All language subtitles for Nero.A.Meta.3x06.Un.Uomo.Per.Bene.iTALiAN.WEBRip.XviD-Pir8.it

- Buongiorno. - Ciao.
Hai dormito bene ? - Più o meno.

- Tu ?
- Più o meno anch'io.

- Che fai ? - Una cosa del genere
va documentata.

Ho sentito Alice.
La Vespa è arrivata.

Lei vuole tornare, ma Bruno
non vuole mandarla qui da sola.

Tesoro, se il padre non vuole,
non metterti in mezzo.

Poi averla qui durante le indagini...
Non so se è il caso.

[NOTIFICA DAL CELLULARE]
Vuoi vedere che è Bragadin ?

- Gli avevo detto alle 8. - Sono
le 7 e mezza. - Infatti aspetta.

Scendo... tra mezz'ora.

[SQUILLI DI CELLULARE]

Dimmi, Malik.

Okay. Arrivo. Va bene.

Prima faccio colazione e poi arrivo.

[SQUILLI DI CELLULARE]
- Di Castro ? - Sì.

Faccio colazione e poi arrivo.

- Se hanno chiamato te,
non c'è fretta. - No.

- L'auto è a posto ?
Cambio, volante ? - Tutto okay.

- Allora ? - Ferdinando Musizzi,
sessant'anni, notaio.

L'hanno trovato i colleghi
di pattuglia un paio di ore fa.

Sembra un pirata della strada,
ma c'è una stranezza.

Il cric e il triangolo non erano
per lui, l'auto non è in panne.

Forse voleva soccorrere qualcuno.

Qualcuno
che però non ha chiamato i soccorsi.

- E' stato rapinato ?
- No, ha 500 euro nel portafoglio

l'orologio, la fede.

- Manca il cellulare. - Telecamere ?
- Non qua. Verifico nei dintorni.

-Me ne occupo io. Elisa non c'è, c'è
Vanelli. -Ho visto che c'è Vanelli.

- Era per condividere.
- Condividi le telecamere.

Per favore, state indietro !

E' strano.

- Orologio d'oro, bei vestiti, bella
macchina in un brutto posto. - Sì.

- C'è Alba. - Lo vedo, come
prima ho visto che non c'era la Cori

e come ho visto la tua faccia
quando le hai parlato dell'affido.

- Ero in imbarazzo. - E' la tua
vita. Ti imbarazza la tua vita ?

- Ciao, papà.

- Ciao, tesoro.

C'è del sangue. Non so se l'hanno
investito accanto all'auto o qui.

-Sarebbe stato in mezzo alla strada.
-Sì, ma a fare che ? -Eh!

Comunque la macchina ha sbandato
ed è finita addosso al palo.

Abbiamo raccolto
i frammenti dei fanali

uno specchietto e la vernice
della carrozzeria. - Il cellulare ?

- Niente, non si trova.
- Grazie, Vanelli. - Prego.

- Alba, che ci dici ? - E' morto
tra le sette e le dieci ore fa.

Ha lesioni da schiacciamento al
torace e all'addome, non so altro.

- Ci accontentiamo di questo.
Bragadin dov'è ? - Non lo so.

- Trovalo e andate a parlare con
la famiglia di Musizzi. - Sì. Ciao.

- Ti accompagno.

- Sì.

Mi ha chiamato dallo studio
ieri sera verso le 23 e 30

per dirmi che dopo un'ora
sarebbe tornato a casa.

Grazie, amore.

Vai in camera adesso.

Quando all'una ho visto
che non arrivava, l'ho chiamato.

Il cellulare era staccato. In studio
il telefono squillava a vuoto.

Così è iniziato l'inferno.
Ospedali, carabinieri, polizia...

- Non so quante telefonate ho fatto.
- Non troviamo il cellulare.

Suo marito può averlo dimenticato
allo studio ?

No, ho parlato con la segretaria
di mio padre. Me l'avrebbe detto.

