All language subtitles for title_t02_track3_[ita]-ita

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

Non so se questi cosiddetti
"extra" si guardano prima..

..o dopo aver visto il film, un
po' come le prefazioni dei libri.

La prefazione si legge
prima o dopo?

Comunque sia, l'abbiate già visto
o vi prepariate a vederlo,..

..posso raccontare
il set de "Il grido".

Per un incarico giornalistico,
nel lontano dicembre 1956...

..andai in un paese del delta
del Po, chiamato "Francolino",..

..a trovare Antonioni che era
già un amico da parecchi anni,..

..che stava girando "Il grido".

Devo dire che era
una giornata allucinante.

Ho visto o non ho visto una
nebbia da tagliare col coltello.

Era una cosa indicibile.

Nebbia, freddo.

Il fotografo che stava con me,
che era un pazzo,..

..sfrecciava nella nebbia
con la sua macchinetta,..

..mettendo la vita in pericolo.

Apparivano dei fossi,
altre macchine.

Arriviamo sulla piazza
di Francolino.

< Si chiamava così questo paese.

< C'era un assembramento
di persone.

< Dalla nebbia vedo
Antonioni imbacuccato.

< Erano tutti imbacuccati.

< La Valli con la pelliccia.

Cochran con la coperta
sopra la testa.

Sono capitato nel momento
in cui si girava..

-.la famosa scena degli schiaffi.

Quando Steve Cochran affronta
sulla pubblica piazza la Valli,..

..la sua vecchia amante,
e la prende a schiaffi.

< Gli schiaffi sono tanti, li
potete contare se vedete il film.

< Ma io credo
che siano cinque o sei.

< Bisogna dire che questo
Cochran faceva paura.

< Veniva dai film di gangster.

< Era stato boy di rivista.

< Poi si era anche inquartato.

< Aveva delle manone incredibili.

< Antonioni chiedeva
il massimo della verosimiglianza.

(VOCIARE CONFUSO)

E adesso vieni a casa.

Hai sentito?

Adesso è proprio finita.

< Nel silenzio stupito
di questo popolo di Francolino..

< ..che stava lì a vedere
questa cosa incredibile,..

< ..questa icona che era
la Valli che veniva da "Senso"...

< ..di Visconti, dove era
una splendida signora,..

..e qui era infagottata
e prendeva sganassoni terribili.

lo ricordo ancora
il suono degli schiaffi.

Per amore di realismo,
gli schiaffi erano veri schiaffi.

Cochran si avventò
su questa povera donna.

E la menò in modo terrificante.

Poi dopo lo stop,
accorrono dalla Valli.

Cochran si avvicina, poverino,
la abbraccia, le da un bacetto.

Poi Antonioni dice: "Buona."

Poi guarda in maniera
dubitativa la Valli..

..e le chiede di farne un'altra.

Lei l'ho ammirata molto perchè
non ha fatto una piega.

Non ha chiesto che gli schiaffi
fossero meno forti.

No, si mise lì e si ripeté
la stessa scena.

Anzi, forse lui ringalluzzito,
e visto che lei..

..non era morta, la menò
con ancora più energia.

Non so se è stata rifatta tre
o quattro volte questa scena.

Questo per dire che era
una strana situazione.

Un regista americano avrebbe
girato questa scena..

..in un comodo studio,
con la nebbia finta,..

..o all'esterno
dei teatri di posa.

Antonioni voleva andare
nei posti veri.

Dove c'era il freddo, la nebbia,
voleva le sberle vere.

Allora, si va a nanna?

- Magari! Ciao.
- Ciao.

< Cochran era stato chiamato
da Antonioni..

< ..che l'aveva visto
in un film di gangster.

< E' arrivato stupito
e onorato di questa cosa.

Lo vedevo che girava con una
cartelletta come un avvocato.

Dentro aveva i suoi appunti,
i copioni.

Era molto sensibile a tutto
il poco che gli diceva Antonioni.

