All language subtitles for Imma.Tataranni.Sostituto.Procuratore.2x08

E hai il coraggio
di mostrarmi la tua brutta faccia.

Di chi devo avere paura, del boss ?

Di me, sì. Lo sai che quello
che hai fatto chiama vendetta ?

Don Mazzo', con tutto il rispetto,
mi fate ridere.

Sei un uomo da niente,
lo sei sempre stato.

Certo, ma questo uomo da niente
adesso è libero

mentre voi qui dentro ci rimarrete
per sempre.

Invece vivrai con il terrore
che prima o poi ti riprenderò

e ti farò pagare
tutto il male che hai fatto.

Quelli come noi il male lo fanno
come gli altri si lavano le mani

e bisogna tenerlo in conto.

Che cosa, che un amico
ti accoltelli alle spalle

come hai fatto tu ?
- No, no.

Che il male che avete fatto
vi si ritorca contro.

Bravo, fai bene a ricordartelo

perché questo vale anche per te.

- Buongiorno, Imma.
- Buongiorno.

- Da quanto sei lì ?
- Sono arrivata ora.

Scusami, Imma,
so che odi quando te lo chiedo

ma oggi dovrei uscire prima.
- Ma no, dipende dal motivo.

Con Manolo facciamo la prova
del costume del saggio.

Gli uomini avranno pantaloni neri
e camicia bianca

e le donne avranno un vestito rosso.
Mi ha detto di avvisarti.

- Vieni a scegliere il tuo ?
- Che cosa ? - Il vestitino !

- Se il rosso non ti piace...
- Non è quello.

Non abbiamo più l'età
per fare queste cose.

L'altra sera a casa
Pietro non si poteva muovere.

- Che ha fatto ?
- Ha un terribile mal di schiena

che gli prende tutto dietro qui

e... anche un po' davanti.

"Davanti" ? Che mal di schiena è ?

Non lo so, ma non posso costringerlo
a fare il corso di ballo.

Vieni tu, un partner lo troviamo.

Un altro ? Già è difficile con uno.

- Tu, invece...
- Che cosa ?

Non ti serve Manolo.

- Lo dici perché non vuoi
che esca prima. - No, che c'entra ?

- Allora perché lo dici ?
- Eh...

Balli benissimo da sola.

Lamacchia è già sul posto.

Dice che la vittima era una nobile,
Giuseppina Antonini De Raho.

- Ne ho sentito parlare. - Lamacchia
dice che era una principessa.

Baronessa, semmai.
Matera non è paese per principesse.

Come è morta ?
Che ti ha detto Lamacchia ?

Allora ?

Comandi.

- Dottoressa. - Buongiorno,
Taccardi. - Buongiorno.

Buongiorno.

Sta ancora nel casco.

La testa. E' stata decapitata.

Non so per lei, dottoressa

ma per me è la prima decapitazione,
da quando faccio questo lavoro.

- Magari è stato un incidente. - No,
la testa è stata recisa di netto.

Da una prima valutazione

posso dirle che è stata uccisa
tra le 18 e le 20 di ieri sera.

Tornava a casa o usciva ?

Dalla posizione della moto,
posso dire che stava tornando.

Ha passato la notte all'addiaccio.
Siamo stati fortunati.

- Potevano mangiarla i cinghiali.
- Taccardi, mamma mia !

Dottoressa, altro che Ris !
Bisogna contattare l'Antiterrorismo.

Qui c'è lo zampino dell'Isis !

Ha paura che le taglino la gola ?

Intanto, visti i tempi...
Guardate, non si sa mai.

Chi ha trovato il cadavere ?

Ah, il capocantiere

un certo Arben Doci.

E' albanese. Eccolo. Venga qui !

- C'è la dottoressa.
- Buongiorno. - Buongiorno.

Il maresciallo dice che siete
stato voi a trovare il cadavere.

Stamattina stavamo venendo
con il camion dalla provinciale

per finire i lavori alla tenuta

quando abbiamo visto la baronessa
e la moto... a terra.

Abbiamo pensato a un incidente.
Siamo scesi dal camion...

e abbiamo visto la testa
qualche metro più in là.

- Che lavori state facendo ?
- Sistemiamo la piscina.

- Oggi dovevamo finire.
- Ieri a che ora avete staccato ?

Alle 18. Sulla strada a scendere
non c'era niente.

Quando abbiamo trovato il corpo,
sono corso in villa da Musillo.

- Chi è ? - Vincenzo,
l'amministratore della tenuta.

Abita lì nella dépendance.

- Grazie. Andiamo, Calogiuri.
- Arrivederci.

Giuseppina era
una donna bellissima, carismatica.

Apparteneva a una famiglia della
piccola borghesia di Miglionico.

Il padre era maestro elementare.

Non era soltanto bella.

Era colta, raffinata.

Perciò conquistò il barone,
di 28 anni più grande di lei.

- Lui aveva un'azienda di cementi
e costruzioni, l'Antoraho. - Sì.

Si sono espansi anche nel ramo
delle energie rinnovabili

pale eoliche e pannelli solari.

Quando il barone morì, lasciò
l'azienda in mano a Giuseppina

e ai figli di primo letto

Gualtiero, il primogenito,
e Paolo, il secondo.

Che rapporto aveva con loro ?

Lei era la donna che aveva sposato
il padre in tarda età.

Sapete se la baronessa ha lasciato
testamento ?

No, non mi ha mai parlato
di testamento.

Non poteva certo immaginare...

di morire a 50 anni.

Posso darvi l'indirizzo del notaio.

- Prego. - Grazie. - Grazie.
- Da quanto lavorava per lei ?

Da circa dieci anni,
da quando morì il barone.

Prima insegnavo
nella scuola di Miglionico.

- La stessa del padre ? - Sì.
Le nostre famiglie si conoscevano.

Quando morì il barone

Giuseppina ebbe bisogno
di un pezzo del suo mondo.

Per la nobiltà, lei restava
la figlia di un maestro di paese.

Mi chiese di lavorare per lei.

Avete visto qualche movimento strano
ieri pomeriggio ?

Visto no,
però ho sentito distintamente

il rombo di una moto,
intorno alle 19.

Poteva essere della De Raho ?

No.

- Quel rumore lo conosco benissimo.

- Non si è affacciato a vedere ?

Non l'ho sentito più e ho pensato
che avesse proseguito sulla strada.

Da dove tornava la baronessa ?

Da Matera. Aveva un consiglio
di amministrazione dell'Antoraho.

Non vi siete preoccupato, quando
vi siete accorto che tardava ?

No, Giuseppina aveva
una vita molto intensa.

Spesso rientrava a tarda notte.

Io vado a dormire presto.

Musillo potrebbe avere sentito
la moto dell'assassino

che ha affiancato la baronessa

e l'ha decapitata
con una specie di scimitarra.

Sembra una scena di "Sandokan".

Mai visto, ma era lo sceneggiato
preferito di mia madre.

E' bello sapere
che vedevo le stesse cose sue.

Di questa seconda moto
non abbiamo certezza.

-Scopriamo se la baronessa è andata
via da sola dal consiglio. -Va bene.

Avresti potuto mettere
nei guai Gibril.

- Era preoccupato.
- Pensi che a me faccia piacere ?

- Perché mi fai un processo ?
- Ha tempo per trovare un lavoro.

Ha buone chance di superare l'esame
per la cittadinanza a settembre.

Lo so che ha paura, ma falsificando
un contratto tu lo condanni.

Lo condanniamo
se non facciamo niente.

- A che serve questa associazione ?
- Noi lavoriamo dentro le regole.

Tu sei figlia di un magistrato.

Io e mia madre siamo
due persone indipendenti.

Quando avrai 18 anni, forse,
ma fino ad allora...

Speravo che avresti capito.

Un altro po' di lasagne per Pietro.

E' il terzo piatto,
basta con questa lasagna.

Ci ho messo pure l'uovo sodo,
quello ti fa bene.

Basta ! Sono 15 giorni che mangio
uova, sto diventando una gallina.

Ci mancherebbe altro !
Devi diventare un gallo.

- Eh.
- Va meglio, sì o no ? - Insomma.

Se non funzionano nemmeno
i rimedi popolari di mia madre...

No, funzionano.

- Perché non vai da un ortopedico,
scusa ? - Infatti adesso prenoto.

C'è un po' di bicarbonato
in questa casa ?

Sì.
Vieni, ti accompagna tua suocera.

- Va bene. - Ti faccio
da bastone della vecchiaia.

- Andiamo.
- Fammi mettere qui. Piano.

Perché stai zitta ?
Tanto lo so che sai tutto.

Cerco di capire perché l'hai fatto.

Perché l'avete fatto tu e il tuo
socio, Bonnie e Clyde di Matera ?

No, solo Bonnie.
Clyde si è tirato indietro.

- Non ci credo. - Pensi
che non ho una testa per decidere ?

No, la testa ce l'hai,
te l'abbiamo fatta io... e Geppetto

però a volte non ti funziona bene.

Se avessero fatto un controllo

avresti messo nei guai noi,
Gibril e l'associazione

dato che il contratto era
a nome di tuo padre !

Era per una giusta causa. No, papà ?

Le cause si fanno in tribunale.

