All language subtitles for Dreams (Sex Love)[Drømmer] (2024) En 1080p X265 HEVC 10 bit-ro

La mla vlta é In una nuvola.
Be '... non tutta.

ZI mlo corpo non Io é,
ma tutto ll resto si.

Rutto quello che vedo,
l penslerl, l sentlmentl...

Ed é cosi strana...
che corpo e anlma slano separatl,

ml Ta sentlre Traglle,

came se Ia mla vlta
stesse andando alla derlva.

Ru pensl che sla strano?

É che Io prendo tutto alla Iettera
e me Ia lmmaglno una vera nuvola.

Una nuvala cumullTorme pluttasto deTInlta,

ll che rende Taclle pensare
che contenga qualcasa.

Ma a volte lmmaglno anche del clrrl,

o pegglo,
solo un velo traslucldo dl nuvole.

E ml preaccupo che non rlesca
a sorreggere II peso delle cose.

E che tutto quello che sano cadrå
ln strada e sarå Iavata vla dalla ploggla.

SEssO - sDG NI - AMDRE

SOO NI - AMDRF

sOO NI

- stai facendo domanda per I'Accadem ia, g iusto7
- Per Ia da nza? - sì. - No.

Perché no ? nai del talento.
nai stud iato bal Ietto classico o sbag Iio?

Sì, ma I ' ho trovato u m ilia nte...

no Ietto da qua Icho parte che si basa
su stereoti pi d i genere antiq uati

e che dovrebbe essere a bolito.

- Non tutta Ia da nza è balletto classico.
- sì, q uesto è vero.

Io vog I io stud iare sociologia .

- Tu Ieggi molto, eh?
- Molto.

- Tu non Ieggi?
- M m ...

Poco, solamente
qua ndo q ualcu no m i rega Ia dei Ii bri .

M i piace, d irei che m i I usi nga,

che Ia gente pensi d i me
che sono u n g ran Iettore.

Ma non tutto nei Ii bri è vero.

Gerto, ma non è per q uesto che Ieggo,
non per scopri re ció che è vero.

Leggo per avere un posto dave andare
e per trovare me stessa.

Rutto é Inlzlato con un Ilbra
che ml ha portata a scrlverne uno mlo.

Non era neanche un Ilbro Tamoso, solo uno
che ho travato nella balta dl mla nonna

e che ho Ietto quanda slamo
statl Ii Ia scorsa Pasqua.

- CI sono andata con Jenny, un amlca.
- nai preso tu i I mio reggiseno7

La sua Tamlglla non ha una balta e Iel contlnuava
a dlre quanto eravamo Tortunatl ad averne una.

Sa rebbe bel I issi mo
avere u na baita dove g iocare a ca rto e...

E mla madre, che sl rlTluta
dl rlconoscere I nostrl prlvllegl,

ha pegglorato Ie case dlcenda
che non serve essere rlcchl per avere una balta.

Sta ' tra nq u il Ia, Iei voleva solo di re che se
Ia tua fam ig I ia è ricca, non hai bisog no di soldi .

- Mam ma ! Smetti Ia . - Tu puoi
vivere del I 'ereditå, di che ti preoccu pi?

- Nai trovato il reggiseno?
- Sì.

Ml ero slagata Ia cavlglla e dovevo rlposare.

E quando Ia mamma, Ia nonna e Jenny sana usclte
ho preso un Ilbro dallo scaTTale.

É stato un caso, ln realtå.

Sl Intltola "Splrlto dl ramlglla " ed é slmlle
a "PIccole nonne ", che Torse conoscete.

Anche qul cl sono quattro sorelle. Sono Tlglle
del medlco e vlvono nella perlTerla dl Parlgl.

La protagonlsta, Paullne, ha 1e annl.

ZI Ilbra lnlzla con Iel che parte
per Trequentare una nuova scuola a Parlgl.

Lå lncontra una ragazza dl nome Bea,
ll cul zlo é un artlsta.

Un glarno vlsltano ll sua studlo.

Lul é dlverso
da tuttl quelll che ha conoscluto,

Ia guarda negll occhl e Ie
parla come se rosse un adulta.

Anche se é molto plÚ grande
e ha una TIglla dl dlecl annl,

Paullne sl lnnamora dl Iul.

Non Ia dlce a nessuno,
ma contlnua ad andarlo a trovare con Bea.

FInché un glorna Bea sl ammala.

Lel sl Ta coragglo e va da Iul da sala.

Quando apre Ia porta e vede che é sola,

Iel caplsce che prova gll stessl suol sentlmentl
e che Ia stava aspettanda.

E pol Tanno sesso.

Ecco... come dlre?

Quando Iho Ietto ho rlconoscluto qualcosa
dentra dl me una specle dl deslderlo.

Qualcosa che avevo provata prlma, nelllnTanzla,

ma che non avevo caplto
e cercavo dl tenere a dlstanza.

Ma ora Io sentlvo nel mlo corpo, sulla pelle.

Una specle dl Tarmlcollo che nasceva
dalla voglla dl essere nuda accanto a qualcuno.

Ma cé un altra cosa
nel Ilbro che ho amata molto.

Paullne aveva
una Iunga sclarpa Tatta a maglla

e agnl volta che usclva da casa sua Iul
gllela avvalgeva attorno al callo tre valte.

Sempre tre valte
e Io Taceva con una tale tenerezza...

che ml sono commossa Ieggendolo.

Soprattutto perché
Io trovavo un gesto cos/ bella,

ma anche perché speravo
che un glorna potesse capltare anche a me.

Sono passatl mesl, ma anche se cl
avevo pensato tutta Ia prlmavera e Iestate,

non era plÚ cosj lntenso.

Quando ho sentlto ll rltorno dl quel deslderla
era metå autunno

era cosi Torte che ml ha calto dl sorpresa.

Forse é cas/ che runzlona,
Ie cose accadono quando meno te Iaspettl.

Sa Ive, mi ch iamo Joha n na e q uest'a n no
sa rÓ Ia vostra i nsegna nte di fra ncese e norvegese.

Yi pa rlo u n po' d i me.

AI Iora, mi ch iamo Joha n na come ho giå detto.

Ehm. . . ho stud iato Arto tessi Ie a I I 'Accademia

e ho Iavorato anche come inseg nanto.

No trascorso u n a n no negli Stati Uniti,
nel M idwest,

dove ho Iavorato in una fattoria
d i arachidi biolog iche per sei mesi .

Fra a bbastanza noioso, così m i sono trasferita
a New York e ho trovato Iavoro i n un caffè.

No anche stud iato moda a Parig i
per u n a n no. Tutto q u i .

Se avete del Ie doma nde chiedete pu re.

Per favore, ora dite il vostro nome
e u na cu riositå divertente su di voi .

- Gome ti ch iami?
- M i chia mo Ani ne e m i pace ti ngermi i capel Ii .

- Bel I issi mo colore.
- G razie.

- F tu 7
- M i ch iamo Josef, e mi piace a I Ienarmi .

M i chia mo nelene
e non m i piace il cioccolato.

- F tu 7 II tuo nome?
- M i chia mo Johanne e mi piace. . . il sal mone.

Me Io ricorderÓ, è come
il m io ca m bia solo Ia voca Io fi na Ie.

F tu come ti chia mi?

- M i ch iamo Joha n nes
e sono fuorilegge in e9 Paesi. - Oh !

AIIInlzlo non caplvo, era cosj travalgente,
una sensazlone stranlsslma.

Era came se potessl sentlre Ia sua presenza
ln tutto II mla corpo.

Ho comlnclato a cercarla.

La glarnata
sembrava sprecata se non Iavessl vlsta.

E non cl voleva molto, uno sguardo
era suTTlclente a metterml dl buon umore.

- Devo studia re di piÚ,
sono i ndietro con a Icu ne materie. - Anch'io.

- Ciao!
- Ciao!

Era gentlle e carlna con tuttl,

ma sembrava che a me
dedlcasse un attenzlone partlcolare.

E vlsto che II Trancese
é una delle mle materle prererlte,

eravamo sulla stessa Iunghezza donda.

E anche se Ie sue Iezlonl
erana lncomprenslblll a moltl,

quando parlava
del presldentl rrancesl, per esempla,

Io rlusclvo a segulrla e questo a Iel placeva.

- Ml chlamava "Jeanne ".
- SÌ, Jea nne7

ZI nome Trancese dl Johanne.

Ridurre Ie gra ndi d iseg uag I ianzo d i reddito

e svi I u ppare I'istruzione e Ia cu Itu ra?

Non parlava cos/ a nessun altro.

Forse per questa ho lnlzlato a Tantastlcare
sul Tatto che Ie placessl plÚ degll altrl

e che avesslma un Iegame speclale.

MI sembrava davvero cosi.

Pensavo a Iel sempre plÚ spesso.

La pensavo non soltanto a scuola,
ma anche quanda era a casa.

Era came se sl Tosse lnrllata nella mla testa.

Lel ml apparlva, qualslasl Tosse ll contesto.

Era Ia prlma Immaglne nella mla mente,
quando ml svegllavo.

Mentre Tacevo calazlone nan Tacevo
che pensare a cosa Iel stava manglando,

prababllmente del crolssant, chlsså.

La pensavo mentre ml vestlvo,
ml domandavo cosa avrebbe Indossato.

Cercavo dl scegllere abltl che lmmaglnavo
Ie sarebbero placlutl o che almena notasse.

Zo I suol Il avevo osservatl bene,

aveva uno stlle bello e unlco.

Zndossava soprattutto maglle dl Iana.

Ml aTTasclnava ll Tatto
che Ie portasse a contatto con Ia pelle.

Per me era cosj rastldloso,

ma vederle su dl Iel era un altra casa.

E quando sl rlmboccava Ie manlche,

ll punto In cul Ia manlca
Incontrava Ia sua pelle...

quella vlsta ml aveva Tatto venlre l brlvldl
dappertutta.

Morlvo dalla voglla dl toccarlo
e vedere cosa sl provava.

Ma anche se sentlva IeTretto che Iel
aveva su dl me, non rlusclvo a deTlnlrlo.

Non é strano?

Creda dl non essermene accarta
Tlno a quanda non Iha sagnata.

Eravamo ln una balta.

Cerana altre persone, ma erano Tuorl,
solo Io e Iel eravamo all'lnterno.

Stavo Tacenda un plsollno sul dlvano, ma non
dormlvo perché rlusclvo a sentlre Ia sua presenza.

Sl é sdralata vlclno a me,
sentlvo Ie sue glnocchla tra Ie mle.

Ml ha messo un bracclo attorna alle spalle.

Pol ho aperto gll occhl
e ml sana glrata verso dl Iel.

E alllmpravvlso
é stata come se Tosslmo nude...

e ml sono svegllata.

ZI mlo carpo era caldo e strano,
ml sentlvo Ia Tebbre.

Stavo mallsslma,
come se avessl Tatto qualcosa dl terrlblle,

qualcosa dl pralblto quasl.

ZI glorno dopo aveva Ia stessa sensazlone,

era preoccupata che gll
altrl se ne accorgessera,

che potessero vedere
quella che avevo sognata.

Sei, sotte e otto.

Per Tortuna Ia prlma Iezlone
non era Ia sua, cera coreograTIa.

Facevamo l nostrl eserclzl ognl glorno
e ln dlversl Iuoghl della nostra scuola.

Nonostante ml sentlssl Tuarl pasto, é stato
dlvertente e me ne sono dlmentlcata per un pa .

Uno, due, tre, q uattro,
ci nque, sei, sette e otto.

Uno, due, tre, q uattro,
ci nque, sei, sette e otto.

Uno, due, tre, q uattro,
ci nque, sei, sette e otto.

Ma plÚ tardl, nella sua ora dl Iezlone,
Ia vergogna é rlcomparsa.

Quando é arrlvata sembrava che ml
stesse guardando came se sapesse tutto.

Zo ho dlstalto sublto Io sguardo.

Cercavo dl caplre come Tare per evltarla,

anche se non era quello che volevo
In realtå, volevo Iesatto contrarlo.

Ml sembrava che tutto ml crollasse addosso.

Zn qualunque mado Ia vedessl
ml sembrava lmposslblle

e nan ero nemmeno
ln grado dl nascanderlo.

Scusa se te Io chiedo. Io e Anine ne abbia mo
parlato, sem bri u n po' assente negli u Itimi g iorni .

- SÌ.
- F perché dovrem mo parla rne7

Be', perché erava mo preoccu pate
che avessi Iitigato con qua Icu no.

- No, non è successo niente.
- No?

- Oua rda, ho trovato q uesto sito sul web.
- No. An ine, smetti Ia.

