All language subtitles for Resta Con Me 1x11 Episodio 11 iTALiAN-Pir8 it

Servito.

Vengo.

Parola e servito.

Ci sto.

[SEGNALE DI LINEA INTERROTTA]

Puoi fissare questa roba per ore,
un altro cellulare non c'è.

L'unico di Ausiello
l'abbiamo trovato a casa sua.

- Certo, come no. Posso ?
- Sì, ma mettiti questi.

Ecco qua, grazie.

Allora...

- Vabbè, grazie.
- Figurati.

A proposito, quando hai processato
le impronte trovate a casa sua...

Se trovo quelle del sovrintendente
che ha commissionato il furto

ti chiamo, me l'hai già detto.
- "Repetita iuvant." - Già.

- Buongiorno. - Hai dormito ?
- Sì, è un miracolo.

Mi offendi se lo chiami così.

- Hai un carica batterie ?
- E' attaccato alla presa.

Grazie.

[NOTIFICHE DI SMS]

- Che è successo ?
- Problemi ?

Non lo so. Chiamo. Ti dispiace ?

- Abbasso il mio. Faccio il caffè.
- Per me amaro, grazie.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Pronto ? - Paola ?
- Ti chiamo da un'ora. - Dimmi.

- E' venuta la madre di Diego.
- A casa ? Che vuole ? - Diego.

Ha iniziato la riabilitazione
e lo rivuole.

Aspetta, stai calma,
stai tranquilla.

- Vengo a casa e ne parliamo.
- Che devo dire ? Va bene. Ciao.

Amaro.

Devo correre a casa,
Paola ha un problema con Diego.

- Ok, vado avanti su Ausiello.
- Sì. Ti raggiungo appena posso.

Spero che il miracolo
non sia diventato un casino.

Io dovevo nascere femmina
e chiamarmi Cassandra.

Ora iniziano i pianti, i tormenti,
e io raccolgo i cocci.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Pronto ? - Sono in anticipo,
passo a prenderti.

"In anticipo ?" E' un'ora prima.
Tra quanti passi ?

- Cinque minuti ?
- Fai dieci, mi faccio la doccia.

Vuoi lasciare Diego a una
che si è fatta davanti a lui ?

Non c'eri anche tu
quando l'abbiamo ripreso ?

E' sua madre,
ha diritto a riabilitarsi.

"Riabilitarsi" ? Gennaro
è impazzito per come se n'è fottuta.

Non metterlo in mezzo.

Le cose cambiano.
Per noi e per gli altri.

L'ho vista diversa
e sai come la penso.

Non è un tuo caso,
non sei la giudice.

Diego sta bene con noi,
come fai a essere così razionale ?

- Non è una decisione facile per me.
- E' sbagliata !

Comunque voglio incontrarla prima io
e poi semmai parliamo con Diego.

Cerco solo di fare le cose
nel modo migliore.

Il nostro dolore non deve
farci diventare peggiori.

E' già successo, Paola.

Ale, mi serve un favore.

Tutto quello che trovi su Cristiana
Gallo, non solo la segnaletica.

- C'entra con Ausiello ?
- C'entra con Diego. E' la madre.

Grazie.

La prima volta che è andata via
Diego aveva 10 mesi.

Poi è tornata, se n'è andata di
nuovo, ha fatto questo per un po'.

Una notte mi chiamarono
dall'ospedale, era in overdose.

Aveva fatto il mio nome
al risveglio.

Sono andato, l'ho rimessa in piedi,
ci ho parlato

le ho detto che le avrei dato
un po' di soldi ogni mese

però avrebbe dovuto lasciare in pace
me e Diego.

"Non ti devi far vedere mai più."

Dài, Vitto'...

Gemma, hai un minuto ?

Se non mi sfogo con qualcuno,
scoppio.

[NOTIFICA DI SMS]
Hai sentito ?

E' un messaggio, non l'ho sognato.

- Posso ? - Vieni, Geppino.
- Informazioni su Daniele Ausiello.

E' il compleanno di mia moglie.

Sto organizzando una festa,
stasera non trovate morti ammazzati.

Lo occulteremmo
fino alla fine della festa.

Brava. Se guardi l'altra foto,
ecco, la mano...

Possiamo dire
che non ha la mano di un portiere

perché ci sono tagli, graffi.

