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Il tempo si gioia, l 'acqua passa

sotto il ponte, sui bordi della scena,

due ombre s 'avvolgono.

Il tempo si gioia,

niente ha cambiato.

La vita si va

portando i nostri ricordi.

Il tempo si gioca a Parigi come in

oltre e passano le settimane

e l 'espoir si muove.

Ho ricevuto il vostro biglietto.

Perdonatemi se vi ho disturbata, ma non
so chi rimorgermi.

Sono disperata.

Io farò tutto quello che posso, ma
cercate di fare calma.

Forse la cosa non è così grave.

Forse è vero.

Chi vi ha detto che io sono di Bergerac
come voi?

Una vicina che legge i giornali.

E conosce tutto della vita del signor
commissario.

Io sono la figlia del farmacista di
Bergerac.

In piazza? Sì,

eravamo tre sorelle, ricordate?

Quando voi eravate bambine, io già da
anni lavoravo nei campi.

Abitavamo vicino al ponte della Dordogna
in una casa con la torretta. Io ho

aiutato in farmacia per un paio d 'anni.

Poi mi sono sposata.

Noi in farmacia ci si andava di rado.

Mi ricordo di essere venuto una volta
sola, quando stava per morire mio padre.

Signora, che cosa posso fare per
aiutarvi?

Convincere il signor commissario che il
mio pollo è innocente.

Non è lui che ha ucciso il signor
Couchet.

Ve l 'ha detto lui?

Sì, ma era sincero.

Vi giuro che era sincero, io lo conosco.

Quando gli avete parlato?

Alla notte stessa è venuto qui alle tre
per prendere un po' di denaro,

qualche cosa per partire.

Ma se non è stato lui ad uccidere, come
faceva a sapere che era stato commesso

il delitto?

Uscendo dal cinema, dopo l 'ufficio, si
è accorto di avere dimenticato nel

laboratorio l 'impermeabile. È andato
per riprenderlo e ha visto la polizia.

Ho udito i passanti parlare.

Che ne ha detto il ragazzo? Ma allora
perché non si è presentato subito?

Aveva in tasca la rivoltella.

Aveva minacciato di uccidere il padrone.

Ha avuto paura di essere incolpato.

Adesso voi non avete un 'idea di dove
può esserti nascosto?

No, no, no. Bisogna assolutamente
ritrovarlo.

Convincerlo a costituirsi, anche se
certi indizi sono contro di lui. Ma sei

innocente, tutto si chiarirà, vedrete.

Io conosco mio marito, si accanisce per
scovare un colpevole allo stesso modo

che può difendere un innocente.

Ma aspettami, signora.

Signora, calmatevi.

Buonasera, signora McGree.

Ma sei qui?

E come mai?

Siamo a casa insieme? Tu vuoi?

Certo a me.

Ma come hai fatto?

Prendiamo un taxi?

Ecco, il solito spendacione, no.

Prendiamo il metro.

Prendiamo il metro.

Lo sapevi che ero dalla signora Tardier?

Ben poliziotto sarei se non sapessi dove
mia moglie va di nascosto.

Eh, gli agenti sorvegliano la casa.

Ah, ecco. Mi sentirà Jerome, eh? No, no,
no.

Questa non è una nostra faccenda
privata, è una questione di ufficio. Per

questioni di ufficio Jerome non è del
tuo o mio nipote, ma un funzionario mio

dipendente. Ma non ho fatto niente di
male. Questo poi ne riparleremo.

Non vuoi sapere com 'è andata con la
signora Terghi?

È andata bene. Va bene.

E come lo sai?

Ma come lo so?

Premi dal desiderio di informarmene,
perciò... Io vorrei sapere come ti è

in mente che io... Come come? Alle nove?

Alle nove non eri ancora rincasata.

Perciò ho dato l 'allarme. Dico, dove è
andata questa? Perché che ore sono?

Che ore sono? Che ore sono?

No, insomma, credo che sia abbastanza
tardi. Le dieci e dieci, hai capito? Le

dieci? Oddio, la cena!

No, no, non preoccuparti. C 'è... C 'è
Jérôme che la sta preparando.

Jérôme? e che il cielo ce la mandi buona

è

amaro

è bruciato sopra è bruciato e sotto

non è cotto perché andava rivoltato?

Certamente vuoi fare.

Ma sai lui poverino non è pratico.
Quante uova ci hai messo?

Quattro. Quattro?

È giusto.

Giusto, bravo.

Per me è troppo.

Scusa, ma sento questa mara del bruciato
proprio non mi va.

Non te la chiamare, no?

No, no.

Comunque vi stavo dicendo.

La nonna lo crede innocente, naturale,
ma tu cosa le hai detto?

Io le ho detto che anche tu non lo pensi
colpevole.

No, guarda, io non ho mai detto una cosa
simile.

Scusa, dai tuoi discorsi mi pareva di
aver capito che tu pensavi che... Ah, ti

pareva, tu credevi di aver capito che io
pensassi? No, evidentemente, d 'ora in

poi, direi che io chiacchierò un po'
meno in casa mia.

La nonna del ragazzo, ti ha detto almeno
dove potrebbe essersi rifugiato il

nipote? Sì, mi ha dato il nome e l
'indirizzo di tre suoi compagni di

compagni, non amici, e l 'indirizzo di
una zia.

Aspetta, aspetta, l 'ho nella borsetta,
vado a prendersi.

Ah, vedi.

Mangia anche il mio.

Ti piace?

Con quella marognola così?

Anzi, forse quella sì.

Boh.

Poi non c 'è solo il ragazzo che
potrebbe essere l 'assassino, eh?

In quella casa lì, in quell 'ufficio,
nella vita di Couchet, la gente strana,

sospetta, la trovi ad ogni passo.

Per esempio perché non è il direttore.

Ma chi? Il Dio Filippi?

Eh, Dio Filippi.

Scusa. Dio Filippi pensò a sapere...

Che Coussé avrebbe portato i 300 .000
franchi.

Qualcuno ce li ha quei denari adesso?

Signora Marten, per esempio, no?

Oppure il figlio di Coussé. Lo lo so.

300 .000 franchi per un disperato come
lui.

Poi c 'è anche Nina, la ballerina, con
la faccia di... No, no, no. No, no, no.

Che cosa sai tu? No.

E perché non la signora Couchet, la
vedova?

No, ma che dici?

Eh, che dico?

Che lei potrebbe essere nella lista, no?

Forse non tanto, vedi, per ragioni di
danaro, no?

Ma per mettere il fine ad una
situazione, quel figliastro che ricatta

suo marito a trezza con la ballerina,

tale signora di una famiglia distinta,
di provincia, non può mettere scandali

qui.

Vedete come si può andare lontano
seguendo le supposizioni, eh?

Le apparenze, si smarrisce.

Oppure esiste un luogo in quel
caseggiato da cui si poteva vedere

Le finestre dei Martin.

Ah sì, qual è? Sì, ma i Martin però
fermano, non hanno riveduto niente,

non sono curiosi.

Guarda, questi indirizzi li devi dare a
Torano.

Sa lui cosa farne.

Tu vieni ad aspettarmi domattina nel
cortile dei laboratori Couchet.

Non tanto presto, alle nove diciamo. Va
bene?

Va bene.

Hai già finito?

Mangia, mangia.

Grazie.

vieni nel mio ufficio esco alle 7 d
'accordo

Buongiorno, signor Commissario. Signora
Borset, come va?

Bene, grazie.

Fa piacere rivedervi.

Andate... Credevo voleste andare dai
signori Martè. No. La signora Martè è

molto male questa notte.

Hanno dovuto chiamare il medico d
'urgenza.

Ah, sì?

Credete che ci sia qualcuno in casa?

Quella, quella è un po' tocca.

Buongiorno signor Commissario.
Buongiorno signora Boursier.

Buongiorno.

Fate piano, signor Commissario. Si è
appena addormentata.

Scomodatevi. Permesso.

Scusate, grazie.

Prego.

Io

desideravo

solamente avere notizie della signora.
La portinaia vi ha detto... Sì, ma cos

stato?

È stata una cosa terribile, un sistema
nervoso già

costituzionalmente un poco... Con queste
cose capite, commissario.

Accomodatevi, prego. Grazie.

Volete un caffè?

No, no, grazie. Permettete che lo prenda
io? Prego.

Forse ieri sera la signora ha avuto
qualche contrarietà, no? No, no.

Ha avuto visite?

No, nessuna.

Forse è venuto il figlio della signora,
no?

No, no, niente, nessuno. È stata una
cosa, una cosa improvvisa.

Così, si può dire che è incominciata
subito dopo cena.

Voi non avete nessuna idea su questo
delitto, vero?

Scusate, io che idea?

Porta a bere, io vi giuro che se avessi
qualche idea io ve la... Marten?

Marten?

Marten, che cosa succede?

Niente, mi è caduta una tazza, cara.

Se avessi qualche idea, io ve la...

Voi siete un bravo uomo, non è vero
Marten?

Un uomo onesto, non è vero?

Se sapeste qualche cosa che può aiutare
la giustizia a scoprire il colpevole,

sentirete il dovere di parlare, non è
vero?

Ah sì, sì certo, certo.

Ma io non so nulla, ecco.

Che opinioni avete di vostro figliastro?

Roger, ah Roger.

La Roger è più disgraziato che cattivo.

Tutta la colpa, credetemi, è stata di
suo padre.

Che mia moglie ha ragione, non si
dovrebbe dare tanto denaro ai ragazzi.

E quel che è peggio è che Couchet non lo
faceva per affetto. Ah no, anche in

questo mia moglie ha ragione.

Il figlio gli era indifferente.

Sì, lo faceva per liberarsene in qualche
modo, sì, per mettersi a posto con la

coscienza. Come sarebbe mettersi a
posto?

Couchet aveva dei torti verso Juliette.

Juliette?

Juliette, mia moglie.

Juliette è stata la prima moglie di
Couchet e lui l 'ha sempre trattata come

una sterba.

Eppure lei l 'ha aiutato nei momenti
difficili e dopo neanche un po' di

riconoscenza. Ecco, la signora si è
remaritata.

