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E' una berlina grigia,
la targa è CP141FG.

Ha fori di proiettile sulla
fiancata destra e sul bagagliaio.

Erano in due, quello che ha sparato
e il passeggero. Grazie.

Ho chiamato il Pm e la Scientifica,
stanno arrivando.

Ehi ! Come stai ?

Addosso non ha documenti,
telefono, niente.

Dalla felpa sembra il ladro dell'auto
con cui hanno portato via Clara.

- Com'è successo ?
- Stava rubando in casa di Alba.

E' saltato dal balcone,
ha buttato la refurtiva ai complici

che l'hanno ripagato così.

- La refurtiva è una sacca di mamma.
- Una sacca di mamma ?

- In casa non manca altro.
- Che c'era dentro ?

Niente.

[MUSICA DI PIANOFORTE]

[CANTA IN INGLESE]

[SQUILLI DI CELLULARE]

[VOCE NON UDIBILE]

[VOCI NON UDIBILI]

[CANTA IN INGLESE]

Sei sicura
che la sacca fosse vuota ?

Quello che c'era
l'avevo portato in carcere.

Non si fa tanto casino
per una sacca vuota.

Chi sapeva che era
in quell'armadio ?

Alice ha dormito di là, forse
lei lo sapeva e l'ha detto a Bruno.

- Non lo so.
- Tua madre lo sapeva ?

Sapeva che avevo preparato la stanza
per lei, forse l'ha immaginato.

Non può essere arrivata a tanto.

Mandare qualcuno a casa mia...
Non può averlo fatto.

Scusate, vado di là.

- Giovanna. - Abbiamo tre colpi,
nessun foro d'uscita

e niente impronte digitali.
Sono state abrase con l'acido.

- Da quanto tempo ? - Il tempo
di cicatrizzare, due settimane.

- Scusate, ma Alba ?
- E' di sopra.

E' vero quello che mi ha detto
per telefono ?

- Tutto questo c'entra con la
scomparsa di Clara ? - Purtroppo sì.

Questi sono i tuoi,
non ce ne sono altri.

Di sicuro hanno usato un revolver.
Pensi di avere colpito qualcuno ?

La macchina sicuramente,
però dentro l'abitacolo non lo so.

Controllavano la casa da giorni,
hanno aspettato che fosse vuota.

[SQUILLI DI CELLULARE]

- Dimmi.
- Ti ho svegliato ?

- Magari. Dove sei ? - Sono
davanti a una macchina che brucia.

Chiamo la Scientifica
e ci vediamo domattina in ufficio.

Amore, se fai pasta,
patate e provola andiamo una bomba !

Mettici anche il parmigiano, come la
faceva mamma... Devo lasciarla, sì.

-Arrivederci. -Buongiorno. Che devo
fare per denunciare una cosa ?

- Una denuncia ?
La prima porta a sinistra. - Grazie.

- De Santis, mi lasci la scrivania ?
- E' la mia postazione.

- Ordini del comandante.
- Il commissario non c'è. - Lo so !

- Per favore, non facciamo storie.
Prego, signorina. - Grazie.

Che devi denunciare ?

Una rapina, maltrattamenti a casa,
un'aggressione ?

- E' scomparsa una persona. - Ah !
Quanti anni hai ? - Diciassette.

- Quasi. - E' un tuo parente ?
- No, è la mia prof di Italiano.

- Dove abita ?
- In via Alfeo. - Via... Alfeo.

La prof non ha un figlio
o un compagno ? Magari una compagna.

Qui non ci formalizziamo, siamo
un Commissariato all'avanguardia.

Abbiamo anche un ispettore nero.

Non lo so,
però sono sicura che abita da sola.

Si chiama Cecilia Ferrani, insegna
Italiano all'Istituto d'Arte.

Posso darle il numero di telefono,
ma è spento. Abbiamo già provato.

Mi dispiace,
non possiamo accettare la denuncia.

Non sei una parente, non sai se è
sola, accompagnata e sei minorenne.

- Quindi come devo fare ?
- Devi venire con un maggiorenne.

Vieni e facciamo la denuncia,
però con il maggiorenne.

La Scientifica
non è riuscita a fare altro.

La macchina è sicuramente questa,
non ci sono dubbi.

