All language subtitles for Noi del Rione Sanità S01E04

Un attimo di pazienza ancora.

Com 'è stavolta, dottor?

Non cambia da un giorno all 'altro, te l
'ho detto.

Deve prima guarire bene.

Ho capito, ma io voglio vedere.

Tanto che avete fatto, alla fine vi
siete goduti lo spettacolo.

Ci vorrei stare io al portoduo.

Ma il camion non si può fare.

Quindi ve ne potete pure tornare da dove
siete venuti. Capisco.

Vedrai con il tempo. Allora non mi sono
spiegato.

Io non vi voglio vedere.

E non voglio vedere a nessuno.

La colpa è mia.

Avevo promesso che ti avrei protetto.

Ma non ci sono riuscito.

Promesso?

Promesso a chi?

A tuo padre.

È giusto che tu lo sappia.

Ci siamo conosciuti quando lavoravo in
carcere.

Allora non era niente vero.

Sei bravo.

Hai talento. Devi fare l 'attore. No,
non è così, credimi.

Come che dicevate?

Massimo, tu devi fare l 'attore.

Voi siete peggio di quelli che mi hanno
fatto la faccia così.

Andatemene.

E dite pure agli altri tre di andarsene.

Io voglio stare da solo.

Non voglio avere nessuno.

Allora? Gli avete parlato?

Non vuole vedere nessuno.

A me?

Non ti devi sentire responsabile di
questa cosa.

Ha ragione.

L 'unico responsabile sono io. E voi
dovreste tornare a casa questi giorni

non dormite.

Giuseppe, basta dirci quello che
dobbiamo fare.

fritto un coppia in mano l 'acqua che ti
brucia vedi tante

facce ma non senti nessuno ma sanno che
sei

strada ma non hai visto il creatore e
quando suona male

gli parla calore

Ue mamma, dovresti andare, magari non
puoi tornare.

Ue mamma, dovresti andare, sotto l
'acqua che non si può fermare.

Ue mamma, dovresti andare, solo tu non
puoi tornare.

Allora, ho trovato la scarola bellissima
per andare davanti a Rì, perché ho

pensato possiamo fare una bella pizza
imbottita con le scarole, le olive.

I pinoli.

Eh, pure i pinoli, quelli sono buoni. L
'uva pasta.

No, l 'uva pasta non mi piace. A me
piace.

Eh, a me no, non mi piace, perché ho
pensato che così Don Giuseppe può, che

se la mangia, che si sta asciugando. È
vero. Qualcuno ci mette pure l 'acciuga,

è buono, in effetti è più saporito.
Comunque se la fate io me la mangio.

Non ce l 'è, ma lo dobbiamo aspettare,
eh?

Tieni fame?

Io molta.

Quindi rispondai pure.

Eh, e tenga fame.

Don Giuseppe, Massimo... Vabbè, gli
passerà.

Adesso lei mangi qualcosa, eh?

Credo sia arrivato il momento di fare il
bagaglio e andare via.

Don Giuseppe, ma che dire?

Parlo con il viscovo e mi dimetto. È il
meglio per tutti.

E ai ragazzi non ci pensa?

Certo che ci penso.

Ci penso e mi convinco che non posso
fare niente per loro.

Ma giù!

Ma il teatro?

Non lo fate più? Ma quale teatro, Cici?

Cici non è giornata, mi aiutate mai?

Fatta.

Beh? Non viene nessuno?

e su buona giornata guarda che io lo so

come ti senti comunque ti senti pieno di
rimorsi ci sta però io ti

voglio bene una cosa te la devo dire ma
che cazzo non potevi sapere che quello

ti stava seguendo non c 'è pensare,
vieni a giocare

Non stai sentendo?

Te ne vai?

Ragazzi. Ho deciso.

Vado via.

Ma come?

Come?

Vi ho caricato di responsabilità che non
erano vostre. Non è giusto.

E noi come facciamo ora? Ma vero, ma noi
come facciamo adesso?

E ci dovevate pensare prima, Don
Giuseppe? Non è che appena scoprite che

quartiere è una chiavica venite
scappate?

Hai ragione.

Dovevo pensarci prima.

Tenevole da andare.

Lo sapevo.

Io già mi sento in colpa per Massi.

Ma mi devo sentire una chiavica pure per
gli altri.

Non so.

Tu non hai colpa.

Volevi vendicarti, ma poi non l 'hai
fatta.

