All language subtitles for The Putin Interviews - 01x03 - The Putin interviews.WEBRIP.Italian.orig.Addic7ed.com

The Putin Interviews - S01E03 -
"Part 3"

The Subbers
thelegionsubs.tk

QUELLO CHE VEDRETE E' BASATO SU CONVERSAZIONI
REGISTRATE TRA LUGLIO 2015 E FEBBRAIO 2017.

- Salve. Piacere di vederla.
- Salve, signor President. Come sta oggi?

- Bene, grazie.
- Si'?

Lei come sta?

Oggi mi sento un po' stanco.
Non ho dormito bene.

Io ho giocato ad hockey
ed e' lei ad essere stanco?

Si', ma a lei fanno male i muscoli.
Ho fatto una bella passeggiata, comunque.

Ho fatto una passeggiata insieme
a mia moglie, nel parco.

E sono stato li' a pensare a come doveva
essere Sochi nel quarto secolo avanti Cristo.

Sa, e' qui che venne Ulisse
a cercare il Vello d'Oro.

E' quella... e quella e' la sua casa?

- Si'.
- Bella.

E' un posto tranquillo.
Vuole che parliamo qui?

Cioe', digli che per me non
c'e' differenza.

- Possiamo iniziare?
- Come vuole, non c'e' problema.

- Andiamo da quella parte?
- Ok, va bene.

Facciamo finta che...

questa sia stata una prova.

Volevo riesaminare
la crisi in Ucrania.

Ne abbiamo gia' parlato durante la mia
prima visita, abbiamo parlato dei terroristi.

Volevo solo riesaminare la situazione
cosi' che sia totalmente chiara,

perche' sara' importante per le
persone che guarderanno lo show.

Si', certo. Se non le dispiace,
vorrei partire dall'inizio.

Dopo che l'Ucraina ottenne l'indipendenza,

ebbero inizio le privatizzazioni selvagge
e i furti di beni dello Stato,

e lo standard della vita
calo' drasticamente.

E nonostante l'avvicendamento dei vari governi,
per il popolo ucraino non cambiava nulla.

Sicuramente la gente era stufa di subire
azioni arbitrarie e di tutta quella corruzione,

dell'impoverimento e del fatto che
in molti si arricchivano in modo illegale.

Ovviamente le persone pensavano
che l'ingresso nell'Unione Europea

li avrebbe liberati dalle condizioni
terribili in cui si trovavano dagli anni '90.

E' stato questo l'elemento che
hai trainato lo sviluppo dell'Ucraina.

Russia ed Ucraina erano due economie emergenti
e quindi avevano una relazione unica.

I mercati russi erano totalmente
disponibili ad importare beni dall'Ucraina.

Non avevamo e non abbiamo ancora
oggi delle barriere tariffarie.

Per 17 anni abbiamo parlato con l'Unione
Europea dell'accesso della Russia

all'Organizzazione Mondiale
per il Commercio.

E, all'improvviso, l'Ucraina e
l'UE annunciarono la firma di

un accordo di partenariato.

Questo significava
l'apertura dei mercati ucraini.

In questo modo l'UE sarebbe stata in grado
di immettere beni nel nostro territorio

senza alcuna trattativa, nonostante ci
fossero accordi, accordi ineccepibili,

che avevamo raggiunto nei 17 anni in cui
abbiamo discusso del nostro ingresso nel WTO.

Ovviamente questa azione
necessitava di una nostra risposta,

e dicemmo all'Ucraina che avrebbe dovuto
affrontare le conseguenza di questa scelta.

Avremmo rispettato la loro scelta ma non
avevamo intenzione di pagarne noi le conseguenze.

Perche' il popolo russo deve
pagare le conseguenze

di una decisione presa
dai vertici ucraini?

Proponemmo ai nostri partner europei
una cooperazione trilaterale.

Ma rifiutarono. Dissero che era
meglio se noi ne restavamo fuori.

Come sa, la crisi ebbe inizio quando
il Presidente Yanukovych disse

che era obbligato a rimandare la firma
dell'accordo di partenariato con l'UE.

Assicuro' che l'Ucraina avrebbe
firmato l'accordo

ma che aveva bisogno di piu'
tempo per studiare i dettagli.

Sia i funzionari dell'UE che quelli ucraini,
hanno riferito, giovedi',

che la sospensione delle trattative
avrebbe potuto essere sospesa

dopo quest'incontro durato due giorni, ma ora
questa sembra un'ipotesi poco concreta.

Sa, ci aspettavamo di piu'.

Voglio che lo sappia da me.

Sono tre anni che affronto
questa cosa da solo

contro la Russia.

E' da li' che e' iniziato tutto.

I partner europei e americani decisero
di cavalcare questo malcontento popolare

e invece di cercare di scoprire
cosa stava accadendo realmente,

decisero di supportare
il colpo di stato.

Dal novembre del 2013 al
febbraio del 2014,

ci sono state molte proteste.

Ricordo che lui, in televisione, disse che si
trattava di un colpo di stato al rallentatore.

Per i russi sembrava essere una
cosa abbastanza evidente.

L'Ucraina per noi non era... diciamo che
non le davamo tutta quest'attenzione.

Forse lei personalmente no,

ma le assicuro che la CIA prestava molta
attenzione a cio' che accadeva in Ucraina.

Basta pensare a cos'e' successo

dopo che Yanujovych annuncio'

che doveva rimandare la firma
dell'accordo di partenariato con l'UE.

A nessuno sembravano importare il
perche' o i termini di quest'accordo,

e quindi scoppiarono
delle rivolte.

Per settimane, la capitale europea e' stata
infiammata da numerose rivolte.

Ma e' stata quella di oggi
la giornata piu' sanguinosa.

I manifestanti si stanno spingendo
verso i quartieri governativi

armati di molotov, ma anche
di pistole e fucili.

Ci sono anche dei cecchini, senza dubbio.
Ho contato dieci cadaveri.

Ci sono vittime da
entrambe le parti.

Ha appena detto che ci sono sei
persone morte, lassu'.

Non ferite, morte. Dicono che siano
state colpite da dei cecchini.

Sono stati uccisi 14 poliziotti e
43 sono rimasti feriti, vero?

Durante il massacro di piazza Maidan,

ha ricevuto informazioni
su quel che stava accadendo?