Questo è quanto rimane
della sacca di Clara.

- Chissà se hanno trovato quello
che cercavano. - Che cosa cercavano ?

Una Sim, un biglietto ? Non riesco
a immaginare nient'altro di piccolo.

- Sei sicuro che uno dei due
fosse Pugliani ? - Era buio.

Non è venuto al locale, ho seguito
la compagna. Chi poteva essere ?

Vabbè !
Vai a riposarti, sei distrutto.

- Anche tu.
- Tanto non dormirei.

Stasera torno al Night Owl
per capire meglio la situazione.

- Stai attento.

- Ciao. - Ciao.

Vedo ancora gli occhi di quel ragazzo
che mi dice che cerca la figlia.

Al casale c'erano impronte abrase.
Vuol dire che è stato anche lì.

L'hanno ammazzato per farlo tacere.
Forse non è il poveraccio che credi.

Forse se non lo inseguivo, era vivo.

Oppure lo avrebbero ammazzato
un chilometro più in là.

- Clara deve avere detto della sacca
a Pugliani. - Forse l'ha costretta.

Se è come dici tu,
se Clara non è loro complice...

ora che hanno quello che cercavano
può non servirgli più.

- Dobbiamo fare in fretta, Malik.
- Sì.

Alba ? Ma... non avevamo detto
che dovevi stare a casa ?

A rimuginare su che c'entra
mia madre in quello che succede ?

- Però nessuno ti nasconde niente.
- Non è questo.

Mi ostino a pensarla innocente
senza sapere chi è davvero.

Ci siamo viste
e abbiamo parlato poche volte.

Non mi ha chiesto esplicitamente
dove fosse la sacca.

Però se penso alla conversazione
che abbiamo avuto sulla stanza

alle sue domande... Adesso non
mi sembra più semplice curiosità.

- L'hai detto a tuo padre ?
- Che bisogno c'è ? Lui lo sa bene

che è stata mia madre a dire
a questo poveraccio dove cercarla.

- Cominciamo ?
- Mmm.

- Che cosa sono questi numeri
secondo te ? - Non lo so.

Mandiamo una foto a tuo padre.

Sì.

Il ladro non è schedato, abbiamo
solo quel tatuaggio su di lui.

- Dobbiamo farlo fruttare.
- Forse è un numero di matricola.

In alcuni Paesi li assegnano
ai migranti fermati al confine.

- Non mi risulta che li tatuino
addosso. - Lo trasmetto all'Interpol.

Poi mi servono due ore, ho
il colloquio per l'affido di Alex.

- In bocca al lupo.
- Grazie. Viva il lupo.

[VOCIARE INDISTINTO]
Chi è che strilla ?

Ora lo dico al commissario !
Mamma mia !

Avevo detto una persona sola,
non dodici !

Commissario, io non c'entro niente !
Avevo chiesto un maggiorenne.

Chi immaginava che la ragazza
portava un reggimento di persone ?

- Non ti capisco. Quale ragazza ?
- La ragazza... - Quale ragazza ?

Dovete fare silenzio !
Ne entrano due

la ragazza di stamattina
e un diciottenne, gli altri via !

Siete dei pagliacci !
Fateci entrare !

- Fateci entrare !

- Allora ! Silenzio !

Che cos'è questo chiasso ? L'asilo ?

Oh !

Vai. Sedetevi.

Prego.

Allora ! Che cosa è successo
a questa insegnante ?

- Non la vediamo da quattro giorni.
- A scuola che hanno detto ?

- Qualcuno della segreteria ? - No,
c'è autogestione da una settimana.

-Non notano che non c'è. -Perché lo
notate voi ? Magari aveva da fare.

No, lunedì pomeriggio
ci aspettava da lei.

- Stiamo facendo una ricerca
sui cantautori del '900. - E' vero.

- Lei lavora sempre così.
- Sì, ma ho bisogno di sostanza.

Non ci avrebbe mai mollato.
Se non viene a scuola, ci avverte.

Abbiamo suonato a casa sua
molte volte, ma inutilmente.

- L'auto è parcheggiata lì.
- Pensate che si sia sentita male ?

- Pensiamo che è sparita
e non è normale. - Va bene.