- Sotto le unghie ?
- Ho mandato ad analizzare.

Magari arrotondava in un cantiere
o ha fatto lavori a casa

perché se guardi l'altra foto...
- Questa ? - L'altra.

Nell'orecchio ho trovato
una macchia di vernice azzurra.

La casa è stata perquisita
e non risultano lavori.

Che dirvi ? L'igiene era buona.

Una macchia così può resistere
al massimo a due docce.

- Che dici dell'impatto ?
- Che posso dirti...

La stradale deve fare la relazione.

Un'altra cosa, il ragazzo soffriva
dell'otite del nuotatore

che è tipica di chi si immerge
in acque ferme, poco pulite

tipo una piscina. Questo è tutto.

- Va bene. - Vado.
- E' presto per la festa.

- Vado a preparare. - Ah, ok.
- Volete venire ? - No, grazie.

Ma che piscina,
Daniele odiava l'acqua.

Ma era un'ipotesi per spiegare
il problema all'orecchio.

Non ne so niente. Ma che avesse
l'otite, che cosa cambia ?

Indaghiamo sulla sua morte,
tutto è importante.

- Sa se aveva un altro telefono ?
- No.

Ultimamente aveva più disponibilità
di soldi ?

Volete sapere se spacciava
o rubava ?

Se aveva a che fare con la camorra ?
No, Daniele era un bravo ragazzo.

Avevo 16 anni quand'è nato,
siamo cresciuti insieme.

Una volta ha fatto una rissa
ma nient'altro.

Il medico legale ha trovato
tracce di vernice sul corpo.

Le mani erano sciupate.
Aveva un doppio lavoro ?

- In un'impresa, un cantiere ?
- Siete sicuri che parlate di lui ?

Non so dove sbattere la testa.
Sto cercando di trovarlo. Cioè ?

Sono stata nella strada prima
dell'incrocio dove l'hai perso.

Dovevi dirmelo. La telecamera
privata che c'è non lo inquadra.

Come l'hai visionata ?
Ho detto che avevo un decreto.

Capisci che ti metti nei casini ?
Non me ne frega niente.

Se non è arrivato
alla fine della strada...

Nata nell'84.

Santa Teresella degli Spagnoli.

[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Pronto ?
- Ale, puoi venire ? Devo parlarti.

- Che è successo ?
- Vieni e te lo spiego.

Arrivo subito.

(in napoletano) Muoio di sete.
- Sei solo ?

Che solo...

Paola sta parlando con la vicina
che ha il naso da Befana.

Diego !

Nel progetto della scuola
posso mettere anche babbo ?

- Certo che puoi. - Posso mettere
anche voi che mi adottate

e del nonno-prete ? - Sì.
- Puoi scrivere quello che vuoi

ma non lasciare il borsone
in salotto.

- Sugli attenti.
- Forza.

Vedi come sta ?

Non sarà il bambino più felice,
il padre gli manca

ma sta bene e, per colpa di questa,
sciuperemo tutto quanto.

Vado a lavoro.

Sono stata nella strada prima
dell'incrocio dove l'hai perso.

Dovevi dirmelo. La telecamera
privata che c'è non lo inquadra.

Come l'hai visionata ?
Ho detto che avevo un decreto.

- Vuoi spiegarmi ? - E' la strada
in cui è sparito mio fratello.

- No, il tuo comportamento.
- Stefano non è svanito nel nulla.

Non puoi fare lo sceriffo
di quartiere però.

Mi avete esclusa da tutto.

Potevo coinvolgere
la sorella di un ricercato ?

Ilaria, non prenderla sul personale.

Nessun poliziotto può indagare
su fatti personali.

Nessuno tranne te.
Hai fatto sparare a tua moglie

ma non hai lasciato l'indagine
agli altri.

Posso andare ? Grazie.

Quello che mi fa incazzare di più
è Marco.

La sta proteggendo.

- Come va con Ausiello ?
- Ci lavorano Linda e Salvatore.

Stanotte ho sognato Stefano.

Mi guardava e diceva
che non era stato lui.

Ripeteva continuamente
"Lei mi conosce"

mi rimbomba ancora nel cervello.

Se fosse morto ?

Se la banda l'ha usato
e se n'è liberata ammazzandolo ?

Ci pensi mai ?

Sempre.

Torniamo a lavorare.

