All language subtitles for Una rosa per tutti

Il nostro paese, il Brasile, è il paese

della musica.

[Musica]

Quando è carnevale e anche quando non è

carnevale, la gente ha voglia di

ballare, di agitarsi a tempo di musica.

C'è la musica dei miliardari

e la musica della gente semplice.

[Musica]

Quanto a me, non chiedetemi quale musica

preferisco. Io suono una chitarra per

chi mi pare,

[Musica]

ma stanotte no.

Stanotte suono per qualcuno.

Stanotte c'è Rosa.

[Musica]

[Musica]

[Musica]

а

[Musica]

[Musica]

[Musica]

Ciao, io me ne vado. Ho finito. Tu vieni

con me?

No, io resto qui.

Va bene,

ti sentiamo. Uno, uno di questi giorni.

Ah,

sentiamo. Ja.

[Musica]

[Musica]

[Musica]

[Musica]

Ah.

เ

[Musica]

Sergio, scusate un momento.

Ah, mi hai riconosciuto.

Devo essere all'aeroporto alle 6:00.

Accompagnami, dai.

No, faccio un po' di spesa e torno a

casa.

Allora, Ma, ti accompagno io a fare la

spesa.

Vabbè, grazie.

Gratuliano. Passiamo qui dal mercato

prima di andare all'aeroporto. Mettiti

vicino a me.

Ma non farai tardi?

I passeggeri aspetta. Aspetta quello che

fai.

Poi facciamo una volata sull'autostrada.

A me basta che mi lasci prima del

tunnel.

No, ti accompagno al mercato.

Meno male, grazie. Non mi sento più

legambe.

E che hai fatto?

E da ieri sera che b

senza di me. Eh,

e lo dici tu. Ti ho pensato tutta la

notte.

Bella.

Mi ha pensato tutta la notte. Sarà vero?

Spero di sì. E poi Rosa mi vuole bene,

anche se non mi pensa.

Buongiorno Floreal.

Ciao Rosa. Lascia, lascia, ci penso io.

Comprate libri alla Casa della Cultura

del Brasile. Libri usati come nuovi a

prezzi di vera occasione. Casa della

cultura.

Beh, come va il socialismo?

Eh, scioper in Argentina, crisi in Cile,

rivoluzioni nel Guatemala.

Dica male oggi,

ma che il capitalismo non crolla.

Ricorda quello che ti dico. La borghesia

è un serpente con mille facce

sorridenti. Non lasciarti soffocare

dall'amore borghese.

Perché esiste anche l'amore borghese?

Certo, quello di Aloigi è un amore

meschino, egoista.

Puoi un sigaro.

Vengono da Cupa.

Ci vediamo stasera.

Non posso.

Andiamo al cinema domenica pomeriggio.

Vabbè.

Ciao.

Chissà dove va ora e chissà da dove è

venuta. Ah, Rosa è bella così e sarebbe

un delitto cambiarla.

[Musica]

Calma loisio, dignità. Ricordati chi

sei. Ricordati che sei un signore. Fai

vedere quanto sei superiore,

indifferente.

Luis, per favore, porta di là questa

frutte. Dammi un bel caffè

subito, signorina.

Non andare da lei. Aloisio, Aloisio,

ignorala.

Ti ho portato un regalino.

Vado ma lentamente.

Buongiorno Rosa.

Ciao.

Ciao Manuel.

Profumo

notte carioca

per uomo.

È un anno che lo cerco.

Lo so. Buongiorno signorina.

Buongiorno. Sai dove l'ho trovato? In un

negozio di botta fuogo. Sei contento?

Guarda che non mi compri mica con una

bottiglietta di profumo, sai?

Buongiorno Rose.

Buongiorno padre. Saluti il padre.

Reverendo.

Ascoltate il figlio di Dio mi apparve e

disse: "Non ci sia pace per chi non dà

pace". Pace a voi. Rosa.

Guarda che questo fa il rappresentante

di Dio

e io non lo saluto lo stesso.

E io ti ho avvertito. Peggio per te.

Che dicevi? Dove sei stata stanotte

senza rincasare? Schifos il serpente ti

uscirà

a ballare con degli amici.

E ti sembra bello? Il serpente dalla

bocca

mangia la be.

Vivi con un uomo, un marito che tante

donne ti invidierebbero non soltanto in

Brasile.

Prima di tutto io non sono tua moglie

perché se mesi fa quando sono mesi fa

hai parlato chiaro. Lo so. La solita

musica. Ognuno ha la sua libertà.

Mi scendi?

Ma ti sei messa a fumare i sigari

adesso?

Certo. 6 mesi fa, quando sono venuta a

farti le punture, tu mi hai detto di

rimanere, io sono rimasta, però

dividendo le spese.

Io non voglio farmi soffocare dall'amore

borghese.

Non sono mica una borghese come te.

Questa è provocazione. Si trova la frase

giusta. Poverino, è così noioso. Adesso

mi dirai che c'è uomo e uomo.

C'è uomo e uomo. Uomo è uomo. Lascia che

te lo ripeta, non è per insistere, ma

c'è uomo è uomo. Come mai non ti salta

all'occhio la differenza? Io sono

proprietario di origine saniero. Non mi

sfrutto il fisico facendo inutili sport.

Tutte le mattine mi ptino con

l'abellamento. I baffi li ho sempre e tu

stesso l'hai

Io non capisco. Un giorno mi ha detto:

"Povero Silvano, vuoi che ti aiuti a

studiare, a preparare gli esami? Ti farò

compagnia mentre studi." E invece da

allora tutte le mattine viene qui al

negozio, parla con mia madre delle

lezioni e di me non si preoccupa. Sar

mat come mia madre. Tutte le donne sono

matte.

Ciao mamma. Vado dal professore e torno

stasera. Ciao, povero figliolo. D'altra

parte vuole diventare notaio.

Faccio un di te.

Signora,

anche oggi niente. Che mistero. Ma

domani gliela ricordo la promessa.

Domani non mi scappa, tanto non c'è

neanche mia madre domani.

No, Paolo, no. Pensa ai nostri figli.

Paolo, no.

Pao,

ci penso io. Permesso, permesso, mi

lasci passare, è urgente, è grave,

pericolosa.

Fatelo, tenetelo.

Io ti ammazzo, ti spacco la testa.

Paolo, no, no,

no.

Oh,

ma che fai con questa cosa in mano? Sei

impazzito? Non so come mi è capitato il

mano.

Dai dai dai

su.

Andiamo. Non vedi che c'è tutta Rio che

ci guarda?

Balleremo. Eh,

non si preoccupi signore. Lo calmo io.

Resetigna. Fammi la grazia.

Fanatico incosciente. Possibile che non

riesca mai a controllarti? Non ti

vergogni? Bella figura che hai fatto.

Ma tu non sai neanche quello che mi ha

detto

e aveva ragione.

Come ragione? Non c'è.

Lo so, lo so, lo so. Io ti conosco. Se

ti arrabbi vuol dire che hai torto. No,

devi chiedergli scusa.

Chiedergli scusa perché?

Ma certo, perché se ha ragione lui deve

chiedere scusa. Ah, perché invece non mi

vuole forte e cattivo? Perché mi vuole

buono? Mio padre diceva sempre: "Mein

gut, für blöd gehalten alle nüz ihn aus.

Chi è buono è fesso. Perché mi vuole

fesso? È meglio forte e cattivo, no?

Perché mi ama come un fesso.

Va bene, vado chiedergli scusa e poi

l'ammazzo discord.

No, no, guarda, ora no, lascia stare.

A caldo, ti viene male. Chiedi scusa

un'altra volta, magari con un bel

sorriso. Eh,

no, con un sorriso no. Eh sì, anche il

sorriso. Mio padre diceva sempre, "Ma in

zone, il riso sta sempre in bocca ai

fessi". Non rido, la amo, ma non rido.

Quando penso a te penso solo quando

sorridi.

No, no, non rido,

eh?

Non rido. Oddio, mi scappa adesso. Rido.

Lo vedi che ci sei riuscito?

Rid, rido. No,

ci vediamo stasera.

M.

Ma sì, Paolo, lo sai che ti voglio tanto

bene.

Uh,

ma dove siete?

Pedro.

Pedrito?

Ah, lo paret finalmente.

Ah, ma che non si saluta? Ma che brutta

faccia. Che hai fatto stanotte? Sei

triste? Guarda che sei un pappagallo

giovane. 50 anni. Che vuoi dire?

Parla con pappagalli tu. Cor

se avessi 10 anni di meno, lo dico 10

anni di meno, ti farei vedere chi è il

Basilio Petrovic.

[Musica]

Mi vuoi lasciare in pace?