- Mando qualcuno a controllare. Mi
date l'indirizzo ? - A casa non c'è.

- Siamo sicuri.
- In che senso siete sicuri ?

Che... non c'è.

Accomodatevi lì. Grazie.

Ragazzi, abbiamo due possibilità.
E' un'aggressione casuale

o è successo qualcosa tra
le sue conoscenze. - Che facciamo ?

Chiudete tutti gli occhi,
è un esercizio.

E' un esercizio che stimola
la memoria visiva. Bravissimi.

Partiamo da un oggetto
importantissimo nella nostra vita.

Lo abbiamo tutti sempre in tasca.

Ci lavoriamo e ci giochiamo.
E' il telefono.

Magari avete notato una telefonata
strana, una telefonata particolare.

Un litigio ? Proprio
non vi viene in mente niente ?

- Da un po' non la vedevo sorridere.
- Bene. Qualcosa di più preciso ?

- A casa sua le sono arrivati
molti messaggi. - Sì.

- Era incazzata e ha spento il
cellulare. - Mentre mi interrogava

ha visto qualcosa dalla finestra
sul parcheggio. Ha cambiato faccia.

Non ti ho mai visto così agitato.

- Non so che cosa aspettarmi.
- Te l'ho detto, domande su voi due.

Devi essere come sei,
non cercare di essere perfetto.

Ma io sono perfetto.

- Prego, signori.
Potete accomodarvi. - Grazie.

Come ho scritto
anche nella mia relazione

l'ispettore Soprani
ha dato prova di essere

un punto di riferimento solido
per Alex. - Grazie, l'ho letto.

Pensa veramente di poter essere
un buon padre per Alex ?

Posso essere un padre,
sarà Alex a giudicare.

Ho visto
che anche lei è stato adottato.

- Questo ha influito nella decisione
di affido di Alex. - Forse sì.

Sono arrivato in Italia con
un barcone quando avevo sei anni.

Mia madre è annegata per salvarmi

e la mia mamma adottiva
mi ha salvato di nuovo.

E' come se fossi stato Alex.
Credo di capirlo come nessun altro.

Lei lavora
in un reparto investigativo.

Niente orari, notti in bianco,
ferie se e quando capitano.

Pensa di poter dedicare attenzioni,
amore e cure ad Alex ?

A questo proposito, dottoressa,
l'ispettore Soprani non sarà solo.

-Lasciamolo parlare. -Garantisco che
farò di tutto per esserci sempre.

Conosco colleghi
che hanno cresciuto figli da soli.

Sono stati padri eccezionali
ed eccezionali sono i loro figli.

Ha qualcosa da aggiungere ?

Sì. Credo che Alex desideri più
di ogni altra cosa stare da Malik...

Dall'ispettore Soprani.

Sarebbe importante corrispondere
al desiderio espresso dal bambino.

Cecilia Ferrani, 42 anni, insegna
all'Istituto d'Arte di via Cadice.

Si è trasferita a Roma da Milano
sei anni fa e vive da sola.

Perché i ragazzi credono
le sia successo qualcosa ?

Aveva un rapporto speciale con la
classe. Andavano spesso a casa sua.

Il mondo è pieno di gente
con tanti rapporti speciali.

Eppure un giorno sparisce.

Uno dei ragazzi sostiene che fuori
dalla scuola ha visto qualcuno

che le ha cambiato l'umore. - Su
questo faccio partire un'indagine ?

- Ditemi il pezzo che manca.
- I ragazzi sono tornati a casa sua

e sono entrati.
Hanno spaccato un vetro...

- Hanno fatto violazione di domicilio
con effrazione. - In teoria sì.

Pure in pratica.

Adesso che lo so, io che faccio ?

- Hanno notato qualcosa di strano ?
- Sì. La casa era molto ordinata

come non era mai stata e c'era
un forte odore di disinfettante.

Va bene. Chiedo i tabulati,
i tracciati e i riscontri bancari

di questa insegnante.
Tu vai a casa sua con la Scientifica.

- Tu chiedi ai colleghi a scuola.
- Se per la Repola non è di disturbo

si potrebbe fare il contrario ?
- Si potrebbe, ma non lo facciamo.

Devi lavorare con la Cori. Fai quello
che dico e non rompere i coglioni.