Ascolta, in Norvegia ci sono u n sacco di I i nee
anoni me per giova n i dove puoi pa rlare con qua Icu no,

se vuoi puoi a nche prova re
Ie a pp di auto-aiuto,

che magari possono ai uta rti
a uscire da situazion i diffici I i .

- Non ne ho bisog no.
- Maia Ie ha provate.

- Veramente? - SÌ.
- Perché7

Sua madre era i n u no show i n TY per
ristruttu rare casa e Iei non ri usciva a gestirlo.

- Potresti prova rci.
- Con Iei ha funzionato.

Non ne ho bisog no e non vog I io provarlo.
Vi ho detto che sto bene.

- Avresti preferito che non te I 'avessi mo chiesto?
- No, è che ho dei problem i a dormi re, tutto qui .

Ti possono ai utare a risolverl i.
Gi sono a pp per dormire.

Non potevo parlarne.
Che cosa avrel detto, che ero Innamorata?

E ln quel momento,
quando quella parola ml é passata per Ia mente,

ho caplto che era davvera cosj.

Ero perdutamente Innamorata dl Johanna.

Era terrlblle e meravlgllaso nello stessa tempo.

MI sembrava lnconceplblle,
perché Iel era un adulta.

Came Iartlsta del IIbro.

Non ml aveva dato Tastldlo
quando Iavevo Ietto.

PIú cl pensavo e plú permetteva a me
stessa dl Tantastlcare.

Caplte cosa vogllo dlre?

Quando sl pensa cantlnuamente a qualcosa
alla Tlne sembra meno Irreallstlca.

Z penslerl ml glravano ln testa
e avevo voglla dl dlrlo a qualcuno.

É cos/ essere Innamoratl.

Vual che tuttl Io sapplano,
perché é meravlgllosa.

Ma soprattutto voleva dlrla a Johanna.

Sono rlmasta sveglla pensanda a come
avrebbe reaglta se gllelo avessl detto.

La cosa pegglore sarebbe stata
che non caplsse quello che Ie volevo dlre,

o, pegglo ancora,
che sl mettesse a rldere, condlscendente,

come rldono gll adultl quando
un bamblna dlce qualcosa dl adorablle.

Abbia mo sa puto che oggi era i I tuo com plea n no,
cosÌ a bbiamo pensato di fa rti u n regalo.

- Per me?
- SÌ.

- Posso aprirlo su bito7 - SÌ, certo!
L'a bbia mo fatto insieme, è stato divertente.

Ma che cari n i !

Non avevo reallzzato
che era ll suo compleanno.

E del Iavoro a maglla sapevo che ne aveva
parlato con alcunl studentl,

vlsto che é un artlsta tesslle
e Ia magllerla era dlventata una moda.

Ma non ml era mal venuto ln mente,
perché non ml lnteressava Iavorare a maglla.

A vrel dovuta caplre
che era un moda per entrare ln conTldenza.

AII'lmprovvlso ml sembrava che gll altrl rossero
plú In slntonla con Iel dl quanto Io Tossl Io.

MI sentlva persa,
ero stata una stuplda a nan avercl pensato.

Non avevo ldea dl come sl Iavorasse a maglla, ma
dovevo Imparare. Quanta tempo cl sarebbe valuto?

- Mamma 7 - SÌ, sÌ, bla-bla-bla. no capito
dove vog I iono arriva ro, ma io non vog I io.

- Ma m ma? - Eh7 Sono su Zoom,
non è u n buon momento, aspetta .

- Volevo chiederti se puoi i nsegna rm i a Iavora re
a mag I ia. - G'è q uesta azienda che si occu pa ...

Ehm, u n atti mo, scusa mi .

- Chied i alla non na, non so nemmeno se
a bbia mo i ferri . - Ma dobbia mo averl i per forza !

F poi non abbia mo nea nche Ia Ia na,
maga ri Ia com priamo Ia prossi ma setti ma na .

La prossima settimana?
Io devo impa rare adesso!

Non Iavoro a maglia da anni . Non
sono Ia persona gusta a cu i ch iedero

- Non sa i mai niente!
- Ora non posso, ne parl iamo dopo.

Quel weekend ú stata un lncubo.

Ho Immaglnato una serle dl scenarl orrlblll,

tlpo gll studentl che andavano da Iel
e Iavaravano a maglla tuttl Insleme.

Era Iunlca a nan essere stata lnvltata.

Penslerl declsamente malatl.

Come sa pete, Ia pa ndemia
ha col pito molte porsone I'an no scorso.

ZI Iuned/ seguente ero esausta.

Mla madre voleva che restassl a casa,
ma non potevo, dovevo vederla.

Non patevo sopportare II penslero
che gll altrl Ia vedessero e Io no.

Non aveva Ie sue Iezlonl, II che era ancora plú
terrlblle, non sapevo nemmeno se rosse a scuola.

Joha n ne? nai fatto qua Iche riflessione
sul I 'i m patto del Ia pa ndemia su d i noi7

No.

Pol Iho vlsta entrare, In tarda mattlnata.

É stato quasl deludente e anche
doloroso vederla arrlvare Tellce e contenta.

- Cosa stai g uardando?
- Ero senza parale.

Stavo perdendo Ia testa.

Nellultlmo Intervallo non ce Iho plú Tatta,
sono andata ln sala Insegnantl, davevo parlarle,

dovevo dlrle tutto quello
che avevo programmato dl dlrle.

- Nai visto Johanna oggi?
- SÌ, ma è i n riunione adesso.

- G razie.
- Di niente. - Ok.

- D'accordo, a I Iora tu potresti essere Ia sostituta .
- Dk.

Ma mentre ero I/, la...

Fh m, Joha n na ...

Quando sel sdralato nel Ietto a Tantastlcare,
dlmentlchl che Ia realtú é un po dlversa...

- Posso ai uta rti? Stai cercando qua Icu no?
- ..che Ie Iucl sana dlverse.

Che sono presentl altre persone, che Ie parole
che volevl dlre sana lmposslblll da esprlmere

ln una normale scuola dl Oslo,
ln un pomerlgglo qualslasl.

La realtú non ha spazla per questo.

Non sono andata a scuola quella settlmana.

Mla madre pensava che Tossl malata
e ln un certa senso Io ero,

non rlusclvo a manglare e nemmeno
a dormlre, me ne stava a Ietto pensando a Iel.

Flssavo una Toto
che aveva scattato dl nascosto ln classe.

Zmmaglnavo che venlsse a trovarml ln Iacrlme,
dlcendoml che Ie ero mancata.

Zo Ia strlngevo a me e Ia consolavo.

Pensavo a nol due come a una coppla che Taceva
shopplng In Spagna tenendosl per mana.

Ma sublto dopo plombavo nella dlsperazlone.
Restavo Ii a plangere.

A quel punto ha declso dl andare a parlarle.

Ho trovato II suo Indlrlzzo onllne,
ma non era mal stata In quella parte della clttú.

Ho vagato a Iungo
prlma dl trovare Ia sua casa.

Era come gettarsl da una scogllera♪

o ml sarel salvata e tutto sarebbe
andato bene o Ia mla vlta sarebbe Tlnlta.

É passato un anno da allora...
e ln un certo senso é un bene che sla TInlta.

Zn questl glornl penso dl rado a Iel,

e quando ml caplta sono penslerl Tellcl,

perché é stato belllsslmo,
molto doloroso certo, ma belllsslmo.

Ecco perché Iho scrltto,
per tenerlo con me.

So che nan Ia dlmentlcherú mal,
ma l rlcordl camblano.

Se avessl trovato Ie parole gluste
per descrlverlo esattamente com é stato,

avrel potuto catturarlo,
renderlo plú cancreto,

qualcasa che potevo tenere per sempre
nel palma della mano.

Ecco perché nan volevo canservarlo nel cloud,
volevo tenerlo can me, vlclno al mlo corpo.

AIIInlzlo Iho tenuto sul Mac,

pol ml venuta IIdea dl memorlzzarlo su una
chlavetta USB che Jenny ml ha regalata per Natale.

É ll bene plú prezloso che ha al mondo.

Ruttora, perché é ancora cosi.

Sarebbe stata dlverso
se Iavessl ratta Ieggere ad altrl.

Non Iaveva detto ad anlma vlva
e ne ero Tellce,

ma quando ml sentlvo sola,
ml Taceva saTTrlre tenerlo solo per me.

Cas/ ho declso dl Tare vedere
alla nonna quello che aveva scrltto.

É plú aperta dl mamma, eppure
me ne sono pentlta non appena gllel'ho chlesto.

E quando sono andata a parlarle ero arrabblata
con me stessa, convlnta dl avere rovlnato tutto.

Adoro q uei colori, sono bel I i .
L'hai fatta tu quel Ia sciarpa, da sola?

- No, non I' ho fatta io. - Ah .
- no solo quel Ia che mi hai com prato tu .

Non ci trovo n iente d i ma Ie ad averne d ue.

Io non Ia i ndosso ma i, è troppo ca Ida per mo,
mi sento quasi soffoca re.

- Oiå . - SÌ.
- Ma non sono i miei colori preferiti.

- Gapisco.
- Ma è bel I issi ma . Davvero.

- Nai Ietto il mio manoscritto?
- SÌ. - F I'hai stampato? - SÌ.

- Dk. Potrei vedere Ia sta m pa,
maga ri piÜ tard i7 - SÌ, certo, tesoro.

- Hai sta m pato a Itre copie7
- No.

- Non vog I io che nessu n a Itro Io Iogga,
a parte te. - No, sta' tra nqu i I Ia .

- E Ia chiavetta USB, ce I'hai?
- SÌ.

Eccola, tieni .

- Non mi dici niente? L' ha i Ietto?
- SÌ.

L' ho Ietto e m i ch iedo come stai adesso.
Tutto quel Io che hai scritto era cosÌ triste.

Adesso sto bone.

Na i ch i uso Ia storia? Non sei pi Ü
innamorata? Sei a ncora i n contatto con Iei7

Non Ia vedo da u n bel po'.

- Non inseg na pi ú nel Ia mia scuola.
- Ah, non Io sapevo, ho solo chiesto.

- Gosa ne pensi?
- Di quel Io che hai scritto?

SÌ, insomma. . . di tutto qua nto.
Non m i dici niente.

Be', non so che cosa d ire.

L' ha i scritto per te stessa, giusto7
É un modo por e'aborare q ue' 'o che è successo?

SÌ. . . I 'ho scritto
perché non volevo che tutto sparisse.

Volevo conservarlo.

É un modo per tener'o con me per sem pre.

É stata. . . 'a cosa pi Ü be"a
che abbia mai provato.

- Ma u na pa rte d i me voleva
che q ua Icu n a Itro Io sapesse. - Ah, sÌ?

Perché a I Ia fi ne
non c'è stato nessu no con cui cond ividere.

Fh m . . .
É stata u n 'esperienza so' ita r¡a .

Qua ndo succede q ualcosa
d i merav¡g ¡¡oso o d i orri b¡ Ie,

vorresti tanto cond iv¡derlo con qua Icu no.

T¡ ca pisco ben¡ssi mo,
e sono fel ice che tu me I 'abbia affidato.

E poi ricordati che, i nsomma mi conosc¡,
¡o sono una pootessa .

Nai cons¡derato Ia possi bi I itå
d i fa r¡o d iventa re u n vero ¡¡ bro?

- É per q ue' 'o che me ' 'ha¡ fatto 'eggere?
Per da rti u na ma no, maga r¡? - No.

No, ¡'ho ch iesto a te perché
non c'era nessu n a Itro a cui chiedere,

ma ho anche pensato che tu sarest¡ stata I ' u n ica
che non avrebbe reag ito ¡ n modo negativo,

che non sa resti r¡masta scioccata
o arrabbiata .

Proprio per niente. Affatto, tosoro.

- Qu ind i non t¡ ho scioccata?
- No. Sc¡occata?

Be', forse un po' .
In effetti è abbasta nza sconcertante.

- Ma non se¡ ri masta del usa?
- No.

Nea nche per u n secondo.

Ma . . .
Joha n ne, devi fa r¡o vedore a tua mad re.

No, non vog ¡¡o. Perché mi d ¡c¡ questo?

Dev¡ farlo. So non Io fai, ¡o farÓ ¡o.

No, i nvece, perché dovrei?

- La prenderá ma¡¡ssimo!
- Ascolta, tesoro...

Io pa r¡o con Kristi n forse
una, due c¡nq ue, d ieci volte a sett¡ ma na .

Tener¡a a I I 'oscu ro sa rebbe im ba razza nte
per me, m i senti rei a disagio.

Lei è tua madre, dopotutto.
M i sent¡rei come se agiss¡ a¡¡e sue spa¡¡e.