Poi papà è ammaccato,
Valentina, scusa.

Me ne vado, non mi va di subire
un processo senza un avvocato !

Mah...

Le belle giornate sono arrivate
e la Basilicata si rifà il trucco

per accogliere i turisti

che si riverseranno
sulle spiagge e negli agriturismi.

Vi terremo aggiornati sulle feste
di paese, i concerti e le sagre

che allieteranno le serate
di chi ha scelto la Basilicata...

- Buongiorno.
- Buongiorno.

- Procuratore, come sta suo figlio ?
- Gabriele è un po' abbacchiato.

- Perché me lo chiede ?
- Lo domandi a lui. - Che ha fatto ?

Una delle loro imprese, ma Valentina
dice che lui non c'entra.

Perché non crede a Valentina
e lascia stare Gabriele ?

- Procuratore ? - Un caffè. - "Chi
va con lo zoppo impara a zoppicare."

Mia figlia camminava bene,
prima di incontrarlo.

Magai si è azzoppata
prima di conoscerlo.

Il terribile omicidio
della baronessa Antonini De Raho

non è un biglietto da visita
invidiabile per la nostra regione.

La stampa ci ricama da giorni.

Chissà se "lo sceriffo
di Matera" sarà così inesorabile...

- Il pettegolezzo è dietro l'angolo.
- Ha ricevuto lamentele ?

Quando si tocca la privacy
di persone di un certo rango

si genera il malcontento.

Dovrebbero affidarsi alla giustizia.

- La giustizia dovrebbe essere
imparziale. - Che sta insinuando ?

Pensi al caso a prescindere
dal blasone della vittima.

Acquisito. Prima di sposarsi
la vittima era una persona normale

come lei e me. -Lei ? -Tranquillizzi
i suoi amici dal sangue blu.

- Non è la Rivoluzione Francese,
non torna la ghigliottina. - No ?

Purtroppo.

Ragazzi, è finita la ricreazione.
Si torna in classe.

La baronessa ha lasciato
il consiglio alle 18,50, da sola.

Quanto dista la sede dell'AntoRaho
dalla tenuta ?

Una decina di chilometri.

Se non ha fatto soste la baronessa
potrebbe essere stata uccisa alle 19

quando Musillo ha sentito
il rombo di una moto.

-Non sappiamo se quella moto c'entra
con l'omicidio. -Per ora no.

Scoperto altro sulla baronessa ?

Prima della morte del marito

si occupava di organizzare feste
e ricevimenti, quelle robe mondane.

Da vedova,
invece di incassare solo gli utili

ha preso in mano l'azienda.

Infatti pare che l'idea dell'eolico
sia stata sua.

Odio le frasi fatte,
ma dobbiamo indagare a 360 gradi.

- Iniziamo dai figliastri, magari
è un delitto familiare. - Va bene.

- Tu lo dici sempre che in famiglia
c'è il più tasso di omicidi. - Mmm.

A proposito, come sta Pietro ?
Si è ripreso ?

Che ti devo dire, Diana ?

Io non ci capisco più niente.

Pietro per me era un libro aperto.

Ora il libro è chiuso ed è scritto
in una lingua sconosciuta.

Poi Valentina è diventata
una criminale. E' un disastro !

Io ti avevo chiesto della schiena.

Ah. No, scusa lo sfogo. Non volevo.

No, perché ? Hai fatto bene.

Eh... Adesso come ti senti ?

Un pochino meglio, chissà perché.

Ah ! "Chissà perché" !

Bah !

Dici a Taccardi che sto arrivando ?

- La verità è che comincio
a sentirmi ridicolo. - Come mai ?

Per tutte le scuse che
mi devo inventare con mia moglie.

Mal di schiena,
mal di testa, mal di stomaco...

Oddio, il mal di stomaco è vero

perché ogni volta mia suocera mi dà
questo zabaione con il marsala.

La pappa reale. Dice che fa bene
e non riesco ad arginarla.

Ha mai pensato di affrontare
la situazione con sua moglie ?

In continuazione,
ma non saprei da dove cominciare.

- Come la prenderebbe, se le dicesse
ciò che ha raccontato a me ? - Male.

Malissimo.

La verità è che io...

dopo tutta questa storia
delle foto, del maresciallo...

non riesco a ritrovare
la fiducia in me stesso.

Avevo detto
che avrei superato tutto...

ma non ci sono riuscito.

- Non riesce a ritrovare la fiducia.
- L'ho detto io. - Vediamo...

Sa perché non ci riesce ?

Dottore, invece delle domande,
una volta tanto mi dà una risposta ?

- Lei che ne pensa ?
- Ecco.

Dovrebbe conoscere le conseguenze
di un'indigestione da ciliegie.

Eh !
Si vive una volta sola, dottoressa.

- Dovrebbe provare queste Ferrovia,
roba dell'altro mondo. - Sì.

Invece da questo mondo la baronessa
ci ha fatto sapere qualcosa ?

Sì, che ultimamente si era rifatta.

- C'era andata giù pesante
con il silicone. - A parte questo ?

Dalle analisi sul taglio

abbiamo riscontrato tracce
di poliammidi sintetici.

Nylon, all'altezza del collo.

- "Nylon" ?
- Sì.

La vittima non indossava indumenti
che presentavano filamenti di nylon.

Certo, solo cachemire e seta.
Come se lo spiega, allora ?

E' un genere di molecola
presente in molti manufatti.

- Diciamo... - Qualcuno potrebbe
averla strozzata con un collant

e averla decapitata post mortem ?

Potrebbe avere a che fare
con l'arma del delitto ?

Sta facendo tutto lei, come sempre.

Abbia pazienza. Appena sciolgo
la riserva, glielo dico.

Noi siamo plebei,
andiamo per le spicce.

Pronto ?

- Calogiuri. La Tataranni è lì ?
- Sì. - Potrebbe...

- Gliela passo subito.
- Grazie. - E' Calogiuri.

Dimmi, Calogiuri.

Ho provato a chiamarvi,
ma lì il cellulare non vi prende.

Il dottore sa il fatto suo
anche come centralinista.

Eh... Sono andato
dal notaio indicato da Musillo.

La De Raho non aveva fatto
testamento

ma quando è morto, il barone lasciò
una grossa quota di eredità

che sarebbe spettata ai figli,
in usufrutto a lei.

Loro l'avrebbero avuta
dopo la morte della matrigna.

- Un possibile movente.
- Infatti.

- Tra i fratelli non corre
buon sangue. - Passami a prendere.

Mi racconti tutto a voce.

Con la morte di Giuseppina
è finita una dolorosa storia

che ha coinvolto la mia famiglia.

Mio padre mise la sua vita
nelle mani di una donna più giovane

più interessata ai suoi soldi
e al suo nome che a lui.

Questa è una sua opinione
o ha degli elementi per affermarlo ?

Beh, diciamo
che è un'opinione comune.

Dopo la morte di suo padre

avete dovuto gestire l'AntoRaho
con la vostra matrigna.

Com'erano i rapporti ?

Decorosi. Devo dire che aveva
un certo intuito negli affari.

Fu lei a insistere per l'eolico.

E voi eravate contrari ?

Il mio obiettivo è sempre stato
che la nostra Società crescesse

ma restando, diciamo...

all'interno del seminato.
- A che si riferisce ?

Alla decisione presa
nell'ultimo consiglio.

Unirsi a un gruppo di imprenditori,
la cosiddetta cordata dei coraggiosi

per realizzare il termovalorizzatore
che il Presidente della Regione

vuole costruire
sul Vallone della Femmina. - Ah.

Parteciperete alla gara d'appalto ?

L'AntoRaho parteciperà...
e con buone probabilità di successo.

Lo sa perché ?

Perché nella cordata
ci sono imprenditori

che hanno... un'idea
piuttosto personale della legalità.

Purtroppo non ho prove,
ma sospetti sì, quelli ne ho.

- Suo fratello ha votato a favore ?
- Sì, ha votato a favore.

- Così hanno ottenuto
la maggioranza. - Perché ?

Lui non si è mai interessato
alla Società.

Si è sempre limitato a riscuotere
i proventi della sua parte.

Non credo che abbia votato a favore
per una bontà del progetto.

Allora perché l'ha fatto ?

Io mi faccio i fatti miei.

Nella vita privata di mio fratello
preferisco non entrare.

Ma immagino che l'affare
del termovalorizzatore renderà bene.

Eh... Che ci vuole fare ?

La maggioranza ha sempre ragione.

Dopo la morte della baronessa

lei erediterà la metà del patrimonio
di famiglia ?

Sì e l'altra parte andrà a Paolo.

Furono queste le volontà
di mio padre.

Ha un alibi per il tardo pomeriggio
dell'8 giugno ?

Dopo il consiglio di amministrazione
sono tornato a casa.

La mia famiglia può testimoniarlo.

Dottoressa !

Che ci fa da queste parti ?

Stiamo indagando sull'omicidio
di un associato del Circolo.

Dottoressa,
siamo tutti molto preoccupati

per l'omicidio di Giuseppina.
-Marchese di Chiaromonte. -Piacere.

- Come mai è preoccupato ?
- Alla luce dell'investimento

per la costruzione
del termovalorizzatore.