Aveva motivo per essere nella strada
dove l'abbiamo trovato ?

No, non saprei.

Potrebbe essersi fermato per aiutare
un'altra auto in difficoltà

ma perché spingersi fino a lì ?

Infatti è assurdo.

Io e Saverio eravamo a casa
quando mia madre ha chiamato.

Siamo andati a cercarlo,
ma nei posti che conoscevamo.

Tesoro, come potevi immaginarlo ?

-Forse qualche telecamera
di sicurezza ? -In zona non ci sono.

Va bene,
so che non è un momento facile

ma appena se la sente deve
presentarsi per il riconoscimento.

- Ce ne occupiamo io e Saverio.

- No. Voglio vederlo.

Lo conosce ?

Sì, lo conosco.

- Un'altra cioccolata !
- E' tè !

- La Cori ha mandato qualcosa
per me ? - Chiedi a Santillo.

Per carità ! Mi pare un miracolo
che non si è palesato.

- Che c'è ? - Un fico pazzesco.
- Vai a lavorare, fico pazzesco !

- Lei è Guerrieri ? - Sì.
- Spartaco Mattei, Narcotici.

Il ragazzo a Medicina Legale
si chiama Suleima Dak, era siriano.

Era un mio informatore. Perché l'ha
lasciato ammazzare come un cane ?

Il tuo informatore
ha rubato quest'auto

con la quale quest'uomo ha atteso
a Rebibbia Clara Soldani

che da quel giorno è sparita. Come
sei entrato in contatto con lui ?

L'ho beccato a spacciare
tre mesi fa.

Sembrava quasi contento di
essere stato fermato, si vergognava.

-Da allora lavorava per me. -L'ha
fatto. -Sì, fino a due settimane fa.

Non si è presentato all'ultimo
appuntamento e non l'ho più visto.

- Dove abitava ? - Non lo so, ci
incontravamo sempre alla stazione.

Suleima era particolare,
ragionava come un poliziotto.

- Come lo contattavi ? Aveva
un telefono ? - Sì, ma è staccato.

- Forse si è agganciato a un giro
più grosso. - Quello di Pugliani.

- Direi di sì.
- Ti ha mai parlato di una figlia ?

- Mi ha detto che non era un ladro
e che la cercava. Sai niente ? - No.

- Lavoriamoci insieme. - Io rispondo
alla Trevi, quando le rispondo.

- Grazie, Mattei.
Salutami la Trevi. - Grazie.

Il notaio ha chiamato la moglie alle
23 e 30 per avvertirla che tardava.

- Dopo non l'ha più sentito.
- Siamo stati lì.

Doveva chiudere alcune pratiche,
la segretaria è andata via alle 22.

Nessuno sa che faceva
in via del Porto Vecchio.

La Scientifica è risalita al modello
dell'auto che l'ha investito.

Bragadin, cerca di cavarne qualcosa.
Tu vieni con me.

- Chi era quel tipo ?
- E' della Narcotici. - Che voleva ?

- Ha portato il nome del ladro
e non solo quello. - Bene.

- Ciao.
- Eccola.

- Che c'è ? - Devo parlarti.
- L'ho riportata, abbiamo finito.

- Tu non ti sei venduto.
- Chi se ne frega ? Scendi.

Quanto resta a Alfio prima di finire
in galera ? Settimane, giorni ?

Io non voglio fare la sua fine.
Se vuoi fotterlo, posso aiutarti.

Mi metto a lavorare per te,
però voglio protezione.

Fingo di non avere sentito
o dovrò dire a Pugliani

che ha problemi in famiglia. Esci.

Alle 22 e 59 Musizzi ha ricevuto
una telefonata in studio

da una cabina. - Dove ne ha trovata
una che funziona ? - Qua.

E' in fondo alla via dove l'hanno
investito. Qui ci sono dei palazzi.

- Molti sono occupati abusivamente.
- Andiamo a vedere. - Aspetta.