Si e' trattato di un massacro strano,
considerato il numero di poliziotti morti

e quello dei civili, che indicano che...

i poliziotti non stavano sparando,

ma si stavano ritirando,
su ordine diretto di Yanukovych.

Quindi sembra ci fossero dei cecchini
che stavano mirando

ai poliziotti e ai civili per creare quel caos
necessario ad una presa di potere.

Le dico subito che ha
assolutamente ragione.

Yanukovych vieto' di usare
delle armi contro i civili.

E, tra l'altro, i nostri
partner occidentali

inclusi gli Stati Uniti, ci
chiesero di parlare con lui

per evitare che desse
l'ordine di usare delle armi.

Ci dissero,

"Vi chiediamo di impedire al Presidente
Yanukovych di impiegare le forze armate."

E ci dissero che avrebbero fatto di tutto

per liberare le piazze e gli edifici
amministrativi dai manifestanti.

E noi dicemmo che
la cosa ci andava bene.

E come sa, il Presidente Yanukovych
non impiego' mai le forze armate.

Il Presidente Yanukovych disse che non sapeva
cos'altro fare per gestire quella situazione.

Non poteva ordinare
l'uso delle armi.

Beh, e a chi rispondevano i cecchini?

Beh, chi ha potuto piazzarli?

Sicuramente delle terzi parti interessate
affinche' la situazione degenerasse.

Non so dire con certezza a chi
rispondessero quei cecchini,

ma diciamo se si segue la logica, la
risposta e' piuttosto elementare.

Non ha ricevuto dei rapporti riguardo degli
addestramenti di battaglioni del...

Settore Destro?

C'erano anche dei blindati?

Mi hanno detto che in citta' arrivarono
unita' formate da centinaia di uomini,

nei giorni precedenti al
massacro di piazza Maidan.

Ricevemmo informazioni riguardo a dei
gruppi armati che stavano venendo addestrati

nelle regioni occidentali dell'Ucraina,
in Polonia e in altri posti.

Il Settore Destro non
deporra' le armi.

Il Settore Destro non lascera'
nessun edificio governativo

prima delle dimissioni
di Yanukovych.

Vorrei solo ricordarle che, prima
di quegli eventi, il 21 febbraio

tre ministri degli esteri di alcuni
paesi europei arrivarono a Kiev.

Presero parte all'incontro tra il
Presidente Yanukovych e l'opposizione,

e si trovarono d'accordo sul fatto
che bisogna indire nuove elezioni.

Concordarono sul futuro delle relazioni che

che dovevano intercorrere
tra il Presidente e l'Opposizione.

La stampa americana tratto'
questa questione

come se fosse stato Yanukovych
a decidere di abbandonare Kiev.

Si', fu utilizzata questa versione per
giustificare il supporto al colpo di stato.

Quando il Presidente ando' a Kharkov,
la seconda citta' piu' grande del paese,

per partecipare ad
un evento politico,

degli uomini armati assediarono
la Residenza Presidenziale.

Immagini se una cosa del genere
succedesse negli Stati Uniti,

se la Casa Bianca venisse assediata.

Quello non sarebbe un colpo di stato? O
direbbero che sono venuti a lavare per terra?

Il Procuratore Generale venne ucciso e
un addetto alla sicurezza rimase ferito,

E furono esplosi dei colpi contro il
corteo di auto del Presidente Yanukovych.

Si e' trattato di una presa
di potere vera e propria.

Tra l'altro, il giorno dopo,

lui chiese il nostro supporto
per spostarsi in Crimea.

Ma allora la Crimea faceva
ancora parte dell'Ucraina

e Yanukovych resto' li'
piu' di una settimana,

pensando che ci fosse ancora la possibilita'
che chi aveva firmato l'accordo con l'opposizione

avrebbe cercato di
placare questo conflitto

utilizzando dei mezzi
legali e democratici.

Ma questo non accadde e divenne chiaro che,
se fosse stato catturato, sarebbe stato ucciso.

Tutto puo' essere
travisato e distorto,

milioni di persone possono
essere ingannate,

se si possiede il totale
controllo dei media.

Ma io credo che gli spettatori imparziali
capirono cosa stava succedendo:

era avvenuto un colpo di stato.

Il Parlamento ucraino ha eletto Presidente ad
interim il Presidente dell'Assemblea.

Oleksandr Turchynov ora e' chiamato a
formare un nuovo governo ad interim

entro martedi'.

Tutto questo avviene come conseguenza alle
dimissioni del Presidente Victor Yanukovych

di sabato.

Una parte del popolo
appoggio' questa presa di potere.

Ma un'altra parte no, perche' la gente era
spaventata da quest'ondata di nazionalismo

e radicalismo.

Il neoeletto presidente disse subito che
c'era il bisogno di approvare una legge

che limitasse l'uso della lingua russa.

L'UE glielo impedi',
ma ormai il danno era fatto.

e la gente capi' verso qualche nuova
direzione si stava muovendo il paese.

E le prime reazioni si ebbero
nell'Ucraina meridionale,

nella regione del Donbass.

Li' ci sono due grandi citta',
Luhansk e Donetsk,

e neanche li' la gente accetto'
questo colpo di stato.

Prima si cerco' di far arrestare le
persone di etnia russa usando la polizia,

ma quest'ultima si schiero' ben
presto dalla parte di queste persone.

Poi il governo ucraino decise
di impiegare le forze speciali

e, una notte, queste persone vennero
arrestate e condotte in prigione.

Cosi' la popolazione del Donbass
inizio' ad armarsi.

Questo fece partire le ostilita'.

Ed invece di cercare il dialogo con gli
abitanti dell'Ucraina meridionale,

il governo ucraino impiego' le forze speciali

e diede l'ordine di usare dei carri
armati e gli aerei militari.

Vennero usati dei lanciarazzi per
colpire dei quartieri residenziali.

Ma poi venne eletto
un nuovo Presidente.

Chiedemmo ripetutamente al nuovo governo
di astenersi da queste azioni estreme.

Parlai con lui piu' volte, ma lui ormai aveva
una sua opinione su cio' che stava accadendo.

Ma lui si soffermo' sul fatto che le forze
speciali avevano subito delle perdite

durante le ostilita' con la milizia.