Non vorremmo che si bloccasse
un processo virtuoso

che avrebbe contribuito a rendere
più moderna la nostra Matera.

Anche lei fa parte
della cordata dei coraggiosi ?

- Ciao, Imma. Anche tu
al Circolo tennis ? - Io per lavoro.

Peccato,
avremmo potuto fare un doppio misto

io e il procuratore contro voi due.

Con Vitali non ci sarebbe storia.

Altroché se ci sarebbe. Non vedi
come sono affiatati nella vita ?

Potreste risolvere in campo
i vostri contrasti quotidiani.

- No ?
- Non gioco a tennis. - Ah.

I miei da ragazzina volevano
mandarmi da un maestro

ma poi hanno scelto di comprare
un frigorifero. - Molto più utile.

Abbiamo il campo prenotato,
faremo noi il doppio misto.

Andate a riscaldarvi, io parlo
un attimo con la dottoressa.

La Moliterni è piena di iniziative

ma difetta nell'attività
per cui è pagata, il lavoro.

Lei dovrebbe credere
un po' di più nel prossimo.

- Alla mia età è troppo tardi.
- Si fidi di sua figlia, ogni tanto.

- Dottoressa, mi avvio.
Buona giornata. - Buona giornata.

Gabriele mi ha garantito
che stavolta non c'entra niente.

Pare che sia stata un'iniziativa
di sua figlia in buona fede

per dare una possibilità a Gibril.

Mio figlio era contrario,
ma non è riuscito a convincerla.

- Se lo dice lei...

- Un po' di ottimismo non guasta.

E' una probabile rottura fra
i nostri figli, si faccia coraggio.

Ora la lascio,
altrimenti finisce la pausa pranzo

e il marchese si sarà scampato
il 6-0, 6-0.

- Nemmeno Nadal "6-0, 6-0".
- Pronto ? - Vai.

Oh ! Era fuori, l'ho lasciata.

- Era fuori di un metro,
l'ho lasciata. - "6-0, 6-0"...

Sì ! Sì !

I soldi ci dovete dare. Pagare !

Quanto mi piace giocare con te !

Invece con te no, Paolo.

- Il signor De Raho ?
- Sì, magari.

- Dovremmo farvi un po' di domande.
- Che succede ?

Niente di che, tranquillo. Prego.

Quando è stata l'ultima volta
che ha visto la baronessa ?

Al consiglio di amministrazione.
Lei era raggiante.

Avevamo raggiunto un grande
obiettivo, votando di finanziare

la realizzazione del coso,
del termovalorizzatore.

Ma lei non si occupava
degli affari di famiglia.

Ah, scommetto che siete passati
prima da Gualtiero.

E' vero ? Chissà le cattiverie
che vi ha detto su di me.

In realtà, ci ha solo detto

che la sua unica preoccupazione è
incassare gli utili.

Ognuno fa ciò che gli viene meglio.

Sono d'accordo con lei, avrei potuto
fare solo il magistrato.

Lei, oltre a riscuotere,
qual è il campo in cui eccelle ?

- Io ? - Mmm.
- La lettura.

La contemplazione, il riposo.
Per fortuna, sono nato ricco.

Non mi piace sudare.
Solo sul campo da tennis.

Pretendo che nessuno mi dica
se è giusto o sbagliato.

Anche se è suo fratello ?

Mio fratello aspira a tenere tutto
sotto controllo, pure i sentimenti.

Per questo non è riuscito a cogliere
che Giuseppina era una donna valida.

-Lei invece se l'è fatta amica.
-Io sono capace a farmi gli alleati.

Sul suo conto
se ne sono dette tante.

Io penso
che mio padre fosse un uomo maturo

e nel pieno possesso
delle sue facoltà.

Per me, ha fatto un'ottima scelta.

Andava d'accordo con lei
umanamente e professionalmente ?

- Che c'è di strano ?
- Non c'è nulla di strano

però anche i migliori sodalizi
si rompono.

Poi potrebbe accadere di tutto.

Signor De Raho, dov'era
nel tardo pomeriggio dell'8 giugno ?

Mi sta chiedendo un alibi ?

Mi dispiace, io non ce l'ho.

Dopo il consiglio,
sono stato in giro fino all'alba.

Se qualcuno l'ha vista
tra le 19 e le 20, ce lo dica.

Farebbe un favore a me e a lei.

Non sono capace a fare i favori

né a me né tantomeno agli altri.

Giù, un po' più bassi.
Flettete le ginocchia, bravi.

Più squadrato. Esatto.

Bravo, bravo.

Tira giù. Fletti le ginocchia.

Bravo. Veloce.
Fai bandiera, quando vuoi.

Bravo.

Direttamente bandiera.

Lento, lento.

Lento, lento, lento.

Su con la testa.

Forza,
un po' di allegria per il saggio !

Com'è andata oggi a scuola ?

Normale.

Il padre di Gabriele mi ha detto
che lui non c'entra.

E ci hai creduto, perché
se te lo dice un altro ci credi.

Non ho detto che gli ho creduto,
ho solo fatto un ragionamento.

Vista la tua testa dura, la sua
versione mi è risultata verosimile.

Non ascolti neanche i tuoi amici.

- Da qualcuno avrò preso.
- Prendi solo ciò che ti conviene.

Se permetti, io e tuo padre avremmo
ancora qualcosa da insegnarti.

Io non sono più una bambina.

Invece di dare lezioni a me,
se la nostra famiglia si sfascia

fatti qualche domanda !
- Sì, ma abbassa la voce.

Non ci pensare, vieni a mangiare.

Pietro si è già coricato.

- Senza mangiare ?
- Dice che non se la sente.

Io avevo fatto una frittatina.

Con tutte queste uova gli fai venire
il fegato quanto un pallone.

Pietro ha il mal di schiena, non...

Figlia mia, io lo facevo per te.

Quando un uomo è svogliato
e non ne vuole sapere di certe cose

un bell'uovo sbattuto è
una mano santa.

Va bene anche fritto o in camicia.

- Mamma, Pietro ha solo
qualche acciacco. - Tu ci credi ?

Io ci ho provato con le uova

ma se non funzionano,
resta una cosa sola da fare.

- Che cosa ?
- Me ne torno nella casa di riposo.

Si dice: "Tra moglie e marito"...

Non dire sciocchezze, non c'entri.

Qui sei l'unica che mi parla.

- L'hanno mandata i Ris ?
- Sì.

Dicono che la moto della baronessa
non ha frenato. E poi...

Oh, vai a gettoni ?
Che altro hanno scoperto ?

-Tu perché spii le lezioni
di ballo ? -Spiare ? Io ? Figurati !

- Passavo per caso. - Sai come
si chiama questa ? Pezza a colore.

Stai passando un momento complicato

però capita, Imma, succede.

Se non ci aiutiamo tra di noi...

La cosa che mi hai detto ieri,
che ballo bene pure da sola...

Ci ho pensato. Hai ragione.

Sto prendendo una decisione.

No, non mi dare
questa responsabilità.

- Se le cose ti vanno male,
te la prendi con me. - Mai.

Io per te ci sarò sempre.

Lo terrò presente, grazie.

- Si può ?
- Calogiuri, vieni.

- Mi stava ragguagliando
sulle ultime scoperte dei Ris. - Ah.

- E' arrivata la foto del luogo dove
è avvenuta la decapitazione. - Ah.

Lì ci sono due filari di olivi
su ambo le parti della strada.

-Purtroppo non possiamo interrogare
gli ulivi. -Ci vorrebbe un miracolo.

Avanti.

- Dottoressa. - Abbiamo chiesto
un miracolo ed è apparso lei.

- Che significa ?
- Non lo so, me lo dica lei.

Che se volevamo la prova
dell'esistenza di Dio, non è questa.

- Mi dica, che cosa vuole ?
- Sono venuto a dirle...

che a decapitare la baronessa
non è stato l'Isis.

- Ah, no ?
- Peggio.

- I comunisti.
- No, si sono estinti da un pezzo !

Sono come i dinosauri.

Al giorno d'oggi in Italia
c'è un problema grave

l'invidia sociale.

E' come se io,
che vivo con 1200 euro al mese

rischiando la vita tutti i giorni

me la prendessi
con chi è nato al sole e zac !

Gli tagliassi la testa.

Comunque, detto tra noi,
non è che mi sia andata così male.

"Chi si accontenta gode."

Appunto. Comunque...

- "Comunque" ?
- "Comunque" ?

A uccidere la baronessa
è stato Proietti Bastiano.

-Da dove esce questo ? -E' un vicino
di casa della baronessa.

E' uno che ha fatto le marce
per la pace.

Ha firmato appelli
per i diritti delle minoranze.

Non si è fatto mancare niente.

- Dovrei arrestarlo perché ha fatto
le marce per la pace ? - Non solo.

Due mesi fa lui l'ha minacciata e
lei l'ha denunciato per "stalking".

- "Stolking". - Il reato
che va di moda tra gli uomini

che ce l'hanno con le donne.
- Non è una moda.

E' una forma di disprezzo comune
tra i maschi italiani.

Non guardi me. Le donne le amo
e le rispetto, tutte.

Siamo tutte più serene, no ?

Io avevo trovato questa denuncia,
ma siccome era contro ignoti...