Secondo voi come ci sono riuscito?

Perché per la prima volta in vita mi è
cessato qualcuno che mi ha aperto gli

occhi.

Che mi ha fatto capire che c 'è un nuovo
punto di vista.

E siete stato voi.

Siamo ben andate.

Buttate nel cesto tutto quello che avete
fatto.

Allora avete deciso?

Sì.

Il mio tempo qui è finito.

E allora, se ve n 'è andato, ho una cosa
per voi.

Questo è il vino che mi piace di più.

Fresco.

Acido, pungente, non piace a tutti.

Mia mamma andava pazza, lei mi chiamava
Sprin, perché

sono sempre stato così.

Ma io non mi sono mai messo paura, eh,
Don Giuseppe?

E no, perché a Napoli sono tutti quanti
buoni, comprensivi, ma quello è

folklore.

Perché qualsiasi cosa succedeva, gli
teneva mia mamma che faceva il tifo per

Prendeva quattro a scuola, sapete che mi
diceva Don Giuseppe? E fa buon aspetto,

è sempre meglio di prendere tre.

E quando tenevo 18 anni mia mamma è
morta e volevo morire pure io.

Ma io ce l 'ho fatta a sopravvivere, eh.

Ce l 'ho fatta.

Ce l 'ho fatta grazie a me, grazie al
Signore e grazie al ricordo della risata

di mia mamma, Don Giuseppe.

Quando le persone che ti vogliono bene
se ne vanno.

È un guaio.

E la vostra partenza è un guaio.

Un guaio grosso per il rione Sanità.

Ero iscritta al primo anno di
architettura a Roma e frequentavi i

sociali.

Una notte decidiamo di scassinare un
supermercato.

E' proprio proletario, come negli anni
settanta.

Si svuotavano i supermercati per
distribuire il cibo ai poveri.

E allora ci siamo detti, perché non lo
facciamo anche noi?

C 'è tanta gente che ci ha bisogno.

In poche parole, riuscimmo a forzare la
sera cinesca.

Ma manco il tempo di entrare che arrivò
la polizia.

E poi?

E poi mi sono beccato una condanna a un
anno di carcere.

Lei?

Così sono passata dai centri sociali ai
servizi sociali.

Obbligati.

Però è stato in quel momento che ho
capito che quello che facevamo non

niente.

Invece la fede ce l 'avevo già.

E così mi sono fatta sua ora.

Ma non per espiare.

Per provare davvero ad essere d 'aiuto
al prossimo.

Anche lei si è fatto prete per questo,
no?

Sì.

Ti ricordi che è più importante
insegnare a pescare che regalare qualche

chi ha fame?

Il teatro è stato importante, Don
Giuseppe, ma qua serve la rivoluzione.

Che posso fare più di chiederti scusa?

Che ne sapevo che mi seguivi.

Enzo, per favore, oggi non è giornata,
vattene.

Aspiri.

Lo sai che Don Giuseppe se ne va?

Quello non è che se ne va, se ne scappa.

E fa pure bene, ha capito pure lui che
le stronzate che dice che ormai non

più effetti.

Ma non vuoi fare più l 'attore?

Mi hai guardato bene in faccia, mi hai
capito.

Perciò se per caso hai qualche parte da
potermi far fare da mostro, non fai

sapere. Boh.

Ma affanculo tu il teatro Enzo, per
favore.

Ho sbagliato.

Vi chiedo scusa.

Ora ditemi quello che devo fare.

E io lo faccio.

Questa è la lista delle riscossioni.

È tutta gente che deve pagare.

Ci devo pensare io?

E ti sei fatto grande.

Te la senti?

Il 20 % di ogni debito saldato è tuo.

La protezione ha un costo.

E lo devi spiegare bene, perché si
ostinano a non volerlo capire.

Ah, poi c 'è un 'altra cosa.

Carmine Colangelo.

L 'hanno arrestato.

Deve tenere la bocca chiusa.

Ed è l 'ora che mi piace a me.

Quando arriva la sera, la sanità non lo
deludo mai.

Buona fortuna.

Te ne vai un 'altra volta?

Beh... Quando mi hai lasciato è stato

terribile.

Io non riuscivo ad accettare l 'idea che
l 'amore per gli altri fosse più

importante dell 'amore che provavi per
me.

Poi però ho capito.

Mi sono rassegnata.

Ma così no.

Non lo posso accettare.

Hanno sofferto già in tanti per colpa
mia.

