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Voi ve lo ricordate il momento esatto
che vi siete innamorati per la prima

volta?

Ah no con mi creatura, io dico proprio
innamorati, veramente.

Con i fiori, gli anelli, i baci,
innamorati come grandi.

Io me lo ricordo benissimo, è stato due
mesi fa.

Era appena cominciato il primo
quadrimestre e io già non ce la facevo

Ama, voce del verbo amare, Giulio, nome
proprio di persona.

Quindi, la frase completa è Giulio ama
giocare... Perché ora non per dire, ma

guardate questi quadrimestri, tutto
preciso, tutto sistemato. Là dentro mi

sentivo come un ketchup ancora purra
qui. Non ce la staccavo proprio.

Però quella mattina successe una cosa.

Chi è?

Buongiorno, esposito.

Buongiorno. Comodi, comodi, comodi.

Eh, professoretta, ci sarebbe una nuova
alunna che è arrivata.

Che faccio?

Faccio entrare, esposito. Faccio
entrare, lo dicevo pure io, faccio

certo. Bambina!

Vieni, vieni. Ciao, bambina. Ciao, ciao.

Eccola qua.

Ciao.

Allora, lei è Ludovica Mancini, la
nostra nuova compagna di classe. Diamo

benvenuto.

Ecco.

Eccolo il momento preciso che mi sono
innamorato per la prima volta.

Solo che all 'epoca ancora non l 'avevo
capito.

Questa è mia mamma.

Voglio pure un sorriso, ma... Non ci
faccio il tuo caso. Quando tu parli a

mia mamma esagera a te.

Io provo a fare cose per bene.

Ma mica è facile fare a mamma.

Guardi, non si colpevolizzi più di
tanto. Questi sono scenari tipici dell

evolutiva. Ecco.

Suo figlio.

Dicevo, suo figlio.

Sta semplicemente faticando un po' ad
inserirsi, tutto qui.

Colleghi, permettete che dico anche io
la mia?

Ma quali colleghi? No, perché non sono
insegnante e non sono collega. Guardate

che io qua sono più collega di voi.

Io sto a contatto stretto con i bambini
tutta la giornata. Per loro io sono un

po' come un maestro di vita. Vabbè,
trinca Giovanni, trinca.

Signora, il bambino sta ancora là.

Ma non è così, signore, guardi, ecco,
sono solamente dei disturbi della

Ma che povertà, presidente, ma dice a
secca povertà, non c 'entra niente,

presidente. Il bambino sta tutto chiuso
dentro di se stesso, non parla, non sta

insieme ai bambini, sta a dormire.

C 'è da dire, a dolore del vero per il
bambino, che questa scuola è un po'

Cosa dici, Giovanni, ma cosa dici,
Giovanni? Presidente, che i creaturi

tutti quanti a sottonare.

Parliamo a scuola, dai.

Positamente, esca fuori.

Esco fuori? Fuori esco?

Comodi, state comodi, comodi.

Io comunque se dopo voglio una
consulenza e parlare con qualcuno che ne

maestro di vita, mi trova fuori. Comodi,
comodi, faccio io. Il mio padre aveva

ragione. Io venivo da tutta un 'altra
famiglia, tutta un 'altra storia, tutta

'altra musica.

Due giorni marisco, mio padre.

Come ti chiamo?

Come stiamo?

E allora che sta per te?

E allora Deborah, fa riguardo l
'indovica quanta

lacrima, la segniva a chi stugora, ma
giurava sempre amore, senza mai

cacciare la lacrima per me.

Io e te siamo insieme, l 'amore è la
prima cosa, e mi voglio fare vecchio

insieme a te e sposa così.

Piccinelli, ti dico subito, io vado e lo
posso fare.

Io sto combinato di assaggiare le
zucchine all 'invento.

Tra poco esce anche il mio nuovo album.

Lo sai come si chiama?

L 'Homiconsequence.

Ti piace?

È bello, no?

Ma poi ci metti in casa, Piccinelli.

Ma te che ti salva?

Io ti faccio vedere metà volta. E cosa
ti faccio mettere a tavola dentro a

quei cavallini con il tuo camerino mio?

E ti faccio mettere a giangere. Non
faccio così.

Non giangere.

Tu tieni questa bella faccia.

Facciamo una cosa.

Io, come ti ho detto, ora non tengo
tempo.

E non mi posso mettere a fare amore con
te.

Ma ti dico una cosa, se il suo creatore
è veramente figlio a me, io non lo

faccio manca niente.

Te lo giuro.

Parola Gianni Marisca, ok?

Solo un meglio per il suo creatore.

Solo un meglio per me.

Solo un meglio.

E così è stato, fin dal primo giorno che
sono nato. Questi li manda Gianni

Marisca.

E che c 'è per il suo creatore?

Naturalmente papà non c 'era perché
doveva suonare a un matrimonio.

A quattro anni mi ha regalato la
minimoto, a sette lo scooter e l 'anno

la minicar.

Signora, come la saggio fino alla no?

Gesù, che non si è accattata la
macchina?

Papà lo sapeva che non la potevo
guidare, non potevo portare la

appena nato non potevo usare il
telefonino e certamente non la scollevo

Io già cercavo niente. Lui però voleva
darmi solo un mese. Era il suo modo di

dire che mi voleva bene.

Anche se per noi non aveva mai tempo.

Il

pubblico

era la sua vita. E per il pubblico papà
avrebbe fatto qualsiasi cosa.

La tragica morte del padre potrebbe aver
influito.

forse si renderebbe necessario per il
ragazzo un sostegno.

Integnante sostegno?

E che è serio mio figlio? È serio?

No, no, no. È serio?

Noi intendiamo un sostegno di tipo
emotivo. Uno psicologo.

Uno psicologo? Uno psicologo.

Guardi, non faccio così, la prego.
Insomma, non solo i pazzi vanno dallo

psicologo, anzi, tutt 'altro.

Ecco, noi spesso come istituto ci
avvaliamo della collaborazione di un

bravissimo psicoterapeuta. Ecco, io ho
qui un suo biglietto da visita. Venga,

consulti.

Buongiorno. Siete voi il dottore? La
signora Iovine, giusto?

E tu devi essere Ciro.

Aspettate un momento.

Ah, non ve li ho presentati? Loro sono
la mia famiglia. Sono zia Alfredo, il

fratello di Deborah.

Zia Maria, zia Tereta, sorella di
Deborah.

E zia Carnale di Ciro, molto lieta.

Nonno Carmela, con permesso?

Ehi, allora, cominciamo!

No, forse ci deve essere un equivoco.

Voi non potete stare qua.

Avrà giorno, dottore.

Ehi,

che faccio? Aspettate giù.

E quindi?

Tutto a posto.

Possiamo cominciare. Forse mi sono
spiegato.

Dovrei spendere via tutti.

Tutti? Ma voi, tutti voi preoccupate, i
giovani mi hanno pagato la fine, lo

primo tempo.

Guardi, andiamoci.

Vi sono la nipote, ma non lo lascia.

Noi aspettiamo di là. Eh, bravo.

Arrotta la cucina.

Vabbè, non preoccupatevi, andiamo noi.

Tere, andiamoci.

Simpatiche, sono andate in cucina.

La mia.

Va bene, iniziamo, dai.

Io credo che il percorso che dobbiamo
fare... Vieni.

Ti dico subito.

Io sono venuto solo per farmi vedere a
mamma.

A mamma?

Vabbè, però, già che sei qui e il Napoli
giocale sei, perché non mi parli un po'

di te?

Ma perché tu mi vieni a conto e fai
tutto a me?

Facciamo così, chiedimi quello che vuoi,
tanto non ho nulla da nascondere.

È un regalo antico, delicato.

No, no, no, no, no, no, no. Scusami, è
una picche gattrite

tenere fuori dalla portata dei bambini.