Era una tragedia, ovviamente. La
morte delle persone e' una cosa triste.

Ma quando le ostilita' ripresero,
a morire furono a migliaia.

Durante questo periodo, che tipo di
comunicazione avevate lei e il signor Obama?

Eravamo in costante contatto.

Parlavamo al telefono, perlopiu'.

Non la pensavate allo
stesso modo, ovviamente.

No, avevamo e abbiamo tuttora
opinioni diverse su questa situazione

e su cio' che ha causato la crisi ucraina.

Parla ancora con lui?

Si', abbiamo parlato
appena due giorni fa.

Abbiamo parlato dei rapporti tra i nostri due
paesi e della situazione mediorientale,

e dell'Ucraina.

Questo rapporto, questi dialoghi,
li definirebbe cordiali?

No, ma sono molto formali.

Parlano in videoconferenza?

No, ma posso dirle che
parliamo di terze parti,

non... non sono dialoghi
che puntano allo scontro.

O almeno io li vedo cosi'.

Il Presidente Obama e' un uomo di buon
senso che studia sempre la situazione reale.

Su certe cose e' d'accordo
con me e su altre no.

Ma riusciamo comunque a trovare dei punti
d'intesa su delle faccende complicate.

E' un dialogo proficuo.

Ok. Volevo solo farle una domanda
dettata dalla mia curiosita'.

Si chiamano per nome?
Vladimir e Barack?

- O si chiam...
- Si', ci chiamiamo per nome.

Ah, vi chiamate per nome. Bene.

Possiamo parlare delle influenze esterne che
hanno caratterizzato la questione ucraina?

Sappiamo che c'erano delle ONG che
stavano operando in Ucraina.

Sappiamo che Victoria Nuland, il vicesegretario
di stato per gli affari dell'Europa orientale

supportava attivamente
il cambiamento di governo.

Piacere di conoscerla.
Noi veniamo dall'America.

Le va del pane? Prego, prenda
qualcosa. Si serva pure.

Abbiamo investito piu' di
cinque milioni di dollari

per aiutare l'Ucraina a
raggiungere degli obiettivi

che la aiuteranno a diventare un paese
sicuro, prospero e democratico.

Sappiamo che il Senatore John McCain,

e' venuto in Ucraina ed ha
partecipato a dei comizi

insieme a dei leader estremisti,
inclusi quelli neo-nazisti.

Qui si tratta del futuro che
volete per il vostro paese.

Qui si tratta del futuro
che vi meritate.

Sappiamo che l'America

e la Fondazione nazionale
per la democrazia,

una ONG no-profit privata
e molto importante,

ha avuto un ruolo
attivo in questa faccenda.

Carl Gershman, che ne era il presidente
ha tenuto dei discorsi molto forti

a sostegno dell'indipendenza
dell'Ucraina.

E sappiamo anche che quello
speculatore ungherese,

il miliardario George Soros, ha
supportato anch'egli la causa ucraina.

Si', e' cosi'.

A volte trovo poco razionali le azioni
compiute dai nostri partner.

Mi sembra che vogliano rafforzare il loro
controllo sull'area euro-atlantica,

e che, per fare questo, abbiamo
bisogno di creare un nemico.

In altre parole, gli Stati Uniti
possono unire,

o meglio tenere unita un'Europa
pro-America

e la NATO,solo se esistesse un
nemico esterno come la Russia.

Posso dirle con certezza...

che e' cosi'.

E' una cosa di
cui sono sicuro.

L'ultimo assalto e' avvenuto

tra il fuoco e il ghiaccio,

messo in atto da cecchini
piazzati sui tetti.

I patroti dell'Ordine degli Heavenly Hundred
ne hanno pagato il prezzo piu' alto,

sacrificando la loro vita.

Il loro sangue e
il loro coraggio

hanno concesso al popolo ucraino una
seconda possibilita' di ottenere la liberta'.

Il loro sacrificio...

per dirla senza mezzi termini,
ora ha bisogno del vostro impegno.

Col senno di poi, crede che annettere
la Crimea sia stato un errore?

E' una cosa che le e' costata molta.

Le sanzioni, l'Europa dell'Est che si
rivolta contro la Russia, gli Stati Uniti.

E' diventata una questione importante
perche' si e' trattato di un'azione illegale.

Nei trattati post-bellici questa e'
una cosa considerata illegale.

Non siamo stati noi a decidere
di procedere con l'annessione della Crimea.

E' stato il popolo della Crimea a
decidere di unirsi alla Russia.

Il parlamento della Crimea, eletto
secondo le leggi ucraine,

ha indetto un referendum.

Il Parlamento, con una maggiore schiacciante,
ha votato per unirsi alla Russia.

Il colpo di stato in Ucraina fu
accompagnato da un'ondata di violenza.

E c'era il pericolo che dei nazionalisti
decidessero di colpire anche la Crimea

e contro coloro i quali si
consideravano dei russi a tutti gli effetti.

E la gente inizio' a preoccuparsi
per la loro sicurezza.

- No al fascismo!
- No al fascismo!

In base agli accordi internazionali,
noi avevamo il diritto a distaccare

20 mila soldati nella nostra
base in Crimea.

Cosi' da facilitare il lavoro
del Parlamento della Crimea,

del loro organismo governativo,

cosi' che questo potesse legiferare
rispettando le leggi gia' esistenti.

La gente aveva bisogno di
sentirsi al sicuro.

Ma permangono dubbi sul fatto che
queste elezioni siano libere ed eque,

vista l'alta presenza di militari
in Crimea al momento.

Si', creammo delle condizioni cosi'
che tutti potessero recarsi alle urne,

ma senza l'uso della violenza.

Nessun colpo e' stato sparato
e nessuno e' rimasto ucciso.

Si reco' alle urne piu' del 90 % della
popolazione della Crimea,

e dopo la fine dello scrutinio, il Parlamento
della Crimea si rivolse a quello russo

chiedendo di entrare a far
parte della Federazione Russa.

Piu' del 95 % degli elettori ha
votato per l'annessione alla Russia.

I funzionari dicono che si sia trattato
di un'affluenza senza precedenti,

I dati dicono che 8 cittadini
su 10 si sono recati alle urne.