Almeno abbiamo segnato un punto.
Grazie.

Se hai una buona notizia, dammela.

Tra Ilaria che fa casini e la madre
tossica di Diego che lo rivuole

la giornata è iniziata storta.
- Era la scientifica.

Tra le impronte da Ausiello
ci sono quelle del sovrintendente.

Ausiello si è fregato la reliquia
sotto commissione del sovrintendente

non ci sono dubbi.

Tocca capire a chi è stata piazzata
o dove l'ha nascosta.

Vuoi dire che non abbiamo niente
che lo leghi alla banda.

E l'uso dei sotterranei ? Che non
era di turno durante i colpi ?

- Sono indizi, ci servono prove.
- Ci serve quel telefono.

- Non si trova. - Dalle
intercettazioni dell'appostamento

si sente il messaggio arrivare.
[SQUILLI DEL TELEFONO]

Pronto ?

Può averlo buttato via
quando lo stavate inseguendo.

Forse, ma voglio trovarlo.

Mi arrendo solo se sono costretta.

- Dipende dalle circostanze.
- Arriviamo.

C'è un cadavere
sotto il ponte dei suicidi.

Andiamo, Salvatore.
Tu trova il telefono di Ausiello.

Segui l'istinto.

- Ale, caffè ?
- No, ho il mio in macchina.

Ne abbiamo fatta di strada
dalla prima notte.

Devo dirti due cose.

Ti ho visto uscire da casa di Linda
ma non gliel'ho detto e non lo farò.

- E' adulta e vaccinata.
- E non sono fatti miei

ma raccoglierò io i cocci.
- La seconda ?

Qualcosa di Ausiello
non mi convince.

Non è uscito per farsi un giro
e si è accorto di noi.

Già stava scappando,
la roba nel borsone parla chiaro.

Non significa niente.

Potrebbero dire
che andava in vacanza.

E' possibile
che vi abbia visto appostati.

- Ha ricevuto il messaggio
e ha fatto il borsone. - Forse.

Aspettiamo di avere più elementi.
Andiamo.

[BUSSANO ALLA PORTA]

Non puoi capire che è successo.

Siamo ancora tutti intercettati,
o forse solo io, non lo so.

Ti ho messo in mezzo.

Sanno tutto quello che ti ho detto
sulle ricerche di Stefano.

- Ti hanno cacciato ?
- Non mi hanno cacciato

però mi sono sentita stupida
perché non sapevo giustificarmi.

Ho detto anche una stronzata
ad Alessandro.

- Non mi riconosco più.
- Calmati, è normale.

Sei sotto pressione,
loro dovrebbero capire.

Poi mi dispiace.

Mi dispiace,
ho fatto un casino, scusami.

- Scusami.
- Il casino l'ho fatto io con te.

Sono stato un idiota a perderti.

- Ciao, Lello.
- Ciao, Ale.

- Maresca dov'è ? - Ha costatato
il decesso ed è tornato alla festa.

- Bravo, Geppino. - Suicidio ?
- Simulato male, da sprovveduti.

Hanno piazzato una scarpa in cima

ma ha un taglio sul collo
inferto con un oggetto tagliente.

Maresca si è pronunciato
sull'ora della morte ?

Risale a 15, 20 ore fa.
L'abbiamo identificato.

Aveva telefono
e portafogli con documenti.

Si chiama Piero Oriolo,
residente in Via delle Industrie.

E' proprietario del forno
in via Cappabianca.

Chiamo in centrale
per vedere se abbiamo qualcosa.

Hai una penna ?

Grazie.

Grazie, Lello.

Questo è il posto.

Mannaggia alla miseria.

- Buonasera, polizia.
- Buonasera.

- Vicequestore Scudieri
e il collega Ciullo. - Buonasera.

- E' sola ?
- No. Luca !

- Oh ! - Luca, vieni.
- Sto venendo.

- Salve. - Buonasera.
- La polizia. - Buonasera.

- Che succede ? - E' il forno
di Piero Oriolo ? - Sì, è mio zio.

- Da quando non lo vede ?
- Da ieri sera.

- Ha lavorato ?
- Non lavora mai.

- In che senso ?
- Facciamo tutto noi.

Viene a prendersi i soldi la sera,
va a giocare

e torna la mattina
per prendersi il pane.

Non viene sempre,
stamattina non è venuto.