- Si vede che CALIGIURI non è
di queste parti. - Calogiuri.

Qui tutti quanti lo sanno
che Proietti odiava la baronessa.

Me lo merito un aumento o no ?

Ma come ?
Ha detto che le è andata bene.

Vabbè, ma io vorrei godere
senza accontentarmi. O sbaglio ?

- Chissà se questa volta Lamacchia
ha ragione. - Mai dire mai.

Questo Bastiano ce l'aveva
con la baronessa.

Scriveva contro di lei sui social

e poi prese a chiamarla
di continuo al numero fisso.

Una volta è andato all'AntoRaho,
ma siccome lei non lo riceveva

si è introdotto in casa sua,
scassinando una finestra.

Allora la baronessa lo denunciò,
ma senza fare il suo nome.

Eccolo lì.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

Sono Imma Tataranni, sostituto
procuratore di Matera. Piacere.

Il maresciallo Calogiuri.

- Piacere.
- Siete qui per Maria Antonietta ?

La baronessa. Le hanno tagliato
la testa, come a Maria Antonietta.

Scusate, la Rivoluzione Francese era
la mia passione, quando insegnavo.

Venite.

- Prego.
- Grazie.

- Un po' di vino ?
- No, grazie.

Sa dirci dove si trovava la sera
dell'8 giugno tra le 19 e le 20 ?

Non è presto per bere ?

Questo vi posso offrire.

Allora ? Dove eravate ?

In giro per la campagna.
Sono tornato che era buio.

Qualcuno può testimoniarlo ?

Se vuole ridere,
la convochiamo in Procura

però deve venire con un avvocato.
- Evito la gente, ultimamente.

Mia moglie se n'è andata da un paio
di settimane. E' difficile.

Per quanto mi sarebbe piaciuto,
non sono stato io a porre fine

all'infame esistenza
di quella maledetta.

Perché la odiava ? Abbiamo saputo
delle denunce e di tutto il resto.

Se restate in silenzio,
lo capirete da soli.

Ascoltate in silenzio.

Sentite.

E' un rumore metallico
che ti buca il cervello.

Mattino, pomeriggio e notte,
quando uno dovrebbe potere sognare.

Sono venuto qui con la mia famiglia

dopo avere lasciato la cattedra
di Letteratura Americana a Roma.

Mi ero innamorato di questi posti.

Avevo convinto mia moglie

che in Basilicata avremmo avuto
una vita più sana

più a contatto con la natura,
più felice.

Abbiamo sistemato questa casa,
che era un rudere. Ho fatto l'orto.

Ho messo gli animali.

Mia moglie è una traduttrice,
da qui lavorava tranquillamente.

Poi un bel giorno sono iniziate
a spuntare queste pale eoliche.

Nessuno mi ha dato retta.

Ho provato a parlare
con Maria Antonietta

e lei mi ha fatto dire
dal suo amministratore

che sarebbe stata disposta
a comprare questa casa e il terreno.

- Una proposta indecente.
- Cioè ?

-Le propose una somma troppo bassa ?
-In realtà, ci guadagnavo

ma non ero venuto qui per un affare.
Non si vende la scelta di una vita.

Avete iniziato a minacciarla.

Ho agito senza pensare

e mi sono beccato
una denuncia per stalking.

Però la baronessa non fece
il vostro nome

se no si beccava
un'ordinanza restrittiva.

Venite.

Vi faccio vedere un'altra cosa.

Prego.

Quando sono arrivato qui,
questo posto era un paradiso !

Ora che cos'è diventato ?

Una specie di Via Crucis !

Durante il periodo delle migrazioni,
è una strage.

Molti ci finiscono contro.

Questa malsana pratica di infestare
la campagna di pale eoliche

sarà anche nata da un'idea ecologica

ma come tutto
si è trasformata in un business.

Impoverisce il territorio
e sconvolge gli ecosistemi

oltre al sistema nervoso
di chi ci abita vicino.

Ora sa perché detesto quella donna.

Io non l'ho uccisa...

ma chi l'ha fatto ha compiuto
un atto di giustizia sociale.

Cecilia !

Cecilia. Mia figlia.

Amore.

Saluta i signori.

Sta per raggiungere la madre,
a Roma.

Chi ha sofferto di più
in tutto questo è stata lei.

Grazie per le informazioni.

- Se avete ancora bisogno,
sapete dove trovarmi. - Arrivederci.

Ciao.

Che ne pensate, dottoressa ?

Mi dispiace per quella bambina.

Come lo cucinate voi il capretto,
signora mia, non c'è nessuno.

Non è capretto, è capriolo.

- Ce l'ha portato Don Pasquale,
che è andato a caccia. - Ieri.

E' venuto a casa a benedire
la terrazza condonata.

La stagione della caccia è iniziata
domenica, informati.

Sei andato dall'ortopedico ?

Con la schiena sto un po' meglio.

- Magari passa così.
- Il tempo è la migliore medicina.

Ci possiamo ancora permettere
un medico, senza aspettare il tempo.

Chiamo io il dottor Vizziello,
tanto già lo sa.

Perché devi sempre insistere ?

- Chi ci deve pensare a mio figlio ?
- Gli ho detto di andare dal medico.

Ve li fate i fatti vostri ?
Dal dottore ci sono andato.

Valentina,
raccontaci tu qualcosa di bello.

Che ti devo raccontare ?
Cose belle non ne vedo molte.

- Vedo di più cose brutte.
- Che hai, amore mio ?

Ti manca qualche cosa ? Domani
andiamo a comprare un vestitino.

No. Vorrei aiutare un ragazzo
che ha problemi e non se lo merita.

Un compagno tuo ? Di chi è figlio ?

-E' un extracomunitario che
la società criminalizza. -Ah, vabbè.

- Chissà che pensavo.
- Valentina, l'argomento è ostico.

Amore mio, tu devi andare appresso
a chi sta avanti a te

non a chi sta dietro.
Ma qualcosa glielo insegnate ?

Ho tentato di insegnarle
il rispetto delle regole

ma non ci sono riuscita.

- Il padre, quando rifiorisce...
- Se rifiorisce. - "Il padre" che ?

Com'è che dovete mettere bocca
su tutto ?

Comunque, tua madre ha ragione.

Gibril non lo possiamo salvare.

E il mal di schiena finisce
quando deve finire !

Secondo me, è capretto.

No, mamma, è capriolo.
Se lo dice Don Pasquale...

Perché non ci ha detto di Proietti
e della denuncia di stalking ?

- Lei pensa che sia lui ?
- Non importa quello che penso io.

- Lei avrebbe dovuto dircelo.
- Se non l'ho fatto, un motivo c'è.

Giuseppina, la baronessa,
aveva un grande cuore.

Voleva ritirare la denuncia.

Io le consigliai di non farlo. Era
l'unico modo per tenerlo a distanza.

Perché voleva ritirare la denuncia ?

Voi avete conosciuto
questo Bastiano, no ?

Un povero disgraziato, un disagiato.

Nonostante fosse un professore
universitario, era un fallito.

Come uomo, come padre,
come marito...

E si scagliava contro la baronessa.

- Che ebbe compassione di lui.
- Perciò non vi ho detto niente.

Lei non voleva infierire
su quel poveraccio.

Sebastiano si è rovinato
per colpa del suo livore.

- Quindi raggiungeste
un compromesso. - Esatto.

La baronessa fece la denuncia,
ma non disse il nome ai carabinieri.

- Esatto. - Taccardi dice
che la baronessa è stata decapitata

da qualcosa che aveva il nylon
dentro. - Va bene, grazie.

- Ha ancora bisogno di me ?
- No, può andare, signor Musillo.

- Grazie.
- Prego.

Ah, mi scusi. Giuseppina non pensava
certo di morire così presto.

Però ogni tanto parlavamo,
anche per scaramanzia

di come avrebbe voluto
i suoi funerali.

Appena il corpo sarà liberato,
vorrei esaudire i suoi desideri.

Stiamo finendo gli accertamenti,
deve pazientare qualche giorno.

- Va bene.
- Ancora una cosa, Musillo.

Nessuno della famiglia di origine
si è fatto vivo ?

Aveva interrotto i rapporti da anni.

I genitori sono morti da tempo,
non aveva fratelli e sorelle.

Aveva soltanto dei cugini,
a Miglionico.

Ma i rapporti non erano buoni

per le dicerie che mettevano in giro
sul suo conto. - Che dicevano ?

Giuseppina era una ragazza
non dico povera, ma quasi.

Chi immaginava che avrebbe indossato
quegli abiti, scarpe e gioielli ?

Certo.
Va bene, grazie mille.

Se Valentina non viene,
vado a cercarla.

- Si è sentita sola, abbandonata,
tradita. - Che dovevo fare ?

Il falso contratto a Gibril era
una cazzata.

Provo a parlarci io,
vediamo che dice.

Una mediazione è utile
in questi casi.

- E' tardi, andiamo.
- Sì, andiamo.

Indaghiamo a 360 gradi.

Non usi con me formule
che significano tutto e niente.

- Siamo in alto mare ?
- No, abbiamo un sospetto.

Bastiano Proietti,
ha un movente e non ha un alibi.

Quindi non considera più
i figli del barone come sospetti.