Sì, sì.

Marta.

Scusate.

Marta.

Se vuoi. Posso sapere che cosa stai
raccontando?

Ma sto parlando con... Eh, ho sentito.
Ho sentito che c 'è di là in

è con lui che parli.

Sì, sì. Che cosa vuole ancora?

Ma cara, è salito per prendere le tue
notizie.

Sì, va bene, te lo farò entrare. Prego,
come stai? No, Marta, aspetta qui da me.

Scusa. Da me, da me.

Scusa, ma non... E poi...

Un specchio.

Un specchio e un pettine.

Ma ti stanchi, cara? No, no, no, no, non
mi stanco.

Tieni, tieni lo specchio bene.

La giro così.

Ma no, non sei capace di fare nulla.
Lascia stare.

Porta via quella cattinella.

Oddio. Oddio gli uomini.

Chiamo noi la casa e ci riduce
proprio... proprio una stalla.

Questa è la casa?

Sì, sì.

Porta via.

E fa entrare.

Su, su. Fa entrare.

Puoi cominciare, prego?

Grazie.

Permesso.

Buongiorno.

Come vi sentite?

Meglio. Meglio adesso, però. Però non me
la sento ancora di alzarmi.

Ma voi siete... siete saliti proprio
soltanto per domandare mie notizie?

Sì, dovevo visitare i laboratori Couchet
e la portinaia mi ha detto di voi,

allora.

Avete scoperto qualche cosa?

No, no, non ho scoperto niente.

Beh, io adesso vi tolgo il disturbo,
signore, vi auguro una pronta

Mi pare che già stiate meglio, eh?

Buongiorno, signora.

Scusate, eh?

Auguri.

No, no, no, restate, restate, signor
Martello, restate con la signora. E

conosco la strada.

E

non

avevate suonato da me, compadre?

Sì, sì, veramente, ma poi... Ero
addormentata.

Questa notte c 'è stato un gran
trambusto in casa dei miei vicini. Non

chiudere occhio.

Volete accomodarvi? No, adesso non ho
tempo.

In un altro momento poi verrò.

Buongiorno.

Hai dato a Torrance gli indirizzi dei
compagni, l 'indirizzo della nonna del

ragazzo Ferran? Sì, Torrance ha
incaricato Jean -Biè di mettersi d

i commissariati di Parigi e la polizia
di Bergerac.

Aspettami qui, probabilmente avrò un
incarico da affidarti.

Ho intanto domanda alla portinaia se gli
spazzini hanno già portato i cassoni

dell 'immondizia.

Accomodatevi. Grazie.

Un momento e avverto l 'ambasciatore.

Buongiorno. Eccellenza.

Io sono il commissario Maigret della
Polizia Giudiziaria. Vi prego di parlare

bassa voce, desidero che mia moglie non
ne sappia ancora nulla, almeno per ora,

nelle condizioni in cui si trova. Prego,
accomodatevi. Grazie, eccellenza.

Prego, in che cosa posso servirvi?

Ecco, eccellenza, voi avete conosciuto
il signor Cusce?

Sì, qui là.

Appena di vista.

L 'avrò incontrato, se no, due o tre
volte in cortile.

So però che faceva parte di un club del
quale faccio parte anch 'io, il Club

Haussmann. Sì, però credo che lo
frequentasse poco anche lui.

Ho l 'impressione che fosse una persona,
come dire, piuttosto volgare, o

sbaglio. Beh, era venuto su dal nulla,
non senza fatica, eh.

E così... Le vostre pilette dove
guardano qui?

Sulla piazza.

Ah. Anche quelle di servizio?

Sì, alcune finestre di servizio guardano
su un cortiletto cieco. Ah, non sul

cortile, diciamo, così grande?

No, no, no, nessuna.

Ho capito.

Magnifiche quelle statue.

Permettete eccellenza? Prego, prego,
anzi.

Porcellane, io sono un amatore.

Per vieto.

Meraviglia. Scusate, c 'è... Prego,
prego. Ah, che cosa, sono...

Capodimonte. Carlo III.

Stupende, stupende veramente.

E questa?

Ah,

non è della... No, no, no, Federico II.

Di Prussia. Ah, molto bella.

Fa quasi paura tenerla in mano.

Terrore che possono cadere.

Bellissima avere una collezione così, ma
sicuramente...

Ancora un 'informazione, eccellenza. So
che più volte l 'altra sera, la sera del

delitto, nell 'attesa spiegabilmente
ansiosa dell 'ietto evento, voi siete

a passeggiare nel cortile, vi ricordate?
Avete incontrato qualcuno oltre me e la

portinaia?

Qualcuno che andava verso i lavoratori
Cusce? No, almeno non mi pare.

Eh beh, sapete, ero così preoccupato. La
portinaia potrebbe esservi più precisa.

No, la portinaia non sa nulla.

È un momento, un momento, aspettate,
io... No, no, no, è una cosa che non può

avere alcuna relazione con... No, no,
no, dite, dite ugualmente.

A un certo momento ho sentito rumore
dalla parte dei cassoni dell

Avevo del tempo da perdere, mi sono
avvicinato e io ho visto un 'inquilina

'ammezzato. Ah, la signora Martè?

Sì, sì, mi pare si chiami così, confesso
che conosco ben pochi miei vicini. E

cosa faceva la signora?

E beh, stava rovistando lì nelle casse,
io mi sono avvicinato, lei vedendomi mi

ha detto, mi è caduto un cucchiaio d
'argento nella spazzatura.

Io le ho chiesto, l 'avete ritrovato?
Ah. E lei mi ha risposto con una strana

fretta, sì, sì, sì, sì, è andata via
quasi di corsa.

Ho capito, e dove è andata?

A casa sua, credo, è salita nelle sue
scale.

che non sono le stesse del mio
appartamento. Sì, sì, so che ci sono le

scale. Prego, commissario, prego,
accomodatevi.

Beh, non sapete dirmi a che ora, presso
a poco, è avvenuto questo episodio?

Beh, ora, francamente, non... Sì, un
momento.

Se io ancora non avevo cenato e il mio
cameriere insisteva per farmi prendere

tè con qualche tartina... Sì, sì, deve
essere accaduto prima che prendessi il

tè.

Allora, prima delle otto e mezzo... Beh,
sì, diciamo le otto, ecco.

Grazie, eccellenza. Scusate tanto il
disturbo. Prego, vi pare. Resta ad ogni

modo sempre qui a vostra disposizione,
comitare. Grazie. Vi accompagno, prego.

No, no, conosco, conosco.

Ancora complimenti, eccellenza, per il
lieto evento.

Grazie, grazie.

Maschio.

Femmina. Ah, beh, quest 'altra volta...
Di nuovo, comitare, arrivederci.

E poi potremmo andare al cinema.

Sapete, io ho due biglietti. Il
commissario Maigret è mio zio, e allora

sapete... Beh, mi dispiace, ma stasera
non posso. Siete molto gentili, ma forse

un altro giorno... Un altro giorno io
sono di servizio, mi è impossibile...

cazzo!

Come si fa?

Potremmo... Oh, ma ecco il commissario,
vi lascio.

Ah, commissario, la portiera dice che l
'aspettatura è stata portata via questa

mattina alle sei, come tutti i giorni. È
importante?

Non so se è importante, per te è
importante stare qui a fare le

le ragazze qui del... Non da capo,
buongiorno signora. Buongiorno.

Stavo parlando con mio nipote.

Dunque, volevo domandarvi una cosa
signora Bers... Bursier. Bursier, prima

no. Al mattino li mettete sempre fuori
sul marciapiede i cassoni della

portatura? Beh, no, da quando sono
rimasta vedova, come farei da sola.

Ma gli uomini della nettezza urbana sono
gentili, capiscono.

Con un bicchiere di vino di tanto in
tanto ci pensano loro a prendere i

in cortile.

Meno male. Sicché nessuno all 'infuori
della gente del caseggiato può frugare

dentro, portare via roba, insomma. No,
frugare lì dentro per sporcarmi in

No, per trovare, cercare un oggetto. Oh,
ma che volete che... vengono a cercare

qui.

di questo caseggiato sbrigati, se vuoi
prendi un taxi poi firmerò io la

giustificazione per l 'amministrazione
va bene capo arrivederci

Signor Procuratore, vi chiedo scusa di
essermi permesso di pregarvi di venire

nel mio ufficio, ma non volevo che
conducendo da voi il ragazzo Andrè si

spaventasse e si chiodesse poi nel suo
mutismo. No, no, avete fatto benissimo,

ma non credete che anche la mia sola
presenza possa... No, spero di no, poi

gli dirò chi siete, anzi mi spiace
sedervi un po' in disparte magari...

certo.

Sono molto grato, signor procuratore,
della vostra comprensione. Ma in realtà,

mi trovo però insolitamente emozionato,
come mai? No, sono un po' nervoso.

Vi confesso, signor procuratore, che il
caso di questo ragazzo braccato da noi,

colpevole o no che sia, ha creato una
certa angoscia in casa mia. Sì, perché

moglie, quando era bambina, ha
conosciuto la nonna di questo ragazzo,

capirete, sono dello stesso paese, di
Bergerac.

Mi dà noia la stufa. No, per carità.

Posso chiamare il ragazzo? Prego, prego.

Donal!

Capo? Donal, fai venire.

Vieni, vieni.

Vieni, Andrei.

Siediti, siediti.

Hai avuto notizie del tuo compagno Holt?
Mi ha telefonato oggi, all 'una e

mezza, al laboratorio.

All 'una e mezza? Ma tu cosa ci facevi
allora in laboratorio?

Poi mi aveva mandato questo biglietto.

Ti telefonerò in laboratorio da l 'una
alle due.

Ma tu come sei riuscito a rimanere in
laboratorio dopo l 'ora di chiusura?

Io rimango spesso quando fa brutto
tempo.

Mi porto da mangiare.

Ho capito. Com 'è arrivato questo
biglietto?

Per posta. Per posta. E la butta dov 'è?
L 'ho buttata via.