Il notaio ha avvertito la moglie che
tardava quando era già in macchina.

Il cellulare è stato agganciato
dalla cella che copre via Antigone.

Qualcuno lo ha chiamato
per farlo correre lì e ammazzarlo ?

Qualcuno che conosceva bene.

- Un'amante ? - Dal traffico
telefonico non sembra.

- Però ha mentito alla moglie,
può essere. - Sì, è una cosa che...

Graziano Capeci, ha precedenti
per furto e ricettazione.

Ha un'auto dello stesso modello
usato per investire il notaio.

- Non ce ne è solo una ! - E' vero,
ma Capeci abita in un palazzo

in fondo alla via dell'incidente.
- Noi andiamo a controllare. - Sì.

- Che c'è ?
- Credo che si sia mossa. - Ma dài !

Fino ad adesso non l'avevo
mai sentita. Devo dirlo a Marco !

Ti avevo fatto regalare le cuffiette.

Santillo le ha prese dal cinese,
sono durate due giorni.

Prima di fare l'infiltrato
mi chiamava ogni venti minuti.

[SQUILLI DI CELLULARE]
- Però squilla. - Perché mi cerchi ?

- Tu non mi cerchi più. Sei venuto
per me ? - In realtà no. - Infatti.

- Devo parlarti. - Okay.
Ehm... vi lascio soli un attimo.

- Baciala. Io chiudo la porta.
- Perché ? - Fattelo dire da lei.

- Che è successo ? - Ho sentito
che si è mossa. - Davvero ? - Sì.

Non sono sicurissima,
però mi sembra...

Dovrebbe essere questo.

-Non vedo macchine rosse.
-Facciamo il giro del palazzo. -Sì.

- Dici davvero ? - Sì. La donna
di Pugliani vuole collaborare.

- Ha chiesto protezione,
ma non mi fido. - Neanch'io.

- Glielo ha suggerito Pugliani.
- Allora non si fida.

- Oppure deve decidere se fidarsi
o no. - Questa storia non mi piace.

- Forse è meglio fermare tutto.
- Se fermi tutto, sono morto.

- Non dovevo darti retta ! - Quando
è finita, riprendo la tua agenda

e ricomincio a farti da schiavo.
- Non è così, quella era fiducia.

- Mi piace di più quella che
mi stai dando adesso. - Anche a me.

Puoi venire un momento ?

Oh...

[CAMPANELLO]

- Africa, a chi hai rubato quel
vestito ? - Non fare lo stronzo !

Apri, devi venire con me.

Ah ! Non avevo capito, scusami.
Cioè... scusi ! Prendo le chiavi.

E' chiuso.
Arrivo, aspettami... Mi aspetti.

- Ah ! - Eh !
Sovrintendente scelto Bragadin.

Non so chi è. Potete toglierlo ?
Mi fa impressione.

Se non lo dicevate voi,
neanche sapevo che era una persona.

Sembrava un cinghiale.
Lì se ne trovano parecchi.

Cinghiali ammaestrati
che camminano su due zampe ?

Vuoi farmela pagare
per ciò che ho detto, ma scherzavo.

Ho tanti amici neri !

- Da uno ho comprato la borsa
per la mia ragazza. - Generoso.

- Dopo ti regalo un accendino.
- Malik, non iniziare anche tu !

Qui facciamo notte ! Vai al punto.

Ho visto una cosa scura.
Se era lui, era già sdraiato.

Non ho fatto in tempo a frenare.
Pioveva, era buio.

- Mi ha distratto anche quella
macchina. - Perché ? Che faceva ?

Niente ! Infatti sono rimasto
perplesso quando l'ho illuminata.

Mi sono chiesto che faceva ancora lì
e sono uscito fuori strada.

- L'avevi già vista ?
- Sì. Sono passato lì due volte.

Quando andavo verso Roma
c'erano due auto.

Un'ora dopo tornando indietro,
ce n'era solo una.