- Chiaro ?

- Va bene. - Vai.

- Ehi ! - Ehi ! - Sapevo
che non saresti rimasta a casa.

- Infatti.
- Tuo padre ?

- Ecco suo padre. - Eccolo.
- Ne ho presi 40 da stamattina.

- Com'è andata dal giudice ?
- Bene, spero.

Ormai è tuo figlio, quando ne parli
ti brillano gli occhi. Andrà bene.

- Hai deciso per l'affido ?
- Sì, ormai è quasi fatta.

- E' la cosa migliore per Alex.
- Beh...

- Sono contenta, è una cosa bella.
- Sono contento anch'io. Lavoriamo ?

- Sì. - Abbiamo preso il caffè,
abbiamo chiacchierato. Racconta.

Abbiamo consegnato alla Scientifica

i proiettili estratti
dal corpo del ladro.

Veniva da una zona di guerra,
aveva una scheggia nella gamba.

Ha subìto di tutto, botte, torture.
Oltre alla foto del tatuaggio

abbiamo fatto le analisi
tossicologiche e sono negative.

Ma sotto le unghie aveva tracce
di metanfetamina, cocaina ed eroina.

Spacciava oppure confezionava droga.

- A quando risalgono le percosse ?
- Sono recenti, due, tre anni.

Cerchiamo nelle associazioni
che si occupano di rifugiati.

- Difficilmente impacchettano droga.
- Certo, ma se fosse così

non era un ladro,
cercava solo la figlia.

Che c'è ? A che pensi ?

Mi sembra tutto uno scherzo.
Mia madre mi racconta balle

mi usa, è collegata a un disperato
che cerca la figlia...

Non possiamo saperlo,
magari è stata costretta.

Sì, ma non devi dirmi le cose
per non farmi stare male.

- Va bene. Ci vediamo a casa.
- Ciao.

- Ciao.
- Ciao.

Salve.

Avete parlato con i vicini ?

Certo.

No ! Stai attenta.

- Elisa ! - Grazie. - Prego.
- Ci sono dei vetri per terra.

Non c'entrano niente.
Sono stati gli allievi della donna.

- Dobbiamo escludere tutte le loro
impronte ? - Sì, erano quindici.

- Quindici ?
- Sì, una classe.

Mi serve una settimana.

Vanelli, il luminol !

Vanelli !

D'accordo. Grazie.

Il ragazzo può essere arrivato
tramite la rotta balcanica.

La sigla del tatuaggio è
quella in uso dalla polizia ceca.

Fino al 2015 la scrivevano sul
braccio con un pennarello indelebile

poi sono passati al braccialetto.
- Si può risalire all'identità ?

La sigla è temporanea,
la usavano per smistare i migranti

poi non ha più valore.
- Cinzia, un'altra cioccolata ?

- Non posso controllarti sempre io !
- E chi sennò ? Marco non lo vedo.

I colleghi della Ferrani confermano
la versione dei ragazzi.

- Aveva conflitti con qualcuno ?
- No, ma neanche grandi amicizie.

La Ferrani aveva confidato alla
dirigente di essere stata delusa

da uno di cui era ancora innamorata.
- Senza un nome, un identikit ?

Niente, però come dice Bragadin
la nostra vita è dentro i telefoni.

Appena arrivano i tabulati,
se quell'uomo esiste, lo prendiamo.

Come dice Bragadin ?
Adesso citiamo Bragadin ?

No, ma...

- Cinzia...
- Eh !

- Un ragazzo ha chiesto di te.
- Chi è ?

Non lo so. Dice che lavora
a Rebibbia, vi siete conosciuti lì.

Sì, ho capito.

E' molto carino. Da tua madre
qualcosa di buono è arrivato.

Giovanna, a volte sei talmente
cinica da risultare inopportuna.

Lo so, però lui resta carino
e ti sta aspettando.

Dimmi: "Volevo chiamarti,
ma ho perso il numero."

-Fallo per il mio ego. -Non ho perso
il tuo numero, volevo chiamarti.

- Perché non l'hai fatto ?
- Sono successe molte cose.

- Mi hanno tenuto molto impegnata.
- Per tua madre ?