- Non è cosÌ che c¡ com portia mo ¡ n fa m¡g ¡¡a .
- No. - No.

Yuo¡ che parl i io con Iei?
Posso ch¡eder¡e d i Iegger¡o.

- Ma promett¡m¡ che non Ie dara i u na cop¡a .
- PuÖ Iogger¡o q u i.

- E poi me Io r¡da¡ sub¡to.
- Ma certo.

- E prometti mi che ca ncel Ierai
tutte Ie cop¡e da I computer, ok? - Promesso.

A vevo sbagllato tutto.
Be ', non proprlo tutta.

Zn realtú ml ero tolta un grosso peso.

E cas/ ho Iasclato che mamma Io Ieggesse,

ma pensa ancora
che sla stato Ilnlzlo della Tlne.

Se cos/ sl puú dlre.

Ma Ia Tlne dl cosa esattamente?

Penslerl e sognl possono essere meravlgllosl.

Possana contenere,
sembrare o essere clú che tu deslderl.

Flnché Il tlenl per te.

Quanda Iascl entrare gll altrl,
tutto sl sgretola e cambla.

Ed é quello che é successo dopo che Ia mamma
Io ha Ietto, tutto ha preso una plega dlversa.

- Ghe ne pens¡?
- M ¡ sento triste.

Non mi ha detto n iente.
Non so. . . se essere arrabbiata o cosa.

- No b¡sogno d i acqua . - Vuoi de¡¡o yog u rt7
- No, g raz¡e. Prendo del caffè.

L' ha i Iotto tutto?

É che...

non posso credere di ...

d i non avere ca p¡to o notato qua Icosa .

- Tu non ne avev¡ idea?
- Non pr¡ ma d i averlo Ietto.

- Qua Icosa non mi convi nceva, ma non . . .
- Non ti aspettavi questo.

Yera mente no.

- Puoi speg nere Ia m us¡ca?
- Pa¡¡o da sola .

Di so¡¡to qua ndo...

Qua ndo penso a Johanne, penso a ¡e¡ ...

qua ndo era p¡ccola, ma ...

Adesso non è p¡Ú u na bam bi na,
q uesto m¡ sembra ch iaro.

F q uando mi sono ritrovata
a ¡eggere q uel ¡e descrizioni inti me,

mentre nel frattem po
pensavo a ¡e¡ da bambina ...

- Insom ma, m i ha confuso.
- É p¡uttosto spinto.

- Puo¡ d irlo.
- A cosa pensi?

Non sa pre¡, forse. . .
dovrei ch¡a ma re Ia scuola, no?

O denu ncia r¡a a¡ Ia po¡iz¡a
o denu ncia re I '¡nseg nante.

Tu che cosa ne pens¡?

Pri ma devo pa r¡a re con Johanne
e capi re cosa è successo veramente.

- Be', è tutto IÌ dentro.
- No sei sicu ra?

Tu sai che cosa è vero
e che cosa è ¡nventato?

Si potrebbe anche interprota re
come u n racconto di fa ntasia .

Anche se è diffici Ie da credere
qua ndo Ia scr¡ttu ra è cosÌ...

Come puoi scr¡vere q ua¡cosa
de¡ genere se non I ' ha i sperimentato7

É p¡eno di dettag ' i.

- La sua descriziono
del corpo del I ' inseg nante. . . - Oiå .

S¡cu ra mente deve. . .
deve averla vista n uda .

Lo penso a nch'io. Ma potrebbe a nche
essore, che so, u n esped iente ¡ettera r¡o.

Sai, per creare del I 'am bigu¡tå .

Lasc¡ a¡ ¡ettore ¡a I i bertå
d¡ ch¡eders¡ se è successo davvero

o se è so¡a mente
nel Ia testa del Ia protagon¡sta.

É questo che 'o rende cosí intr¡gante per me.

Gome Iettrice, vog ¡¡o d ire.
É mo'to avvi ncente.

AIcu ni de¡ passagg¡ a ppa rtengono
a u n a Itro mondo, non trovi7

É davvero bon scritto. Mentre ¡o ¡eggevo,
q uas¡ d i ment¡cavo che ch i I ' ha scr¡tto è Joha n ne.

- Davvero7
- SÌ.

Io non Ia penso cosÌ. Se è vero, se q uel Io
che c'è scritto è voramente accad uto, a I ¡ora ...

A¡¡ora . . . è i I Iega Ie
e Joha nne è vittima d¡ u n a buso.

Abuso7
No, assol uta mente, mi rifiuto d ¡ crederlo.

- Be', non c'è modo d ¡ sa per¡o.
- No, ma ¡o penso...

Se sei i n g rado di scrivere ¡n q uel modo, con una
g ra nde matu ritå e usa ndo q uei trucch¡ ¡ettera r¡,

ecco, vuo¡ d ire che sei sano di mente,

e soprattutto cho sei consa pevole
d¡ una determ¡ nata situaz¡one.

Non c'è a Icu n seg na¡e che d¡ mostri
che ha vissuto qua Icosa d¡ doloroso,

a parte i¡ cuore spezzato
che, certo, puÓ fa re molto male.

Tua fig I ia ha scr¡tto
u na be¡ I iss¡ ma stor¡a d 'amore.

F. . . non è stato scritta
da u na vittima d¡ mo¡estie.

Ha 17 a n n i,
non è in g rado d i va¡utare...

Insom ma . . .
potrebbe essere stata ma ni po¡ata .

Possono volerc¡ ann¡ por rea¡izzare, ci vuo¡e
tem po. Sono cose che devono essere e¡a borate.

Na scritto u na storia di 95 pag¡ ne,
u n 'a na¡¡si dettag I ¡ata de¡ Ia sua vita emotiva .

Se q uesto non sign¡fica e¡a bora re,
essere consapovole,

io proprio non sa prei come a Itro def¡ ni r¡o.

- Tu ha¡ detto che è a m b¡g uo. . .
- SÌ. - Sí7

Be', ¡o sono d 'accordo, ma q uesta
ambig u itå potrobbe essere ¡ntorpretata

como u n tentat¡vo d i proteggere Ie porsone
co¡nvolte, proteggere ch¡ ¡'ha molestata .

Adosso basta, per me se¡
com p¡eta mente fuor¡ strada, Kristi n .

Porse neg¡i u It¡ m¡ tem p¡
ha¡ ascoltato u n po' troppi podcast.

Na scr¡tto q uel Ie cose per se stessa,
perché proteggere qua Icu no?

- C¡ ha ch¡esto d¡ ¡eggerlo.
Potrebbe essere u n g rido d i a i uto. - No.

Lei avrebbe vo¡uto che Io Ieggess¡mo sÌ,
ma piÚ ava nt¡ .

M i ha detto d¡ averlo scr¡tto per. . .
per conservar¡o cosÌ com 'era .

Come Ia Vergi ne Ma ria, mi ha detto,
cho conservava ¡ I suo segreto nol cuore,

ma a d ¡fferenza del Ia Verg¡ ne Ma ria,
Iei i nvece voleva scr¡verlo,

per avere u n resoconto mater¡a Ie
come. . . come una cosa, tutto q u ¡ .

- Come u na cosa7
- SÌ.

Yog I ¡o Ieggerlo d ¡ nuovo.

Sta' attenta, m i ha detto che è stata
I 'esperienza p¡Ú bel Ia che a bbia ma¡ v¡ssuto.

Ricordi q ue¡ proverb¡o?

"G I ¡ sciocch i si proci p¡tano dove
g¡i a nge¡¡ ha n no paura d ¡ ca m mi na re" .

- Lo vuo¡ ¡ ' caffè o no? - É troppo ta rd¡,
vado a casa e Io Ieggo d¡ nuovo.

- No promesso che non te ¡'avrei dato.
- Pa rÓ in modo che non Io scopra .

A vrel dovuto Immaglnarlo.
Pensarcl ml Ta lnTurlare.

Tuttavla, se Tassl al pasto dl mla madre,

avrel lnslstlta per partarlo con me.

Per Iel non é Ia vlta dl qualcuno, é solo
una plla dl carta con lnrormazlanl su sua TIglla.

Forse nan avrel davuto scrlverlo.

Perché dobblamo parlare,
TotagraTare o scrlvere della nostra esperlenza,

non é suTTlclente tenerla per sé
come un rlcordo?

Un rlcordo che puol rlvlvere
come e quando tl place.

Cosj é un altra cosa.

Sapenda che Iavevano Ietta,
alllmpravvlso ml Importava Ia Ioro oplnlone.

Se pensavana che Tosse ben scrltto...
cosa ne pensavano del contenuto.

A vevo scrltto cose dl me che non conoscevano

per non parlare
dl una bella quantltú dl roba sessuale.

Sona dl ample vedute,
ma non abltuate a sentlre certe cose da me,

cose cas/ Imbarazzantl pol.

S/, perché avevo mentlto parecchlo,
deva conressarlo.

Bugle alla mamma quando Ie dlcevo che
andava a danza mentre ln realtú ero da Johanna.

Ma anche a Jahanna. La prlma volta
che sono andata a trovarla... ho mentlto.

A vevo Intenzlone dl dlrle che era lnnamarata,

ma quando sono arrlvata a casa sua,
nan Iho rltenuto necessarlo.

Perché Iel non sl era mal chlesta
che casa cl racevo Ii e questo ml Taceva paura.

Lel ml ha solo abbracclato e ml ha accolta,
come se ml stesse aspettando.

Entr¡a mo?

Rlpo♪ "Certo che devl stare qul con me,
é qul ll tuo posto ".

Ed era cosi che ml sentlvo.

La sua casa era cos/ bella.

Yuo¡ una tazza d i tè, Joha n ne?

A veva Ia sensazlone
dl essere dlventata un altra entrando I/ dentro.

O megllo, aveva Ia sensazlone
dl essere quella che avrel sempre voluta essere.

Ma qualcosa ml lmpedlva dl dlrle quello che
aveva ln testa, Torse ll modo In cul ml parlava.

A veva notata che ero turbata e pensava
che Tosse per Ia scuola, cosi ho glacato un po '.

Le ho detto cose che non erano del tutto vere,
ma non erano neanche bugle assolute.

Erano plú che altro cose delle quall avevo
dlscusso con ll mlo gruppo dl amlcl.

- M i sem bra che c¡ s¡a troppa com petizione.
- Gapisco.

P¡ nia mo d ¡ ¡ntorpreta re ruo¡¡
de¡ q ua¡¡ non s¡a mo capaci d¡ ¡¡ bera rci.

- E tu sent¡ di essore fin¡ta i n u n ruo¡o
che non t¡ appa rt¡ene. - SÌ, è come...

E anche se ln realtú ho usato quellargomento
came una specle dl scusa,

parlarne con Jahanna
ml ha Tatto sentlre molto megllo.

Non per vantarm¡, ma sento che r¡f¡etto
molto di p¡ú dei m¡ei compagn¡ d i classe,

che ho una visione com p¡essiva.

Ma q ua ndo espri mo ¡a m¡a opin¡one...

sento che non m¡ prendono su I ser¡o
e m i gua rda no come se fossi u na stu pida

e a I ¡a f¡ne m i sento stu pida davvero.

Su, non p¡a ngere.
Tu sei tutt'a¡tro che stu p¡da.

Davvoro.

Io trovo che s¡a pos¡tivo
che tu prenda q uesta cosa ser¡a mente.

Devi fa rlo.

Se tu non prend ¡ te stessa seria mente,
neanche g I i a Itri Io fa ra n no.

No...

E so¡o perché sol Iev¡ del Ie question¡ serie,

non vuol di re
che tu non possa scherzare, gi usto?

Non devi sceg I ¡ere o I 'uno o I 'a¡tro.
Puoi fa re entram be ¡e cose.

Sarú rlmasta Ii tre ore.

Nan volevo andarmene,
ma sl stava Tacendo tardl.

Mentre cl salutavamo Ie ho Tatta
l compllmentl per II suo magllone.

Le ho detto che ml placeva molta
e che avrel voluto Imparare a Iavorare a maglla.

Ml ha rlsposto che poteva lnsegnarml

e cosi cl slamo messe daccordo.

Quando tornava
ml avrebbe lnsegnato a Iavorare a maglla.

Era lncredlblle, ma nan sarprendente
come quello che é successo dopo,

perché pol ha arTerrata Ia mla sclarpa
e me I'ha avvolta attorno al collo.

É successo cos/ In Tretta ed ero cosi sorpresa
che rlusclva a malapena a caplrne II senso.

E pol cl slamo abbracclate,
ma non sembrava un abbracclo narmale.

Cloú... Iel era cosj vlclna a me.

Ho sentlto Ie nostre cosce
che sl toccavano e nan ú durato a Iungo,

ma penso, anzl ne sono quasl certa, che anche
per Iel non era stato un narmale abbraccla.