Ah, l 'hai buttata.

Ah, capito.

La spazzatura questa mattina, quando vi
ho parlato in cortile, l 'avevo appena

ricevuta. Mi destino che questa sia l
'inchietta della spazzatura.

Beh, insomma, questa telefonata, cosa ti
ha detto?

Era un 'interurbana.

Mi ha detto soltanto, so che hai cantato
con la polizia, sei una carogna, mi

vindicherò. Senza dirti, non ti ha detto
dov 'era, no, niente.

Attaccato e basta.

Facciamo dei bei progressi qui, eh?

Non aver paura, ci siamo noi. Io non ho
paura.

Beh, Torrance, Javier.

Andiamo, muoversi, muoversi, qui.

Torrance, chiama subito la centrale dei
telefoni.

Fatti dire se ci sono state chiamate
interurbane per i laboratori Gouche oggi

tra le 13 e le 14.

E' urgentissimo. Benissimo, capo. Tu già
vieni e telefonala subito a tutti i

commissariati di Parigi, alla politica
di Bacerac, ai posti di frontiera,

insomma a tutte le destinazioni
interessate.

Qualsiasi notizia del ricercato Paul
Ferrand deve esserci comunicata

immediatamente. Va bene, va bene, capo.
Ecco.

Io adesso vado nell 'ufficio, signor
procuratore, poi mi ritroverai a casa,

mi muoverò di là.

Va bene, grazie per adesso, Andrei.

Non aveva paura, sai.

Non ho paura. Va bene, bravo, bravo.

Scusate, signor Fuguri. Prego, sono
subito da voi.

Geronimo! Sì?

Vieni qua.

Buonasera. Ah, capo, sono stato a
Tendenit, ma finora nella spazzatura non

trovato nulla.

Va bene.

Ne parleremo più tardi. Adesso
accompagna questo ragazzo da suo padre.

Posso andare da tu? Sì, lo so, lo so, ma
non è per te, non è per te, capisci? È

per la mia tranquillità, dunque è
necessario... È vero, signor

Certo. Tu sei un personaggio troppo
prezioso per noi.

Vai. Andate, andate, andate. Via, via.

Che contate di fare?

Scovare quel polvere.

Sì, ma dove? Perché non si sa dov 'è e
voi non avete cento braccia. No, io non

ho cento braccia, ma nemmeno lui ha
cento gambe, signor procuratore.

Non può andare molto lontano, comunque
come prevedevo ho bisogno dell

'autorizzazione ad agire anche fuori dal
mio territorio.

Me ne occupo immediatamente.

E per quale località dovrebbe essere
valida Pepe Gerac?

Scrivete Francia.

Megre.

Megre.

Megre.

Vieni a letto, caro.

Sono le tre.

Sì, sì, lo so, lo so.

Ma vuoi restare qui seduto vicino al
telefono tutta la notte?

Beh, sai, stavo benissimo io qui. Stavo
dormendo.

Vai pure a dormire, vai tu a dormire.

Megre, vieni.

Buonanotte.

Io sto proprio bene, se non c 'è
proprio...

Sì? Pronto, sono Torrance.

Scusate se mi sono boccato.

Scusate, ma ha telefonato Tormois.

Aspetta, sono Torrance.

No. Sì, ho capito, ha telefonato... Ha
telefonato Tormois. Chi è?

Lo zio della signora Rouchet, la signora
Rouchet numero due.

Lo zio?

Sì. Ah!

Sì, sì, sì, scusa, ho capito.

Hanno trovato il testamento, capo.

Ah, beh, meno male.

Ma quando?

Stanotte.

Stanotte l 'hanno trovato.

E allora cosa succede?

Vuol dire che in quella casa lì non si
dorme, si cerca, si fruga poi.

Quando andiamo là, capo?

Ma per me, sai, io potrei anche andarci
domattina.

No, no, no, stamattina, guarda un po',
si comincerà con una novità, meno

male, scusa se sono ancora un po'
addormentato, ho le ossa rotte e le

una gamma.

Mi dispiace capo, ma la notizia era
importante.

È vero, ho capito, speriamo che sia una
buona giornata allora, a presto, a

presto. Capo, arrivederci. Arrivederci.

Dunque si è ritrovato il testamento.

Sì, un documento ignobile.

Tanto che ho creduto bene di non
parlarne affatto a mia nipote, la

Cochet. Beh, ma cos 'ha di tanto
deplorevole poi?

Guardate.

Ma, dico, dov 'era?

In un cassetto dello studio del defunto
l 'ho trovato io.

Questo è il mio testamento. So già che
all 'ultimo momento...

NINAMU ANAO abitanti in via Pigallo,
hotel Pigallo e non è un ignobile Berfa?

inutile dire che un testamento simile
non ha valore ci sono mille motivi di

nullità noi lo impugneremo ma mi è
sembrato necessario avvertire i vostri

con urgenza perché credo che questo
documento possa darvi qualche indizio

una pista nuova per l 'inchiesta certo
potrebbe diventare un elemento molto

importante colonnello non so se avete
notato la mostruosità di quel documento

viene dimenticato il figlio Di lui
nemmeno una parola. È enorme.

Conoscete Roger?

Io no.

Conoscete Nina Buonar? Quella... Quella
signorina non mi riguarda.

Del resto, per classificarla, basta il
suo indirizzo. Repigal.

Ma cosa volevo dire?

Ah, sì. Avete considerato la data del
documento? È di 15 giorni fa. Due

settimane dopo è stato ucciso.

Supponete che una delle due donne di cui
si fa menzione in quella carta fosse a

conoscenza delle disposizioni. Ho tutte
le ragioni di credere che esse non siano

ricche. Non aggiungo altro.

Siete troppo pespicace.

Beh, ma però... Perché dite due donne e
non tre?

Il testamento parla di tre donne. Le tre
donne di Couchet.

Se non vi dispiace... Signor
commissario, io non sto scherzando.

Nemmeno io sto scherzando.

Ad ogni modo, colonnello, io vi
ringrazio per avermi informato.

Arrivederci, io segui alla signora
Cusce.

Ah, scusate, il testamento.

Di nuovo, colonnello.

Mi vorrete per favore dare... Eh,

bravo, Cusce.

Con le sue tre donne.

Grazie. Tutti gli volevano bene.

Eh?

Però... Però?

Però qualcuno lo ha ammazzato.

Ciao.

Arrivederci.

Salve. Oh, buongiorno, commissario.

Lina è su?

No, è già uscita. Andava alla prova.

Andava alla prova.

Dunque ha ottenuto la scrittura. Eh,
pare di sì.

Bene, bene.

Roger Couchet è in albergo? Oh, quello
sì.

Beh, se mi chiamano dalla centrale, mi
date la comunicazione su in camera da

Roger Couchet.

Con permesso.

Che cosa volete?

È stato trovato il testamento.

E allora?

Ha lasciato tutto alle tre donne.

Le tre donne?

Sì.

La moglie attuale, la prima moglie
vostra madre e infine la sua

amica Nina.

Abita nella stanza accanto.

Il nottaio dovrà fare tre parti uguali.

È una cosa da morire dalle risate.

Direi che la cosa non vi ha molto
emozionato.

Per me.

Ma non avete bisogno di danaro?

Bene, infischio del danaro.

Ne guadagnate già troppo, vero?

Neanche un centesimo.

Allora avete di che risparmi.

Guardate.

Rugate pure, non c 'è altro.

E allora che cosa contate di fare per
non lasciarvi portare via l 'eredità?

Non mi interessa l 'eredità.

No?

Allora non impugnate il testamento?

No.

I 300 .000 franchi vi bastano?

Provate a ripeterlo.

Dico se i 300 .000 franchi vi bastano.

Calma. Io vanno a cuo.

Vi sbagliate, commissario.

E allora?

Volete dirmi cosa farete appena avrete
speso questi 200 franchi?

Quello che ho fatto finora.

Vabbè, adesso però non c 'è più vostro
padre, non potete più scroccargli del

denaro. Sì, allora... Volete

darmi la vostra rivoltella?

Permettete che prima me ne serva.

Andiamo, andiamo, dammi questo
ripoltello, su.

Via. Dammi, dammi, dammi.

Commissario, quando torna Nina devo
dirle che l 'avete cercata.

Commissario, la signora Megretti o la
linea 2?

Non ci sono.

Ma desidera solo sapere se andrete a
casa per cena. Ma di a tua zia che ho

prantato, che ho cenato, che ho fatto
colazione e che a casa ci torno quando

sarà possibile.

I rapporti dei commissariati terzo,
settimo e nono. Allora?

Beh, il rastrellamento sta per finire,
ma fino a questo momento niente di

Beh, metti lì.

Il ragazzo Andrei?

Ma non è andato al lavoro oggi, sul
nostro suggerimento. Il padre lo ha

trattenuto in casa.

Hai messo qualcuno al suo portone? Sì,
ci ha mandato Melu e Poiret. Capo, il

procuratore come gli ho solo uno.

Pronto. Buongiorno, me crei? Ah, signor
procuratore.

Vi ho mandato un rapporto mezz 'ora fa,
non l 'avete ricevuto?

Sì, ma è un po' scarno, non c 'è niente
di sostanziale.

Purtroppo non ho da aggiungere altro.

Sentite, Megre, io ho bisogno di mettere
fine a questa storia.

Ma figuratevi se non lo so, vi capisco
benissimo.

Io non so che cosa dire ai giornalisti
che mi affillano.

Sì, vabbè, ma posso permettermi... Me ne
volete andare, sì o no? Sì, sì.

Scusate, signor procuratore.

Posso permettervi un suggerimento?

Chiudetevi in ufficio e non rispondete a
nessuno. Non possiamo mica invitare

notizie per la curiosità degli oziosi
che desiderano sapere come lo spettacolo

va a finire.

Mi raccomando, Megre, non appena avete
anche la più piccola notizia, perché mi

pare di essere assediato.

Certo, signor Procuratore, vi farò
premuro di comunicarvi immediatamente

qualsiasi notizia che valga la pena di
disturbarvi.

Riverisco, signor Procuratore.