Agenda privata. Dovresti toccarla.

Chi è Fabrizio Bellucci? È un bambino.

E che tiene su lei?

O lui, o te, o... Lui e te.

Andiamo bene.

Guarda che io vado più alla qualità che
alla quantità dei miei pazienti, eh?

E che problema tiene sto bambino?

Eh, no, no, c 'è il segreto
professionale.

Quello che diciamo all 'interno di
questa stanza deve rimanere

all 'interno di questa stanza. Questa è
una buona cosa.

Pétanque, pétanque, è lo sport che
pratico da un po' di tempo. Io il

sera gioco a bocce con gli amici.

Con i miei vecchi?

No, pure i giovani giocano a pétanque.

E oggi siamo tutti vecchi.

Ma a casa non c 'è tale televisione? No,
no, no, io non credo proprio nel potere

terapeutico della televisione, no. Io la
sera preferisco mettermi a letto e...

Leggere un libro. Cioè, scusa, fammi
capire una cosa.

Tu ti eri a due clienti. A sera stai
sempre a leggere.

L 'unica volta che esci a prendere il
caboclo è con la nonna mia. E tu mi hai

visto con la mia.

Facciamo una cosa.

Mova la casa.

Spacco il carusel.

E se esce una cosa sorda dopo la piatta
è un psicologo.

Il carusel.

Avete risolto molto a buona.

No, no, signora. Non funziona così.

C 'è bisogno di una serie di incontri
propedeutici.

La terapia dovrebbe continuare. Devi
andare avanti.

Ha da tornare?

Ha da tornare.

Ah.

E va bene.

Se tra l 'altro noi abbiamo recitato un
pochino in cucina.

Eh?

La caneggina e l 'anticalcar. Io invece
ho messo a posto le guardarobba. I

maglioni ve li ho messi sul menzolone
sopra. Invece mutande e calzini ve li ho

piegati e messi nei cassetti.

Mutande? Voi avete da essere chiusi
stimato.

Tere, diamonci, diamonci. Vieni a mamma.

Se c 'è una cosa che mi piace è andare
al mercato con mia mamma.

Camminare a fianco a lei è come
camminare con una grande star.

rimani a tornare a casa mamma si ferma
sempre a comprare dei fiori perché come

dice sempre lei due cose fanno a casa
belle i fiori e i bambini e io tengo a

tutti e tutti a te i fiori te li avresti
portati a noi mamma mia quanto sei

bello ti auguro di trovare un buono
guaglione devi trovare uno che ti

quello è importante

Uno che ti capisce.

Chi l 'ha meno non mi ha mai capito.

Magari, signora mia, dove sta uno che ti
capisce? L 'uomo non capisce neppure

niente. Hai ragione. Ci ho trovato,
però, ma chi te ne sapeva? Teniva

mamma. I maschi non capiscono niente.

Buona giornata. Buona giornata a te.

Quanto sei bello.

Quanto sei brutto.

Io, per esempio.

mica l 'avevo capito perché passavo
tutto l 'intervallo a spiare a manci di

nutovica

E se non era per me quello si era
buttato, ma è meno male che mi sono

e mi sono avventato e l 'ho preso pelo a
pelo proprio.

Ma non esageri. Ah non esagero? E allora
come mai non c 'era nessuno dei miei

colleghi là? Come mai?

Esposito, ancora.

Noi non siamo colleghi, lo vuole capire
sì o no? Ma non siamo colleghi, allora

questo come me lo spiega? Ma tanto lo
sappiamo tutti come si è entrato in

scopo. Signore, per favore, basta!

Un nostro allievo è tentato in suicidio,
nel nostro istituto. Certo, il bambino

non si è ambientato, ma parlare di
suicidio mi sembra una cosa un po'

Ah no? E allora come mai l 'ho trovato
sulla sedia? Che è che ci stava buttando

giù dalla finestra che se non...

Non ce l 'ho io, quello se l 'ha
buttato. Come mai? Come mai?

Qui c 'ha ragione Giovanni. Senti,
senti, qui c 'ha ragione Giovanni. Io lo

Forse la cosa potrebbe essere
interpretata semplicemente come un gesto

attirare l 'attenzione.

O forse, meglio, il tentativo di emulare
suo padre.

Ma perché che tiene a emulare suo padre?

Emulare, imitare.

Ah, ma perché che ha fatto il padre?

Si è lanciato da una terrazza. Ah, ma
allora chi sta a vincere famiglia?

Qui bisogna avvertire immediatamente lo
psicologo.

Ah!

Allora, poi bisogna avvertire pure l
'assicurazione, perché a me qua dentro

tira proprio.

Dopo ho preso la botta, proprio ho
creato un ematomio. Mi vorrei far

proprio.

Mi vorrei far stare indestra a me.

Come te lo devo dire, non mi volevo
buttare giù. Allora perché sei salito

sedia? Ma perché io non posso arrivare
alla sedia.

Sì, ma se la sedia sta vicino alla
finestra può diventare pericoloso.

Ma tu, lo fai sempre il fatto del
segreto? Il fatto che non puoi dire a

le cose che succedono qua dentro?

Certo.

Allora ti dico una cosa. Però, non ce la
devi andare a dire a mia mamma.

Sennò che le smette mia e mi fa fare
qualche figura e niente.

Volevo prendermi giù. Ma puoi?

Ma ragazza?

E chi è?

Chi? Ma vuoi giù?

Mancino inutovica.

Io quando la vedo non lo so, mi sento
male.

Ma proprio, dentro però, non fuori. Le
farfalle allo stomaco? Bravo.

Hai la salivazione azzerata? Sì. Le
palpitazioni?

Stocchino.

Lo sapevo.

E allora, che tengo?

Tengo qualche brutta malattia? Un
morbillone? La mezza varicella?

Nessuna malattia, Ciro.

O forse sì.

Tu sei innamorato?

Di mangiare la vita.

Ma scusa, l 'amore è una cosa bella. Sì.

Allora perché mi provo?

Ma perché le cose belle fanno soffrire,
Ciro.

Anzi, più sono belle... E più ti provo.
E più ti provo.

E più fanno soffrire.

Ma dove vai?

Farò una passeggiata.

E io?

Vieni con me.

Andiamo?

Aspetta un attimo, ma lo vuoi?

Ti piace il gelato?

È buono, ma quando finirà ci stare male.
Le cose belle fanno soffrire.

Gioia e dolore, sono due facce della
stessa medaglia.

Ma dove è questa seviglia di gelato a
gusto papaya?

Perché? Perché fa schifo. A così quando
finisce non soffre.

Potrebbe essere una spiegazione.

Sarà di bravo.

Cioè, è vero che è raggiunto anche lì.

Capire le persone è un po' il mio
lavoro.

Sì, però mandati già.

Perché di solito gli uomini non
capiscono mai niente.

E certo, era Tommaso l 'uomo per mia
mamma. Che c 'è?

Te ne fai sapere domenica?

Perché?

Perché chi?

Ma tu non sai fare niente, non sai fare
niente, manca una lampadina sai mettere,

ma guarda questo.

Ma non è nemmeno un complanno di
nessuno.

Io mi pongo a decidere di fare una
festa, e io c 'ho attaccato anche a voi,

l 'avete attaccato, non è morto a te.

Facciamoci una festa, ma facciamoci gli
auguri a voi. No signore, tu attacca,

non ti preoccupare, guarda questo, c
'era nulla a essa, c 'era nulla.

Hai finito il torno a roba? Sta a posto.

E che cucinata? No, no, no, oggi ho
fatto una pizza e scarola, due zeppele e

panzaro, tappi a migliano e mulignano,
zucchino alla scabessa, fruttilla

fuggata, pasta al forno, due burpette al
ragù, mulignano imbuttonato, zucchino

imbuttonato, bubarolo imbuttonato e
pomarolo imbuttonato.