Antonioni, com'è noto, parlava
pochissimo con gli attori.

< Non dico che non li stimava,
ma li considerava...

< ..un pezzo della scena.

< Con loro non stabiliva dei
rapporti di confidenza o amicizia

Cochran in quella occasione mi
disse che il vestito che aveva..

..l'aveva fatto il sarto
di Francolino..

..perchè Antonioni per buona
misura di realismo...

..aveva voluto far fare
il vestito dal sarto di paese.

Cochran disse che gli aveva fatto
fare quella cosa, Antonioni,..

..e poi non era andato
a vedere la prova.

"A me è dispiaciuto, avrei voluto
che mi dicesse se andavo bene."

Gli dissi che sarebbe
andato bene.

< Lui poi era anche
un uomo strano.

< Finì in una maniera tragica.

< Finì imbarcato su uno yacht
con una serie di donne..

..di piccola virtù,
che si era portato dietro..

..per rallegrare
un fine settimana.

Solo che morì, non si sa bene
in quali circostanze.

E siccome era l'unico
che sapeva guidare,..

..queste donne andarono
alla deriva col suo cadavere.

Era un personaggio singolare che
però aveva una sua intelligenza.

Come si vede anche dal film,
perchè è molto bravo.

Sta bene nel film.

E nonostante questo rapporto
difficile,..

..perchè doveva indovinare quello
che Michelangelo voleva,..

..rende bene questo carattere
duro, aspro.

Come va lì dentro?
Freddo?

< Abbastanza.

In casa sarebbe stato meglio.

A pensarci riuscivo
a sistemarvi con mio padre.

Con suo padre?

Pretendeva di stare
in camera con me?

Furbo, lei.

- Prima ha detto che sono
stupido. - Quando? Ah, sì.

Allora, cosa ha deciso di fare?
Domattina se ne va o no?

Dipende da tante cose.

Soldi, voglia, lavoro.

Cos'ha di meno?

La voglia.

Buonanotte.

< Antonioni come noto
è nato a Ferrara.

E il film è girato nei luoghi
della sua infanzia,..

..della sua adolescenza.

Tutti paesi intorno a Ferrara.

Avevo anche fatto
un elenco di questi paesi.

Sono tutti nel delta del Po.

"Occhiobello, Pontelagoscuro,
Ravalle, Copparo,..

..Porto Tolle, Porto Garibaldi
e Francolino"..

..dove si svolge la scena
degli schiaffi.

E allora era un uso
del cinema italiano...

..di fare tutto realisticamente,
sui luoghi veri.

Ma i luoghi veri
diventavano inventati.

L'abitudine era prendere un pezzo
di un paese da una parte,..

-.una piazza dall'altra, un corso
d'acqua da un'altra parte.

Magari distanti venti,
trenta, cinquanta chilometri.

Poi tutto questo veniva...

Come avviene nel film,
veniva poi collegato.

E forniva un'immagine unitaria,
che diventava un'immagine...

..della fantasia, come
uno scrittore che prende...

..una cosa qui, una là, un'altra
la inventa, le mette insieme.

Nel cinema la possibilità
di inventare l'ambiente non c'è.

Ma c'è la possibilità
di collegare delle cose..

..che non c'entrano affatto, e
di creare una situazione diversa.

In questo senso, il film
è molto interessante.

Ancora oggi chi va a ricostruire
i luoghi dove è stato girato...

Tra l'altro è anche
un road movie,..

..perchè racconta un viaggio,..

< ..una peripezia
del personaggio.

(MOTORE CAMION)

< Devo dire che c'era una grande
spalla fotografica..

< ..che era Gianni Di Venanzio,
che non bisogna dimenticare,..

..è stato uno dei più grandi
operatori con Tonti e altri.

Gianni però aveva qualcosa
di speciale..

..perchè era un operatore
che rischiava.

Girò con la nebbia che per
il cinema è peggio della pioggia.

La nebbia toglie la luce,
quindi siamo sul limite...