E' morto un ragazzo, era entrato in
casa mia per rubare una sua sacca.

- Come è morto ?
- I suoi complici gli hanno sparato.

- Spero che li abbiano presi.
- Purtroppo no.

- Posso chiederti una cosa ?
- Quello che vuoi.

In carcere
mia madre nascondeva un telefonino.

- Bisogna scoprire
come se lo è procurato. - Ci provo.

- Grazie.
- Prego.

[BUSSANO ALLA PORTA]

L'uomo che ha deluso l'insegnante
può essere questo, Mattia Bischi.

E' un broker, si sono sentiti
spesso, l'ultima volta domenica.

- Convochiamolo. - Si sentiva spesso
anche con lei, Cristiana Tramonti.

Era sempre la Tramonti a chiamare e
in orari strani, tipo le 3 di notte.

- Che fa ? - E' centralinista
nell'azienda dove lavora Bischi.

Altro ?

Il telefono dell'insegnante
la dà a casa alle 23 e 35.

Poi alle 23 e 57
arriva in via Ameri.

- Da quel momento il telefono si
spegne. - Convochiamoli tutti e due.

L'abbiamo già fatto. La Tramonti è
fuori Roma, la madre sta male.

Bischi arriva tra poco.

[SQUILLI DI CELLULARE]

- Dimmi.
- La Ferrani è stata ammazzata qua.

- Il luminol ha evidenziato sangue
vicino al letto. - La porta ?

Chiusa a chiave, nessun segno di
effrazione, a parte il vetro rotto.

In quanto al letto, l'ultima volta
che l'ha usato non era da sola.

- Grazie, Bragadin.
- Ciao, Carlo.

Per il Dna ci fate sapere ?

Non posso crederci,
non è possibile...

Non ho smesso un minuto di cercarla,
pensavo che non volesse parlarmi.

- Quando l'ha vista l'ultima volta ?
- Domenica.

Siamo stati bene
come non succedeva da tempo.

Tra noi era così, litigavamo,
ma non riuscivamo a stare lontani.

- Dove vi siete incontrati
domenica ? - A casa sua.

Sono arrivato intorno alle 19 e 30,
abbiamo parlato un po'.

- Poi siamo finiti a letto.
- Ha dormito da lei ? - No.

Poco dopo le 23 siamo usciti,
un mio amico ha un locale in centro.

Le avevo proposto di andare lì
a bere qualcosa

ma in macchina si è arrabbiata
ed è voluta scendere.

Da allora non l'ho più vista.

- Perché si è arrabbiata ?
- Cecilia era molto gelosa.

Avevo fatto una battuta stupida
su una ragazza che passava

e in un attimo
è diventata una furia.

A un semaforo è scesa ed è sparita.

- Ricorda dove è successo ?
- Sì, in via Ameri.

- L'ha lasciata andare via così ?
- No, ho cercato di trattenerla.

Succedeva spesso tra di voi ?

Le liti ? Sì, purtroppo.

Non siamo mai andati oltre,
questa è una sciocchezza.

Che cosa ha fatto
dopo che l'ha lasciata ?

Sono andato dal mio amico.
Sono rimasto lì fino all'una.

E' disponibile per un prelievo
per il test del Dna ?

Sì, certo. Assolutamente.

Spero...
Spero solo che la ritroviate.

- Che pensi ? - Non lo so,
intanto controlliamo l'alibi.

- Che fai ? - Sperimento un
nuovo codice comunicativo con voi.

Vi aspetto in silenzio, non mi
muovo. Quando volete, mi parlate.

Voi vi arrabbiate, io mi mortifico
e il Commissariato ne risente.

- E' una bella soluzione. Che
hai lì ? - Viene dalla Scientifica.

Sulla fiancata
ci sono solo tre fori.

Con il tuo quarto proiettile puoi
avere ferito qualcuno. Impronte ?

No, l'abitacolo
era troppo compromesso dal fuoco.

- Niente prove contro Pugliani.
- No.

Cinzia ? Scusa.

- Stai andando a casa ? - Sì.
- Dài questa foto a Marco.

Digli che lo chiamo stasera
e gli spiego che deve fare.

Quella gente ammazza, eh ?

Il patto tra noi è sempre valido.
Se vuoi, fermo tutto.