- A giocare dove ?
- Che ne so, commissario.

Quando vede un mazzo di carte,
impazzisce.

- Ha moglie, figli ?
- No, è solo.

La compagna lo ha lasciato
per il gioco.

Si può sapere che è successo ?

Lo hanno ammazzato.

- Come ? L'hanno ammazzato ?
- Gesù...

- Amore. - Ma come ?
- Vieni. - Siediti.

Vuoi dell'acqua ?

Ecco, è tutto quello
che ho trovato su bische

persone attenzionate per usura.

Se domani non arriva
la stampante nuova

compro la più cara e la addebito
al capo. - Hai ragione.

- Linda non è arrivata ?
- No.

No. Ci vogliamo preoccupare ?

Salvatore, è una poliziotta fatta
e finita. Segue un'indagine.

Se lo dici tu.

- Sui ragazzi hai trovato qualcosa ?
- Sembrano puliti.

Lei lavora al forno da quattro anni,
il compagno da uno, in regola.

- Hai chiesto tracciati e tabulati ?
- Sì.

Diamo un'occhiata
a questi documenti.

Alessandro, posso parlarti ?

- Ehi, che è successo ?
- Sei tu che dovresti parlare.

- Ti riferisci all'intercettazione ?
- Esatto.

Sai che ci sono delle regole.

Regole dietro cui ti nascondi
quando ti fa comodo.

Posso capire che non ti fidi di me,
ma di Ilaria...

Perché farle un processo
proprio ora ?

Non è stato un processo,
Nunzia ha sentito e l'ha convocata.

Allora perché intercettarla ?

Per dimostrare che è complice
del fratello o che vuole fotterci ?

- Ora ti sei innamorato di lei.
- Ma quando mai.

Anche se fosse,
non giustifica te e Nunzia.

Hai ragione, scusami,
ma devi dirle di stare ferma adesso.

Marcolino, il momento è delicato

non rischiamo
di compromettere tutto.

Torno dal tuo amico.

Salvatore, i documenti ?

Sono chiare,
ma non si capisce che fa.

Meglio del niente di prima.

E' una telecamera vicina
alla stazione in via Galileo

l'unica che ho trovato.

Qua si piega,
ma non si capisce che fa.

Hai controllato se ci sono tombini ?

Magari, ma a parte il buio, ci sono
parcheggiate macchine e un camion.

Che problema c'è ?
Le facciamo rimuovere.

- Parlo con la Stradale.
- Mi raccomando, sii vago.

Tranquillo,
non faccio richieste ufficiali.

Vado anche io, ho appuntamento
con la mamma di Diego.

- Comunque sei stata brava.
- Grazie.

- Non devi cambiare atteggiamento,
però. - Sei ingiusta.

Hai ragione, scusa.

Linda, non sto scappando.

E' solo che sono un dilettante.
Non avevo mai tradito Paola.

Sono in quel momento
in cui vorrei abbracciarti

e tenerti lontano al tempo stesso.

Preferirei la prima,
ma che te lo dico a fare ?

Stai attento con la madre di Diego,
non ti fidare.

Se avesse ragione Paola ?

Magari pensa quello che dice,
ma con i tossici è così.

Si raccontano la verità del momento.

Mi sa che lo facciamo un po' tutti.

Quella lampada è sua,
gliel'ha regalata Gennaro.

Ci tiene tanto, se la porta ovunque.

Non lo ammette,
ma ha paura del buio.

- Ancora ? - Dopo quello
che è successo, va capito.

- Non c'entra l'età.
- E' colpa mia se è così.

Ecco il caffè.

- Prego.
- Grazie.

Zucchero ?

Quando hai iniziato
il programma di recupero ?

Da un mese.

- Dove ti seguono ?
- Al SerD, a Via Marina.

- Ora dove stai ?
- A Chiaiano da un'amica.

Bene. Hai qualche entrata ?

Tranquilla, non è un interrogatorio.
Ci preoccupiamo per Diego.

Sto facendo un corso e se va bene
andrò a fare la parrucchiera.

Infatti, scusate,
ma faccio tardi, devo andare.

- Certo, vieni.
- Mi dispiace per il disturbo.

- Quale disturbo ? Ti accompagno.
- Arrivederci.

- Non ti preoccupare, vado io.
Grazie. - Buona giornata.