- Gli orari, andata e ritorno ?
- Prima di mezzanotte all'andata

e l'una e mezza a ritorno. - L'auto
era grossa, piccola, gialla, verde ?

Non lo so, era buio, pioveva. Sono
uscito fuori strada, ma non c'entro.

- Commissario, posso disturbare ?
- L'hai già fatto.

E' una cosa semplice,
potete capirla senza innervosirvi.

- Addirittura ? - C'è vostra figlia,
dice che è importante. - Andiamo.

- Non potevi dirlo subito ? - Faccio
la premessa, sennò vi innervosite.

Santillo, di qua.

E io ?

Musizzi era già morto
quando è stato investito.

Non c'è sanguinamento dalle ferite
dopo l'impatto con l'auto.

Questa è l'unica ferita
che ha sanguinato.

La milza era trafitta da una lama.
E' morto dissanguato.

- Capeci può avere investito
il corpo che era già a terra ? - Sì.

Forse è furbo, ha inventato tutto,
anche la storia della seconda auto.

- Capeci non mi sembra furbo.
- Indaghiamo su di lui

ma non possiamo trattenerlo.
Tiriamolo fuori, fallo uscire.

Commissario,
dovete firmare questo modulo.

Quanto hai pagato le cuffiette
che hai comprato per la Repola ?

- Grazie. Ti accompagno.
- Tre euro e 40.

C'erano più economiche, ma ho
preferito un prodotto di qualità.

- Hai fatto bene.
- Una firma, commissa'.

Da quando siamo diventati
così imbranati io e te ?

Mah ! Io da quando cerco
di starti lontano.

Tu da quando non hai il coraggio di
dirmi che va bene che stia lontana.

Non è quello che voglio.

Allora questo è un problema.

Devo prendere dei vestiti, ma
non mi va di entrare a casa da sola.

Se ti va di accompagnarmi,
magari parliamo un po'.

- Ti chiamo dopo.

- Okay.

- Ciao.

- Ciao.

Non posso credere che Ferdinando
sia stato ammazzato volontariamente.

Sa se ha ricevuto minacce ?
Le è sembrato nervoso, spaventato ?

No, era quello di sempre.
Ferdinando era amato e stimato.

Io e mia figlia Livia
gli dobbiamo tutto.

Ero uscita da poco da una relazione
faticosa, Livia aveva sei anni.

Si è preso cura di lei
come se fosse figlia sua.

Il padre biologico di Livia dov'è ?

Non lo so, non si è più occupato
di me né di Livia.

Quando aveva 14 anni
Livia lo aveva cercato, di nascosto.

Temeva che ci saremmo arrabbiati,
ma per lei è stata una delusione.

Lui si era rifatto una vita
e non voleva saperne di Livia.

Esclude che sia coinvolto
nell'omicidio ?

- Che motivo potrebbe avere avuto ?
- Invidia, una gelosia malata ?

- Che succede ? - Pensano che
si tratti di omicidio volontario.

Chiedevano informazioni
su tuo padre, quello naturale.

Mio padre ? Per quello che sappiamo
potrebbe vivere al Polo Nord.

Non è coinvolto, non gli è
mai importato niente di noi.

In fondo è talmente assurdo
quello che sta succedendo !

Facciamo un approfondimento sul padre
della ragazza per escluderlo

poi sui clienti dello studio
e sulla segretaria.

- Che c'è, Bragadin ?
- Stavo pensando al coltello.

Se è stato un agguato premeditato,
perché non usare una pistola ?

Ha voluto guardarlo negli occhi,
una cosa intima.

- Che vuol dire ?
- Non lo so, devo pensarci.

[BUSSANO ALLA PORTA]
Avanti.

- Elisa.
- Ho notizie per te.

Vorrei chiederti una cosa...
di lavoro, se posso.

E' una pazzia rivoltare
come un calzino la cabina telefonica

dalla quale hanno chiamato
il notaio ?