Non lo sai, no, perché imbuttonato, a
mio caso non sei imbuttonato.

Giunga stima, che lo gio mangi e poco,
che sei una matta creatura.

Ma ci vediamo. Eh, rimane a Natale.

Ma ci vediamo.

Un po'

mi dispiaceva per mia madre, perché in
verità io non avevo invitato proprio

nessuno. Anzi, uno l 'aveva invitato.

Buonasera.

Buonasera, dottor.

Ma che ci fate qua?

Aspetta!

L 'ho invitato io, vedi? Dammaggio,
entra!

Prego, prego, accomodatevi.

Vieni. Sono poche gente, niente di
speciale. Sì.

Povero guaglione. Lo so.

Sarà rimasto benissimo che non è venuto
nessuno.

Lo so.

L 'organizzatore di questa festa è
proprio fanicizio.

Peccato è di, hanno fatto avanzare tutto
questo arrocchio.

Veramente un peccato.

Ma non è quasi tutto stato abbaitato?

No, la congeliamo.

Ma che ha fatto la portata?

Mio amore, cucina e congela. Congela.

L 'accompagna in classe fa una festa e
niente di meno non ci fa nessuno.

A me mi dispiace pure rubare la signora
dentro.

Ah, pure a me mi dispiace questo.

Mi dispiace vicino.

Mi dispiace fare la roba. E non vi
dispiacete troppo.

Vabbè, ma così facendo via la cosa, è
vero.

Abbiamo attaccato un pezzone.

Guagliarulo, ma siete venuti qua dopo
solo per mangiare?

Voi siete mangiare la famiglia.

Poi la pochetta è la migliore.

Guardate, io sono da famiglia, è la
stessissima cosa.

Non mi hanno fatto mangiare la ceppola.

Vabbè, Deborah, senta, io andrei via.

Dovevi andare? Si è fatto un po' tardi,
mi scusi, io devo andare.

Ma per carità, io con Mancini e Dovica
non ci sapevo fare. Però Tommaso con mia

mamma pareva proprio non so all
'annuncio. Il mio piano stava andando in

Serviva subito una grande idea.

Aspettate!

Mamma, vogliamo far venire la spagnola?

Adesso? Ehi, è la festa mia.

Buona Spagnola Buona Spagnola Buona
Spagnola Buona Spagnola Buona

Spagnola

Non spingetevi, sentate soltanto i
vostri piedi.

Ascoltate, ascoltate. Vabbè, ma guardate
qua, guardate. Ma che avete fatto?

Avete fatto i spaghetti alla casa?

E mica potete vendere la spagnola.

Avete fatto buona per tutti gli
spaghetti, se no gli scangopo rimane a

C 'è nessuno?

No, no, passiamo a noi.

Questa sera mio nipote è bello da quando
è bello, che è l 'unico nipote mio, ha

espresso un desiderio e non si può che
accontentarlo.

perché purtroppo non sto facendomi
chiarirlo e presto vi lascerò. Anzi,

vi annuncio che vi lascio tutta la mia
eredità.

Ma che lo lascio? Come sarò?

Che insensibilità, che insensibilità.
Ladies and gentlemen, da

Sibiglia, la Spagnola!

Reggina don dell 'amore, tutti i miei

figli...

Lo sapevo, così che sei ingrippato.

Nessuno resiste quando mia mamma fa la
spagnola.

Vai dottore, arrivederci.

Grazie per essere venuto.

Grazie a voi.

Ma possiamo darci del tuo?

Eh certo, voi pare che non voglio un
cello. Non so pure dallo a tutti,

più simpatico, più giovane. O patrice,
pare di pure più bellina.

La verità è che fuori dall 'ambiente
lavorativo sembriamo tutti un po'

E forse anche un po' migliori.

Arrivederci, Deborah.

Arrivederci.

Deborah.

Eh, Deborah.

Ecco la soluzione.

Dovevo incontrare i mancini fuori dall
'orario della scuola.

Per questo mi rispetti a quella specie
di corso pomeridiano, ginnastica

artistica.

Ma uno può scegliere la maniera di
studiare a casa?

Odiavo quella tuta, odiavo fare le
capriole, ma il corso di ginnastica

proprio a fianco alle lezioni di danza.

A che pensi?

Gioffreda, vai.

Bravo. Eh, a che pensavo? Pensavo a
Corcione Michele, l 'unico maschio della

scuola che sapeva ballare.

Piata Issa, poteva abbracciarla,
prenderla per mano, sentire il profumo

suoi capelli.

Magari lo sapevo fare pure io.

Mettiti in fila che dopo tocca a te,
dai.

Bravo.

Ma che stai facendo a seconda passata?

Vedi che quelli devono fare la seduta.

Sì, e se ne fa pure un balcone. A questo
pigliano pure un po' grati.

Niente di meno che lo Corcione Michele
balla, è capitano della squadra di

basket, cintura nera di karate e va pure
buona scuola.

Speriamo gli possima almeno un po' i
piedi. Non credo, andrà una che si

solo a ritirare.

Su, anche tu hai le tue qualità?

E quali? Corcione Michele è alto,
slangiato, tiene un capello eccezionale,

guarda qua, vuole un arancino che cosce.

Guarda, devi vedere le stelle.

Allora, c 'è il Sagittario, poi il
piccolo carro e Venere.

Ma dove sono queste stelle?

Lì.

Le stelle sono lì, Ciro.

Di notte e di giorno.

Ci sono cose che non vediamo, ma non per
questo non esistono.

Tu ti inovere una capatanta.

Ok, facciamo un patto. Io ti aiuto con
mia mamma e tu mi aiuti con Ludovico.

mamma? Eh, così che la ti fidanzi, io mi
allevo un po' la c***a.

Tanto si vede che siamo ingrippati.

E ingrippati che... Che ti piace?

Allora, ti ho scritto tutte le cose che
ci piacciono a mia mamma.

Vedi, te ne senti.

Mamma, ti piace la pizza margherita con
tanto basilico. A te ti piace il

basilico? Sono allergico. Ma buon
panino. Per la mamma ci piacciono i

film di Totò, le commedie di Edoardo, il
caffè che non ha mai mancato. Si beve

il caffè a tutte le ore. Anzi, se non si
beve la sera poco non riesce a dormire.

Tutto beve il caffè. O la gattrite.

Ma manco il caffè.

Guarda, i miei diveni cacciano come
leopardi a confronto a te e le di caca.

A proposito, a mamma ci piacciono tutte
le canzoni di Nome Lodi. Comprese che le

gigi di Alessio quando parlava
napoletano.

Parlava napoletano? Eh, annarella,
annesesposa, addomo portocoro.

Prima parlava napoletano.

Ma oggi, mamma, che mi saliamo in due
pulite.

Vabbè, comunque tu studia bene questo,
adesso ci penso io.

Che ci aventi tu. Senti, Ciro, a me sta
cosa mi sembra una assurdità.

Anche dal punto di vista
professionale... Scusatemi se vi

ma dentro abbiamo finito, potete
entrare.

No, abbiamo lavato per terra, ho
spolverato pure un pochino tra le menze

non si faceva da un sacco di tempo.

Ma ci vai pure tu a Lettio?

Non ci va.

Ma prenotate, sei misto fa. Poi ci vado
pure io.

Ma scusa, a questo punto andate insieme.

Ma chiamamano noi. Eh, ma così mi fai
prendere la manina già del riso.

Fai, non volete approfittare? Ma che
approfittare? Chi l 'ha a piacere? Io

a mamma.

Sì, sì. Sì, a piacere.

Ma dopo.

Allora posto oggi è fissato, grande
fratone.

Fratone?

Fratua.

Recitare significa morire,

uccidere se tessi per dare luogo all 'io
del

personaggio.

Tu,

tra i vari personaggi che ho
interpretato nella mia carriera, qual è

preferisci? Ettore!