Io non ho voglia di litigare
di nuovo

ma non ce la fai a non essere così.
- Così come ? - Poliziotto.

Volevi che ammettesse
di essere ancora una tossica ?

- Di non poterlo tenere ?
- Non deve ammetterlo.

Se fosse una qualunque,
non ti comporteresti così

proveresti a darle
un'altra possibilità.

Non ho voglia di discutere, va bene?

Mi interessa solo
come può stare Diego.

Se la storia va avanti,
dobbiamo starle vicino.

Non è una storia, è sua madre.

Lello, sono Linda.
Ho un lavoro urgente per te.

- Lo chiamo ?
- Sì.

Però parlaci tu, a te crede di più.

Beh, crede a quello
che gli fa comodo.

Ho fame, che posso mangiare ?
Ho l'allenamento.

Siediti, ci penso io.
Pane e marmellata, zuccheri rapidi.

Senti, Diego,
abbiamo visto tua madre.

Vorrebbe incontrarti.

- Perché ?
- Per parlarti e vedere come stai.

Lei se n'è sempre fottuta di me

perciò babbo mi ha detto
che era morta. - Ora sta meglio.

Ha iniziato un percorso
per disintossicarsi.

E' diversa
da quando era ad Avellino.

Se non ti va, non sei obbligato.

Che vuole ?

Tieni.

Vuole tornare a vivere con te.

Ok, io la vedo, ma se quella scassa
se ne torna da dov'è venuta.

Ora andiamo che faccio tardi
all'allenamento.

- Hai preso la borsa ? - Sì.
- Andiamo.

(Vittoria)
Non sono riuscita a fermarla.

Mi ha chiamata che era già lì.
Fammi sapere se la strozzi.

Ci ho pensato,
quello che succede è un segno.

Hai il suocero prete !
Lascialo alla madre e basta.

Puoi chiudere la porta ?
Non urlare che nessuno sa niente.

Ora fai anche
le scorrettezze professionali ?

Ti siedi ?

- Questa luce non ti dona.
- Glielo lascio

ma deve dimostrare di meritarselo
altrimenti resta con noi.

Se vi mostrate interessati,
vi toglie le mutande.

- Che dici ?
- "Volete tenerlo ? Pagate !"

- Per favore. - Le cose nella vita
non succedono a caso.

Diego si ricongiunge alla madre
e tu resti di nuovo incinta.

Il suocero non garantisce
interventi dallo Spirito Santo.

Ora sei blasfema.
Che c'entra questo ragionamento ?

Sono andata da Nuti.
Non posso più avere figli.

Alessandro non lo sa e non so
se dirglielo, tra noi è finita.

Portiamo avanti una farsa
per l'adozione

ma mi sa che è finita anche questa.

Ora hai capito ?

Sul campo mi ricorda te
alla sua età, tale e quale.

- Ti ha detto della madre ?
- Mi ha accennato qualcosa

ma poi è corso a giocare.

Sarei felice se recuperassero.

Sono contento che Cristiana
mi abbia ascoltato.

- In che senso ?
- E' venuta da me

dopo che siete andati a prenderlo.

- Si vergognava.
- Paola lo sapeva ? - No.

Non le ho detto niente
perché era prematuro.

L'ho spinta a cercare
di cambiare davvero

visto come stava
dopo l'incontro con Diego.

Pensavo che, prima di contattarvi,
sarebbe tornata da me.

Certo, tu immagini, pensi
e intanto ti metti in mezzo.

Quanti punti hai avuto
per questo lavoro ?

Alessa',
stiamo parlando della madre.

Se sbaglia di nuovo ?
Se lo porta via e fa un disastro ?

(in napoletano)
Stammi bene, Alessa' !

[SQUILLI DEL CELLULARE]
Linda, dimmi.

Arrivo. Vai, Diego !

Abbiamo sbloccato il cellulare.

Ci sono tre numeri
intestati a utenze false

poche chiamate e molto brevi.

Nunzia ha già chiesto tabulati
di tutti, compreso Ausiello.

Scusa, ma il messaggio
che Linda ha sentito arrivare ?

Non c'è nessun messaggio

ma la postale lo troverà
se è stato cancellato.

- Queste ? - Ci sono le impronte
di Ausiello, era sua.

Sembra la chiave di un deposito,
ma non so dirti quale.

- Forse possiamo arrivarci.
- Comincia tu, allora.