E comunque l'Ucraina ha perso quel
territorio non a causa della Russia

ma a causa della posizione assunta
verso la popolazione della Crimea.

Quella gente non voleva vivere
sotto la bandiera del nazionalismo.

E dopo esplose una guerra civile nell'Ucraina
meridionale, nella regione del Dombass.

E quando fini', il paese assisti' ad
un drammatico calo del PIL.

Le imprese piu' importanti chusero,

la disoccupazione dilago',
i redditi calarono drasticamente

e l'inflazione si stabilizzo'
tra il 45 % e il 47 %.

Abbiamo legami
profondi con l'Ucraina.

Anzi, sono convinto che la popolazione
russa e quella ucraina siano la stessa cosa.

La loro lingua, la loro cultura e la
loro storia devono essere rispettate,

e anche se un tempo eravamo un'unica nazione,
abbiamo sempre rispettato le loro differenze.

Le basti pensare che molti leader
dell'Unione Sovietica avevano origini ucraine.

Credo che questa dica molto.

Ma economicamente, come ha detto lei
stesso, voi siete autosufficienti.

Loro no, e hanno gia' dei
problemi a cui pensare.

Non credo riuscirebbero
a mettere in crisi il suo paese.

Questo e' certo.

E durante il nostro ultimo
incontro, ad un certo punto

le ho chiesto della base per sottomarini russi
presente a Sevastopol, in Crimea.

Lui disse che non si sentiva
minacciato dalla perdita della base.

Sarebbe stato un problema
perdere quella base,

ma non uno di quelli spinosi.

Tanto che ora stiamo costruendo una nuova base
militare non lontano da qui, a Novorossiysk.

Anche se la NATO facesse
un accordo con l'Ucraina,

ancora non capisco quale
sarebbe la minaccia per la Russia,

anche se avesse delle nuove armi.

La minaccia per me c'e'.

Deve capire che una volta che la NATO
stringe rapporti con un paese,

il governo di quel paese,

o la popolazione,

non possono influenzare
le decisioni della NATO.

Incluse quelle riguardanti il piazzamento
di infrastrutture militaru.

Possono essere dispiegati anche
dei sistemi di armamenti pericolosi.

E questo include anche il
sistema di missili antibalistici.

In questo momento, in Europa si sta
rafforzando l'influenza americana,

e questo e' in parte dovuto
alle nazioni dell'Europa dell'Est,

perche' stanno cercando di resistere al potere
che l'Unione Sovetica esercitava in passato.

E ora questo si sta
riflettendo sulla Russia.

Ma, prima o poi,
questa cosa dovra' finire.

Facendo scattare la crisi in Ucraina,

gli americani hanno fatto si' che la
Russia diventasse il cattivo di turno.

Ma prima o poi, tutti capiranno
che questa minaccia russa non esiste,

ne' verso i paesi del Baltico, ne' verso
l'Europa dell'Est o l'Occidente in generale.

E piu' quest'equivoco prende piede,

maggiore sara' il desiderio dei paesi europei
di proteggere la loro sovranita'

e i loro interessi. Quindi questa costante
sensazione di essere sotto pressione,

posso assicurarle che e' una
cosa che non piace a nessuno.

Ed e' una cosa a cui prima
o poi bisogna mettere fine.

Ed e' meglio che questo avvenga
attraverso il dialogo.

Ovviamente si puo' provare ad usare
la situazione in Corea del Nord

per fornire un'immagine
piu' cupa della situazione,

ma io credo che ora ci sia
bisogno di un nuovo paradigma,

una nuova filosofia da impiegare per la
costruzione del dialogo tra i diversi paesi.

E credo che questo paradigma debba basarsi
sul rispetto, sugli interessi di questi paesi

e sulla loro sovranita',

e non usare minacce a cui si puo' resistere
solo avvalendosi dell'aiuto degli Stati Uniti.

Questo e' un paradigma che,
prima o poi, dovra' cessare di esistere.

E' un palazzo molto grande.
Mi fa fare un giro?

Con piacere.

Ma come fanno a riscaldarlo?

- Questa e' una domanda troppo difficile.
- No, ok, non me lo dica. Non voglio saperlo.

In qualche modo faranno. Ma le
assicuro che non usiamo la legna.

Si sente solo, la sera, quando
cammina per i corridoi?

Diciamo che evito di camminare
in questi corridoi, la sera.

So che ha un ufficio qui, perche'
so che... so che e' nascosto.

- Ci sono stato, una volta.
- Posso mostrarle l'ufficio che ho qui.

Era il vecchio ufficio di Stalin.

- Si', di quand'era Capo del Governo.
- Gia'.

Oggi cade l'anniversario dei dieci anni
dal discorso di Monaco.

E' in forma.

Poteva essere una stella del cinema.

Perche' l'hanno messo?

- Oggi sono dieci anni dal discorso di Monaco.
- Febbraio.

Quindi oggi e' il giorno
in cui si e' messo nei guai.

- Io ho solo espresso la mia opinione.
- Aveva un pubblico mica male.

Ecco il mio ufficio.
Era piu' grande...

durante l'era sovietica.

All'epoca, non c'erano muri
che separavano gli uffici.

- E' qui che lavora, ora?
- Si'.

Ci tiene anche degli incontri?

Si', esatto.

Ora le mostro un'altra
parte del mio ufficio.

Mi scuso per il disordine.

Questo e' un ritratto di mio padre
quando era a Sevastopol, in Crimea.

Faceva parte delle Forze Navali.

- A Sevastopol, ha detto?
- Si'.

- Ecco perche' ha combattuto per quel territorio.
- No.

Ed ecco la seconda
parte del mio ufficio.

Ci sono due scrivanie.
Le usa entrambe?

Questa di solito e'
ricoperta di documenti.

- Questo e' il mio.
- Si', esatto.

Ah, che bello.
E' un libro che ho scritto io.

E qui c'e' un altro
ufficio. Vuole vederlo?

Si', certo. Ho una curiosita' illimitata.

Oh, si', qui ci sono gia' stato qui.
Qui che e' avvenuto il nostro primo incontro.

Ci siamo visti qui, la prima volta.

Ricordi, Dmitry?
Eravamo li'.

Ha tre uffici quindi.

Si'.

L'ultima volta abbiamo parlato della
sorveglianza, in particolare di quella di massa.