Tutt'altro. Indaghiamo
anche sui fratelli De Raho.

Se pensa che due persone perbene
progettino un delitto così orrendo

non siamo in alto mare,
ma in mezzo all'oceano.

Quanto meno Proietti ha
un movente plausibile.

Anche i fratelli De Raho.

Potrebbero averla uccisa
per intascare la loro eredità.

Non hanno problemi economici.

In quegli ambienti
i soldi non bastano mai

soprattutto se li spende una donna
che ha sostituito tua madre.

Non sarei tanto sicuro.

Non posso garantire per Gualtiero,
perché al Circolo lo vedo poco

ma Paolo De Raho non fa
tanta economia nella vita.

Recentemente ha acquistato
una moto di grossa cilindrata.

- Una moto ?
- Sì.

Quella con un manubrio, un sellino
e due ruote che fa "brum, brum".

Questa è un'informazione
molto utile, procuratore.

Le ho dato un'informazione
a favore di Paolo De Raho, spero.

- Temo a sfavore.
- Mannaggia.

Io e Manolo siamo stati
la coppia migliore al saggio.

-Mancavate tu e Pietro. Il maestro
si è dispiaciuto. -Sì, per la quota.

- Si può ? - Prego, Calogiuri.
Hai fatto le ricerche che ho detto ?

Il procuratore ha ragione.

Paolo De Raho usa
una moto di grossa cilindrata

intestata
a un certo Cristiano Adorisio

che ha precedenti
per resistenza a pubblico ufficiale.

Diana, per cortesia !

Gliel'ha prestata ?

Non lo so, però Cristiano Adorisio
ha il vizio delle carte.

Lo si vede spesso
in una sala biliardo

dove si dice
che ci sia una bisca clandestina.

Forse Paolo ha vinto la moto
al gioco.

- Probabile.
- Da un controllo sui conti correnti

ci sono diversi bonifici
fatti dalla baronessa a suo favore.

Li ha fatti passare
come transazioni della Società

ma sono molto sospetti.

Al Circolo di tennis ha scommesso
pure su una partita fra amici.

Forse non vinceva sempre
e la baronessa lo aiutava.

Vale ! Valentina, apri !

Sappiamo che sei qui, apri !

- Che c'è ?
- Ci fai entrare ?

Vai.

Una volta qua c'era una merceria.
Non hanno pace, cambiano tutto.

Permesso ? Si può ?

- Buongiorno.
- Salve. - Buongiorno.

- Vuole farsi una partita
a biliardo ? - Dopo, magari.

Lì c'è il bagno ?

La porta a fianco.

- Di là che ci sta ? - La sala Tv.
Ci guardiamo le partite. Perché ?

Se la memoria non mi inganna,
oggi non si gioca.

- Si gioca, si gioca...
- A carte ? Slot machine ?

Sostituto procuratore Tataranni
e maresciallo Calogiuri. Possiamo ?

- Prego.
- Grazie.

- Permesso ?
- Prego, salve.

- Conosce Paolo De Raho ?
- No, non lo conosco.

Perché Daniele se n'è andato ?

Come mai va in giro con una moto
intestata ad Adorisio Cristiano ?

L'ho vinta a carte, il mese scorso.

Però non si preoccupi,
oggi l'ho ripersa.

Per questo
la baronessa le faceva dei bonifici.

Lei sapeva
della mia passione per il gioco

e che non sempre
le cose mi andavano bene

e così mi aiutava.

Qua parliamo di due, tre bonifici
al mese e tutte cifre importanti.

Un conto è aiutare
un figliastro in difficoltà

e un conto è regalare
dieci o quindicimila euro.

Mi era riconoscente. In qualche modo
contribuivo alle sue entrate.

Come le avevo detto, capitava
che... appoggiassi le sue idee.

Si è fatto pagare il sostegno
per il termovalorizzatore.

Ci provo io. Posso ?

Al consiglio di amministrazione
è andato con la moto di Adorisio ?

Sì... Mi piaceva guidarla.
Almeno finché ce l'ho avuta.

Si ricorda se per caso ha fatto
la provinciale al ritorno ?

Può essere, sì.
Perché me lo chiede ?

Come "perché" ?
Che lavoro faccio io ?

Il magistrato. Pongo domande.

Non so dove vuole andare a parare

però io volevo bene a Giuseppina.

Non le avrei mai fatto del male.

Sembra che era in buoni rapporti
con la baronessa.

Paolo De Raho è un giocatore.

Quelli sono abituati a bluffare
per sopravvivere.

Forse ci vuole convincere
per allontanare da sé i sospetti.

L'eredità gli farebbe comodo
per risolvere i problemi.

Poi è strano che il funerale
l'ha organizzato Musillo e non lui.

Finché c'è l'inchiesta,
la successione è bloccata.

Questo danneggerà Gualtiero,
che non ha bisogno di soldi

però teme la cordata dei coraggiosi
che finanzia il termovalorizzatore.

Chiedi a Diana di fare una ricerca
su chi sono questi "coraggiosi".

- Tu controlla sul casellario
giudiziario. - Va bene.

Ma quello è Pietro.

Mi aveva detto
che faceva tardi al lavoro.

Ah, ora cammini ? Miracolato.

Zompetta pure, guardalo.

- Sì ? - Professore.
- Prego. - Salgo.

La Madonna gli ha fatto la grazia.

- Tutto bene ?
- Sì, tutto bene. Arrivo.

Sì.

Ora ricordo, doveva aggiustare
il computer a un collega.

- Andiamo, dài, veloce, Calogiuri.
- Sì.

Ogni branco è dominato
da uno o più maschi.

> E' una società poligama.

> Un leone maschio può accoppiarsi
con più femmine

ma anche una femmina può farlo.

>Il corteggiamento e l'accoppiamento
durano anche dieci giorni.

> Gli amanti si appartano
per avere un po' di privacy.

> I leoni maschi sono aggressivi
con i concorrenti

e manifestano una forte gelosia
della femmina.

> Durante la fase di accoppiamento,
i leoni non si nutrono e non bevono.

- Non ti piacciono i leoni ?
- Come no ! I leoni sono belli.

E' solo che a quest'ora
non mi sembra il caso.

Mah, sono cose naturali,
è l'accoppiamento. Non c'è malizia.

No, che c'entra la malizia ?

E' solo che se un bambino gira
il canale con la leonessa che...

- E' mercoledì. Porto la plastica ?
- No, è giovedì, non ti confondere.

Non sbagliare cassonetto.
Oggi ritirano l'umido.

- Ah, l'umido.
- Sì.

Ah ! Scendo ?

-Ma ti fa bene andare
da questo dottore ? -"Bene", amo'...

- Domani chiamo Vizziello, è meglio.
- Eh.

Ma hai fatto
qualche movimento strano ?

No, è che in ufficio
non ho la sedia ergonomica.

A lungo andare
queste cose ti ammazzano.

- Scendo ?
- Scendi, scendi.

Ti ammazzo io
se quello che sospetto è vero.

Diana !

Possibile
che quando la cerco non c'è mai ?

E uno, due, tre, quattro,
cinque, sei...

- Pure la piroetta ?
- E' necessaria.

Uno, due, tre, quattro,
cinque, sei...

- Diana ! - Mi hai fatto prendere
un colpo. - Per così poco ?

Non sottovalutarti, Imma, tu sei
parente stretta di uno tsunami.

Compenso l'eccessiva tranquillità
di questa Procura, Maria.

Non serviva che scendevi, ho preso
io il fascicolo sulla cordata.

- Devo chiederti un altro favore.
- Dimmi. - In privato.

Non vorrei che Vitali lo sapesse
prima che glielo dico io.

Ciao, Imma. Diana,
magari ci vediamo più tardi al bar.

E' statisticamente probabile
se uno ci va cinque volte al giorno.

Ora mi porto il thermos.

- Scusa.
- Ci vediamo dopo.

Perché sei scortese
con la Moliterni ?

Perché hai detto ai quattro venti
che cosa dovevi fare ?

- La Moliterni è i quattro venti ?
- Di più, copre tutta la rosa.

- Beato chi ti capisce, Imma !
- Mi capisco da sola.

Mi serve un altro favore.

Devi fare una ricerca sui condomini
di un palazzo. Discreta, però.

- Per le indagini sulla baronessa ?
- Sì e no. Più no che sì.

A proposito della baronessa...

Signora De Santis,
ci lascia cinque minuti da soli ?

Perché si è messa a indagare
sulla cordata dei coraggiosi ?

La Moliterni non si tiene un cecio
in bocca.

Lei non c'entra. Lei si è fissata
con Paolo Antonini De Raho. Perché ?

Mi ha parlato lei
della moto del sospettato.

Il vero sospettato è
Bastiano Proietti.

- Lo ha detto lei che ha un movente.
- Un movente non fa un colpevole.

Invece che su complotti inesistenti
basati su teoremi assurdi

si concentri su fatti concreti,
non supposizioni.

Io sono sempre stato concreto
ed esigo che lo sia anche lei.

- Voglio risultati concreti.
- Mi faccia lavorare e li avrà.

- Scusate.
- Prego. "Jamm bell", forza !

Hai visto l'amica tua ?

Eh.