Lo chiedi a una che ha mollato tutto
per inseguire te !

Le pazzie sono la mia specialità.

- Se Carlo autorizza, prima fai
e meglio è. - Pure. - Io vado.

Accomodati, Elisa.

Sì.

Allora ! Il Dna sul proiettile
della tua pistola è di Pugliani.

- Oh ! - Lo ha ferito
prima di conficcarsi nel muro.

Quindi non ci sono dubbi,
lui ha sparato a Suleima.

Che pensi di fare adesso ?

La voglia di sbatterlo in galera
per tutta la vita è tanta

ma non abbiamo abbastanza. -Possiamo
accusarlo della morte di Suleima.

- C'è Clara.

- Esatto, quello mi frena.

Se è ancora viva,
dubito che ci dica dov'è.

Se l'ha ammazzata,
possiamo scordarcelo.

Allora andiamo avanti,
non fermiamoci adesso.

Voglio pensarci ancora una notte.

[SQUILLI DI CELLULARE]

- Ehi ! - Se non hai cambiato idea,
io sto uscendo.

- Ci vediamo lì o sotto casa tua ?
- Puoi passare a prendermi.

- Non ti incasino la serata ?
- No... - Malik, guarda !

- Abbiamo i biglietti per il circo !
- Alex, così mi stacchi la testa !

Mangiamo subito o facciamo tardi.
Io voglio la pizza con i wurstel.

-Va bene. Prima faccio una cosa. -Se
sei incasinato, non preoccuparti.

- Se non puoi, ci andiamo
un'altra volta. - Certo che posso.

Faccio solo una cosa. Pronto ?

- Pizza con i wurstel ? - Sì.
- Ma fa schifo !

- Questo fa schifo. - Ne riparliamo
quando sarai più grande !

Anche se oggi ti avrei ammazzato

poi ci sono andata
alla cabina telefonica.

E' inutile che ti nascondi.

Ti amo troppo per non accorgermi
che sei nei paraggi.

[ROMBO DI MOTORE]

Doveva essere una sorpresa.

- Però ho chiesto ad Alice e Bruno
di venire. - No. Perché ?

- Va bene. Sono contenta, ma smetti
di preoccuparti per me. - Sì.

Hai fatto fin troppo.

(Sei felice ?)
(Sì.) (Okay.)

- Ciao.
- Ciao.

- Magari non ti piace questo posto ?
- Sì. Va bene questo posto.

- Magari non ti piace questa musica.
- Va bene anche la musica.

- Magari non ti piace l'arredamento.
- Va bene anche l'arredamento !

- Insomma va tutto bene, anche io ?
- Sì. - Meno male.

- Non mi aspettavo che mi chiamassi.

- Te l'avevo detto.

Io dico molte cose
che poi puntualmente non faccio.

Però ne ho fatta una per te.

Ho provato,
ma non sono arrivato a molto.

- Il cellulare ? - Sì.
E' difficile capire come l'ha avuto.

Entrano in tanti modi, non sempre
gli agenti li intercettano.

Una volta ne hanno trovati tre
nascosti in un vassoio di cornetti.

-Non sai se l'ha chiesto lei
o se l'hanno obbligata ? -Non lo so.

Però posso essere sincero,
anche a costo di farmi mollare qua ?

Tua madre era in carcere,
non nel deserto.

Se fosse stata obbligata a fare
qualcosa, poteva chiedere aiuto.

Sì, infatti. E' quello che mi dico
da quando se n'è andata.

Va bene, basta. Godiamoci la serata.

- Che beviamo ?
- Per me un'acqua tonica.

-Anche per la signorina ?
-Per me una birra grande. -Va bene.

Buonasera.

Oh !

Stai nei paraggi nei prossimi
giorni, potrei avere bisogno di te.

Se il tempo regge. Ci vediamo dopo.

- A quanto pare
ho superato la prova. - Non con me.