Non posso occuparmi di qualcosa di cui
non sono capace.

Dottor Santoro,

noi vi vogliamo ringraziare perché in
questi mesi ci avete pagato comunque,

anche se non c 'erano commesse.

Ma ora hanno pignorato pure i macchinari
e quindi è chiaro che si chiude.

E si vede che voi lavorate per me ma mi
conoscete poco.

È vero, ci hanno pignorato i macchinari,
però noi abbiamo qualcosa che nessuno

ci potrà pignorare.

E sono la competenza e la passione. Sì,
dottor, competenza e passione, ma senza

macchinari. Non ci vanno da nessuna
parte.

È giusto.

Però noi macchinari ce l 'abbiamo. Sono
negli scantinati.

Sono i vecchi macchinari dei miei nonni.
Noi faremo un passo indietro. Ma per

farne cento in avanti. Ci metteremo a
produrre le scarpe come facevamo un

Ve le ricordate? Sì.

Erano indistruttibili.

E noi così le faremo.

Che dureranno cento anni e ce le avremo
soltanto noi e ce le dovranno pagare per

quanto valgono. E badate bene che ho
detto ce le dovranno pagare perché noi

faremo una cooperativa e saremo tutti
soci alla pari.

Che ne pensate?

Io ci sto!

E tu Giuseppe?

Che ne pensi?

Io ci intorno.

Vediamo un po' questa febbre.

Ma che bella, amore, mi è scesa.

Si vede che stai molto meglio.

Ma chi è papà?

Tu resta qua, eh.

Ma che ci fai qua?

Non sei partito più?

Mi è successo che invece che a Vicenza
il camion lo devo riportare in Sicilia.

La bambina come sta?

Meglio, è spebrata.

Ti preparo qualcosa, hai fame? No,
grazie, ma no.

Ho un mal di testa che mi sta
ammazzando. Magari mi prendo una pillola

metto a letto due ore prima di
ripartire. Ah, io te la prendo la

sdraiaci. No, ma tanto stai in scala. Ma
scusa, riposati perché... Che si sorde

questo?

Che si sorde?

Non lo so.

Ecco che fino a fatta con l 'anima a
mano.

Puoi dire che sono io.

Cosa? Cosa?

Che c 'è?

a quando non più arriva di giochino

Devi stare lontana da quella gente.

E soprattutto quel Mimmon.

Guarda che è un bravo ragazzo, ma che ti
ha fatto?

Ieri ho fatto arrestare il padre.

Ma che dici?

Vieni qua.

Dottore, come glielo devo dire?

Io non so come quella roba sia arrivata
nel mio negozio.

Colangelo, glielo ci ha detto.

È nel suo interesse fare i nomi di chi
le ha fornito la droga.

Solo così la posso aiutare.

Lei vuole o non vuole tornare dalla sua
famiglia?

Massimo.

Che vuoi?

Questo è tutto quello che hai da dirmi?

Ho fatto le notti in ospedale per te per
sapere come stavi.

Molto buono.

Oh, Massimo.

Io pensavo che mi chiamavi, che mi
venivi a salutare quando uscivi dall

'ospedale. Ho pensato male.

Ma perché mi tratti così?

Senti, mi stai vergognando della
cicatrice. Ah no.

Forse non è chiaro.

Cicatrice o non cicatrice.

Tra me e te non ci stiamo a fare niente
prima e figurati a me.

Buono?

Ma è un 'ora che te ne devi andare, eh?
Eh, lo so.

Vai a dormire un po'. Stai a me a
sentire.

È che non voglio essere lasciata sola.

Mamma, tu ti devi andare un po' a
stendere, perché sei agitata.

Eh, ma tu hai sentito l 'avvocato?

L 'ho chiamato, già sapeva tutto.

L 'hanno chiamato ora la procura. Si
risolve tutto.

Ma sei

sicuro?

Oh, bimbi!

Oh!

Vabbè, dai, frate.

Questa col tempo manco si vede più.

Così niente.

Ho saputo di tuo padre.

Non doveva succedere.

Grazie che sei venuto.

Tenevo bisogno di scopermi un poco.

No, Mimmo.

Non ne capisco.

Devi far sapere a tuo padre che sei
canta sul cazzo a mare.

È pure per te e tua madre.

Ma che stai dicendo?

Quello che hai sentito, Mimmo.

Ha mandato proprio te a farti un bacio
da me.

Ehi.

Riferisci il messaggio.