Domani ci coordiniamo
con il quarto piano.

- Inizia da quelli vicino la casa
e poi ti allarghi. - Ok.

- Ciao, Lello.
- Ciao.

Oriolo ogni sera andava a Forcella,
vicino alla stazione.

Lì c'è un locale attenzionato
per il gioco d'azzardo

gestito da un certo
Giuseppe La Forgia.

- Mai visto.
- Mai visto ?

Vedi se ti torna la memoria così.

Non l'ho mai visto,
altrimenti te lo dicevo.

Non voglio sapere chi è,
ma perché è morto.

Ci mettiamo un attimo a dimostrare
che prima di morire è venuto qui.

Se non vuoi essere fermato
per omicidio, ti conviene parlare.

Va bene, ok. Veniva spesso.

L'altra sera ha fatto
una vincita enorme.

- Chi è che ha perso ?
- E' uno.

E' un bravo ragazzo,
non l'ha ucciso lui.

Il nome. Se è buono o cattivo
lo decidiamo noi.

Ciro Riccio.

Lavora in banca, ha il vizio
del gioco, ma non dà problemi.

Si conoscevano ? Giocavano insieme ?

- Non lo so.
- Vieni, facciamo due chiacchiere.

Pronto ?

Andiamo subito.
Salvatore, sparatoria al forno.

- Quando arrivano ? Perde sangue.
- Calmati, arriva.

- Un'auto parcheggiata
bloccava tutto. - Che cazzo !

Devi stare tranquillo,
così non la aiuti.

Fai passare.

[SIRENE DELL'AMBULANZA]

- Sta arrivando l'ambulanza.
- Ti portano in ospedale.

- Luca ! - Amore.
- Presto, da questa parte.

- Stai tranquilla, andrà tutto bene.
- Fai passare, spostiamoci.

- Chi è stato ?
- Uno con una calza in faccia

voleva i soldi dalla cassa,
io glieli ho dati

ma diceva che erano pochi,
mi ha puntato la pistola

Elena si è messa in mezzo
per salvarmi.

- Che voleva veramente ?
- Elena !

- Dimmi che cercava.
- Non può stare sola !

- Dimmelo !
- Salvatore, basta. Lascialo andare.

Scusa.

Lì c'è il bossolo, ho messo la sedia
per evitare che lo spostassero.

- C'è solo questo ?
- Sì, ha sparato un solo colpo.

Ho chiamato la scientifica.

Alessa' mi dispiace per ieri.
Non penso quello che ho detto.

Non ti preoccupare.

Ci tocca andare dal bancario. Magari
è stato lui a fare tutto questo.

Voleva i soldi, il fornaio ha
risposto picche, l'ha ammazzato

e voleva i soldi dai ragazzi.

- Che c'è ?
- Sangue

vecchio di un paio di giorni.

Salvatore,
i ragazzi hanno mentito, cazzo.

Manda Vitiello in ospedale,
Luca deve rimanere lì.

- Ci penso io.
- Vai.

La nottata è lunga.

Hanno sparato al bancario,
lo stanno portando all'ospedale.

Ma che c'è ?

- Qualche milione in vecchie lire.
- Il bancario pagava così i debiti ?

- Oppure c'è di mezzo la camorra.
- Esatto.

Non è grave,
l'hanno preso alla gamba.

- Possiamo fargli qualche domanda ?
- Andate pure, secondo letto.

- Grazie.
- Grazie.

- Ciro Riccio, giusto ?
- Sì.

E' inconfondibile.

Facciamo così.
E' tardi, siamo stanchi

e i tuoi vestiti puzzano
di polvere da sparo

quindi ammetti
senza farci perdere tempo ?

Tutto che ?

- Non capisco.
- Non capisci ? - Non capisce.

Te lo spiego.
"Simulazione di rapina."

Faresti di tutto
per guadagnare tempo con i debitori.

- Ti sei sparato da solo.
- Non è vero.

Sì, ma prima sei andato
a sparare alla ragazza, perché ?

In che rapporti stavate ?
Avete ucciso il fornaio ?

- Non è vero, ve lo giuro !
- No.

Sono andato a prendermi i soldi,
non sapevo che era morto.

Il colpo alla ragazza è partito
da solo.

Da quando ho iniziato a giocare
è andata sempre peggio.