Per quanto riguarda
gli imprenditori della cordata

dal casellario non risulta
alcun legame con ambienti mafiosi

né indagini in corso.
- Confermo.

Anche nei documenti archiviati
non c'è nulla.

Piuttosto, rispetto a quella cosa
che volevo dirle sulla baronessa...

Ieri pomeriggio, dopo l'ufficio,
mi sono fatta i capelli da Rosy.

Che ci importa
se ti sei fatta i capelli da Rosy ?

Ho scoperto che faceva i capelli
pure alla baronessa.

Rosy è la parrucchiera delle Vip
a Matera, non so se mi spiego.

Mi ha detto che la baronessa aveva
abitudini sentimentali...

- "Sentimentali" è un eufemismo
per dire... - Quello.

Non fare la timida.
Che ti ha detto Rosy ?

Non è per giudicare, eh.

Però pare che la baronessa fosse
un po'... generosa.

- Non so se mi capite.
- Voi capite quando parla ?

Aveva gli amanti, pure a pagamento.
Ragazzi belli, giovani, aitanti.

- Rosy ne ha visto uno...
- Hai capito la santa !

Se si trattasse
di omicidio passionale ?

Si vedrebbe la luce
in fondo al tunnel.

Se si vede la luce,
lo dico io e non tu.

- Andiamo da Musillo che non dice
tutto quello che sa. - Va bene.

Musillo, buongiorno.

- Buongiorno, dottoressa.
- Buongiorno. - Che succede ?

Gualtiero sta dando una rinnovata
agli ambienti. Verrà a viverci lui.

- E lei dove va ? - Mi terrà come
amministratore fino alla pensione.

Lei deve smettere di darmi
informazioni con il contagocce.

Poteva dirmi che Paolo aveva
il vizio del gioco d'azzardo.

Non l'ho fatto per rispetto
alla baronessa che voleva coprirlo.

E sa anche delle voci
che circolavano sul suo conto ?

Vi prego, non qui.
Faccio strada.

Sapete chi ha scattato queste foto ?

Paolo.

- Erano amanti.
- E da quando ?

Era ancora in vita il barone.
Giuseppina mi mostrò queste foto.

All'inizio era solo un gioco,
poi Paolo la ricattò.

Se non gli avesse dato dei soldi

non solo avrebbe votato
contro il termovalorizzatore

ma avrebbe reso pubbliche le foto.

Per questo non avevo detto niente.

Speravo che questa storia
fosse sepolta con Giuseppina.

La moto di cui ha sentito il rombo
potrebbe essere quella di Paolo ?

Non sapevo che avesse una moto.

Mio padre era
un uomo privo di emozioni.

Non ci ha mai amato.

Gualtiero era il figlio prediletto,
quello che si piegava ai suoi voleri

e invece io ero il figlio inetto.

Mio padre mi diceva: "Che ti importa
a te ? Tanto camperai di rendita."

"Non affaticarti,
con il rischio di rovinare tutto".

Se non si fidava, perché l'ha messa
nel consiglio di amministrazione ?

Per controllarmi,
per vedere giorno dopo giorno

come buttassi la mia vita,
senza sporcare quella della Società.

L'odio verso suo padre l'ha spinta
a diventare l'amante di Giuseppina

e fotografarla in atteggiamenti osé
per poi ricattarla.

No, Giuseppina era una donna bella
e pure perversa.

Saremmo diventati amanti
a prescindere da mio padre.

Certo, l'idea di pugnalarlo
alle spalle non mi dispiaceva.

Però, pure in quel caso,
io mi sbagliavo

perché mio padre sapeva tutto.

- Giuseppina gli aveva detto tutto.
- E suo padre che disse ?

Disse che in quanto a donne
la pensavamo allo stesso modo.

In futuro,
quando lui non ci sarebbe stato più

io dovevo appoggiare Giuseppina.

- Anche contro la volontà
di Gualtiero ? - Sì.

Giuseppina aveva fame,
aveva il fiuto per gli affari.

Gualtiero no.

Vede, dottoressa,
Gualtiero è falso, è peggio di me.

Io sono...

Io sono così come mi vede.

E la baronessa come la vedeva ?
Questo non ho capito ancora.

Una volta ho provato a chiederle
che cosa eravamo io e lei

ma lei mi ha risposto
che andavamo solo a letto.

Un testimone ha sentito
una moto di grossa cilindrata

vicino alla tenuta della baronessa
nell'ora in cui è stata uccisa.

- Dica la verità, era lei ?
- Sì, io avevo bisogno di parlarle.

Avevo votato come mi aveva detto lei
e adesso mi servivano i soldi.

Lei era il suo bancomat.

Sì, però quella volta
non mi ha dato neanche un soldo.

Io ho provato a parlarle delle foto

e ho accennato
alla questione del ricatto.

Lei mi ha detto
che non le interessava più

e che per lei
potevo pure pubblicare le foto.

- Lei lo avrebbe fatto veramente ?
- No.

Io le sono andato dietro
con la moto.

Abbiamo iniziato a discutere,
l'ho insultata

ma lei si è messa a ridere.

L'ho lasciata lì
e sono scappato via.

Sa che cosa ha fatto la baronessa
dopo che l'ha lasciata ?

No...

- Posso chiederle una cosa ?
- Mi dica.

Lei mi crede ?

- Oh, Imma. - Ciao.
- Valentina ha invitato gli amici

allora ho cucinato fave e cicorie
e un po' di cose.

- Addirittura ! Ti senti meglio ?
- Un po'.

- Oggi tutto il giorno al lavoro ?
- No, oggi sono uscito prima.

- Che hai fatto ? - Sono andato
dal dottore. - Da Vizziello ?

- Sì, mi ha rimesso un po' in sesto.
- Hai capito Vizziello... - Eh.

Com'è quella canzone "Buonasera,
dottore" ? Chi la cantava ?

- Mina ?
- No, Claudia Mori.

Lui era Alberto Lupo
e stava al telefono con l'amante.

C'era la moglie vicino
e faceva finta che era il dottore.

Che c'entra questa canzone
con me e Vizziello ?

- Non lo so, c'entra qualcosa ?
- L'hai tirata in ballo tu.

Comunque Valentina non va a scuola
da tre giorni.

Ora te ne sei accorta ?
Non hai visto il registro ?

E tu ? Avevi qualcosa
di più importante da fare ?

La salute è una cosa importante.

Squisito, ottimo, superlativo !
Casa De Ruggeri è una garanzia.

Anche a casa tua si mangia bene.

Mia madre ordina
dai migliori ristoranti.

Ci è mancato il tuo entusiasmo,
Giovanni. Raccontaci qualcosa.

Dài, raccontaci qualcosa,
magari sulla scuola.

Valentina non ci dice niente
da tre giorni. Vero, mamma ?

Stamattina mi ha telefonato Lina,
quella che abita a fianco a me

e mi ha detto che da tre giorni

va a stare a casa mia una ragazza
che è uguale a Valentina.

Che coincidenza.

- Sapete che sto preparando
una tesina in inglese ? - Bravo.

Per recuperare l'insufficienza
si sta preparando su Truman Capote.

-Sul suo capolavoro, la storia vera
di un omicidio. -"A sangue freddo".

Giovanni, vieni un po' da noi,
così con la scusa che ti fa studiare

Valentina studia pure lei
e caso mai torna a scuola.

- Che cosa ?
- Dove l'ho messo ? - Imma.

- Tutto bene ?
- Sì, tutto bene.

No, grandi classici.

- Scusate.
- Dove sta ?

- Che fai ? Ti fai male. - Attento,
il mal di schiena può peggiorare.

Mangia, mangia.

- Eccolo qua.
- Che cos'è ?

"Musica per camaleonti".

Capote ha scritto un racconto,
"Bare intagliate a mano".

L'ho letto da ragazza
e ieri me ne sono ricordata.

Parla di un delitto
commesso con un filo di ferro

teso fra due alberi
che recide la testa della vittima

che passava di là
con una decappottabile.

Bastiano insegnava lettere,
può averlo letto.

Pure Paolo e Gualtiero
potrebbero averlo letto.

Hanno fatto le scuole alte.

- Non è detto che chi studia
sia colto. - Grande verità.

Piuttosto una cosa mi colpisce.

Nel racconto si dice del filo
di ferro che decapita la vittima.

- Noi non ce l'abbiamo. - Però c'è
il nylon, resistente come il ferro.

- Che cosa si fa con il nylon ?
- Il filo da pesca.

Di diversi diametri, trasparente
e quindi invisibile.

- Questo filo può... - Può recidere
la testa di una persona se corre.

Tanti ciclisti cadono in trappole
come questa facendosi tanto male.

-La baronessa amava correre in moto.
-Chi l'ha uccisa, sapeva che lì

la baronessa avrebbe accelerato
ed è andato sul sicuro.

Forse qualcuno
che conosceva bene le sue abitudini.

Capiamo se i tre sospetti hanno
legami con la pesca

o hanno comprato del filo da pesca.

I mandati di perquisizione
te li mando via cellulare.

- Va bene, mi metto al lavoro.
- Sì.

Il nostro caso è appeso
a un filo da pesca.

Diana, hai fatto quella ricerca
che ti avevo chiesto ?

Qui ci sono i nomi degli affittuari
e dei proprietari.