La vitarella... e la rondellina.

Anche i cappuccetti.

Ehi !

- Sei ancora sveglio ! - Sai perché
ho voluto fare il poliziotto ?

[FISCHIO DELLA TEIERA]

Perché ho un intuito pazzesco !

No, tu mi hai visto arrivare
dalla finestra

oppure chissà
da quanto sta sul fuoco.

- Non ho potuto fare la spesa,
verbena o melissa. - E la "boh" ?

Se hai la tisana boh,
sarebbe perfetta. E' come mi sento.

- Non ero con Malik, se vuoi
sapere questo. - No, è meglio così.

Senti, Alba.

Il Dna sulla pallottola
che ho sparato è di Pugliani.

Se volessi,
potrei arrestarlo anche subito.

- Che cosa vuoi ?
- Non lo so, ci sto pensando.

Ho voglia di sbatterlo dentro,
ma non sono sicuro che ci direbbe

tutto quello che vogliamo sapere,
specialmente su Clara.

Allora... boh !

Anch'io boh.

Boh, boh.

[SQUILLI DI CELLULARE]

-Che ore sono ? -Le 5 e 10. Il vizio
di lasciare il telefono in giro !

- Chi era ? - Dimmelo tu. Guarda
come l'hai salvata in rubrica.

- E' la Trevi. - Buonanotte.
- Dimmi, Trevi. Non dormi mai ?

Arrivo.

Sono "fatti", ma possono rispondere.

I pompieri hanno tirato giù il terzo
da un tetto.

Era nudo su un cornicione
e camminava sulle punte.

E' tornata la coca rosa.

Se vuoi vederla da vicino,
eccola qua.

Non so che ne tireremo fuori,
ma possiamo segnare questa data

visto che non condivido mai
gli interrogatori con nessuno.

Se l'anno prossimo siamo ancora
amici, festeggiamo la ricorrenza.

Quindi siamo amici.

Sentiamo che ci raccontano
questi due ragazzi.

Lo conoscete ?

- Mai visto.

- No ?

Questo ?

Volevamo festeggiare un esame andato
bene. Abbiamo fatto una cazzata.

- Non lo direte ai nostri genitori,
vero ? - No, siete maggiorenni.

Ma vi comportate come deficienti.
Però dovete collaborare.

Quest'uomo e questa donna
li avete mai visti ?

- Siete mai stati al Night Owl ?
- Dove ? - Chi vi ha dato questa ?

- Nessuno. - Che vuol dire ?
L'avete presa da qualche parte !

Arriva un messaggio
con il numero di una carta prepagata

per caricare i soldi. Con un altro
messaggio sappiamo dove ritirare.

Di solito è la cassetta della posta
di palazzi con appartamenti sfitti.

-Cambia ogni volta. -Dovete darci i
cellulari. -Non ci sono i messaggi.

-Si cancellano appena li visualizzi.
-Come hanno i vostri numeri ?

C'è un sito, entri se sai smanettare
un po'. Basta mettersi in lista.

- Stai ancora qui, dài.
- Chi porta Emma a scuola ?

Va bene, porti Emma e torni qua.

Non posso ! Amore, non posso.

Peccato.

- Che mi dici di Mattei ?
- Non potresti mandarlo al Night Owl

tranne se lo fai infiltrare
come buttafuori. Perché lo chiedi ?

Ieri è venuto da me, ha riconosciuto
il ladro. Era un suo informatore.

- Gli ho chiesto di collaborare,
ma risponde solo a te. - Non mi pare.

Gli ho mostrato la foto del ladro
e non ha detto niente.

- Ho bisogno di lui.
- Posso dirgli di collaborare

ma non lo convincerò
che serve alla sua indagine.

Come mai vai ancora in giro
con questo cassone ?

Magari un giorno
ti racconto la mia vita.

- Grazie, Trevi.

- Ciao.

Sei matto ? Non lo seguo,
mi ci trasferisco a casa !