- No, tanto non si fermerebbe Marco.
- Stai tranquilla.

- Ciao.
- Ciao.

- Andiamo a casa anche noi.
- Sì.

Ciao ! Qualcuno ha voglia
di venire a salutarmi ?

- Alex ?
- Alex non c'è, non l'ho portato.

Avevamo deciso in un altro modo.

Lo so, ma dall'incontro con
il giudice ho in testa un pensiero.

- Non volevo parlarne davanti a lui.
- Cioè ?

Mi sono sentita un po' esclusa
quando hai fatto riferimento

a tutti i padri meravigliosi
che conosci, in realtà solo Carlo.

Padri soli che hanno cresciuto
figli meravigliosi, cioè Alba.

- Se ricominci con la gelosia...
- La gelosia non c'entra.

Forse un pochino,
ma volevo chiederti una cosa.

Io dove sto in tutta questa storia ?
Che ruolo ho ?

- Quando Alex verrà a vivere qui,
sarò una babysitter ? - No.

- Che cosa ? Dimmelo. - Non sei
una babysitter, sei la mia compagna.

Allora perché non condividere
anche Alex ?

- Come sto ? - Sei bellissima.
Magari un po' comoda.

Allora ! Come al solito
abbiamo verbena, melissa...

Melissa, verbena... e boh !

- Direi di andare sul sicuro,
verbena e melissa. - Va bene.

Senti. Malik quando ha deciso
definitivamente per l'affido ?

Alba, già te l'ho detto,
dovete tagliare questo cordone.

A volte starvi vicino è imbarazzante.

- La mia era solo una domanda.
- E la mia era l'unica risposta.

Tieni,
bevi la tisana e non pensarci.

Prima vado a struccarmi.

- Il ragazzino è sempre lì ?

- Sì.

- Vado a parlarci.

- Va bene.

Vieni con me ?

Andiamo.

- Che c'è, Pugliani ? - Sono stanco
di vederti nel mio locale.

- Mi dispiace. Pensavo
ti dessi sicurezza. - Pensavi male.

Peccato,
ho delle foto che ti riguardano.

Eh, no !

Le ho scattate di fretta.

C'è una macchina bruciata,
la tua scheda segnaletica.

- Magari ti interessa
saperne di più. - Magari.

- Magari non è gratis.
- Quanto vuoi ?

Iniziamo con mille ?

- Che hai fatto al braccio ?
- Non è un tuo problema, ragazzino.

Secondo Cantabella, Pugliani è ferito
perché muove male il braccio.

- Forse è una ferita di striscio.
- Non basta a inchiodarlo.

Lo so, ma prova che lui era sull'auto
e ha ucciso il ragazzo.

- Notizie dall'Interpol ?
- Zero assoluto.

Avrei dovuto seguire l'istinto
e farmi raccontare la sua storia.

-A che serve continuare a pensarci ?
-A niente, ma non posso evitarlo.

Sono arrivate le riprese
della telecamera di via Ameri.

Ho mandato un paio di fotogrammi
ai ragazzi, mi hanno risposto così.

(registrazione) "Sembra lei,
il giaccone e la borsa sono suoi."

Vediamo queste immagini.

Dal video sembra che il fidanzato
abbia detto la verità.

L'amico ha anche confermato l'alibi,
a me sembra a posto.

Invece la Tramonti stolkera
l'insegnante da tre mesi.

- Questi sono i testi dei messaggi
che le mandava. - "Sei una puttana."

"Smetti di perseguitarci, zoccola.
Sei una puttana." Che fantasia !

Giovedì il suo cellulare era
vicino alla scuola.

Uno degli studenti ha detto
che l'insegnante si è affacciata

e qualcosa l'ha turbata.
- Dov'era la sera del delitto ?

Stando al cellulare, era a casa.
Però puoi lasciarlo acceso

e andare dove vuoi. - E' ancora
dalla madre ? - Sì. - Bragadin ?

Lui deve stare in ufficio !
La vita gli si è rivoltata contro

e fa come cazzo gli pare !
Capita a tutti, tutti i giorni, no ?

[SQUILLI DI CELLULARE]

Non metterti in testa idee strane,
mi ha dato solo un passaggio.