Il portiere del palazzo Quello della
fiction All 'ombra del Vesuvio Quello

era sposato con Cinzia Ho capito Ho
capito Ettore La conosco la storia

Interpretata io Per sette anni Ma
perché? Non lo so più No,

hanno luato un portiere Hanno messo un
citofono Che toccato Signori Ma io ho

fatto tanto teatro E siamo qui per
recitare Vieni tu Io? Sì, tu, vieni.

Vieni.

Con questi occhi da cerbiana.

I documenti?

Come ti chiami?

Deborah. Deborah, avremo bisogno di un
macchietto.

Vieni tu.

Sì, tu.

Dai, vieni.

Energia. Vieni.

Come ti chiami?

Tommaso. Tommaso?

Blocca il diapramma.

Mastica le parole.

Tommaso.

Tommaso. Non mi è curioso di niente.

Serano di Bergerac. A tua terza e piena
quinta. Cristiano è follemente

innamorato di Rastana.

Energia.

Non abbiamo il copione.

Non abbiamo il copione. Non abbiamo il
copione. Non abbiamo il copione.

Ma è che...

Ma io le ho fornito una traccia. Vi ho
detto di improvvisare.

Ricamate. Ah, sul copione è proprio...
Improvvisa!

Eh, semplice.

Brava.

Energia.

Cresca. Sono Tommaso, Vincenzo. No!

Sì, sono Tommaso. Mai!

Da quando ero bimbo. No!

Mai interrompere una collega quando
improvvisa.

Se una collega ti porge un
'improvvisazione, tu la secondi.

Energia, dai!

Brava.

Cristian, io non ce la faccio.

Voglio stare con te.

Con la tua vita, ma te ne muori.

Soppa.

100 voti, 1000 voti!

Ma come sta facendo Cristiano?

Cristiano!

Cristiano! Cristiano!

Cristiano!

Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano! Cristiano!
Cristiano! Cristiano!

Cristiano!

Cristiano! Cristiano!

Cristiano! Cristiano!

Cristiano!

Crist

Rossana, tu... Tu... Tu sei

bellissima.

Rossana, non lo faccio mai.

Stop!

Stop! Stop!

Stavo ricamando... Sì.

Tu sei brava.

Tu sei negato.

e comincia con il movimento.

Dale la vuelta, dale la... Esperate,
tienes que mover bien esto y haces para

atrás. Así es. Cuando vamos para atrás
es como si tuvieras un puño

aquí que te...

che ci fai qui? Eh, l 'ho invitato io.
Lo sai che pure lui che non si piglia il

caffè non riesce a dormire?

Ma se avete le stesse abitudini.

Ti sta un pochino già fatto, va bene?
Oppure lo vuoi nuovo? Va benissimo,

grazie. E ma ti trovo che musica, eh? A
quest 'anno ti scendi e ti va fu cagata

tua. Che vuoi sentire?

Chiedi a Tommaso.

Pure a lui ti spiace la musica
napoletana.

E su Gigi D 'Alessia la pensa come a me.

Molto meglio quando cantava una
napoletana, eh?

Poi ha messo la lingua nel... pulito. Lo
dico sempre pure io.

Ha non topito?

Scotta. Ma qua scotta chi l 'ha fritta?

Scotta la tazzina.

E... quanto ne ha?

Ma tu che vuoi sentire?

Io ascolterei un...

Un bellissimo pezzo di... Rosario o
Miraggio?

Qual mio preferito? Anche il mio.

Veramente?

E che canzone ti piace?

Mi restano un sacco. Ah, puoi usare una
preferita. Tenga, preferitami.

Anche io ce l 'ho. E quale?

Secondo me la mia, quella è la tua.

E di chi?

Di prima la tua.

Anche solo l 'inizio andrebbe benissimo.
No, dici tu. Dì una cosa tu, piccola

anche.

Mi sbatte e mi spara. Mi sbatte e mi
spara.

No, no, buonissimo, ti ringrazio.

Il nonnino dorme, io devo svegliarmi
presto domani. Grazie. Che dire, Tommaso

stivo veramente inguaiato.

Tommaso mi ha infarto.

Vieni a conosciutare Antonio.

No, mi ha asciutto.

Il problema è che non era abbastanza
napoletano. Cioè, insomma, lo sapete,

Ci sta Napoli e poi ci sta Napoli
-Napoli. Per dire, questa è

Napoli e questa è Napoli -Napoli.

Napoli -Napoli confina a nord con
Capodimonte, a est con il Vomero e la

di Chiaia, a sud con il Martirreno e a
ovest con di Little Bridge, che poi

sarebbe Ponticelli.

Ha una popolazione di circa 500 .000
abitanti, tutti molto simpatici e sempre

pronti a aiutare. La domenica si mangia
un ragù con sughi a tracciulella, a

Natale si fa un progetto e quando in
Napoli vince lo scudetto le strade

diventano tutte azzurre.

Questo cielo.

A Napoli, Napoli, i bambini come me si
chiamano scumizi e si differenziano dai

bambini di positivo, che invece si
chiamano chiattilli.

Tutti i miei compagni di classe sono
chiattilli, compreso Mancini e Udovica,

però è una chiattilla bellissima.

Anche Tommaso è un po' chiattillo, però
è simpatico, quindi diciamo così, è un

chiattillo abusivo. Anche poi quando ci
chiedono notizie sulla nostra città, noi

diamo pure...

Insomma, io sul fatto di essere
ignorante ero il numero uno. Però della

Napoli sapevo tutto.

E perciò quando la professoressa
disse... A me mi sembra una

buona occasione per far vedere a Mancini
che alla fine qualcosa lo sapevo pure

io.

Hai alzato la mano?

Sono emozionata.

Parla. Io vorrei fare il mio quartiere.
Il quartiere stile. Bravissimo. Allora

vuol dire che il tuo gruppo lavorerà sul
centro storico. Allora vediamo chi

vogliamo mettere insieme con te. Ti
prego Gesù. Dici i mancini.

Ti prego Gesù. Gesù bambino. Ti voglio
bene.

Tocco di mezza cioccolato. Non dico più
le parolacce. E domenica vengo a

spendere la mezza delle sette di
mattina.

Wow, professore, il centro storico.
Terrazzano, il centro storico è il

patrimonio artistico.

Terrazzo, chi l 'è poi di buone artisti?

Vediamo poi chi altro ci mettiamo.

Riccardi? No.

Sì.

E poi adesso ci mettiamo una femminuzza.

Allora.

Mancini Ludovica.

Dentro mi sentivo così, fuori invece ero
così.

Ecco io, vine.

Ci vediamo sabato?

No, vengo a riprenderti io.

Ma se te la tocca papà?

Abbiamo cambiato.

Adesso lui fa lunedì, giovedì e ha
weekend alternati venerdì e domenica.

Naturalmente questo se non ci sono
conti, altrimenti viene a prenderti lui

primo giorno per reale e utile
rinunciando al weekend successivo.

Tutto chiaro, no?

Sì, chiarissimo. A dopo.

Ciao. Di me.

Guardi, non sono ancora arrivati. È
strano, dovevano essere già qua.

Ho fatto finta di non sapere niente.
Bello qua, non sarò mai venuta. In

mi avevano aiutato i miei amici del
quartiere.

E così eccomi lì, nel cuore della mia
città, a fare da guida turistica alla

ragazza di Misoni.

In mezzo a quei vicoli mi sentivo forte,
no come a scuola dove mi sentivo

nutursevo niente.

E immagino tua figa se ne deve essere
accosta, perché ad un certo punto mi ha

detto... Che c 'è lì il professore della
chiesa qui alle tue spalle?

Questa? Questa è la chiesa Recavucello.

Lì sotto c 'è un cendero.

Un finitero. Vieni, te lo faccio vedere.

Ma che posto è?

Te l 'ho detto, questo è il finitero
dell 'anima pezzantella.