Beh, e cosa mi dite del vostro lavoro?

Ah, che va abbastanza bene.

Certo, per ora non ho proprio un
contratto, ma nella prossima stagione ci

un posto per me, visto?

Ah, certo. La paga? Ah, sì, posso
campare.

Scusate che sono indiscreta, ma visto
che non vi decidete a parlare, non credo

che siate venuti a cercarmi stamattina e
ora soltanto per il piacere di vedermi,

eh? No, no, per il piacere di vedervi,
senz 'altro.

E poi ho una notizia per voi, ecco.

Buona o cattiva?

Beh, credo buona. Hanno trovato il
testamento di Fouché.

Ah, è questa la notizia?

Sì.

Lascia in tutto il suo patrimonio a tre
donne.

Tre donne?

Sì.

Lascia tutto diviso in parti uguali alla
prima moglie,

alla seconda moglie e a voi.

A me?

Sì.

Ma ne siete certi?

Ho letto io il testamento, io stesso.

Camariera, ha un piacere?

Mi volete portare un altro vino?

Grazie tanto.

Hai perfettamente ragione. Uno
spettacolo meraviglioso.

Scusatemi, vi ho fatto fare una brutta
figura.

Sono una stupida.

È la prima volta che ricevo un regalo da
qualcuno che... non vuole niente in

cambio da me.

Che lui... Non so se mi spiego.

Lui che interesse aveva lasciarmi.

Beh, si vede che si era molto
apprezzionato, no?

È così bello che non riesco a crederlo.

Ma tua moglie non si opporrà?

Beh, può darti che si opponga.

Bisogna vedere però se ci riesce,
perché... No, lei è ricca.

I tuoi sono gente importante.

Ci riuscirà, ci riuscirà.

Ma non me ne importa niente.

Mi rimarrà sempre la gioia che lui ha
pensato anche a me.

Sono proprio una stupida. Andiamo,
andiamo, andiamo. Non riesco a dire

E poi tutto è capitato così all
'improvviso, inaspettatamente.

Guardate, se sabato pomeriggio qualcuno
mi avesse detto che non avrei più visto

Raymond vivo, io gli avrei rito in
faccia. Perché lui aveva buona salute.

Era... Era pieno di vitalità, ecco.

Diceva sempre di aver lavorato troppo e
che era tempo di godersi un po' la vita.

E se la godeva?

Beh, non saprei dire.

Vedete, non era un uomo, un uomo come
tutti gli altri.

Delle volte, per esempio, sembrava che
stesse divertendosi moltissimo, no?

Poi di colpo si riusciva a dirmi... Che
sporca vita, eh?

E il buffo è che ci rideva su.

Il commissario McGray?

Sì? Hanno telefonato ora dall 'albergo
Pigalle. Vi pregano di andare là

immediatamente. Ma chi ha telefonato? Ma
la padrona, credo. Se ho capito bene.

Scusate, dovete parlare.

Vengo anch 'io con Muccaio.

No, no, non pensate nemmeno. No, no.

Vado io.

Scusate, volete pensare voi? Faccio io.

Grazie tanto.

Voi come stai?

Arrivederci. Arrivederci.

A presto, no? Sì, spero.

Mezz 'ora fa.

Questo è il mio quartiere, perciò hanno
avvertito il mio commissariato. Ma

quando ho saputo che la persona era
sorvegliata da voi... Ma come è stato?

Dice che stava pettinando. E lui vicino
alla finestra. State zitti voi.

Fatevi forza, eh?

Fatevi forza. Come è andata, eh?

Mi guardava.

Mi schiettava.

Ed improvviso non l 'ha più sentita.

E allora?

Mi ha preso una sensazione di vuoto.

Mi sono voltata.

O si è buttato?

Stamattina l 'ho accusato di aver ucciso
il suo padre per derubarlo.

L 'ha ucciso perché si è visto scoperto.

Oppure perché era innocente.

Per voi, non lo sai?

Sì.

Pronto? Sì, sono io. Sì, c 'è.

Ma quando?

Ma... Hanno sparato?

Sì, sì, va bene.

Quale clinic?

Saint -Jacques.

Va bene, vengo subito.

È accaduto qualche cosa?

Mi è stato arrestato quel Paul Ferrand.

Finalmente, dove?

Nella soffitta di sua nonna dove si era
rifugiato un 'ora fa dopo una sparatoria

con due dei miei uomini.

Ci sono dei feriti?

Sì, uno.

Mio nipote Jerome.

Un giorno dopo l 'altro il tempo se ne
va,

le strade sempre uguali, le

stesse case.

Un giorno dopo l 'altro e tutto è come

prima,

Un passo dopo l 'altro la stessa vita.

E gli occhi intorno cercano quell
'avvenire

che avevano sognato.

Ma i sogni sono ancora sogni

e l 'avvenire ormai è quasi passato.

Un giorno dopo l 'altro la vita se ne
va,

domani sarà un giorno uomo.

Il tempo si sveglia, l 'acqua passa
sotto il

ponte,

sui bordi della scena due ombre si

svegliano.

Il tempo si sveglia,

niente ha cambiato qui.

La vita si va

Il tempo si gioca a Parigi come in

oltre e passano le settimane e

l 'espoir...

Capisco, capisco perfettamente, ma ti
assicuro che non è una ferita da

disperarsi. Ma hai detto che adesso gli
è venuta anche la febbre.

E nel pomeriggio non ce l 'aveva.

Ci sarà l 'infezione? Ma no, ma nessuna
infezione. È che si è dovuto estrarre il

proiettile, no? Qui, quasi all
'attaccatura della spalla, comprenderai,

Un po' di febbre naturale.

Poi il Jerome è forte, la sua età sono
cose da niente.

Per voi, per voi non è mai niente.

Ma pensa a me, sempre col cuore sospeso.

Pensa mai a un momento di vera pace,
mai.

Mai, mai.

Non mi stava il marito, adesso anche il
nipote.

Ci mancava anche questo.

Bisognerà pure che avverta mia sorella,
no? Non possiamo prenderci questa

responsabilità.

Non vorrei che venite a topperlo dai
giornali. Una madre, quando il figlio

male... Vuole essere vicino. Eh,
facciamo una telefonata.

Ma poi non sta male, andiamo, può
capitare a tutti un infortunio, può

un manovale, a un operaio.

Succede, no?

Eh, noi certo sì, siamo un po' più
esposti, abbiamo a che fare con gente un

vivace, d 'accordo?

Assassini.

A vent 'anni già assassini. Ma no.

Ah no?

Come lo chiami tu?

Uno che prima ancora di sapere che cosa
vogliono da lui si mette a sparare. Un

angelo?

Appena ferito, dici tu, ma poteva anche
ammazzarlo, no?

E non lo chiami un assassino?

Eppure, vedi, tu lo difendevi del
ragazzo, non più tardi di ieri. Volevi

convincerti che in fondo, in fondo, non
era quello che poi... Perché? Perché...

Perché ieri io credevo sinceramente...
Avevi ragione, penso che tu avessi

ragione. Come avevo ragione?

Ma sì, perché in fondo credo anch 'io
che il Paul Ferrat non sia un cattivo

ragazzo. Anche se poteva ammazzare
Jerome, eppure non

è un assassino.

Non ho avuto il tempo di trattenerlo.

È successo tutto in un momento.

Hanno bussato?

Avanti!

Ma il poliziotto aveva già spalancato la
porta.

Ha visto Paul che era tornato appena da
un 'ora.

E io stavo facendo di tutto per
convincerlo a venire da voi.

Facci, facci, non è niente, si accomoda
tutto.

Vedrai, me lo hanno prometto.

No, no, no.

Voi sapete come sono i ragazzi.

Tardi. E con quella rivoltella in tasca
che gli doveva bruciare.

Calmatevi adesso, calmatevi.

E raccontatemi piuttosto com 'è
successo.

Il poliziotto è apparso sulla porta.

Vieni con me, ha detto.

Non ha detto altro.

Poi si è messa la mano intatta come se
volesse prendere il pacchetto di

sigarette. Vi giuro che io non ho
compreso.

Io non ho capito quello che voleva fare,
altrimenti è stato un attimo.

Mi do la rivoltella e sparo.

Era vostro nipote, quel poliziotto?

Non c 'entra che fosse il mio nipote o
un altro? Eh, capisco, capisco, sempre

poliziotto era.

Ma mi dispiace di più che sia stato
proprio vostro nipote ad andarci di

Ma perché gli avete fatto fare questo
mestiere?

Questa carriera?

Ma... Eh, se lo chiede anche mia moglie,
dopo il marito dice che voleva anche il

nipote. Che brava signora.

Mi dispiace tanto di più che sia stata
lei ad andarci di mezzo.

Così gentile.

Poi mi aveva promesso.

Mi pare quasi di averla tradita.

E' più nipote suo o vostro? Beh, suo
perché è figlio di una sua sorella.

E adesso?

Adesso cosa?

Adesso solo alla morte non c 'è rimedio.

Sentitemi, io ero venuto per dirvi che
non dovete disperare, capite?

Come si fa, come si fa? Eh, abbiamo la
prova che non è stato lui, Paul, ad

uccidere Couchet.

Sì, si è potuto stabilire esaminando il
diverso calibro dei proiettili.

La rivoltella di vostro nipote non ha
sparato contro Couchet, capito?

Cos 'è, piangete invece di rallegrarvi?

Andiamo, su.

Piango, così piango, piango.

Perché si è voluto rovinare?

Speriamo di no, non deve rispondere di
omicidio, ma soltanto di resistenza alla

porta pubblica. Mi fa il po' bene. Sì,
non è poco, ma è tutta un 'altra cosa.

Vedete, cercheremo di mettere in
evidenza il particolare stato d 'animo

ragazzo. La deposizione poi di Jerome,
di mio nipote, sarà determinante,

vedrete.

Poverino.

Come sta adesso?

Dovrei dire che sta bene. Sono giovani.

Ho avuto una scalfittura.

Ho avuto tante.