Non dovevi venire a Roma.

- Che dovevo fare, perderti ?
- Non mi hai perso tu

mi sono perso io. Non c'è notte
che non riveda quella scena.

Il ragazzo per terra,
io che gli scopro il viso.

Tu che mi dici che è un ragazzino.

Ogni tanto per dormire
devo impasticcarmi, Elisa.

Poi mi maledico per averlo fatto.

Ti maledici per tutto,
è questo il problema.

L'unica cosa che puoi fare per me
è tornare a Brescia

o in qualunque altro posto,
ma non qui

altrimenti me ne vado io.

Come mai odiava così tanto
Cecilia Ferrani ?

Sono innamorata di Mattia
e lei gli rovinava la vita.

- Lei e Bischi avete una relazione.
- Iniziavamo ad averne una

ma Cecilia era tornata alla carica.
- Lui l'ha cercata.

Mattia è un ingenuo, ma lei no.

Lo teneva inchiodato
e lo tradiva continuamente.

- Dov'era domenica sera ?
- A casa da sola, non ho un alibi

ma non l'ho uccisa io.
- E' difficile crederle.

- La cosa più carina che ha scritto è
"ti ammazzo". - Sono solo parole.

Non abbiamo tracce di tradimenti.
Ha qualche prova ?

Erano amanti occasionali.
La sera si infilava in un locale

rimorchiava qualcuno e se lo
portava a letto. - Lei come lo sa ?

- La seguivo.
- L'ha mai fotografata ? - Ma no !

-E' strano, visto il suo attaccamento
a Bischi. -Facevo di più.

Gli dicevo dov'era,
poi stava a lui controllarla.

Posso andare ?

Non potevamo trattenerla, senza il
il cadavere è tutto più complicato.

Dobbiamo ricominciare da capo ?

No, da quando la Tramonti ha
iniziato a tormentare l'insegnante.

Ci ha dato un elenco di locali in
cui la Ferrani andava a rimorchiare.

Li verifico io.

No, aspetta.

E' troppo coerente. L'auto si ferma
proprio davanti alla telecamera.

- La verità non è così perfetta.
- Sì, ma che dobbiamo fare ?

Dobbiamo far vedere il video
agli studenti.

Un conto è un'immagine in movimento,
un'altra cosa è una foto.

- Bragadin è tornato ? - Sì. E'
arrivato, ma è chiuso in Archivio.

Ma che fa tutto il giorno
in Archivio ? Che c'è lì ?

Puoi guardare le foto quanto vuoi,
non ti diranno niente.

- Chiedi a me, ero lì. - Carlo,
solo io posso capire come ti senti.

Che devo dirti ?

Diventiamo amici di sensi di colpa
e andiamo a ubriacarci in un bar ?

Ho chiesto a Elisa di andarsene
oppure vado via io, senza problemi.

Non è giusto, ma riguarda voi.
Io non mi sono mai fermato.

Sono fatto così,
vado avanti e anche tu.

Hai deciso di inchiodarti a quello
che è successo ed è un peccato.

- Nel frattempo ho bisogno di te.
- Va bene.

Dalla foto che vi abbiamo mandato
avete riconosciuto l'insegnante.

Ora ve la mostro in movimento.
Mi raccomando, non parlate insieme.

Non influenzatevi, è importante.
Dopo mi date le risposte.

Ora guardate e osservate, va bene ?

Prego.

Ora... scende a breve.

Eccola.

- Sembra la sua giacca.
- Però non zoppica.

- Parlate uno alla volta.
- Ce lo fa rivedere ? - Sì.

Uno alla volta, altrimenti vi
influenzate. Guardate e memorizzate.

Aspetta, eh ? Eccolo.

Non mi importa niente, Marco !

- Sai perché litigano ?
- Lo so anch'io.

Prima la chiamava ogni venti minuti
e ora non la chiama più.

Santillo, vieni qua.

Vai a comprare un paio di cuffiette
per il telefono della Repola.

Dagliele e dille di usarle sempre,
è un ordine.

Io eseguo,
ma è una spesa extra budget.

- Santillo, vai a comprarle ! Elisa,
ciao. - Ho delle notizie per voi.

Sui vestiti e sotto le scarpe del
ladro c'era polvere di alluminio

oltre alla droga, ovviamente.

