annotarti
ogni parola che dice,

che sono bellissime.

"Un ascoltatore",

"un audiofilo".

Che stronzate colossali!

Forse è per via del libro
che sto scrivendo adesso,

che sono distaccato e che...

- Ammettilo!
- Ammettere cosa?

Che la ami più di quanto
tu abbia mai amato me.

Perché non esiste!

Se tu non esistessi,
ti amerei allo stesso modo.

Incredibile!

Non posso credere che stiamo
avendo questa conversazione.

Assurdo!

Suppongo...

che anche parlare con Rosalie Nichols

fosse immaginario?

- Ah Rosalie?
- Invece è vero.

Mi hai detto di averci parlato
per telefono.

Ho scritto alcune cose
che ci siamo detti io e Rosalie,

e altre che non ci siamo detti,
dato che me le sono inventate.

Me le sono inventate!

Hai letto della mia amicizia con Ivan?

Sî. Ho letto tutto.

Stupidamente, ho deciso
di sedermi a leggere tutto.

II mio amico ceco,
per quanto possa sembrare folle,

non mi ha mai accusato
di essere andato a letto con Olina.

- Sarebbe stato meglio non sapere nulla.
- Questa scenata non ha senso.

Ti stai agitando.

Non ascolti...

Stai drammatizzando tutto.

Sei l'unico che drammatizza
tutta la sua vita.

Mi rifiuto di giustificarmi.

Mi rifiuto di doverti ricordare
che sono affascinato dalle parole

e che questo quaderno
ne è una testimonianza.

Ho immaginato

una storia d'amore.
Lo faccio costantemente.

Ma questa è una donna vera.

Questo taccuino è come se Tolstoj

avesse immaginato
la sua storia con Anna Karenina.

O Thomas Hardy...
Seguo il mio istinto,

non mi farò censurare da nessuno!

Smettila di fare l'ipocrita
e non mi urlare addosso.

Non sopporto che mi urli contro.

Stai cercando di confondermi.

No, sto cercando di riportarti
con i piedi per terra.

È vero che Olina è scappata con un
uomo di colore, me lo ha raccontato Ivan.

Ma non mi ha accusato di averlo tradito!
Non mi comporto così.

Quando scrivo mi metto in gioco,

perché è questo che mi galvanizza!

E questa conversazione ne è la riprova.

- E la piccola ragazza americana chi è?
- Calmati. Ragiona!

Già, lei ragiona!

Discuti con lei allora.

Va bene, andiamo a prendere il taccuino.

Ci sediamo e ti spiego riga per riga
quello che ho scritto

se riesco a capirci qualcosa.

Dovrei credere che
questa donna inglese non esiste?

Spiegami come fai a sapere
tutte queste cose sulla vita inglese

che questa donna immaginaria ti dice?

II mio mestiere è dare
l'impressione che io sappia Ie cose.

Ma è così intimo!

L'intimità è ciò che rende
interessante un soggetto.

Intendi pubblicarlo?

Non lo so.
L'idea mi è balenata in mente.

- E lo pubblicheresti così?
- Ti ho detto che non lo so.

Non pensi che sarebbe saggio
cambiare il tuo nome?

Philip, mi passi il posacenere?
Lo cambieresti con Nathan?

No, Nathan Zuckerman
è il mio alter ego nel romanzo,

quella è un'altra cosa.
Questo sono io.

Mi hai appena detto che non sei tu!

Sono io che immagino,
è la storia di un'immaginazione.

Ma se lo pubblichi,
nessuno saprà che è una storia inventata.

Quando scrivo fiction,
mi dicono che è autobiografico.

Scrivo un'autobiografia
e mi dicono che è finzione.

Quindi, visto che sono un tale idiota,
e sono cosi intelligenti,

che devono decidere
loro ciò che scrivo.

Sembra un gioco molto divertente.

- E non pensi che potrebbe umiliarmi?
- E un gioco.

Sono la parodia di me stesso.

Sono un ventriloquo.
Un Homo Iudens.

Chi lo saprà a parte noi?

Non voglio e non posso vivere
in un mondo di restrizioni.

La vergogna non fa parte
dei romanzieri.

Basterebbe che quella
orrenda americana dicesse:

"Nathan, hai un posacenere?"
E non Philip. Non chiedo altro.

- No!
- Dove vai? - Esco.

Chi mi dice cosa devo scrivere
mi fa impazzire.

Philip, non uscire da solo!
Vengo con te!

No, è finita, è durata fin troppo.
Non posso farmi tormentare.

Scrivo e pubblico quello che voglio.

- Non mi importa se non capiranno.
- Capiranno anche troppo.

Stiamo parlando di un taccuino,
non di esseri umani.

Ma anche tu sei un essere umano.
E anche io, e anche lei

No! Lei è solo parole.

E per quanto mi sforzi,
non riesco a scopare le parole.

Io esco.
Da solo.

EPILOGO

Bene, giusto in tempo.

Ci stanno preparando un tavolo,
ma non è ancora pronto.

Allora"

- Come stai?
- Come sto? Benissimo.

E tu, come stai?

Volevo vederti per farti
una domanda accattivante.

- Come stai?
- Sto veramente bene.

Ho provato a chiamarti molte volte
ma il vecchio numero non è più attivo.

E dove mi hai chiamato?

- In Inghilterra, al tuo studio.
- Non ci vivo più.

Adesso vivo in America, fortunatamente.

Senti...

E come stai?

- Sto davvero bene.
- Mi rallegra.

Ti ho pensato molto.

Dopo aver letto il tuo libro,
ho esitato a chiamarti.

- Ci ho pensato tanto.
- Anche io.

Mi chiedevo se il libro
avesse avuto qualche conseguenza

sul tuo matrimonio.