Mi e' sembrato che lei fosse contrario e ha anche
criticato questa tecnica usata dagli americani.

E come si vede nel film Snowden,

una selezione degli obiettivi si adatterebbe
meglio alla ricerca di terroristi.

E dopo quella conversazione, sono andato
a casa e poi sono tornato qui, e ho...

ho sentito che la Russia ha approvato una
nuova legge, che ha firmato lei stesso,

e che e' stata soprannominata
"la legge del Grande Fratello".

Con questa legge, si approva l'utilizzo
delle tecniche per la sorveglianza di massa.

Sono rimasto sorpreso. Sono tecniche che
Snowden stesso ha condannato, qui in Russia.

Ha menzionato il signor Snowden.

Lui ha rivelato che CIA e NSA sorvegliavano
i cittadini di qualunque parte del mondo,

inclusi leader politici
e i loro alleati.

Ok.

Sebbene la legge che abbiamo
adottato ci fornica questi dati,

queste informazioni vengono conservate
per un arco di tempo maggiore

dalle compagnie che forniscono
servizi internet e quelli telefonici.

Ma le informazioni private, quelle importanti,
possono essere ottenute solo dai Servizi Segreti

o dalle forze dell'ordine,

ma solo se stabilito
dall'autorita' giudiziaria.

La stessa legge esiste in America,

in Canada, in Australia
e in tanti altri paesi.

E credo sia una legge necessaria
e giustificata dalla lotta al terrorismo.

Se tutti i dati venissero
semplicemente cancellati,

allora svanirebbero tutte le opportunita'
di arrestare i possibili sospetti.

Ma perche' lo sta facendo? Sembra una
retata contro tutti i cittadini russi.

Ora che la Siria e', purtroppo,
totalmente controllata dal Daesh

e da altre organizzazioni terroristiche,

ci sono 4500 cittadini russi
che stanno combattendo li'.

- Ed altri 5000 sono nell'Asia Centrale.
- Ok.

Soldati provenienti
dalle ex repubbliche sovietiche.

E che hanno ancora
dei legami con la Russia.

Lo scorso anno, i nostri Servizi Segreti
hanno sventato 45 attacchi terroristici.

Questo e' uno degli uffici in cui io e i miei
colleghi organizziamo delle videoconferenze

con le differenti regioni della Russia.

Allora, mi spieghi cosa succede qui.

E' qui che si decide se
effettuare o no dei raid?

No, quello avviene in un'altra stanza.

Ma se si riferisce alle mie
funzioni in quanto Comandante in Capo,

possiamo farlo anche da qui. Abbiamo
i mezzi di comunicazione necessari

e abbiamo una linea diretta
con il Ministero della Difesa.

- Ora stiamo chiamando...
- Cos'e' successo?

il Ministero della Gestione delle Crisi.

Buon pomeriggio, signori.
Riuscite a sentirci bene?

Mi servirebbe un rapporto di
quanto sta accadendo sul territorio.

Alle 12, abbiamo avuto un'emergenza
nel Distretto di Tula.

Stiamo monitorando tutte
le strade principali.

Abbiamo gia' stabilito
piu' di 50 punti caldi.

E al momento non
abbiamo problemi con il traffico.

Nel Distretto Federale degli Urali
e nella citta' di Krasnojarsk,

le temperature sono piu' basse
della norma di circa 10 gradi.

- Fine del rapporto.
- Grazie e buona fortuna.

Chiamatemi il Ministero della Difesa.

Buon pomeriggio, Comandante.
Riesce a sentirmi bene?

Signor Presidente, qui parla
il Generale Kristoforov.

Avete parlato con i nostri colleghi
che si trovano in Siria?

Si', siamo in costante contatto con
i nostri uomini presenti in Siria

e stiamo monitorando la situazione e
facendo tutti gli aggiustamenti necessari.

Chi sta gestendo la
situazione a Laodicea?

Il Comandante Generale Cartapolov.

Gli dica di inviarci un rapporto sulla
situazione in Siria in questo momento.

Ma quelli sono aerei veri?

Si', tutte le informazioni vengono
raccolte in tempo reale.

E per quanto riguarda
i sottomarini?

Si', tutte le informazioni su dove si
trovano e cosa stanno facendo

le abbiamo in tempo reale,
24 ore al giorno.

Signor Presidente, e' arrivato il rapporto
dal Generale Cartapolov sulla Siria.

Per ora la situazione e' stabile.

Dice che stanno lavorando con la loro
controparte turca per prepararsi ad agire

nel Deresor e nei distretti di Elbab.

E' in corso il rilevamento degli
obiettivi che fanno parte dell'ISIS.

Tra poco, inizieranno a coordinarsi
per portare a termine le missione.

Ringrazi il Generale Cartapolov
da parte mia e gli auguri buona fortuna.

Voglio ricevere dei rapporti da lui ogni
giorno. Glielo riferisca, per favore.

Grazie.

Allora, per usare dei termini militari,
lei ha detto di avere un budget...

quello americano e' di 600 miliardi.
Il vostro ammonta a 66 miliardi,

secondo questi dati. 66 miliardi.
E' quasi un decimo di quello americano,

corrisponde all'incirca al 12 % della
cifra spesa dagli Stati Uniti.

Quello cinese e' di 215 miliardi. 215.

Quello dell'Arabia Saudita
e' di 87 miliardi,

e quindi la Russia rimane al quarto
posto con i suoi 66 miliardi.

- Sono dati che le tornano?
- Si', siamo li', all'incirca.

L'Arabia Saudita spende piu' soldi di voi.

Beh, pare proprio di si'.

Com'e' possibile? Avete un
esercito non proprio piccolo.

E, insomma, anche la vostra
economia e' piuttosto sviluppata.

Ma come ci riuscite?
Cioe', come fate a...

non avete delle lobby che vi
costano un sacco di soldi?

Non esistono le bustarelle, la corruzione?

Certo che esistono,
come in tutti in paesi d'altronde.

Ma sappiamo che la cosa piu' importante e'
avere un'economia funzionante e performante.

Le forze armate devono essere compatte,
ma sono anche moderne ed efficienti.

Spendiamo il necessario.

Le uscite per le spese militari
ammontano a poco piu' del 3 % del PIL.

E non e' poco, per la Russia.