Solo che il proiettile...

conficcato un ragazzo piuttosto robusto
erano dei grossi muscoli qui hanno

fatto da cuscino e la pallotta era
rimasta di dietro ma oramai mi

pareva molto bene io vi porto piuttosto
i saluti di mia moglie ah

ma dico siete proprio una specie di
massoneria voi di Bergerac accidenti che

solidarietà

E non c 'eravamo mai incontrate prima.

Ve lo potrei giurare. Ma lo so, lo so
benissimo.

Mai vista per questo, dico, una specie
di masoneria.

La nostra Dordogna.

Che terra.

Che gente.

Voi lo potete capire.

Eh? Ah, come no? Dico sì, lo capisco
bene.

Certamente lo capisco bene.

Beh, io devo scappare adesso.

Statemi bene, eh? Mi raccomando.

Vedrete che questa volta poi tutto si
accomoda, eh?

Arrivederci. Signor Commissario. State
tranquilla. Sono l 'urino di così.

Buon posto. Allora, grazie.

Grazie.

Buonissimo.

Arrivederci, signor Commissario.

Io non sono una spia. No, va bene,
calmati, calmati. Sei stato un amico,

Adesso, sappiamo che Paul non ha ucciso
il tuo padrone. Non è stato lui, lo

sappiamo di certo. Dunque non
vergognarti di quello che hai fatto, eh?

Vai, se quello si spazientisce a
caricare da solo, vai.

Commissario, non vi sembra che si sia in
alto mare?

No, io penso anzi che si è fatto un
passo avanti.

Forse non c 'entra, è escluso.

E voi questo, scusate, lo chiamate un
passo avanti?

Beh, certo, vedete, si stringe, non si
allarga.

Ecco, possiamo concentrare le indagini.

Ah, sui familiari, volete dire?

Beh, familiari meno Roger. Il suo
suicidio lo esclude da altre

poveraccio. La sua morte non potrebbe
invece provare... No, no, no, nulla,

nulla, no. Assolutamente nulla.

È strano la morte di suo padre. Provato
di questo siamo certi. Ma e allora?

Sono qui perché credo che questo,
vedete, sia...

il vero luogo per le indagini.

Sentite, Filippe, i Martin, moglie e
marito, venivano

talvolta nell 'ufficio del signor
Couchet.

Insieme, volete dire? Insieme o
separati, questa non ha nessuna

Io veramente non li ho mai visti nemmeno
avvicinarsi.

Eppure la Martin...

Lo spiava, di questo dovreste esserne
accorto, signor Filippo. Beh, talvolta

questo sì, ma di lontano, come se lo
volesse rivedere, come se si volesse

rendere conto. Era stato suo marito.

Ah, certo.

Una stranezza di donna, un po' ammalata.

Nervi, credo. Nervi.

Sì, forse nervi.

Nervi. Permettete un momento.

Sarei indistretto se vi chiedo di tirare
su questa tenda. Oh no.

Subito. Grazie.

Il signor Cusce amava la luce.

Dite pure che amava la vita e di
conseguenza tutto quello che era stegno

vita, anche la luce.

Qui poi si sentiva come soffocare, non
aveva quella che si dice una bella vista

e approfittava del sole quando c 'era.

Ma già del sole quando c 'era.

Il lavoro qui è ripreso, mi pare,
normalmente.

Laboratorio, dico.

Proprio normalmente, ma che volete, gli
impegni che la ditta aveva

precedentemente assunto impongono. Ah
beh, certamente, si capisce, è la vita.

Anch 'io adesso vado a lavorare, signor
Filippo.

Un 'altra tappa.

Arrivederci, signor Filippo.

Arrivederci.

e mi raccomando il ghiaccio certo certo
grazie dottore

siete voi i commissari

la signora il

dottore il dottore non vuole ancora
pronunciarsi ha detto

che tornerà questa sera Ma cosa è
successo?

Preciapoco la stessa cosa della notte
scorsa.

Ho cominciato a tremare, a balbettare
delle frasi.

Incomprensibili. Ho mandato subito a
chiamare il dottore.

Febbre a 40.

Delira? Sì, ma non si capisce quello che
dice.

Ghiaccio, devo preparare la borsa di
ghiaccio.

Volete che mi dia una mano?

No, no, grazie, grazie, faccio presto.

Non ho nemmeno potuto avvertire in
ufficio.

Beh, vabbè, capiranno, no?

È venuto nessuno a trovarvi oggi?

No, nessuno.

Qualche lettera? No,

no, niente, soltanto qualche, qualche
reclama e basta,

permettetemi.

comunicarvi qualche novità.

Novità? Sì.

Che novità?

Beh, si è trovato il testamento.

Sì, il testamento.

Il testamento di Costini. Sì. Lascia un

terzo del patrimonio a vostra moglie.

Alla mia moglie.

Alla mia moglie. Un terzo.

Sì, è probabile però che la seconda
moglie impugni il testamento.

Dovete prepararvi ad avere delle
seccature da quella parte perché non si

accontenta del terzo, ma dopo tutto ci
vuole pazienza.

Il resto andrà a una terza persona, una
ragazza cara.

A Couchet, una certa Nina.

Vi aspettavate di più?

Eh? No,

no, no.

Non è bella notizia.

Quello che ancora devo dirvi lo
troverete meno bello.

Il vostro figliastro, Roger...

Stamattina il ruppigal si è gettato
dalla finestra.

Mordo.

Mordo.

Ma che

venite

a raccontarmi?

Voi volete farmi diventare matto?

Credete che non capisca che questo è uno
dei vostri metodi per far parlare la

gente? Ma con me non attacca,
commissario! Non attacca con me!

Sì, togliamo, zitto! La vostra moglie
potrebbe... Non mi importa niente di mia

moglie! Non mi importa niente, non ci
credo, ecco! Non ci credo! Non è

possibile! No, sono... Purtroppo è la
verità.

Non avete che accertarvene, telefonate!

Perché? No, no.

No, no.

Si deve impazzire.

Si deve impazzire.

Mia moglie l 'avete vista in che stato
è? Io se continuo così, lo sento che non

rego. Non rego.

Non rego più.

No.

Il figlio si getta dalla finestra.

Il testamento.

Io... No, no, no.

No.

Andiamo, andiamo.

C 'è Marten, cercate di calmarvi. Tu,
andiamo.

Tutta una vita, capite?

Tutta una vita, 32 anni, tutti i giorni,
alle 9, sempre... Preciso, senza...

Senza mai un rimprovero.

Mai... Mai una vita intera tutto questo.

Insomma, insomma, basta, basta, pensate
a vostra moglie ammalata. E io, e io,

credete che non sia ammalato anch 'io?
Eh? O non reggerà per molto?

Ve lo dico io?

No, non reggerò. Scusate, sono
esagerati. Su, in fondo si tratta del

figliastro, dopo tutto responsabilità
dirette non ne avete, no?

Dovrebbe essere così.

E invece i fattivi

li ho tutti io.

Tutti, capite?

E come no?

E da chi siete costi voi, commissario?

Da me?

Da me, non da lei, da me?

E gli inquilini per le scale?

Guardano me?

Scommetto che quasi quasi sospettano
quel povero Cuscini.

L 'abbia ammazzato io.

E già è. E chi altro? Sono io l
'assassino.

Sono io l 'eroe del palazzo. Io... L
'assassino.

Anche voi mi sospettate.

E già...

Allora, siete qui ogni momento, eh?

Perché... Non rispondete, eh?

Ah, si vuole che siamo noi due soli.

Da uomo a uomo.

Eh?

Ditemi la verità.

Mi... Mi traspettate? Io no.

E già... E già si capisce che è un
prezzo debole che ci va di mezzo.

Sì, quello... Quello...

che a me non ho possibilità di
difendersi, ma se mi esasperate saprò

vedere io, perché io non vi temo, sapete
no? Ah no, non mi fate paura,

commissario Megret, no, molti forse
tremeranno davanti a voi, ma non io, non

mi conoscerete, mi conoscerete forse.

Scusate, signora, vi abbiamo disturbata.

E perché si sarebbe ucciso?

Eh?

Ditemi perché.

Ma cosa succede di là?

Era

il

latte che mi...

Scusatemi commissario, si finisce per
non essere più padrone di sé.

Credete che questa faccenda finirà
proprio male?

Peggio di così, ci sono già due morti.

Due morti.

E in questo caso, allora,

sarebbe meglio?

Dite quello che sarebbe meglio.
Sentiamo.

Parliamo piano, commissario. Si è
assopita.

Stavate per dirmi che sarebbe meglio?

Sarebbe meglio.

Ma... Ma dite pure... Indispensabile.

Indispensabile. Ma che cosa?

Che cosa?

Eh?

Scusatemi, commissario.

Sono talmente convolto che non... Che
cosa... Che cosa stavo dicendo? Signor

Marten, basta con la commedia, eh?

Avanti, su, ditemi quello che sapete.

Io? Che cosa potrei sapere io? Un
momento fa vi eravate deciso di

Sì, non mi fate quella faccia, eh?
Ditemi la verità. La verità?

Sì, sì, la verità. Non fatemi passare da
cretino, eh?

Voi sapete che ha ucciso Cusce? Voi lo
sapete? Io?

Ma come può saltarvi in testa una cosa
simile?

Come?

Che lo sa anche lei.

Lo sa anche lei.

Per carità. Per carità. Ma signor
commissario.

Perché? Per carità perché?

Perché volete svegliarla? Ora che ha
preso sonno.

Poveretto. Scusate Marten.

Che da questo momento.

Le vostre responsabilità crescono.

Capito?

Ah, anche voi? Non avete niente da
dirmi?

Anche voi pretendete di non sapere
niente? Andiamo, entrate in casa, filate

parlate.

I tesi, parlate!

Anzitutto... Anzitutto non fanno altro
che litigare.

E non è da poco, da sempre.

Io li ho sempre sentiti litigare.

Mi meraviglio anzi come lui, che è pur
sempre un uomo, non l 'abbia ancora

ammazzata. Ah, perché voi vi aspettavate
che lui... Ah, io il delitto è da anni

che me l 'aspetto.