Che faccio, maestro? Le do fastidio.

Mi distrai, ho da fare io. E stai

attenta coi pappagalli. Te l'ho detto

100 volte, possono morderti.

Vai a casa, vai.

Beh, che guardate?

Beh, guardavamo i pappagalli.

Sì, i pappagalli.

Ecco, stanotte me la sogno. Sono sicuro

che me la sogno. Ogni volta che l'ho

vista di giorno me la sono sognata di

notte. Eh, Rosa, Rosa, perché vieni a

turbare le notti di un artista?

Oko,

siamo noi.

Eccomi. Arrivo, arrivo.

Ah, lo sapevo. Non mi hai sentito che

arrivavo che bisogno c'era che tu gassi

un'altra volta. Era andata bene. È

possibile che non hai ancora capito che

non puoi toccare niente.

Scusa, io proprio non volevo.

Eh, lo capisco che siete giovani e

impazienti, ma io domani mattina come lo

giustifico il vetro?

Ti do i soldi.

Non bastano i soldi qui a forza di cose

rotte. Il padrone finirà per scoprire

tutto. Me l'ha già chiesto che cosa

faccio la notte. Come ho fatto a

sfasciare il letto a pompadur? Che gli

dico? Che faccio le gabriole?

c

Perché accendi le luci? Orfeo, spegni.

Attento. Dove metti quei piedacci? No,

no, vediamo. Benissimo.

[Musica]

Tutta la settimana aspetto questo

momento.

Anch'io.

[Musica]

È l'unico giorno in cui sono contento.

Tempo.

Anch'io.

[Musica]

Stava bene tua moglie stamattina. L'ho

trovata anche ingrassata.

Ma che ingrassata? È dimagrita di due

eti e mezzo. L'ho pesata ieri.

[Musica]

Che letto è questo?

Bisognerebbe domandarla al padrone dal

negozio.

Da un po' di tempo ci capita sempre un

letto diverso.

Ti ricordi quello col baldachino? Ah,

tutto dorato. Era anche più solido di

questo.

Abbiamo fatto l'amore in tanti leti

diversi, eh.

Invece a casa mia

sempre lo stesso.

Sempre lo stesso.

Allora, se avessimo una casa nostra, ti

stancheresti anche di me?

No, no, no, no. Con te non mi stuferei

neanche a casa mia.

Su, togli i pantaloni.

Ancora una di quello che fanno male. Non

erano finite.

Ma questa è l'ultima.

Non possiamo farla dopo.

No, io ti conosco. Dopo non vuoi più

farla.

Che servono?

Lo sai che ti fanno bene il cervello?

[Musica]

[Musica]

Come mai mi vuoi bene?

Perché

mi piace voler bene.

Umro grande amor.

No sorriso, a flor mais bela que eu já

vi.

São tantas rosas nesta mesma rosa

e rosa, rosa feliz

sorri,

porém mudou estação

e rosa.

Amor vestido de outono se encontrou.

خز خзаز шуру и хозхо

Шору.

[Musica]

[Musica]

Su, dite la verità, senò che ci venite a

fare da me? Vede, dottore, ieri sera

facevamo la solita cerimonia religiosa

tra di noi, vicino al cimitero e lo

spirito l'ha presa e non la vuole più

lasciare.

Dottore, buongiorno. Vado a prendere le

medicine.

Aspettami,

sorella, le faccio un'iniezione sedativa

e poi la mette a letto per un paio di

giorni.

Va bene, dottore.

Ha solo bisogno di fare una bella

dormita.

Eh, Rosa, Rosa, t'ho già detto tante

volte che tu qua dentro da sola non ci

devi entrare. Sta attenta, lo vedi? Va a

finire che un giorno mi combini qualche

guaio. L'hai aperto tu questo?

No, io no.

Ma tu guarda, sor Maria del cielo, son

bacilli che devono stare sotto zero, a

temperatura ambiente mi si cuocciono.

Questa è scaduta, non te ne accorgi? Ma

io dico, non mi potevi aspettare.

Sì, così la buttava via. Ma che cosa

vuol che conto? Un mese in più, un mese

in meno quando non ha bisogno. Almeno si

sentono curati. No,

ma te ne davo di più recenti. Queste van

bene giusto per fare gli esperimenti

sulle cape.

Allora mi di anche quello. Per me va

tutto bene.

Insomma, per te quello che non strozza

ingrassa.

Vabbè, fai un po' te, eh. Sor Maria del

cielo, chi ha lasciato aperto qui?

Non lo so, dottore. Sarà stato Manuel.

Dottore

Manuel. No, aspetta tu. Questo Manuel

bisogna che si dia una regolata. Son 7

anni che qui ancora non ha imparato.

Rosa, fai vedere.

Eh, questa va bene.

Eccola qui. Questa no, figlia mia,

allora mi vuoi mandare in galera? Eh,

[Musica]

quelli me li portate più tardi giù a

Coppa Cabana. Eh,

sì, z Mar.

Andiamo, ragazzi.

Mi lo porto io.

Rosa,

come stai fatto giù a Lourdes, eh?

Perché per stare bene bisogna sentire

male.

E come il purgatorio si soffre per avere

il paradiso.

Vai pacabana. Beato te, mi farei un

bagno tanto volentieri, ma non posso.

Oggi devo fare anche compagnia a uno

studente. Pensa un po'.

Ah, sì.

Rosa è diventata una professoressa.

Rosa diventerà presidente degli Stati

Uniti del Brasile.

Silvano,

Silvano,

Silvano,

Silvano,

Silvano, sei sordo.

Silvano,

stai studiando?

Sì.

Hai finito il capitolo?

Sì. E tu quando finisci?

Devo fare ancora due punture. Ci vediamo

giù tra un quarto d'ora. Ok.

[Musica]

Allora, quali sono i casi di nullità di

contratto?

[Musica]

Brava, bel colpo.

Non ti distrarre.

Quali sono i cali di qualcosa? Nel

contratto

del contratto?

Eh,

del contratto. I casi di nullità di

contratto sono già. Quali sono?

Quali sono? E che ne so, lo chiedi a me.

Sei tu che lo devi sapere. Su, primo

primo sarebbe vizio di consenso, ecco.

Eh, secondo, secondo, secondo.

Sì, secondo, secondo. Secondo me giovedì

ha gli esami ci vuole un bel miracolo,

te lo dico io. Altro che ripetizioni.

[Musica]

Attento.

Ma che fa? Io l'ho detto.

[Musica]

Eccolo il mio futuro notaio. Paura.

Senti, tu hai sempre tartagliato anche

da bambino o è stato uno spavento?

È stato Non lo so. Ragazzi, io fra

mezz'ora ho il turno all'ospedale. Se

volete

come fare perdere il tempo. Forza

ragazzi,

dobbiamo andare da guarda non te

dottore.

Dottore.

Ah, Rosa. Ciao.

[Musica]

Ah, andiamo.

Chi è?

È quel medico che mi regala le fiale.

Sembra un po' un topo, ma un cervello

grosso così. Scusami, mi porti qualcosa

da bere subito.

Ah, il ciurrasco. Non ho ancora capito

come si mangia.

[Musica]

[Musica]

Lo sai che sono contento.

Anch'io sono contenta.

Non non trovi che sarebbe bello essere

sposati?

Pensa,

io trovo che è bello non esserlo.

Perché ti vuoi mettere per conto tuo?

Non stai con tua madre?

Appunto, mi voglio mettere per conto

mio.

Non vai d'accordo con tua madre?

Bello. Sai,

mio padre

l'ho visto poco,

anzi per niente.

Non so nemmeno chi ha dato i soldi per

mettere su il negozio.

Io porto il nome di mia madre, sai?

[Musica]

Che vuoi, tesoro?

È freddo?

Eh sì, un poco.

[Musica]

Però se sono promosso divento notaio e

indipendente e ci scommetto che se mi

aiuti Rosa riesco a farcela.

Sono sicura che ci riuscirai.

Dove andiamo adesso?

Andiamo al cinema?

Beh, forse è meglio che studi stasera e

poi comunque io ho un appuntamento.

Ma io ho bisogno di vederti, sei tu che

mi dai fiducia.

Allora, facciamo così. Oggi è martedì,

mercoledì, giovedì, giovedì vengo agli

esami. Va bene,

magari. Ma non può entrare nessuno agli

esami.

Io entro. Entro anche agli esami.

[Musica]

Sta salendo le scale. Ecco, ecco, ecco,

ecco. Presto, presto, presto. Corri,

corri, corri. Vieni subito, subito che

ti aiuto io. Eccomi.

Sh! Silenzio.