Cosj ha lnlzlato ad andare da Iel,
cl tarnavo ognl Iuned/.

Saltavo Ie Iezlanl dl danza
per Tarle vlslta sempre In gran segreto.

E vlsto che mla madre
pensava che Tossl a danza

Tacevo una devlazlone passanda
dallo studlo, per slcurezza.

É strano come questa parte della clttú
cambl da un lsalato allaltro.

Nal GIardlnl Batanlcl, dave nonna Incantra
Ie sue amlche per passegglate e carré,

a Motzreldt Street, che é come entrare
In una socletú completamente dlversa

dove Ie persone amano cose dlverse
e sono accomunate dalla stessa Tede...

dlversamente da nol.

Una volta ho chlesto alla mamma e alla nonna
perché nol non credlamo In nlente.

E mamma ha detto che crede nell'amore,
nella democrazla e nella Ilbertå dl parola.

Questo ha reso Ia nonna trlste,
perché Iel crede ln nlo e trava conTorto ln Iul.

"La Ilbertú dl parola non tl terrú Ia mano
sul Ietto dl morte ", ha detto.

AIIa TIne dl MotzTeldt Street
sl attraversa una plazza.

Pol mancano solo pachl passl
allappartamento dl Johanna.

Qul sl travano dlversl tlpl dl persone.

Persone che non metteranno mal plede
nel glardlno botanlco o In vla MotzTeldt.

É cas/ strano.

Sl attraversa un ponte pedonale nella
roccaTarte del capltallsmo, came dlrebbe Ia nonna,

dove Ie persone
sembrano vlvere e resplrare denara.

Nan so perché Johanna abltasse I/.

Era cas/ dlversa dagll altrl che cl vlvana.

Non era II suo appartamento.

Apparteneva a una donna che conosceva e che
trascarreva Ia magglor parte del tempo allestera.

Quanda ho chlesto chl Tosse,
Johanna sl é ammutallta.

Sono stata da Johanna nove volte.

E agnl volta ml sentlvo
come se conoscessl Ia strada un po megllo.

Come se Ia sentlssl agnl volta plú mla.

Qualunque cosa Tosse,
sentlvo che stavo crescenda.

Come se ml stessl
trasTormando In qualcun altra.

Ha lnlzlato a pensare ad altre parole.

Sclsto. Lana. Acqua.

Rutto clú che ho assoclato a Jahanna ha aperto
ll mlo mondo e ha reso Ia mla vlta plú grande.

Era cos/ bello essere I/,
stare nella stessa stanza, Tare Ie nostre case.

Ml sembrava che Tosse proprlo questo
essere una coppla.

Ho Imparato a Iavorare a maglla.

Conoscevo Ie basl,
ma non molta dl plú.

Come dlceva Johanna: "É un arte a sé
e per padronegglarla, devl esercltarla."

"Neve dlventare memorla muscolare."

"Una senslbllltú acqulslta attraverso
Iesperlenza, che alllnlzla ra quasl male

perché é lmpacclata e gorTa,

ma pol, quando Ia lmparl,
é per tutta Ia vlta ".

Ho pensato spesso
a come ml sentlvo al slcura stando Ii.

Non potevo Ieggerle nel penslero,
ma credo che anche a Iel placesse.

Ne sono quasl certa,

perché a volte sembrava
non volere che me ne andassl.

SI sedeva molto vlclno a me e ml sentlvo
came se stesslmo per... be , per baclarcl.

- Piú ti esercit¡ piú divont¡ brava .
- M m-mm .

Pol sl allontanava,
came se non Tosse successo nulla.

Ma ha caplta che Ie placeva.

MI aveva detta che pensava
che Tossl una persona meravlgllosa.

La cosa ml ha messo ln agltazlane.

AItre valte sembrava quasl
che stesse glocando con me,

ma questo rendeva tutto plú speclale.

Non prendl ln glro
qualcuno che non tl place, glusto?

Lel non é vecchla come Ia mamma,
ma ú un adulta, comunque.

MI rlcorda una delle mle cuglne,
che ha 20 annl.

Hanno Ia stessa pelle.
Zncredlbllmente morblda.

Qulndl...

é stata una sensazlone travolgente.

Solo guardarla ml Taceva Impazzlre.

L unlca cosa che volevo era taccarla.

E restavo delusa ognl volta
che me ne andavo senza averlo Tatto.

- So che Iei e ¡e sue am¡che
han no visto dei porno. - Le ha i pa rlato?

No, ho r¡ Ietto ¡ I ma noscritto ier¡ .
Dgg ¡ ¡e¡ è a scuola.

E q ua ndo ¡' ho ¡etto d i n uovo ero cosÌ...

no ¡ niziato a pensa re ad a Itre cose,
per esom p¡o a mo.

É cosÌ be' 'o!

Non avevo ¡dea
che potesse scrivere ¡n q uel modo.

M ¡ sono ¡asciata trasportare cosÌ ta nto
da di menticare che stavo Ieggendo d i Joha n ne.

- É esatta mente que¡ 'o che ti ho detto ior¡ .
- Ah, sÌ? - SÌ.

In rea Itú m i sono r¡cordata
d ¡ com 'era bel Io essore innamorata .

La tenerezza che s¡ prova q uando a mi
u n'a¡tra persona m¡ ma nca tanto.

Io ho pensato a tutt¡ q uel ¡¡
con cu i sono andata a ¡etto,

que¡ corp¡ ca Id i
che non fa nno pi ú parte de¡ Ia mia vita .

- Se¡ andata a Ietto con molte persone?
- SÌ.

Pi ú d¡ te, suppongo.

No fatto i I mio debutto a I I 'etú d i 14 a n n i.
Sessua I mente, intendo.

Come scr¡ttr¡ce qua ndo ne avovo J 1 .

II pri mo era u n po' presto forso,
i I secondo invece troppo tard¡ .

- Devo ammettore che ho pianto u n po'.
- Gosa7 - SÌ.

Dopo averlo ¡etto m¡ sono sentita . . .
pi ú vecchia .

Oesú, tu non soi vecchia !
Se foss¡ vecch¡a, io sare¡ morta da u n pozzo.

Sa¡, ho ch iesto a Johanne

se voleva che ¡o ¡eggessi per avere
so¡o un m¡o pa rere. . . profess¡ona Ie.

- Na¡ ¡ntenzione d ¡ pu bb¡¡carlo7
- SÌ, è stato ¡¡ m¡o pr¡mo pensiero.

Su I ser¡o7
Pens¡ davvero che possa d¡ventare u n ¡i bro?

Ero pronta a chia ma re i¡ m io ed¡tore
e ch iedere d ¡ da rg I i u n'occhiata .

Non puÓ rifiuta re qua Icosa
d ¡ cosí bel Io, è davvero ben scr¡tto,

ma non è i¡ caso forse.

- Perché no7 - Non è stato concepito
per essere pubbl icato, I 'ha scritto per se stessa.

- É 'a sua v¡ta . - Sarebbe 'a sua v¡ta a nche
se venisse pu bbl ¡cato, non cam bia n iente.

Gosa? Ghe c'è?

Cosa? Mamma, sto so¡o pensando ad a¡ta voce.

Ieri d ¡cev¡ che era u n v¡tt¡ ma d i a busi e ora
ti sei convi nta che debba essere pu bb¡¡cato?

No reagito in modo ¡st¡ntivo. Dra ¡o vedo
come u n p¡cco¡o gioiel ¡o, u n testo femm¡n¡sta .

Gerto che se¡ passata i n fretta
dag I ¡ abus¡ a¡ fem m i n¡smo.

Vorre¡ sa¡i re fino Iú.

C'è u n confl itto ¡nter¡ore
nel Ia tua testa, eh?

Non r¡esc¡ a capi rne ¡¡ senso, perché...

Oh, que¡ Ie sono Ie sorol Ie Brontë7

- State cerca ndo fu ng h i7
- SÌ. - Gom 'è a ndata?

- Drma¡ è u n po' ta rd i, ma qua Icu no
I 'a bb¡a mo trovato. - Non mo¡t¡ .

F¡nferl i, g ¡ú congelati !

- Non sta d¡ventando buio? - Non a ncora .
- SÌ, ma cont¡ nuia mo a cercare a ncora u n po' .

- SÌ, non si sa ma i !
- Non vi trattenia mo.

- Euona passegg iata .
- Anche a voi. - Buona fortu na.

- Na i de¡ preg i udiz¡ ne¡ m¡e¡ confront¡.
- Smettila !

Penso che dovrem mo sempl icemente usare
Io nostro risorso. Non posso neanche d¡ rlo7

- So¡o i¡ fatto che usi Ia pa ro¡a risorse
m¡ fa ven¡ re i brivid i . - M ¡o Dio! Ok.

AI ¡ora tanto va Ie che st¡a zitta, se ha i
ob¡ezion¡ anche verso ¡e pa ro¡e che uso!

Sa¡, me ¡o ricordo mo¡to mo¡to ch iara mente.

- Ti ricord i qua ndo abbia mo
v¡sto " P¡ashda nce" seco¡¡ fa? - SÌ, certo.

É stata ¡a pri ma vo'ta che mi sono sent¡ta stu p¡da
perché avevo u n 'opi n ione d¡versa da I Ia tua .

Io a mavo quel f¡ I m .
Avevo d ieci a n n i.

F tu I ' ha¡ fatto a pezzi, come se fosse i I pegg¡or
f¡ I m del mondo, u n crim ine contro ¡'u ma nitú .

- Te Io r¡cord¡? - Be', era u n fi I m orr¡ b¡¡e.
Kr¡st¡ n, per favore, ascolta mi .

Faccio pa rte d i u na generazione
che è stata su I Ie ba rr¡cato

ben prima che ragg ¡ungess¡ mo ¡a pu bertú,

e a bb¡a mo ¡ottato per ¡ nostri d ¡ritti,
per ¡'ug uag I ¡anza .

CosÌ q uando ha i vo¡uto gua rda re " PIashdance",
ho pensato:

" É fa ntast¡co!
P¡ na I mente u n fi¡m su u na sa¡datr¡co" .

Lei era ci rcondata da uom i n¡, ma non
sem brava che q uesto Ia turbasse mi n i ma mente.

GosÌ ho pensato : " Fvv¡va I ' uguag ¡¡a nza ! " .

- Ma ¡n rea Itú ¡¡ f¡ I m
non parlava affatto di q uesto. - No.

Parlava del suo des¡der¡o
di essere u na ba I Ier¡ na sexy.

Non ha fatto che rafforzare
Io stereot¡po sess¡sta fem m¡ n i Ie

che aveva mo com battuto
d u ra mente per ta nto tem po!

Non capisc¡ che q ue¡ f¡¡ m
è stata u n 'enorme de¡usione

e ha avuto del Ie ripercuss¡oni su tutto quel Io
per cu i io avevo Iavorato per a nn¡ !

- Lo ca p¡sc¡ o no7
- Lo hai detto ta nte volte, ma a me è piaci uto.

Avevo d ieci a n n i,
vo¡evo so¡o ba¡¡a re.

- Avresti al meno potuto ¡ascia rm¡ q uel Ia gioia !
- Ma se ti ho perf¡no com prato ¡a co¡on na sonora !

Ma non potevo goderme¡a .

M i ha i privato d i quel Ia g¡oia facendom i
ca pi re che era sbag I ¡ato che m¡ piacesse.

Porse è stato u n bene
cho t¡ abbia privato d ¡ quel Ia g¡oia .

Non è g ¡usto godersi
q ua¡cosa d i cosÌ sbag¡¡ato!

É quasi paragona b¡ 'e
a que¡ radu ni d ¡ massa che. . . che i ...

che ¡ naz¡sti organ¡zzavano a Nori m berga .

Sono sicu ra
che per ¡oro era mo¡to divertente.

- Sono s¡cura che ¡a gente ¡¡ adorava, ma io non
sono autorizzata a critica rl ¡ . - Ghe sciocchezza !

- Perché non posso fa re u na cr¡tica?
- Dk, prend ¡amo " P¡ashda nce" .

S¡ puÖ i nterpretare come u na storia
su I Ia mob¡ I itú soc¡a Ie, g i usto?

La protagon¡sta aveva g iú dato prova di sé
i n u n Iavoro dom i nato da uom in¡,

e po¡ ha sce¡to u n 'a Itra strada .

Io cont¡ nuo a pensare che a bb¡a mo porso q ua Icosa
con ¡a vostra generaz¡one, s¡ete cosÌ m¡op¡.

F io sono a utorizzata a d¡ re
che penso s¡a un ¡¡ bro meravig I ioso.