Per i proiettili estratti dal corpo
non c'è riscontro nel database.

Se quella pistola ha già sparato,
a noi non risulta.

Dobbiamo mettere le mani
sulla pistola di Pugliani.

Non è un'impresa facile.

- Basta creare l'occasione.
- Vado, se ho altre notizie...

vi chiamo.
- Sì.

Non ne posso più di
questo valzer delle coppie ! Dimmi.

- Quindici su quindici. - Come ?
- I ragazzi la pensano tutti uguale.

Prego.

Ho detto al signor Bischi
che abbiamo preso gli assassini

della sua fidanzata.
- Hai fatto bene, è la verità.

- I riscontri bancari.
- Li guardo dopo.

Non si preoccupi,
la signora non può vederci.

Il giaccone e la borsa non sono
della vittima, sono solo simili.

- Devo assistere a una messinscena ?
- Non le piacciono le messinscene ?

Adesso le chiedo
di indossare la borsa, per cortesia.

Stiamo filmando la signora
perché noi siamo convinti che sia lei

la persona scesa dalla sua auto.
Possiamo confrontare le immagini.

- E' assurdo e io non sono tenuto
a restare. - Invece è tenuto. Prego.

Cammini velocemente
dal muro alla porta.

La Ferrani portava la tracolla
a sinistra

e soprattutto prima di sparire si
era distorta la caviglia, zoppicava.

Tutto questo nelle
telecamere di sicurezza non c'è.

Come la mettiamo ?

Cecilia Ferrani le aveva affidato
sessantamila euro, i suoi risparmi.

Si fidava, lei è un broker e in più
la signora era innamorata di lei.

-Così l'avrei uccisa ?
-Li rivoleva e lei non li aveva più.

L'ha ammazzata e poi si è messo
nel suo letto per farci credere

che avevate fatto l'amore.
C'era il suo Dna nelle lenzuola.

Poi si è dovuto liberare del cadavere
o il corpo l'avrebbe smentita.

Che le ha promesso per convincerla
ad aiutarlo ? Di sposarla ?

- Di andare a vivere insieme ? - No,
si è accontentata di molto meno.

Com'è stato indossare gli abiti di
Cecilia ? Ha realizzato un suo sogno.

- Lo minacciava, voleva rovinarlo.
- Stai zitta.

Dove avete buttato il cadavere
di quella poveraccia ?

In una cisterna.

- Commissaria ! - Ehi !
Mi domandavo, ma quando tornerà ?

Rompi le palle ogni giorno.

Ti sento parlare e mi rendo conto
che era sbagliato regalarti le rose.

So essere elegante, se voglio.

Certo, ma continuo a immaginarti su
un tir con uno stuzzicadenti in bocca

con il gomito fuori dal finestrino.
- Che ti serve ?

- Organizziamo una cosa insieme per
stasera ? - Dipende. Sesso o lavoro ?

- Non scherzare, Trevi, già te l'ho
detto. Comunque lavoro. - Ah, beh !

[CANTA IN INGLESE]

- Che cazzo succede ? - La Narcotici
sta per fare una perquisizione.

- Quindi ? - Devo portare via
qualcosa ? - Qui non c'è niente.

- Sicuro ? Droga, armi... - Ho detto
che non c'è niente ! - Meglio così.

- Signori, niente panico. - Aspetta,
ragazzino. Porta via questa.

- Benvenuti ! - Pugliani.
Mettete i cellulari sui tavoli.

Un drink omaggio per chi collabora !
Fate come foste a casa vostra.

Lo farò.

("Mi mancate, ma mi diverto !")

Non corrisponde. Se Pugliani
ha sparato al ladro con un revolver

non è questo. - Se ferisco qualcuno,
sul proiettile resta il Dna ?

Dipende da tanti fattori.
Non è semplice, ma è possibile.

La macchina arrivava da là.

Hanno proseguito,
io l'ho colpita tre volte.

Ho sparato quattro proiettili.

- Uno potrebbe essere qui
da qualche parte. - Sì.

- Guardiamo in giro. - Può essere
andato ovunque, anche sugli alberi.

Carlo ?

- L'abbiamo trovato.
- Sì.

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