Massimo, io e te siamo fratelli.

Ma che ti sta succedendo?

Quello che ti dovevo dire te l 'ho
detto.

Ah sì?

Allora riferisci tu a chi ti manda, che
può stare sereno.

Mio padre non è come tuo padre, il
colangelo non so come c 'è d 'ara.

Ma vattene a fangulo, eh!

Matilde! Prendi i libri e la cartella,
prendi tutte le tue cose, che ce ne

andiamo.

Sant 'Antonio, quest 'anno vi facciamo
fare proprio un bel giro, va bene?

Ah, perché tu ci parli proprio?

Sì, sì.

Ma lui poi risponde?

No, non risponde, è una statua.

Certo, che scemità.

Però capisce.

Ah, quello sì.

Sì, Sant 'Antone capisce tutto.

Certo. Quest 'anno vi facciamo un cippo
che manca a Forcella, l 'hanno fatta

mai.

Apicciamo tutta la sanità, Sant 'Antone.

Sto scherzando.

Oh, Don Giuseppe.

Don Giuseppe.

Che fate qua?

E lei cosa ci fa qua?

Alla curia non l 'hanno voluta?

E chi c 'è arrivato alla curia?

Aveva ragione lei.

È più importante insegnare a pescare che
regalare un pesciacchino a bisogno.

È questo l 'unico modo per fare
rivoluzione.

Possiamo capire pure noi, per favore.

Venite.

Aspri, suonala.

Lello, dammi una mano. Eh, salve, salve.

Fai piano. Ci stai? No, da solo.

Eh, da solo? Ma non ci arrivo, come
faccio?

Esatto.

Solo se ti unisci con Lello puoi
farcela, giusto?

Io voglio che i ragazzi si uniscano,
tutti insieme.

Devono fare una cooperativa e vendere le
bellezze del nostro quartiere.

Bellezza? Ma quale bellezza?

Su questi c 'ha ragione, Lello. Ma
perché, sei mai stato nelle catacombe di

Gennaro?

No, ci sono degli affreschi
meravigliosi.

Mai visti?

Ma perché quelle stanno chiuse dalla
notte dei tempi. Dal terremoto. Dopo il

terremoto tutta la città è chiusa. Sì.

Sor Celeste, si può?

Manuela.

Giuseppe, che ci fai qua?

Sono contenta che ci hai ripensato.

E pure grazie a te.

Grazie a me?

No, vedi che è qualcosa valgo. Cioè, ci
hai messo un bel po' di tempo a capirlo.

Veramente già lo sapevo.

Hai fatto bene ad andartene da casa.

Anzi, dovresti denunciarlo.

Quindi, un prete che mi consiglia di
abbandonare il focolare domestico?

Se fosse un focolare di quelli belli che
riscaldano e tengono al sicuro.

Che con te non è stato possibile.

Lo so.

Chissà come sarebbe stato.

Io non... non so dove andare.

Cioè, non so proprio che fare.

No, adesso lo sai qua.

Sì, lo so. E domani?

Allora ti stacco.

Scusate, alla casa d 'accoglienza dei
cristallini c 'è posto, eh?

Non è una reggia, però mi sembra la
soluzione migliore. Andrà benissimo,

Salima, vieni, ci pensi tu, eh? Ciao.

Allora mi accompagni tu? Sì. Perfetto,
grazie. Vado da Matilde.

Grazie.

Sono contento che sei venuta, sono
proprio contento. Sì, ma non posso stare

molto.

Eh, bravo.

Non ti preoccupare, non ti trattenga,
sai.

Però mi sembrava bello parlarti qua, no?
È un po' il nostro posto, capi?

Di cosa?

Eh, io ci ho pensato tutta la notte, non
sono riuscito a dormire. Ho pensato a

me, a te, a... non lo so, c 'è... No,
Mimmo.

No. Perché hai saputo di mio padre, eh?

E mi dispiace da morire. No, no, non ti
devi dispiacere perché mio padre non è

un delinquente. Io non lo so, in qualche
modo l 'avranno messo in mezzo.

Comunque poi ci pensa l 'avvocato. Non è
per questo.

E allora qual è il problema? Scusa, è
che il lucoso brutte... Ma che cazzo c

'entra, Gabriele? È stato mio padre! A
proibirmi di vederti.

Non potrei essere qui, ora?

E c 'è un motivo ben preciso.

Eh, qual è il motivo?