- Prem i, Ia I uce è accesa7
- SÌ, ¡o faccio. . . No.

- Prova d i n uovo. - Pi ú faci Ie d ¡rlo
che fa r¡o. - Eh¡ ! C'è q ua Icu no qui?

- É accesa? - Patto.
- Sa¡ve! - Sa¡ve!

- Sono Ie sorel ¡e Brontë.
- Sapete dov'è ¡ I sent¡ero? - C¡ sia mo sopra .

- Oh, mio D¡o! Possia mo camm inare
con vo¡ fino a¡ pa rchegg ¡o? - Ma certo!

Di qua .

- Qua Icu no ha paura de¡ bu io7 - SÌ. - U n po', ma
¡eggo poes¡e ad a Ita voce a me stessa . M i dú forza .

" Non c'è a¡tra forza cho Ia forza i nteriore
e viene da¡¡'esterno. "

- Questo è Fkelöf.
- SÌ.

"Gome i I nome mag ico
cho i tuo¡ gen itori t¡ han no dato

per proteggert¡ da I ¡'oscuritú
e da¡¡a mancanza di a utost¡ma,

per d isti nguerti da m ig I iaia d i a Itri
quasi identici a te. "

" Fppu re se¡ senza nome
come Ia notte e ¡'oscuritú . "

"In ver¡tú, tu non se¡ nessu no. "

"In ver¡tú, tu non se¡ nessu no. "

- Se¡ stata a ¡ez¡one di danza
per tutto questo tempo? - SÌ.

É ¡ ' m¡o?

SÌ.

Dovevi Iegger¡o propr¡o q u i7

- É ' 'u n¡ca copia, ¡o sai .
- SÌ, 'o so. - É m io.

Gome te Ia pass¡7

M i dispiace d i. . . averti ment¡to.

Sono stata mo¡to spesso da Joha n na

e ti ho dotto che ero con Jenny o a da nza .

Non c'è prob¡ema.

Y¡eni q u ¡ .

Va tutto beno.

- Non ti sei a rra bb¡ata7
- No, perché dovrei?

Non sono a rra bb¡ata .

É merav¡g ' ¡oso, Joha n ne.

Y¡eni q u ¡ .

É meravig¡¡oso q ue¡¡o che ha¡ scr¡tto.

Tutto q uel Io che hai passato
e d¡ cu ¡ non sapevo n u I ¡a ...

Ma devo ch¡edertelo.
Tutto que¡ Io che ha¡ scritto. . . è vero?

No pa rlato d ¡ me.
no scritto de¡¡a m¡a vita .

- Ma è vero?
- Gosa ¡ntendi d ire?

Fh m ...

Ok, è successo
qua Icosa che non volevi7

Gerto!

Non m¡ ha vo¡uto, purtroppo.

- Immag i no che tu sperass¡ d i mettert¡ con Ie¡ .
- SÌ.

La penu It¡ma vo¡ta che c¡ sia mo
viste c'erava mo cosÌ vici no

e penso propr¡o
che ¡o desiderava q uanto me.

Eravamo sedute Ii, a chlacchlerare
e a Iavarare a maglla da ore.

La casa dl Johanna é cosi calda, come
se I termoslTonl Tossero sempre al masslmo.

Ml placeva molta
perché qul Ta sempre un pa Treddo.

Ma... ll caldo ml metteva sanno.

Jahanna, Invece dl conslgllarml dl andare a casa,

ml dlsse che potevo Tare un plsollno sul dlvano

mentre Iel preparava II té.

E allara ml sono sdralata e Iha segulta can Ia
sguardo, mentre cammlnava per Iappartamento.

Ed é stato cos/ bello

perché In quel momenta ml sembrava
davvero dl appartenere a quel posto.

Era convlnta che anche
Iel Tosse lnnamorata dl me.

Lo sentl, vero, nel corpo,

quando qualcuno
non vuole che tu te ne vada?

É lncanTandlblle.

Lo pual sentlre...

sulla pelle e nel corpo.

Rrema tutto, va tutto ln pezzl.

Ero certa che anche Iel sl sentlsse cos/.

É stata Ia prlma volta
che slamo state completamente...

Era came Tosslmo una cosa sola.

Perú...

- Ghe cos'hai?
- N iente, va tutto bene.

- É successo q ua¡cosa?
- Fh m ...

G¡ sono ta nte coso che vuoi cond iv¡dere con
q ua Icu no, ma pu rtroppo non te ¡o puoi permettero.

- Con me puoi fa rlo, se vuoi .
- Gerto.

Tu se¡ davvero dolce.

A vo¡to penso
che tu m i conosca meg I ¡o di persone

che orma i frequento da cosÌ ta nto tem po,
forse troppo.

Ma per certe cose penso non ci sia scelta,

dev¡ affrontarle da so¡a .

Adesso credo che sarebbe meg I ¡o
che tu te ne torn i a casa, Johanne.

- Posso restare con te. . . - No, davvero,
t¡ ri ng razio. no bisog no d ¡ sta re u n po' da sola.

Non sapevo che rare, non voleva andarmene.

Volevo soltanta...

Volevo abbracclarla.

Era cosi sconvolta.
E lo Io ero altrettanto.

SIa perché vedevo ll suo dolore,
sla perché non ero ln grado dl alutarla.

É stata terrlblle.

Le ho mandato un messagglo
nan appena me ne sono andata,

dlcendole che Ia stavo
pensando con tutto II cuore.

Le ho detta che pateva chlamarml ln qualslasl
momento e che era Ia persona mlgllore del mando.

É stato terri b¡ 'e, perché q uando ero 'Ì
sembrava davvero che fossi mo una copp¡a .

Poi non so cos'è successo,
so so¡o che è fi n ita .

Non ho ma i provato n¡ente de¡ genere, mamma.
Mai .

Poi perÓ ha r¡sposto ai m iei messagg¡ .

M i ha scritto
che ¡e era p¡ac¡uto molto avermi ¡Ì

e che voleva che ritornassi ¡ I g ¡orno dopo.

I¡ giorno dopo, perÓ,
ha d ¡sdetto per u n ¡ mprevisto.

AI mono è q ue¡¡o che mi ha scritto.

F non è neanche venuta a scuola,
q u ind i I 'ho ch ia mata .

É stato mo¡to be¡¡o.
Fra contenta d ¡ sentirm¡ .

Aveva u n prob¡ema d i stomaco
e doveva r¡posare.

E aveva anche Ie mestruazion i,
q u¡nd ¡ era un po' sottotono.

Ci sia mo messagg iate tanto.
no cercato d i t¡ ra r¡a su .

Ho scr¡tto del Ie cose ti po:
" M ¡ raccomando, g uarisci presto, tesoro" .

Ma m¡ r¡cordo anche di avere scr¡tto

cho tengo mo¡to a Iei .

Poi me ne sono pentita su bito dopo.

Solo che Ie¡ m i ha r¡sposto i m med iata mente,
m¡ ha ma ndato u n sacco d¡ cuori .

"Anch ' io tengo a te", ha scritto.

Poi mi ha detto che era mo¡to contenta
di sa pere che anch'io tenessi a Iei .

Le ho r¡sposto d ¡cendo che avrei potuto andare
su bito da Iei se avesse avuto b¡sog no di ai uto,

che avre¡ potuto cuci na re per Iei .

Ma non me ¡'ha detto,
non mi ha detto p¡ú nu I Ia.

Questo è successo pr¡ ma d i Pasqua .

Po¡ a Pasq ua siamo a ndat¡ a¡ Ia baita ...

e m i sono a m ma Iata a nch'io.

Stavo ma¡issimo,
ero veramente d istrutta .

Non riusc¡vo propr¡o a capi re
per qua Io ragione non m¡ avesse risposto.

Be ', pal ml ha rlspasto, ma é stata molto breve.

Zo Ie ho detto che ero alla balta
e Ie ha chlesto came stava.

Le ho detto che anch Io ero malata.

Lel ha scrltto♪ "Poverlna, rlmettltl presta ".

AI che ho repllcata:
"Poverlne, non poverlna ".

CI lmmaglnava malate Insleme.

Anche se eravamo Iontane.

Un glorna dl sole Ie ho mandato una Toto.

E Iel ml ha rlspasto con una Toto.

Era dl Iel e dl una sua amlca,
stavana Tacendo una passegglata In clttú.

Non ml aveva detto che stava megllo,
qulndl sono rlmasta molto sorpresa.

No i n iziato a ¡mmag i narla

mentre ¡ ncontrava persone
e viveva de¡ momenti i n cu¡ ¡o non c'ero.

E ...

Fra ormai evidente
che ci stava mo a I Ionta na ndo.

Io a¡¡ora Ie ho scritto
raccontandole come m i sent¡vo.

M ¡ ha detto solta nto
che non dovevo preoccu pa rm i .

E pol Ie ho mandato una Toto
del mla Iavoro a maglla.

Le ho chlesto se ml poteva alutare.
AI che Iel ha rlsposto♪ "Certo!".

Ha scrltto "certo "
con un punto esclamatlva e con un po dl Tacclne.

Cosi abblamo declso che sarel
andata a trovarla II martedi successlva.

É stato un sollleva rlvederla.

Ghe be¡¡o vederti !

AIIInlzlo sembrava che nan Tosse camblato
nulla dallultlma volta che cl eravama vlste.

Era come se avesslmo rlpresa
da dove avevamo Iasclato.

Ma ln realtú nan era Ia stessa cosa.
Lel era dlversa, era plú Irrequleta e sclacca.

É mo¡to d¡verso.

- Ghe strano, cos' ha i ca m b¡ato7 - Niente,
m¡ sono so¡o ¡i berata del Ie cia nfrusag¡ie.

E contlnuava a dlvagare,
a scherzare su cose che non caplvo.

Forse ml stava prendendo ln glro per averle
mandato cosi tantl messaggl a Pasqua.

Be , nan ml ha proprlo preso ln glro,

ma ho avuto Ilmpresslone
che pensasse che aveva esagerato.

Ma Ia cosa plú strana...

era che Iel era cosj occupata
a rlordlnare che non ml guardava.

Parlava molto, ma non ml guardava.

E anche ll suo modo dl parlare era
nervaso, sopra Ie rlghe, come eccltato...

Maga ri u n po' .

Come succede quando qualcosa tl preoccupa

e cerchl dl TIngere che tutta vada bene.

Volevo fa rti vedere ¡ I ¡avoro a mag I ia.

Non ero davvero Ii e neanche Iel.

Sei tu che m i ha i detto
che tua non na Iavora a mag ¡¡a, vero?

Pol é suanato ll campanello
e Iel sl é preclpltata alla porta.

- Era un altra donna.
- Oua rda chi c'è!

AIIInlzlo ho pensato che Tosse quella
della Tota che ml aveva mandato a Pasqua.

E lnvece no.

Era chlaro che Iaveva lnvltata Iel
e che Ia stava aspettanda.

Anche I'altra aveva un attegglamento strano.

Come se TIngesse qualcosa.

Sl guardava lntorna.
Sembrava che non rlconoscesse Ia casa.

E comunque aveva proprlo Iarla
dl chl era stata Invltata a cena.

Era tutta carlna e truccata.
La stava aspettando, ne sono slcura.

- D¡ menticavo che q uesto è ¡¡ tuo stud ¡o.
- Bisog na essore creativi. - SÌ.

- Questa è Joha n ne, una del Ie mie studentesse.
- Ah.

- Joha n ne e Johanna . Gari no.
- SÌ.

Le¡ è Freyd ¡s.

- Non so bono come def¡ ni rti .
- Potresti considerarm¡ un'a I I ieva come ¡e¡ .

- Preyd is stud¡a a I I 'Accadem¡a .
Dove ho stud¡ato io. - M m-m m .

- Le da i de¡¡e ¡ezion¡ pr¡vate7 - No, ¡a sto so¡o
a iuta ndo con i¡ ¡avoro a mag¡ia . - Ah . . . - M m- mm.

- Ma Johanne stava giú a nda ndo v¡a .
- Dk.

Basta, vado a ca m bia rmi.

- Yuo¡ u n bicchiere d¡ vi no?
- Gerto, mo¡to volentier¡ .

Joha n na è braviss¡ ma con Ia mag I ia.

Na tanti mag¡¡on i be¡¡iss¡m¡ .

- Na i de¡ mag I ion¡ davvero bel I ¡, Joha n na !
- Oraz¡e!

Sta¡ freq uenta ndo ¡¡ ¡iceo, vero?

Eh m . . . sÌ.

- Ti ho detto che è u na m ia studentessa.
- Eh, sÌ, sÌ, me I 'ha¡ detto pri ma .

É stata a nche 'a m¡a i nseg na nte.
S¡a mo ¡n ta nte.