..di un'immagine
che tende a scomparire.

Gianni era coraggiosissimo.

Ho lavorato con lui
in altre situazioni.

Era fantastico, ha creato
un modo diverso di vedere.

C'è stato un bellissimo incontro
tra Antonioni e Di Venanzio.

Insieme hanno dato il meglio di
un talento visivo straordinario.

E una capacità
anche tecnica, manuale.

L'operatore bravo ha anche
una sua componente artigianale.

Si preoccupava molto.

Era in continuo contatto
con il suo stampatore.

Si preoccupava molto di come
venivano stampate le sue cose.

Tra l'altro Gianni mi diceva
che all'epoca il bianco e nero...

lo non sono un tecnico,
non ne so più di tanto.

Ma almeno all'epoca il passaggio
dal bianco e nero al colore..

..fu molto difficile e ingrato
per molti operatori.

Il bianco e nero in sede
di stampa era trattabile.

E potevi far uscire in stampa
dei valori diversi.

Ma il colore invece lo consegnavi
e così veniva fuori.

Diceva che la capacità,
come quella di un pittore..

..che dosasse la luminosità
di un quadro, lo smalto..

-.di certi particolari...

Si lavorava meglio sul bianco
e nero di quanto si è lavorato..

..col colore.

< In film come "Il grido"
c'è questa padronanza..

< ..di questa realtà che poi
è trasfigurata nelle mani..

< ..di un regista
che ha avuto l'intuizione...

< ..e di un operatore
come Di Venanzio..

< ..che ha saputo renderla
in termini pratici..

< ..in maniera ineccepibile.

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

Guarda che bello.

< Sembrerebbe che lì
la gente ci sta bene.

< Ricordo un altro particolare.

Dovevo fare un'intervista.

Feci quattro chiacchiere
con Cochran.

Con la Valli fu il trionfo
della mia non professionalità..

..e della timidezza di entrambi.

A un certo punto lei si era
rifugiata in un'osteria,..

..vicino al fuoco, e stava
lì battendo i denti.

Un uomo della produzione
mi prese e mi portò dentro..

..e mi disse:
"Eccoti Alida, intervistala."

Mi sedetti vicino a lei,
feci un cenno di saluto.

Lei mi fece un cenno di saluto, e
stemmo dieci minuti senza parlare

Lei non aveva voglia di parlare,
ancora meno coi giornalisti.

< lo sapevo di questa
sua idiosincrasia.

< E non avevo il coraggio.

< Non ho trovato neanche
delle parole qualunque..

< ..per iniziare un discorso.

Questo è un capolavoro.

Ho fatto anche delle interviste
mute, con Eduardo De Filippo,..

-.Pietro Germi.

Credo di essere stato un'ora
con lui, e di aver sentito..

-.dieci parole.

A Eduardo facevo un discorso.

E lui diceva:
"Ah, voi questo pensate?"

E mi lasciava Îì.

La Valli neanche questo.

E' stata una giornata così.

Ma dovevo parlare con Antonioni.

< Farmi raccontare il niente
che voleva raccontare.

< Mi disse subito:
"Stavolta faccio come Chaplin.

Non voglio raccontare
niente del soggetto.

La gente va al cinema."

Era un'ipotesi, figuriamoci
se la gente andava al cinema..

..per vedere un film
di Antonioni.

Diceva che doveva avere
la sorpresa di scoprire.

E aveva ragione, non bisogna
scoprire le carte.

Adesso si legge tutto di tutti
i film, inclusi i polizieschi,..

..prima ancora che il film
esca sugli schermi.

Mi riservai la sera a Ferrara,
la troupe aveva base Îlì,..

-..che era a una quindicina
di chilometri,..

..di intervistare Michelangelo.

E lo trovai a letto.
Mi ricevette in camera.

Me lo ricordo col cappello
in testa.

Ma questa forse
è una esagerazione.

Era tutto vestito,
incluso il cappotto.

Come era arrivato
nella stanza d'albergo...