Stai con me.

Sono teschi?

No, capi molto.

Però non ti devi preoccupare. Sono
buoni.

Ma la più buona di tutte è quella.

Vieni, te la porto a vedere.

Mancini ti presenta donna Lucia. Ma
aveva poco sciupato. Ma che l 'era non

fumano.

Il papà la dite sposa al marchese
Giacomo Santomago, ma lei non lo voleva

cui si morì di collera. E da allora
tutti quanti vengono qui a chiedere la

grazia di trovare un bel marito.

Oppure anche una bella moglie.

Oddio. Mancini, ma non ti senti bene?

Mi manca l 'aria.

Oh, mi fai mettere a pausa, Mancini.

Stai bianca bianca, Mancini.

Mancini, ma ti senti bene? Mancini, ma
ti senti bene?

Ci senti meglio?

Sì, sì, mi girava solo un po' la testa.

Prego. Quanto è?

Ferma, pago io.

Tieni caro, qua stanno le tue graniglie.

È un caffè sul peso.

È arrivata mia mamma?

Beh, grazie di tutto, mi sono divertita.
Ciao.

Adesso tutto quello che dovevo fare era
abbattere Corcione e Michele sul suo

stesso territorio. Attiva!

Attiva! 1, 2, 3! 1, 2, 3!

1, 2, 3!

Sei invidioso, Ciro?

Eh? Parli con me? Tu non sarai mai come
Michele Corcione. Lui è bello. E lei lo

ama.

Michele Corcione! Michele Corcione!

Ho vero fastidio, non vedo l 'ora che
finisce.

Perfetti.

Oggi un po' sempre va bene, perché prima
di tutto non soffro quando finisce e

poi magari scendo pure un po' di conti.

C 'era un insegnante col baffetto
insopportabile, un cretino.

Però pure il fatto di rosario mi dà già
un tipo lamentare.

Cioè, pure lì hai fatto una grande
figura in niente.

Ho capito, Ciro, ma a sti cantantini me
lo dici, chi li conosce?

Cioè, con tutto il rispetto non ne so
nulla.

Ma tieni col famo.

Perché? Vieni con me.

Ciro, dobbiamo pagare il conto.

Non ce l 'hanno mangiato proprio.

E partiamo dall 'albero mitologico della
grande canzone neomelodica napoletana,

con il grandissimo Nino D 'Angelo,
passando per Gigi D 'Alessio e arrivare

grande, attuale... Rosario Miraggio. Non
succedere, perché sennò vi non s

'imparerà mai. Rosario. Rosario
Miraggio. E la canzone la possiamo

quattro grandi aree di argomenti. Number
one, area ferramenta, titoli

Catena.

Questa non la scrivere, questa l 'ho
messa io per divertimento.

Questa anche è una cosa che ci ho messo
io di divertimento.

criminale questa la conoscerai un
latitante per arrivare alla fine

grazie

ma non ho animali io perché sono
allergico al pelo quindi

Nera, nera, color caffè. Nera, nera,
color caffè. Nera, nera,

color caffè. Nera, nera, color

caffè.

Parliamo del grandissimo Rosarione
Miraggio, che debutta all 'età di otto

accanto al padre, il grande Franco
Miraggio, nel pezzo E io canto a te.

Successivamente, per la precisione nel
1996,

riceve il premio come miglior voce
giovanile dal leggendario Mario Merola.

Merola. Merola.

Merola.

Dovevo dare una svolta al mio rapporto
con Mancini e Ludovica. E l 'unico modo

era invitarla ad uscire.

Giovine, vedro di, quella non è per te.
Tu sei troppo

napoletano. Vedere? Guarda.

Professoressa, buongiorno.

Esposito alla denuncia.

Esce. Non la puzzi sotto là.

Comunque, per qualsiasi cosa, rivolgiti
a me, maestro di vita, eh?

Giovanni aveva ragione. Per invitare una
come Mancini Ludovica, ci voleva un

modo originale.

Ciao, principessa. Vuoi uscire con me?

Ehi baby, vuoi uscire con me?

Se non te metti con mia, te ne prenderai
tu e tutta la tua

famiglia. Mi capisci?

Ma che andavo a pensare? Ci volevo un
'idea, un 'idea buona. Giovine, ha detto

Ludovica che sapeva uscire con lei.

Ehi, che cosa rispondi?

Sì, sì, lo voglio. Ok, aspetta un
attimo.

Mi vedete sabato alle sette a Giusecco,
ok?

Sai almeno dove è tutto?

Aspetta un attimo.

Sì, questo è l 'indirizzo. Sì, sì, lo
voglio.

E pettinati un po' meglio coi capelli.

L 'ha detto Ludovica?

No, lo dico io.

Non ci credevo, ma il signor Ludovica mi
aveva invitato ad uscire. Ero felice e

mi sentivo leggero, o forse ero
veramente leggero. Mi ero fatta tutta la

per correre, ma non era importante, non
ero stanco.

Quello era il giorno più bello della mia
vita.

Goditelo questo momento.

È la parte più bella.

L 'attesa dell 'amore.

Non l 'hai mai sentito così?

Sì, ero. Sono in classe 2.

In un certo senso.

Facevamo la specializzazione insieme.

Linda De Simone.

Alla fine del corso fu chiamata in
Svezia. Mi chiese di andare con lei,

Io manco il coraggio.

Ancora ci soffri.

Diciamo, l 'attenza di qualcuno è
paragonata al lutto di una persona cara.

Come per me la morte di papà.

Come per te la morte di papà.

È con mia mamma.

L 'ho invitata a mangiare una pizza, eh?

Margherita, ovviamente.

Ecco il basilico fresco.

Mi raccomando.

Toma, ora ti spiego io come devi fare
per sbloccare mia mamma.

Scusami, sbloccare in che senso?

Quanti tempi mi stanno?

Allora, tu devi mettere a me mezzo.

Perché io sono l 'unica cosa veramente
importante per mia mamma.

Dica esattamente come ci devi dire.

Ma che fai per mettere il basilico
fresco e poi non te lo mangi?

Come no? Io mi pazzisco.

Non me l 'ho accorto.

Scusami, ci puoi portare il conto, per
favore?

Prego.

Mi era caduto... Che poi Basilico cresce
a terra.

Buonissimo.

Ciro sta bene?

Sì. Lo vedo sereno.

Vabbè, grazie a te.

No, grazie a te.

Mi ha cresciuto facendogli da madre e da
padre.

Provvedi da psicologo.

Mi sento di dirti che non è importante
solo quello che insegniamo ai nostri

figli, ma anche quello che gli mostriamo
come esempio.

Sempre da psicologo, credo che per Ciro
sarebbe importante vederti realizzata

dal punto di vista sentimentale.

Cioè, magari non subito.

Però potresti cominciare a pensare di
avere una

relazione.

Eh? Eh?

Non ho capito.

Relazione?

Cioè tu dici che a Ciro ci farebbe bene?

Sì.

No.

Cioè, non lo so.

Scusami, io non dovevo neanche dirtela
sta cosa. È che ho provato... No, tu

tiene ragione.

Ti amo di fatto.

La relazione.

Sì.

Grazie.

Dina amica, voglio trovare un bello
fidanzato. Tiene ragione tu.

Nei giorni seguenti a casa mia non si è
capito più niente.

Per

evitare

gli attacchi reprendenti di mia madre mi
sono dovuto inventare l 'impossibile.

Scusa, prendo un po' di cottura.

Ma che è successo? Ti sei fatta male? Ma
mamma mi ha battuto.

Ah, gli deboli? Ma perché tu che hai
fatto?

Niente. Quello è fatto così.

Ogni giorno, non è nemmeno cinque
minuti. E chi si trova sotto? Chi la

Ma c 'è qualsiasi cosa, eh? Oggi, per
esempio, uomini e donne hanno eliminato

uno. Quello è giù, non frega. E quello
qua va struppiato.