Figuratevi un po', in una casa come
questa c 'è da aspettarsi di tutto.

Di tutto.

Badate bene che è sempre lei la donna
Dico la donna a incominciare E lui che

volete, anche se prova a tacere E'
costretto poi, tirato per i capelli,

poveretto E sempre per ragioni di...
Sempre Danaro Non

per questioni di donne Beh, lui non le
darà motivo C 'è stata una volta

Solo una volta che lei deve aver
supposto Facendogli contintarca Ha

che lui fosse andato da una... E allora
gliene ha detto di tutti i colori.

Libertino! Libertino!

Perché lo picchia.

Volete il mio pensiero schietto?

Credo che lei si metta i guanti perché
non si sente il rumore degli schiaffi.

I guanti, pensate un po' che donna.

Qualche volta invece all 'improvviso si
sente un gran fragore di piatti rotti.

Ah, rompe anche i piatti, non teme
allora di far rumore. Ma no, i piatti è

romperli. Eh, poveretto, esasperato,
insultato, si ribella, butta all 'aria

che trova.

Questa scenata dei piatti arriva quasi
sempre durante la colazione e allora si

fa un gran silenzio, un silenzio di
tomba. E lei si mette subito a piangere.

Di qui.

Anche i minimi rumori si sentono.

Sicuratevi Sindiozzi.

Dice che lei mai e poi mai potrà avere
una casa come si deve.

Ma... Quali rimproveri mi rivolge più
frequentemente

durante queste cenate?

Ah, quasi sempre le stesse cose. Non ha
molta fantasia, sapete? Direi nessuna.

Una donna che non legge...

Quando non si sa come dar da mangiare a
una donna non ci si spoda.

E non si inganna una donna promettendo
un aumento di stipendio che non arriva

mai. Non ci si permette di strappare
dalle braccia di Couchet una donna come

Se fossi rimasta con lui adesso avrei
milioni, le pellicce, i gioielli.

E a questo punto lo insulta.

Sei un Don Giovanni da strapazzo, gli
dice, un libertino.

Abbi almeno un getto che ti faccia
guadagnare.

Non sei stufo di far rimpiegato?

Rischia, rischia, se vuoi riuscire a
qualcosa.

Altrimenti bada che un giorno o l 'altro
mi perderai.

Ho capito.

E il figlio veniva a trovarla?

Qualche volta.

E anche a lui faceva delle scenate?

No, no, no, a lui dava solo consigli, ma
sempre su questioni di denaro.

Tuo padre ricco gli diceva, dovrebbe
vergognarsi di non metterti in una

condizione migliore.

Dovresti avere l 'automobile, non ce l
'hai. E sai perché?

A causa di quella donna che l 'ha
sposata soltanto per denaro.

Chissà se un giorno potrai avere quel
che ti spetta.

Ecco perché dovresti riuscire a
prendergli tutto quel che puoi finché

custodirlo in luogo sicuro.

Potrei serbartelo io se tu volessi.

E Roger, il figlio, che cosa rispondeva?

Nulla. Deve essere un ragazzo di poche
parole, del resto non si tratteneva mai

lungo. Doveva aver di meglio da fare
fuori.

Il giorno del delitto si è fatto vedere?

Eh, non lo so.

Provate a ricordare se quel giorno i
martensi dissero qualche cosa di

importante, di particolare.

Certo, anche quel giorno ti sono
accapigliati.

Ah sì?

E allora che cosa si sono detti?

Non siete state ad ascoltare? Cosa
sapete ancora?

Ditevelo.

No, perché si è ammalata.

Perché?

Perché lui non aveva portato del denaro.

Che denaro?

Che cosa... che cosa si sono detti?

Perché non hai portato il denaro. Dove l
'hai messo? Non ho udito che questo.

Devono essere passati in camera da letto
a litigare. Perché? Perché non hai

portato il denaro.

L 'importante, Maigret, è che voi siate
in contatto con me. Io preferisco che mi

disturbiate nel cuore della notte
piuttosto che il silenzio.

Io ho molto rispetto per il sonno,
signor procuratore.

Lo sapete, specialmente poi quando non c
'è niente di importante da comunicare,

allora... Già, mi pare che siamo ancora
in alto mare. Voi non vi preoccupate,

Maigret, ma l 'innocenza di quel Ferran
ci porta un passo indietro.

Beh, apparentemente sì.

Vedete, signor Procuratore, c 'è sempre
un punto morto durante tutte le

inchieste, anche in quelle che poi hanno
finito per risolversi brillantemente.

Un punto in cui niente è più chiaro.

È del caso nostro.

È il momento che precede quasi sempre la
soluzione, però.

Auguriamocelo per il prestigio della
giustizia e della magistratura. E

soprattutto non sparite, ma non sparite.

Per carità.

Sentitemi, Greg.

Quella ragazza, quella signorina, quella
che faceva, che fa, credo, la

ballerina, come si chiama?

Qui della nostra... Ah, la Nina Moanao.
Sì, sì.

No, per il momento io non ho avuto
niente a che fare con lei dopo i nostri

interrogatori, eccetera.

Volevate... No, per carità, chiedevo
così.

Chiedevo così.

Arrivederci. Buona giornata, signor
procuratore.

Torron! Torron!

Eccomi, capo.

Dimmi un po', le ricerche al deposito
rifiuti? Ancora nulla, capo. Beh, non

che ci addormenti, non le tenete lì
sotto pressione, che può essere molto

importante.

Capo, c 'è di là Nina Monard.

A proposito, adesso la farai entrare,
però aspetta qualche minuto,

do un 'occhiata qui ai rapporti dei
commissariati.

Pronto,

dammi subito il commissariato di
Bucivalle.

Torrano! Subito, capo.

Torrano, vieni un po' qua. Accomodatevi,
signorina. Guarda un po'. Buongiorno.

Buongiorno.

Accomodatevila, scusate. Grazie. Devo
dire alcune cose. Guarda un po' qui.

Guarda un po'. Ma è possibile che non
leggiate mai niente? Ma tutto io devo

reggere qui?

Mi devo interessare di tutto io qui? Sì,
capo, ma non arrabbiatevi.

Scusate, Nina, scusate tanto.

Prego.

Guarda un po' qui, allo sbaramento di
Bugival, l 'altro mattino.

Sbaramento di Bugival?

Ecco, biglietti da mille che corrono sul
filo della corrente come barchette.

Leggi, leggi, leggi. Un marinaio se ne è
accorto per primo, ma è stato il

guardiano della chiusa ad avvertire la
polizia.

Niente, proprio non leggete niente, non
so, io... Pronto, sono Megretti. Sono

Filippardo, del comitariato di Bugival,
ditemi. Ah, buongiorno Filippardo.

quel danaro trovato allo sbaramento, c
'è qualcosa di nuovo?

Ma ho messo un agente a sorvegliare i
pescatori fortunati. E a quanto ammonta

danaro? Abbiamo già una trentina di
biglietti da mille, ma dovrebbero essere

molti di più.

Ho ricevuto una telefonata dal posto di
Mante, anche lì sono stati trovati due

biglietti. Anche lì?

Sentite, mi mando subito.

Certo, sono a vostra completa
disposizione, Megret. Ecco, raccogliete

informazioni che potete. Avete fatto
avere il premio di legge ai pescatori?

Certo. Ecco, se il caso raddoppiatelo,
perché è molto importante sapere qualche

cosa. Si tratta di un caso che abbiamo
sotto mano e... State tranquilli,

Grazie, buona fortuna. Grazie.

Grazie. Tu hai già capito, l 'ho detto,
eh?

Allora fammi una scappata a Vujival. Se
non ci sono macchine, prendi un taxi,

naturalmente. Va bene, ciao.

Devo avvertire il procuratore, capo.

Delle barchette, delle barchette che
vanno sull 'acqua. Andiamo su, corri a

Bugival, coro prematuro.

Procuratore, un momento, un momento.
Prima vai anche a Saint -Denis, al

delle spazzature.

Vai un po' a vedere se ci sono novità,
capito? Benissimo, capo.

Che pazienza, scusate tanto.

Prego. Ogni tanto devo un po' tenerli...
Piuttosto mi sembra di essere capitata

in un gran brutto momento.

No, perché?

Posso ripassare un 'altra volta?

No, siete capitata, speriamo, anzi in un
momento buonissimo. Cosa volete dirmi?

Beh, me l 'hanno comunicato
ufficialmente.

Il testamento?

Sì. Mi aspetta proprio la terza parte.

Benissimo, mi fa tanto piacere. Ma voi
forse volevate chiedermi qualche cosa,

Nina? No, commissario, niente di
speciale. Volevo chiedervi consiglio,

devo fare, una situazione... Eh, ho
capito, ma non sognatevi di licenziarvi

balletto. No, aspettate, i soldi
verranno, bisogna avere paziente,

Voi non potete nemmeno immaginarvi come
la gente immagina queste cose, vogliono

per forza buttar via i soldi con gli
avvocati prima di rassegnarsi, insomma

gente è fatta così.

Commissario, se qualche volta passo di
qui non mi scaccerete via?

Scacciarmi via?

No, se vi comportate sempre come vi
siete comportati adesso, insomma come

ragazza per bene.

Una ragazza come voi, anzi, non so,
rallegra anche un pochino il nostro

ambiente, un po'

grigio.

Qui vedete, praticamente, avviene la
triturazione dei rifiuti, i cosiddetti

sovvalli, e cioè dei materiali che si
possono recuperare, come i metalli, il

ferro, il vetro. Ma allora anche la
pistola sarà triturata.

È praticamente impossibile. Le
dimensioni di una pistola sono

piccole per sfuggire agli ingranaggi. Ma
ci vediamo. State tranquilli, che 99 su

100 la pistola che cercate salterà
fuori.

Agente, ecco la pistola!

Brigadiere, venite!

Venite!

Pre...

Telefona

subito al commissario Negret. Digli che
abbiamo trovato la pistola. Bene.

Brigadiere, date un 'occhiata qua.

Credo che sia proprio quello che
cercate. Bene.

Sì.