Non fare la scema, è importante.
C'è di mezzo brutta gente, droga

e forse anche una bambina. - Che
bambina ? - Una bambina siriana.

Non so quanti anni ha,
ma è una storia complicata.

Questo ragazzo è uno spacciatore, ma
in questo momento non mi interessa.

A me sì, metterei
tutti gli spacciatori al muro.

Mi interessa lo spaccio, ma ora
voglio sapere che cosa fa e dove va.

Un tipo così "bono"
deve essere pure stronzo !

Va bene, ci provo.
Però adesso mi porti a un bar

e mi offri la colazione,
muoio di fame. - Va bene, d'accordo.

Malik, indago sui clienti
del notaio, ma ho fatto un casino !

- Che è successo ? - Ho dimenticato
di avere un'ecografia importante.

- Avverti tu Carlo ? - Certo.
- Grazie.

Ehi ? Sono io.

Volevo dirti che mi dispiace
per ieri sera.

Sentiamoci quando puoi.

-Beh ? C'è lo sciopero ? -La Repola
è a fare un'ecografia, Bragadin...

- E' in Archivio. Notizie del padre
naturale di Livia ? - Ha un alibi.

E' in Florida da venti giorni. Non
c'è niente sui clienti del notaio.

La Cori ha trovato milioni di
impronte nella cabina, anche questa.

- Secondo te che cos'è ?
- Non lo so.

Magari è un giaccone di qualcuno che
si è appoggiato, può essere tutto.

Stanotte la Narcotici ha sequestrato
della cocaina rosa.

E' una piccola quantità, ma vuol dire
che è tornata sul mercato.

E' difficile non pensare al furto
della sacca di Clara.

Se riuscissimo a capire
che cosa c'era dentro

scopriremmo pure come hanno fatto
a recuperare la coca rosa

e fino a che punto
Clara era coinvolta.

- Niente arresto di Pugliani.
Andiamo avanti, Malik. - Bene, Carlo.

Eccoti qua. Ah, bello ?

Commissa', non dobbiamo confidarci
i fatti nostri, ma che tristezza !

- Così è frustrante. - Quando firmo
ho bisogno di concentrarmi.

Concentrarvi per che cosa ? Non vi
impegnate, fate uno scarabocchio !

- Ti piace Roma ? - Sì.
- Ti trovi bene ? - Abbastanza.

- Non rompere o ti spedisco
a Timbuctu. - C'è un distaccamento...

-C'è anche il mare. -Bello !
-Cinzia, com'è andata ? -Che cosa ?

- L'ecografia, fai vedere. - Oddio !
L'ho lasciata all'ambulatorio.

Non c'è problema,
mandiamo una macchina a recuperarla.

Mandi una macchina a recuperare
l'ecografia ? Ma come ragioni ?

-Certo, non... -Carlo, il fidanzato
di Livia Musizzi è un musicista.

Un anno fa ha tenuto un laboratorio
per i bambini

che stanno nei palazzoni in fondo
alla via dell'omicidio del notaio.

- Ti trattieni molto ?
- Qui ? No, vado. - Eh !

Non ricordavo di avere fatto
un laboratorio lì.

[SQUILLI DI CELLULARE]
Scusate, è il telefono di Livia.

- Lei dov'è ? - Da un'amica
che abita qui accanto.

-Io non ho fatto niente ! -Saverio,
mi sembri un bravo ragazzo.

Perché non ci racconti com'è andata ?
Non peggiorare la tua situazione.

L'avete fatto insieme ?
Io penso che Livia fosse con te.

No, sono stato io.

Lo odiavo, diceva
che non ero abbastanza per Livia.

-Perché hai preso il telefono ? -Per
non farvi trovare le mie chiamate.

Non c'erano le tue chiamate.
Queste cose si vedono dai tabulati.

-Sai che cosa sono ? -Sì.
-Allora perché menti ? -Non mento !