Ma uomini e donne ti hanno fatto
scendere?

Attacchi di nervi.

I dottori dicono che non si può fare
niente.

Ma tu non ti preoccupi, perché l 'hai
già spugato.

Ha battuto a me, ho parcheggiato il
cabaccio e mi sono scato di nervo.

Ma chi è due metri? Hai capito che ho
parcheggiato il cabaccio? Ha buffato i

palati. Ho saluto mio, perché ci ha
portato a funzionare le tre che non fa.

E c 'è tutta questa salva.

Mi è venuto a mente che devo spostare la
macchina e che l 'ho lasciata in

seconda.

Saluto mamma, mamma.

Ando, ma saluto la propria mamma.

Ma re?

Boh.

Bravo, bravo.

E quindi tu saresti il nipote di
Deborah?

In verità io sono il nipote di Gio
Mario.

E chi è Gio Mario?

Gio Deborah prima che si faceva l
'operazione.

Non ho capito, Deborah, sarebbe Deborah
quella che conosco io?

Non so se la conosci.

Meno male che un pochino col computer ci
so smanettare.

Eccomi, sono pronto.

Scusa, dove vai?

Vengo con voi, io vado sempre con mia
mamma. La accompagno a fare la spesa,

Pullman, al cinema, al ristorante, dallo
ginecologo, in vacanza, al parco, sul

treno, allo stadio.

Pure a dormire.

Oh, se qualcosa, e te lo mi manzioni?

Una capa e un alpino.

Ciao a tutti.

Scusami un attimo, mi sono
dimenticato... Non me lo dire.

Hai lasciato la macchina fuori posto.

Quello che non sapevo è che il vero
pericolo sarebbe arrivato il giorno del

appuntamento.

Eccoci qui.

Ciao, Ciro.

Ciao. Sono il papà di Ludovica. Ciao.

Rossana. Ma chi sei scemo?

Sono Deborah, la mamma di Ciro.

Una memorabile Rossana. Oh, te lo
ricordi? Sì.

Pazza, pazza. C 'è un devoto pazzo. È
confermato. È scemo. Vabbè, mamma, noi

andiamo. Sì, sì, mamma, vabbè.

Andiamo.

Fate i bravi.

Ma dove accorto?

Un aperitivo?

Sì.

Ora sposto la sede e la faccio sedere.
Lo fanno sempre nei film.

Scusa, era per me? Lo sapevo, è che stia
prima.

No, io a casa lo faccio sempre.

Mi diverto proprio a spostare le sedi e
i bicchieri. Lo sa.

Ma Riso, e vai, ha reso una mia battuta,
uno pari. Carino questo posto, vero?

Davvero bello, lo conoscevi già?

Sì, ci vengo spesso. Ah, spesso? E con
chi viene? Con Michele Corcione? O

ballerino? O sapeva? Oppure forse no?

Forse l 'ha detto solo per farmi un
gelosire. Magari non c 'è mai venuta.

Ciao, Rubica.

Maronna, conoscono tutto quanto.

Vengo tutto lunedì con mio padre.

Ah, tuo padre.

Picciore, e tu a cui siamo fai morire?

Vedi, Rossana, recitare ti logora.

Davvero è un lavoro interiore pazzesco.
Perciò ho bisogno di rilassarmi. Allora

vengo al porto, monto sulla barca,
accendo il motore. Due, 800 cavalli, e

Capri, Procita, Ponza.

Il mare mi dà una certa energia.

Ma tu, Rossana, non la senti questa
energia?

Io veramente tendo all 'allergia alla
fetalma.

Fetalma? Vuoi sapere il verbo?

Fetale. Ah!

E alla fine si sono separati, ma è stato
meglio così.

Non facevano altro che litigare.

Mio padre è allergico alle relazioni
serie.

Pure mia mamma! C 'era il proprio
allergico alle relazioni. L 'ultima

un uomo è entrato a casa nostra è stata
due anni fa, quando sono venuto a

leggere un datore logast.

Prego, ragazzi.

aveva ragione Tommaso, mi ero proprio
innamorato, eppure assai, per dire, io

è che semplicemente sognavo di sposarmi
la marcia di Ludovica, indagava a me,

già stavo chiedendo un mutuo
accattacare.

Allora, ha portato la busta paga? Eh
certo, ecco.

Lucio, casa!

Prego, accomodatevi, entrate. Vieni,
Ciro.

Accomodi, eccoci qua.

Ludovica, porta a vedere la cameretta a
Ciro.

Vai, vai.

Andiamo, è di sopra.

Lasciamo che si divertano i cuccioli.
Beviamo qualcosa?

Sì, grazie.

Ti faccio assaggiare un licorino che è
una sciccheria.

Un liquore alla rucola.

Ve lo faccio portare ogni settimana da
Ischia.

Ah, sì?

Sì.

Va bevuto lentamente.

Fare buono.

Stavo guardando... Sono belle queste
cose, ma che sono?

Premi.

Di conoscimenti. Inutili orpelli.

L 'unico riconoscimento che conta per me
è quello del mio pubblico.

Il papà di Ciro faceva cantante. Lo so,
lo so, me l 'ha detto Ludovica.

Eppure lui a casa teneva una stanza con
tutte le menzole, queste cose a coppia.

Ma perché anche ai nomi logici danno i
premi?

No, no, i premi.

È buon venire, quando prende il suo
matrimonio.

Eccoci qui.

Ho dei videogiochi, ti va di fare una
partita?

Ti piace qui?

Eh, assai. E allora dai, godiamoci
questa bella serata.

Che c 'è?

Non lo so, è che non mi sento tranquilla
per Ciro.

È che non mi sento tranquilla per mia
mamma. Sai che stanno facendo là su?

Chi sa che stanno facendo qua sotto?

Di cosa ti preoccupi? Sono bambini.

Fai bene.

Pronto? Mamma, stanno mangiando la
polpetta, rendo piatto.

Ciro, che succede? Stanno mangiando la
polpetta.

Ma chi?

Il provolone.

Il provolone mangia la polpetta? L
'azione della fiction, il papà di

sta con mamma.

Un attimo, non sto capendo, di che
attore stai parlando?

Quello del corso di teatro.

Ma chi, Stefano Belli? È il papà di
Ludovica?

Non si chiama Mancini? È un nome d
'arte.

Mamma, la situazione è grave, questi qua
stanno facendo il cupecchio.

Cupecchio? Che significa?

Non ti capisco, spiegati meglio.

Giardino. Stanno in giardino.

Lui la carezza. Lui la carezza. Com 'è
la carezza?

Lei sorride. Lei sorride. Quanto
sorride?

Ci sediamo.

Lui le prende la mano.

Lui le prende la mano. Lui le prende la
mano.

Aspetta, sono sotto l 'ombrellone. Non
riesco più a vederli.

Poi? Oh, Ciro, poi?

Ciro la sta baciando. Non si capisce.

Ma come non si capisce? Quando uno bacia
un altro si capisce perché sono

attaccati. Si vede.

Sono crepuscolare, intimista, un po'
solitario.

Che fai?

Ciro, che succede? Pronto?

Adesso basta parlare di me.

Parliamo un po' di te.

Ma tu?

Tutto a posto. Oh, ma raga, mamma! Mi ha
fatto male!

Ma come tutto a posto? Mi ha sfondato il
tettuccio della macchina! Ma che è

successo? Mi sono appesa a quei tubi,
volevo vedere che stavi facendo.

Appesa a quei tubi? Ma, ma, ma, ma, ma,
ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma,

ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma,
ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma,

ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma,
ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma,

ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma, ma,
ma, ma, ma, ma, ma, ma,

ma, ma, ma, ma

No, è che poteva farti male. Quando
parla con chi si sciacqua la bocca, hai

capito? Aspetta, Rossana.