È stato lui ad arrestare tuo padre.

Mi dispiace.

Non dimenticate niente.

Ciao, Cicillo.

Ciao, signora.

Sento aria di guai, eh? Che altra
pensata ha fatto oggi?

I ragazzi hanno diritto a un futuro e in
qualche modo cerco di farglielo capire.

Eh, un futuro sempre più difficile per
qualcuno.

Al povero Mimmo è crollato il mondo
addosso nel giro di una giornata.

Papà è uno stronzo.

Ecco Massimo, come facciamo?

Diamo gli tempo.

Ora tu pensa a tua madre.

Facili chi scherza, eh?

Don Giuseppe, ma perché ci avete portato
qua?

Ma che domanda è? È tornato. Second
hand, va!

No, no, la domanda è giusta. Li ho
portati qua perché dovete guardare.

E che c 'è da guardare?

La sanità dall 'alto.

Questo è il vostro quartiere e bisogna
cambiare prospettiva.

E come?

Lo capirete piano piano.

Intanto ho deciso di portarvi in
viaggio.

Davvero? Sì. E dove andiamo? E questa è
una sorpresa.

Papà, però Mimma non c 'è soldi per
venire. Vuole tenere il padre in

Ma ti vuoi fare i fatti tuoi? Mica me lo
offri tu il viaggio. E basta. E se

potessi te lo offrire? Ma nessuno tiene
i soldi, Enzo.

Comunque, il viaggio lo paga la curia.

Ah, è brava la curia. Allora io, al mio
tre, andiamo in viaggio. Vai, un,

due e tre.

Andiamo in viaggio!

Come vedi non li conto neanche.

E la tua parte?

La tengo già pronta.

Ma dov 'hai?

Hai saputo?

È tornato il prete.

Dice che vuole portare i ragazzi in
viaggio ora.

Ma quando se ne inventa per imbriacare
il cervello a quei tuoi amici?

A tua caccia.

Quindi lui gli imbriaca il cervello e
noi a uno a uno glielo rinfreschiamo.

In mezzo alla sanità ci sta una che ci
tiene

tanto a te.

Anna.

Ma pare si chiama Anna.

Kate, aspetta un attimo.

Ti voglio dire una cosa, fai. Non ti
preoccupare, me ne vado prima che ci

vedano. Vabbò? Sì.

Ti devo dire due cose importanti.

La prima è che io al viaggio non ci
vengo.

Vabbò? Quindi se giustamente ti stai
facendo dei problemi, perché venivo pure

io, non ce ne saranno. E perché no?

Non posso lasciare il negozio così. Poi,
mamma non la voglio lasciare da sola. E

poi, non te lo so spiegare come è stato
fatto, ma quando sto vicino a te...

Molto paura pure di respirare.

Poi la seconda cosa è che a me non me lo
fotto proprio se è stato tuo padre a

far arrestare il mio.

Se il mio padre è colpevole è giusto che
deve pagare, no?

Ma io che c 'entro?

E se tuo padre ha fatto arrestare il
mio?

Gesù, quello è un magistrato.

Lo deve fare.

Ma tu che ci azzecchi? Noi che c
'entriamo?

Io ci ho provato, eh.

Ma proprio non ce la faccio a non
pensare a te.

Pur io non riesco a non pensarti.

Scusa, non me la sento.

Dopo però ci vediamo alla festa.

Ci sta il cippo, è bellissimo, voi non
lo conoscete.

E noi chi, scusa?

Voi... pianeta vomero.

Hai visto?

Ehi, è che... Venga, venga, venga. Sant
'Antonio, vi siete ingrassato.

Secondo me sei tu che ti sei
invecchiato.

Ha la malata tutta. Non ti preoccupare.

Ecco qua.

Così, perfetto.

Beh, come va? Tutto a posto?

Sì, sì, abbiamo quasi finito.

Come sto?

Io ci avrei messo un po' di rosso, una
cosa un po' più alternativa.

Anna, aspetta un attimo.

Sto andando alla protezione.

Staccio. Solo che... io ti volevo
chiedere scusa.

L 'altro giorno sono stato un po' troppo
stronzo con te.

Meno male che lo sai.

Poi si potrebbe raccontare su di te.

Oppure... si sfregge in faccia.

A me della cicatrice non mi importa
niente.

Non è quella che mi fa paura.

Io scappo se mi tratti male.

C 'hai ragione.

Però per me è importante sapere che tu
sei dalla mia parte, Anna.