L'ho chiamato per dirgli
che avevo l'auto in panne.

- Quando è arrivato, l'ho colpito !
- Che succede ? - Sono qui per me.

-Mi dispiace, ho ammazzato io
tuo padre. -Non è vero. -Invece sì.

Stai zitto.

Sono stata io.

Non mi pento,
potrei rifarlo anche adesso.

La prima volta avevo dodici anni.

Ha detto che se lo dicevo a mamma,
lei non avrebbe più voluto vedermi.

Sua madre non si è accorta
di niente ?

Viveva nel mito dell'uomo ricco
che l'aveva sposata

anche se aveva già una figlia.

Era felice.

Io stavo attenta a non farle capire
che mi stava succedendo.

Lui diceva che la colpa
era solo mia. Lo provocavo.

Mi sentivo così sporca.
Mi vergognavo moltissimo.

Pensavo solo che prima o poi
sarebbe finita, no ?

Mia sorella era sua figlia, pensavo
che con lei non sarebbe accaduto.

Poi qualche giorno fa
ho visto come la guardava

e ho capito che dovevo fermarlo.

Per favore, non dite niente
a mia madre. Non ditele la verità.

Ditele che sono pazza
e ho inventato tutto, vi prego.

Poveraccia.

Non è colpa sua, ma di quell'uomo.
Però non si fa giustizia così.

Lo so,
ma certe volte è proprio difficile.

[BUSSANO ALLA PORTA]

Sì.

- Santillo.

- La posta.

Accomodati, mettiti seduto.
Facciamo due chiacchiere.

- Tutto a posto, commissa' ?
Dico... vi sentite bene ? - Insomma.

Ho chiuso il caso del notaio,
la verità che è uscita non mi piace.

Se posso dire la mia,
la verità fa quasi sempre schifo.

Parlo di quella che
bisogna impegnarsi per scoprirla.

Santillo, raccontami qualcosa.
Sei sposato, sei fidanzato ?

Non sono sposato, sono fidanzato
da poco. Vediamo come va.

Mi fa piacere
che me l'avete chiesto.

- Posso portarvi un bel caffè ?
- Magari.

- Subito !
- Grazie.

Bagagli.

Deposito bagagli.

Malik, vieni qua.

Clara fotografa Nika
prima e dopo averle dato la valigia

per avere una prova dello scambio,
abbiamo sempre pensato così. - Sì.

- Invece ? - Invece no. Clara lascia
la valigia al deposito bagagli.

Poi dà la ricevuta a Nika
perché la ritiri lei.

- Un pezzo di carta è meno evidente
di uno scambio di valigie. - Sì.

Dopo che l'ha ritirata
Clara la fotografa.

L'ultima volta Nika non è venuta e
il pezzo di carta è rimasto a Clara.

Quando si è costituita non l'aveva,
quindi l'ha lasciato nella borsa.

Senza i vestiti
la sacca è sembrata vuota ad Alba.

- Questo spiega tutto. - Ti torna ?
- Certo. - Andiamo al deposito.

- Commissa', ecco il caffè !
- Ehm... Grazie, ma non ho tempo.

- L'ho fatto con la moka ! - Allora
è buonissimo, bevilo tu. Andiamo.

Meno male.
Mi stavo preoccupando, commissa'.

E' meglio scorbutico che depresso.

- E' lei il titolare ?
- Sì. Che posso fare per voi ?

Cerchiamo una valigia in giacenza
da almeno due mesi.

Sì, la ricordo. L'ho avuta
sotto gli occhi per molto tempo.

- L'hanno ritirata quattro giorni
fa. - Ricorda chi ? - Una donna.

- Se n'è occupata Gioia,
ma oggi non c'è. - Può chiamarla ?

Sì, ma è in Toscana dal ragazzo.
Non rientra prima di domani.

Abbiamo le registrazioni
delle telecamere.

Bene.

[VOCI NON UDIBILI]

E' Clara.

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