Ciao. Hai visto come sono stati bravi?

Su, adesso dormite tutti e sognate gli

angeli, eh.

Per poter arrivare più presto non mi

sono neanche struccato.

[Musica]

Anzi, mi piace così con questa tarpetta.

Fai artista.

Sì, artista.

Accidenti a quando mi sono inventato

questo tipo di stragione

d'altra parte ci campo da un anno.

Il mio artista.

[Musica]

Il pubblico manca di fantasia. Vogliono

sempre la stessa cosa. Oppure sarà che

io ho proprio la faccia dell'accartone.

Hanno ragione loro a volermi vedere

così.

Papà, me l'hai comprata oggi la

camicetta? Io te l'ho ricordato

stamattina. Hai ragione, io me lo

dimentico tutti i giorni. Come si fa?

Come si fa?

Eh, già. Come si fa?

Aspetta che te la do io.

Sai, papà

l'aveva detto a me, perché lui ha tanto

da fare, ma quello che ho trovato io non

mi piacevano e allora ho avuto un'idea.

Ti piace questa? Così te ne fai una per

te e una per Elenita. Va bene.

Grazie tanto, Rosa.

Buonanotte.

Non sapevo che tu fossi così brava a

dire le bugie.

Cerco di tenere insieme questa famiglia.

Ah, c'è il tuo programma.

Chiudi. Per carità. Mi vuoi vedere due

volte?

No, voglio sentire che cosa suoni

stasera.

Già. Cosa suono?

M non me lo ricordo più. Quattro

programmi e la televisione una

settimana. Due locali notturni tutte le

sere. Faccio una confusione.

[Musica]

A che ora devi tornare a lavorare?

A mezzanotte fino alle 2:00. Eh, si

lavora troppo.

Eh, beh, cinque figli sono tanti da

mantenere.

D'altra parte li ho voluti io.

E poi se non mantengo figli che faccio

nella vita? Il chitarrista

è poco. Sì, dovrei essere bravo come

Laurindo Almeida.

M

invece i figli ti danno una spinta per

andare avanti. No, anche quelli che non

sono tuoi.

Te l'ho detto che

stavo quasi per adottarne un altro.

Ah, ce li ho bianchi, neri, gialli, ma

mi manca quello rosso.

Ti ci vorrebbe una donna fissa. Altro

che

a trovarla.

Perché è così difficile?

Oddio, ci vorrebbe una un po' come te,

come te che ti piace tutto, ti va bene

tutto.

[Musica]

Non l'ho ancora capito se ti piace

veramente come sono io.

Ma come non mi piace? Ti invidio, anzi,

ogni mattina tu ti svegli e nasci.

Ti inventi l'esistenza, non ti annoi.

È una fortuna che capita a pochi.

[Musica]

Vuoi che venga più spesso da te?

No, preferisco così.

Così sei una cosa, una cosa che io

posso, ma che devo aspettare.

[Musica]

Quando sarai ricco lasciamo tutto e ce

ne andiamo via. Voglio stare una

settimana con te, sola con te.

È bello pensarlo, anche se non è vero.

Perché sorridi? Pensi che non sarà mai

vero?

C'è un proverbio cinese che dice: "Le

montagne lontane sono le più azzurre".

Io non sono azzurra, ma sono qui.

[Musica]

Io Basilio Petrovic sono immorale perché

sono un artista.

Ho lasciato Russia per questo, perché in

Russia gli artisti debbono essere

morali.

Eh, non mi stai a sentire?

No.

Sei arrabbiato perché Rosa non è

rientrata mai presto.

Sono le 2:00 di notte.

Ti dirà che è stata dal parrucchiere.

Rosa è una ragazza piena di

immaginazione.

Sarebbe una Venere perfetta.

Oh, parla l'artista Basilio Vetro,

ma per te non è adatta.

Vai a letto, l'asilio, vai.

Per lei ci vogliono degli uomini.

E come chi, per esempio.

Io

Io sono un artista immorale. Io la

tirerei giù di suo piedestallo con frust

puledra di Steeppa Russa.

Oh, ma che stai dicendo? Sei

completamente pazzo. Ma che dici? Rosa

non è tua. Rosa non è tua. Rosa è libera

come tutti noi artisti e tu lo sai

benissimo che sta con te per

compassione.

Non ti permettere, sai perché? Io anche

se ti chiamo Basilio Petrovic.

Buonanotte signora Luigio.

Buonanotte.

Buonanotte.

Ancora sveglio?

Dove sei stata?

Indovino un po'.

Dal parrucchiere.

No.

E così alle 3:00 di notte tu sei stata

da parrucchiere.

Ma ti ho già detto che non ci sono

andata.

E io che cosa dovrei fare? Dovrei

crederci. No, alle 3:00 di notte alla

parrucchiere. Rosa, un po' di

immaginazione almeno.

Ti ho portato una rettina.

Vuoi vedere come ti sta? M

che ne dici?

Utile.

Ma è carina. No,

utile soprattutto.

Perché non mi dai mai una soddisfazione?

Ma è possibile che tutte le sere vuoi

sapere dove sono stata?

Che cos'ai adesso?

[Musica]

Scusa, ma stamattina non avevo una

sottoveste?

Sì.

Ah, beh,

e come mai non ce l'hai più?

L'ho regalata.

A chi?

A chi? A chi? A chi? A chi?

Voglio il nome.

A chi mi ha ringraziato? Perché la

cortesia è una gran bella qualità.

E io che qualità c'ho?

Boh.

Che cosa vuol dire questo? Boh, che

significato avrebbe?

Sarà per me?

No, è sicuramente per me.

Sono le 3:00. Eh, signorina,

ti ricordi che la bolletta la paghiamo a

metà?

Grazie.

Eh, Sergio, ma quest'ora? Ma il pullman

turisti, eh?

Perché?

Ah, sì,

[Musica]

ma come?

[Musica]

[Risate]

Ehm, no, meglio di noi. Ne parliamo

domani.

[Musica]

Ciao.

Finito. Grazie.

Era Sergio, poveraccio, ha perso il

posto e non ha il coraggio di tornare a

casa della moglie. Che rabbia! Averci

pensato, potevo dirgli di venire a

dormire qui.

Sergio,

[Musica]

allora, quale sarebbe questa notizia

importante?

Stanotte ho dormito qui sulla spiaggia

e mi hai chiamato per dirmi questo.

Su di la verità. Beh, la verità è che mi

hanno licenziato dal servizio

passeggero.

Ah,

perché sono esagerati.

L'altra mattina, quando ti ho

accompagnato a fare la spesa, sono

arrivato tardi. Va bene. Ma c'era

bisogno di fare una tragedia.

Eppure io te l'avevo chiesto di

lasciarmi al tunnel.

Eh, sì, ma stavo meno in compagnia di

Rodron.

Perché non l'hai detto così quando ti

hanno licenziato?

Mi hanno detto che posso farmi

trasferire ad un altro reparto, ma non

so quale, io mi intendo solo di motori.

Ma senti che ragionamenti. Il fatto è

che non ti va di fare il meccanico. Fare

l'autista è più comoda, ma ricordati che

da meccanico si diventa motorista e da

motorista ti guadagna un sacco e

studiando si può anche diventare pilota.

Ma ti piacerò con la tuta da meccanico?

Perché a me piacciono gli uomini in frag

con la cravata e magari con la

paglietta.

Guarda chi c'è con la pagetta.

Andiamo via, dai. Cosa vuoi? Voglio

dimostrarti con la mia presenza fisica

quanto valgono poco quelli con cui mi

tradisci.

Io non tradisco nessuno e poi non ti

permetto quando sono con i miei amici di

fare scandali. Prenditi la tua camicia.

Vai. Io non faccio scandali e almeno con

gli amici tuoi. Non usare la camicia mia

che c'è teatro qui.

È mia di mia moglie. Quella ragazza che

sta facendo il bagno con suo cugino è

mia moglie.

[Musica]

cin

cin cin cin cin cingin cin cu.

[Musica]

Allora, ci vediamo più tardi, ma

ricordati che ti voglio vedere con la

tuta.

Va bene, va bene.

Ciao.

Ciao.

Ehi, mi date un passaggio? Ciao.

[Musica]

Rallentate, no?

[Musica]

Brava!

Oh Paolo,

sei proprio arrivata giusta giusta per

andare a tavola.

Come piccolo l'oceano, l'ho riconosciuta

la tua barca. Ah, chi c'è da mangiare?

Ma chi era quello? Non era mica Luigio.

No, Sergio. Ah!

Ah!

M il sale.

Oh, basta! Ah,

adesso che sta in barca non ti lascio

più scendere.