Tu ha i davvero dei be¡ ca pel I i, sa i?
Yorrei aver¡i proprio come i tuo¡ .

- Na¡ bisog no d ¡ a¡uto7
- No, no, va bene cosÌ.

MI sentlva cosj stuplda,
come una bamblna.

ZI modo In cul ml ha taccato I capelll.
Era cos/ sprezzante, cosi lpocrlta.

SÌ, sÌ.

E allara me ne sono andata.

Ml sentlvo came se Tossl morta.

Rl sel mal sentlta cos/,
completamente senza vlta,

ma comunque costretta ad andare avantl?

Cosa che sembra Imposslblle
e del tutto lnutlle

perché senza dl Iel nlente ha lmportanza.

Gapisco che sia stato do¡oroso,
ma t¡ ri prendera i .

Trovera i qua Icu n a Itro.

Io vog¡io a ma re solo Ioi .

Non qua Icu n a Itro.

É stato un solllevo non dover
plú nascandere nulla a mla madre.

Ma slgnlTIcava che clú che avevo scrltto
non era plú un segreto.

Cosi ho smesso
dl avere tanta paura dl dlTTonderlo.

E quando mla madre e mla nonna
hanno suggerlto dl mostrarlo alledltore,

cas/, senza lmpegno,
ml é sembrata un Idea lnteressante.

- Quando è stato, ¡o scorso autu nno, g¡usto?
- Ah-a h .

- II pubbl ico era qu¡, ¡ungo i I sentiero.
- É vero.

R¡cordo che era tutto pieno d ¡ ba I ¡eri n i,
e po¡ c'è stato que¡ bag I iore dorato

che m¡ ha fatto ven¡ re i n mento
¡a fa mosa storia d ¡ ...

Chi era 7 O¡acobbo.
La sca Ia d ¡ O¡acobbe, nel ¡a Ei bb¡a .

Quando I u i sog nÓ d ¡ vedere u na g¡gantesca
sca¡¡ nata che Io avrebbe condotto fi no a I cielo.

- Gome se fosse u n profondo des¡der¡o ¡nter¡ore.
- SÌ, un desiderio d¡ Dio.

Proba b¡¡e.
Qua I u nq uo cosa sia D¡o.

Era d ¡verso da q uel ¡o
che Ie persone i m mag ¡nava no, ma ...

ma ¡ n fondo è stato quasi sensua¡e.

E a I ¡o stesso tempo è stato. . .
veramente com movente, ca p¡to7 Davvero!

E credo che ciÓ fosse dovuto a i ba I Ier¡ ni .

- Non c'era nessu na van¡tú in Ioro.
- SÌ, è vero.

Si comportavano con sem p¡¡c¡tú,
come se fossoro persone norma¡¡ .

Gredo che tutti nel pu bbl ico a bbiano
provato u na spec¡e di conforto, i n rea¡tú.

E questa . . . q uosta,
fa¡ attenz¡one a¡ pa ragone,

è stata Ia stessa sensazione che ho provato
qua ndo ho ¡etto ¡¡ manoscritto d ¡ tua n i pote.

- Su I ser¡o?
- Sí. M i ha trasmesso fel icitú .

La v¡ta a¡¡'i m provviso
mi è sembrata som p¡¡ce.

No sent¡to i I b¡sogno d i uscire,
d i essere pi ú presonte ne¡ mondo.

Sono mo¡to contenta . Poch i I ibr¡ ti ha n no
fatto q uesto effetto. Non i miei, a I meno.

SÌ, ma tu non hai ma¡ scritto i n questo modo,
cosÌ vu ¡nera bi Ie e bruta¡mente onesto.

Perché scrivere cosí,
con u no st¡ Ie d iretto, sem plice e senza r¡serve,

è u na cosa estremamente d iffici¡e.

Porse è a nche q uesto che g Ii dú . . .
eh m, pathos, no7

- Perché sicu ra mente d ¡ pathos ce n 'è tanto.
- É vero.

Non m¡ sembra ma¡ no¡oso.

Risu¡ta som pre mo¡to. . .
molto piacovo¡e da Ieggere.

C¡ sono. . . espression¡ come...

- Ehm . . . " pe¡¡e seg reta ", g iusto?
- Ah, sÌ, me Ia r¡cordo bene.

- Gome Io è venuta in mente7
- Gredo che quel Ia I 'a bb¡a presa da me.

Be', non proprio da me, ma da La rs.

Gyl ¡ensten.
Dg n i tanto Io c¡to.

" Pel Ie de¡ Ie cosce,
del ventre, del Ie spa I Ie, pel ¡e seg reta . "

" Pel ¡e del petto, del ¡e braccia, de¡¡e cosce."

" Pe¡¡e del Ia pa ncia contro. . . ¡'¡ ngu¡ ne,
pe¡ Ie su pel ¡e, segreto su seg reto. . . buch i. "

- A vo¡te ¡o recito, qu¡ nd ¡ ¡o avrú sent¡to da me.
- Gerto.

F tu, sta¡ scrivendo q ua¡cosa?

Oh ! Porse ho a ncora
u n ¡i bro dentro d¡ me, non Io so.

U Iti ma mente per me è d iventato...

Be', non è che c¡ abbia pensato spesso,
o forse sÌ,

perÓ u¡t¡mamente è diventato
u n pensiero spaventoso, q uas¡ pa ra Iizzante.

A ch i puÓ ¡ nteressa re ciÖ che scrivo?
A ma Ia pena ¡ nteressa a me.

PerciÓ q uando mi parl i
d ¡ questa vu I nerabi¡¡tú e d ¡ s¡ nceritú,

del ¡o scr¡vere d¡ se stess¡ ¡n q uesto modo,

mi para I izza i I pens¡ero
di non avere davvero v¡ssuto u na v¡ta m ia.

No solamente v¡ssuto attraverso
Ie vicende dei personagg ¡ del Io m¡e poesie.

Avre¡ ta nto voluto goderm¡ ¡a vita .

Potevo innamora rm i d¡ piú, avere
pi ú storie, a ndare a ¡etto con piú uom¡ ni .

Mo¡ti, mo¡t¡, molt¡, molt¡ d i pi ú,

ma adesso di rei che è un po' tard ¡
per pentirsi o prova re r¡mpianti .

MIa nonna parlava spesso dl tutto clú
che avrebbe voluto Tare dlversamente.

E Torse eslste una specle dl canTorta nel
pater esprlmere l proprl deslderl, l proprl sognl.

Se é vera che tuttl l nastrl penslerl
emergona nel sognl,

credo che quelll dl mla nanna rlguardassero
soprattutto l Ilbrl che non aveva mal scrltta,

e ll sesso e anche nlo.

- Gome te Io im mag¡ n i tu Dio? Com'è fatto7
- Be', ¡o. . . non sapre¡ .

- Ah, no?
- Molto. . . rass¡cura nte.

Io me ¡o ¡ mmag ino
come u n bel ¡'uomo svedese.

Ee¡ Io, biondo, che se ne sta nudo,
a ppol Ia¡ato in ci ma a I Ia sca¡¡ nata .

Oa m be aperte,
a disposizione d ¡ ch iunq ue Io vog¡ia .

Amichevole e generoso.
Sa rebbe proprio fa ntast¡co.

SÌ. Be', scriv¡ d i questo, no?
Non è troppo ta rdi .

Ne¡ frattempo,
per q uel Io che rigua rda Johan ne,

perché non Ie dic¡ che sarei fe¡ice d i vederla
e d i pa r¡arle de¡ suo ¡¡ bro se ne ha vog I ia.

Ghe ne pens¡?

- Credi davvero che possa essere q ua¡cosa
cho va¡e Ia pena d ¡ pu bb¡¡care? - Ma sÌ, certo!

- Ecco! I¡ tè ca¡do.
- Pens¡ che i I tuo ed itore I 'a bb¡a apprezzato?

U h . . . Non Io so, davvero.
na detto a¡cune cose ca rine, q uesto sÌ.

- Ma se sia sufficiente per. . .
- Intend i d¡re per essere pu bb¡icato7

Non ne ho idea .
I¡ fatto è che non ne abb¡a mo par¡ato molto.

Beviamo, a nche se è bol Iente.

Forse sa rebbe meg¡io
se aggi u ngessimo u n po' di acq ua fredda .

- Non so, posso a ndare a prender¡a, che d ici7
- No, va bene cosÌ.

A¡¡ora, dove. . . dove ero rimasta 7
Ah, sÌ, I'ed ¡tore.

Ti posso da re i¡ suo numero, se vuo¡,
cosÌ Ia puoi chia ma re.

Sem pre che tu vog I ¡a davvero
d¡ventare u na scrittr¡ce.

- U na scr¡ttrice. . .
- Be', sí, u na scr¡ttrice.

- O a¡meno, se vuoi trasformarlo i n u n I i bro.
- Crodevo che u n I ibro Io fosse giú .

- Sei contra ria? - No, ti sbag I i,
non sono né a favore né contra ria.

Se ben r¡cordo, a I I 'in¡z¡o non vo¡evi
che nossuno ¡o ¡eggesse. Nem meno io.

Nai detto p¡ú volte cho Io avevi
scritto escl us¡va mente per te stessa .

Sei a ndata su tutte ¡e furie
q uando I ' ho sta mpato.

M i ricordo bene Ia tua reazione q uando
ti ho detto che avevo intenz¡one d i Iegger¡o.

- Ghe cos'è che ti ha fatto ca mbiare ¡dea7
- II fatto che ha¡ detto che era bol Io.

- Ah ! - nai detto che ¡eggendo¡o
t¡ se¡ d iment¡cata che parlava di me.

- E mi ha i detto anche che ti ha travo¡to.
- Soi sicu ra che I 'abbia detto7 Non Io ricordo.

- Io me Io ricordo. Te Io r¡cord ¡ anche tu,
vero, ma mma7 - SÌ. A¡meno, a me ¡'hai detto!

- Cosa?! - Gerto, me Io ricordo ben¡ssimo.
- Non è vero, non ¡' ho dotto. - SÌ.

Vi prego, tenetem¡ fuori
da q uesta stor¡a, per favore.

Que¡¡o che ho detto io, se vi i nteressa,
è che scr¡vi davvero bene, Johan ne,

e che, secondo me, potrest¡ tranq u i¡¡a mento
essere u na scrittr¡ce, se ¡o volessi.

SÌ, perÓ, se i I tuo ¡i bro ven isse pu bbl ¡cato,
dovi considerare che molte persone Io Ieggera n no.

F avranno opi n ion¡ d iverse.
F c¡ sa ranno del Io recension¡, de¡¡e crit¡che.

Critiche che potrebbero a ncho essere du re.

La m¡a pa u ra è che tu
possa perdert¡ ¡n tutto q uesto.

La mia preoccupazione è solo q uesta .

- É norma'e.
- A me sembra cho tu veda troppi prob¡em¡ .

É u na storia che puÖ fu nziona re.

Penso anche che mo¡ta gente possa
faci¡mente riconoscers¡ ne¡¡e cose che ¡e¡ scrive.

Tesoro, scusa ma vedo bri¡¡a re
i I si m bolo del dol Ia ro ne¡ tuoi occh¡ .

- Cosa?! - SÌ. Tu sta¡ pensa ndo
solta nto a¡ tornaconto econom¡co.

- Vuoi fa re so¡d i con q ue¡ ¡¡bro!
- Ma che sta¡ dicendo7

- Io sto pensando solta nto a . . .
- A q ua nte copie potrebbe vendere.

Penso che Joha n ne a bbia scr¡tto un ott¡ mo
¡¡ bro e che noi dovrem mo prenderlo su ¡ serio.

Perché Iei ha creato q ua Icosa che puÓ piacere
a¡¡a gente, qui nd¡ dobb¡a mo capi re cho cosa fa rne.

- AI meno, questo è que¡ Io che penso io.
- Asco¡ta, q uesto è un roma nzo d'esordio, capisci7

F i n qua nto ta Ie è molto probabi¡e che
non venderú u n m¡ I ione d¡ copie, è chia ro?

- Lo so a nch ' io, non sto d¡cendo questo.
- Ee', a I Iora fai bene, m¡ fa piacere.

Gavo¡o, come se¡ prevenuta . Sto solo d ¡cendo che
penso che questo potrebbe d ¡ventare un bel I ibro.

U n ¡i bro che potrebbe. . .
avere u n vasto pu bblico.

E se Io avrú, sarú pri ma d i tutto
porché è mo¡to attua¡e!

Perché è u na storia in cu i molte
persone possono identif¡carsi .

É u na storia d i scoperta de¡ 'a propria identitú .