No, qua Rossana mi è successo, mi chiama
Deborah.

Vieni, mamma, vieni.

No, no, no, no. Vieni, vieni. Mi sento
ucciso, no, no. Ehi, aspetta un po',

vieni. No, che aspetta, mi farà brezza.

Ehi,

aspetta, è tutto riprenato a cosa?

Niente di meno che da quando ti hanno
sostituito con un citofono è puntato a

stagni e una media.

Ce ne hai un po' po' sottuato.

Ne ha un genno.

Ehi. Ma io vi denuncio, eh.

Vi chiedo i danni!

È vero, il prof. non ci aveva cacciato,
però avevo fatto centro, non sul

tettuccio. Avevo salvato mia mamma.

Insomma, volete mettere a chilo con
Tommaso?

Tommaso era troppo a vero.

Eccolo!

Comunque grazie, Tommaso.

Sei stato molto gentile.

Senti che su... Da quando Ciro viene in
terapia non ho più un calzino fuori

posto.

Si vedeva che pure a mia mamma piaceva.
Se no si sarebbe arrabbiata. L 'avevo

chiamata a lui e non a Zia Teresa.

Invece non mi aveva detto niente. E
allora decisi di calare il sette bello.

Mamma, lo sai che anche Tommaso è
vedovo?

Veramente? Eh certo, si chiamava Linda.

Quello sta ancora lavorando il lutto.
No, non ho mai detto... Ma no, mi

dispiace. Mi dispiace assai.

Non ho mai detto lavorando il lutto. Ho
detto elaborando.

In psicologia si dice così.

Wow, quante cose che teniamo in comune.

Ma come faccio?

Quello quando era piccolino me lo
portavi in braccio in metà di scala,

lo porto io.

Guarda che quello è un finto magro.

Deborah, dai, è un bambino.

È leggerissimo.

È arrivato il ultimo sforzo.

Sì, ottimo, grazie.

Non ti vuoi sedere?

Sì, sì, sì, no, poi se non prendo il
caffè chi dorme?

E ho pensato infatti che lo volevi, no?
Sì, brava.

Hai già bevuto?

No, mi piace proprio amaro. C 'è quel
bel sapore... Ah, sì? Sì. No, no, a me

piace dolce. Sì.

Molto dolce.

Bisogna l 'affetto.

Quagliarulo, vascita, sta zitta!

Come faccio?

E cazzo vedi, cavoli, non ci ti mancherà
affatto. Cazzo sì.

A volte mi parlate senza te cazzo e non
mi fai sentire niente.

Hai capito?

Questa famiglia c 'è, vai. Lì ti trovi
sì.

Tommaso ti volevo ringraziare per quello
che stai facendo per Ciro. Figuro del

mio mestiere.

Cioè, è il mio mestiere.

Però con Ciro si è creato un bellissimo
rapporto.

Un bambino straordinario.

Poi io... queste settimane ti ho
conosciuto e... credo che tu sia proprio

una mamma eccezionale.

Una donna eccezionale.

Ma tu veramente lo pensi?

Perché a me mi sembra che sbaglio tutto
certe volte.

Deborah, io... io credo...

Ossassi che è successa.

Che state facendo?

Vuole essere il dottore?

Noi non lo sapevamo che stavate qua.

No, io ho semplicemente aiutato Deborah
a mettere Ciro a letto.

Però adesso vado.

Grazie del caffè.

Prego. Buonasera. Buonasera.

Il giorno dopo ha aspettato mancini di
tua figlia fuori alla classe.

Bambine, piano!

Ciao, come va?

Male.

Tutto a posto? Che c 'è? Lo sai, mio
padre ti ha arrabbiato parecchio per la

storia della macchina.

E allora?

Lui ha detto che non devo più
frequentarti.

E tu che gli hai risposto?

Che gli devo dire? Mio padre si è messo
ad urlare.

Potevi dirgli fatti suoi. Sono fatti
suoi, io sono tua figlia.

Io mi sarei fatto uccidere per lei.

E lei non aveva avuto neanche il
coraggio di rispondere al suo padre.

Ciao, Ludo. Ti ricordi che oggi proviamo
prima o tardi? Domani c 'è il saggio.

Scusa, Michele, adesso sto parlando.

No, scusatemi voi, sono io che devo
togliere il disturbo. Tanto domani c 'è

saggio. Prima viene il saggio, poi viene
la macchina dei tuoi padri e poi tu

vuoi venire prima di me. Non ci
preoccupare, tanto io vengo per uccio.

Certo che è proprio pazzo, eh? Ma mamma,
che tipo.

Ma perché c 'è qualche problema?

No, no.

Quello qui sta venendo.

Ma che è mamma, tutto a posto? Sì, sì,
tutto a posto.

Tutto a posto. Avevo un piccolo stomaco
come se mi ero mangiato una pizza fitta

gigante. Stavo malissimo.

E continuavo a ripetermi solo una cosa.

Sì, sono un niziano.

Fallo, non piangere.

C 'ero quasi riuscito. Ma poi ho fatto
un terribile errore.

Sì, dirlo pure che tu soffri come a me,
forse l 'unica ragione che

sta qua.

C 'è sta nado, sta ci già.

E non ti mancherà la famiglia.

Guagliaro, un bicchiere di caffè.

Ha aperto la porta, la nuova lana.

È troppo forte questo dottore.

Facci sempre il tè, sempre.

Oggi c 'è lo spettacolo e lei ballerà
tutto il tempo attaccata al corcione.

Io non voglio vederli insieme.

Ti ricordi quello che mi hai detto
quando lei ti ha chiesto di uscire

Che non eri mai stato così felice?

Sì, però molto male.

Non riesco mancato a respirare.

E come dicevi tu, non conviene avere le
cose più belle, perché poi finiscono e

tu ci rimani male.

Io non mi hai detto questo.

Azza, ti ho piaciuto pure il gelato a
papaya.

Senti, posso dirti una cosa?

Tu Ludovica vi lascerete e tu ci sarai
malissimo.

Peggio di così?

Si può giurare che sarà peggio di così.

Ti farà perdere almeno 4 kg quella
ragazza.

E dopo di lei ne verranno tante altre
che ti faranno soffrire ancora di più.

Mamma mia, io mi faccio malissimo. Tutto
questo dolore non è un buon motivo per

rinunciare a essere felici.

Ciro.

Io ho sbagliato tutto.

La storia del giro da papaya è... è una
strunzata.

Il gelato, devi prenderlo a
stracciatella, a vaniglia, a nocciola, a

a puffo, a puffo.

O qualsiasi altro gusto ti faccia
felice.

Quello che hai provato quando sei uscita
con lei, quella è la cosa più

importante.

Un bel applauso al nostro

coro che ci ha cantato la Montanara, un
coro

alpino, un coro alpino, io non voglio
entrare in polemica con i

miei colleghi professori, però io avevo
proposto di fare un Marnaril, una

classica, una serie di Santa Chiara, una
sempreverde luna rossa, avrei dovuto

fare la Montanara. che di ricorda ne fa
a cacciette proprio.

E passiamo al prossimo cantante, è
Jessica Bellavia della Seconda C, che ci

presenta un 'altra canzone, attenzione,
di un cantante italiano che va molto di

moda, dice Castaldo Butan, proprio a
livello nazionale, Giuseppe Verdi. E la

canzone si intitola Vai Pentiero, vai
Pentiero, vai, vai Pentiero, vai.

Sì, deve fare il saggio di ginnastica.
Siamo a tempo, sì.

Eccolo là!

Quel delinquente! Eccoli!

Mi vuoi dire dove è finita mia figlia?
Ma chi stai... La figlia di un dottore

esperiente di casa è il signor Ettore.
Non mi chiamo Ettore! Mancini?

Belli? Volevo appunto chiedere a Ciro se
sapeva qualcosa.