"Cinzia Morelli".

Fa parte del gruppo jazz
che ha suonato

la sera dell'inaugurazione
del locale di Pietro ?

E' la stessa
che dava lezioni di sax a Pietro.

E' pure una bella ragazza.

Ma sono sicura
che Pietro non ci ha fatto niente.

Ti va un gelatino ?

L'altro giorno ho visto Pietro
che entrava in quel palazzo.

A quell'ora doveva essere al lavoro.

Quando la sera gliel'ho chiesto,
non mi ha detto niente.

E ci credo ! Lì ci abita l'amante.

Con me ha il mal di schiena,
con quella fa il trapezista.

So bene quello che stai pensando.
Se non ti capisco io...

Scusa, Diana...

Ma non hai detto che è in affitto
e abita lì da qualche mese ?

- Sì.
- Pensa quanto è diabolica questa.

Non ha fatto togliere il nome
sul citofono per nascondersi.

Lei avrà detto "metti che tua moglie
ti segue" e Pietro "sì, fai bene".

Forse non ha avuto modo
di cambiarlo.

- Sei troppo ingenua.
- E tu sei superficiale.

Stai facendo un processo
senza una prova.

Lui è entrato in quel palazzo
dove c'era quella signora...

- Signorina. - Vabbè. Ma non è detto
che sia successo qualcosa.

Tu devi parlarci.

- Non pensavo che fossi così gelosa.
- Neanche io lo pensavo.

Però la vita ti fa capire cose di te
che neanche sai.

Quanto è vero.

Non vado più in Corsica con Manolo
ad agosto.

-La compagnia di traghetti
è fallita ? -No, in Corsica ci vado.

Però è da quando ho diciotto anni
che sto con qualcuno.

Mi ero dimenticata
quant'è bello stare da sola.

I due biglietti passaggio ponte
li cambio e prendo una cabina

e magari passerò una notte da sogno.
- Sul traghetto ?

- Alle brutte mi sarò fatta
una bella vacanza. - Contenta tu...

- Andrà tutto bene, vedrai.
- Lo spero per te.

Per me... e per te.

Ci sono le strisce !

- Chi è ?
- Sono la moglie.

- Chi è ?
- Uno che ti ha delusa.

Ma che è qui sotto al tuo portone
per dirti che ci tiene troppo a te.

Non posso perderti, Vale.

Sei coraggiosa e ti butti nelle cose
anche se rischi e questo mi piace.

- Giuro che d'ora in poi imparerò io
da te. - E' troppo tardi, Gabriele.

Dammi una possibilità, sennò mi
spoglio nudo e mi faccio arrestare.

- Te lo meriteresti.

- Okay, lo faccio.

Ma che fai ? Sei impazzito ?

Tu sei fuori di testa.

Gabriele...
Vieni !

Oh, cazzo.

Mi sono trasferita da poco !
La casa dove stavo prima...

Quella della cena con le cozze ?

Povero Pietro, è finito in ospedale.

A volte capita,
basta una cozza andata a male...

Meno male che hai cambiato menu.
Mio marito non si è più intossicato.

- Non capisco.
- Voglio essere chiara con te.

Non sono qui per una sceneggiata
napoletana, non è nel mio stile.

-Però se mio marito è tornato da te,
traggo le mie conclusioni. -Cioè ?

Pietro ha detto che stava al lavoro,
invece ho visto che entrava qui.

- Ma non è venuto da me. - No ?
E da chi ? Dalla vicina di casa ?

Dal dottor Sansoni,
ha lo studio qui di fronte.

Pure tu con la scusa del dottore ?
Non avete fantasia.

Pietro era a pezzi, voleva fare
ripartire il vostro matrimonio.

Tiene tanto a te,
ma non sapeva da dove iniziare.

Gli ho consigliato questo analista,
pare che sia molto bravo.

Io non ci credo che non venivi
a scuola solo per non incontrarmi.

No ? Pensavi
che non volevo farmi interrogare ?

Te lo sto chiedendo. Certe cose
le capisco, so come ci si sente.

- Non so di che parli.
- Sì, lo sai.

Dài, racconta.

I miei...

Non è più come prima.
Stanno dando di matto.

Lo fanno tutti,
a un certo punto sclerano.

- Tutti ?
- Sì, più o meno.

Mia madre rimprovera mio padre
per averla lasciata sola.

Prima con me, quando mi hanno
adottato, poi con le mie sorelle.

Mio padre rimprovera mia madre
di pensare solo alla carriera.

Non glielo dice,
ma è sempre stato così.

Fingono che è tutto sotto controllo,
ma vanno avanti a tentativi.

- E' vero, si muovono alla cieca.
- Certe volte mi fanno ridere.

O ci fanno piangere.

Sì, però è importante distrarsi
dai loro problemi.

E' fondamentale
scegliere gli alleati giusti.

- Ogni riferimento a te
è puramente casuale ? - Sì.

Puramente.

Ohi.

La mamma dov'è ?

E' di là che riposa. Io ho preso
una mezza giornata al lavoro.

Lo so, ho chiamato in ufficio.

E che hai pensato ?

Che ti facessi qualcosa
alle spalle ?

Questo pensi di me.

Vuoi sapere che ho pensato ?

Quante volte ti ho detto
di non fidarti mai delle apparenze

e di guardare le cose
da tanti punti di vista ?

- Una marea di volte. - Ecco,
ho pensato che sono una stupida.

Ci sono cascata come una pera cotta.

- In che cosa ci sei cascata ?
- La storia del mal di schiena.

Era un depistaggio
e non ti serviva un antidolorifico.

Ti serviva aiuto,
perché sei in difficoltà e pure io.

A furia di non fidarsi, quello che
hai costruito va a farsi fottere.

- Continuo ?
- No.

Digeriamo prima questo.

- Tu sei più intelligente di me.
- Perché ?

Farsi aiutare è segno
di intelligenza e io non lo sono.

E' bravo il dottor Sansoni ?

Certo che come sbirro
non ti batte nessuno.

E' il mio mestiere.

Imma, tu non c'entri.

Sono andato dal dottor Sansoni

per problemi miei.

Da quando i problemi tuoi
non sono anche i miei ?

Da quando si è rotto qualcosa.

Volevo regalarti un orologio,
però ne ho trovato uno rotto.

Questo va bene lo stesso ?

E' tardi, devo tornare in ufficio.
Ci sentiamo dopo...

- Allora ?
- Gualtiero odia la pesca.

Paolo pescava da ragazzo perché
piaceva al padre, poi ha smesso.

Nessun acquisto con bancomat
in negozi di articoli da pesca.

Avanti !

Dottoressa.

A casa di Bastiano abbiamo trovato
sia il libro che il filo da pesca.

Un filo compatibile
con la dinamica ?

Il più resistente di tutti.
In questo caso ci ho azzeccato io.

Anche l'orologio rotto segna
due volte al giorno l'ora esatta.

- Abbassi la cresta.
Andatelo a prendere. - Sì.

- Prego.
- Grazie.

Svolta nell'inchiesta sulla morte
della baronessa Antonini De Raho.

Il cerchio si stringe
intorno a un sospettato.

Da fonti interne alla Procura
apprendiamo

che la persona fermata sarebbe
un vicino di casa

mosso forse da un risentimento.

Conseguenza delle indagini
è il polverone suscitato

dalla decisione di costruire
un termovalorizzatore...

- Tieni, mangia qualcosa.
- Non ho fame.

Tipico dello "sceriffo di Matera"
che vede complotti ovunque.

Vedremo
se la morte della baronessa...

Che bei disegni.

- Chi è questa brutta faccia ?
- Sei tu. - Io ?

Se avessi saputo
che Capote mi avrebbe inguaiato

avrei evitato
di passare una vita sui libri.

Non si tratta solo del libro
trovato a casa sua

ma anche del filo da pesca con cui
è stata decapitata la baronessa.

Le cose da piccolo borghese
della domenica mi fanno schifo.

La pesca è una di queste.

Non so come sia finito il filo
a casa mia.

Io devo sottoporla a fermo
giudiziario

però se lei collabora,
il giudice ne terrà conto.

Il giudice che si occuperà
della separazione con mia moglie

o quello che deve giudicarmi
per questa buffonata ?

- E' riuscito a parlare
con sua moglie ? - Sì...

Sì, l'ho chiamata,
dalla macchina del maresciallo.

E' stata una telefonata tragica.

Le ho dovuto dire non solo...

che la nostra famiglia
era irrimediabilmente finita

ma che per colpa di quella maledetta
sono anche accusato di omicidio.

Dottoressa...

Sono innocente.

Dottoressa, sono innocente !

Domani cercheremo di appurarlo.

Chi si occuperà della bambina ?

Mia moglie prenderà la prima
corriera, domani mattina, da Roma.

Sarà a Matera per le sette e mezza.

Se è d'accordo,
la bambina sta da me stanotte.

E' meglio
che portarla in una casa famiglia.

Proietti non ha confessato,
ma ci sono elementi a suo carico.

- Terrò sua figlia questa notte.
- E' generosa a ospitare la bambina.

Ha già sofferto
per la separazione dei genitori.

Lei è una donna molto forte.

- Devo dire che, mio malgrado,
quasi sempre ci prende. - Grazie.