..aveva un tale freddo addosso,
che si era infilato nel letto..

..col capotto, si era tolto
solo le scarpe.

lo adesso ci aggiungo
il cappello per fare...

Forse un berretto
l'aveva in testa.

Con lui si parlava.

A lui piaceva discutere.

Non svelò nulla dei suoi segreti.

Che manteneva come suoi.

Tutta l'esperienza mi ha dato
il senso della diversità..

..del cinema italiano,
che in fondo portava tutto..

..sul piano della realtà
bella e cruda.

Poi non era cruda, perchè lui
era un divo americano,..

-.lei era la Valli.

Poi c'erano altri attori
di varia provenienza.

Tutti fusi in una stessa
situazione di disagio,..

..malessere, confusione.

Allora non mi faceva impressione
perchè era tipico..

..di molte troupe,
ma c'era molta coesione.

C'era molta collaborazione.

Nessuno si lamentava.

Veramente dei soldati al fronte.

Ho l'impressione che questo
si sia un po' perso..

..anche nel giusto riconoscimento
delle fatiche..

..e dei disagi dei partecipanti
a un'impresa industriale.

Allora c'era un grande orgoglio,
un senso di fare..

-.qualcosa tutti insieme.

I macchinisti dicevano
"Il mio film".

Quando il film usciva dicevano
"E' uscito il mio film..

..al Barberini". Era tipico
delle persone che lavoravano..

-.nel cinema italiano.

Questo è un ricordo
che mette in cornice...

Sopratutto la nebbia
che faceva sì che le persone...

..apparivano e sparivano.

E il freddo, il disagio
di questa piazza.

E gli schiaffi...
Un bel ricordo.

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

Ma allora hai dimenticato tutto?

Non ho dimenticato niente.

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

E' perchè non ho
dimenticato niente,..

..che non voglio continuare così.

Così è un'umiliazione
per tutti e due.

E io non voglio.

Sto tanto male che
non riesco a parlare.

Ma cosa posso farci? Ormai è
come se non dipendesse più da me.

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

Quando si vede un film
di Antonioni, si dice..

..il film di un grande maestro,
di un nome conosciuto..

..in tutto il mondo,
di uno dei grandi artisti..

..del cinema italiano e non
solo, del ventesimo secolo.

Ma per chi oggi vede il film
"Il grido", vorrei rifarmi..

..a come si parlava di Antonioni
nell'ambiente del cinema...

..negli anni '50.
Siamo nel '55, '56.

Antonioni era sconsiderato
in qualche modo. Stiamo attenti.

Era molto stimato perchè
aveva una preparazione.

Era stato assistente, aveva
fatto molte sceneggiature,..

..documentari eccellenti.

E poi col primo film
"Cronaca di un amore"...

..si era imposto all'attenzione
e alla stima della gente.

Ma subito dopo aveva cominciato
a circolare..

..questa voce su di lui.

Dicevano che Antonioni
era bravo, aveva la tecnica.

Ma perchè vuole fare questi film
che non si capiscono?

Perchè non si mette a fare film
che i produttori..

..gli farebbero fare subito?

E' uno bravo, che sa
come mettere la macchina.

Sa montare, creare, raccontare.

In questo era...

C'era chi malignamente
lo denigrava..

..e chi affettuosamente avrebbe
voluto portarlo a fare altre cose

Qui c'è una leggenda
molto carina.

Dino De Laurentiis
a un certo punto dice..

..che Antonioni doveva lavorare
con lui perchè era bravo.

Mi pare che gli aveva fatto
una seconda troupe..

..per il film "La tempesta".

Delle scene che Lattuada
non aveva tempo di girare.

Antonioni era andato lì
in Jugoslavia..

..e aveva girato benissimo
queste scene.

Allora Dino disse ad Antonioni
che gli dava un anticipo...

..e che pensasse a qualcosa
in modo da fare un film con lui.

Allora Antonioni prese
l'anticipo, andò a casa,..