Perciò una persona
le ha teso una mano

una persona con un patrimonio
in vecchie lire da ripulire.

Da lavare, non è vero ?
Chi meglio di un bancario.

Come li lavi ?
Te li cambiano in Svizzera ?

Quale clan ti ha dato i soldi
da dare al fornaio ?

- I Santovito.
- Ah, ti tratti bene.

Pensavo di avere tempo, ma hanno
anticipato il viaggio a Lugano.

Prima ho provato
a prendermi la borsa

e poi mi sono sparato.
[SQUILLI DEL CELLULARE]

- Dimmi, Lello. - Ho i risultati
delle tracce di sangue al forno.

Anche mia moglie è stata ferita
durante una sparatoria.

Era al quarto mese di gravidanza.

Ha perso il bambino.

Quindi ti capisco, Luca,
ti capisco benissimo.

Solo che io, a differenza tua,
non sono un assassino.

La scientifica ha rilevato tracce di
sangue di Oriolo nella tua macchina

al forno e sulla pala.

Non sopportavamo più
quella situazione.

Si giocava la cassa,
perdeva e non ci pagava.

Non gli fregava di Elena
e che fosse incinta.

Quando abbiamo visto la borsa

Elena gli ha detto che doveva darci
quello che ci spettava

e doveva rivedere
le condizioni del forno.

Oriolo le ha tirato uno schiaffo
e io non ci ho visto più.

Elena non c'entra,
ho fatto tutto io.

Dottore, l'operazione è andata bene.
Madre e bambina sono salve.

Come mai sei già sveglio ?
Sei nervoso di vedere mamma ?

Me l'ero anche dimenticato.
Ho un compito in classe da finire.

Non devi vergognarti. E' normale
essere agitati, anche io lo sono.

- Mica è tua mamma.
- Beh, no.

Sono agitata
perché ti vorrei tenere con me

ma se le cose dovessero andare bene
troveremo un modo per vederci.

- Se andiamo a vivere al basso,
siamo vicini, no ? - Certo.

- Quanto le chiedo di affitto ?
- A tua madre ?

Gli affari sono affari,
che ti credi ?

- Oh. - Alessandro ?
- E' andato a casa.

I depositi che hanno la chiave
come quella trovata nel tombino

sono solo cinque,
ormai sono tutte elettroniche.

- E questi ?
- Questi no.

- Allora andiamo, che facciamo qua ?
- Infatti.

- Dài.
- Un attimo.

- Eccomi.
- Ciao.

Guarda che ti ho portato, Diego.
Le sfogliatelle di Nanni.

- Quelle che piacciono a te.
- Ah.

- Ma che ha ?
- Che deve avere ? Paura.

Ci dobbiamo campare una settimana ?

Vado a farmi un caffè.

Il deposito non era questo.
Dov'è il prossimo ?

- Dovrebbe essere questo.
- Ok, andiamo, va'.

Questo è l'ultimo
che manca da controllare.

- Ecco la numero 7.
- Speriamo bene.

Tombola.

[BUSSANO ALLA PORTA]

No.

Non voglio che pensi
che sono agitato per colpa sua

quindi andate voi. Vai tu.

- Cristiana.
- Ciao.

Entra.

- Ciao.
- Buongiorno.

- Ciao, Diego.
- Ciao.

- Come stai ?
- Bene.

- Ti ho portato una cosa.
- Grazie.

- Fai vedere la tua camera a mamma.
- Va bene.

- Hai fatto bene.
- Speriamo.

- Com'è ordinata !
- Papà mi diceva di mettere a posto.

- Ti piace il calcio, eh ?
- Sì, faccio l'attaccante.

- Allora fai goal.
- Sempre, sono un mostro.

- I tuoi compagni sono simpatici ?
- Quando mi passano la palla.

- Parlano.
- Bene.

Beh, normale. "Bene"... non lo so.

Non apri il regalo
che ti ho portato ?

- Posso ?
- Certo, è per te.

- Che bello !
- Ti piace ?

- Ehi, Ale.
- Mi cercavi ? - Sì.

Improta ha verificato l'inventario
e nella cassetta di Ausiello

a parte San Ciro

tutti gli oggetti appartengono
ai primi due furti in gioielleria.

- Non ci sono più dubbi.
- No, avevi ragione tu.

Ausiello era uno della banda.

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