Sei matto. Io un appuntamento più tardi.

Ah, che importa? E metto la prua verso

il largo e ti porto in Africa.

Sì, con questa barchetta.

Per arrivare in Africa basta e avanza.

Mangiamo pesce, beviamo pesce spremuto,

però stiamo insieme.

Sì. E poi dopo qualche giorno ti stufi e

io devo tornare a nuoto. Mica sono

facile da sopportare, sai? Guarda

Loisio,

[Musica]

Rosa, Rosa,

Rosa,

tutta.

[Musica]

Grazie, sono stata mezz'ora. Segna, eh?

Vieni da mangiare.

Certo.

Ciao Zanmaro. Hai visto che galoppata?

Hai visto come mi conosce? Se fosse

ricca.

Ecco, tieni Rosa, io un cavallo non te

lo posso regalare. Ti posso dare questa

barchetta.

Grazie, è bellissima.

Rosa, Rosa,

[Musica]

ma tu non gliel'hai mica detto?

Che cosa?

Del cavallo?

No,

ma quando vengono?

Tra poco. Sto aspettando il camion.

E li portano proprio al macello.

E che vuoi che ne facciano? Ma questo

non si poteva magari comprarlo?

No, già venduto, è già mangiato.

[Musica]

Ah, è così. Ah, come sto bene. Ah, come

sono felice ancora.

[Risate]

[Musica]

[Musica]

Pensa se veniva qualcuno. Sei proprio

matto.

E tu? E poi quando sto con te sono

tranquillo, va sempre tutto bene.

[Musica]

Champagne, vuoi?

[Musica]

Ma che fai? Ti vesti?

È tardi, devi andare a casa. Tua moglie

sarà in pensiero.

Potevo telefonare.

Ma non basta telefonare. E da ieri che

non ti vede, sarà preoccupata su sua

casa.

Che bello.

Ne posso prendere uno? Figurati, è roba

che regala.

Lo porta da Loisio.

Senti un po', ma tu vuoi bene sul serio

da Aloisio?

Sì.

E perché ti preoccupi di mia moglie?

Vuoi bene?

Non la conosco, ma sì.

Senti, e a me vuoi bene?

Certo che ti voglio bene, lo sai.

Però lo dici anche agli altri, vero?

Certo.

Non so. È tutto così strano.

Che cosa?

Noi, io voglio bene a mia moglie e

voglio bene a te. Tu vuoi bene a me, a

mia moglie e agli altri.

È proprio strano.

Perché è strano? Tutti fanno la stessa

domanda. Ci sono tanti modi di volersi

bene. Sono tutti così belli.

È così semplice, così naturale. Non ti

senti mai solo. È come se fosse Natale.

Io vorrei che fosse sempre Natale, penso

un po'.

Rosa, via libera.

Ecco, si passa per di qua. Appena esci

sulla strada trovi l'autobus. Io non t'

accompagno, torno a casa da mia moglie

subito.

E sì, come hai detto tu. No.

O vuoi che ti accompagni? No, non

importa, non c'è bisogno. È meglio che

ci salutiamo qui. Ciao. Ciao

[Musica]

[Musica]

Ah.

[Musica]

[Applauso]

Non ti voglio vedere mai più. Vabbè, ci

siamo.

[Musica]

Aloisio, è inutile che ti nascondi,

tanto lo so che sei qui e che mi coreta

all'ultimo momento, come se non ti

conoscessi.

Guarda che sta piovendo. Se devi fare la

solita scenata è meglio che la fai qui,

no? Almeno non ci bagniamo.

E vabbè.

L'hai messa tutta la mia roba nella

valigia?

Guarda che la macchina da cucire è di

Teresina, l'infermiera.

Questo è mio.

[Musica]

Bra.

Rosa, aspetta, aspetta, ascolta. Rosa,

fermati, parliamo.

No, no, ora mi lasci perdere. Lasciami

andare, lasciami andare.

Ma dove vai? Perché vuoi perdermi così?

Zitto,

non lo sapevo io.

Aspetta, spieghiamoci, parliamone.

Hai visto? Guarda, povera roba, come sei

ridotta.

Se tu rientri a casa io ti ricompro

tutto. Ti ricompro tutto.

Sì, rientri. Riesco. Esco. Entro. Dai, è

la quarta volta. Questa è l'ultima

volta, te lo giuro. Guarda che tempo che

fa in Brasile. Dio ti benedica.

E Dio ti benedica. Che

adesso ti metti a letto e ti passa

tutto. Vedrai. Ci sono io qui, non ti

preoccupare. Ti scalderò col mio fiato,

come nel presepio.

Rosa, c'è il dottore.

Che dottore?

Quello che conosci tu.

Perché lui? Non lo posso vedere adesso.

Avevi sottolineato il suo nome

sull'elenco di telefoni. Adesso sta qui.

Che gli dico?

Digli,

digli, digli

che non mi sento molto bene.

Prego, signor medico. Allora, che è

successo? Eh,

buongiorno.

Che c'è di tanto urgente?

Rosa,

che cos'hai?

Niente, niente.

Ho un po' di febbre.

Beh, che c'entro? Io sono neurologo. Va

finì che qui mi tocca fa pure il

veterinario.

Ma questa bolle? M. Vediamo un po'. Eh,

Rosa, bisogna fare una visita.

Non ti preoccupare, non sarà niente di

grave. Su, ti devo visitare. Su, che so

ste bambinate?

M'hai chiamato tu. Che faccio? Me ne

vado.

Ma guarda se ti devo sentire le

pulsazioni come ai cavalli. L'ho detto

che finirò veterinario.

Niente, ti devi mettere il termometro.

Lo vuoi mettere o dobbiamo fare un'altra

lotta? un cafesigno.

Ah, grazie. Su, se lo tieni bene mi

basta un minuto.

E lei che c'ha?

Beh, sono un po' preoccupato.

Si sente male anche lei?

No, è che non riesco più a godermi

l'estate.

Perché?

Perché penso che dopo viene l'autunno.

Beh, mi sembra il normale avvicendamento

delle stagioni.

Sì, ma in autunno mi cadono i capelli e

siccome li ho molto belli, non vorrei

perdere.

Rosa, che fai con quel term? Così non

basta un'ora.

Non c'è un medico, uno solo che faccia

ricerche profonde su bulbo. Perché non

vi occupate seriamente di questo

problema? Non dico tutti, ma almeno una

parte. Ma

caro amico, con tutti i cancri, gli

infarti, leucemie che ci sono a sto

mondo, stiamo a pensare al capello.

Magari lo scoprissi io come curare il

bulbo, starei qui a misurare la febbre.

Avrai risolto, eh, Rosa, ma e il

termometro dove ce l'hai? Guarda dove

l'ha messo.

Vediamo.

Eh, non ha segnato.

Eh, è calda. Sarà un 38 e mezzo.

38 e mezzo.

Prenditi un antigrippale, va. Non c'hai

una di quelle scatolette, magari scad

Sì.

Dunque, questa è tutta roba per bambini.

Questa è per le parti orienti. Ma che

fai? Anche la levatrice?

Forse questa? Eh,

non è che mi intendo, ma mi pare. Che

dici?

Vediamo un po'.

Sì, ecco, prenditi questo. Dai due ai 6

anni. Prendine mezza boccetta subito,

l'altra mezza te la bevi nel pomeriggio.

Poi se lei passa in clinica le darò

qualche cosa per adulti.

Dove?

Sempre all'ospedale del Carmen.

A che ora posso passare?

Vediamo. Oggi è giovedì.

Ah, giovedì?

Sapevo che c'era qualcosa.

Rosa, ma

ma dove?

Ho gli esami.

Tu? No, Silvano, lei lo conosce

benissimo.

E chi è Silvano?

Eh,

quel mio amico che stava con me al bing.

Ah, quel ragazzo coi capelli rossi. Sì,

un cugino. Beh, il cugino, ma è la

febbre? È imprudente. Glielo dica anche

lei. Lei è il marito. No, non devi

uscire. Eh,

guarda che non puoi uscire, non sarai

mica matta.

Ma che febbre? Che febbre.

Vabbè, allora io non mi prendo

responsabilità. Rosa, senti, vieni qui.

Non fare sciocchezza, scusa, rischi di

prendere una polmonita.

Bene.

È fresca. Fresca?

Che vuol dire fresca? Oh, non c'ha più

febbre. Come non ha più febbre? Aveva 38

e mezzo. L'ha detto lei.

Eccola lì.

Ma che fa? La manda via così. Che razza

di medico? L Rosa.

Comunque grazie dottore. E per la visita

segni. Rosa

[Musica]

[Musica]

[Musica]

He. He.