U n caso emblematico d i r¡sveg¡io q ueer, che
sarebbe d¡ riferimento per Ia comu n itú LO BTQ + .

- U n caso d i r¡sveg¡¡o q ueer7
- SÌ, propr¡o questo.

- Qu ¡nd i sarei q ueer so¡o porché mi sono
¡ n na morata d¡ Joha nna? - D¡ rei proprio d ¡ sÌ.

- Ma dovrest¡ esserne orgog ¡¡osa !
- Perché dovrei essere orgog Iiosa7

É q uo' 'o che rende ¡¡ tuo ' ibro
cosÌ ¡mporta nte, ca p¡sci?

É u n aspetto essenzia'e, a m¡o pa rere.

É u n ' ibro che potrebbe a¡utare
i g¡ova n i, perché. . . perché...

Gome d ¡re? Ehm . . .
La ver¡tú è che ciascu no di noi ...

Io penso che ciascuno d i noi
s¡a una storia, ¡n un certo senso.

O a¡meno che a bb¡a una stor¡a, capisci?

In prat¡ca ¡e nostre vite
si possono considera re fabbricho d ¡ stor¡e.

Perché ¡e stor¡e. . . ¡e stor¡e sono quel Ia
cosa d i cui Ie persone han no piú bisog no.

Perché tutti a bbiamo bisog no
d i ascolta re e raccontare ¡e stor¡e deg¡¡ a Itri .

Del ¡e storie che c¡ d iano coragg¡o,
conforto, emozione e g ioia,

che rif¡etta no ¡e nostre v¡te,
perché s¡a mo tutti ugua I i.

Affrontiamo Ia v¡ta i n questo modo.

In pratica Ie storie c¡ a¡utano ad e¡a bora re
i nostri prob¡em¡, in u n modo differente,

e ci a i uta no ad anda re ava nt¡, e c¡ ...

Non pons¡ cho i I I ibro s¡a
u n po' troppo espl icito sessua I mente?

Gerto!
E questo è u n bene.

Im para re a descrivere i¡ sesso
e ¡a sessua¡¡tú senza fa Is¡ pudori

penso s¡a q ua Icosa
di cui a bbiamo molto bisog no.

Secondo me.

Acc¡denti, adesso sono io
que¡ Ia che spinge per pu bb¡¡ca rlo.

Vi g ¡uro che non sto cerca ndo di . . .
di i nfl uonza rti .

- Davvero, questo di pende,
so¡a mente da te, Joha n ne. - Speriamo.

Ad og n i modo, tu ci devi pensa rci bene,
u na, due, tre, d ieci volte, come d ice ¡a non na .

Perché potrebbo rive¡a rs¡
u n percorso non proprio de¡ pi ú faci I i.

Gredo che prima di tutto
si debba capire se puoi regger¡o.

SÌ.

F dev¡ pa r¡a re con Joha nna.
Devi pri ma fa rg¡ielo Ieggere.

- Non Io puo¡ pu bb¡¡ca ro senza che Iei
I 'abb¡a Ietto. - No, non vog I io! - Devi fa rlo.

- Scordate¡o!
- Pu rtroppo devi fa r¡o.

Non ci penso proprio.
Assol uta mente no!

Nessu n editore te Io pu bbl icherebbe se
pri ma non ¡o fa¡ ¡eggere a Iei, te ¡'assicu ro.

Lei Io ¡eggerú comu nque.
Non hai mo¡ta scelta .

II prob¡ema è. . .
cho non posso farlo.

Prob¡ema risolto.
Aspett¡a mo.

In fondo ha so¡o d iciassette an ni .
na d imostrato d ¡ saper scr¡vere, no?

E q u ind i potresti som pre scrivere
q ua¡cos'a Itro. U na cosa n uova .

Oppure riscr¡vere i I I ¡bro pi ú avanti,
q uando avrai preso ¡e d ista nze da I ¡a stor¡a .

"Nlstanze ".
Non é questo.

Non volevo prendere Ie dlstanze.

Quello che volevo davvero era Johanna.
La vogllo ancora.

L 'ha caplta quando mla madre
ha pronunclata ll suo nome.

Ho sentlta aprlrsl
una voraglne nello stomaco.

Quella notte ha rlletto quello
che avevo scrltto. Per questo motlvo.

E mentre Ieggevo sentlvo che
stava tornando tutto, sl rlaccendeva.

Come se Io stessl rlvlvendo.

Ho pensato che anche Jahanna
avrebbe davuto Ieggerlo.

Cosi avrebbe caplto
esattamente come ml sentlvo.

Sarebbe rlmasta colplta dalle mle parole,

e Torse ml avrebbe vlsto
satto una nuova Iuce.

Zn Tando avevo scrltto
una sarta dl Iettera damore.

E aveva scrltto dl Iel ln modo gentlle.

Forse Ie mle parole
avrebbero Tatto calpo.

E magarl quando avrel avuto
plú dl ventannl e sarel stata una scrlttrlce,

cl saremma lncontrate dl nuova,

e avrebbe caplto
che eravamo Tatte I'una per Ialtra.

Fcco ¡¡ tuo I ibro.

- É mo'to be¡¡o.
- G raz¡e.

Ok, ora r¡ved iamo
i ns¡eme a Icu ne cose, d 'accordo?

Questo ¡o mettiamo qu¡ .

Du nq ue, com¡nc¡o col di rti
che m i p¡ace molto come scriv¡ .

Se¡ molto ch¡a ra...

Non me Ia sentlvo dl rlvederla.
Cosi mla madre Iha Tatto al mla posto.

Ha chlamata Johanna, Ie ha splegato
tutto e Ie ha mandato II manoscrltta.

E dopo, quando Iha Ietto,
hanno arganlzzato un Incontro.

Non ha preso i I dolce a¡ Ia ca n nel Ia.

- Non posso sedorm i e ma ng¡a re da so¡a .
- Ma sÌ, certo che puÖ!

- Dh, acc¡denti, ne ho versato u n po', scus¡.
- Non fa niente, puÓ succedere.

O iú.

A¡ Iora ...

Be', non so bene che d ire, i n rea¡tú.

- Devo ammottere che tomevo mo¡to
questo i ncontro d ¡ ogg¡ . - Davvero?

- E perché?
- Ee', perché non so che cosa ¡ei vog¡¡a fa re.

- Yuo¡e anda re a¡¡a pol ¡z¡a a denu ncia rm¡ . . .
- Denu nciare?! No, asso¡utamente.

- Be', a¡ Iora vuo¡e den u ncia re Ia scuo¡a?
- É ancora ca¡do. - SÌ, attenta .

Fcco, io. . . sono consapevole che puÓ
sem bra re che abbia oltrepassato i I I i m ite.

So che non si dovrebbe avere certe confidenze
con g ¡¡ a¡u n n i, ma tutto ha preso u n'a Itra p¡ega.

PerÓ, a m ia discol pa,
¡o non sono u n'¡nseg nante.

- Non è u n 'i nseg na nte?
- É che non ho ma i stud iato pedagog ia .

Non ho u na Iaurea ¡ n pedagog ia.
Io ho freq uentato ¡'Accademia d 'Arte.

In rea Itú sono u na visua¡ art¡st.

Non Ia prenda come u na scusa,
ovviamente, ma solo come u na spiegaz¡one.

Devo d¡ re che ho pensato
che non ci fosse niente d i ma Ie

nel permettere a Joha n ne
d ¡ ven¡ ro a trova rm i qua Iche volta a casa .

PerÓ, dopo quel Io che ho ¡etto. . .
Be', io non so...

Non deve temere d ¡ essere den u nciata . no pa rlato
con Johanne e so che non è successo n u I Ia tra vo¡ .

Bene! Sta d ¡cendo che...

Dk, è davvero be¡¡o sentirg ¡¡e¡o d ire.

Io non ho fig I i, ma posso solo
i m mag ¡na re che cosa avrei fatto a I suo posto

se mia fig¡ia
avesse scritto qua Icosa de¡ genere.

Ma è molto matu ro
da parte sua pronderla cosÌ.

Sí, be' ...

É stato strano ¡eggere q ue' ¡e pa ro¡e, perché
non avevo ¡dea che Joha nne si sentisse cosÌ.

- Davvero non I 'aveva capito?
- No.

Scusi, ma Ieggendo
è ch¡a ro che Joha n ne...

Be' . . . Non aveva ca p¡to
che ha u na cotta per ¡ei?

Asso¡utamente no.
Non a I I '¡n¡z¡o.

Poi, forse, ¡' ho sospettato,

ma . . . voleva im pa rare a ¡avorare a mag I ia.

No pensato fosse u na cosa ca r¡ na .
Ma che fosse ¡ n na morata, be' ...

Io. . . Scusi se i ns¡sto, ma ¡o sto facendo
per mia fig¡ia, perché vorrei ca p¡re se...

Sicu ra mente a nche ¡e¡
prova q ualcosa, non è vero?

No?

No.

Ma da q uel ¡o che ha scritto Joha n ne
è molto d iffici Ie non pensa re che ¡e¡ non ...

Porse m¡ sono espressa ma Ie
dicendo che io non ¡'avevo ca p¡to,

ma credo che Joha n ne
s¡a una ragazza molto sensi b¡ Ie

e che s¡ sia affez¡onata a me
como succede tra d ue a m iche.

AI meno, è cosÌ che I' ho percepito ¡o.

Gredo che s¡ debbano
d isti nguere Ie d ue cose.

É u na cosa norma 'e ¡'i nt¡m¡tú tra ragazze
senza che c¡ sia q ua¡cosa d i sessua Ie.

É per q uesto che non posso sta re qu¡
a di r¡e che ero attratta da Ioi, capisce7

- Ma Io era7
- Lo ero?

SÌ, forse a I Ia fi ne u n po' sí.

Quando ricevi cosÌ ta nte
attenzion¡ da q ua¡cu no...

Ma poi ho ca p¡to cosa stava succedendo
e non ho vo¡uto cont¡nua re per ev¡tare che...

- Qu¡ nd¡ ¡'aveva ca p¡to?
- Be', è come ha scr¡tto ¡e¡ .

Fsattamente come d¡ce nel testo.
Io avevo a ppena conosc¡uto u na persona e...

Ma ¡'¡mporta nte ora è che Iei sa pp¡a
che non è successo nu¡ Ia tra noi .

Io e Joha n ne non siamo a ndate oltre,
anche se puÓ sembra re.

Ma ci sono de¡¡e. . .
del Ie descrizion i molto ¡ntime.

SÌ. SÌ...

Molto sessua I ¡ .

SÌ, I ' ho notato a nche ¡o q uando I ' ho Ietto.

Vog ¡¡o d ire, Ie sue descriz¡oni
dol mio corpo sono davvero mo¡to g rafiche.

Qu ind i ho pensato:
"Questo viene da I Ia sua immagi nazione" .

Perché i n a Icu ne part¡ Ie¡ racconta
q ue¡¡o che sog nava, oppu re de¡ suoi des¡der¡ .

Ma detto questo, Ieggere tutte q uel ¡e cose su
d i me m¡ ha fatto sentire u n po' come a busata .

- Abusata?
- Gerto.

Qua ndo ho Ietto tutte Ie descrizion i di
q uel ¡o che ha provato sedendosi acca nto a me,

oppu re q ua ndo m¡ ha acca rezzato ¡¡ braccio.

No sudato freddo e ho pensato:
"Odd io, ma q u ind i sono stata abusata?" .

Io credo che "a busata" s¡a u na
parola u n po' g rossa ¡n q uesto contesto.

SÌ. E non sono in u na s¡tuazione
ta¡e da poter¡a den u nciare.

Ma io crodo che su bi re u n a buso senza
rendersene conto è una cosa che puÓ succedere.

Ma se non si era nem meno
accorta che s¡ era i nfatuata di Iei .

Gomo puÓ defi n i r¡o un abuso?

Ee', è evidento che ¡e¡
si è a pprof¡ttata di me.

- Joha n ne era i n namorata. - PerÓ q uesto non
¡e dú i I d¡ ritto di fa re tutto quel Io che vuole.

Io am metto d ¡ essere d i pa rte,

ma posso assicu rarle che ho oducato
Johanne a¡ rispetto per Ie a Itre persone.

SÌ, ma credo che...

No, forse ha rag ione.

A essere onesta posso
a nche ca p¡re cosa ha provato,

perché è una cosa bel I ¡ssi ma scopri re tutt¡
q uei senti ment¡ che nascono dentro di noi .

É u n ico. Ma ci sono pa rti che ma nca no,
cose che Joha n ne ha tra Iasciato d¡ scrivore.

- M m?
- G iú.

Ma d 'a¡tronde sapp¡a mo che I ' i nfatuaziono si
nutre dol proprio egocentrismo, non è forse cosÌ?