Mi ci tengo a te.

Pazzotà. Meno male che sei tornato, non
c 'è?

Grazie, bravo.

Lello, mantieni, Lello, non fa pinta
però!

Don Giuseppe, grazie per tutto quello
che state facendo per il quartiere.

a voi.

Scusatemi, Don Giuseppe, vi posso
parlare un attimo?

Certo.

Sentite, Don Giuseppe dice che volete
portarli a fare un viaggio, ma se vuol

sapere dove?

È vero, ma la meta ancora non l 'ho
decisa.

Ma ragazzi, noi siamo usciti dal
quartiere, noi non siamo abituati a

perché volete fare qualcosa?

Perché quando uno fa un viaggio vede le
cose da un punto di vista diverso.

Don Giuseppe.

Non vi preoccupate, ha detto che è un
viaggio di pochi giorni. Sicuro?

Vabbè, come volete voi.

Grazie.

Don Bastiano, che bella sorpresa.

La sorpresa l 'abbiamo avuta noi alla
curia, la mattina.

Perché? Cos 'è successo?

Abbiamo saputo di un viaggio con,
diciamo, quei ragazzi.

E come l 'avete saputo?

Non è importante.

Importante è invece quello che vi deve
dire il vescovo.

Ci vediamo domani mattina.

Ma che è successo, Don Giuseppe?

C 'è che quando faccio una cosa la curia
già lo sa.

E lei come se lo spiega?

Secondo me c 'è qualcuno con il fuoco.

Una talpa?

E ma allora va stanata?

Grazie a tutti.

Che cosa ci vogliamo buttare in questo
corpo, eh?

A te che ci dobbiamo buttare? I mobili
vecchi, no? Io ci ho buttato la

cassettiera di mia nonna. Ma guarda,
bello, veramente, terra a terra, a

basso. Ma dica una cosa più poetica.
Vabbè, sapete che ci butto?

E ci butto gli amori infelici.

Eh, bello, bello! Le giornate di
pioggia, come schifo.

Gli abbracci mancati.

Sei un poeta, Sprint.

C 'è inizio alla verità.

pure io ci butto qualcosa.

Butto gli sguardi che non ti guardano e
pure le persone che ti illudono.

Brava, brava. E tu che ci butti
Caterina?

Io butto i baci vietati.

Bella, brava.

Bella e ci vuoi buttare qualcosa?

No, sembra la cassettiera. La
cassettiera, rimango su tutto.

Buttiamo a Lello!

Il viaggio e la permanenza saranno
interamente a spese mie. Può stare

tranquillo, Venezia.

Il problema non è questo.

È che voi continuate a prendere
iniziative e fare di testa vostra.

Nonostante tutte le promesse e le
premesse fatte.

Io credo che faccia bene, ragazzi. Può
aprirgli la mente.

Qual è l 'obiettivo?

Sarebbe bello se riuscissimo a
valorizzare le bellezze del nostro

Vedere come fanno le città che ci
riescono.

Se abbiamo delle iniziative, magari
arrivano i turisti, aprono i negozi, c

'indotto.

Sarebbe la rinascita del quartiere e la
delinquenza scomparirebbe.

Padre, scusate, ma voi bevete?

Quindi se ho capito bene, voi vorreste
trasformare la sanità in un museo a

aperto. Non abbiamo niente da migliare a
Roma o a qualunque città d 'arte.

Voi non siete un idealista.

Voi siete nell 'uso.

Oppure bevete.

Se i ragazzi vogliono partire per Roma,
un capo al mondo.

Non posso neanche certe impedirlo.

Ma non con voi. Come? Avete capito bene.

Io vi ordino ufficialmente di non
partire. E su questo non si discute.

Invece si discute come.

Voi mi avete mandato alla sanità per
guidare la gente ai ragazzi.

allora non basta ascoltare la messa o
ricevere l 'assoluzione in un

confessionale, ma ci vogliono i fatti.

Forse vi siete abituati a questo bell
'edificio con tutte le sue comodità per

ricordarvi il mondo vero là fuori come è
fatto.

Come vi permettere? Lei può tagliarmi i
fondi, può anche mandarmi in una chiesa

qualsiasi, ma fino a quando indosserò
quest 'abito, lei non può impedirmi di

fare il prete.

Don Giuseppe, la curia vi può impedire
di indossare quest 'abito?

Non ve lo dimenticate e regolatevi di
conseguenza.