[Musica]

[Musica]

[Applauso]

[Musica]

Vuoi che ti presti un libro? Ho delle

novità interessanti.

Ah, è una cosa divertente. Che cos'è

questo?

La Divina Commedia di Dante Alighieri,

un poeta italiano.

La bocca sole il fieropasto. Cos'è?

Uno che mangia la testa a un altro. Ah,

mica male.

No, no, quella Lighieri è un poeta

reazionario cattolico.

Ah, hai un libro sulla scultura?

Quello è sull'arte greca.

No, a me serve brasiliana.

Guarda da te là qualcosa ci deve essere.

Brava, fai bene a interessarti di

scultura.

Prendo questi, te le riporto domani. Va

bene, va bene, va bene.

Chi è? Paolo.

E come hai fatto a indovinare?

Cosa fai qui?

Eh, passavo.

Ah, sì.

Ci vediamo stasera.

Ti ho detto lunedì e poi stasera ho un

impegno.

Con chi?

Ma cosa stai pensando?

Con Basilio.

Ah, Basilio. Basilio. Basilio chi?

Quello scultore che abita vicino a me.

Ma che c'entra Basilio adesso?

Ma dobbiamo vederci, dobbiamo parlare.

E tu preferisci Basilio a me. È

offensivo, mi offendo.

E perché? Rosa è padrona di scegliere di

andare con chi vuole. Nessuno ha diritti

su Rosa.

Digli di stare zitto a quell'imbecille.

Paolo,

ma non sapevi che è un vecchio

imbecille? Floreale,

come ti permetti?

Me lo permetto ancora una volta sempre

questo. Sei un vecchio imbecille.

Paolo, calma. Sentite, pannolone

fanatico. E adesso ti dico quello che

sei. Sei un sei un un impotente e lo sai

benissimo.

Questo non te lo perdono.

Rosa, vedi che mi hai fatto dire? Rosa,

Rosa,

non lo volevo dire. Rosa, me l'hai detto

tu. Rosa, Rosa.

Ahi ahi ahi a Dio mio.

Ahi ahi ahi

ahi ahi ahi. Zigo mio, chi è? Rosa cara,

sto male.

Ma che succede?

La lombaggine mi ha preso di colpo. Oh,

Rosa, perché non ti siedi lì, scusa.

Ahi, ahi, ahi. Oh, che sfortuna! Era

tanto che aspettavo questa tua visita.

Ah,

forse così ti senti un po' meglio, vero?

No, come prima.

Oh, che fortuna! Qui delle punture di

Novalgina.

No, cara, sono allergico alle iniezioni.

No,

allora un'altra medicina, non so.

Medicina? Nessuna medicina mi giova. C'è

qualche cosa che non ha mai fallito,

Rosa, quando vedo qualcosa di

affascinante, veramente, una bella

pittura, una statua o un bel panorama,

una bella creatura. Provo una così

forione che dimentico perfino la mia

lombaggine.

Ah, mi sono fatta prestare da Florial

dei libri di scultura. Ci sono tante

belle statue. Adesso ne guardiamo

insieme, così tu ti distrai e non

Io ce li ho questi libri e li odio. Non

mi hanno mai giovato. Non mi serve

guardare le cose belle degli altri.

Voglio io creare una cosa bella,

meravigliosa. Ma riuscirò solo se tu mi

aiuti.

Perché?

Perché tu sei la bellezza che ogni vero

artista ha sempre sognato. Hai visto

quel piedestallo di là nell'ingresso?

Debo montarci sopra e stare ferma. Fai

la mia modella e vedrai un uomo che

ritorna giovane nel momento della

ispirazione.

Va bene, ma voi artisti siete così

strani.

[Musica]

Rosa,

non sono arrabbiato,

maestro. La statua facciamo un altro

giorno.

Laavo, ma è meglio venire con me, eh.

Questa è violazione di domicilia.

Violazione a me?

che sono entrato così gentile. Adesso le

faccio vedere dove sei porcin

[Musica]

cosa?

Cosa?

Non ti voglio far male.

[Musica]

Sh!

Non fa rumore, c'è Basilio che dorme.

Basilio?

Eh, sta male, poverino.

E l'hai portato nel mio letto.

Sì, Paolo l'ha spaventato. Non sapevamo

dove andare. Allora Luis,

ma che cosai nel cervello? Che cos'hai?

No,

las impazzito.

Che tempo fare, signor? Ma io sarei

pazzo ipocrita con la forza Bibbia

immagine. Vai via, vattene via. Portala

via prima che la io non mi voglio

è un mostro. Siete tutti mostri

tutti quelli che io è molto meraviglia.

Vattene via. Non togliere.

Vattene via. Andate via.

Dottore, dottore,

dottore, c'è una ragazza al pronto

soccorso.

Eh,

sembra un caso urgente.

Eh, ma porca miseria,

possibile che tutte le notti

quando sono di guardia io, tutti i casi

diventano urgenti.

Va bene, sono immacolata. Vada, vada,

vengo subito.

Mannaggia.

[Musica]

[Applauso]

Ah, sei tu. Adesso ci incontriamo anche

di notte.

Che vuoi a quest'ora?

Eh, tiè ritornata la febbre?

Voglio sapere se sono matta.

Beh, da come ti presenti mi pare proprio

di sì. Che è sta storia che hai

combinato? Affari miei.

Oh, ma ti pare un discorso da venire a

fare alle 4:30 del mattino? Torna a

casa, vai, che ancora non mi sono

svegliato bene. Può darsi che mi

riaddormenti.

No, lo devo sapere subito.

Subito ti posso dire che non sei

pericolosa.

Non mi sembri pericolosa. Vai, torna

domani che ti do le iniezioni. Ma se mi

fai un'altra volta sto scherzo, giuro

che con me hai chiuso, eh. Andiamo.

Ehi, hai capito? Là e su che è Rosa?

Ehi, su, Rosa,

che hai fatto all'orecchio qui? Eh?

Eh, ma queste sono botte. Mettiti giù un

momento. Mettiti giù così. Stai buona.

Non è niente. Stai buona.

[Musica]

Che devo piglia'? Ah,

con chi hai fatta schiaffi,

eh? O non sono stati solo schiaffi?

Niente, non parlo.

Eh, sei proprio una selvaggia. Sei.

Tieni, bevi un po' di casci.

Ma ti fa bene? Su, tutto un fiato. Poi

ti faccio una visita, voglio vedere che

è successo. Tanto ormai mi sono

svegliato.

Su, su, guarda in alto, guarda in alto

che ti passa. Uh, uh, guarda che

bell'aeroplano, guarda, guarda. Eh,

anche i medici fanno così. Mia madre lo

diceva

peré. Eh beh, questa è scienza

universale.

Allora,

si può sapere chi t' ha ridotto così?

Vabbè, vabbè, non lo voglio sapere.

Brucia, eh?

Ci soffio. Come faceva mamma? Brucia

ancora.

Ecco. E com'è? Fatto.

Hai visto? Non brucia più.

M lesioni interne non mi pare che ce ne

siano.

Le funzioni ce l'hai tutte a posto?

Sì, sì, certo.

Ma che era quella storia? Perché volevi

sapere se eri matta? Che ti senti?

Io niente. È questo che mi preoccupa.

Magari uno è mat non lo sa.

Aspetta un momento. Va, vediamo un po'

di riflessi. Stai rilasciata con la

gamba. Ecco, bravo.

No, no, stai ferma col braccio. Tienilo

giù così.

T'ho fatto male. No, vediamo

quest'altra.

Beh,

è grave.

No, no, c'è, come posso dire, un

incrocio un po' sbagliato. Ci metteremo

un semaforo, non ti preoccupare.

Ehi,

che succede? Perché strilla?

No, niente. Volevo schiarirmi la voce.

Vediamo con gli occhi chiusi se riesci a

toccarti gli indici così come faccio io,

guarda.

Vabbè, io adesso non ci riesco. Prova a

farlo tu.

Io ci riesco.

Ah, questo lo sai fare. Ma allora scendi

un momento. Facciamo finta che quella

striscia bianca è il ciglio di un

burrone. Tu ci cammini sopra, occhi

chiusi e quando senti la mia voce ti

fermi di colpo.

Vai. Vediamo come te la cavi

in caso di pericolo.

Non guardare, eh.

Ehi,

ti salva solo l'istinto a te.

4 anni fa ci fu un incendio qui vicino.

Mi portarono

delle bambine che si erano fatte male.

Perché mi ricordi queste cose? Eri forse

tu che le accompagnavi? Ah, pensa agli

scherzi della memoria. Io ti confondevo

con una di quelle bambine.