Non lo ha letto.

Certo. Meraviglioso.

- Signore, il suo tavolo è pronto.
- Grazie.

Che novità ci sono?

Raccontami.

- Sto bene, non trovi?
- Sì.

Non saprei da dove iniziare.

Mi hai odiato
per non averti richiamato?

No, per niente.
Pensavo solo che fosse una scelta.

Credo che l'ultima volta
che abbiamo parlato,

nessuno dei due era molto felice.

Tu dovevi andare per la tua strada

e io per la mia.

Sono passati due anni.
Quindi eccoci qui, ognuno perla sua via.

SÌ?

Sono felice che tu mi abbia chiamata
perché mi sei mancato molto.

- Dicesti di non volermi più vedere...
- No!

Perché era più di una storia d'amore.

Tu dicesti che non volevi più vedermi.

- Davvero?
- Sî. Più volte.

- Ho un'ottima memoria, dovresti saperlo.
- Senza dubbio.

Sono rimasta sorpresa.

Due persone mi hanno detto:
"Ho sentito la tua voce nel libro"

- Davvero?
- Sì.

Chi l'ha detto?

Ho amici che leggono
e che mi ascoltano anche.

La tua eloquenza ti distingue.

Ero innamorato
per almeno venti ragioni

e questa era la più bella di tutte.

Per me è stato...

duraturo, delizioso,

sul finale un po' triste, importante.

Lo penso anch'io.

Non credo di aver mai apprezzato
qualcuno così tanto.

Ero pazzo di te.

- Davvero?
- Lo sai.

Non fare l'inglese.

Ebbene...

- Ero molto preoccupato per te.
- Veramente?

Devo cantarti la canzone?

Ti ricordi

i pomeriggi

dove noi, tic tac,

ci incontravamo

tu ed io...

Sì!

Non sono più giovane,

come quando ti ho conosciuto.

Quando si raggiungono i trentacinque anni
improvvisamente è tutto finito.

Non tutto, ma una buona parte.

Lo splendore è sparito.

Probabilmente era scomparso
già a sedici anni.

- Vado per i trentasette.
- Sì...

Penso che festeggerò il compleanno
in un museo di paleontologico.

Ottima idea, il posto è carino.

Sei invitato.

Non so come spiegarlo

ma sto iniziando a vedermi
in un'ottica diversa.

Quando smettiamo
di comportarci da adolescenti.

E una transizione complessa
per una donna...

Non ti ho chiamata prima,

perché non volevo sconvolgere
di nuovo la tua vita.

Tu e tuo marito

abitate ancora insieme?

Facciamo le cose come si deve.

Ultimamente continuo a chiedermi
qual è il problema.

Certo che ci sono problemi irrisolvibili.

Come la solitudine.

Mi sento terribilmente sola.

II mio lavoro è noioso.

Ma a parte i grandi problemi,
penso vada tutto bene.

Hai un amante?

No.

Senti, sono rimasto davvero stupita
quando ho scoperto che questo personaggio

era estremamente negativo.

Non ne avevo idea.
Dal momento che sono io.

Nella misura in cui sei tu,

in questa misura, sei completamente te.

- Non sono più così.
- Davvero?

Ora sono una persona positiva.

Per fortuna avevo già finito
di scrivere il libro!

Nei libri Ie persone positive
sono noiose.

Ma essere così passivi è spaventoso.

Sì, scrivere altera le cose.

Alla fine ero furiosa.

Come chi crede che essere fotografati
Ii privi della loro anima.

Sapevo che ti saresti arrabbiata.

Moltissime.

E quando ti è passata?

Non credo di averla ancora superata.

Mi è mancato così tanto

parlare con te.

Non per annotarti quello che dico.

Certamente.

Mi sei mancato,

terribilmente.

A volte parlo con te nella mia testa.

Anche io.

Se mi avessi avvisata, ti avrei detto
che "Freshfield" era un pessimo nomignolo.

Mi avresti dovuta consultare.

L'ho preso da una poesia inglese.
"Domani a altri boschi e prati freschi".

Avevo capito, ma non è adeguato.
È troppo facile.

Non hai perso la tua grinta.

Quindi vivi ancora in America?

Hai pensato che qui fosse
troppo cristiano per i tuoi gusti, vero?

È vero.

Sì, mi mancava qualcosa.
Non me ne ero reso conto.

Davvero? Cosa ti mancava?

Gli...

ebrei!

Ce ne sono alcuni qui.

Intendo gli ebrei coraggiosi.

Ebrei affamati, senza vergogna.

Ebrei insolenti che appoggiano
i gomiti sul tavolo mentre mangiano.

Pieni di rabbia, insulti,
discussioni, impudenza.

- Dunque sei tornato tra i tuoi simili.
- Si.

- Curioso, vero?
- Non così tanto.

Quello che è ritornato.

Hai letto l'Odissea?

Sî. L'epopea dell'esilio e del
ritorno, e tu che ruolo avresti?

Nausicaa,

- Calipso?
- Omero.

Scriverò un libro su di te.

Fai presto, perché potrei
scriverne un altro su di te.

Non lo faresti.

Lo fa resti?

Avresti il coraggio?

Certo che lo scriverei.
E includerà anche questa conversazione.

Non ci posso credere! Vorrebbe dire
raschiare il fondo del barile.

Ma tu ti sottovaluti.

Sei stata un barile fantastico.

- Per me lo sei stata.
- Sì?

Sono stata furiosa per mesi.

Dopo aver letto il libro, ero combattuta,
non potevo più portare rancore.

Perché?

Perché...

perché mi è sembrato...

così tenero.

A meno che non mi sia sbagliata.

Non ti sei sbagliata.

- Buona serata, signora.
- Arrivederci.