Mi hanno trasferito qui
per incompatibilità ambientale.

A Napoli ho pestato i piedi
a persone molto in alto.

Così, con la scusa dell'anzianità,
mi hanno regalato questa sede.

-Perché mi dice questo ? -Perché so
trovare la macchia sulla tovaglia.

Una metafora più adatta
a una tintoria.

Sì, ma rende bene l'idea.

Ecco le schede delle Società
interessate al termovalorizzatore.

- Si farà sul Vallone della Femmina.
- Non c'è più il vincolo ambientale.

Ma una nostra vecchia conoscenza ha
un legame molto particolare

con questo posto.
- Romaniello. - Esatto.

Dietro un paio di Società gestite
da prestanome c'è proprio Romaniello

che amministra, dai domiciliari,
denaro di provenienza illecita.

Ho chiamato i colleghi della Dia
per farlo interrogare.

- Grazie. - E' il mio dovere.
Ora si concentri sulla baronessa.

Abbiamo gli occhi della città
puntati addosso.

- Tanto per cambiare.
- Eh.

Sono in debito con lei
e con suo figlio.

Ha fatto tutto Gabriele. E' molto
più in gamba di quanto pensassi.

Forse a volte mi sottovaluto un po',
anche come padre.

Eh...

- Buona serata.
- A lei.

- Questa farfalla è brutta.
- No, è carina. - Questo dove va ?

- Sei più brava tu.
- Anche tu sei brava.

- Per niente proprio !
Bello questo disegno. - Grazie.

- E' un pescatore. - Un mio amico.
- Sei brava. - Questo ti piace ?

Dovevamo fare un altro figlio.

- Forse.

- Valentina è più serena.

Lo so.

Pietro, domani sera voglio invitarti
a cena. Io e te da soli. Pago io.

No, offro io. Non scambiamo i ruoli,
l'ha detto pure il dottor Sansoni.

Se non hai mal di schiena, stasera
te lo faccio dimenticare io Sansoni.

- Quale mal di schiena ?
- Mamma.

- Cecilia vuole chiederti una cosa.
- Sì.

- Continuiamo dopo il discorso.
- Va bene.

- Cecilia. - Signora,
posso chiederti un favore ?

- Chiamami Imma.
- Va bene, Imma.

- Dimmi. - Puoi dare questo
al signor Musillo da parte mia ?

- Questo è il signor Musillo ?
- Sì.

- E' bellissimo questo disegno.
- Grazie. - Quindi tu lo conosci.

Sì, gli piace molto pescare,
ma non sono mai andata con lui.

Vedi spesso il signor Musillo ?

Sì, passava da noi. A papà non stava
antipatico come la baronessa.

Tuo padre gli ha prestato
dei libri ?

Sì,
li riportava quando lui non c'era.

Lui sceglieva i libri che voleva
e poi li riportava.

Ho capito. Senti, Vincenzo
è mai rimasto solo a casa tua ?

Non lo so,
ma in casa nostra entra chiunque.

- Gli darai il mio disegno ?
- Certo, glielo do domani.

- Mamma.
- Eh ?

Sono stata una stupida a non andare
a scuola e non accadrà più.

Ho trovato una soluzione per Gibril,
per nonna e per me.

- Troppa grazia. - Sì. Gibril
può prendere il posto di Nikolaus.

Così nonna torna a casa sua
e io smetto di fare cose illegali.

Gibril va benissimo,
sa anche cucinare !

Va benissimo per me.

A volte hai la soluzione
davanti agli occhi, ma non la vedi.

Non la vedi. Vieni qua.

Pure tu, dài, vieni. Tutte e due.

Buongiorno.

- Buongiorno.
- Buongiorno.

- Dottoressa, bella giornata, vero ?
- Eh, sì.

- E' l'ideale per pescare.
- Come sta andando ?

Non ci lamentiamo.

- Domani ci saranno i funerali
della baronessa. - Sì.

Ho organizzato
come sarebbe piaciuto a lei.

La carrozza bianca, i cavalli...

Anche la musica. Ho contattato
un soprano molto bravo.

Canterà la sua aria preferita.

Giuseppina aveva molta passione.

Ma non per lei, però.

Che c'entro io ? Io ero soltanto
l'amministratore dell'azienda.

- Scusate, attenzione.
- Sì.

Lei è stato amministratore
negli ultimi dieci anni.

Giuseppina la conosceva bene,
sin da ragazzina.

L'ha vista crescere.

Da giovani si spera ancora che
tutti i sogni si possano avverare.

A volte i sogni si realizzano,
come per Giuseppina.

E i suoi sogni, invece ?

- I miei ? - Sì.
- E chi se li ricorda più ?

Chi parlerà al funerale ?

Gualtiero non ha voglia, Paolo
non ha forza e mi sono offerto io.

Ho preparato il discorso.

La descriverà come una donna nobile
e dal cuore grande.

Non dirà che aveva una relazione
con Paolo, che frequentava gigolò

e che si stava unendo a imprenditori
poco puliti per un affare.

Tutte queste cose non le so.
Gli affari sono affari.

Per il resto,
che vuole che le dica ?

La donna che ha descritto
io non la conoscevo.

Eh, già, meglio descriverla
come immaginava che fosse.

Come sperava che fosse.

Speranza che poi è finita.

Davanti a quelle foto
non poteva più credere al fatto

che la baronessa non era più
la ragazzina di cui era innamorato

al punto da lasciare il suo lavoro
dieci anni fa.

L'ha raggiunta qua,
l'ha coperta in tutto.

Lei è una donna di grande intuito,
a Giuseppina sarebbe piaciuta.

Cecilia...

Mi ha detto di darle questo.

- Abbiamo fermato il padre
per l'assassinio. - Bastiano ?

E' stato lui ?

Cecilia è una brava bambina.

L'ho conosciuta qui al lago.

Un giorno arrivò tutta arrabbiata
con la bicicletta, la buttò a terra

e si mise a lanciare pietre
nel lago.

Io le dissi che stavo pescando
e spaventava i pesci.

Chiese scusa e se ne andò.

Però poi l'ha rivista,
a casa del padre.

- Dove lei prendeva i libri.
- Sempre restituiti.

Già. Come quel libro,
come si chiamava ?

"Musica per camaleonti"
di Truman Capote.

Signor Musillo, so che Cecilia
le fa tanta tenerezza.

Ma se il padre viene condannato
all'ergastolo o a 30 anni

la ragazzina non potrà vederlo
per molto tempo.

Vuole questo per lei ?

Che posso fare io ?

Può dire la verità
e fare felice Cecilia.

Che intende fare ?

Lei ha portato a casa di Bastiano
un filo resistentissimo

facendomi credere
che fosse lui l'assassino.

Io sono sempre stato
un uomo mite e disponibile.

Sempre pronto ad ascoltare gli altri
e ad aiutarli.

Forse ingenuo, sì.

Ingenuamente ho creduto
che Giuseppina potesse cambiare.

- Però questo non accadeva mai.
- No, purtroppo.

Anzi, ogni giorno diventava più...

mostruosa.

Mi sono convinto che per salvarla

dovevo fermarla. Ma come ?

Quando sono andati via gli operai,
ha teso il filo tra gli ulivi.

Sapeva che da lì
sarebbe passata solo la baronessa.

Non ha sofferto, ne sono sicuro.

Questo è il discorso
che avevo preparato per domani.

Lo dia a Gualtiero, lo leggerà lui.

Forse non l'approverà,
ma anche lui sa bene

che è meglio per tutti
ricordarla per quello che non era.

La strada è libera.

- Buongiorno. - Prima di andare
a Matera vorrei vedere mia figlia.

- Non erano questi gli accordi.
- Non vedo Isabella da oltre un anno

e rischio di non vederla
per tanto tempo.

Va bene, vi do cinque minuti,
non di più. Prego.

- Amo', sei pronta per stasera ?
- Certo, andiamo al ristorante.

Mi assicuro che Romaniello venga
messo in una cella ben sorvegliata

e domani lo interrogo. - Va bene.
Vuoi andare a piedi o in macchina ?

- No, ho voglia di fare due passi.
- Ma sì.

Ci meritiamo
una passeggiata romantica.

- Ti amo, Imma.

- Ti amo anch'io.

Vieni qua, tesoro mio.

Gioia mia.

Come stai ? Bene ?

Sparano ! A terra, a terra !
Copritemi !

Maresciallo ! Maresciallo !

Collega colpito !

Chiamate i rinforzi ! A terra !

Chiamate i rinforzi !

Fonti non confermate dicono
che nell'attentato è stato coinvolto

anche un maresciallo
in forza alla Procura di Matera.

Andiamo !

Dottoressa.

C'è stato un agguato.

- Romaniello è stato colpito
da un cecchino. - Com'è successo ?

Notizie frammentarie per ora,
forse un errore fatale della scorta.

Fatale per chi ?

Romaniello è in fin di vita.

- Però pare che...
- "Pare che" ?

Una pallottola vagante ha colpito
anche il maresciallo Calogiuri.

Lo stanno portando
al Madonna delle Grazie.

- In che ospedale sta ?
- Al Madonna delle Grazie.

Sottotitoli RAI Pubblica Utilità