Sono 4 anni che ci conosciamo. Eppure

questi occhi ce li avevi anche allora.

Com'è che non li ho mai notati? Eh,

adesso io ti dico delle parole,

va bene?

Ecco, tu rispondi con quello che ti fa

venire in mente la parola che ti dico

io, eh? Vediamo come reagisci.

Lacrime,

un giorno di vento,

mare agitato.

Domiziana Garibal do Perù.

E chi è?

Un'amica mia che ha un vestito azzurro.

Ah,

tu che ti viene in mente quando dico tu?

Mi viene in mente lei.

Come

mi viene in mente lei.

E non ti viene niente di meglio. Vatti a

rivestire. Vai.

[Musica]

E prega Dio che ti faccia rimanere come

sei.

Dottore.

Sì.

Cos'è questo cane con due bambini sotto?

Quale cane? Questo?

Ma falla a rimettere subito a posto.

Non ti si può lasciare un momento sola,

però. Chi t' ha dato il permesso di

toccarlo?

L'ho trovato lì sul tavolo.

È una lupa, non è un cane. Il simbolo di

Roma. Vai, vai a casa adesso. Vai.

Non me lo dici se sono matta?

E dai, con questa matta. Sei come i

bambini. Più ci si parla, meno si

capiscono. Non è mica facile.

Bisognerebbe conoscersi meglio.

Cosa c'è dentro quella casa che non si

può aprire? Niente, bacilli

è uno studio

per una mia specializzazione. Li vuoi

vedere? Sembrano boccette, ma sono anni

di studi, notti insonni come questa. Ho

passato più notti con questi bacili che

a casa mia. Sono come i miei figli

ormai.

Lei non è sposato?

No, ma che c'entrano i bacilli? Vai a

casa, vai. Sei stata fuori tutta la

notte, ci sarà pure qualcuno

preoccupato. No,

se invece ti vuoi fare una dormita qui,

ti faccio dare una brand, ti ricovero.

No, no, grazie.

Allora, fino a domani niente.

Però è stasera. Tu che fai stasera?

Perché lei che fa?

Chi?

Lei

quando?

Stasera.

Non lo so perché. Allora la passa a

prendere così ci conosciamo meglio.

Ma non so a che ora finisco. Può darsi

che faccia tardi.

Ah, ma io l'aspetto, non fa niente. Io

fino fino alle 2:00 non ho niente da

fare.

Ah,

non prometto niente, però, eh, magari

qui all'ultimo momento c'è un

imprevisto. Perché non fai una

telefonata, scusa?

Ah, no, no, no, no, no. Se devo

telefonare allora è meglio di No, no,

no.

Allora, stasera vuol dire che mi

libererò. Va bene.

Ah, va bene. Ci vediamo stasera. Sì, sì,

mi libero.

[Musica]

Uh,

[Musica]

vamos dançar o baião, pessoal.

[Musica]

E chi è

chi è che t'ha conciato così carina con

questi occhi?

È un'amica mia che lavora in un night

club. Si ricorda Domiziana Garibaldi?

Mare agitato.

Vedo che ti scappa di ballare.

Grazie, volentieri.

Io però non mi assumo responsabilità.

Eh, quello che succede succede. L'ultimo

ballo l'ho fatto nel 55.

Non importa, la guido io. Era

importante.

Che cosa?

Il ballo del 55.

No, non c'entrava tanto il ballo. Era la

fine di un congresso di medici, una cena

a Roma in Trastevere.

Cambio programma. Ah, l'orchestra degli

Agattoni.

C'era un'orchestrina e le mogli dei

Ciao Giorginho.

[Musica]

Erano tutti mascherati?

Sì, ci mancava solo la maschera. Ma cosa

credi? Oramai gli italiani non si

mascherano più nemmeno a carnevale.

Mi ricordo mancavano anche le signore e

a Rondò finale siamo finiti a ballare

fra uomini. A me è toccato un

cardiologo. Sarà per questo che ho

chiuso con la danza. parlare dopo.

Beh, se vuoi chiacchierare con

l'orchestra, magari io ti aspetto qui.

Sì, grazie. Solo un momentino, eh.

Sì, sì, prego.

Oh,

[Musica]

insomma, con Aloisio non ci vivo più.

Posso venire da te stanotte perché non

so dove andare.

Va bene. E quello chi è?

Ah, è un dottore. Un cervello grosso

così. Vedessi che bella macchina.

Allora, ci vediamo alle 2, vero? Alle

2:00.

[Musica]

Scusi. Eh,

chi è quello?

Giorginho.

Ah, Giorginho.

[Musica]

Ehm, chi sarebbe un altro cugino come

quello co i capelli rossi?

No, che cugino? Io non ho cugini.

Giorgini è un amore mio.

Ah, che vuol dire un amore? Saranno

amanti. Il marito ce l'hai?

Chi è? Aloisio?

Eh,

no, non è mio marito. Fino a ieri

abitavamo assieme, ma poi abbiamo avuto

una discussione.

Tutto finito.

Era come tutti gli altri.

Come gli altri chi?

Ma come Paolo, come Sergio, come come

Giorginho, appunto, come Florial, come

Ah, basta così. Non voglio mica che mi

fai l'elenco completo. Capito? Capito?

Sono tanti.

Cameriere, vorrei pagare qui.

Non balla più.

No, è passata la fantasia.

Che vogliamo fare? Vuoi venire a casa

mia?

Volentieri. Però se lei permette io

conosco un posto migliore.

Ma scegli tu. Per me è lo stesso.

Senta, vorrei pagare il conto, per

favore. Il conto?

Già fatto, signora.

E come già fatto? E chi ha pagato?

Scusi, non voglio mica stare sulle

spalle di quello che suona la chitarra.

Beh, l'ho invitata io, per questo l'ho

portata qui, perché con la storia di

Giorgino mi fanno un bello sconto e poi

seg.

Va bene, va bene, regoleremo tutto dopo.

Vogliamo andare? Prego.

[Musica]

Vogliamo chiarire dove stiamo andando?

È sparito tutto.

Che cosa?

Il trucco qui sugli occhi.

Ah, te lo sei lavato?

Lei ha detto che non le piaceva. Beh, lo

dicevo per il night perché c'era gente,

ma qui chi ci vede? Siamo arrivati nella

foresta, non c'è nessuno. Poi, a parte

che non vedo conforti, oltretutto c'è

un'umidità che ci piglia pure una

polmonite.

Ma non è bello qui?

Sì, sì, come no.

Allora, andiamo più su.

Dove?

Più su si vede meglio il panorama. È

stupendo.

Ma anche

e poi si vede bene anche quel

meccanismo, sa, non sono lettere che

scorrono, ma sono lampadine che si

accendono e si spengono continuamente.

Io certe volte vengo qui a guardare

anche per delle ore.

È come se le notizie del mondo fossero

scritte per me. Anche la pubblicità, gli

avvisi economici, a me piace tutto.

E Zeanaro che mi ci ha portato la prima

volta.

Un altro amore.

No, è un amico mio. È uno che vende gli

aquiloni sulla spiaggia.

Interessante.

La notte fa anche il guardian museo.

Che bravo.

È un artista. M

m

a lui piace molto qui.

Beh, se piace a Zamaro non vedo perché

non debba interessare anche noi. Ma dico

scusa, sai? Se volevi soltanto leggere

un giornale a colori, me lo potevi dire?

Lo compravamo giù all'edicola. Non ce

l'ha ordinato mica il medico di stare

insieme. Io posso pure strappare la

ricetta. E

perché non le piace qui?

Sì, certo. Se uno parte con un'altra

intenzione, perché no?

Ma è arrabbiato.

Rosa, cerca di farmi capire, senò mi

viene il dubbio che il matto sono io.

Perché m'hai portato qui? Lei ha detto

che doveva conoscermi meglio e questo

posto mi aiuta a parlare più di un posto

chiuso.

Senza dubbio la differenza c'è. Sono io

che non ho capito niente.

Perché è così semplice? Io voglio bene a

questo posto e sento che questo posto

vuole bene a me.

Vuole bene a te come?

Ma non lo so. Come le cose che stanno

bene insieme. A me sembra che certe cose

sono fatte apposta per stare insieme.

Non so. Il mare con il sole, gli alberi

con gli uccelli, la notte coi sogni.

Dice, insomma, tutta la canti e tutta la

suoni. Ti svegli preoccupata? No. E

allora va tutto bene, funziona tutto. Mi

pare che ce ne possiamo anche andare.

Dove abiti tu?

Lei ha freddo,

oltretutto ho finito anche le sigarette.

Vuole che la riscaldi, io

magari. Ma come?

È una cosa che io faccio sempre.

Andiamo.