Ma mi vuoi dire dove è finita mia
figlia? Oh, non lo cango la mia figlia,

capito? Vediamo un po' i toni per
cortesia.

Aspetta un attimo. Ma tu sei... Lo
psicologo che sta seguendo il ragazzo.

psicologo. Signor Presidente, andiamo
benissimo. Ma perché tenere Ciro contro

psicologo? Fammi sentire. Signora, suo
figlio è un teppista e si è affatto

qualcosa a Ludovica.

Io vi faccio passare un brutto guaio.

Invece di fare queste minaccine inutili,
farebbe meglio rivedere i suoi metodi

pedagogici. Sazio che va a Ciro, ma sono
d 'accordo. Non si vede a una bambina

di uscire con un fratone come Ciro.

Fratone?

Fratuano. L 'ha vietato.

E perché?

Dice che siamo troppo napoletani.

Non faccio uscire mia figlia con un
bimbo pazzo. Non me niente. Vedi che

psicologo non ci vanno su le pazze.
Basta.

Tanto qui dentro sanno tutti che questo
bambino ha tentato il suicidio.

Suicidio?

Noi avevamo avvertito lo psicologo.

No, in realtà non ha tentato il
suicidio. Tommaso.

Tommaso.

Allora, ricostruiamo gli eventi con
ordine.

Che cosa è successo? Che è successo? Ma
niente, ieri sera ho avuto una

discussione con mia figlia per colpa di
quel tiro.

Ancora? E stamattina quando mi sono
svegliato lei non c 'era più.

Aveva dei soldi? Ma chi, mia figlia?

Dico, ha controllato se li ha rubato dei
contanti del portafogli? Ma che mia

figlia mi ruba i soldi? Controlla,
controlla. Ma che devo controllare? E

giù.

Allora? Eccoli.

Vedi?

S 'ha fatto un bancomat.

Ottimo! Ma se può depitere mio figlio?
Chiamiamo la banca e vediamo dove è

usato l 'ultima volta.

Utilizzeremo la pista del bancomat per
triangolare i movimenti della bambina.

Ma chi ti chiede? Don Matteo?

Ancora un cantante, che cosa ci canti?

O mia bella madonnina.

Ammaro, ammaro, ammaro, mia bella
madonnina, parla, parola.

O mia bella madonnina. Sì, sì, perfetto.

Ok, grazie.

Il banco mi ha testato usato un 'ora fa
al Bar Lucrezio. Bar Lucrezio, al

Virgiliano? Sì. Lo conosco benissimo, l
'accompagno io, andiamo.

Vengo pure io.

Siete ancora amato e brutto.

Bravo padre.

C 'è qualche altra cosa che devo sapere
di mio figlio?

Il fatto del suicidio non è vero, te l
'ho detto. Ma quello della bambina sì,

però. Perché non metti che Ciro sia
innamorato?

Ti avrei fatto qualcosa.

Lo capisci che questo è il problema? Non
devi fare qualcosa.

Ciro ha paura che tu lo metti in
imbarazzo. Cioè metta mio figlio in

Tu lo metti in imbarazzo perché gli sta
sempre addosso quel ragazzino. Non lo

fai respirare. Ma che lei è mio figlio,
è normale che lo metti in imbarazzo. Ho

capito, ma non è vero che è così.

Venga. Ciao.

Sono arrivata lunedì sera.

qualche giorno, stiamo andando a casa.
La casa è a Viagnello Falcone, te la

ricordi? Sì.

Oh, ciao, scusami.

Io sono Linda, è un piacere.

Linda? Linda.

L 'ex della fidanzata?

Sì.

Ma è di un bel colore, dovrebbe essere
morta, no? Non è morta.

Non sei morta.

No. No. È che lei è partita tempo fa per
un viaggio e per noi psicologi questo

abbandono tecnicamente corrisponde a un
lutto.

Tecnicamente sei uno strunzo.
Tecnicamente.

Terra fresca, carta, motuca, grane, ora
bacia, tazia,

dimana.

Siro, come stai a vivere qui?

È la tua scuola preferita, l 'hai
scritto sul diario.

Sei contento ora che mi hai fatto
litigare col papà?

Un po', sì, perché io pensavo che di me
non te ne fregava più niente.

Acqua lucente che non fa bruciare, voce
luna per calmare.

Perché tu sei...

Osororo argente nell 'anima, che ti
vende le

lacrime e scende in un copo bene questa
città.

Ti manano... Ma che ti pensa che sono
una cretina?

A te non ti piace la musica neomelodica,
non ti piace il teatro, non ti piace il

basilico fresco in coppa pizza, non ti
piace neanche il caffè. No, no, il caffè

mi piace tantissimo. Ah, ma su chi trovi
sempre?

Niente di meno che vengo a giocare nella
tachicardia.

Permettimi che non ti arrabbierebbe per
una stupidissima massa.

Te lo prometto, amore mio.

Scusa, mamma. Cosa di te?

Eh, io lo so, a volte ti prezzo tra
passaggi.

Ma è che ti voglio vedere felice.

Anche io voglio vederti felice.

Ancora in tempo per l 'istaggio? Ma
certo che siamo in tempo, andiamo!

Dai, sbrighiamoci!

L 'istaggio, siamo in tempo!

Eh, tutto automatico!

Siamo sicuri che ce la facciamo? Ma
certo che ce la facciamo!

Signori, siamo di fronte a un 2000 di
cilindrata!

Ma ti scemi? E adesso come facciamo?

E adesso come si fa? Come si fa?

Improvisate, ricamate, mestere.

Facciamo una cosa, manteniamo la calma.
Chiamo un taxi, vado a casa, prendo le

chiavi di riserva e ritorno. Ci metto
cinque minuti.

Papà!

Solo calma.

E' un bugiardo.

Senti almeno cosa ha da dirti.

Aspetta.

Come aspetta?

Aspetta, aspetta.

Ma non andavamo di fretta, eh? A questo
punto facevo il tempo di andare a casa a

prendere le chiavi.

Papà, ma questi sono innamorati.

Sono innamorati?

Allora, che ti naricino.

Dove che mi innamora, se fermo le parole
insieme a te,

se mi saluto amore, intacchi gli occhi o
gore

vogare, io con te mi faccio male, tu mi
fai

tremare pure l 'anima.

Dove che mi innamora.

Una volta il nonno mi ha fatto vedere
che il golfo di Napoli ha la forma di un

cuore, un grande cuore, formato da due
metà, Napoli e Napoli -Napoli, due metà

diverse. che però riescono a stare bene
insieme, perché per fare un cuore intero

servono tutti e due.

Iovine, tocca a noi, ti vuoi sbrigare?

Ai,

ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai,
ai, ai,

ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai,
ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai,

ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai, ai,
ai, ai, ai, ai, ai.

E adesso come facciamo lo spettacolo?
Non lo so.

Lo faccio io.

Ma perché non lo faccio io?

La gente parla, ma non voglio sentire.

La gente guarda, ma non voglio vedere.

Se non si narra qua, ma io non posso
parlare.

La gente è stanca, ma non voglio
allungare.

La gente non parla, ma non voglio
suonare.

E se la firma va a pensare, sono tutto
pronto a descansare.

Troppo napoletano.

Napoletano. Troppo napoletano.

Troppo napoletano. Troppo napoletano.
Troppo napoletano.

Troppo napoletano. Troppo napoletano.
Troppo napoletano. Sì, quando parla

muovono le mani. Sì, tu non dici mai l
'italiano. Troppo napoletano. Sì, pensa

oggi e non per di mani. Tu fai l 'eva
che canta.

Facciamo un lindacavato.

Troppo napoletano. E' capariente perché
è marciato.

Quando il tuo cuore arriva a lumbare. Tu
le cedelle fustano il canale. E un

mandolino mi entra a rimanere. Sì, è
destinato a Napoletano.

Napoletano.