Quest'anno siamo riusciti anche a ridurre
l'importo destinato alle spese militari.

Nei prossimi tre anni, faremo in modo che
questa incida sul PIL per il 2,7 o 2.8 %.

Gli Stati Uniti invece
continuano a costruire.

Si continua a parlare dii questi
sistemi missilistici.

Crede che abbiamo raggiunto un punto
di svolta nello sviluppo di questa tecnlogia?

Che si sentano in
qualche modo superiori?

Non credo ci sia stata una svolta.

Ma e' possibile che succeda.

Ed e' una cosa che dobbiamo
tenere in considerazione, ovviamente.

Ma hanno un piano.
Sono sicuramente al lavoro su qualcosa.

Ho questa sensazione. E penso che
questo possa permettere loro di poter

eventualmente distruggere i vostri silos
missilistici con un colpo solo.

E credo che noi riusciremmo a
gestire la vostra risposta.

Ma poi vi avvertiremmo che stiamo
per colpirvi una seconda volta,

e che questa volta spazzeremo via le vostre
citta', la vostra gente, tutto quanto.

Cercando di proteggersi
costruendo un ombrello.

Ma, in realta', questo non fa altro che
incentivare una nuova corsa agli armamenti.

Inizia a serpeggiare della diffidenza.

Riguardo la questione in Siria,
puo' dirci qual era il suo obiettivo?

Puo' dirci cos'e' successo e
com'e' la situazione ora?

Abbiamo assistito a cio' che stava
succedendo in certi paesi.

Mi riferisco, nello specifico,
all'Iraq e alla Libia.

C'erano anche altri
paesi in difficolta',

ma le situazioni in Libia
e in Iraq erano tragiche.

E questo a causa della rimozione
forzata dei regimi al tempo in vigore.

Gli esponenti di questi regimi non furono
semplicemente rimossi, ma vennero uccisi.

E noi non vogliamo che
accada la stessa cosa in Siria.

Se succedesse, il paese
sprofonderebbe nel caos.

Le diro' di piu': se in Siria succedesse
l stessa cosa che e' successa in Libia,

le posizioni delle
organizzazioni radicali,

di quelle terroristiche,
si consoliderebbero.

Sono forti gia' ora,

visto che controllano la maggior parte
del petrolio estratto dal paese.

- Si sta riferendo ai terroristi?
- Parlo dei terroristi, si'.

Vendono artefatti dei musei,
dei manufatti culturali,

e ricevono aiuti dall'estero che li
hanno fatti diventare molto potenti.

E noi dovremmo evitare che si
rafforzino ancora di piu',

visto che vogliono costruire un Califfato
che copra l'Europa dell'Est

per arrivare all'Asia Centrale.

E' questo cio' che la
preoccupa maggiormente?

Si', esatto. Ma abbiamo anche
degli obiettivi concreti.

In Siria stanno combattendo migliaia di militanti
provenienti da ex repubbliche sovietiche.

E dobbiamo impedire che queste
persone riescano a tornare in Russia.

E tutto questo ci ha spinto ad adottare
le misure di cui lei e' al corrente.

Ma, al tempo stesso,
siamo sicuri che...

che l'attuale governo siriano

ha commesso degli errori nella costruzione
delle relazioni all'interno del paese.

Ecco perche', prima di muoverci, ci
siamo interfacciati con il Presidente Assad.

E lui e' al corrente dei problemi
che il suo paese sta affrontando,

e lui non solo e' disposto a dialogare con
i gruppi di opposizione, anche quelli armati,

ma e' anche pronto a lavorarci insieme
per creare una nuova Costituzione.

E' disposto a permettere a degli
organi di controllo internazionale

di supervisionare le
elezioni presidenziali.

E riguardo le strade che l'ISIS stava usando
per trasportare il petrolio in Turchia?

Una di queste strade conduceva direttamente
dove vivono i cosiddetti "turkmeni".

E quella strada era il modo migliore per
rifornire di petrolio tutta la Turchia,

perche' e' la piu' corta e fornisce l'accesso

ad un porto nel Mediterraneo
situato in Turchia.

E ha parlato di questa
cosa ad Erdogan, vero?

No, non gliel'ho detto.

Stava colpendo le aree dove
vivono i turkmeni

ma non gli ha detto il perche'?

Pensa che avrei dovuto dirglielo?
E perche', poi?

Quello non era il nostro paese.
Stavano collaborando con le autorita' siriane,

con le forze armate siriane,
per combattere i gruppi radicali.

Avrebbe potuto dirgli,
in maniera diplomatica,

"Signor Presidente, disponiamo
di valide informazioni

secondo cui dei camion di petrolio stanno
raggiungendo certi posti della Turchia,

e crediamo anche che ci siano dei
soggetti, al confine,

dei contrabbandieri che stanno
collaborando con l'ISIS

per far entrare il petrolio,
e la cosa ci preoccupa."

E' davvero bello parlare con lei.

Le dico una cosa: durante il summit del
G20, quando i giornalisti sono andati via,

ho tirato fuori delle foto

grandi cosi',

e, restando seduto, ho mostrato
a tutti queste strade,

le ho mostrate alla
nostra controparte americana,

visto che sono proprio gli Stati Uniti a
guidare la coalizione che combatte l'ISIS.

Tutti sapevano.

Provare a sfondare una porta che e'
gia' aperta la trovo una cosa senza senso.

E' una cosa evidente.

Non parliamo di un solo camion. Ce ne sono
migliaia che percorrono quella strada.

Sembra un gasdotto ambulante.

Chi c'era in quella stanza in
rappresentanza degli Stati Uniti?

Beh, mi sta chiedendo cose che sarebbe
meglio non rendere pubbliche.

Allora, due volte al giorno,
quindi anche oggi e domani,,

lei riferisce alla NATO lo stato
delle missioni in Siria.

No, non alla NATO ma
all'esercito americano.

- Ah, parla direttamente con loro?
- E loro fanno la stessa cosa con noi.

E le riceve le stesse informazioni?

Si', gli Stati Uniti ci riferiscono in quale
area stanno operando i loro soldati.

Per prevenire delle catastrofi?

Per prevenire incidenti
nello spazio aereo.

Sembra pericoloso.

Si', in un determinato spazio aereo possono
essere presenti aerei di diversi paesi.