Eh, andiamo.

No, Rosa, no, no.

Ma dove? No, Rosa, no, no,

frena, frena, è troppo faticoso per

scaldato.

Sì,

ma è un metodo per bambini. Beh, già che

siamo arrivati qui, prendiamoci una cosa

che ci scaldi veramente.

Ah, sì, un gelato.

Un gelato

e a me riscalda. Allora, un gelato per

scaldare la signorina e per me una

casciassa.

Eh beh,

grazie basta.

Insomma, non mi vuole dire niente.

Di che cosa?

Di quello che l'ho chiesto stamattina

all'ospedale. Ormai mi conosce bene.

Eh,

le ho detto tutto.

Ma che vuoi che ti dica? Io non conosco

Zamaro. Stasera mi sono diventati

antipatici anche gli aquiloni. Non

faccio parte della squadra di calcio,

non mi piace nemmeno volare.

E poi

io parto da un'altra idea. Sarò

sbagliato, ma questo fatto di metterti

in cooperativa, Sì. insomma, di

socializzarti

non mi sembra normale. Ecco, tu sei una

ragazza che vive del suo lavoro, non sei

una di quelle, non lo sei nemmeno

moralmente, ma perché vai con tutta

questa gente?

Ma

ma perché secondo me gli uomini sono

tristi

e dopo che sono stati con me per un po'

diventano allegri.

Siccome a me non costa niente e a loro

fa tanto piacere.

Ah, lo credo. Non lo metto in dubbio, ma

dico che abbiamo inventato un nuovo tipo

di missionaria.

Secondo lei sono matta, vero?

Ah, grazie.

Ma no, per carità, chi l'ha detto?

Niente di preoccupante, sono punti di

vista.

Invece, secondo me, nella vita bisogna

fermarsi, scegliere, come dire, scavarsi

una tana. Ecco, sennò a forza di correre

sempre, senza fermarsi mai, uno si

ritrova vecchio, solo, senza nessuno.

Perché lei è solo?

No, io

ho le mie sorelle

e le bastano?

Non dico che mi bastino, ma è meglio tue

sorelle che tutti questi estranei.

Senta, ha delle sigarette?

Sì,

grazie.

Ne abbiamo con filtro e senza filtro?

Eh, sì, senza filtro, grazie. No, col

filtro. Col filtro.

[Musica]

Tenga, tenga.

E cosa dovrei fare secondo lei?

Ma non lo so.

Bisognerebbe avere la forza di

ricominciare da capo. Un gesto

definitivo, coraggioso. Tu sei ancora

giovane lo puoi fare. Ma bisogna avere

paura di rompere tutto. Tante volte un

gesto così può salvare una vita.

Tu da dove vieni, scusa?

Dal sud.

Ecco, spascia tutto e torna nel sud.

Fa molto freddo nel sud.

Eh, lo so.

Fa sempre più freddo a casa propria.

Lei vorrebbe tornare in Italia, vero?

Io che c'entro io? No, ma lasciamo

perdere.

[Musica]

capitão da empresa

mais 1hão2 milhões de

[Musica]

è uno scias qui.

Sì,

quello che facevano al live.

Tanti anni che sto in Brasile e ancora

non riesco a imparare.

Eh, si vede proprio che sono rimasto uno

straniero. Non mi si è sciolta la gamba.

Dove abiti adesso? Sì, voglio dire,

dopo la discussione con quel

quell'Aloisio lì.

Non lo so. Ah, forse vado al museo.

Al museo? Quando non so dove andare a

dormire, vado al Museo Storico

Nazionale. C'è Giammaro che fa il

guardiano.

Ah, già, Giammaro.

Lui un posticino per me lo trova sempre.

Pensi che una volta ho dormito nella

carrozza dell'imperatore Pedro Prim?

C picchia. Beh, senza far torto a Zamaro

e all'imperatore. Se stanotte vuoi

venire a dormire a casa mia.

No, grazie, non voglio disturbarla.

Vabbè, sono quasi le 2. Andiamo, va,

monta. Non avevi un appuntamento?

Chi gliel'ha detto?

Me l'hai detto tu stamattina. Eri libera

fino alle 2:00, ti accompagno se fai

tardi.

No, grazie, vado a piedi, voglio

pensare.

Buonanotte.

Ah, ma forse lei voleva fare l'amore.

No, non sono triste.

Ah, bene. Buonanotte.

Buonanotte.

Ma questo è proprio matta.

Oh, sono matto io.

Cosa?

Mi pareva di aver riconosciuto la voce.

Che c'è? Vuoi venire a dormire qui?

Sapessi da dove vengo. È un'ora che

cammino.

Sono le 3:00 senza neanche avvertire. Ma

nonmi sgridare anche tu adesso.

[Musica]

Ma cosa vuol dire questa visita? Cosa

fai? Parti?

M non lo so. Adesso non so più niente,

soltanto sonno.

C'è sempre la carota di Pedro prima?

No, no, è al restauro.

Sì, ma hanno riportato il letto di Pedro

II. Ci guadagni. Ha anche il materasso.

[Musica]

[Musica]

[Applauso]

[Musica]

Ah, salve.

Buongiorno.

Buongiorno.

Eh, di là è chiuso. Come si fa per

entrare in questa fortezza?

Eh, no, da nessuna parte. Il museo apre

alle 9.

Ah, e

beh, ciao. Un'altra volta.

No, ero venuto ero venuto per dirti che

ho pensato al colloquio nostro di ieri

sera.

Ah, bravo, ha fatto bene. C' ho

ripensato anch'io. Secondo me ha ragione

lei.

Veramente io ero arrivato a un'altra

conclusione. Secondo me hai ragione tu.

No, no, ha ragione lei. Le cose della

solitudine, gli anni che passano.

E invece no, scusa,

ho studiato la cosa anche da un punto di

vista scientifico.

Ma che c'entra?

Eh,

ma perché non parla chiaramente? Tanto

ormai ho cambiato idea.

Eh, hai fatto male. Abbi pazienza.

Se ti dico che ho riflettuto ne sono

convinto. Se permetti sono anche medico,

vero?

Ma anche ieri era medico e aveva

ragione.

Ti dico di no.

Non posso mica perdere la voce con

questo rumore.

Senti, io devo andare a fare una visita

all'isola qui a Pagetà. Se non hai

nient'altro di meglio da fare, vieni

anche tu, così continuiamo il discorso.

Ah, sì, con molto piacere. Vengo subito.

[Musica]

Casa da banha é uma família de povo.

Compre economizando, economiz comprando

as casas da banha, uma em cada canto da

cidade para melhor comunidade. Casas da

Cov,

[Musica]

non faccio rufiar.

Paolo voleva parlare con Rosa, vero

Paolo? e chiederle scusa soprattutto.

Eh sì, scusa per ieri. Ho perso un'altra

volta la testa. Non sai dove posso

trovarla?

Non ne so niente. L'ultima volta che

l'ho vista era con Basilio. Perché non

lo chiedi a lui?

Allora andiamo da Basilio così chiedi

scusa pure a lui.

Anche da Basilio è proprio necessario?

Sì, è necessario. Ciao Luisio.

Se vedi Rosa, digli che ho telefonato,

che le devo parlare.

Ti ho detto che non la vedo, non sta più

in casa mia.

Ah, sì, questa è una bella notizia.

Ascoltate il figlio di Dio. Il Dio mi

apparve disse non c'è pace per chi non

dà pace. Ascoltate il figlio di Dio. Il

Signore mi disse l'ora si avvicina e la

terra prenderà un viacchi. Vai via, vai

via profeta. Vai via casa mia barbone.

Via.

[Musica]

Mi sono addormentato,

è da molto che dormo.

È venuta l'alta marea, ha ricoperto la

spiaggia.

Che bello!

[Musica]

Non più non mi rossa també

con perfume di

Sei stanca? No,

non abbiamo dormito niente. Però se

arrivo a casa prima che le mie sorelle

si sveglino non si accorgono nemmeno che

sono stato fuori la notte.

Perché sono gelose?

Beh, sai, sono più grandi. Gli ho sempre

detto tutto

e questa è una cosa mia.

Tu che fai oggi?

Quello che vuoi tu.

Mi sono arrivate un sacco di iniezioni

fresche. Se più tardi vieni in ospedale,

magari dopo possiamo mangiare insieme.

Beh, insomma, non so se hai capito che

t'aspetto.

[Musica]

Um amor vestido de outono se encontrou.

Ихоз

хозя шоуру и хозхоза

шуру.

[Musica]

Il figlio dio, il Signore, si ricorderà

di voi nel giorno della grande paura.