Si è piú ossessionati da¡ propr¡ sentimont¡
che da¡ I 'oggetto de¡ desiderio.

- M m .
- É cosÌ.

Sa, ho I 'a bitud ine di recitare Ie preg h iere
qua ndo sono nervosa o q uando sono spavontata,

Non so. . . oppure eccitata !

Ricordo d¡ averlo fatto u na volta
qua ndo Joha nne si è seduta acca nto a me

e ha comi nciato ad acca rezzarmi i I braccio.

Ma non I ' ha scritto,
e ¡' ho trovato strano.

Perché cosÌ sem bra che. . . che io esista
so¡o attraverso ¡ suoi occh¡ e n ient'a Itro.

Gome se io non fossi rea¡e.
SÌ. . . è strano.

Questo non é vero, Johanna.
Ho ascaltato Ia tua preghlera.

Ml sona commossa per II Tatto che tu abbla
condlvlso con me un momento cosi prlvato e lntlmo.

E quando ho scelto dl nan scrlverne,
é stato per rlspetto.

Ml sembrava dl tradlre Ia tua Tlducla
se ne avessl parlato.

Cl sono anche altre case che ho declsa dl
non scrlvere nel IIbro, e davrestl apprezzarlo.

Moltl Iettorl potrebbero pensare che
questo IIbro sla stato scrltto da un bamblna

che non caplsce cosa sla II sesso, che pensa
che sla un mlsto dl gomme da mastlcare,

glocattoll dl peluche
e pelle morblda dl una boyband.

Be , che Io penslno pure.
nopo tutto é meglla cosi.

Ma sal, lo non Iho mal vlsto
ln questo modo.

Sapevo cosa Tosse II sesso e cosa
stava racendo a te e tu stavl Tacendo a me.

- In rea Itú abbia mo fi n ito.
- SÌ, sÌ, certo.

- Yo¡evo so¡o assicu rarmi che fosse d 'accordo
per Ia pu bb¡¡caz¡one - SÌ, certo, nessu n problema .

M i sa¡uti Joha n ne
e ¡e aug u r¡ buona fortu na .

Stavo pensando, secondo Iei
sarebbe meg I io di rle che non è ¡¡ mio ti po?

Lei pensa che potrebbe essero,
non so, u na buona idea,

o è meg I io, evitare e maga r¡ di r¡e che...

be', che è pi ú brava a scr¡vere
che Iavorare a mag I ia !

Nan ero cosj male nel Iavoro a maglla,
solo che non ml placeva.

E quella casa che non sono ll tuo tlpo?

Come se glustlrlcasse quello che hal
Iasclato che accadesse. Non tl credo.

Pensa che tu abbla sentlto che tl voleva,
e che anche tu non potevl reslstere.

Non é quello che tuttl sognano?
Qualcuno che tl vuole.

Perché ln Tondo cosa slamo
se nessuno cl vuole? Non slamo nessuno.

Nessuno!

E pol penso a mla madre,
a come sl perde su Znternet,

dove tuttl sana concentratl su se stessl
e sulla proprla saddlsTazlone.

So che esce con qualcuno,
ma quando torna a casa e Ia vedo,

posso dlre che non I'ha Tatta sentlre
una donna unlca e Insostltulblle.

La nonna nan cerca nemmeno qualcuna,
trova solo conTarto nelle sua scrlttura.

Ma per quanta possa perdersl ln essa, non rlesce
a Tarsene avvolgere, abbracclare, come dlce Iel.

Non sagna plú dl essere Insostltulblle
per qualcuno.

Vorrebbe salo sentlre ancara una volta
cosa sl prova ad essere abbracclatl.

Na un corpo.

Credo che Io sognl costantemente.

Ed é quello che sogno anch lo.

Io ho pu bbl ¡cato i I I ibro, mentre
Johanna si è sposata e ha cambiato c¡ttú .

Lei ha u na com pag na o io ho u n ¡i bro.
Questo è q uanto.

É stato acco'to pi uttosto bene.

AI meno ha una recensione pos¡t¡va .

F ne ha anche u n paio. . .
u n po' meno favorevol i .

PorÓ sta vendendo.

Non ta nt¡ssime copie, ma come
dice ¡a nonna, q uesto è u n esord io.

Insom ma . . .
¡e¡ e Ia ma m ma sono fiere d ¡ me.

M m. E tu?

Ti senti fiera di te?

- Piera d i me?
- M m .

Non saprei di re se sono fiera di me.

É vero che ho pubb' icato un ¡¡ bro,
ma adesso ¡o fan no ¡ n mo¡ti.

Dicia mo che m i aspettavo d¡ meg I io.

E se adesso g uardo quel Ii bro,

non Io so,

ho ¡a sensazione che tutto q uel ¡o
che ho scritto a I Ia fine non m i a ppartiene.

Come ma i ha¡ vo¡uto vederm i?

Perché m¡a mam ma Ia segue su Twitter.
Per q uesto.

- Tua mad re?
- M m-mm . .

SÌ, Iei adora i suoi tweet
su I Ia sa¡ute menta¡e.

Lei è i n g rado di espri mere se stesso
¡ n poche parole,

mentre io ho dovuto scrivere un ¡i bro.

- Be', sai, non uso pi ú que¡ I 'accou nt
orma¡ . Da un bel po' . - Gapisco.

Ee', secondo m ia ma m ma e m ia nonna
m¡ avrobbe fatto bene pa r¡a re con q ua¡cu no

de¡ Ie cose che ho passato.

De¡¡e cose che hai passato?
G¡oè ¡nna mora rti e pu bblica re u n I ibro7

O iú.

Se Ia mette ¡n q uesto modo, ¡a fa
sembra re u na cosa terri bi I mente norma Ie.

Be', Io è.

O a I meno ¡o è innamora rs¡ .

É q ua 'cosa che fa parte de¡¡a vita .
Ca p¡ta a tutti .

Qu i ndi crede che non sa rei dovuta veni re qu¡?

Non sto d icendo questo, sto sola mente
cerca ndo d i ca p¡re come potre¡ a¡utart¡ .

- Gh iaro.
- M m-mm .

Credo d i sent¡ rm i u n po' vuota .

- Yuota?
- Sí, sto cosÌ da mesi .

Ah !

Nai vog¡¡a d ¡ pa r¡a rmene?

Fcco, io credo che. . .
è che io...

Ora non so bene che cosa fa re,
adesso cho tutto questo è fi n ito.

Quando i I I ¡bro era soltanto mio
ed era a ncora dentro una ch¡avetta,

che conservo a ncora,

era come se in qua Icho modo
tenesse vive Ie emoz¡oni .

Non che avess¡ ancora del ¡e speranzo.

Stavo vera mente ma Ie,
ma era a nche q uas¡ bel Io

prova re qua Icosa di cosÌ ¡ ntenso.

Ma ora che è stato pu bbl ¡cato,
è solo u n I ibro.

E cont¡ nuo a ponsare

che se m¡ ¡ n na morassi d ¡ nuovo

succederebbe Ia stessa cosa .

Non sarei corr¡sposta .

Dovrei scrivere un ¡¡ bro a nche su q uosto?

Sei davvero convinta che nessu no
potrú mai ricam bia re i¡ tuo a more?

In rea¡tú no.

F ¡ n effett¡ adesso ho u n ragazzo.
É a bbasta nza ca rino.

A I u¡ piaco stare sdra iato
su I Ia pa ncia completa mente n udo,

cosÌ posso g uardarg ¡¡ ¡¡ cu¡o.

Penso che s¡a una cosa cari na i I fatto
che con me si mostri n udo e vu¡nera bi Ie.

Anche se credo
che vog I ¡a essere sexy, non vu I nerab¡¡e.

F forse per q ua Icu n a Itro
sa rebbe davvero una cosa sexy.

PerÓ ¡o. . .
No, non Io so.

E a ma fa rs¡ ¡ se¡fie con me.

Dgni volta ne¡¡a stessa posa,
I u i che m¡ str¡nge Ia v¡ta col bracc¡o.

La ch iama " Ia posa a I Ia Tita n ic" .

Per ¡u¡ q uesta è ¡'¡ mmag ine de¡ I'a more.

E qua I è por te ¡'¡ mmag ine de¡ I'a more?

- Non ho u n'¡dea prec¡sa a rig ua rdo.
- No?

So q ua¡¡ sensazion i mi dú,
non q ua Ie aspetto debba avere.

Né m¡ interessa sa perlo.

Dk.

Fh m ...

Ti va d¡ prenota re subito u n'a Itra seduta7

Ma come, a bb¡a mo f¡n¡to7

SÌ.
Sono passati novanta mi n ut¡ .

Qu¡ nd¡ . . . è pa recchio.

Lei ha mai detto a qua Icu no
che deve darsi u na regolata?

Mai .

Vuoi fa re u n 'a Itra seduta?

Non sa prei .

É mo¡to costosa .

- Perché costa tanto?
- É una be' ¡a doma nda .

Andare ¡n terapia è i m peg nat¡vo, g iusto?

Devi Iavora re sodo

e im peg nart¡ molto per m ig I iora re.

F perciÓ, secondo a¡cu n¡,
se Ia tera p¡a costa ta nto,

q uel I ¡ cho c¡ va n no si sontono
motivati ad impeg narsi magg iormente.

- Non pensi7
- Scusi, ma che cosa ha da offr¡ re i n ca mbio7

Non fra i ntenda, Ioi è genti Io,
perÓ ¡a man¡era i n cui parla ...

Sembra che vog I ia i nseri re
tutto i n u n sistema .

Questo mi fa sent¡re piccola, Ia m¡a vita
si restr¡ngo qua ndo ne pa rlo i n questo modo.

Non è questa ¡'¡ntenzione.
Sem mai è esatta mente I 'opposto.

Te I 'ass¡curo.
SÌ.

E se¡ tu a decidere d i cosa pa rlare.

Ee', d ¡ so¡ito Ie persone fa n no tera p¡a
perché vog¡iono ca p¡re un po' meg I ¡o se stesso.

PerÓ capire se stessi...

è una cosa che ca m b¡a conti n uamente.

- M m . . .
- DovrÓ veni re qu¡ per tutta Ia vita?

Di re¡ d i no.

Non credo proprio
che ce ne s¡a bisog no.

- Eh¡ !
- Giao.

- Scusa mi, ho fatto u n po' ta rd i. - Tra nqui I Ia .
- Com'è a ndata? - D¡ rei che è andata bene.

- Ok. AI Iora
raggi u ngia mo g I ¡ a¡tr¡, ti va? - SÌ.

Gavolo. . .
no porso una cosa .

- Torno un att¡ mo dentro a cercarla,
tu i ntanto va' pu re avanti . - Ok.

- Sbr¡gati .
- Ok. - Ciao.

C¡ao!

Tu eri a I ¡¡eva d ¡ Joha n na7

- M i ricordo dei tuoi ca pel ¡¡ .
- Dh, certo!

Come sta i 7

Doma nda stu pida .
Sta¡ a ndando a u na seduta7

A d¡ re i I vero no.
Adesso no.

Ci sono solo strizzacervel I ¡ qui .

- Io ho a ppona fi n¡to.
- Anche io.

Io ho f¡n¡to g¡usto un att¡ mo fa.

- É stancante, vero?
- SÌ.

F m¡ ch¡edo q uanto possa essere d'aiuto.

Per qua nto m i r¡g uarda.

Gioè, ¡ nsom ma, g I i ucce¡ I i d¡ Vienna non
ha nno beneficiato molto del ¡'att¡vitú d i Freud .

Gosa?

Lo diceva m¡a non na . Gredo venga
da u na poes¡a, non r¡cordo qua Ie fosse.

M i è venuta ¡n monte g ua rda ndo ¡o ps¡co¡ogo

mentre si concentrava
per trovare ¡e pa ro¡e adatte.

Sembr¡ pi ú gra nde.

E tu pi ú g¡ova ne.

É be¡ 'o i ncontra re u n viso fam i¡¡a re.

La sed uta è stata . . .
sÌ, pi uttosto pesante.

Tu ti senti a ncora con Johanna?
Fa ancora ¡'i nsegna nte7

No, ¡o non ¡a sento p¡ú .

No.

Ti va d ¡ andare a prendere u n caffè7

- Adesso?
- SÌ.

Sí. . .
SÌ, vo¡entier¡ .

- Dk.
- Gerto.

- Eene. Tu dev¡ fare ancora q ua¡cosa IÌ?
- SÌ. . . No, io dovevo solta nto...

In rea Itú non i m porta.
Non è n¡ente d i che.

- Dk. - Andia mo, a¡ Iora?
- M m-m m . - Eene.

MAO LION I - SDUYE N I R