Sono cose che possono
sempre comportare delle conseguenze.

E comunque, noi stiamo agendo
su invito del governo siriano,

- Capisco.
- quindi legittimamente.

Quindi stiamo agendo nel rispetto delle
leggi presenti nella Carta delle Nazioni Unite,

considerando che delle forze militari esterne
paesi possono invadere lo spazio aereo altrui

solo se non violano le leggi
internazionali attualmente in vigore,

quindi o devono ricevere l'autorizzazione
del Consiglio di Sicurezza dell'ONU

o l'invito del governo
di quel determinato paese.

- Quindi quello che fanno e' illegale.
- Tutte le truppe straniere che arrivano in Siria

senza aver ricevuto il nostro invito,

il nostro permesso e senza prima essersi consultate
con noi, sono da considerare degli invasori.

Ma noi siamo ancora consapevoli di
avere un obiettivo in comune,

ovvero combattere il terrorismo, e
siamo pronti a collaborare.

Quindi ci sono aerei francesi,
militari britannici,

militari turchi e poi...

- ho dimenticato qualcosa?
- Anche l'Australia ha mandato degli aerei.

- Oh, davvero?
- Si'.

- Anche l'Australia? Ma e'...
- Si', e anche il Canada, penso.

E anche il Canada.

L'Iran invece? Non ha
mandato le proprie forze aeree?

No, gli iraniani no.

Lo definirei uno spazio aereo "bollente".

Non direi, visto che, in media, i nostri piloti
fanno dai 70 ai 120 raid aerei al giorno,

mentre invece la coalizione guidata dagli
Stati Uniti ne fanno dai 2 ai 5 al giorno.

Fate da 72 a 100 raid aerei al giorno?
Sette giorni alla settimana?

Si', esatto.

Si', ogni giorno.

E quindi immagino che stiate
facendo dei progressi.

Non si creera' la stessa situazione che
si creo' in Vietnam, vero?

- Si', stiamo facendo dei progressi.
- Vede dei progressi, quindi.

Li vedono tutti. Ovviamente, l'ISIS
controlla ancora molti territori,

ma ce ne sono altri che sono
gia' stati liberati.

E non si tratta di territori
qualunque o zone desertiche.

Parliamo di zone che sono di
vitale importanza per la Siria.

Ma non solo. Il fatto e' che molti gruppi,
molti tribu' siriane, incluse quelle sunnite,

ci hanno detto che sono pronti a
collaborare con noi per combattere l'ISIS.

E abbiamo stabilito dei
contatti con queste persone.

E abbiamo anche informato della cosa il
Presidente Assad e i vertici militari siriani.

Abbiamo detto che forniremo supporto a questi
gruppi sunniti che vogliono combattere l'ISIS

e il Fronte al-Nusra. Sia Assad che l'esercito
hanno condiviso questa nostra iniziativa.

Questi gruppi sunniti,

supportati dalle nostre forze aeree,

stanno combattendo l'ISIS e il Fronte
al-Nusra di loro iniziativa.

Facciamo finta che voi riusciate davvero a
fare dai 70 ai 120 raid aerei al giorno

per due mesi, quindi 60 giorni.

Parliamo di una cifra che va dai
4 mila ai 7000 raid aerei.

Ma quanto e' grande l'ISIS?
Quanto e' estesa?

Sembra che l'ISIS sia composta
da almeno 80 mila persone.

Di queste, 30 mila sono mercenari che
arrivano da 80 paesi di tutto il mondo,

inclusa la Russia.

Ecco come operano
le nostre forze aeree.

- A chi stanno dando la caccia?
- Questi militanti stanno scappando

con delle armi. Non si tratta
solo di mitragliatrici,

ma hanno delle armi molto
potenti a loro disposizione,

che usano per distruggere
i veicoli dell'esercito.

Il pilota sta dicendo che fara' un altro
tentativo per provare a colpirli.

- Ma non sono dotati di missili stinger?
- Chiaramente ora stanno correndo dei rischi.

Queste sono le stesse persone contro
cui ha combattuto in Afghanistan.

Chi puo' dirlo? Questi sono terroristi
che vengono dai diversi posti del mondo.

Va bene. Quindi e' stato
un attacco a sorpresa?

Stanno cercando di entrare in
Siria dal confine turco.

Credo che questo possa essere un buon modo
per scoraggiare il reclutamento nell'ISIS.

Se vedi queste cose, ti passa
la voglia di unirti a loro.

Noi non vogliamo gettare benzina
sul fuoco di questo conflitto.

Noi siamo interessati
a promuovere il dialogo,

anche per preservare l'integrita' del
paese, che e' una cosa molto complicata.

E' una situazione complicata, che rende difficile
trovare il consenso di cui si ha bisogno.

Ma abbiamo stabilito dei contatti
con l'Iran e con la Turchia,

ed e' questo che ci fa sperare di
riuscire a conseguire buoni risultati.

Abbiamo bisogno del supporto
degli Stati Uniti

e di quello dell'Arabia Saudita,
della Giordania e dell'Egitto.

Procederemo con cautela, cosi' da non
minare i progressi che abbiamo fatto finora.

Concentriamoci su un'altra guerra.

In Crimea, prima del referendum,

il cacciatorpediniere americano
Donald Cook stava

entrando nel Mar Nero

quando ha invertito la rotta e non ha
portato a termine la sua missione.

Successe la stessa cosa durante la
Crisi dei missili di Cuba,

quando una nave che stava per superare
la linea di demarcazione,

decise di invertire la rotta.

Appena la Crimea e' entrata a
far parte della Federazione Russa,

il nostro comportamento verso
quel territorio cambio' drasticamente.

Se la Crimea veniva minacciata,
in quanto territorio russo,

noi dovevamo proteggerla con
tutti i mezzi a nostra disposizione,

come avrebbe fatto ogni altro paese.

Cresce la tensione tra gli Stati Uniti e
la Russia, dopo che un F-16 russo

ha compiuto azioni di disturbo verso un'unita'
navale militare americana nel Mar Nero.

La nostra corrispondente per gli
affari esteri, Martha Raddatz,

sta seguendo la vicenda da Washington.
Martha,

la manovra operata da questo F-16 richiama
alla mente il periodo della Guerra Fredda.