..si mise a pensare e tornò,
e gli raccontò la trama..

..de "L'isola nuda".

C'è un gruppo di amici,
vanno su uno yacht,..

..finiscono su un'isola, poi
c'è una ragazza che va a fare..

-.il bagno, si perde,
la cercano, non la trovano.

Comincia questa ricerca.

Dino drizzò le orecchie e disse:
"Perbacco, è interessante.

E dov'è finita la ragazza?"

E Antonioni disse: "Non lo so".

Allora Dino gli disse:
"Restituiscimi l'anticipo."

C'era una, si chiamava Irma,
sempre a ballare, dice.

Andiamo qua dentro, piuttosto.

Così noi due siamo andati
a vedere il museo.

E allora?

Niente, abbiamo visto il museo.

Ma che razza di storia è questa?
Come finisce?

lo non l'ho capita.

Se non è vera è ben trovata.

Mette a confronto due concezioni
del cinema.

Antonioni è il ricercatore,
lo sperimentatore.

E' quello che si tiene
le cose in pectore.

E Dino era il produttore
che voleva i film..

..che potessero piacere
al pubblico.

Che fossero un racconto compiuto.

Chi ha inventato questa storia...

Me l'hanno sempre smentita sia
Antonioni che De Laurentiis.

Probabilmente non è vera
ma è molto carina.

Hai una figlia?

< Rosina.

Appena ho un po' di tempo libero,
anch'io vorrei cercare..

..di avere una figlia.

Una volta mi è capitato
di rimanere incinta.

Ma mi è andata storta.

Era troppo bella
se mi andava dritta.

A quest'ora ero sposata.

Con un uomo mio.

Chissà dove.

< Ma cos'ha di speciale
Antonioni?

In fondo le trame
sono trame qualsiasi.

Le sceneggiature, i copioni,
se te li portasse un altro..

..diresti che
non sono dialoghi...

Benché abbia avuto
dei bellissimi collaboratori.

Ma qualcosa nella parte
narrativa..

..ti lasciava sempre
un po' incerto.

Poi il film spesso
era un capolavoro.

Una cosa che chi l'ha visto
se lo ricorda come chi vedrà..

-.0 ha visto adesso "ll grido"
se lo ricorda per sempre.

E qui...

Il segreto me l'ha rivelato
Enrica, la moglie di Antonioni.

Un giorno mi ha detto: "lo non
capivo in cosa consistesse..

..la qualità di Michelangelo,
che lo differenzia..

..da tutti gli altri registi
del passato e del presente."

Disse: "lo sono stata in Cina
con lui a fare Chung kuo,..

..lui stava qui, io ero vicino
alla macchina da presa.

Le cose che lui filmava
noi le vedevamo."

"E poi, quando siamo andati
in proiezione,..

-.ho visto che lui guardando
le stesse cose..

..aveva visto tutta
un'altra cosa."

"E questa cosa che aveva visto
lui misteriosamente ogni volta..

.. assumeva un significato,
come vedessi un quadro...

-.0 l'opera
di un grande fotografo.

Non sono stata attenta,
non ho visto bene."

Antonioni è uno che...

Il talento di Antonioni
è stato quello di avere..

..un occhio sulla realtà
continuo, mai distratto.

Sempre propositivo.

Su una sua inquadratura
puoi fare tutte..

..le elucubrazioni che vuoi.

Quindi è una figura molto
importante e particolare.

Che ha poi creato
due generazioni di imitatori.

E non è finita.

Ogni mese in qualche parte
della terra..

..viene fuori un nuovo regista
che ti rifà Antonioni.

L'"Antonionismo",
gli "antonioniani".

Che molto spesso non valgono
Antonioni, come sempre..

..in questi casi.

Ma il suo proprium è misterioso,
come sempre.

Ed è il talento.

La capacità di vedere.

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

(MUSICA IN SOTTOFONDO)

Sottotitoli:
CINEMATEXT MEDIA ITALIA