Ecco la pistola, capo. La consegno a
Merz per le analisi?

No, no, dala a me.

Senti, sei stato a Mugival?

Certo, capo, ma sui biglietti non
abbiamo trovato niente di interessante.

No, immaginavo. Fatica inutile.

Senti, Torrance, quasi quasi io andrei a
fare un sonnellino, eh?

Ma se succedesse qualche cosa tu avverti
subito, intesi?

D 'accordo, d 'accordo.

Pronto?

Capo, è per voi. È Jean -Pierre.

Pronto Jean -Pierre?

Pronto capo, è Jean -Pierre, siete voi?

Sì, sono io. Da dove sei?

Da dove chiami?

Capo, il nostro uomo. Sì, sì, sì,
Martin, Martin.

Credo che voglia prendersi una vacanza.

Sta... sta attraversando il cortile con
una valigia.

Sì, sì, sì, lo sto vedendo, capo. Cosa
devo fare? Devo seguirlo?

No, non ti muovere.

Non perdere d 'occhio la signora Martin.

Al vergettore penso io, eh?

Senti, Torrance, telefona subito a casa
mia. Dì alla signora McGray che non mi

aspetti stanotte, eh? Normale
amministrazione. Mi raccomando, tono

Sì, sì, sì.

Io ho qualcosa, ma non so se può
bastare.

Uno basta?

No, dammi tutti e due, non si può mai
sapere.

Bene, bene.

Volete aprire?

Sì.

Niente da dichiarare?

No, niente, effetti personali. Volete
aprire, per favore?

Grazie. Avanti.

Attenzione, prego.

Per ritornare in treni si pregano i
signori passeggeri di usare il

sottopassaggio. Grazie.

Attenzione, per tornare in treni i
passeggeri si pregano di usare il

sottopassaggio. Grazie.

Aspettate un momento voi.

E lui?

Vogliate seguirci, presto. Ma dove...
Venite con noi.

Io... Andiamo.

I signori viaggiatori sono obbligati di
preparare i passaporti.

Aspettate qui ora.

Vi giuro, deve trattarsi di un equivoco.

Buonasera, Martin.

Andiamo, signor Martin.

Il treno di Parigi arriva tra pochi
minuti sul terzo binario.

Prendete la valigia, è un direttissimo.

Su, sbrigatevi, prendete la vostra
valigia.

poter passare il confine e di chiudere
una parentesi,

perché non ne potevo più, ve l 'avevo
detto, non ne potevo più, io posso

infastire, capite?

Comissario, pensate di infliggermi per
molto tempo questo servizio.

Ditemi qualche cosa.

Non vedete che non ne posso più.

Sono pronto.

Io confesso, confesso tutto.

Tutto, ma aiutatemi, commissario,
aiutatemi.

Cusce mi ha colto sul fatto.

E allora io?

E allora?

E una volta che confesso, ogni cosa sarà
finita. Come potrei continuare ancora a

negare?

Castazzino.

Castazzino, sono io.

Io. E calma il tè.

Sono io.

Avete un chiarino?

E volentieri, ma io non fumo. Lo sapete
bene che mia moglie non possa portare l

'odore del fumo.

Comodatevi.

Vorrei farla finita, commissario.

Non voglio creare altre complicazioni.

Lo dirò all 'avvocato che sarò cortetto
a prendere.

Confesso, confesso, tutto.

Ho letto sul giornale che una parte
della

refurtiva, insomma che molti biglietti
di banca sono stati ritrovati.

Sì, galeggiavano.

E li ho buttati io.

Sì, perché sentendomeli in tacca, mi
pareva che per la strada tutti mi

guardassero, indovinassero.

No, no, no.

Io non sono un ladro.

No. E li ho buttati... li ho buttati
nella senna.

Al po' a Marie.

A lì c 'è lui.

Voi dovete scusarmi, commissario, per
non aver confessato tutto la prima volta

che siete venuto, ma io ho cercato,
volevo, ma poi non

ne ho avuto il coraggio.

Cercate di capirmi, commissario.

Scusatemi, dove mi conducete domicilio?

In prigione?

No, andiamo a casa vostra.

Ma io sono un assassino.

Beh, andiamo, venite.

Buongiorno, capo.

Ah, sono qui.

Geron, come stai? Bene, bene, capo. È
stato appena dimesso dall 'ospedale, ne

avrà per una ventina di giorni, dunque è
la convalescenza.

Sarà contenta la signora Migretti. Io
vado un momento su con il signor

Scusatemi, signor Martè, dal vostro
ufficio hanno mandato a chiedere se

ammalato. Pare che vi sia rimasta in
tasca una chiave dell 'archivio e sono

fermi con certe pratiche.

Una bella giornata di riposo non fa male
a nessuno. È vero, signor Martè?

Buongiorno, signora Bersier.

Bursier.

Ma poiché la morte di vostro figlio
Roger Couchet è posteriore a quella del

padre, nessun testamento può sottrarre
al figlio legittimo la parte dell

'eredità a cui ha diritto. E siccome voi
come madre siete l 'erede naturale di

Roger Couchet, posso garantirvi che
avete diritto alla metà dell 'eredità

lasciata da Raymond Couchet.

Non un terzo.

La metà.

Volete che vada io?

No. No, avvocato, datemi quella carta.

quella che mi avete letto un momento fa
e che io approvo pienamente

se

avevate la chiave in casa potevate
usarla prima accidenti

Che modi? Chi siete?

Voi siete un altro dottore? Sono l
'avvocato Lavalli, incaricato di

interessi della signora.

Ah, io sono il commissario Maigret,
della polizia giudiziaria. Ah, sono

lasciarvi il posto, commissario.

Del resto, la nostra consultazione,
signore, può ritenersi terminata per il

momento.

Maggior... Scusate, signora Liorruzione,
ma vostro marito non reggeva

a tanta pena, e allora...

Signor Martini, venite, venite.

Ti sei sentita peggio.

Ma perché la fate soffrire?

E mi hanno fermato alla stazione di
Gemot.

Un minuto ancora e sarei stato in
Belgio.

Oh, Dio.

Lasciatemi. Lasciatemi, ho grido.
Lasciatela, sono necessario. Lasciatela.

Lasciatela. Che fate?

Che fate? Poliziotto, scoposo. Una donna
malata. Moribonda.

Grazie a tutti.

dell 'azienda valutata circa 5 milioni.

Vedo che il vostro regale si preoccupa
di sistemare anche la posizione di

Anar. Quello è il guadrino.

Abbiamo preso informazioni anche sul
terzo beneficiario, Ninamu Anar.

Si tratta di una donna di costumi dubbi
che finora non ha preso alcuna

disposizione.

per rivendicare i propri diritti.

Poiché essa si ritrova attualmente senza
risorse, sarebbe opportuno offrirle

una certa somma a titolo di
risarcimento.

La nostra proposta è un 'offerta pro
bono pacis di 20 -25 mila franchi.

La tale cifra potrebbe invogliare la
signorina Monaro a firmare una

dichiarazione liberatoria

riguardo ad ogni altra pretesa.

Bel galant 'uomo, eh, questo avvocato
Navarro.

Bene, bene.

Signora Marten, avete ripreso un po' di
vigore?

Perché devo dirvi che non è finita.

Dobbiamo ancora dirci l 'essenziale.

Edgar Marten, quanto credete di poter
prendere? Eh?

No, non parlo mica del danaro dell
'eredità, no, degli anni di condanna.

Signora, vostro marito ha confessato
assassino e furto

e si potrà molto probabilmente stabilire
anche la premeditazione.

Quanto pensate, Martè?

Non la soluzione, certamente, no.

Non si tratta di delitto passionale. Se
vostra moglie avesse rianodato la

relazione col suo ex marito, allora
sarebbe stata per voi una bella

Ma non è il caso nostro, purtroppo, per
voi.

E allora, unico movente, il danaro.

Allora, dieci anni?

Vent 'anni?

Vi accontenterete di venti?

Volete il mio parere?

I giurati di solito sono pieni di
comprensione per i delitti fazionali,

ma si dimostrano inflessibili per i
crimini di danaro. Ma in fondo si

giurati 9 su 10 sono piccoli borghesi o
commercianti o donne di casa.

Credono di non avere nulla da temere
dalle amanti che non hanno o che

dominare.

Ma dei ladri no, dei ladri, vedete,
Marten, i ladri hanno paura. E allora

infliggono sempre delle pene esemplari.

Vent 'anni.

No, no,

credo proprio di no.

Signor Marten, credo sia in pericolo la
vostra testa.

signor Marten, quello che volete dire,
voi non siete un uomo volgare, lo

ammetto, siete un po'

meschino, ma non volgare, no, voi
morirete o marcirete in una prigione, ma

almeno vostra moglie superata questa
malattia avrà di che godersi quella vita

agi che voi non le avete saputo dare,
questo che pensate, eh?

E questo?

A meno che... A meno che... In questa
finestra non

vi giochi un brutto tiro.

A tutti e due, guardate, è un brutto
scherzo perché qualcuno, non c 'è

farà notare che di qui si poteva vedere
ogni cosa.

Ogni cosa, dunque, è grave perché
potrebbe far sorgere il sospetto della

complicità. Voi sapete certamente che c
'è nel codice un piccolo, anzi un

piccolissimo articolo che impedisce non
solo all 'assassino di ereditare della

sua vittima, ma anche ai complici.

Sì, nemmeno il complice può ereditare,
dunque adesso capite l 'importanza che

prenderà il processo questa finestra,
no?

Capite?

Dite un po', Martè, cosa ne avete fatto
dell 'arma?

Allora, Matteo, questa è la rivoltella
dove l 'avete buttata.

Ma su me avete detto circostanze molto
più gravi, dunque...

Io...

Io l 'ho buttata nella scena.

Sì, assieme al denaro.

Nella scena.

Che strano. E invece l 'ho trovata nella
spazzatura.

E l 'avete buttata voi, signora Marten!

Voi, non lui.

Sei contento adesso?

Stupido che non sei altro.

Inetto, fallito.

Ancora un 'altra occasione, hai perduto.