Ascoltate il figlio di Dio. Il Signore

mi disse: "L'ora si avvicina e la terra

diventerà un corno fiammeggiante, trema,

peccatore immondo e schifoso.

Qui, qui e qui. Ascoltate il figlio di

Dio. Il Signore mi ha compagnia pace per

chi non

volete un caffesigno.

No,

pace.

Vogliamo Rosa.

Tu l'hai fatta andar via e tu la riporti

nel quartiere. Non ti vergogni di quello

che hai fatto? Senti chi parla?

T'accompagno io in giro a cercarla se

vuoi. Andiamo da quel dottore. Non

facciamo scandale. Questo è un bar di

prima categoria. Picchiata. Come ha

fatto un verme come te a mettere le mani

su rosa? Se lo meritava. È una [ __ ]

[Applauso]

Dat man

figo dio non ciaate

peccatori mondi schifosi.

[Musica]

il figlio di Dio.

[Musica]

[Applauso]

Non è grito, lasciatemi

non è proprietario, non centro.

Rosa, come sei bella. Hai fatto anche in

tempo a cambiarti.

Ti piace

molto? Io invece con una mano mi son

fatto la barba e con l'altra ho scritto

la prima ricetta.

C'è una notizia, sai? Ti son pestati.

Chi?

Gli altri. È successo una lite

addirittura.

Eh, è arrivato pure la polizia.

Accidenti, però.

Ma io glielo dico, sai

che cosa?

Io glielo dico che non bisogna seguitare

a correre tutta la vita, bisogna

fermarsi, scegliere uno, uno solo.

Fai bene, giusto?

Così quando vengono qui noi gli

spieghiamo.

Che hai detto, scusa.

Ho detto che quando vengono qui

E perché vengono qui?

Li conosco.

Ma qui non ci debbono venire affatto.

Questa non è mica casa mia, scusa.

Oltretutto qui c'è roba che si rompe,

roba fragile. E poi perché ci devo

parlare io? Ne parli tu? Spieghi tutto

come l'hai spiegato a me.

Ma Rosa mia, che cosa vuoi spiegare a

quelli? Eh, con questi precedenti ti

pare gente che sta ad ascoltare, che

capisce? Ma bastano due parole,

capiscono tutto con te. E poi se vuoi

quando vengono parlo io con loro.

Ah, ma allora è sicuro? E quando

vengono?

Non so, forse forse subito.

Vabbè, meglio così.

Almeno faccia una bella conferenza. Eh,

perché ti dispiace? Ho fatto male.

No, no, figurati, prima o poi bisognava

farlo, ma così all'improvviso prego.

Questo è il professore che mi cerca.

Tu aspetta un momentino qui, eh, io

torno subito.

Il dottor Domiziani in laboratorio.

Prego,

dottore, lavora il professore in

laboratorio.

Sor Maria del cielo. Sor Maria del

cielo.

Di là c'è quella ragazza Rosa. Sì, non

mi guardi con quella faccia, è una cosa

complicata. Dopo le spiegherò con calma.

Non capisco che è successo, dottore.

No, niente di grave, ma può diventare

grave per me, anche per l'ospedale ci

sono di mezzo energi. Violenze da Ave

Maria. Grazia plena Dominus. Beneditto

tue muglierebus e benedito. Sfrutto.

Sorella, ma se lei prega invece di

aiutarmi? Quella ragazza è un'amiccia,

c'ha una bomba innescata.

Ave Maria, mandiamola via. No, no,

perché non mi pare.

Eh, sì, forse è meglio, ma glielo dica

lei con le buone maniere. Glielo potrei

dire anch'io, ma con me si mette a

discutere. Qui è questione di minuti.

Ave Maria, madre di Dio.

Senta, senta, sorella,

magari le dia anche dei soldi, forse ha

bisogno e le dica che io devo

riflettere, non è per tirarmi indietro,

ma sono decisioni importanti. Oppure le

dica che sto dal professore che adesso

non posso. Vedrai, è una ragazza dolce.

Sì, sì, ci penso io.

Sì,

ma è possibile che il contatto personale

sempre Silveria? Sempre Silveria. E io

poi che sono di un altro reparto non

c'entro niente. Vera, oggi non ci sto

con la testa. Abbi pazienza.

[Musica]

Senti, conosci Sor Maria del cielo?

Corri, fermala. Dille di non dire

niente. Dille, dille che io che No,

niente, non fa niente.

Il dottor Dobiziani desiderato il

laboratorio. Prego.

Non si preoccupi, su Al Maria del cielo,

ci penso io.

Ci penso io a fermarli.

C'è un telefono qui.

È lì nello studio.

Pronto, signorina, per favore. Vorrei il

commissariato di Maua, il commissario

Bandera, per favore. È urgente, sa.

Pronto, signor commissario. È lei?

Senta, vorrei chiedere un favore

personale. Eh, sono Rosa. Sa quella che

fa le punture alla sua bambina? Sì.

Senta, stanno sempre da lei quelli che

si sono picchiati

da Aluisio nel bar. Come stanno?

Ah, stanno dentro. Bene, bene, li tenga

dentro. Fino tanto gli date da mangiare,

no? E così fino a domani, fino a quando

vengo io. Sì,

ma perché devo parlare con loro,

capisci?

Eh, sì, lo so, lo so. è successo per

causa mia, ma è gente materiale le pare

picchiarsi così. Ora, datosi che io

parlo da un ospedale dove c'è roba che

si rompe per di più, lei capisce?

Bisogna che io spieghi, devo parlare,

devo spiegare, devo devo spiegare.

Oddio, la testa che mi scoppia. Perché

vede lui dice che io sono un'amici

accesa, una bomba atomica. Lei capisce

che eh eh

lui è uno.

Ti sei messa con un altro?

No, non mi son messa.

Ti sei fidanzata?

No, non è il mio fidanzato. Lui è un

dottore, un italiano. Ha due sorelle,

sa.

E quando hai cominciato?

Ieri.

Ieri?

No, cioè, cioè ieri siamo andati fuori

all'isola di Paettasa. Fuori fuori

città.

Così lontano.

Chissà perché. Forse si vergognava.

Sì, forse si vergognava di farsi vedere

in giro con me.

No, no, anzi, molto gentile. Mi ha dato

pure dei soldi. Vedesse quanti soldi. Ma

è così? Forse forse ha paura, sa. Ha

paura delle sorelle.

Dice che che deve pensarci. Dice che

bisogna fare un gesto di coraggio.

Sfascia tutto e torna nel sud. No, no.

Cioè lui lui dice sfascia tutto e torna

nel sud.

Invece

mi ha mandata a dire che c'ha paura. Eh

sì, c'ha paura.

Certo a pensarci.

Ma paura di che? No, ora che ci penso.

Paura di che? Eh, scusi, Sa, vengo

subito. Eh, ma ha paura di me?

E che gli ho fatto? Perché ha paura di

me? M io voglio sapere perché ha paura

di me. Perché se ha paura di me

io sto qui e voglio sapere di che ha

paura.

Sfascia tutto e torna nel sud.

Te lo do io. Sfascia tutto. I soldi.

Altro che soldi.

Sfascio tutto io.

Ti sfascio tutto e torno nel sud.

Dottore, cercato dottore Silvero.

Dottore, hai cercato dottore.

Ancora non l'hai portato in laboratorio.

Dottore, ho cercato un dottore Silvero.

Il dottore cercato dottore. C

così me lo fai diventare pannamontata.

Vai.

Dottore cercato dottore Silveira.

Dottore cercato dottore Silveira.

Dottore dottore

Rosa. No, aspetta Rosa, ma sei

impazzita? Lascia quel misuratore, è

vetro.

Hai paura di me? Eh,

stai attenta. Po Rosa, non fare così.

Lascia, lascia che ti spieghi.

Ti sei spiegato anche troppo.

Rosa, parliamone un momento.

L'hai detto tu. Non sfascia tutti e

torna nel sud.

Non toccare i bacilli, eh.

Ah, i bacilli. Dimenticavo.

Aspetta, vengo su e ne parliamo.

Infermiera. No,

no, i bacilli no. Rosa,

anche i bacilli. No, ti prego, fermali.

I bacili

e non ci torno nel sud.

[Musica]

[Applauso]

[Musica]

[Applauso]

[Musica]

[Applauso]

[Musica]

[Musica]

Eh, Robertino, come ti saluto? Neanche

mi rispondi.

Che è successo?

Io non so ballare.

E allora che sei venuta a fare qui?

Spero che qualcuno mi insegna.

Beh, domani non posso. Lo facciamo

dopodomani.

Va bene, va bene.

Ti insegno io.

Grazie, R. E non è triste.

[Musica]