Certo, George.
Questo jet russo

ha compiuto azioni di disturbo verso il
cacciatorpediniere americano nel Mar Nero

non solo una volta, ma ben dodici
volte nell'arco di 90 minuti.

I paesi della NATO hanno annunciato
delle esercitazioni nel Mar Nero.

Un cacciatorpediniere americano
e' comparso vicino alle coste romene,

mentre delle portaerei sono state
avvistate nel Mediterraneo.

In Crimea invece e' stato
avvistata la USS Donald Cook,

con a bordo missile cruise.

Non paragonerei questa situazione
alla Crisi dei missili di Cuba,

perche' allora il mondo era sull'orlo
di un'apocalisse nucleare.

Per fortuna, quella situazione
non e' arrivata a toccare quel punto.

Anche se noi abbiamo comunque impiegato
i nostri sistemi di difesa piu' sofisticati

e all'avanguardia.

- Si chiamava "Bastion", vero?
- Si', "Bastion".

Ma era un missile enorme.

La USS Donald Cook, invece, aveva dei
missili Tomahawk missiles.

Si', la Donald Cook non poteva fare niente
contro i missili che abbiamo usato in Crimea.

Forse e' per questo che
decise di fare marcia indietro.

Ma il vostro comandante aveva
l'ordine di fare fuoco.

I nostri comandanti hanno sempre il
permesso di fare tutto il necessario

per proteggere la Federazione Russa.

E' stata una cosa non da poco, comunque.

Si', sarebbe potuta finire molto male.

Perche' la Donald Cook si e' avvicinata
tanto al nostro territorio?

Chi voleva provocare? Noi siamo determinati
a proteggere il nostro territorio.

In quale arco di tempo si e' sviluppata
questa faccenda? Questa sfida?

Non credo sia trascorso tanto tempo.

Appena il cacciatorpediniere e' stato
rilevato e considerato una minaccia,

e' stato l'equipaggio della nave ad accorgersi
di essere il bersaglio di un sistema missilistico.

Non so chi fosse il Capitano,

ma ha comunque dimostrato di avere
un ottimo autocontrollo.

Credo sia un uomo responsabile
e un coraggioso ufficiale.

Ha preso la decisione giusta per
evitare che la situazione peggiorasse.

Ha deciso di non procedere.

L'obiettivo non era usare i nostri
missili contro la Donald Cook,

ma dimostrare loro che avevamo dei sistemi
di difesa a protezione delle nostre coste.

Lui e' stato avvertito?
Qualcuno l'ha avvisato?

Appena il Capitano si accorge che la sua
nave e' il bersaglio di un sistema missilistico,

ha degli strumenti per
decifrare questo tipo di situazioni.

Questa cosa si e' svolta in quanto tempo,
due minuti? Mezz'ora? Cinquanta minuti?

Questo possono dirglielo solo gli esperti.
Io credo sia durata solo pochi secondi.

Queste sono cose che succedono spesso?
Non mi sembra infastidito.

E' stato... e' stato
interpellato, almeno?

Sono cose che succedono, si'.

Anche se credo che stavolta siamo stati
vicini ad arrivare ad un punto di non ritorno.

- Ha ammesso che si e' corso un bel rischio.
- Beh, in qualche modo dovevamo rispondere.

- Beh, almeno lo ha ammesso.
- Noi siamo...

noi siamo sempre aperti
a creare un dialogo costruttivo.

Abbiamo fatto il possibile per
giungere ad un accordo politico.

Ok.

Ma gli Stati Uniti hanno deciso di supportare
quest'incostituzionale presa di potere.

Ancora mi chiedo il
perche' di quella decisione.

All'epoca, lei
tenne un discorso.

"Qui parliamo della nostra storia.
Parliamo di russi.

"Di russi che sono in pericolo.

"Non possiamo abbandonarli.

"Non siamo stati noi a mettere
in atto quel colpo di stato,

"ma e' stata opera dei nazionalisti e di
persone con ideali di estrema destra.

"Li hanno supportati.
Ma sapete dove vivono?

"Vivono a 8000 chilometri di distanza.

"Invece noi viviamo qui.
Questa e' la nostra terra.

"Per cos'e' che volete
combattere, li'?

"Non lo sapete, vero?
Beh, noi invece lo sappiamo.

E siamo pronti a combattere."

C'e' speranza?

Speranza, dice?
C'e' sempre speranza.

Io sono convinto che prima o poi
ci confronteremo riguardo a delle decisioni

che ora non possiamo
neanche immaginare.

Nasceranno nuovi problemi...

che dovremo comunque affrontare

Quindi e' un ottimista.

Uno di quelli cauti.

Per quanto riguarda la
situazione in Medio Oriente

e alla difficolta' che sta
attraversando quella regione,

il Primo Ministro di Israele, il
signor Sharon,

una volta, durante una
mia visita in Israele, mi disse:

"Signor Presidente, ora si trova in un paese
in cui non ci si puo' fidare di nessuno."

Credo che, al tempo, avesse gia'
dovuto fare i conti con cosi' tante tragedie

che aveva smesso di credere che quel paese
sarebbe potuto cambiare, in maniera positiva.

Ma io credo che, prima o poi, quel
paese tornera' a conoscere la pace,

e che la gente trovera' un equilibrio
che permettera' a tutti di vivere

beneficiando di una relativa sicurezza,

anche se ora sembra difficile poter riuscire
a trovare una soluzione ai loro problemi.

Sa, non esiste una religione
che inciti all'odio.

L'Islam ha molte denominazioni,
molte correnti,

anche se quelle principali sono
quelle degli sciiti e dei sunniti.

Ma ignoriamo il fatto che ci siano
profonde divisioni tra queste due correnti

che credo dovranno
essere colmate, prima o poi.

O Mosca diventera' un califfato.

Questo cercheremo di evitarlo.

Piuttosto io starei attento ad evitare che
sia Washington a diventare un califfato.

Beh, e' una situazione difficile.

Lo e' stata e ora lo e' di nuovo, quindi sembra
lei sia alle prese con una presidenza tesa.

Ci sono mai stati tempi semplici?

Noi dobbiamo solo ringraziare Dio per averci
dato l'opportunita' di servire il nostro paese.

The Subbers
thelegionsubs.tk