E credo proprio che sia l 'ultima.

Che se poi l 'hai fatto per paura di
andare in prigione, hai fatto male i

conti perché in prigione...

Ti andrai lo stesso.

Tu hai rubato tutto.

Soltanto tu.

Lasciare nella indigenza la sua casa. Ci
riesce.

Ma rubare no.

Lo stupido.

Quando si decide a fare il gragetto.

E va giù nell 'ufficio di Raymond,
dimentica un guanto sulla tavola.

E io da qua giù lo vedo e lo maledico.

Erano mesi e mesi che lei, che lei mi
mostrava dalla finestra l 'ufficio di

Couchet.

E mi diceva, perché non ne approfitti?

Non vedi che ogni sera prima di
chiudere...

Va alla poetica a mezz 'ora.

Va a mettersi a posto per accogliere
degnamente la propria amante.

È il momento buono per rubargli i soldi.

Eh, e alla fine ci sono andato.

Me l 'avete detto?

No.

No, ma lei l 'ha visto perché piava
dalla finestra.

Avete visto il guanto dimenticato da
vostro marito?

Era come se lui avesse lasciato il suo
biglietto da visita.

Soltanto lui nel palazzo porta quegli
stupidi guanti da Don Giovanni.

Che cosa dovevo fare?

Io ho preso il revolver e sono corta
giù.

per riprendere il guanto.

Ma mentre eravate lì, Couchet è
rientrato nell 'ufficio.

E allora ha pensato che fosse stata voi
a rubare, no?

Lo voleva, voleva farmi arrestare.

Ingrato, ingrato, ingrato, come se non
fossi stata io ad aiutarlo

a diventare ricca. Io lì sono stata
accanto quando non aveva ancora...

Una lira.

E mi faceva fare la fame.

Tutti uguali gli uomini.

Tutti.

Io... Io... Cercavo... Di

fargli capire.

Ma lui... Lui aveva già sollevato il
ricevitore del telefono per chiamare...

chiamare la polizia.

Voleva liberarsi di me, una volta per
tutte.

E allora avete sparato.

Cos 'altro potevo fare?

Ditemelo, ditemelo voi.

E si è ricorsa verso i cassoni della
spazzatura.

Con la scusa di cercare un cucchiaino a
nascondere la rivoltella.

E chi avete incontrato in quel momento?

Quel vecchio imbecille del primo piano.

E nessun altro?

No. Non avete incontrato anche vostro
figlio?

No. Non veniva per voi, ma per trovare
suo padre. Voleva chiedere i soldi, era

al verde, sì, ma voi non potevate farlo
entrare negli uffici, perché avrebbe

scoperto il cadavere.

Che cosa gli avete detto per indurlo a
non entrare?

Che se ne andasse.

Qualche cosa, qualche cosa gli potevo
dare anch 'io.

Voi, voi non potete comprendere.

Il cuore di una madre.

Rosè, infatti, se n 'è andato. Il signor
Martenari è entrato e voi avete

tacciuto di tutto come se non aveste
visto né fatto niente.

Sapevate che i danari ne aveva lui.

Non immaginavate che preso dalla paura
avesse buttato nella tenda i biglietti

mille perché gli bruciavano.

Signora Martè, vostro marito in fondo è
un brav 'uomo.

Ma che brav 'uomo? È un disgraziato.

Martè invece non parlava perché quando
la sera dopo vi decidete ad

affrontare l 'argomento e sapete la
verità che i soldi non ci sono e voi

ucciso per niente, allora fate una
scenata che arriva all 'orecchio della

vicina lì, Matilde.

La vostra collera è così forte che vi
ammalate, è una febbre da cavallo, è

vostro marito a cui non avete ancora
detto che siete stati voi ad uccidere

Couchet.

Va da Roger per comunicargli che suo
padre è stato ucciso e che sua madre è

preda alla crisi.

Se voi sapete la responsabile della
morte di vostro figlio.

No! No!

No! No! No! No! No! No!

Confessato il vostro crimine a vostro
marito?

Quando?

Quando... Quando lui... Quando lui stava
per...

Per confessare il furto.

L 'ultima volta... L 'ultima volta che
siete venuto qui.

Appena... Appena ve ne siete andato
io...

Io gli ho detto la verità.

Ma in fondo, in fondo io l 'avevo fatto
per salvarlo, per

portare via quel guanto, quel guanto che
lo accusava. Lo so, lo so, lo so. Allo

stesso momento gli chiedete di salvarsi.

Voi sapete che se vi scoprono non potete
ereditare un centesimo.

Perché non si sacrifica? Perché non si
può credere? Lui il coppelboe.

Ah, se Marten fosse un uomo, quell 'uomo
che voi sognate, è vero?

Marten dovrebbe fuggire, voi avreste l
'eredità, poi lo raggiungereste all

'estero.

E poi, una vita nuova, no?

Povero Marten.

Va, va.

Te le preparo io.

Io, io.

Le valigie.

Sì, sì.

Avrei... Avrei biancheria pulita,
estirata per un mese.

Sì, sì.

Commissario.

Commissario, cosa dice? Ho paura.

Ho paura.

No, no. No, no. È inutile.

È inutile che... che mi chiediate del
denaro.

Ma me ne posso proprio dare?

Io ho già detto anche al mio avvocato di
richiedere a Roger i

750 franci che mi deve.

Non posso fare prediti.

Commissario, non dovete odiarla.

Non vedete in quanto si trova.

Ma lei non...

Non è mai stata una donna come le altre,
no? Lei era... No,

no, no.

È inutile.

È inutile, Edgar, che tu cerchi anche l
'appoggio a quell 'istinto

signore.

Non più di cinque franchi alla volta ti
darò! Ho patito abbastanza! Cinque

franchi! Cinque!

Cinque! Cinque!

io vado a telefonare alla neuro che
mandino qui

un 'autambulanza no no credete che sia
proprio indispensabile

chiudere la cosa migliore credete

per tutti

Deve finire nella senna.

Anche... Anche il mio Roger...

È finito nella senna.

Tutto nella senna.

Indovino un po' chi è arrivato.

Tua sorella. Ma se davvero volevate
farmi un 'improvvisata, non dovevate

lasciare lì sul tavolo le marmellate di
prugno, chiamo.

Ho capito subito che era arrivata tua
sorella.

Ha portato anche il solito prosciutto,
sai.

Questo non osavo chiederlo, veramente.

Sai perché?

Perché non so, mi sembrava...

la mancante di delicatetta, insomma,
ancora avere anche tra parenti, per

sincero, devo dire, me l 'aspettavo,
come ogni volta che viene qua, ma

Eccolo qua!

Grazie!

Come va? Va bene? Va bene?

Va bene?

Devo riconoscere che è esageratrico con
le vostre gentilezze, eh, cara Berta?

Stavolta poi vi facciamo trovare anche
il gerò mezzo acciaccato, eh? No,

a parte la spalla, lo trovo molto bene
il ragazzo. Beh, mi fa piacere che lo

troviate. Che volete, è il mestiere, me
ne rendo conto. Eh, bene, grazie.

Alla vostra salute, eh? Io sono un po'
stanco. Eh, si ma a mangiare si tirerà

tutto, vedrai.

No, vedi, soprattutto i profumi, i tuoi
odori mi faranno bene. Sai, ho avuto due

giornate che proprio... Ah, ma sento
lo...

L 'odore del prosciutto, non so, dei
tartufi, del camembert. Questi sono

ricostituenti. Eh? Dico, lo capite o no?

Grazie. Ah,

zio. Dimmi, dimmi.

Nina, l 'avete più rivista?

Eccolo qua.

Ah, andiamo bene qui, eh?

Anche a te piace Nina.

Sei innamorato di lei tutta la centrale.

Perfino come io, il procuratore.

Ha preso l 'abitudine di non chiamarmi
più nel suo studio. No, no.

E così viene da me. Ha preso l
'abitudine di venire lui da me perché

incontrare sempre Nina.

Spera almeno.

Torrance e Jean -Pierre lo stesso.

E lui all 'ospedale sapete chi pensava?
Mica sulla madre.

No, bisogna dirlo questo.

Pensava a Nina.

Però dopo tutto è una ragazza.

Ma se lo merita un po' l 'attenzione, un
po' di protezione. Perché? Le hai più

certo qualcosa?

No, no, niente di speciale, ma i soldi
che le ha lasciato Couchet dovrà

difenderli con i denti.

E il francese sul centesimo non scherza.

Berta, ditemi un po'. Il prosciutto è
già maturo?

Oh, è ancora un pochino indietro,
bisogna aspettare... Stagionato,

un prosciutto che dice mangiami,
mangiami!

Eccolo qua!

A tavola, a tavola! Berta, tu accomodati
qua. E tu al solito posto. Io al solito

posto. E Giron, va.

Eccolo.

Te lo subito, caro, eh? Sì, grazie.

Ecco.

Ecco qui.

Aspetta che ti aiuto allora.

Sì, adesso metto questo. Metto il
tovagliovino.

E ti devo un po' aiutarlo, no?

Venga, va.

Bene? Grazie. Anche a te.

Berta! Vuoi prendere?

Aspetta. Ah, ecco.

Aspetta. Come posso?

No, no, no. Ah, no, no, no. Meglio,
scusa, eh. Non voglio farti male,

Non volevo buttare, ti faccio i
pettettini così. Sì, sì, ma basta

Guarda così, perché tu li mangi un po'
più, fai un boccone solo.

Benissimo, ecco, bravo.

Sta male?

Un po' così.

Grazie.

Buon appetito a tutti.

Buon appetito.

Meraviglioso questo prosciutto.

Un giorno dopo l 'altro il tempo se ne

va, le strade sempre uguali,

le stesse case.

Un giorno dopo l 'altro e tutto è come

prima,

un passo dopo l 'altro la stessa vita.

E gli occhi intorno cercano quell
'avvenire

che avevano sognato, ma i sogni

sono ancora sogni e l 'avvenire ormai è
quasi

passato.

Un giorno dopo l 'altro la vita se ne
va,

domani sarà un giorno uguale.